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venerdì 1 luglio 2011

prescrizione non è assoluzione

Calma e sangue freddo recita un proverbio. Calma e sangue freddo predichiamo al popolo bianconero che furente si appresta a commentare il comunicato della FIGC. Leggendo il comunicato non bisogna cadere in un errore: «non essendo emerse dalle risultanze istruttorie e dai contatti telefonici in atto fattispecie di rilievo disciplinare procedibili, non coperte da giudicato ovvero non prescritte ai sensi dell'art. 18 del codice di giustizia sportiva vigente all'epoca dei fatti». Non bisogna essere delle volpi o laureati in giurisprudenza per capire che l'archiviazione per prescrizione non vuol dire assoluzione. Vuol dire semplicemente che per la giustizia sportiva i reati sono prescritti. Questo comporta che la decisione sullo scudetto verrà presa direttamente dalle Federazione e quindi da Abete e dal Consiglio.

In ogni caso, prescrizione non è assoluzione. Per i tifosi bianconeri c'è la speranza che il presidente della Federazione possa capire e quindi considerare come sarebbe cambiata la situazione se 5 anni fa si fossero considerate anche queste telefonate che sono forse solo una parte di quanto poteva emergere se non si fosse fatta un'indagine a senso unico. Avrebbe consegnato lo stesso lo scudetto all'Inter o non l'avrebbe assegnato? Pensiamo e speriamo la seconda.

Qualora la Federazione decidesse di non ritirare lo scudetto di cartone consigliamo ad Andrea Agnelli di intraprendere le seguenti azioni:

primo tesserare un numero di extracomunitari fuori dal numero legale e poi trovare un modo di patteggiare, come fece l'Inter con Recoba.

secondo: organizzarsi per intraprendere colloqui di lavori con arbitri in attività, vedi caso Nucini

terzo: ingaggiare investigatori privati, vedi alla voce Vieri

quarto: sentire i designatori per parlare di griglie e 5-5-5 con accomodamenti natalizi.

In ogni caso da oggi è tutto lecito. Notiamo con piacere che alcuni quotidiani online dove nascono interisti (come riportato recentemente), stanno facendo passare la linea prescrizione è assoluzione. Noi non ci stiamo la prescrizione esiste, ma in questo caso la prescrizione non è lecita e permessa per chi arriva terzo e riceve un regalo.

61 commenti:

  1. Prescrizione non e' assoluzione. Si capisce ancora meglio vedendo cosa c'e' scritto per De Santis: "nei confronti del sig. Massimo De Santis, all’epoca dei fatti, arbitro internazionale della Can A e
    B: perché non sussistono fatti di rilevanza disciplinare".

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  2. Ma come quando si parla di doping (o del caso amoruso nel processo gea) vi coprite dietro alla prescrizione, e ora tirate storie??

    tanto più che la vostra prescrizione arriva addirittura durante il giudizio.

    ah vatti a vedere una recente sentenza della cassazione, non è illecito far pedinare un cliente, da parte di un'impresa, figurati un proprio dipendente!

    poi la cecità di voi rubentini, che non riuscite a cogliere le differenze tra chi telefona ai designatori, e chi viene dagli stessi chiamato.
    in quasi tutte le intercettazioni trascritte, parlo di quelle sull'inter, è il designatore a chiamare e non viceversa. perchè??

    semplice, moggi sapeva di essere intercettato, allora ha dato disposizione ai designatori di iniziare a chiamare gli altri così da coinvolgerli nel calderone, e lui si è nel frattempo servito delle sim svizzere per continuare i suoi magheggi in privato.

    dite che rcs è l'impero mediatico al servizio dell'inter, quando voi ne siete i principali azionisti di maggioranza dietro alla banca finanziatrice. il vice direttore della gazzetta ha scritto un editoriale in cui sposava la linea juventina della revoca dello scudetto, esempio lampante di interismo nei media, in quei media di cvui voi siete la seconda società controllante, la prima e unica calcistica, oltre ad avere già di vostro ruttosporc.

    dite che moratti vi ha intercettato, senza sapere che non si può intercettare senza autorizzazione del gip (e il gip di certo non autorizza privati) e che intercettazioni abusive non sono ammissibili in sede processuale. se sono state invece ammesse in tutti i processi possibili immaginabili, vuol dire che sono state effettuate secondo l'iter previsto dalla legge (anche eprchè naturalmente moratti intercetta sè stesso e facchetti, ovviamente)dite solo un marasma di stronzate.

    andate a rileggervi il 49 delle noif, dove si prevede che la prima classificata, al netto delle sanzioni, sia campione di italia.
    e la prima classificata, al netto delle sanzioni, è l'inter.

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  3. la federazione può al massimo appellarsi a criteri di etica sportiva, e qui possiamo discutere. come puoi pretendere che l'inter abbia violato l'etica sportiva telefonando, e quindi meriti la revoca, e poi sostenere che lo scudetto va restituito quando ci sono anche le tue telefonate (oltre che sentenze passate in giudicato).
    Se vi appellate all'etica, vale tanto per la juve quanto per l'inter, perchè legislativamente parlando, lo scudetto ora come ora spetta di diritto all'inter quale prima classificata al netto delle sanzioni, tanto quanto spettava alla rube prima delle sanzioni.
    L'unica cosa a cui potete appellarvi è l'etica sportiva, intendendo le telefonate anche non illecite come un malcostume. Però sostenendo questa tesi, vi precludete la possibilità giuridica di pretendere lo scudetto levato, perchè le telefonate le avete fatte anche voi, quindi anche eliminando tutti gli illeciti (per cui viene meno il "al netto delle sanzioni" e tornate primi) sussiste quello che per voi è contrario all'etica sportiva, ovvero telefonare.

    mi sa che questo ragionamento è troppo difficvle perchè possiate capirlo vero?

    mi spiego meglio.

    è campione il primo classificato che non abbia subito sanzioni che lo retrocedano.

    al momento, giusto o non giusto, e pare per sempre vista la prescrizione, il primo classificato senza sanzioni è l'inter. e fin qui dovremmo esserci tutto.

    ecco, potete chiedere la revoca, come avete fatto (Mi sono letto l'esposto firmato jc blanc), appellandovi all'etica sportiva, sostenendo che la semplice telefonata, indipendemente dalla configurazione di un illecito, è contraria all'etica sportiva, per cui lo scudetto non è assegnabile.

    bene, percorrendo questa via vi precludete giuridicamente la possibilità di richiedere indietro lo scudetto, perchè anche cadendo gli illeciti e tornando voi primi, le chiamate restano e quindi, se dimostrerete che chiamare è contrario all'etica sportiva, dimostrerete che anche voi eravate contrari ell'etica sportiva.

    insomma, per farla breve, se la federazione accoglie le moticvazioni del vostro esposto, (che si appellano all'etica parlando di comportamenti poco limpidi) le accoglie erga omnes, e quindi mai e poi mai potrete richiedere l'assegnazione.

    In sostanza già ora potete sapere che o lo scudo resta all'inter, oppure resterà nell'oblio e non sarà assegnato direttametne.

    Tuttavia agnelli prende tempo, per imbonirvi, e dice che dopo tre gradi diu giudizio chiederà la restituzione, ben conscio dell'impossibilità giurdica (per i motivi sopra spiegati, sperando li abbiate capiti), e i fessi come il pavan di turno sognano ad occhi aperti e gli credono.

    ora, siete liberissimi di non credermi e di dire che sono tutte cazzate, tuttavia se chiedete a chiunque conosca un minimo di diritto di spiegarvi il 49 delle noif vi dirà la stessa cosa, che appellandovi all'etica sportivca, nel caso la federazione accogliesse le vostre motivazioni, vi sarete preclusi per sempre la possibilità di riassegnazione dello scudetto.

    ma tant'è

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  4. se lo scudetto non verrà revocato agli sfinteristi, allora dovremo fare ricorso noi al tar del lazio per ovvi motivi, troppo comodo tirare in ballo la prescrizione quando di mezzo ci sono i servi sfinteristi padroni di rcs!!!

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  5. Caro Direttore ho appena ricevuto oggi pomeriggio alle 16:00 Il pack premium con la tessera completa di abbonamento al nuovo stadio ... beh come le avevo anticipato sono di Napoli... pensi un pò !!!... un napoletano abbonato a Torino... non ho ancora capito se ho speso bene i miei soldi... in senso che io napoletano abbia ricevuto sul serio un pacco !!!...un' altro campanello e suonato stamattina quando ho letto dichiariazioni di Marotta riguardo la possibilità di cedere Marchisio...!!!... mah... io sono già convinto che Aguero non sia un top player... non vale ne i soldi richiesti per il suo cartellino che tanto meno i soldi del biglietto allo stadio... io rimango del parere che sanchez sia più forte... costerebbe uguale... con ingaggio di un quarto di quello de Kun... e poi basta anche il nome per capirlo...il Kun o il Nino Meravilla...lei cosa ne pensa ?

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  6. fantastica sta storia rcs.

    come te lo devo dire che la tua società è la seconda azionista di maggioranza del gruppo rcs, dietro solo a una banca, ed unica società calcistica? certo, non partecipate quale juventus, partecipa la vostra proprietà con una s.p.a. creata ad hoc e controllata dalla exor.

    i secondi azionisti di maggioranza, unici nel calcio.

    oltre a ruttosporc.

    caro luca, (un commento così vuoto e privo di argomenti non può essere che tuo), sei venuto qua a divertirci?

    ah, sappi che ricorso al tar comporta forti penalizzazioni in campionato per l'anno prossimo.

    dai giullare, ora aspetto il tuo spettacolino.

    facci ridere, merita la nocciolina

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  7. la nocciolina la meriti tu povero idiota testa di cazzo ma come ti permetti rotto in culo figlio di troia?
    Ammazzati interista di merda!

