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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

domenica 31 ottobre 2010

Un'emergenza diversa

La sfortuna colpisce ancora e lo fa nel reparto che stava offrendo le migliori garanzie nell'ultimo periodo. Una sfortuna capace di colpire chi aveva offerto una serie di ottime prestazioni e stava crescendo mostrandosi quasi pronto per la nazionale come De Ceglie e chi sembrava essere pronto a dimostrare finalmente il suo valore come Martinez. Ora per il prossimo mese a Del Neri restano veramente poche alternative e soluzioni. Un'emergenza continua che costringerà a provare nuove soluzioni in difesa e a inventarne altre a centrocampo. Per la difesa ormai resta in piedi l'ipotesi Pepe terzino e all'occorrenza lo spostamento in fascia di Chiellini. Soluzioni di emergenza che comunque possono dare una certa tranquillità' a patto di mostrare voglia e impegno mostrati ieri. A centrocampo la mancanza di Krasic avrà effetti deleteri per la partita con il Cesena dove, mancando anche Marttinez, Quagliarella potrebbe essere l'indiziato numero uno al sacrificio in fascia. Probabilmente si staranno mangiando le mani Traore', Rinaudo e Lanzafame che avrebbero potuto avere la loro chanche se non fossero stati infortunati. La speranza che recuperino in fretta è molto vana, ma chi lo sa la voglia di dimostrare il proprio valore a volte può fare dei miracoli, simili a quelli visti sabato sera...

Dzeko gol...

IL RISPETTO DEGLI AVVERSARI

Nel calcio è forse più facile parlare e fare gesti di un certo tipo quando si vince, piuttosto che quando si perde, tuttavia ieri registriamo diverse testimonianze da San Siro di applausi di gran parte dei tifosi milanisti all' uscita del capitano Alessandro Del Piero.
Alla fine della partita nessuna polemica, nonostante una sconfitta che sappiamo pesa molto per la squadra di Allegri.
Inoltre, i complimenti nello spogliatoio alla squadra avversaria da parte del presidente Berlusconi, che vogliamo considerare sinceri e non frutto di una mossa "politically correct".
Insomma, ci piacerebbe, in futuro che anche le sfide con l'Inter potessero essere condite dallo stesso fair play, cosa che abbiamo già visto in campo nella recente partita di San Siro.
Per ottenere questo, non rimane altro che fare tutti un passo indietro, del resto dal 2006 l'Inter sta dominandoe tutti sappiamo in seguito a cosa, un gesto di restituzione di un campionato, sarebbe un bel gesto e di grande rappacificazione, visto che non è stato nemmeno vinto sul campo.
Il rispetto degli avversari parte proprio da li, dal saper riconoscere quando uno è stato più bravo e saperlo ammettere.
I tifosi bianconeri, sanno ammettere che dal 2006 l'Inter è la migliore squadra, quando saranno pronti i tifosi e la società nerazzurri ad ammettere che la Juventus ha vinto meritatamente i titoli 2005 e 2006?
Il rispetto parte proprio da li, cosa che il Milan ha dimostrato ieri sera: chapeau.

sabato 30 ottobre 2010

Trezeguet in gol

milan-juventus, tutti i video















NO LIMITS?

Più di un mese fa Del Neri disse: "Questa è una Juventus no limits". Alcuni avevano accolto con perplessità questa frase, perchè non credevamo che questa squadra fosse matura per grandi obiettivi, ma al massimo per un pizzamento Champions. Ora dopo la vittoria di San Siro, potrebbero aprirsi scenari nuovi. Una vittoria non fa primavera, ma una vittoria come quella del Meazza, in piena emergenza difensiva e offensiva ha mostrato un carattere eccezionale.
Ai memori storici, questa vittoria ricorda la vittoria in emergenza di Roma con la Lazio dove giocò un giovanissimo Ciccio Grabbi.
Quella Juventus era in piena rampa per il ciclo di vittorie. Questa, come abbiamo detto in settimana è un fiore che deve nascere e crescere.
Ci piacerebbe vedere Andrea Agnelli, Marotta e Del Neri pronti a farla crescere come bravi fiorai. Speriamo che il tempo dei dolori dei tifosi bianconeri possa finire e si possa aprire una nuova era in cui anche i media possano trattare la squadra bianconera come le altre.
La vittoria di San Siro ha dimostrato come anche senza Krasic questa squadra può essere grande.
La via di San Siro dovrò essere solo la prima pietra per essere come diceva il 15 settembre 2010 "no lmits".

