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sabato 30 luglio 2011

CHI HA TAGLIATO I BAFFI A DE COUBERTIN?

Nel mondo dello sport i baffi più famosi sono certamente stati quelli di Pierre de Coubertin. Nato da una famiglia aristocratica, venne ispirato da una sua visita ai college e alle università inglesi e americane, e si impegnò nel miglioramento del sistema educativo. Concepì una competizione internazionale per promuovere l'atletica e, grazie al crescente interesse mondiale per le olimpiadi antiche, escogitò una strategia per riportare in vita i Giochi Olimpici.

Non sappiamo quanti conoscano i baffi di De Coubertin, sicuramente i baffi più famosi d'Italia in questi giorni sono rossi e con la sportività a veramente poco a che fare. Sono i baffi della discordia, del disonore e della vergogna che è stata fatta nel 2006. Sono baffi che faranno discutetere.

La parole dell'avvocato Prioreschi sono una testimonianza importante: "Una scoperta inquietante. I segni convenzionali usati sono inequivocabili: si parla di brogliacci che sunteggiavano il contenuto a noi ancora ignoti, non decrittabili, di ascolti effettuati e di giudizi dati sulla rilevanza. La verità è che l’inchiesta vera su Calciopoli la sta facendo la difesa di Moggi: e sarà un’indagine completa, totale. I cd si stanno rivelando, col passare dei mesi, una fonte inesauribile di risposte". "Abbiamo verificato che le telefonate da noi scoperte ad aprile 2010, ritenute importanti da Palazzi, erano state segnalate dai “magnifici 12”, i verbali di ascolto erano firmati dai vari Di Laroni, Ziino, Nardone etc. : è mancato l’ordine di trascrizione alla polizia giudiziaria, che avrebbe portato alla trasmissione ai pm, con inserimento nelle informative, come accaduto per le telefonate di Moggi, Giraudo, Della Valle, Lotito, Carraro, Bergamo. . .Qualcuno a livello superiore dei sottufficiali di via In Selci non le ha fatte trascrivere".

Come dice giustamente l'avvocato una scoperta inquietante che ancora una volta testimonia come quanto successo nel 2006 non è accettabile. Bene fa la Juventus a voler andare fino in fondo. Bene farebbe il presidente Abete, intervistato da noi in settimana a auspicare oltre al tavolo della pace anche un tavolo della verita. Purtroppo se ci fosse stato un quadro chiaro nel 2006 il sistema Moggi non sarebbe esistito e al massimo la Juventus avrebbe ricevuto una penalizzazione, magari cospicua ma sulla linea di Milan, Fiorentina e Reggina, con conseguente minor danno di immagine e nessuna perdita del capitale umano.

Difficile dire effettivamente come finirà, i colpi di scena aumentano e se qualcuno definiva il calcio come "marcio", troviamo cose "torbide" anche altrove. Intanto i giocatori della Juventus contro l'Inter al trofeo Tim dovrebbero scendere in campo tutti con i baffi....alla De Coubertin....quella si che sarebbe una giusta risposta, simbolica e importante.

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