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Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

martedì 30 novembre 2010

lech-juventus



TASTIERA VELENOSA: IL CRONOMETRO SI FERMA

Tra le tante stranezze del fine settimana: campi innevati e agibili, campi innevati non agibili, partite all'ora di pranzo e partite all'ora della cena, molti lettori di Tuttojuve ci hanno segnalato un episodio che per molti è passato inosservato, mentre per altri un pò meno. Noi che siamo "velenosetti" e "maliziosi" ci mettiamo un pò di pepe e lo segnaliamo. Ognuno poi pensi se di errore tecnico si tratti, oppure di qualcosa d'altro.

Sampdoria-Milan: siamo nel tempo di recupero, l'arbitro concede 4 minuti di recupero con il Milan in assedio nell'area di rigore della Sampdoria. Ibrahimovic aspetta la palla in area, Ronaldinho va dalla bandierina ecco che scocca il quarto minuto e l'arbitro piuttosto che fischiare, in pieno stile Juventus-Roma, lascia un'ultima occasione al Milan.

La Sampdoria riesce a risconquistare la palla quando più o meno bisognerebbe essere circ al 49esimo e 30 secondi, quando appare l'inponderabile...il cronometro arretra misteriosamente al minuto 48 e 50 secondi.. con lo stupore dei telespettatori... almeno quelli non di fede rossonera.

Che sarà successo sulle reti Mediaset? Macchina del Tempo o altro?

BABBO NATALE NON PASSA DA UDINE MA DA ...MADRID

Quest'estate ha lasciato tutto il Friuli con il fiato sospeso. Di Natale alla Juventus era un affare che poteva concludersi sulla base di 7 milioni di euro. Quello visto nelle ultime giornate, sarebbe stato un giocatore utile, anche se i rimpianti dopo le belle prestazioni di Quagliarella sono minori. Nella giornata di ieri è arrivata un'indiscrezione dalla Spagna secondo cui la Juventus non ha abbandonato la pista Forlan. Nella scorsa estate si era parlato di un inserimento di Tiago e Grosso nella trattativa per portare il colchonero in bianconero. In questi giorni invece, oltre a Tiago si parla di Amauri come la carta che Beppe Marotta vorrebbe girare all’Atletico Madrid per abbassare il costo del cartellino. Come tutti sanno l’uruguayano è stato il protagonista della vittoria della sua squadra in Europa League e il miglior giocatore del Mondiale sudafricano. Ieri Forlan senior, parlando alla radio brasiliana Radio Globo, ha aperto ad un addio del proprio figlio all’Atletico però avvicinando il figlio al Sud America: «Mi piacerebbe che mio figlio si trasferisse in Brasile a giocare. Mi piacerebbe vederlo con la maglia del San Paolo, ma per ora si sono fatti sentire solo gli emissari del Flamengo e del Corinthians, perciò le possibilità che mio figlio giochi nel campionato brasiliano ci sono».

A noi non pare vero vedere Forlan in Brasile, gli ingaggi Europei sono maggiori. Milan, Inter e Juventus rimangono alla finestra. Il nostro sogno però rimane sempre lui, l'uomo in verde Edin Dzeko, che come detto, ora sa anche "l'italiano".

EDIN DZEKO DICE FORZA JUVE?

Chissà quanti tifosi bianconeri hanno già pronto un coro per Edin Dzeko. Chissà quanti sognano dei cross al bacio di Krasic per il capoccione del "bosniaco". Insomma, i tifosi sognano, com'è giusto che sia, il bosniaco per il momento sta imparando. A segnare no, quello sa fare e anche bene, sta imparando l'italiano...Dzeko ha detto " sto imparando l'italiano...ma solo perchè lo sento da Barzagli, Diego e Kjaer".

A Tuttosport, ha poi parlato del suo futuro: "Andare via? Po­trebbe essere. Ma sinceramente in questo momento non ci pen­so perché con il Wolfsburg ci troviamo in una situazione molto difficile in campionato che non ci saremmo aspetta­ti. Dobbiamo provare a tor­nare alla vittoria visto che quest’anno purtroppo ci sia­mo riusciti poche volte e il mio compito è quello di aiuta­re la squadra a tornare ad es­sere competitiva. Quindi il mio pensiero in questo mo­mento è solo per il Wolf­sburg. Ci sono tan­te voci sul mio futuro. Una volta è la Juventus, un’altra volta sono altre squadre co­me il Manchester City o il Bayern. In questo momento è ancora presto per parlare di quello che accadrà la prossi­ma estate e quindi non posso dire altro".

Una cosa è chiara di tempo per intonare i cori ce n'è. Dzeko a gennaio non si muove la Juventus non potrebbe prenderlo. Lo stesso Dzeko lo sa e ha sei mesi di tempo per imparare la lingua. La concorrenza è folta e forte, ma si sa a volte la volontà del giocatore conta più di tutto il resto (vedi Krasic), del resto perchè dovrebbe imparare l'italiano, per parlare con Mancini?

Dzeko, potrebbe però non essere il solo osservato tra i "lupi verdi". Ci sono voci su Marcel Schafer, terzino sinistro, seguito anche da alcuni osservatori bianconeri. Su di lui Dzeko dice: "Sarei felice per lui,è un gran giocatore,sarei felice se andasse a giocare in un club prestigioso nel quale molti vorrebbero andare".

Un club prestigioso dove tutti vorrebbero andare.... che sia il caso di imparare in fretta a dire "Forza Juve...?!!!".

domenica 28 novembre 2010

FELIPE MELO ESPULSO PER FALLO SU KRASIC...?

Juventus empatou em 1 a 1 com a Fiorentina no estádio Delle Alpi neste sábado e perdeu a oportunidade de se aproximar dos líderes do Campeonato Italiano. A equipe de Turim chegou aos 24 pontos e manteve-se no G-4, mas pode sair se a Roma vencer o Palermo neste domingo. Na próxima rodada a Juventus enfrenta o Catania fora de casa e a Fiorentina recebe o Cagliari.

A equipe visitante saiu na frente saiu na frente aos 4 minutos, com gol contra do lateral direito Motta, que desviou erradamente cruzamento de Vargas. Na segunda etapa, a Fiorentina recuou e a Juventus cresceu, muito também pelas entradas de Iaquinta e Pepe nos lugares de Del Piero e Aquilani, aos 13 do segundo tempo. O polonês Boruc, substituto de Frei, ia segurando o empate com diversas boas defesas, mas acabou falhando em batida de falta de Pepe. O goleiro ficou esperando um cruzamento, se posicionou mal, e acabou encoberto.

O brasileiro Felipe Melo acabou expulso no final da partida depois de uma entrada em Krasic, em um momento que a Juventus pressionava e buscava o gol da virada.

LA DIFFERENZA LA FA UNO COME IBRA

Alla domanda su Juventus e Milan, Mihajlovic ha risposto che la differenza attuale tra Juventus e Milan la fa uno come Ibrahimovic, come dargli torto? In effetti possiamo dire con estrema certezza e franchezza che i sei punti di distacco sono sostanzialmente creati dallo svedese che come peso specifico incide su incontri con squadre di livello medio basso. Fateci una domanda secca... pensate che con Ibrahimovic la Juventus avrebbe vinto con Bologna, Brescia e Fiorentina? Noi rispondiamo si, sicuramente. Con una giocatore di quella caratura, il rigore di Bologna sarebbe entrato, il secondo gol a Brescia sarebbe arrivato, come pure un altro gol con la Fiorentina. Purtroppo, con i se e con i ma non si vincono ne le partite ne i campionati, ma rimaniamo fermamente convinti che questa Juventus attualmente sia un coro stupendo a cui manchi il grande solista che a volte risolve. Con la Fiorentina hanno suonato in molti ed egregiamente, visto il numero di occasioni create nel secondo tempo, ma ci vuole la stoccata, il colpo di violino perchè se no si rischiano le stecche e il pubblico come sapete, è molto esigente.

Non rimane che sperare che quel "solista svedese" possa prendersi un periodo di pausa. In caso contrario, sarebbe meglio evitare sogni pindarici. Noi tra lo scaramantico e il prudenziale preferiamo parlare di obiettivo Champions, la parola Scudetto lasciatela pronunciare ai "sognatori", se poi si riuscissero a vincere 4/5 partite di fila e match come quelli con i viola allora saremmo pronti a "lavare i panni in Arno" e cambiare idea.

FORTUNA DA E FORTUNA PRENDE

La notte porta consiglio e pensiamo che alcuni tifosi, rivedendosi la partita di ieri si saranno schiariti le idee su come prendere il risultato di 1-1. In effetti se il migliore in campo e' stato Boruc, non si può eccepire molto ai giocatori bianconeri. Abbiamo confrontato la partita di ieri con quella del Milan della scorsa settimana con la Fiorentina e con quella tra Genoa- Juventus ebbene ci sono molte analogie da non sottovalutare. Sia Juventus che Milan hanno avuto un periodo di pressione intensa di circa 25 minuti per partita controllando la gara con pressione sterile per il resto della gara. Pensiamo che non si possa offendere nessuno se diciamo che se Ljacic avesse segnato solo davanti ad Abbiati la partita sarebbe finita pari e che molti la settimana scorsa hanno segnalato Abbiati come migliore in campo. Insomma, come detto, la differenza l'ha fatta Ibrahimovic. Quante parate ha fatto ieri Storari?

Passando a Genoa- Juventus la differenza l'ha fatta anche qui un autogol iniziale, proprio come quello di ieri. Insomma, la sorte ieri si e' ripresa quello che aveva concesso a Genova. L'antica divinità romana si e' voluta riprendere il gol al Genoa, forse sarebbe il caso di copiare Servio Tullio, il re che più, fra tutti, fu favorito dalla Fortuna, alla quale dedicò ben ventisei templi nella capitale, ciascuno con un'epiclesi diversa.

Il punto di ieri, come quello di Bologna e Brescia è un buon punto, ma anche un elemento di rammarico perchè alla fine con quei sei punti anche l'effetto Ibrahimovic sarebbe nullo. Oggi come oggi il gap tra Milan e Juventus c'è,ma non è così grande e incolmabile, ci vuole un pò di fortuna e...un campione in più.







sabato 27 novembre 2010

GIOVANI CONTRO "VECCHIETTI": CHI HA RAGIONE?

E' notizia di oggi, che probabilmente il Milan per la stagione 2011/2012 sceglierà la strada dell'esperienza.Otto sono i giocatori che potrebbero lasciare la società rossonera nel prossimo giugno, oltre la trentina ma che hanno buona probabilità di essere confermati: Inzaghi, Nesta, Pirlo, Seedorf, Ambrosini, Jankulovski, Roma e Ronaldinho. Se venissero confermati tutti, per la squadra rossonera la linea scelta sarebbe quella della continuità.