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  8. E non dire che non noti l'ironia... cara la mia testina di cazzo...

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  9. nocciolina meritata in pieno, soprattutto per il secondo commento, in cui ti rendi conto di aver fatto la solita figura da giullare e provi a correggere buttandola sull'ironia, facendo una nuova figura da giullare, ancora più divertente e grottesca della precendente.

    presa dal dizionario: IRONÌA - DISSIMULAZIONE PIÙ O MENO DERISORIA DEL PROPRIO PENSIERO CON PAROLE NON CORRISPONDENTI A ESSO - FIGURA RETORICA CHE CONSISTE NEL DIRE IL CONTRARIO DI CIÒ CHE SI PENSA

    non, ironia: sequenza di parolacce sconnesse.

    quelle al masimo le trovi alla voce turpiloquio.

    e il turpiloquio è praticato dai gretti e dai giullari. scegli tu quale delle due sei.

    come vedi, nocciolina meritatissima, tieni...

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  10. tienila pure te la nocciolina, visto che ti piacciono tanto.. i primati come te ne hanno bisogno.. e per la cronaca le noccioline infilatele nei tuoi orifizi, patetico idiota che non sei altro...

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  11. continua, ce n'è all'infinito di noccioline per te...

    intanto attendo una risposta seria, da gente sicuramente più seria di te, sui miei commenti sopra.

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  12. la risposta seria è la seguente: le sanzioni le rischiava anche nel 2006, ma non sono andati a fondo per motivazioni interne, vedi montezuma come ha detto blatter dopo, quindi sinceramente se l'inter in persona di quel ladro di denti marci vuole uno scudetto in cui ha preso solo 15 punti dalla prima, be allora è giusto che andiamo a tar e se non basta anche al consiglio di stato per farci ridare cio che ci spetta di diritto! E poi cara la mia testina di cazzo anche il tuo moratto in caso di revoca vuole andare al tar li nessuna sanzione?

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  13. E poi le noccioline te l'ho già detto infilatele nel tuo capiente culo idiota arrogante che non sei altro! mi fai pena sei un fallito figlio di papà che non ha una vita proprio ma passa le sue insulse giornate su questo blog, mi fai pena.. vai a lavorare invece di rubare i soldi a tuo padre coglione!

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  14. quanto al primo commento, dimostri una volta di più di non capire un cazzo.

    tu quello scudetto non lo rivedi più perchè nell'esposto in cui chgiedi la revoca, ti appelli all'etica sportiva violata con le telefonate, che rendono inassegnabile lo scudetto.

    quindi, se il tuo esposto viene accolto, signfica che nessuna squadra che abbia anche solo telefonato ai designatori, indipendentemente dalla presenza di reati e illeciti, potrà rivendicare quello scudo.

    visto che tu hai telefonato, trai la conclusione finale.

    sul secondo commento, beh, non ti preoccupare per mio padre, inizia a preoccuparti per il tuo che vede crescere il suo figlioletto come decerebrato.

    altra manciata di noccioline meritate.
    quanto sei famelico stasera? occhei che già di tuo sei un cicciobomba, ma ocio, che troppe arachidi fanno male al colesterolo.

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  15. Il 29 marzo 2007, dopo innumerevoli rinvii, si conclude finalmente il processo alla Juventus. Con una mossa a dir poco sconcertante il pm Guariniello, sconfitto in sede d’Appello, aveva deciso di fare ricorso in Cassazione. Raro che un pubblico ministero prosegua fino al terzo grado dopo una sentenza di piena assoluzione.
    In sintesi, la Suprema Corte respinge il ricorso per quanto riguarda la somministrazione di eritropoietina: il fatto non sussisteva e continua a non sussistere. Ora ci sarebbe da zittire tutti quei giornalisti (?) che per anni si sono riempiti la bocca parlando di “Juve epo-cale” e di “epo-pea bianconera” con una sfacciataggine ed una presunzione senza confini.
    Eppure qualcuno ha trovato ugualmente il modo di rialzare la testa: la sentenza della Cassazione lascia intendere che si sarebbe anche potuto discutere il ricorso in merito all’abuso di farmaci ma che sarebbe stato completamente inutile, visto il sopraggiungere della prescrizione. Questo ha dato modo ai più ciarlieri di parlare di “assoluzione per prescrizione”, nell’ennesimo slancio forcaiolo e giustizialista. Pare invece di trovarsi di fronte ad una sentenza cerchiobottista: la Juve non è colpevole ma Guariniello non ha lavorato a vuoto. I giornali invece insistono menzionando la prescrizione, ma parlando tra le righe e a denti stretti del fallimento dell’accusa di doping vero e proprio, ovvero dell’uso di Epo. Una sconfitta in piena regola, solo parzialmente mitigata dall’illusione che l’abuso di farmaci possa “in astratto” essere considerato pratica dopante. Abuso di farmaci, come si è visto, praticato da tutti, come e più della Juventus.
    Strano infine che nessun organo di informazione si sia premurato di sottolineare un fondamentale particolare: la Cassazione non entra nel merito delle sentenze, «Non giudica sul fatto, ma sul diritto: ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, ad esempio, ma può solo verificare che la procedura relativa ai gradi precedenti del giudizio si sia svolta secondo le regole». Il processo, al limite, si sarebbe dovuto rifare. Quindi, dov’è la tanto millantata “assoluzione per prescrizione» (“solo la prescrizione salva la Juventus” titola il Corriere della Sera)? Semplicemente era inutile proseguire, ma questo probabilmente un concetto che non andrà mai giù a certi scrivani che hanno nella Juventus la loro ragione di vita (e di retribuzione).
    La storia è finita e non rimane che citare le parole dell’avvocato Chiappero:

    E’ stato un grande successo che sconfessa anni di gogna mediatica perché, con riferimento al tema principale del processo, e cioè l’accusa di somministrazione di Epo, il ricorso del procuratore generale è stato addirittura dichiarato inammissibile.

    e del dottor Agricola:

    Per quanto concerne l’altra parte della sentenza è finalmente terminato il doloroso iter che vedeva imputato solo me per l’utilizzo di farmaci che tutti i medici dello sport senza eccezioni hanno usato negli anni oggetto d’indagine.(cit.)

    questo per chi ancora mente sapendo di mentire e lo ripete alla noia pensando che tutti noi siamo cretini come lui...

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  16. idiota che non sei altro, te lo ripeto, le noccioline infilatele dove ti piace tanto.. e poi tuo padre chissà cosa pensa di te, un povero fallito che spende i suoi soldi.. ahaha
    riguardo al resto stai tranquillo che quando ci sarà l'assoluzione di moggi, provvederemo a richiederlo indietro caro il mio saputello testa di cazzo..

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  17. in merito invece al fatto di oggi, pochi si rendono conto di come questa prescrizione sia un affronto al buon senso e l'ennesima dimostrazione della malafede dei vertici del calcio...praticamente se due persone commettono lo stesso reato una viene condannata e l'altra bellamente coccolata senza nemmeno troppo pudore...
    Riporto un commento a caldo di Franco Ordine in uno dei suoi rari momenti di imparzialità:
    "Qualche sito ha ciurlato nel manico e ha presentato la relazione di Stefano Palazzi, capo della procura federale, come l’assoluzione intervenuta per lo scudetto 2006 finito all’Inter, per decisione dell’allora commissario straordinario Guido Rossi. Non è andata così. Anche Massimo Moratti, presidente dell’Inter, ha commentato con una frase di apparente ottimismo: «É un punto a nostro favore». Certo. Ma si sapeva che l’Inter non poteva essere giudicata ed eventualmente condannata per fatti relativi all’estate del 2006. La prescrizione, per società e dirigente, è di due e quattro anni: impossibile evitarla.
    Ma il nodo di calciopoli è ancora tutto da sciogliere. E spetterà al consiglio federale di metà luglio il pronunciamento. Tanto che, a sentire alcuni “boatos”, sarebbe già partita una campagna di sensibilizzazione affinchè non passi la proposta di revocare quello scudetto, su istanza della Juventus, senza più assegnarlo. Sotto osservazione, quindi, finiranno quegli esponenti dell’organismo politico di nota fede neroazzurra.
    Il punto è il seguente e basterà rispondere a un paio di domande per arrivare alla risposta fondamentale. Ecco la prima: se quelle intercettazioni fossero state note nell’estate del 2006, Facchetti e l’Inter sarebbero stati deferiti? La risposta è sicuramente sì.
    Secondo quesito: con questo deferimento sulla schiena, a prescindere dall’eventuale sanzione, sarebbe stato possibile assegnare allo stesso club lo scudetto a tavolino riconoscendogli comportamenti etici adeguati? La risposta è assolutamente no.
    Ultima spiegazione: perchè Moratti e l’Inter hanno goduto della prescrizione mentre lo scudetto, assegnato nello stesso periodo, si può eventualmente revocare? Perchè in questo caso si tratta di un provvedimento amministrativo, adottato dal commissario che per definizione è il sostituto naturale del consiglio federale. Quindi solo il consiglio federale, su parere dell’alta corte del Coni, è in grado di annullare quel provvedimento."

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  18. Ovviamente l'esempio delle due persone trattate in maniera distinta è solo indicativo,visto che poi almeno una persona di quelle due si è fatta giudicare e ha fatto capire come invece i reati fossero dell'altro...

    Tempo fa qualcuno in questo blog mi chiedeva di trovare un episodio, anche solo uno, dove la prescrizione avesse salvato l'Inter...eccoti servito...