Alla Juventus, Marotta, per il momento ha scelto una linea diametralmente opposta. Degli undici probabili titolari di stasera, Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic, Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Iaquinta, Quagliarella, vicini o oltre alla trentina ci sono solo Storari, Grosso e Iaquinta. L'ossatura dei giocatori chiave invece, è vicina ai 27 anni, un'età relativamente bassa che potrebbe esserlo ancora di più in caso di arrivi di giocatori come Dzeko e Benzema, anche loro in linea con i nuovi parametri. Ad abbassare ulteriormente l'asticella i debutti di giocatori come Sorensen e Traoré e De Ceglie giovani che hanno mostrato doti interessanti. Se la Juventus volesse per la prossima stagione potrebbe presentarsi ai nastri di partenza con una formazione con giocatori al di sotto della trentina ad eccezione del portiere, che come tutti sappiamo a trent'anni è quasi un giovanotto, visto che uno come Buffon potrebbe giocare fino a 40 anni. I giocatori di esperienza, come Del Piero, ma anche Legrottaglie e Iaquinta diventerebbero giocatori fondamentali per cementare il gruppo e guidare i nuovi verso lo "spirito Juve". Un giusto mix, quindi orientato ai giovani, con base giovane, ma senza dimenticare i senatori. In ogni caso questa linea bianconera ci sembra corretta, per superare i "vecchietti" rossoneri, sarà suffieciente o si dovrà acquistare lo Yepes di turno?


STASERA CAPIREMO MOLTE COSE...

La partita di stasera rappresenta una tappa fondamentale per il processo di crescita e di autoconvinzione del gruppo bianconero. Ieri Del Neri non si e' nascosto e ha parlato in modo schietto e sincero. «Stiamo recuperando giocatori infortunati e questo è positivo. A parte De Ceglie e Martinez che torneranno a gennaio, gli altri stanno rientrando un poco alla volta».

La partita di stasera con la Fiorentina e' la classica partita insidiosa visti i risultati alterni in casa. La Juventus fa fatica a fare il bottino pieno con squadre di centro classifica in casa. Gilardino, possibile obiettivo bianconero per la prossima stagione, Marchionni, Ljajic e D'Agostino soprattutto per un motivo o per un altro hanno ragioni per mettersi in mostra. Nelle partita di stasera sarà fondamentale la tenuta difensiva. I progressi della difesa bianconera sono segnalati da mister: «Mi fa piacere che la squadra sia più quadrata dietro e i meriti sono di tutti, non del solo reparto arretrato". Purtroppo per mantenere vivi i sogni di gloria anche stasera bisognerà vincere perché il Milan con la Fiorentina, sabato scorso ha vinto soffrendo un poco nel finale ma comunque vinto... «Se i nerazzurri vanno più piano, il Milan sta volando e sta già prendendo parecchi punti di vantaggio dulle inseguitrici. Questo campionato è complicato ogni domenica perchè nessuna squadra ha dimostrato di poter vincere facilmente. Vogliamo continuare la tradizione vincente della Juve ed essere un punto di riferimento per la storia del calcio italiano». Come dice DelNeri per continuare la tradizione c'e' un solo risultato possibile e per capire molte cose basterà vedere quale sara' la differenza tra la partita di sabato scorso e quella di stasera.

venerdì 26 novembre 2010

PACCO DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO

Pacco, doppio pacco e contropaccotto è un film italiano del 1993, l'ultimo per il cinema diretto da Nanni Loy. Il film, strutturato ad episodi, è ambientato nella Napoli degli anni novanta in cui imbroglioni più o meno professionisti, si arrangiano cercando di truffare il prossimo. Il titolo richiama il sistema del "pacco", ossia della truffa ai danni del malcapitato di turno.

Chissà cosa hanno pensato in questi giorni i tifosi bianconeri vedendo accostati alla Juventus i nomi di Mario Gomez, Adebayor, Berbatov o altri giocatori come Barzagli. Chissà se avranno pensato che sono accostamenti ottimi o meno. Per i primi tre abbiamo grandissime perplessità. La nostra preferenza per l'attacco è chiara e una sola: Edin Dzeko.

Su Gomez, Maurizio Gaudino, agente del nazionale tedesco ha detto: "Sono le solite vecchie voci, non c'è assolutamente nessuna novità. I giornali ne parlano giusto perché ha segnato due gol alla Roma. Se è vero che non si trova bene al Bayern? Diciamo che non si trovava bene, ora finalmente gioca ed è felice, per cui penso proprio che resti a Monaco".

Gomez è un buon giocatore, ma non lo riteniamo minimamente adatto per la Juventus. Lo stesso potremmo dire di Adebayor, in rotta con Mancini al City, che ha cominciato a dichiarare da alcune settimane l'amore per la Juventus. Oltretutto lui è anche extracomunitario e limiterebbe le scelte.

Infine Berbatov, l'ipotesi dello scambio tra Manchester United e Juventus non ci convince minimamente. Insomma, se proprio uno scambio ci deve essere, si deve scambiare un top per un top. Quindi o Rooney o niente. Perchè prendere un giocatore che non fa più la differenza da troppo tempo e che vorrebbe essere scaricato dal proprio club in cambio di un portiere che in teoria potrebbe giocare fino a 40 anni?

Insomma di pacchi, doppi pacchi e controppaccotti ne abbiamo presi tanti e troppi, quindi se si deve accostare un giocatore alla Juventus, meglio gli Dzeko, i Benzema e i Suarez, almeno loro sembrano meno pacchi, al massimo regali da "infiocchettare".

giovedì 25 novembre 2010

BASTOS: IL RITORNO

I ben informati, parlano di una Juventus molto attiva sul mercato, sia per gennaio che per giugno. Se per gennaio i nomi sono quelli di un attaccante, di un esterno difensivo e forse di un centrale capace anche di muoversi sulla fascia, per giugno i movimenti e i nomi possibili sono tanti. In questi mesi è rimasto ed è sotto osservazione Michel Bastos. Giuseppe Marotta e Fabio Paratici, non hanno mai smesso di osservarlo. Ieri in casa dello Schalke 04, il Lione ha perso malamente, un 3-0 pesante e Bastos non ha impressionato ed è stato pure ammonito. Il Lione non si trova in acque limpidissime in campionato, 22 punti e ottavo posto, mentre nel girone di Champions è secondo a un punto dallo Schalke. Il presidente Jean- Mi­chel Aulas è un mercante abile, specializzato nel vendere bene i propri gioielli e potrebbe vendere il brasiliano prima che la sua quotazione scenda vertiginosamente dopo i picchi della valutazione estiva. Il la­terale brasiliano era considerato ce­dibile solo dai 20 milioni in sù quest'estate, ma se i risultati del Lione non saranno dei migliori anche una quotazione vicina al prezzo d'acquisto (18 milioni), potrebbe ingolosire il presidente transalpino.

Bastos risolverebbe molti dei problemi della Juventus attuale, un giocatore da posizionare a sinistra, capace sia di offendere che di difendere. Il giocatore, seguito con insistenza anche dal Napoli aveva affermato: " Gio­care in serie A mi affascinerebbe" .

Chissà cosa succederà a fine stagione, i tifosi bianconeri sperano che il Lione possa rimanere ottavo, in quel caso, Bastos potrebbe arrivare a "prezzo di saldo..."

mercoledì 24 novembre 2010

POCHI MA BUONI

Il calciomercato della Juventus ha mostrato che se si compra ed individua il giocatore giusto, questa dirigenza è capace a fare il colpo. La trattativa per Milos Krasic chiusa a 15 milioni di euro per i russi ne è la prova lampante, Un giocatore ammirato in Champions League, capace di fare la differenza in Europa e che anche in Italia ha subito impressionato. Insomma, l'esterno destro voluto da Del Neri è la prova che anche con soli 15 milioni si possono fare grandi colpi. Sulla stessa rotta anche Aquilani. L'ex romanista ha ingranato subito entrando di diritto tra gli intoccabili. Insomma 16 milioni da spendere che saranno un investimento azzecatissimo.

Sulla stessa rotta, la probabile conferma di Quagliarella. Entrato piano nel cuore dei tifosi ad agosto, Fabio ha dimostrato che alla Juventus ci può stare di diritto, sei gol lo pongono nell'Olimpo dei marcatori in campionato.

Insomma, il calciomercato estivo ha dimostrato che se si punta un obiettivo con sicurezza e convinzione si possono fare affari e migliorare sensibilmente la squadra. Insomma ci viene da dire, "pochi ma buoni". Purtroppo attualmente non abbiamo informazioni per valutare Rinaudo, Traoré e Martinez (vero grande flop del mercato bianconero ad oggi).

Per il futuro non resta che seguire questa rotta: possibilmente un campione per reparto.

I nostri pochi ma buoni li abbiamo individuati: Dzeko o Benzema in attacco. Poi, un buon esterno sinistro e uno destro e magari un'ala. Se volessimo sognare vi parleremmo di Hamsik e Bale, ma essendo realisti è più probabile un giocatore come Srna e magari Ziegler. Non sarebbero nomi di alto profilo, ma Marotta, concedetecelo è una "vecchia volpe" e visto l'affare Sorensen, non è detto che ci regali, qualche altra sorpresa. L'importante è che anche al prossimo mercato individui altre tre pedine come Krasic, Aquilani e Quagliarella....Ve la immaginate una Juventus con altri tre così?....Forse il nuovo stadio diventerebbe sul serio l'Arena dei "Sogni".




martedì 23 novembre 2010

TASTIERA VELENOSA: IL GUFETTO MOURINHO

Due giorni fa Mourinho aveva detto: "Ma come, l'Inter ha perso ancora? "Incredibile ha già nove punti di distacco".

Poi il portoghese ha corretto il tiro: "Il Porto ha dominato anche dopo che me ne sono andato io, e lo stesso il Chelsea. Hanno avuto i loro problemi ma sono rimasti in cima. All'Inter succederà la stessa cosa. Tutti vorrebbero avere i problemi della squadra di Rafael Benitez: tra due settimane può diventare campione del mondo per club".

I tifosi dell'Inter lo invocano, lo rimpiangono, si strappano i capelli. I tifosi bianconeri non lo rimpiangono minimamente, anzi sono contentissimi dell'arrivo di Benitez, un signore molto gentile che non parla del giorno del grande scandalo, non parla di prostituzione intellettuale e non parla di arbitraggi pro Juventus. Ovvio che stia più simpatico, poi se riesce a non far vincere l'Inter ai tifosi bianconeri piace ancora di più. Ovvio quindi che si speri che resti in sella a lungo e che non venga disarcionato o se preferite esonerato, perchè non si sa chi potrebbe essere il successore.

In ogni caso, per coloro che sono "orfani di Mr. Mou", ricordiamo che l'ex allenatore nerazzurro ha depauperato al massimo a livello fisico e psicologico il capitale umano a disposizione anche nelle esperienze di Londra e Porto. Un filosofo dice: facile è vincere, difficile è ripetersi....e chissà come mai quando Mou vince poi scappa.

In ogni caso consigliamo ai soliti "orfani" di leggersi questa "gufata", perchè crediamo che sotto sotto lo Special One stia gufando e pure... tanto:"Un cosa è certa, certa, certa: Benitez non farà mai meglio di me - dichiarazione di quest'estate al Sunday Times -.Non c'è possibilità. Un'altra cosa è certa, certa, certa: se vincerà la Coppa Intercontinentale, avrà vinto due sole partite rispetto alle mie 13. Quindi sarà la mia Intercontinentale, non la sua".

Consigliamo ai tifosi nerazzurri di toccare ferro e pure tanto...magari di dimensione Tour Eiffel.

leggi le avventure di lingualunga http://sussurrisportivi.blogspot.com/2010/11/tastiera-velenosa-i-nostalgici-di.html

lunedì 22 novembre 2010

INTER BATTE JUVENTUS: 8-7, MA NON LO DICE NESSUNO

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport In questi giorni si è parlato tantissimo del dramma infortuni Inter e di come la squadra nerazzurra stia pagando un grandissimo prezzo con sfortuna. Nulla da dire sull'argomento, in effetti l'infermeria nerazzurra conta: Coutinho (rientro fine gennaio), Mariga (rientro previsto alla 14ª giornata), Julio Cesar (rientro previsto alla 14ª giornata), Milito (rientro previsto alla 14ª giornata), Muntari (rientro previsto alla 15ª giornata), Maicon (rientro previsto alla 15ª giornata), Thiago Motta (che dovrebbe tornare mercoledì), Obi (rientro previsto alla 17ª giornata), Samuel (stagione finita). Volendo fare un calcolo spiccio parliamo di circa 8 infortunati, evitando di contare Obi.

Attualmente nella lista bianconera ci sono: Buffon ( rientro previsto a gennaio), Legrottaglie (rientro previsto a gennaio), Rinaudo (gennaio), Grygera (rientro in 15 giorni), De Ceglie (febbraio), Martinez (gennaio), Amauri (gennaio), praticamente 7 infortuni senza contare Camilleri, che vogliamo paragonare ad Obi in quanto giovane e aggregato alla lista Europea come lui.

Ci fa ridere pertanto chi, come in alcune tv, vuole considerare l'attuale posizione dell'Inter causata principalmente dagli infortuni. Secondo noi, le ragioni sono si quelle, ma anche altre, come l'appagamento, e il logorio fisico e psicologico di alcuni uomini chiave.

Probabilmente qualcuno dimentica, che l'anno scorso Ferrara si trovò in una situazione peggiore di quella di Benitez e pure Zaccheroni finì con il giocare a Londra con il Fulham e con la Sampdoria con il terzo portiere e allora nessuno tra la stampa mise questa variabile come motivo principale del fallimento stagionale.

Diciamo, che purtroppo gli infortuni fanno parte del gioco e in questo gioco Juventus e Inter sono più o meno alla pari come infortuni. Tuttavia a parità di rosa, ci sembra non un assurdo affermare che sette assenti nella Juventus dovrebbero pesare di più di otto dell'Inter, proprio perchè l'Inter partiva a inizio stagione con i favori del pronostico di rosa e uomini.

Ci piacerebbe che nelle prossime statistiche e nelle prossime analisi questo fattore fosse evidenziato, purtroppo sappiamo già che è una battaglia persa...

domenica 21 novembre 2010

UN CACCIATORE PER LA JUVE..

Se prima dell'esperienza al Real Madrid lo avessimo accostato alla Juventus, probabilmente molti sarebbero impazziti di gioia. Ora dopo l'avventura al Milan e al Real la sua immagine per i tifosi italiani è un pò sbiadita, ma allo Shalke in questi mesi sta segnando e tanto ritornando ad essere quel "cacciatore" ammirato all'Ajax.

Ora la Juventus sarebbe vicinissima al giocatore olandese dello Schalke 04. Ma come mai un giocatore che ha appena lasciato l'Italia dovrebbe tornare? Due sono le ragioni: primo, il giocatore in Italia non si è trovato male e ha segnato sette gol in venticinque partite, non pochi, visto che certi attaccanti che fanno magari trenta presenze e dieci gol sono descritti come fenomeni. Secondo: lo Shalke si trova in una situazione di difficoltà economica e se non passa il turno di Champions sarebbe costretta a cedere qualcuno dei suoi "gioielli" recuperando in toto l'investimento di quest'estate di 15 milioni. L'arrivo di Huntelaar (1983) abbastanza giovane, non precluderebbe a giugno l'acquisto di Dzeko, ma sarebbe un interessante puntello nell'ottica di avere quattro attaccanti di grande livello, anche in virtù della partenza di qualcuno tra le punte bianconere. Se potessero scegliere i tifosi vorrebbero Dzeko a giugno, ma per gennaio Huntelaar andrebbe benissimo.





PUNTI PREZIOSI

Ci sono punti che in gergo valgono tre punti e altri invece che valgono molto di più. Quelli che valgono doppio sono quelli degli scontri diretti, come quelli ottenuti con il Milan. Quelli della partita di Genova, però se non valgono sei, ne valgono almeno 5. Una trasferta difficile, insidiosa, affrontata con cuore, forza e autorevolezza dei bei tempi. Qualche episodio favorevole causato da Edoardo ha spianato la strada, ma se ci fosse stata cattiveria sotto porta la vittoria sarebbe stata molto più rotonda. Un Krasic bello come sempre e tante belle giocate. Fortunatamente la difesa ha retto e la partita è finita via liscia nella ripresa, anche se i genoani avrebbero meritato forse almeno un gol, viste le due traverse prese.

Se da un lato Luca Toni ha accettato la sconfitta lodando la classe di Krasic, dall'altro il suo presidente ha preferito trovare le "solite scuse". Altre volte se l'era presa con l'arbitraggio. Con l'Inter invece la squadra nerazzurra aveva fatto troppa melina. Questa volta la colpa è delle nazionali e degli impegni settimanali : "Noi evidentemente siamo stati stupidi a mandare i nostri giocatori con le nazionali. Oggi i ragazzi erano stanchi ma hanno giustamente onorato gli impegni con le proprie rappresentative in settimana. La Juve è stata più furba, non facendo rispondere alle convocazioni né Melo né Marchisio: avete visto oggi come stavano male".

Peccato che Preziosi non abbia visto come Aquilani e Bonucci e Quagliarella fossero presenti in nazionale. Evidentemente sperava ci andassero anche altri per essere ben affaticati. Ottima strategia, la prossima volta potrebbe consigliare ai suoi giocatori di andare in nazionale e non correre.

Purtroppo la differenza in questo caso sta tra chi acquista allo stesso prezzo uno Eduardo e l'altro Storari, il resto e' tutto un bla bla bla.

FURIOSI

L'avevamo atteso, invocato, sognato ed eccola, la "furia serba" si materializza a Marassi e va a incidere in modo determinante e decisivo sulla partita. Al minuto ventitré il serbo risponde da campione a chi lo aveva definito un cascatore cercando di rovinarne l'immagine. Milos individua Criscito come anello debole, lo punta, lo salta in modo netto e va a calciare, Eduardo ci arriva, ma il pallone va lo stesso in rete. L'azione devastante è l'esempio dell'importanza del serbo e di quale sia il peso specifico in questa Juventus. Togliete Ibrahimovic al Milan e poi n'e parliamo...Una Juventus che dopo i due gol quasi si siede, manca alcune occasioni per il terzo gol (una clamorosa con Iaquinta) e poi si difende in modo ordinato rischiando nel secondo tempo su alcuni colpi di testa rossoblù e su una conclusione di Destro. Nel finale poi un gol sbagliato da Marchisio dopo un contropiede magistrale e spazio alla sfortuna genoana che trova la seconda traversa di giornata con Kharja. Se dovessimo dare un colore a questa Juventus quasi sicuramente sarebbe il biondo ora di Krasic e di Sorensen che da quando entra da solidità al reparto e mostra una sicurezza inusuale per un giocatore cosi giovane. In definitiva una Juventus che riesce a rimanere in corsa e non fa scappare il Milan. Male che vada stasera la Juventus rimarrà sempre quarta e se si resta a questa distanza magari a gennaio potrebbe arrivare qualche regalino.



sabato 20 novembre 2010

barcellona 8- real madrid 5

Chissà se la sfida di lunedì 29 novembre, tra Barça e Real Madrid finirà veramente 8-5 per il Barcellona, per il momento a sfida a distanza di ieri tra Barcellona e Real se l'è aggiudicata il Barcellona che ha rifilato otto reti al malcapitato Almeria.

Mattatore come al solito Leo Messi. che sblocca la partita con un rasoterra e poi raddoppia e triplica. Le altre reti sono di Iniesta, Pedro e Bojan (doppietta), oltre a l'autorete di Acasiete.

Alla goleada blaugrana ha risposto Cristiano Ronaldo con una tripletta oltre ai gol di Ramos e del solito Higuain. Insomma tanta roba per Mourinho. Da segnalare i soliti mogugni di Benzema.

Insomma la sfida a distanza è iniziata, peccato che i campioni di quel tipo non ci siano più in Italia.



JUVE CORRI O IBRA SCAPPA

Potrebbe essere benissimo un titolo di un film, un film già visto con protagonista Zlatan Ibrahimovic che in Italia ha sempre fatto la fortuna delle squadre con cui ha giocato, anche se alcuni, sostengono che la Juventus gli scudetti li vincesse in altro modo.
Uno Zlatan attore protagonista anche ieri sera, capace di ipnotizzare il proprio marcatore e segnare un bellissimo gol. Insomma, un Ibra trascinatore che è simbolo del Milan Ibradipendente, anche se Allegri magari pensa il contrario. Un Milan molto simile all'Inter di Mancini, una squadra cinica e compatta che comunque ieri deve ringraziare Abbiati per le parate compiute.
Senza un Ibra così la Juventus non sarebbe a meno nove dal Milan e nella necessità assoluta di battere il Genoa oggi. Una necessità resa ancora più impellente dalla vittoria della Roma che ha sorpassato la squadra di Del Neri. Attualmente la Juventus è quinta e solo una vittoria potrebbe garantire alla squadra di rimanere quarta, vero obiettivo stagionale.
Insomma, Ibra scappa e corre, le altre accelareano e la Juventus? Per non rimanere indietro camminare non basta più...

TRA RISCHI E IL BISOGNO DI CERTEZZE


C'è una Juventus che oggi si appresta a scendere in campo in quel di Genova tra dubbi e il bisogno atroce di certezze. Dubbi legati all'utilizzo di uno dei giocatori chiave di questa squadra. Dubbi che nemmeno Del Neri in conferenza stampa ha voluto fugare al 100%:"Fino a domani....vediamo come sta oggi, come fa l'ultima prova: se c'è un minimo rischio non gioca, questo è sicuro. Se ci sono ampie garanzie sul suo rendimento è un conto, altrimenti opteremo per un'altra soluzione, chiaramente portandolo in panchina per i tempi determinati. Perchè non è tanto una questione di aver risolto il problema che aveva, quanto di tempi di gioco".

In effetti, il problema è fondamentale, schierare Krasic dal primo minuto, oppure preservarlo e utilizzarlo in caso di necessità, o infine non schierarlo. La convocazione del serbo sembra indicare che Krasic quasi sicuramente sarà in campo dall'inizio. Si spera che i rischi possano essere minimi, anche se sicuramente la condizione fisica non sarà ottimale.