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  19. publio publio, con tutti quelli che potevi riportare... franco ordine?????

    valà valà, che i tirapiedi di berlusconi non meritano il mio tempo. e se ti sei sentito chiamato in causa, beh parlavo di ordine... se ti metti nel calderone sei tu a farlo, non io.. così, te lo dico in anticipo.

    caro luca, so che ti piace dimostrare di non capire mai niente.

    ma possono anche assolvervi in tutti i gradi di giudizio del mondo, riaprire il processo sportivo, mandare moratti a guantanamo e beatificare moggi ancora in vita. tutto quello che vuoi...

    ma quello scudo non lo puoi più avere.

    è giuridicamente impossibile.

    piaccia o non piaccia, giusto o ingiusto, il regolamento del calcio prevede che alla prima in classifica si assegni il titolo di campione. la prima non sanzionata.

    ora, da regolamento, si prevede che l'inter sia campione di italia perchè è la prima non sanzionata (piaccia o non piaccia, giusto o ingiusto, è un dato di fatto che è la prima non sanzionata, visto che rube e milan lo furono).

    bene fin qui dovremmo esserci.

    può accadere tuttavia, in due casi, che si deroghi a queste previsioni. e questi due casi sono quello della ragionevolezza (ovvero che il campionato ha subito troppi sfalsamenti per poter assegnare un vincitore), e in tal caso il titolo non è assegnabile a nessuno, e quello dell'etica sportiva per cui una squadra, anche non sanzionata, sebbene da regolamento prima, non possa essere insignita di campione di italia.

    ora, visto che nel vostro esposto si chiede la revoca all'inter appellandosi all'etica sportiva, adducendo come motivo il comportamento poco limpido della società a causa delle telefonate con i designatori, qualora il vostro esposto fosse accolto, l'inter perderebbe lo scudetto e qualunque società, indipendentemente dalla commissione di reati o illeciti, qualunque società abbia fatto come l'inter, ovvero telefonato ai designatori, non potrà chiedere l'assegnazione dello scudo.

    non potrà la roma perchè telefonava, non potrà il chievo perchè pure loro telefonavano, e tanto meno non potrete voi visto che anche voi telefonavate.

    anche assolvendovi e facendovi statue e monumenti, voi telegfonavate, e siccome per voi telefonare significa violare l'etica sportiva, e quindi non poter essere insigniti del titolo, se la federazione accolgie la vostra tesi chiunque abbia telefonato non potrà rivendicare alcunchè. tu incluso.

    spero tu abbia capito, ed è impossibile non aver capito, non perderò altro tempo con te, se insisti con le tuie storielle di zittirò al volo riportando questo commento.

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  20. publio, a differenza dei tuoi processi, tipo sulla frode sportiva, l'inter non è salvata dalla prescrizione.

    per il semplice motivo che c'è stata archiviazione.

    archibviare per prescrizione è diverso da prescrivere nell'ultimo grado di giudizio.

    mooolto diverso.

    nel primo caso non è possibile fare le indagini e cercare le colpevolezze.

    nel secondo le colpevolezze sono accertate, ma tardivamente.

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  21. comunque ora potete sfogarvi care pecorelle, che il lupo questa sera ha da fare fino a tardi e non può venire qua a sbranarvi.

    quando il gatto non c'è, i topi ballano?

    buone danze allora, ma non esagerate che domani il lupo/gatto torna a mettervi in fuga

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  22. hai toppato Dino...
    anche perchè è normale che un processo durato 9 anni arrivi con il reato contestato in prescrizione, eppoi la sentenza è un pò diversa, ma non ci voglio calcare la mano per non dovermi poi sorbire la tua ottusità...
    Io riporto Franco Ordine perchè lui è stato un colpevolista fino a ieri e invece di accodarsi alle varie Gazzette e Corrieri ha esposto un ragionamento che non è inquinato da faziosità...così come successe per O.Beha...grande giornalista dalla grandissima onestà intellettuale, cosa che tanti di voi si sognano alla notte...

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  23. Juventus Football Club S.p.A precisa che:

    Le archiviazioni disposte e notificate in data odierna dal Procuratore della Federazione Italiana Giuoco Calcio operano un'importante distinzione tra soggetti a vario titolo coinvolti nei fatti del 2006. Infatti per alcuni il provvedimento usa la formula di non sussistenza dei fatti contestati, mentre per altri sottolinea la non procedibilità o l'intervenuta prescrizione.

    In data odierna i legali della società hanno inoltrato richiesta di ricevere in via d'urgenza le motivazioni e gli atti sottostanti a tale provvedimento e inoltre di ricevere le motivazioni, gli atti e le indagini in relazione all'esposto presentato in data 10 maggio 2010.

    Solamente quando questi atti saranno resi noti, il Consiglio Federale e l'opinione pubblica potranno stabilire se, sulla base di una mera prescrizione, i motivi etici che furono alla base dell'assegnazione dello scudetto 2006 all'F.C.Internazionale hanno retto alla prova del tempo e delle circostanze, emerse stranamente molti anni dopo. Il palmares non si prescrive.


    Juventus.com

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  24. ahah il lupo? vorrai dire il verme! ahah sei patetico povero il mio idiota, lo so che sei troppo ottuso per capire il ragionamento che publio io e pavan ti abbiamo riportato ma si sa che l'intelligenza non è un dono a cui tu hai potuto attingere patetico il mio interista di merda...

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  25. notare il comunicato sul sito dell'inter

    ""fatti riguardanti l'anno 2004-2005""

    notare il comunicato della figc nei punti 12 e 13

    per il punto dodici parla di moratti e parla di prescrizione

    per il punto 13 parla di facchetti e parla oltre che di prescrizione anche di,.....""" fatti non disciplinarmente rilevanti"""

    notare il comunicato della rube in cui vuole la relazione di palazzi pubblica affinchè ""l'opinione pubblica""!!!????... decida ( che gente senza ritegno..disonesta e senza ritegno)

    notare che nel comunicato inter la frase

    """rilievi che, d'altra parte, non hanno mai trovato alcun riscontro in nessuna sede giudiziaria"....


    drinnnn
    DRINNNNNNNNNNNNNNN
    DRIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNN

    P.S.

    a ragione abete..l'etica non si prescrive

    la juve dovresse essere in serie z da lameno 110 anni

    RispondiElimina
  26. voi merde invece dovevano radiarvi da quando avere rubato nel lontano 22 una retrocessione sacrosanta caro il mio testina di cazzo già allora eravate forti a tavolino merde!!!

    RispondiElimina
  27. se dobbiamo tornare indietro negli anni come non citare il famoso cappellone di sarti all'ultima giornata che regalò lo scudo alla rube?

    e 15 giorni dopo quale società presentò sarti come nuovo portiere????

    la rube!

    dai, che già negli anni '60 rubavate come porci.

    tu publio e massimo non state dicendo assolutamente nulla.

    iniziate a contraddire il discorso che ho fatto io sull'etica sportiva addotta come motivazione di revoca. Per farlo devi dimostrare che non telefonavi enon avevi alcun tipo di rapporto coi designatori.

    La vedo dura, ma tu povero imbecillotto forse non riesci a capire. riporto:
    piaccia o non piaccia, giusto o ingiusto, il regolamento del calcio prevede che alla prima in classifica si assegni il titolo di campione. la prima non sanzionata.

    ora, da regolamento, si prevede che l'inter sia campione di italia perchè è la prima non sanzionata (piaccia o non piaccia, giusto o ingiusto, è un dato di fatto che è la prima non sanzionata, visto che rube e milan lo furono).

    bene fin qui dovremmo esserci.

    può accadere tuttavia, in due casi, che si deroghi a queste previsioni. e questi due casi sono quello della ragionevolezza (ovvero che il campionato ha subito troppi sfalsamenti per poter assegnare un vincitore), e in tal caso il titolo non è assegnabile a nessuno, e quello dell'etica sportiva per cui una squadra, anche non sanzionata, sebbene da regolamento prima, non possa essere insignita di campione di italia.

    ora, visto che nel vostro esposto si chiede la revoca all'inter appellandosi all'etica sportiva, adducendo come motivo il comportamento poco limpido della società a causa delle telefonate con i designatori, qualora il vostro esposto fosse accolto, l'inter perderebbe lo scudetto e qualunque società, indipendentemente dalla commissione di reati o illeciti, qualunque società abbia fatto come l'inter, ovvero telefonato ai designatori, non potrà chiedere l'assegnazione dello scudo.

    non potrà la roma perchè telefonava, non potrà il chievo perchè pure loro telefonavano, e tanto meno non potrete voi visto che anche voi telefonavate.

    anche assolvendovi e facendovi statue e monumenti, voi telegfonavate, e siccome per voi telefonare significa violare l'etica sportiva, e quindi non poter essere insigniti del titolo, se la federazione accolgie la vostra tesi chiunque abbia telefonato non potrà rivendicare alcunchè. tu incluso.

    se vuoi capire, capisci, se non vuoi capire, non capire e continua a vivere nei tuoi sogni di ragazzino obeso.

    mi spiace ma il diritto sportivo, e il diritto in generale, non sono modellabili secondo le esigenze della juventus. Se telefonare agli arbitri impedisce di assegnare uno scudo, allora sarà impossibile riassegnarvelo, visto che telefonare telefonavate. Foss'anche per fare beneficenza e opere pie: telefonavate, quindi o lo scudetto resta dov'è, oppure si accolgono le vostre motivazioni e in tal caso no nsarà più assegnabile a nessuno.

    mi domando se fate finta di non capire questo elementare passaggio giuridico, o se proprio non lo capite.