Detto questo, la Juventus a Genova ha bisogno di ritrovare certezze. La certezza di una vittoria che manca da troppo tempo, per non perdere terreno dalle prime viste le vittorie di Milan e Roma La partita sarà difficile e anche Del Neri l'ha preannunciato. " ... Non penso che il Genoa si adatterà alla Juventus, perchè ha una sua fisionomia. Non so adesso se giocherà col trequartista dietro le due punte, oppure continuerà sul modello di Gasperini, anche se adesso giocando a quattro magari è un modello diverso da quello di Gasp. Ma quello che troveremo noi, al di là delle differenze di campo, di mentalità del proprio allenatore, troveremo l'ambiente, che è un ambiente che io ho provato e sostiene molto i propri colori e dà incitamento continuo. E questo chiaramente dà una forza continua alla squadra. Qui l'unico rispetto che dobbiamo dare noi in quel senso lì, è proprio questo tipo di atteggiamento che troveremo. Dovremo essere pronti ad affrontare una battaglia calcistica, perchè questo è, e dev'essere, ogni domenica".

Non ci sono molte soluzioni se non quella di scendere in campo con convinzione e portare a casa i tre punti, questo i tifosi e la squadra lo sanno bene. In caso contrario gli obiettivi diventerebbero più difficili perchè sarebbe il terzo pareggio consecutivo e a passo di lumaca non si va lontano.

TASTIERA VELENOSA: MINA VAGANTE

Abbiamo letto con attenzione l'articolo di un maestro di giornalismo, come Gianni Minà e siamo rimasti un pò rammaricati.
Da una parte per i contenuti, dall'altra per le valutazioni.
Ci dispiace che vengano messi dubbi sulla Juventus e sulle vittorie bianconere 1994-2006, con delle semplici valutazioni senza considerare che la Juventus è stata l'unica società ad essere perseguitata, prima per il doping e poi per Calciopoli mentre tutte le altre squadre facevano o praticavano la stessa cosa.
Se dal punto di vista etico può essere tutto sbagliato, va detto che quello è stato il mondo del calcio di quegli anni.
L'avvocato Chiappero al processo doping (fatto solo per la Juventus, lo ricordiamo)dichiarava: «è importante sapere come si siano comportati gli avversari, non per adottare il principio del “così fan tutti”, ma per comprendere quale fosse, nell’ambiente calcistico, l’atteggiamento verso i farmaci»..
Potremmo riprendere la stessa frase per Calciopoli dove l'analisi pretestuosa e fatta a senso unico ha voluto dimostrare che la Juventus e il Milan fossero a capo di un sistema, che non esisteva. C'erano altre telefonate erd era "l'atteggiamento del mondo calcistico".
Invitiamo coloro che "mantengono un'etica giornalistica" a dimstrarci con prove che gli arbitri che favorivano la Juventus hanno determinato partite. Invitiamo coloro che sono "soloni" e amano "fare le inchieste" di mostrarci le partite truccate.

Siccome non ci sono rimaniamo convinti che Calciopoli sia stata una truffa orgzanizzata, scegliete voi da chi e quando.

Con Gianni Minà siamo d'accordo su due cose:
Primo che "il Milan avrebbe dovuto pagare quanto la Juventus", se preferite la retrocessione con i parametri Palazzi, secondo i nostri con nulla, visto che quello era il sistema calcio.
Secondo: che certi giornalisti si sono dimenticati dell'etica. Quell'etica che dovrebbero avere nel raccontare allo stesso modo lo scandaloso processo di adesso, come fecero nel 2006, usare la stessa enfasi e spiegarci come mai ora ci sono errori arbitrali più e come allora.

Purtroppo certe spiegazioni non ce le danno, allora rimaniamo convinti sulle nostre posizioni, che a differenza di altre sono dimostrabili con fatti, numeri e dati, che "piaccia o non piaccia" non sono aleatori come delle telefonate, delle intercettazioni o delle cartelle mediche che riportano analisi solo di una squadra.




articolo Gianni Minà da il Fatto Quotidiano

Gianni Minà per “Il Fatto Quotidiano”

Andrea Agnelli, giovane presidente di belle speranze della Juventus, ha annunciato una battaglia per tentare di recuperare gli scudetti del 2005 e del 2006, tolti al suo club dalla Federcalcio per accertato (fino a prova contraria) uso improprio degli arbitri e dei guardalinee, in combutta con il Milan che però, ingiustamente, se la cavò solo con un po’ di punti di penalizzazione. E questo nonostante il provato coinvolgimento del trattore Leandro Meani, dirigente ufficiale del Milan addetto agli arbitri, nel condizionamento dei guardialinee scelti per le partite dei rossoneri.

La Juventus invece, fu retrocessa in Serie B, campionato dal quale è riemersa immediatamente, riguadagnando con una nuova dirigenza credibilità e rispetto. La mente del condizionamento dei direttori di gara era, secondo la giustizia sportiva che ha tolto alla Juventus quegli scudetti, Luciano Moggi, ex vice capostazione di Civitavecchia diventato nel tempo il Richelieu del patetico calcio italiano.

Questa tesi ha trovato d’accordo anche la giustizia ordinaria che, infatti, sta processando Moggi al Tribunale di Napoli. Andrea Agnelli, però, ha già fatto presente che la sua idea su Moggi è diversa dai convincimenti dei pubblici ministeri di Napoli e ha affermato di stimare Lucianone.
Un atteggiamento meno cauto di quello di suo papà, Umberto che, alla Juventus, si avvalse della collaborazione del più spericolato manager del calcio professionistico italiano senza insignirlo subito di cariche ufficiali ma scritturandolo solo quando fu sanata da una prescrizione l’accusa di incitamento alla prostituzione sulla quale Moggi era scivolato quando lavorava per il Torino e aveva ingaggiato alcune simpatiche escort per gli arbitri che dovevano dirigere le partite di Coppa Uefa dei granata.

Andrea Agnelli evidentemente è convinto che nel processo sportivo di quella malefica estate del 2006, la Juve non fu difesa a dovere anche se la linea che accettò la retrocessione in Serie B fu scelta, dopo aver consultato le carte e aver ascoltato le registrazioni, dall’avvocato Zaccone, juventino doc e indiscutibile principe del foro di Torino.

Non a caso, nell’Assemblea dei soci bianconeri qualche mese dopo, toccò proprio a Boniperti, campione e presidente leggendario, spiegare ad alcuni azionisti della società, non disposti ad accettare la punizione e il nuovo destino della squadra, che “non c’era proprio nulla da fare” e che “sarebbe potuto andare anche peggio”.

Ma quello che una parte dei tifosi non accetta e che Andrea Agnelli sembra avallare, non è solo la cancellazione di due scudetti quanto il fatto che uno di questi sia stato assegnato all’Inter dal commissario Guido Rossi (scelto dal Coni per condurre la Federazione in quella pericolosa procella). Ora la diatriba non meriterebbe più attenzione di tante storie contraddittorie della nostra società se da mesi, ormai, nella maggior parte dei mezzi di informazione, che si occupano quotidianamente di calcio, non si percepisse latente, in un’Italia già tanto amorale, una nostalgia per Moggi e i suoi metodi.

Un atteggiamento colpevolmente dimentico che per la giustizia sportiva, dove i tentativi di delinquere pesano spesso più della riuscita o meno del misfatto messo in atto, la Juventus della “triade” (Giraudo, Moggi e Bettega) aveva subdolamente violato le leggi più elementari non solo dello sport ma della giustizia civile, con un’arroganza palese e offensiva (basta rifarsi alla famosa distribuzione delle schede telefoniche svizzere agli arbitri corrotti).

Senza contare, inoltre, che la giustizia ordinaria aveva già condannato a tre anni, per truffa e frode sportiva, l’amministratore delegato della Juventus di allora Antonio Giraudo, che aveva scelto il patteggiamento.

vlj38 triadejuve moggi giraudo bettega
I paladini di Moggi, così come nel 2006 facevano finta di ignorare le logiche della giustizia sportiva, ora cercano di avallare l’interpretazione secondo la quale chi parlava con i due designatori degli arbitrari (cioè il calcio italiano al completo) commetteva lo stesso reato di chi, come Moggi, non solo teneva sotto schiaffo, anche a nome del Milan, tutte le strutture del nostro football, ma letteralmente dettava nei particolari ai due sciagurati responsabili delle scelte, Bergamo e Pairetto le griglie di designazione degli arbitri e dei guardialinee.

Non è proibito parlare al telefono o raccomandarsi, come faceva Facchetti, semmai è poco elegante. E’ proibito, invece, nello sport e nella vita, imporre, ricattare, mettere in piedi meccanismi perversi, insomma condizionare aggressivamente le regole che fanno convivere un mondo. Io non so se i Pm di Napoli riusciranno a provare l’associazione per delinquere (anche se il GUP, su giudizio abbreviato riguardante Giraudo, c’è già riuscito), ma il contesto squallido rimane e spiega l’attuale pochezza del nostro football presuntuoso ed avido.
È miserrimo avallare capziosamente la tesi, molto berlusconiana, di un complotto del quale sarebbero complici da Guido Rossi al Procuratore federale Palazzi, dal colonnello dei Carabinieri Auricchio, che ha svolto l’indagine su Calciopoli, ai Pubblici Ministeri di Napoli, Beatrice e Narducci, quest’ultimo non per caso pubblica accusa anche nel processo dove è stata richiesta l’autorizzazione a procedere per Nicola Cosentino, sottosegretario all’economia, accusato di trescare con la camorra. Un processo che la P3, recentemente smascherata, ha tentato di bloccare.

Un tifoso può anche rifugiarsi dietro certi toni, ma chi fa il mestiere del giornalista deve avere etica, anche se in questo periodo non è di moda. Perché non si può dimenticare il processo per abuso di farmaci con la triste sfilata, davanti al giudice Casalbore, di tanti giovani calciatori bianconeri, poco più che ventenni, ma che non ricordavano nulla? Non a caso la Corte di Cassazione, riguardo al reato di frode sportiva, annullò nel 2007 l’assoluzione di Giraudo e del medico sociale Agricola emessa dalla Corte d’appello di Torino nel 2005.

I due si salvarono solo perché risultarono scaduti i termini di prescrizione. E non è meno singolare l’ingaggio di due “santoni” delle metodologie più inquietanti per aumentare il rendimento di un atleta, come il catalano Laich e l’olandese Kraaijenhof, comparsi un’estate del ’98 al ritiro della Juventus e poi, dopo che qualcuno segnalò la loro bizzarra presenza, liquidati con un assegno di cinquanta milioni di lire. La Juve era la società con più censo, più organizzazione, con l’allenatore più bravo (Lippi) e i giocatori più dotati.
Non aveva, insomma, bisogno di nulla.

Perché è scivolata in questo mare di ambiguità in una logica che pretendeva la vittoria ad ogni costo?
Nell’epoca in cui la Lega pretende un calcio solo prono ai soldi, sarebbe augurabile che i media se lo chiedessero, invece di avere imbarazzanti nostalgie.

SPERANZA KRASIC

Se c'è grande tristezza per Amauri causa l'infortunio, oggi potrebbe esserci qualche nota lieta tra le convocazioni di Del Neri. Krasic probabilmente verrà convocato per la sfida di domenica a pranzo contro il Genoa. Ieri, il serbo ha partecipato all'allenamento compresa la seduta tattica e potrebbe addirittura partire dal primo minuto. Insomma, una gradita notizia.

Ieri la Juventus ha lavorato sul “fuso orario” di domenica con seduta specifica: pranzo anticipato alle 9.30 e poi allenamento alle 12.30 con esercizi di tecnica, calci piazzati e schemi.

Se i tifosi si aspettano molto dal ritorno del serbo (decisivo in alcune sfide pre infortunio), va detto che la Juventus senza il serbo ha ottenuto risultati lusinghieri che sarebbero stati addirittura migliori in caso di vittoria con la Roma.

La vittoria di Milano ha mostrato che nessuno è indispensabile, tuttavia uno come Krasic è utile anzi più che utile.

Con lui, la Juventus ha più soluzioni e crea più occasioni. La sua capacità di saltare l'uomo nell'uno contro uno e di scappare in velocità è una caratteristica che manca a molti giocatori bianconeri. A Genova potrebbe essere una variabile decisiva contro i difensori genoani. I tifosi bianconeri lo sperano, la freccia serba deve tornare a correre veloce e la Juventus a vincere.

Forza Amauri



A dire la verità non siamo mai stati teneri con l'italo brasiliano, lo abbiamo criticato spesso ultimamente per le sue prestazioni altalenanti e per la mancanza di gol. Detto questo, a Amauri va fatto un grosso in bocca al lupo lungo due mesi, primo perché e' una risorsa importante della squadra che viene a mancare in un momento topico della stagione, secondo perché quest'anno a livelli fisico ha avuto troppi problemi e proprio mentre cercava la forma migliore la sfortuna ha colpito ancora.I tifosi vogliono rivederlo come in quel Juventus-Milan: 4-2, forte e decisivo. Non ci vedrete mai esultare per un infortunio di un giocatore della rosa bianconera e francamente non capiamo chi può gioire per un episodio del genere, anche mataforicamente parlando. La mancanza di Amauri peserà sia come ricambi che come eventuale risorsa in caso di operazioni di mercato. Quindi, non capiamo questi comportamenti. La squadra di Del Neri ha bisogno di tutti e Amauri fa parte di "quei tutti". Del Neri in Amauri ci crede, noi un po' meno, ma da qui a esultare per un infortunio ce ne passa, quindi "forza Amauri, guarisci in fretta, supera il momento difficile e torna quello del Precampionato"".

La redazione di Tuttojuve mette a disposizione di tutti i tifosi bianconeri la possibilità di recapitare messaggi di solidarietà ad Amauri, visto il momento difficile. Ognuno può esprimere il proprio in bocca al lupo all’attaccante della Juventus affinchè torni tra 50 giorni più forte di prima. Manda una mail a redazione@tuttojuve.com it specificando nome, cognome e luogo di provenienza. Sarà premura della nostra redazione recapitare tutto il materiale al giocatore, con la speranza di rivederlo presto in campo perchè c'è bisogno dei suoi gol.

mercoledì 17 novembre 2010

Si è aperta la caccia alla marmotta

Siamo in autunno, è periodo di caccia e sembra che l'attività principale di alcuni dirigenti di calcio sia quella di "impallinare" a parole, Beppe Marotta.

Ha cominciato Galliani, poi ha continuato Pradè, poi Montali, poi Fassone e infine Preziosi. Possibile che Marotta non possa dire liberamente quello che pensa? Possibile che non possa ritenere incoerenti le valutazioni dell'arbitro di Juventus-Roma rispetto a quelle di Milan-Palermo, non inventando nulla a nostro parere. Possibile che si debba accettare supinamente la "balla" che su Mexes era rigore quando un video di Juventus Channel mostra il contrario? Possibile che se qualcuno cerca di difendere la Juventus viene subito investito da una carica di "pallini"?

Riteniamo Marotta un dirigente capacissimo che ha fatto e detto qualcosa che i tifosi bianconeri pensano, non da adesso ma almeno da quattro anni (2006....per chi non lo volesse capire).

Il tempo dell'omertà, dei signorsì, del capo basso e chino è finito.E' giusto che Marotta alzi la voce e nessuno si deve permettere di dirgli di stare zitto. Oltrettutto chi gli ha risposto in passato ha fatto e detto ben di peggio, se lo ricordino i lor signori o volete che ve lo ricordiamo noi?

Marotta come un panda, va difeso e tutelato, soprattutto quando difende la Juventus, noi di Tuttojuve siamo disposti a fargli da scudo "umano", per impedire questa caccia alla "marmotta", opss. volevamo dire a Marotta continui.



RISCATTO O NON RISCATTO?

Qualcuno in società starà sfogliando la margherita, tanti prestiti con diritto di riscatto, alcuni prestiti onerosi e altre situazioni varie da sbrogliare. Insomma, tanta carne al fuoco per la dirigenza bianconera.

Per Aquilani e Quagliarella il rendimento propende per il riscatto. Le cifre sono onerose ma francamente ben spese. Quagliarella sta rendendo come un bomber di razza. Aquilani che ha parlato ieri sta ritornando il bellissimo giocatore ammirato a Roma. Alberto ieri ha ringraziato Del Neri e la Juventus e parlato del riscatto.

«Da quando ho ritrovato continuità a Liverpool il mio pensiero fisso era la Nazionale: ci sono riuscito e ringrazio mister Del Neri. A livello di nomi il Milan è più avanti di noi, ma proprio a San Siro contro i rossoneri la Juve ha dimostrato che con il cuore e la determinazione può fare bene. Non considero la squadra bianconera una tappa di passaggio, lì sono in prestito con diritto di riscatto a circa 15-16 milioni, dovranno decidere loro, ma so che dipenderà anche da me. Se mi vogliono acquistare io resterei volentieri».

Sicuramente se c'è un budget per il riscatto, quello di Alberto è imprescindibile. Come lui, anche la conferma di Quagliarella.

Sempre in prestito ci sono anche Pepe e Motta. Entrambi hanno alternato luci ed ombre e quindi vanno ancora valutati, ma per tutti e due, visti anche l'età i miglioramenti sono possibili. Quasi definitivamente saluteranno la Juventus Rinaudo e Traoré che per ragioni diverse non sono ancora riusciti a esplodere. Traoré è in prestito mentre Rinaudo ha mostrato troppi problemi fisici.

I tifosi avrebbero voluto aver preso in prestito pure Martinez, purtroppo lui è definitivo, forse sarebbe stato l'unico da non riscattare, visti i frequenti infortuni e le prestazioni non buone. Si spera si possa mettere in mostra tra due mesi quando tornerà in campo.

Tanta carne al fuoco per Marotta che da qui a breve dovrà decidere su chi far valere il riscatto ed eventualmente chiedere qualche sconticino, anche se le sue parole di ieri sembrano essere già un chiaro segnale.

martedì 16 novembre 2010

Inter: finito l'effetto Calciopoli?

Chi ha visto il Moratti di ieri, sicuramente avrà ripensato al Moratti pre 2006, quando i sorrisi erano pochi e le arrabbiature molte. Lui sostiene che non vinceva per colpa della cupola, noi sosteniamo che non vinceva perchè sbagliava. Dal 2006 l'Inter è la dominitrice, ma tutte le cose belle prima o poi finiscono e forse l'Inter dominatrice potrebbe essere arrivata al capolinea. Per chi ama l'alternanza sarebbe una cosa positiva, per i tifosi nerazzurri un pò meno. Ai tifosi bianconeri non so quanto possa importare se vince l'Inter o il Milan...
Moratti domenica ha detto: “Non abbiamo fatto abbastanza per vincere questo derby”.

L'Inter attuale appare temibile, ma una squadra normale, non è più la corazzata che due anni fa dominava. A nostro avviso la crisi non è cominciata oggi, ma è figlia di un calo fisiologico di alcuni uomini chiave che si avviano al declino avendo oltre i trentanni e un logorio fisico maggiore.

Se a questo aggiungiamo la scarna campagna acquisti (che ricorda molto quelle pre 2006) e un allenatore bravo ma più adatto a coppe che campionati il quadro è completo.

Molti hanno parlato di tante cose, ma evitato, come al solito l'argomento più spinoso. "E' finito l'effetto Calciopoli".

L'effetto Calciopoli inizia nel 2006, dove la Juventus fu costretta a cedere Ibrahimovic e Vieira. Non potendo cederli al Milan, a causa della situazione del Processo, Ibra passò all'Inter. Tutti stiamo vedendo quanto sia decisivo Ibrahimovic in una squadra (solo i detrattori della Juventus non lo ammettevano) e senza il Milan penalizzato e bloccato sul mercato l'Inter fece mani basse del primo titolo.

L'anno successivo, il Milan godette dell'effetto Champions e della sazietà, la Juventus era una neopromossa e la Roma troppo discontinua anche se pronta a lottare fino alla fine Effetto Ibra ancora vivo, qualche polemica arbitrale e altro titolo.

L'anno dopo iniziò l'era Mourinho, buoni acquisti, Juventus combattiva ma non ancora pronta alla lotta e Milan e Roma che crollavano alla distanza. In sostanza altro titolo e sono tre.

Infine l'anno scorso, dove era finito l'effetto Ibrahimovic ma cominciato quello Eto'o e Snejider (comprati con i soldi della cessione di Ibra diciamolo). A metà percorso, poi finisce la benzina e se non ci fosse stata Roma-Sampdoria l'effetto Ibrahimovic e Calciopoli almeno in campionato, sarebbe terminato l'anno passato.

Ora, terminata l'era Mourinho, Moratti si è trovato per la prima volta ad affrontare una situazione simile a quelle pre 2006, dove c'era concorrenza e scelte difficili da fare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con una squadra che sembra meno solida del passato e un allenatore che potrebbe essere esonerato (consuetudine pre 2006).