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  28. anche tu non capisci di essere una testa di cazzo e allora che dovremmo fare, sopprimerti? In effetti la democrazia purtroppo ci ha portato idioti come te che ragliano sempre più forte, cara la mia testina di cazzo fallito che non sei altro, prova ad uscire invece di ammorbare questo bel sito con le tue idiozie!

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  29. Intertrista tonto fallito prescritto

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  30. L’atto di archiviazione dell’indagine sulle telefonate sfuggite è un clamoroso atto di autoaccusa della Figc, e in particolare del procuratore Palazzi, che ora non può non rassegnare le sue dimissioni. Notate la litote, che fa il verso alla figura retorica prediletta dal procuratore federale, il quale pilatescamente, nel suo documento scrive "non ci sono fatti di rilievo disciplinare che non siano improcedibili per prescrizione". Ossia descrive e mette in luce quello che non c'è e che sarebbe necessario per procedere, sfumando su quel che c'è.
    La prescrizione è da considerare una manna per i soggetti incolpati ed allo stesso tempo una chiara colpa degli organi federali inquirenti che negli ultimi 15 mesi hanno letteralmente dormito, con l'aggravante che queste intercettazioni avrebbero potuto essere richieste a Napoli nel 2006, come ai tempi sollecitò lo stesso Borrelli.
    Entrando nel merito del documento pubblicato ieri, e che sui media ha alimentato un dibattito incentrato sulla quérelle dello scudetto di cartone, c’è da evidenziare che in realtà non riassume solo le posizioni di Moratti e di Facchetti, ma anche quelle di altri 12 dirigenti di società (ben 8 uscite pulite nel 2006: Palermo, Atalanta, Cagliari, Chievo, Udinese, Vicenza, Empoli, Livorno; più Reggina e Milan che erano già state punite), dell’arbitro De Santis e dei designatori Bergamo, Pairetto e Mazzei. 18 tesserati in tutto, tra i quali gli unici prosciolti con “formula piena”, e cioè “perché non sussistono fatti di rilevanza disciplinare”, risultano Zamparini, Zanzi (Atalanta) e De Santis. Dal gergo palazzese si capisce che tutti gli altri avevano elementi di reato sportivo non perseguibili solo per sopraggiunta prescrizione. Su Foti e Meani, già giudicati nel 2006, si specifica che riguardo al primo sono emersi fatti su cui in realtà è già stato giudicato, mentre riguardo al secondo sono emersi fatti nuovi che avrebbero aggravato la sua posizione.

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  31. Tutto il procedimento viene così archiviato perché tutti gli indagati non sono procedibili, chi per prescrizione e chi perché è innocente. Ma che bisogno c’era di attendere un anno e tre mesi per arrivare a questa conclusione? Dalla Figc abbiamo appreso che questa indagine era partita prima dell’esposto Juve e che si è voluto aspettare le trascrizioni ufficiali del tribunale. A parte che i files audio, più eloquenti di qualunque trascrizione, erano in circolazione fin da subito. Comunque. Proviamo fare un’elementare comparazione.
    Caso A: 2006. Poche settimane per disintegrare la Juve sulla base di informative di indagine diffuse illegalmente e contenenti trascrizioni non certificate.
    Caso B: 2010-11. 15 mesi per non decidere nulla su altri soggetti (rappresentanti di ben 9 società di calcio) sulla base di atti legittimi e certificati.
    Ne risultano almeno quattro importanti conseguenze:
    1. Nel 2006 si è svolto un processo monco e se la procura di Napoli avesse passato certe telefonate un altro lungo elenco di società e dirigenti sarebbero andate a processo. In pratica, quasi tutta la serie A.
    2. L'Inter ha commesso atti da deferimento e questo rafforza la tesi che quello scudetto va tolto, dato che lo stesso Abete ha detto che l'etica non va in prescrizione.
    3. L'unico vero campionato falsato in questa vicenda è il 2006-2007 perché, usando il metro del 2006, altre società avrebbero dovuto essere giudicate, punite, partire con penalizzazioni. La classifica finale 2006/07 sarebbe stata diversa.
    4. Oltre alle responsabilità della Figc, ci sono quelle di Auricchio e dalla Procura di Napoli, che hanno fatto la selezione delle telefonate. Tutto ciò ha procurato danni a diversi soggetti, pensiamo ai danni economici patiti dalle società di calcio penalizzate dalle sentenze sportive 2006. E se al termine dell'iter processuale gli imputati venissero assolti?
    Particolarmente comiche le minacce interiste di azioni legali in caso di revoca di uno scudetto che non hanno mai vinto, né meritato. Doveroso il comunicato della Juve, che prosegue sulla linea della rivendicazione della nostra storia, intrapresa recentemente.
    Sottoscriviamo: il palmarès, quello vero, non cartonato, conquistato sul campo, come da legge dello sport, non si prescrive.
    Si rivendica con tutti i mezzi che la ragione e la civiltà ci forniscono.

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  32. per voi rubentini la prescrizione è come il pongo, è modellabile secondo le vostre esigenze e necessità.

    la cassazione ravvisa nel vostro atteggiamento il reato di frode sportiva, ma non può dichiarare condanna ma prescrizione perchè nella sentenza di appello s'era guardato all'abuso di farmaci, inutilizzabile per la irretroattività della legge penale di sfavor rei, anzichè alla frode sportiva del 1989.

    Un errore madornale della corte d'appello, il ricorso del pm, e l'accoglimento del ricorso in cassazione, la juve abusava dei farmaci.

    Se in corte d'appello si fosse fatto il proprio lavoro, voi avreste preso condanna (certa, perchè il reato è stato accertato) e revoca di scudetti e della champions, tutto quello che avete vinto tra il 94 e il 98.

    Ecco, in questi casi, in cui siete dentro fino all'osso, le prescrizioni sono assoluzioni (sebbene vi sia un accertamento di reato), nel caso dell'inter un'archiviazione è sinonimo di certa colpevolezza.

    Simpatici, come dice moratti.

    Una battuta anche per il piccolo Luca, ci tieni alle noccioline vedo.

    Ci tieni a mostrarti il solito giullare in gfrado solo di scrivere parolacce quando messo alle strette, cioè sempre.

    E chi sono io per negarti le nocciuole? Toh..

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  33. tienile tu testa di cazzo! mi fai solo ridere, come più volte già riportato da me e publio, per quanto riguarda il processo d'appello ti abbiamo già ampiamente risposto quindi se tu proprio da testa di cazzo ottuso che sei non lo vuoi capire be problemi tuoi, per la cronaca riporto cio che ho già detto prima:Il 29 marzo 2007, dopo innumerevoli rinvii, si conclude finalmente il processo alla Juventus. Con una mossa a dir poco sconcertante il pm Guariniello, sconfitto in sede d’Appello, aveva deciso di fare ricorso in Cassazione. Raro che un pubblico ministero prosegua fino al terzo grado dopo una sentenza di piena assoluzione.
    In sintesi, la Suprema Corte respinge il ricorso per quanto riguarda la somministrazione di eritropoietina: il fatto non sussisteva e continua a non sussistere. Ora ci sarebbe da zittire tutti quei giornalisti (?) che per anni si sono riempiti la bocca parlando di “Juve epo-cale” e di “epo-pea bianconera” con una sfacciataggine ed una presunzione senza confini.
    Eppure qualcuno ha trovato ugualmente il modo di rialzare la testa: la sentenza della Cassazione lascia intendere che si sarebbe anche potuto discutere il ricorso in merito all’abuso di farmaci ma che sarebbe stato completamente inutile, visto il sopraggiungere della prescrizione. Questo ha dato modo ai più ciarlieri di parlare di “assoluzione per prescrizione”, nell’ennesimo slancio forcaiolo e giustizialista. Pare invece di trovarsi di fronte ad una sentenza cerchiobottista: la Juve non è colpevole ma Guariniello non ha lavorato a vuoto. I giornali invece insistono menzionando la prescrizione, ma parlando tra le righe e a denti stretti del fallimento dell’accusa di doping vero e proprio, ovvero dell’uso di Epo. Una sconfitta in piena regola, solo parzialmente mitigata dall’illusione che l’abuso di farmaci possa “in astratto” essere considerato pratica dopante. Abuso di farmaci, come si è visto, praticato da tutti, come e più della Juventus.
    Strano infine che nessun organo di informazione si sia premurato di sottolineare un fondamentale particolare: la Cassazione non entra nel merito delle sentenze, «Non giudica sul fatto, ma sul diritto: ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, ad esempio, ma può solo verificare che la procedura relativa ai gradi precedenti del giudizio si sia svolta secondo le regole». Il processo, al limite, si sarebbe dovuto rifare. Quindi, dov’è la tanto millantata “assoluzione per prescrizione» (“solo la prescrizione salva la Juventus” titola il Corriere della Sera)? Semplicemente era inutile proseguire, ma questo probabilmente un concetto che non andrà mai giù a certi scrivani che hanno nella Juventus la loro ragione di vita (e di retribuzione).
    La storia è finita e non rimane che citare le parole dell’avvocato Chiappero:

    E’ stato un grande successo che sconfessa anni di gogna mediatica perché, con riferimento al tema principale del processo, e cioè l’accusa di somministrazione di Epo, il ricorso del procuratore generale è stato addirittura dichiarato inammissibile.

    e del dottor Agricola:

    Per quanto concerne l’altra parte della sentenza è finalmente terminato il doloroso iter che vedeva imputato solo me per l’utilizzo di farmaci che tutti i medici dello sport senza eccezioni hanno usato negli anni oggetto d’indagine.(cit.)

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  34. se poi per te come sempre, quando la Juve viene giustamente assolta i giudici hanno sbagliato, invece quando viene accusata ingiustamente è tutto normale, be questo mostra che sei un povero demente!!!
    le noccioline continua a infilartele nel culo visto che piacciono così tanto ahahah

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  35. In una recente intervista al settimanale Sette, il presidente della FIGC Giancarlo Abete ha dichiarato che la questione di revocare o meno il titolo di campione d'Italia per la stagione 2005/2006 alla squadra del presidente Moratti sarà una ”decisione politica”. Da un punto di vista puramente formale tale prospettazione potrebbe sembrare corretta, in quanto non esiste una norma che imponga al Consiglio Federale di revocare l'inopinata decisione presa a suo tempo dall'ultrà nerazzurro Guido Rossi. Il parere reso a suo tempo dai tre “saggi” così recitava: “La FIGC ha certamente il potere discrezionale di deliberare la non assegnazione del titolo di campione d’Italia alla squadra divenuta prima in classifica a seguito della penalizzazione della squadra o delle squadre che la precedevano se, alla luce di criteri di ragionevolezza e di etica sportiva (ad es. ….quando anche squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi) le circostanze relative al caso di specie rendono opportuna tale non assegnazione”. Guido Rossi, come sappiamo, tradendo sostanzialmente il proprio ruolo super partes, assegnò senza indugio lo scudetto conteso alla seconda squadra di Milano. Successivamente però, in seguito all'attività difensiva operata nel processo di Napoli, sono emersi, a carico dell'Inter, fatti che definire “poco limpidi" è davvero un garbato eufemismo.
    Tra i tanti comportamenti antisportivi messi in atto dalla dirigenza nerazzurra (pedinamenti, contatti con un arbitro in attività cui vennero proposte raccomandazioni per posti di lavoro, richieste di modifica di referti a ufficiali di gara) spicca in particolare il tentativo di aggirare il sorteggio arbitrale richiedendo l'inclusione in griglia di soli arbitri preclusi, oltre al nominativo caldeggiato. E' di tutta evidenza che questo, se giudicato con lo stesso metro usato per le sentenze sportive del 2006, costituirebbe un evidentissimo illecito sportivo ora presumibilmente prescritto, ma che poteva portare alla retrocessione di chi invece s'è trovato sul petto un titolo assolutamente immeritato.
    Ma nel momento in cui il provvedimento di non assegnazione è da ritenersi discrezionale, lo sarebbe di converso anche quello di revoca, in assenza, causa prescrizione, di una sentenza della giustizia sportiva che accerti le responsabilità interiste.
    Quindi, su un piano puramente giuridico, si potrebbe essere tentati di dare ragione ad Abete, in quanto il Consiglio Federale certamente ben potrebbe revocare tale titolo (e tale decisione sarebbe certamente opportuna), ma non vi sarebbe costretto, e quindi in teoria potrebbe altresì confermare il titolo assegnato a tavolino, ancorché questa decisione costituirebbe in sostanza un premio alla “furbizia” e una manifesta sperequazione.
    Il fatto che astrattamente il Consiglio Federale possa prendere entrambe le decisioni non significa che abbiano pari dignità in quanto, mentre l'una (la revoca) è espressione di un elementare desiderio di giustizia che dovrebbe essere caro non solo a 14 milioni di tifosi juventini ma a quanti in Italia e nel mondo credono in uno sport più pulito, l'altra difende solo l'interesse a conservare un beneficio percepito senza alcun merito da parte di un soggetto sedicente onesto (e di taluni suoi partners commerciali)
    Per tutte queste ragioni, ben lungi dal costituire una semplice decisione politica, la decisione di revocare lo scudetto di cartone dovrebbe essere un imperativo morale.

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  36. come al solito, quando ti serve argomentare qualcosa, corri con la conda tra le gambe su ju29ro.com a copincollare. Chissà se un giorno mai ci proverai con parole tue.

    poi le parole tue ce le metti, e nelle 4 righe che scrivi dimostri come al solito di non aver capito niente, nemmeno dei commenti che hai riportato tu con copia incolla da ju29ro!

    "se poi per te come sempre, quando la Juve viene giustamente assolta i giudici hanno sbagliato, invece quando viene accusata ingiustamente è tutto normale,"

    voi non siete stati affatto assolti! ma è stato dichiarato prescritto il reato! devo riportarti il testo della sentenza? sai che ce l'ho a disposizione e che non mi ci vuol niente a tirarlo fuori.

    la corte di appello vi ha assolti, non la cassazione.

    la cassazione ha fatto presente l'errore della corte d'appello accertando, con gli atti a disposizione, la commissione del reato di frode sportiva, legiferato nel 1989 e quindi adoperabile.
    Il problema è che non c'erano i tempi tecnici per rimandare le carte alla corte d'appello causa prescrzione, cui non avete ovviamente rinunciato. Toh, un mini pezzo te lo riporto, proprio per stare sicuri

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  37. un pezzo su agricola:
    Visti gli artt. 533 e 535 c.p.p.,
    dichiara AGRICOLA Riccardo colpevole dei reati a lui ascritti al capo g) della rubrica, tenuto conto a tal riguardo della contestazione suppletiva del pubblico ministero effettuata all'udienza del 15 luglio 2004, nonché colpevole dei reati a lui ascritti ai capi h) e i) della rubrica e, unificati gli stessi sotto il vincolo della continuazione e riconosciute all'imputato le circostanze attenuanti generiche, lo condanna alla pena di anni uno e mesi dieci di reclusione ed euro 2.000,00 di multa, nonché al pagamento delle spese processuali.


    e un pezzo su giraudo:
    Visto l'art. 531 c.p.p.,
    dichiara non doversi procedere contro GIRAUDO Antonio in ordine alla contravvenzione a lui ascritta al capo c) della rubrica perché tale reato è estinto per prescrizione.

    E ANCORA AVETE IL CORAGGIO DI PARLARE....

    SENZA L'ERRORE DELLA CORTE D'APPELLO, AVRESTE RESO TUTTO QUELLO CHE AVETE VINTO DAL 94 AL 98, altrochè il nandolone di davids

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  38. ma quale prescrizione! ti ho già ampiamente argomentato quindi evito di ripetermi, se sei ottuso non è colpa mia..

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  39. Il caso Telecom-spy nasce da una piccola inchiesta, un’indagine riguardante alcune gare d’appalto indette dal Comune di Milano per la “vigilanza privata” dei parchi pubblici.
    Una classica storia all'italiana a base di malvessazione e corruttela, ma che nasconde inaspettatamente un inquietante risvolto: il 16 novembre 2003, durante una perquisizione, i Carabinieri scoprono con stupore che il presidente della società vincitrice dell'appalto aveva avuto modo di conoscere in presa diretta le mosse della Procura che, in quel momento, ne stava indagando le mosse.
    Era spuntato il germe del dubbio, il sospetto che la Procura della Repubblica di Milano venisse segretamente spiata.
    Qualche mese più tardi, il 31 Marzo del 2004, il Presidente di questa società viene arrestato insieme alle sue due insospettabili “talpe”, una cancelliera dell’ufficio dei Gip e (addirittura) un giudice onorario. Al processo le “talpe” si arrendono subito e patteggiano la pena, ma la loro condotta processuale si dimostra quanto mai preziosa per la Procura milanese perché consente ai Magistrati di non svelare tutte le prove che saranno successivamente usate per assestare il primo vero colpo decisivo all’inchiesta.
    Il 13 maggio 2004, otto arresti scuotono l’intero gruppo Ivri (Istituti vigilanza Riuniti d’Italia), allora numero uno in Italia nel business della sicurezza privata. Anche in questo caso l’accusa, in sostanza, è quella di corruzione nell’ambito di appalti per la vigilanza. Ma vi è una circostanza che sconvolge i Magistrati: le intercettazioni disposte per far luce sul caso dimostrano come gli indagati fossero assolutamente convinti di poter controllare le mosse della Procura. La storia si ripete e i Magistrati acquisiscono la certezza dell’esistenza di una nuova talpa (ancora oggi non individuata) al Palazzo di Giustizia di Milano.

    L’inchiesta a questo punto sembra improvvisamente rallentare (sarà una costante del modo di operare dei giudici di Milano) ma clamorosi colpi di scena sono alle porte.
    Il 4 Maggio del 2005 entra infatti in scena il “re delle intercettazioni” Giuliano Tavaroli, ex Carabiniere e capo della security di Telecom Italia. Insieme a lui viene coinvolto anche il suo amico Emanuele Cipriani, massone dichiarato e imprenditore nel settore delle investigazioni private e della security aziendale. Le indagini si infittiscono e vengono perquisiti gli uffici e le abitazioni private dei due, con l’accusa di Associazione a delinquere finalizzata alla violazione del segreto istruttorio.
    L’inchiesta, che inizialmente sembrava un affare di secondo piano, comincia ad assumere scottanti ed imprevisti risvolti. Questo soprattutto grazie alla figura di Tavaroli, elemento cardine nell’universo Telecom, ma non solo. L’ex Brigadiere dell’antiterrorismo di Milano, infatti, oltre a dirigere la security di Telecom Italia, ricopre un altro, importantissimo, ruolo: responsabile del Centro Nazionale Autorità Giudiziaria (CNAG), ovvero dell’ente che gestisce tutte le intercettazioni richieste dalla Magistratura. A questo proposito, è assai importante ricordare che fu proprio il Tavaroli a spingere affinché questo delicatissimo incarico gli fosse affidato in prima persona, togliendolo dalla competenza dell’ufficio Legale Telecom di Roma.