Mi fanno ridere, quelli che dicono che Calciopoli non è stata decisiva per il calcio italiano.....chissà se un giorno se ne accorgeranno, dopo 4 anni mi sa che qualcuno nella sede nerazzurra, comincia a notarlo...o se preferite comincia a rilevare l'effetto Ibra e come i campionati si vincano con i campioni e non con le cupole...

lunedì 15 novembre 2010

Quando la politica entra nello sport è la fine

Capita che molti tifosi bianconeri siano anche appassionati di motori. A volte il bianconero si sposta e diventa per i motori un cuore rosso Ferrari. Purtroppo domenica la grande cavalcata di Alonso si è conclusa per quattro punti dietro Vettel. Una grande stagione della Ferrari e di Alonso che hanno lottato fine alla fine contro una vettura molto distante la stagione passata. Detto questo, mi hanno sorpreso gli attacchi di certi media che invece di pensare a complimentarsi con chi da venti anni pone l'Italia dei motori all'eccellenza ha preferito un attacco frontale di tipo politico che con lo sport non c'entra nulla. Il leghista Roberto Castelli ha accusato il presidente del Cavallino di "gestione dilettantesca": "Se dovessi usare nei confronti della Ferrari e del dottor Montezemolo lo stesso metro di giudizio che egli usa nei confronti del nostro governo, dovrei dire che Alonso ha perso il mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con il dottor Montezemolo ai box. Dico invece che mi dispiace molto e faccio i più sinceri auguri alla Ferrari di poter vincere l'anno prossimo". Che dire, indipendentemente dalla parte politica, che non è giusto valutare, è triste che alcuni sfruttino certi paragoni per fare propaganda. Purtroppo, temiamo che anche verso la Juventus in futuro ci possano essere valutazioni simili e speriamo non accada, motivazioni ovviamente causate da ragionamenti di altro tipo, ma che abbiamo già visto per Calciopoli dove per la ragion di stato si è passato sopra al blasone. Gia' nel 2006 avevamo notato che ragioni extracalcistiche erano entrate in gioco in Calciopoli e avevano forse influenzato i verdetti con alcune squadre punite più pesantemente di altre. Troppe volte vediamo politici in tv a trasmissioni calcistiche che fanno propaganda a se stessi e sfruttano la loro visibilità per influenze di altro tipo. Il tema è serio perché ormai la Juventus ha perso potere media e senza quello sarà difficile battagliare con squadre con potere mediatico e politico maggiore. Si spera che la politica possa influenzare sempre meno lo sport, ma non ne siamo sicuri, purtroppo in Italia c'è ancora chi pensa che l'unico conflitto di interessi serio fosse quello tra Moggi e la Gea...Per questo consigliamo alla dirigenza bianconera e non solo di stare vigile su questo tema, oggi forse marginale, ma che in futuro potrebbe non esserlo.

Attacco alla Juve

In parte l'ha detto Marotta parlando di due pesi e due misure per il fallo di mano di Boateng e per il fallo di mano di Pepe. A noi era gia' venuto il dubbio per l'episodio di Krasic e Robinho. che non ci fosse equità. Ieri la conferma durante Inter e Milan con valutazioni arbitrali bizzarre. Insomma, un Milan che meritatamente guida il campionato, ma che sicuramente non sta incorrendo in situazioni arbitrali sfavorevoli, anzi... Le situazioni arbitrali per ora sorridono ai rossoneri. Ci piacerebbe che certe televisioni superassero quell'alone di parzialità che condiziona le valutazione sui rossoneri. Ieri nei dibattiti serali tutti sono stati concordi nel dire che la Juventus non doveva lamentarsi senza capire minimamente che la Juventus non si lamenta per il rigore dato ma perché contro altri non lo danno.  Da troppo tempo "i meravigliosi" sono sempre accompagnati da giudizi benevoli e valutazione degli episodi a senso unico. Dificilmente un episodio come quello di Krasic sarebbe stato rilevato da quelle parti e se l'intervento di Ibrahimovic l'avesse fatto un Pepe o un Felipe Melo sarebbe stato da rosso diretto e invece qui non voleva far male....Aveva ragione l'ex Direttore quando sosteneva che la Juventus non aveva potere media...probabilmente anche la nuova dirigenza se ne sta accorgendo. 

domenica 14 novembre 2010

ANDAMENTO LENTO...

Se vi dicessimo che la Juventus dopo 12 giornate l'anno scorso aveva quattro punti in più ed era a -5 dalla vetta dopo aver vinto a Bergamo 5-2 ci credereste?
Sicuramente si... quest'anno la Juventus ha 5 punti di distacco dalla Lazio, 20 punti, ma forse una convinzione maggiore. L'anno scorso in questo periodo la squadra stava abbastanza bene, ma stava per arrivare la tempesta.
Ora arriva il bello, a partire dalle prossime due partite, dove la squadra dovrà ricominciare a vincere per puntare in alto. Un ulteriore rallentamento porterebbe al ricongiungimento con Palermo, Genoa, Sampdoria e Udinese che stanno riprendendo terreno e allontanerebbe dalla lotta per il quarto posto, che ripetiamo è il vero obiettivo di questa stagione.
In ogni caso, quest'anno l'andamento sembra più lento, l'anno passato la prima aveva 29 punti, quest'anno le prime della classe vanno più lente e smebrano meno continue.
L'Inter naviga tra alti e bassi.
Del Neri deve assolutamente sfruttare le prossime partite con squadre di fascia media, perchè le partite con squadre di ultima fascia sono finite.
Genoa, Fiorentina, Chievo, Catania, tutte squadre a centro classifica insidiosissime, prima delle sfide dirette con Lazio e Napoli.
Le partite con le prime tre della scorsa stagione hanno detto che la Juventus può giocare alla pari con tutti, ma giocare alla pari non basta se poi non vinci con le squadre di fascia media e bassa.
Purtroppo di partite con le squadre forti ce ne sono 4/5 a stagione e i risultati si colgono battendo le squadre medie.
A Del Neri il compito di migliorare i punti nelle prossime partite, l'andamento del campionato ora è lento... durerà?

Classifica dopo le 12 giornate 2009/2010
Inter 29
Juventus 24
Milan 22
Fiorentina 21
Sampdoria 21
Genoa 20
Parma 20
Cagliari 19
Bari 18
Napoli 18
Palermo 16
Chievo 15
Roma 15
Udinese 15
Bologna 12
Lazio 11
Atalanta 9
Livorno 9
Catania 8
Siena 6

CHIODO FISSO....

TOTTI: PERCHE' LO FAI?

In molti ricordano quanta polemica ci fu nell'ambiente romano e tra la tifoseria giallorossa dopo che Balotelli si permise di zittire il pubblico dell'Olimpico dopo un gol alla Roma.Molti ricordano anche l'episodio di Coppa Italia Totti-Balotelli dello scorso anno...

Ieri all'Olimpico di Torino, dopo un rigore contestato e che ha suscitato polemiche, ecco che il capitano giallorosso ha fatto lo stesso gesto.

Siamo sempre stati molto critici verso gli atteggiamenti di Balotelli e in questo caso, per coerenza, ci tocca esserlo verso un "mostro sacro" come "Franceschino..".

Lasciatecelo dire, il gesto non si addice a un campione come lui, capitano e simbolo. L'avesse fatto Greco, l'avremmo capito...e perdonato. DaTotti, ci aspettiamo che oltre alle promozioni telefoniche in "Ape Car", possa trasmetterci qualcosadi più come le belle giocate della partita ma anche qualche gesto di distensione. Quello di ieri sicuramente non serve a stemperare polemiche, se mai il contrario. Capiamo il nervosismo di un giocatore che vede i giovani avanzare e qualche panchina in più all'orizzonte, ma il nervosismo non giustifica certi gesti.

In questo caso, lasciatecelo dire: tra Totti e Del Piero ci sono 13 gol di differenza in serie A, ma un abisso a favore del bianconero sotto altri aspetti, sicuramente Del Piero quei gesti non li ha mai fatti. Se lo ricordino i soloni media quando li paragonano....



sabato 13 novembre 2010

RECUPERATI...

Molti tifosi bianconeri non passeranno una notte tranquilla pensando al rigore concesso oltre il tempo di recupero dall'arbitro Rizzoli. Un rigore per un fallo di mano di un giocatore girato di schiena. Diciamolo subito, un rigore del genere si può anche dare ma non al quarantasettesimo del primo tempo un una situazione delicatissima, con un giocatore a cavallo della linea. Grossa responsabilità dell'arbitro, che secondo noi non ha arbitrato in modo eccellente almeno il primo tempo, sorvolando su alcune punizioni e non tenendo in mano la partita. Un primo tempo giocato bene dalla Juventus, in modo ordinato e rischiando non moltissimo. Una Juventus che per le occasioni create avrebbe meritato anche il vantaggio. Insomma, una Juventus non fortunata anche se forse c'era un rigore prima per fallo di Chiellini, come ci sono state due segnalazioni di fuorigioco di Iaquinta al limite. In ogni caso non ci piace enfatizzare troppo la variabile arbitrale. La partita nel primo tempo è stata bella e la Juventus capace di lasciare ai giallorossi l'iniziativa ma di pungere meglio. Una Juventus che se avesse vinto poteva puntare in grande. Ora bisognerà sperare che domani si materializzi ancora Mister X. come oggi a Torino. L'anno passato una partita come quella di oggi la Juventus l'avrebbe persa e infatti l'aveva persa, quest'anno l'ha pareggiata, quando comincerà a vincerla, forse si potrà pensare a qualcosa di più del quarto posto.

"BRASIL.... PA RA PA PA PA RA PA PA



Attualmente a Vinovo se facciamo partire un motivetto del genere: "Brasil pa ra pa pa ra pa pa", siamo sicuri che lo balleranno Felipe Melo e Amauri. L'anno passato ci sarebbe stato anche Diego, che purtroppo ora ha lasciato la compagnia. A gennaio la truppa brasiliana potrebbe subire una modifica più o meno consistente capace di modficare i componenti dell'ipotetico ballo..

Secondo gli ultimi rumors di mercato la Juventus sarebbe vicina a battagliare con il Milan per assicurarsi per gennaio l'attaccante del Siviglia Luis Fabiano. Il procuratore Jose Alberti ha infatti affermato che Fabiano potrebbe liberarsi a gennaio dalla squadra andalusa e accasarsi in Italia. L'attaccante brasiliano è comunitario e potrebbe arrivare a Torino o a Milano per sostituire un possibile partente o un giocatore infortunato. Nel caso del Milan, il brasiliano potrebbe sostiuire Inzaghi e proporsi eventualmente come terza/quarta punta nel caso in cui Ronaldinho decidesse per la partenza. A Torino, Luis Fabiano arriverebbe solo e soltanto in caso di partenza di Amauri e qualora la Juventus non superasse il turno di Europa League. Se la Juventus passasse il turno, l'italo brasiliano sarebbe indispensabile per non affrontare i match con solo due punte.

Rimane anche in piedi un'ipotesi a domino,,,,Luis Fabiano a Torino e Amauri a Milano... in quel caso l'italo brasiliano troverebbe sotto la Madonnina una colonia già folta, pronto ad accoglierlo al ritmo di ""Brasil pa ra pa pa pa pa", Staremo a vedere, ma Luis Fabiano a basso costo o saldo sarebbe un'opzione sicuramente interessante.


venerdì 12 novembre 2010

PER AMAURI IL METODO CANA'

Nella rosa bianconera c'è un giocatore più triste degli altri, un giocatore che forse ha un pò di "saudade", perchè non segna da tanto. Un giocatore che appena arrivato ha inciso e non poco nelle dinamiche bianconere e che ora si ritrova ultimo nei tabellini stagionali. Un giocatore che domani ritroverà un allenatore con cui alla Juventus aveva avuto un ottimo feeling. Ovviamente stiamo parlando di Amauri.

Per recuperarlo tra il serio e il faceto consigliamo il metodo Oronzo Canà! E sempre tra lo scherzoso e il serio consigliamo a Del Neri il metodo psicologico con lui. Non sappiamo se Del Neri si dedicherà stanotte a una "ninna nanna", ma ci piacerebbe che facesse di tutto per farlo tornare quel bomber capace di stupire tutti. Alla Juventus serve quel giocatore che i tifosi paragonarono ad Ibrahimovic appena arrivato. I tifosi sarebbero disponibili al metodo Canà... sarà pronto anche Del Neri? Lo sapremo domani sera...se Amauri giocherà.




tutto in una notte....

Tutto in una notte è un film di John Landis del 1985 abbastanza avventuroso con Jeff Goldblum e Michelle Pfeiffer Il film è abbastanza conosciuto perchè nella pellicola appaiono alcuni celebri registi da Cronenberg, a Jonathan Lynn, da Jonathan Demme allo stesso John Landis. Il film parla di come cambia la vita insoddisfacente di un uomo quando trova una donna che all'aeroporto lo coinvolge in una cospirazione internazionale. Oggi come oggi la Juventus non è coinvolta in nessuna cospirazione internazionale (..o forse è stata coinvolta....), ma vuole assolutamente partecipare a un'avventura chiamata Champions League 2011/2012. Per farlo, deve ricominciare a vincere e non rimane altra strada che riprendere la via stasera "tutto in una notte". Occasione propizia, perchè la Juventus è attualmente quinta a un punto dalla quarta e seconda e terza si scontrano. Se la Juventus fosse capace di vincere staccherebbe la Roma e quasi certamente rientrerebbe nelle prime quattro.

Forse oggi come oggi Milan e Inter sono superiori ma Lazio e Napoli sono alla portata del club bianconero.

Non resta da fare altro che battere il passato, rappresentato da Claudio Ranieri e farlo in modo convincente. Del Neri in conferenza stampa ha detto: "Domani scenderemo in campo per combattere e vincere. Il nostro obiettivo è quello di migliorare partita dopo partita. Quella di Brescia non è un'occasione persa, il risultato è stato giusto. Siamo un gruppo compatto e stiamo lavorando bene. Amauri, Felipe Melo e Traorè sono convocati. Aquilani? È sereno, cercherà di dimostrare tutto il suo valore con la sua ex squadra. C'è un gruppo di squadre attrezzate per vincere e lotteranno tutte fino in fondo".

Insomma un Del Neri che non si nasconde di fronte alla squadra arrivata seconda l'anno passato. Se si vuole arrivare in Champions bisogna arrivare davanti alla Roma e un'occasione come quella di oggi è ghiotta e andrebbe sfruttata.

TASTIERA VELEONOSA: "ERRORI ARBITRALI O ALTRO?"

Il Brescia si lamenta.... il Palermo si lamenta... la Lazio si lamenta....e poi quanti altri si lamentano... Un muro del pianto ci sta sommergendo tutti.... quante lacrime....e le parole di Lotito prima e quelle di Zamparini poi:"Ho dato l’incarico di individuare un “Advisor” cui affidare l’incarico della vendita delle quote della società di calcio del Palermo. La mia decisione è “netta” (....)...Il tutto è dovuto dal fatto che mi sento ed esco sconfitto da un mondo pseudo – sportivo, dove, malgrado la mia lotta ultra venticinquennale, i valori sportivi sono sempre più spariti e dove regnano i poteri economici e mediatici di 3 – 4 club che solo fra loro vogliono con ogni mezzo dividersi gli scudetti. Stanco di lottare anche per la mia non tenera età, spero di lasciare il timone a personaggi più giovani che abbiamo l’entusiasmo e la forza per fare, lottare e cambiare in meglio “dove” io non sono riuscito: riportare il mondo del calcio nell’ambito dello "Sport" e dei suoi valori veri, assicurando gare dove con reciproche garanzie di equità e lealtà sportiva possano sempre vincere ad "armi pari" e "i migliori"».

A queste parole ha fatto seguito la "classica" rettifica serale di Zamparini: "La mia è una decisione irrevocabile, a meno che non cambino le istituzioni centrali del calcio: Lega, Figc ed Aia - ha aggiunto -. Questo, però, non avverrà in pochi giorni. In ogni caso basterebbe che un arbitro come Banti venisse fermato per dare l'esempio. Ma sono convinto che, fra 2 domeniche, lo manderanno per premio ad arbitrare una partita di cartello. Questi arbitri non sono affidabili e non mi piacciono nemmeno le difese d'ufficio che arrivano dal palazzo. Prima o poi l'Aia dovrà punire gli arbitri che sbagliano. Queste situazioni dovrebbero essere prese in esame anche dalla giustizia sportiva, le immagini tv sono già una prova sufficiente per stabilire se certe decisioni vengono prese o meno in malafede".

Riteniamo Zamparini un ottimo conoscitore di calcio e un bravo dirigente, però ci facciamo delle domande: dove sta la coerenza? Non era Calciopoli e punire la Juventus la panacea di tutti i mali? Non erano rimasti solo "arbitri onesti" e spariti quelli favorevoli a qualcuno?

Secondo noi gli errori e lo scriviamo maiuscolo e in grassetto ERRORI di adesso sono tali come quelli di ieri (PRE 2006). Il mancato rigore per fallo di mano in barriera su punizione del Palermo, il fallo di mano di Ambrosini, il mancato rigore su Barreto, il rigore e la simulazione di su Eto'o, il rigore e la simulazione di Krasic, il mancato rigore su Del Piero per fallo di Cassani in Juventus-Palermo, gli eventuali rigori pro Brescia e quello ottenuto dalla Juventus con il Cesena, gli episodi sfortunati che ha subito la Fiorentina nelle prime giornate, sono tutti episodi da inserire nella categoria errori recenti. Vorremmo sapere, come mai chi sosteneva che in passato non fossero errori ma altro, ora dice le stesse cose sottovoce, con timidezza, ma senza parlare di "cupole" e non "cupole". Dove sono finiti i soloni di Calciopoli e i sostenitori dell'esistenza di una cupola. Perchè ora non sostengono la stessa cosa? Zamparini ora parla di carriera arbitrale, ma non era la stessa cosa per Calciopoli? Purtroppo la coerenza non è di casa e coloro che sostenevano che Calciopoli avesse messo le cose a posto, forse farebbero meglio a recitare il "mea culpa". Quanto successo nel 2006 è stato solo un modo di evidenziare certi fatti trovando un "motivo" per qualcosa. Ora alla luce del processo e dei tanti errori arbitrali che continuano a esistere, sarebbe bello che qualcuno ci desse delle spiegazioni perchè quelle tesi non stanno più in piedi e a non rilevarlo faremmo la figura degli "struzzi".

Siccome non siamo degli "struzzi" a noi i conti non tornano, perchè se era sbagliato prima è sbagliato anche adesso, se erano "errori" prima, siamo coerenti e lo sosteniamo e lo scriveremo anche tutti i giorni a costo di sembrare pedanti e noiosi.

Purtroppo qualcuno...non ha il coraggio di dirlo...perchè ammetterebbe implicitamente che Calciopoli è stata un'operazione "sleale" per mettere fuorigioco qualcuno e una società in particolare....

Per il momento vi salutiamo con un arrivederci alla prossima dichiarazione sconcertante su episodi arbitrali che siamo sicuri arriverà al massimo entro lunedì prossimo.

giovedì 11 novembre 2010

Magic Moments


Magic Moments
Una canzone utilizzata anche in uno spot di un famoso brodo parlava di "Magic Moments". Chissà se ogni tanto in questi giorni Fabio Quagliarella si sarà fermato in un angolo e avrà cominciato a cantare questo motivetto. Chissà se avrà pensato alla sua media realizzativa che va oltre lo 0.50a partita e al fatto che se continua così si avvicinerebbe ai venti gol stagionali. Chissà se avrà fatto un sorrisetto beffardo pensando al Napoli che magari ora lo rimpiange non tanto per averlo ceduto ma perché oggi ricaverebbe il doppio. Chissà.... Sicuramente Fabio"ETA beta" come l'ha soprannominato Claudio Zuliani sta entrando a suon di gol nel cuore dei tifosi. Forse non sara' Trezeguet, forse non sara' Dzeko.... ma Fabio sta regalando ai tifosi e a s stesso dei "Magic Moments" che si vorrebbe non finissero mai. 



TASTIERA VELENOSA: "CARO GARRONE....ASCOLTA QUI... ALTRO CHE MOGGIOPOLI..."

Per chi è un attento lettore, ieri non saranno passate le parole del presidente della Sampdoria Garrone: "Se i calciatori vogliono fare lo sciopero lo facciano pure, ma questa sarebbe un'altra vergogna del calcio italiano come Moggiopoli".

Non sono passate inosservate per due motivi oppostI: riteniamo giusto che Garrone dica che uno sciopero dei calciatore non sarebbe una cosa giusta, vista la situazione "favorevole" di alcuni calciatori. Secondo noi i tifosi non sono pronti a uno sciopero dei calciatori Il dibattito è molto serio e vede da una parte Lega Calcio e società e dall'altro l'associazione. I motivi del contendere sono tanti. I punti più spinosi sono otto, tra cui uno innovativo: a parità di stipendio, i giocatori non potranno rifiutare di essere ceduti in un'altra squadra, Il dibattito su questo punto è importante: è giusto tutelare la società o il calciatore. E' giusto tutelare chi paga il calciatore o evitare che il calciatore sia un pacco postale spostato di qua e di la. Non facile come dibattito. Sicuramente i calciatori, che prendono cifre importanti sono "privilegiati", rispetto ad altri, ma è giusto anche tutelarli. Egoisticamente, dispiace che chi ne va di mezzo, siano sempre i tifosi. Altro punto cardine riguarda il discorso fisso e variabile. Le società vogliono un fisso, poi il resto a rendimento: anche qui grandi dibattiti, ma in questo caso direi che vige la legge di mercato. Puntare ad obiettivi di gruppo può aiutare a responsabilizzare i giocatori e la squadra no? Si avrebbero meno fallimenti.

Se dal punto di vista dello sciopero, riteniamo l'opinione di Garrone un punto di vista, non accettiamo la frase su Calciopoli o meglio come la definisce lui "Moggiopoli".

Evidentemente Garrone in questo periodo è stato troppo concentrato sul caso Cassano e non ha seguito gli esiti delle udienze di Calciopoli, in ogni caso non c'è problema, la redazione di Tuttojuve è disposta a fargli gratuitamente un riassuntino molto chiaro.

Primo: nessun testimone ha confermato l'esistenza di sorteggi truccati. Secondo: non sta risultando l'esistenza di alcuna cupola. Terzo: non sono state trovate partite truccate. In pratica manca la pistola fumante. Aggiungiamo che tutti i testimoni non hanno confermato quanto avevano sostenuto negli interrogatori iniziali. Terminerei con un "piaccia o non piaccia" l'accusa non ne sta uscendo benissimo, con un'indagine che appare organizzata a senso unico.

Visto che Garrone non è stato informato gli consiglierei di ascoltare questa telefonata...prima di Inter-Sampdoria...ricordando che in quel campionato la Sampdoria di Novellino arrivò proprio dietro all'Inter.

Forse Garrone dovrebbe cambiare obiettivo ? Parlerebbe ancora di Moggipoli?

Secondo me no....e secondo voi?



GUARDA I DATI DEL PRIMA E POST TELEFONATA

mercoledì 10 novembre 2010

BRESCIA-JUVENTUS





Problema piccole?