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  40. Sui fatti, le circostanze e le fonti di prova che hanno portato alla formulazione della grave accusa summenzionata i Magistrati cercano di mantenere il più stretto riserbo ma alcuni giornalisti riescono però a comprendere che, alla base di tutto, c’è qualcosa di molto grosso: una vera e propria centrale di controllo non autorizzata in grado, quantomeno, di lanciare un allarme “intercettazioni” nel momento in cui l’autorità giudiziaria avesse disposto questo tipo di provvedimento nei confronti di indagati eccellenti. Una sorta di “airbag” a protezione di personaggi di spicco della classe dirigente.
    Lo stesso Tavaroli in un intervista rilasciata a La Stampa di Torino spiega così l’inchiesta della magistratura milanese: «Tutto nasce da un indagine sull’Ivri, un istituto di vigilanza privata. Durante una telefonata intercettata tra un certo Di Ganci, titolare della Sipro (un'altra società di vigilanza privata, ndr), e un suo interlocutore, viene fuori il mio nome, indicato come quello che poteva avvisarli di indagini in corso».
    Intanto la Telecom Italia di Marco Tronchetti Provera, alla notizia dell’indagine nei confronti di un suo manager a capo di uno dei settori nevralgici della società, reagisce alquanto ambiguamente: Tavaroli viene rimosso dall’incarico nell’azienda telefonica (con la quale continuerà comunque a svolgere attività di consulenza esterna) ma ne ottiene un altro, sempre internamente al perimetro del gruppo tronchettiano: responsabile della Pirelli in Romania.
    Il secondo perno sul quale si volge l’attenzione della Procura milanese è Emanuele Cipriani, proprietario della società investigativa Polis d’Istinto. Il suo coinvolgimento nel caso dipende da due circostanze che hanno dell’incredibile:
    Nel settembre del 2004 un grosso rivenditore di pneumatici di Viterbo riceve la “visita” di due finanzieri, che ne rovistano gli uffici e ne controllano i registri contabili. I modi evidentemente inconsueti dell’ispezione suscitano il sospetto del titolare che si mette direttamente in contatto con la Guardia di Finanza, la quale nega l’esistenza di accertamenti sull’azienda. Il successivo e tempestivo intervento della Polizia riesce a bloccare i due finanzieri fasulli che, si scoprirà poi, altro non erano che “incaricati” della Polis d’Istinto, giunti sul luogo per controllare il rivenditore per conto della Pirelli.
    Qualche tempo dopo, il pm meneghino Fabio Napoleone ottiene in incarico un’inchiesta giacente da tempo in Procura, riguardante una denuncia sporta da un ex dirigente della Coca-Cola, convinto di essere stato pedinato ed intercettato. La conferma ai suoi sospetti giunge allorché gli viene recapitato un plico con all’interno un Cd-Rom contenente la registrazione (illegale) di molte sue telefonate.

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  41. Un fatto che si rivelerà cruciale nello svolgimento della vicenda e che sconfessa la strana presa di posizione dell’avvocato Guido Rossi che, dopo aver preso il posto di Tronchetti Provera alla presidenza Telecom (settembre 2006) si affannò a diffidare gli organi di stampa dall’accomunare la vicenda Telecom all’esistenza di intercettazioni abusive (secondo Rossi si sarebbe invece trattato “solo” di un traffico illecito di tabulati).
    Nel Marzo del 2006, un altro salto di qualità, con l’entrata in scena della politica: da Milano partono 16 ordini di arresto con l’accusa di corruzione di pubblici ufficiali e spionaggio. Tra i fermati figurano anche due “spioni” di società private romane, incriminati per aver tenuto sotto controllo ben 140 utenze telefoniche private e, soprattutto, per aver l’aver disposto uno spionaggio politico ai danni di Piero Marrazzo (candidato per il Centrosinistra) e di Alessandra Mussolini (candidata per Alternativa Sociale). Per Marrazzo i due avrebbero anche tentato di montare uno scandalo a sfondo sessuale (con tanto di reclutamento di un transessuale). Un intrigo che, per l’accusa, sarebbe servito per favorire il candidato del Centrodestra, Francesco Storace, per le imminenti elezioni della Regione Lazio (questo troncone dell’inchiesta, per competenza territoriale, è stato affidato alla Procura di Roma).

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  42. Il clamore dello scandalo “Laziogate” fa passare sotto silenzio un altro rivolo dell’inchiesta sul caso “Telecom”, che risulta invece importantissimo per comprendere pienamente il “garbuglio”.
    Laura Danani, ex legale rappresentante della Tom Ponzi Investigazioni e titolare di una piccola agenzia investigativa, viene arrestata con l'accusa di “spionaggio telefonico”. La donna viene addirittura intercettata dai Carabinieri mentre detta ad un suo collaboratore un vero e proprio tariffario legato alle differenti compagnie.
    Ma la novità sta da un'altra parte: la Danani è sotto inchiesta, insieme a Emanuele Cipriani (Polis d’Istinto), per un'altra falsa verifica fiscale messa in atto dai soliti due marescialli della GdF (di cui già abbiamo dato conto nella prima parte di questa ricostruzione): questa volta a finire nel mirino una società di consulenza pubblicitaria di Milano.

    Nell’ambito di questa indagine, durante una perquisizione negli uffici di Cipriani, i Carabinieri scoprono un DVD, il cui contenuto era criptato e protetto da una serie incredibile di password, nel quale sono memorizzati migliaia di dossier su uomini appartenenti al gotha economico, finanziario, politico e, addirittura, sportivo. La prova, in pratica, che molti degli uomini di potere italiani venivano dossierati.
    Dai giornali si apprende dell'esistenza di dossier su Corrado Passera (Banca Intesa), Cesare Geronzi (Capitalia e, ora, Mediobanca) e le sue figlie (una giornalista Mediaset, l’altra dirigente Figc), Franco Carraro (Presidente Figc e Medio Credito Centrale), Lorenzo Cesa (segretario UDC), Aldo Brancher (personaggio di spicco del partito “Forza Italia”), Roberto Calderoli (Lega Nord), Vincenzo Pozzi (Presidente ANAS). Oltre agli uomini di potere (l'elenco di cui sopra è parziale), gli spioni hanno esteso il “dossieraggio” anche a "voci" ritenute scomode, quali quelle del comico Beppe Grillo e dei giornalisti Marco Travaglio e Davide Giacalone. Ma la cosa forse più strabiliante è il ritrovamento di fascicoli riguardanti calciatori (Bobo Vieri, Adrian Mutu e Vladimir Jugovic), arbitri (Massimo De Santis) e dirigenti, sempre del mondo del calcio, quali Luciano Moggi e il ds del Messina, Mariano Fabiani.
    Lo spionaggio giunge al parossismo quando a finire sotto "osservazione" è un semplice pensionato, il quale aveva minacciato di manifestare il suo malumore all'assemblea degli azionisti Telecom, dopo i ripetuti capricci della sua linea ADSL che, nonostante le ripetute richieste, non era mai stata riparata.

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  43. Ormai lo scandalo è di proporzioni enormi. Ed il gioco, infatti, diventa mortale.
    Ai primi di giugno, Telecom compie un’ispezione interna (internal audit) la quale appura che i sistemi per acquisire legalmente i tabulati telefonici garantiscono anche l'anonimità degli accessi. All’interno di Telecom, insomma, c’era chi poteva spiare i numeri chiamati dai clienti senza lasciare traccia. L’audit è firmato dal responsabile del controllo interno, Fabio Ghioni. Ghioni era il vice della security, quindi, vice di Tavaroli prima e di Bracco poi. Ghioni, successivamente, finirà in carcere con l’accusa di aver capeggiato il cosiddetto “Tiger Team”, dedito a spionaggio e controspionaggio (il tiger team è un gruppo di specialisti della security. A differenza degli altri "addetti alla sicurezza", il tiger team è quello che può accedere a tutte le aree dell'azienda, in tutte le sedi e a tutti i sistemi).
    Successivamente si apprende che la procedura che permette di introdursi indisturbati nella banca dati del traffico telefonico ha due nomi: Circe e Radar, il primo dedicato alla magistratura e il secondo all'antifrode. Sistemi particolari poiché consentivano l'accesso incontrollato a dati riservati. Nomi che vengono accompagnati anche da quelli di altri sofisticati cervelloni in grado di svolgere lo stesso lavoro, quali il famoso S2OC.
    La Telecom stessa a questo punto sporge regolare denuncia, senza tuttavia fornire indicazioni su chi abbia potuto farne utilizzo.
    Di questa denuncia rende conto il settimanale “L’Espresso” che indica in Adamo Bove (capo sicurezza TIM) la persona che ha deciso di fare piena luce sulla vicenda vuotando il sacco di fronte ai Magistrati.

    Ma chi era Adamo Bove?
    Difficile rispondere a questa domanda, di sicuro si può dire che era un ex dirigente della DIGOS che, nel 1998, aveva deciso di mettere la propria esperienza a disposizione di aziende private.
    Per comprendere a fondo il rischioso lavoro che questa persona svolgeva è illuminante un episodio: Bove (che gestiva il contratto coperto da segreto di Stato sui cellulari Telecom del Sismi) nell'aprile 2006, dietro regolare richiesta della Magistratura, fornisce alla Digos di Milano i numeri telefonici riservati di Mancini e degli altri funzionari del servizio, indagati per il caso del sequestro Abu Omar (gli sviluppi di questa inchiesta condurranno Mancini in carcere).
    Ormai, la partita è pericolosissima e Bove viene indicato come il responsabile dello spionaggio. Notizia poi ripresa da alcuni quotidiani come Il Sole24Ore che, il 10 giugno, parla di Bove come del Dominus della rete spionistica.
    A detta di familiari e amici, da quel momento, Bove si sarebbe sentito vittima di un raggiro nel quale avrebbe dovuto fungere da “agnello sacrificale” per la salvaguardia di qualcuno più potente di lui.

    Il 21 luglio 2006 Adamo Bove muore, precipitando da un viadotto della tangenziale di Napoli.

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  44. Prima di continuare a illustrare la storia del caso Telecom è giusto fermarsi un attimo. Nel capitolo precedente abbiamo visto che si è verificato qualcosa di grave e irreparabile, la morte di Adamo Bove, ma è opportuno a questo punto spiegare adeguatamente le varie posizioni.
    Innanzitutto è necessario dire che i familiari di Adamo Bove non credono al suicidio, sanno che Adamo soffriva di vertigini e che sospettava di essere pedinato. Bove, inoltre, aveva la certezza che qualcuno, all’interno dell’azienda, volesse scaricare su di lui le responsabilità dello spionaggio Telecom, probabilmente per “salvare” qualcuno di molto potente.
    Al contrario la testimonianza della dipendente Telecom, Caterina Plateo, alle autorità giudiziarie («A un certo punto cominciai a nutrire perplessità circa le richieste del dottor Bove su elaborazioni dati, in particolare quelle che mi venivano fatte telefonicamente o su biglietti... per utenze che risultavano poi in contatto con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport o di enti locali, quali il Banco di Roma») sembra far ricadere ogni responsabilità su Bove stesso. Interessante anche ricordare come, nella sua deposizione, la dott.sa Plateo abbia parlato dell’esistenza di una macchina per le intercettazioni vocali uguale a quelle in uso alle forze dell’ordine: l’RT6000.
    Noi vi sono elementi per stabilire se Bove fosse realmente complice del network spionistico di Telecom o se fosse una persona giusta e onesta che aveva intenzione di smantellare il network stesso. Sarà compito dell’autorità giudiziaria scoprire la verità e, fino a quel momento, ci limiteremo a registrare tutte e due le tesi, senza esprimere giudizi di merito.

    Fatta questa doverosa premessa possiamo continuare con il nostro racconto.
    L’11 Settembre del 2006 Marco Tronchetti Provera rassegna le sue dimissioni dalla presidenza di Telecom, ma questa improvvisa svolta non viene messa in relazione allo scandalo delle intercettazioni e dei dossier illegali, quanto ad una polemica tra Tronchetti e il Governo, nella quale quest’ultimo avrebbe fatto pressioni per convincerlo a cedere il controllo della rete fissa dell’azienda alla Cassa Depositi e Prestiti (ente statale).
    Tronchetti Provera, in reazione a queste presunte pressioni governative, parla al Corriere della Sera del cosiddetto “Piano Rovati” (da Angelo Rovati, “consigliere economico” del Presidente del Consiglio), una sorta di Business Plan sulla sostenibilità finanziaria della suddetta operazione. Ma, dietro questa mossa, secondo alcuni, si celerebbero motivazioni diverse.
    Pochi giorni dopo (20 di Settembre del 2006), infatti, il Giudice per le Indagini Preliminari di Milano emette 21 ordinanze di custodia cautelare, per associazione a delinquere finalizzata allo “spionaggio illegale” e alla corruzione. Finiscono in manette un commercialista (accusato di aver organizzato la galassia di finanziarie estere attraverso le quali gli spioni facevano perdere le tracce dei milioni di euro spesi dalla Telecom per i dossier), undici uomini di Guardia di Finanza e Carabinieri, oltre che un dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Firenze. Secondo gli inquirenti, questa organizzazione sarebbe stata capeggiata da Giuliano Tavaroli (ex capo della security Telecom e del CNAG), Pierluigi Iezzi (security della Pirelli) ed Emanuele Cipriani (Polis d’Istinto), con la presunta complicità di Marco Mancini, alto esponente del Sismi già indagato in relazione al caso “Abu Omar”.

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  45. Qualche mese dopo (*) finiscono in manette anche Fabio Ghioni, un ex giornalista di Famiglia Cristiana, Sasinini, mentre Giuliano Tavaroli, già incarcerato, viene raggiunto da un nuovo ordine di custodia cautelare.
    Il primo viene accusato di essere a capo di una speciale struttura di Telecom, denominata Tiger Team, accusata di condurre attacchi informatici a siti di aziende concorrenti (Vodafone, per esempio) e di riuscire a scardinare le difese delle caselle di posta elettronica di personaggi ritenuti scomodi. Il secondo invece, avrebbe avuto il compito di redigere delle analisi su persone precedentemente dossierate dalla Polis d’Istinto di Cipriani.
    Nel Novembre 2007 vengono arrestati altri componenti: Alfredo Melloni (del Tiger Team) e Roberto Preatoni.
    In seguito anche Angelo Iannone, ex carabiniere e appartenente alla divisione brasiliana di Telecom, finisce nell’occhio della giustizia, aprendo un altro capitolo della vicenda: una “guerra” che vedrebbe contrapposta l’agenzia spionistica americana Kroll (assoldata dal nemico storico di Telecom, Dantes) e la Telecom per il controllo di Telecom Brasil (chi volesse approfondire i risvolti legati a questo episodio può fare riferimento agli articoli del giornalista Davide Giacalone su www.davidegiacalone.it).

    Ma chi erano i mandanti di questa gigantesca azione di spionaggi che, secondo la stampa, supererebbe per gravità persino i dossier illegali dell’epoca del Sifar del Gen.De Lorenzo?
    Noi non ci azzardiamo a dare giudizi, che potrebbero essere smentiti, essendo l’inchiesta della Non essendoci giudizi certi e definitivi ci limitiamo a menzionare quanto scritto in un’Ordinanza dal Giudice delle Indagini Preliminari, Giuseppe Gennari: «Siamo di fronte a una parte di attività che nulla ha a che fare con gli scopi aziendali e quindi con gli interessi dei soci ai quali è necessario guardare per verificare se il denaro della società venga impiegato da chi ne ha la disponibilità in conformità alle ragioni per le quali il potere stesso e' attribuito». Secondo il Gip, quindi, l’opera di spionaggio avrebbe avuto interessi in gran parte slegati da logiche di tipo concorrenziali/aziendali, trovando invece motivazione negli interessi di singole persone che, essendo a capo della società, avrebbero fatto uso di queste facoltà per scopi privati.

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  46. Più avanti, nell’Ordinanza, si legge che «quando si parla di appropriazione indebita la persona offesa è il soggetto giuridico società dietro cui si collocano i soci azionisti che della società sono proprietari e non certo l'amministratore della società e il vertice». In questa ottica, andrebbero nettamente separate le posizioni dell’azienda in quanto tale da quelle dei suoi amministratori: in sostanza, l’azienda (e i suoi azionisti, che non hanno voce in capitolo nella gestione) potrebbe essere considerata vittima del reato di appropriazione indebita, dunque della distrazione di fondi, utilizzati non per fini “istituzionali” ma per perseguire obiettivi addirittura illeciti, dei quali gli autori sarebbero stati pienamente consapevoli.
    Gennari chiude accennando ad una pen drive in possesso di Tavaroli, sulla quale sarebbero state memorizzate una serie di comunicazioni intercorse tra funzionari dell’Antitrust, che testimonierebbero lo spionaggio dell’Ente da parte della rete spionistica Telecom. Questo fatto manifesterebbe «l'eccezionale gravita' del comportamento della Security di Telecom, la quale era in grado di mettere nelle mani dell'azienda (perché è ovvio che le notizie prelevate non fossero appunto di utilizzo da parte della Security) elementi di conoscenza potenzialmente in grado di interferire, gravemente e illecitamente, nell'operato di un soggetto istituzionale che dovrebbe essere massima espressione di autonomia come il Garante per il Mercato e la Concorrenza».
    Fabio Ghioni, in una recente intervista, ha dichiarato che i vertici aziendali erano, perfettamente al corrente delle azioni illecite commesse in Brasile nell’ambito della “guerra” per il controllo di Telecom Brasil: «Inizialmente sulla vicenda sudamericana la security venne coinvolta solo marginalmente. Le strutture più impegnate erano l’ufficio affari legali internazionali, il top management della Telecom Italia Latino-America, dalla presidenza in giù, il general counsel, l’ufficio legale. Senza dimenticare i vari centri di costo. La security è entrata in gioco successivamente, quando ci è stato richiesto di trovare le prove dell’attività di spionaggio della Kroll e di rispondere. Tavaroli ha capito che era una grande occasione per tutti noi». Insomma, non solo i vertici telecom conoscevano il comportamento della security ma lo incentivavano.

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  47. il vaso di pandora e il coperchio di cartone...


    http://www.facebook.com/notes/ju29ro-fans-club-uno-juventino-vero-non-dimentichera-mai-fan-page/il-vaso-di-pandora-e-il-coperchio-di-cartone/214252865284487

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  48. eh insomma, ogni giorno che passa mi date prova di non essere in grado di rispondermi, soprattutto quando vi faccio rilievi giuridici come quello sull'etica sportiva e le 49 noif, o nel caso dela frode sportiva etc.

    perchè quando ne parlo, non vi resta che riportare, copiare e incollare.

    franco ordine e ju29ro per altro...

    imparate a sostyenere vostre tesi, con parole vostre, così vi ridicolizzate soltanto.

    in particolare tu luca, ti scomodo a copiare e incollare 10.000 post che nessuno manco leggerà.

    vuoi dire la tua? dilla, con parole tue.

    se non sei capace di argomentare una tesi, piuttosto, metti un link come fa il buon publio.

    così incrementi il tuo "giullarismo".

    dai piccoletto, vai all'acquapark, lascia le discussioni serie ai grandi.