A Bari alla prima partita ci era venuto il dubbio. Nel pareggio della partita di Bologna avevamo avuto un ulteriore segnale. Infine, la partita di Brescia che ha mostrato gli stessi dubbi mostrati all'inizio della partita con il Cesena. La trasferta di Brescia era importante per affrontare al meglio un trittico difficile che sara' quello con Roma, Genoa e Fiorentina, fondamentale per capire dove può arrivare la banda Del Neri. Una squadra che con la Roma dovra' dire definitvamente di che pasta è fatta. La classifica e' molto corta e a meno di vittoria del Milan domenica c'e' ancora spazio per sogni di gloria. In questa classifica corta c'e' una Juventus ora quinta con davanti due squadre del suo valore come Lazio e Napoli e due con rosa superiore come Milan e Inter. Incredibile come nella prossima giornata si incontrino le prime sei del campionato. Prima contro quarta, seconda contro terza e quinta contro sesta. Per arrivare in Champions la Juventus deve vincere o sperare che non vincano gli altri...non ci sono altre strade.

La partita con la Roma deve dire se la Juventus è grande con le grandi, perchè con le piccole, attualmente non lo è ancora.

SFIDA A SCACCHI PER DZEKO

Secondo indiscrezioni riportate dai media inglesi, tra cui la BBC, il Manchester City avrebbe offerto al Wolfsburg, Roque Santa Cruz, per una cifra scontata vicina ai 3 milioni di euro. Il giocatore ex Bayern Monaco ha attraversato un momento molto difficile e non viene utilizzato quasi mai chiuso da Balotelli, Tevez e Adebayor. Le pretendenti non mancano, ci sono anche Fulham e Aston Villa.

L'operazione avrebbe poco interesse per la Juventus se non fosse strettamente legata a Dzeko. Il bosniaco rimane sempre un obiettivo City e della Juventus , soprattutto per i "Citizens"se dovesse arrivare al capolino l'avventura di Roberto Mancini in panchina.

Detto questo, ci chiediamo: se il City offre Santa Cruz chi offrirà Marotta? Diego è già stato mandato come ambasciatore, ma potrebbe non bastare. Per arrivare almeno ai 30 milioni definiti come base d'asta serve altro. Le opzioni per Marotta sono due: inserire Sissoko nella trattativa, cercando di convincere il maliano ad accettare la Germania (cosa abbastanza difficile), oppure cercare di vendere una delle punte in rosa all'estero. Le richieste per Iaquinta non mancano (Tottenham, Zenit, lo stesso Wolfsburg), mentre latitano per Amauri. Marotta forse preferirebbe privarsi dell'italo-brasiliano, ma purtroppo le esigenze potrebbero richiedere il sacrificio di Iaquinta idolo indiscusso della tifoseria. Staremo a vedere, in ogni caso il Manchester City si sta muovendo, per non perdere il trenino Dzeko, bisogna cominciare a muovere le pedine... Marotta vorrà giocare a questa partita a scacchi?

martedì 9 novembre 2010

A BRESCIA TRA INFORTUNI E MERCATO

Stasera la Juventus sarà di scena in quel di Brescia in quella che si presenta come una trasferta insidiosissima. Alcuni anni fa la Juventus era solita affrontare queste sfide in modo arcigno e in molti ricordano la vittoria convincente dell'armata Capello con un Ibrahimovic sugli scudi. Stasera la strada sarà più in salita, per diverse ragioni. Quella Juventus era già squadra con la S maiuscola mentre questa è in via di formazione, oltretutto stasera mancheranno importanti pezzi in una rosa non lunghissima.

Solo alle 22,30 circa potremo capire quanto avranno influito le assenze tra gli altri di Felipe Melo, Amauri, De Ceglie e soprattutto Krasic.

Del Neri ieri non si è sbilanciato sui recuperi e sull'avversario: "Speriamo che Chiellini sia a disposizione, vediamo oggi. Amauri e Traorè no, stanno a casa. Fanno allenamento differenziato per essere disponibili sabato, speriamo. Quindi li prepariamo per la prossima partita". Sappiamo che quella di Brescia è una gara importante del nostro cammino; affronteremo una squadra che ha pareggiato a Milano con l'Inter, che è in salute e ci aspetta un'altra battaglia calcistica, come è giusto che sia. Però non ci fa nessun effetto questa situazione di classifica, perchè noi dobbiamo essere molto equilibrati in tutto quello che facciamo".

E' una Juventus, quindi, che naviga a vista, affrontando, come dice Del Neri, partita dopo partita, battaglia dopo battaglia.

Se dal punto di vista delle partite si naviga a vista, lo stesso non vale per il mercato. A questa Juventus serviranno profondi ritocchi a gennaio per la difesa ed eventualmente per l'attacco. In difesa bisognerà capire quanto sono affidabili i reintegrati (Grosso e Salihamidzic) e i nuovi acquisti che non hanno mai giocato (Traoré). Sui primi due l'idea di Del Neri è chiara: "Non siamo così stolti da prendere due giocatori che sono con noi per due partite. Io penso che loro siano stati rimessi al loro posto, hanno sempre fatto allenamento con noi, non sono mai stati messi fuori rosa, quindi credo che in questo momento il loro impiego sia importante, sia per via degli infortuni, ma anche per le loro qualità e per le loro caratteristiche. Domenica penso che Grosso stesso abbia fatto una partita di tutto rispetto. E Salihamidzic quando è entrato ha fatto vedere che ha intensità emotiva per la partita, ha ancora verve per darci una mano. Ho trovato quindi due giocatori molto motivati e questo per me è fondamentale".

In attacco, bisognerà capire se Amauri può tornare a essere il giocatore decisivo visto all'inizio dell'avventura bianconera oppure no. In caso contrario potrebbe essere già pronto qualcun altro possibilmente Benzema o Dzeko, se non subito a giugno.

Conferenza Delneri Brescia-Juventus: http://www.youtube.com/watch?v=VYGxHm-ex6g

Se parte qualcuno ecco Benzema

Nei giorni scorsi si è parlato di un viaggio di Marotta a Madrid. Molti hanno ipotizzato che l'obiettivo fosse il miglior giocatore del mondiale, quel Diego Forlan inseguito a lungo dall'Inter nello scorso calciomercato. Purtroppo per qualcuno, ma non certo per noi, l'obiettivo sembra essere un altro e Forlan solo un attento depistaggio.

Marotta sarebbe sulle tracce di un altro giocatore che gioca a Madrid, ma sulla sponda dei "blancos": ovviamente stiamo parlando di Karim Benzema. Il francese viene da una stagione di alti e bassi e non sta trovando a Madrid quella continuità di gioco che aveva espresso a Lione chiuso da Cristiano Ronaldo e Higuain. A Torino troverebbe una piazza pronta a rilanciarlo e si spera possa seguire le orme degli olandesi Van der Vaart, Snejider e Robben che fuori da Madrid sono rinati. La Juventus prenderebbe Benzema in prestito con diritto di riscatto pronta ad acquistarlo eventualmente a giugno, in base alle sue prestazioni. Ovviamente quest'operazione potrebbe essere una rinuncia a Dzeko per il futuro, ma non è detto...

Con l'eventuale arrivo di Benzema, però la Juventus si troverebbe in casa cinque attaccanti, forse troppi ed ecco che si potrebbe prospettare all'orizzonte una partenza eccellente che faciliterebbe l'operazione. In queste settimane sull'asse Napoli-Torino si stanno intensificando i contatti, il Napoli è alla ricerca di una punta di peso e avrebbe chiesto la disponibilità alla Juventus a trattare Amauri. La Juventus, dal canto suo potrebbe essere interessata, viste le prestazioni di Amauri e visto anche che con il Napoli deve saldare la questione Quagliarella. In conclusione: Amauri a Napoli per saldare Quagliarella. La Juventus risparmierebbe il riscatto e l'ingaggio e potrebbe concentrare le risorse altrove, il Napoli ci guadagnerebbe l'ariete a lungo inseguito.

Il cerchio potrebbe chiudersi, ma rimangono due nodi decisivi da chiarire: saranno d'accordo Benzema e Amauri?

lunedì 8 novembre 2010

ATTENTI ALLA LEONESSA D'ITALIA

« Lieta del fato Brescia raccolsemi, Brescia la forte, Brescia la ferrea, Brescia leonessa d'Italia beverata nel sangue nemico. » così definiva Brescia, Giosuè Carducci nelle Odi barbare del 14 - 16 Maggio 1877.

Alcuni hanno incominciato ad accennarlo, noi lo ribadiamo con forza: "ATTENTI ALLA LEONESSA". La trasferta di Brescia si presenta molto più ostica di quanto si possa pensare.

Sicuramente non bisogna avere timore, ma sicuramente rispetto. I numeri parlano chiaro, quest'anno il Brescia ha giocato bene e battuto la Roma e il Palermo, pareggiato con l'Inter e perso di misura con la Lazio. La Juventus nelle trasferte con squadre di "ipotetica" bassa classifica ha perso a Bari e pareggiato a Bologna. Insomma, c'è da tenere alta l'attenzione, soprattutto ricordando un certo Serafini, che nell'"annus terribilis" della B segnò tre gol in quel di Mantova (a causa dell’inagibilità dello stadio Rigamonti, inadempiente rispetto alla legge Pisanu sulla sicurezza degli impianti sportivi). Il Brescia prima del pareggio di Milano aveva perso sei gare di fila e gioca meglio quando deve affidarsi alle ripartenze e non è ossessionata dalla necessità del risultato, giocando con con Caracciolo unica punta supportato da Diamanti ed Konè. Insomma, praticamente l'avversario più scorbutico da affrontare. La speranza è che Zebina possa avere il cuore tenero, verso Amauri e magari aiutarlo a sbloccarsi...quello si che sarebbe un gesto da vero "amico" e aiuterebbe a superare una "leonessa inferocita".


Volare bassi per non essere impallinati

La vittoria con il Cesena è importantissima perchè ottenuta con una squadra rimaneggiata, ma non illuda. E' stata ottenuta con circostanze ed attenutanti favorevoli, che ci stanno certo, ma non possono esaltare più di tanto l'occhio attento della persona coerente. A Brescia ci sarà una prova ben più impegnativa per la banda Del Neri che ha mostrato di soffrire gli attaccanti veloci e sguscianti. Attenti quindi a Konè e Diamanti e pure ad Eder. Un Brescia che ha mostrato che in contropiede può far male e che vedrà nell'ex Zebina e nella sua voglia di rivincita uno degli elementi più pericolosi.

La partita di Brescia sarà fondamentale anche perchè precedente un trittico di fuoco come le partite casilinghe con la Roma, la trasferta di Genova e la Fiorentina in casa. Insomma la leonessa neopromossa va colpita, prima di match ancora più impegnativi.

Per la partita di mercoledì ci sara' da valutare a che punto sara' l'emergenza difesa e se ci sara' Chiellini, fortunatamente Del Neri potrà contare sull'attacco "atomico" con Iaquinta, Del Piero e Quagliarella tutti in gol. Manca Amauri, per fare festa vera ci vorrebbe un gol vittoria del brasiliano. Noi in Amauri ci crediamo ancora, siamo disposti a concedergli fiducia fino a dicembre, proprio come Del Neri, ora tocca a lui abbattere la Leonessa Bresciana.