    PER LA CRONACA, neghi la prescrizione anche dopo che ti ho riportato, testuale, i passi della sentenza della cassazione.

    Qua o ci fai perchè è dura controbattere persino alla sentenza, o ci sei perchè non sai nemmeno leggere.

    delle due l'una, la sentenza più chiara di così non può essere.

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  49. eh insomma, ogni giorno che passa mi date prova di non essere in grado di rispondermi, soprattutto quando vi faccio rilievi giuridici come quello sull'etica sportiva e le 49 noif, o nel caso dela frode sportiva etc.

    perchè quando ne parlo, non vi resta che riportare, copiare e incollare.

    franco ordine e ju29ro per altro...

    imparate a sostyenere vostre tesi, con parole vostre, così vi ridicolizzate soltanto.

    in particolare tu luca, ti scomodo a copiare e incollare 10.000 post che nessuno manco leggerà.

    vuoi dire la tua? dilla, con parole tue.

    se non sei capace di argomentare una tesi, piuttosto, metti un link come fa il buon publio.

    così incrementi il tuo "giullarismo".

    dai piccoletto, vai all'acquapark, lascia le discussioni serie ai grandi.

    PER LA CRONACA, neghi la prescrizione anche dopo che ti ho riportato, testuale, i passi della sentenza della cassazione.

    Qua o ci fai perchè è dura controbattere persino alla sentenza, o ci sei perchè non sai nemmeno leggere.

    delle due l'una, la sentenza più chiara di così non può essere.

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  50. eh insomma, ogni giorno che passa mi date prova di non essere in grado di rispondermi, soprattutto quando vi faccio rilievi giuridici come quello sull'etica sportiva e le 49 noif, o nel caso dela frode sportiva etc.

    perchè quando ne parlo, non vi resta che riportare, copiare e incollare.

    franco ordine e ju29ro per altro...

    imparate a sostyenere vostre tesi, con parole vostre, così vi ridicolizzate soltanto.

    in particolare tu luca, ti scomodo a copiare e incollare 10.000 post che nessuno manco leggerà.

    vuoi dire la tua? dilla, con parole tue.

    se non sei capace di argomentare una tesi, piuttosto, metti un link come fa il buon publio.

    così incrementi il tuo "giullarismo".

    dai piccoletto, vai all'acquapark, lascia le discussioni serie ai grandi.

    PER LA CRONACA, neghi la prescrizione anche dopo che ti ho riportato, testuale, i passi della sentenza della cassazione.

    Qua o ci fai perchè è dura controbattere persino alla sentenza, o ci sei perchè non sai nemmeno leggere.

    delle due l'una, la sentenza più chiara di così non può essere.

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  51. Cari amici, io mi chiedo quando mai finirà tutto questo.
    Sul doping: abuso di farmaci forse c'e stato.... Ma era prassi di tutta la serie A o sbaglio....qualcuno mi ricorda Ronaldo con il Brasile barcollante?
    Passaporti: una giustizia normale che avrebbe fatto?
    Calciopoli: perché non si e' indagato su tutti? Perché Paolillo aveva colloqui di lavoro con un arbitro in attività? Perché il Milan e' stato tutelato e la Juve no?
    Cari amici nel 2006 avrebbero dovuto penalizzare 16 squadre magari una più di altre... Ma non fare porcate come queste

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  52. ronaldo con il brasile barcollava per il ginocchio, tanto che l'anno dopo e quello dopo ancora è cascato 3 volte.

    ti fa onore però, che ammetti timidamente che c'è stato abuso di farmaci.

    ti fa onore davvero, qua c'è gente che addirittura nega la prescrizione e sostiene che c'è stata assoluzione!

    ma tu sei di un altro livello rispetto al bamboccione, per fortuna.

    passaporti, calciopoli, e milan ho già ampiamente detto la mia in mille altri commenti.

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  53. ....ma massimo quando abbassa la barriera di rubentino... è in gamba

    (a me personalmente piace ..visto un paio di volte su sportitalia è stato un piacere)

    purtroppo cosa vuoi

    è rubentino
    scrive per quei boccaloni dei rubentini
    ......si adegua

    ma ogni tanto quà e là..leggendo tra le righe...è discretamente corretto ed abbastanza onesto

    purtroppo cosa vuoi ..peccato quel giorno da bambino che vedendo quei ragazzoni ( ragazzoni errore...voluto) del periodo 94 - 98 sia diventato rubentino

    pazienza

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  54. bhe ragazzi perchè se dico abuso di farmaci, intendete quello che volete, preciso, io intendo creatina, data in dosi massicce, magari non etico ma sicuramente non illegale e sottolineo non illegale. Mai data epo o altre cose ... solo creatina. Che poi questa cosa non sia etica posso anche essere d'accordo. Ma come la dava la Juventus la davano anche i 3/4 della serie A, sicuramente Parma, Milan e Roma...e altre 10/12 società. Domandona: perchè Guariniello fa indagini sempre e solo sulla Juventus? Se qualcuno sa trovare una risposta diversa da persecuzione si faccia avanti.

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  55. semplice, perchè i quadricipiti dei tuoi giocatori erano 4 volte quelli degli altri.

    ovviamente non è la motivazione processuale, non sono il carabiniere nè il procuratore che hanno indagato, però rende l'idea del concetto.

    chi ti ha detto che tutta la serie a dava sostanze in eccesso?? e bada bene al termine in ECCESSO, perchè come dici tu

    non è illegale il farmaco in sè, ma ne è illegale l'abuso, oggi per il reato vero e proprio di abuso di farmaci, allora per il più generico reato di frode sportiva.

    questo è quello che ha detto a chiare lettere la cassazione.

    dai massimo non ti perdere nel classico bicchiere d'acqua, anche le pistole sono illegali, ciò non toglie che non sia consentito sparare deliberatamente alle persone.

    il reato ascrittovi è l'uso eccessivo dei farmaci, non il mero uso.

    se, munito di porto d'armi, uccidi una persona, non ti condannano perchè hai la pistola, ma perchè l'hai usata per uccidere.

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  56. sei tu povero idiota che non sai argomentare e ti inventi un sacco di idiozie, sai cosa ti dico: vai a fanculo povero coglione che non sei altro!
    Sei patetico, un fallito che non ha una vera vita se non all'interno di questo blog, ecco perchè ti preme così tanto avere ragione, perchè sai che al di fuori di qui nessuno di considera povero il mio frustrato interista di merda!

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  57. mi invento le cose?

    sì luca, il 49 noif l'ho inventato io.

    il 530 e il 531 c.p.p li ho inventati io

    e io ho inventato la sentenza della cassazione che ti ho riportato.

    pure il tuo idolo massimo ha ammesso l'abuso di farmaci, sei l'unico al mondo che parla di assoluzioni, anche dopo aver letto le parole della sentenza.

    chissà se un giorno capirai che ogni cosa che scrivi ti ridicolizza sempre più??

    è fantastico farti perdere i gangheri e dimostrare a tutti che pirlettino decerebrato sei, per esempio: "sei tu povero idiota che non sai argomentare e ti inventi un sacco di idiozie, sai cosa ti dico: vai a fanculo povero coglione che non sei altro"

    dai su, non perdere le staffe, nessuno pretende che tu riesca a rispondermi, oramai il tuo livello giullaresco è sotto gli occhi di tutti, non è necessario rimarcarlo ogni volta.

    ma se lo fai, ben venga, io e tutti gli altri ci divertiamo a leggere i commenti scritti con le parole tue.

    se non ci fossi, bisognerebbe inventarti

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  58. io mi diverto a leggere le tue cazzate invece! La Juve è stata assolta punto, la prescrizione è intervenuta per una fattispecie diversa, quindi non venire qui a insegnare niente a nessuno anche perchè non ne sei in grado! come vedi sei tu che manipoli la realtà come ti fa più comodo caro il mio mistifcatore!

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  59. e poi a dire la verità sono gli altri che si divertono a prenderti per il culo, povero il mio coglioncello!

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  60. " la prescrizione è intervenuta per una fattispecie diversa,"

    tu dopo 800 commenti ancora non hai capito di cosa si parla mi sa.

    l'assoluzione è per il doping, ma nessuno qua parla di doping.

    e l'abuso di farmaci era inutilizzabile perchè divenuto reato solo dopo che l'avevate commesso, e in sede penale vige irretroattività di norme sfavor rei.

    la prescrizione, infatti, è intervenuta per la frode sportiva, che è il reato di cui si sta parlando, da secoli oramai, su questo blog.

    ma per la tua testolina è troppo difficile seguire questi discorsi.

    l'unica persona che prendi per il culo sei tu stesso, ogni volta che scrivi qualcosa, e suppongo anche ogni volta che apri bocca.

    comunque come al solito non hai argomenti con cui replicare, ma solo il solito turpiloquio, quindi ora ti lascio ai tuoi deliri di bertuccia ammaestrata.

    have fun little one

    ah, per quanto scrivi mille volte che mi smerdi, la frottola non diventa realtà.

    il giorno in cui proverai, con parole tue, a scrivere un pensiero, un ragionamento, un'argomentazione, allora magari potrai provare a smerdare qualcuno, finchè il tuo vocabolario comprenderà solo parolacce l'unica persona che smerderai, come ti dicevo, sarai tu stesso.

    quindi continua a ripetertelo all'infinito, così resterai la brava bertuccia ammaestrata per sempre e potrai contare perpetuamente su tante noccioline.

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  61. be di scimmie ne conosco tante, ma tu sei quella che preferisco sei troppo arrogante e spassoso per non essere irresistibile... continua così che vai bene sei sempre più ridicolo caro il mio testolina di cazzo..ahaha

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