GRAZIE UNDICI LEONI

Una partita di coraggio, forza, concretezza e cuore. Prima della partita avevamo cantato il de profundis, perchè l'assenza di Chiellini era importante, facciamo il mea culpa, anche se forse c'era un pò di pretattica. La Juventus del primo tempo è stata praticamente perfetta, disattenta solo sulle azioni personali del Milan e pericolosissima sulle ripartenza. Nel secondo tempo cuore e batticuore per una squadra che vince a Milano, cosa che non capitava dai bei tempi.
Quagliarella poi che non ti aspetti, capace di inventare una magia di testa degna dei grandi del passato e poi Del Piero re di San Siro. Una Juventus con una linea difensiva che rasenta e supera l'emergenza, ma che ha mostrato un cuore grande dopo una partenza di partita veramente difficile.
In ogni caso con questo carattere, quello del primo tempo e della ripresa si può costruire qualcosa di importante, la via è segnata, sta alla squadra ora seguirla, il dado per lo scettro grande è lanciato.
La più bella immagine quella di Sissoko, che è il primo ad alzarsi e abbracciare Quagliarella, quel Sissoko che si dice "arrabbiato". Il gruppo c'è e Del Neri sta cominciando a creare qualcosa che potrebbe essere importante infortuni permettendo.

Quagliarella paghera una cena alla squadra, la redazione di Tuttojuve se Quagliarella vuole gli offrirà una pizza e può portare anche Felipe Melo che merita tutti i complimenti per quanto fatto oggi, ed era tanto che i tifosi bianconeri non vivevano una serata come questa.

MOGGI QUERELERA' PISTOCCHI

Il cronista sportivo Maurizio Pistochi, sarà denunciato per diffamazione da Luciano Moggi. Ad annunciare la nuova iniziativa è il difensore dell'ex direttore generale della Juventus, l'avvocato Maurilio Prioreschi. Oggetto dell'esposto sarà l'intervento che il noto telecronista della reti Mediaset ha fatto nel corso della trasmissione di Radio Radio 'Il bianco e il nero'.

"Pistocchi ha offeso il mio assistito raccontando episodi e mettendo in fila vicende mai avvenute - ha detto l'avvocato Prioreschi - Ho chiesto l'acquisizione della registrazione della puntata e nelle prossime ore definirò l'atto di citazione". Pistocchi era stato invitato, in diretta telefonica, dai due conduttori del talk-show, Antonello Angelini e Massimo Zampini, per parlare del caso Krasic.




ROBINHO NO, LUCIO NO... KRASIC SI.



Krasic è stato squalificato, giustamente o ingiustamente secondo i diversi punti di vista.

Marotta ha dichiarato: "Due ingiustizie in una". Del Neri: "Sono valutazioni da definire... perchè il concetto è uguale...L'atteggiamento di tutti e due è uguale come concetto di rapporto...".

Un tema che andrebbe definito subito riguarda Robinho. Perchè nessuna tv ha parlato di una sua eventuale simulazione?

Oggi Tuttosport ha parlato della diversa rilevanza mediatica data a certi casi. Anche noi riteniamo che la rilevanza mediatica data sul caso Krasic sia stata eccessiva e l'avevamo sottolineato imemdiatamente dopo la fine della partita, perchè memori del passato eravamo pronti alle polemiche.

La decisione su Krasic ha portato, in ogni caso a un punto di arrivo: la tolleranza zero, sicuramente noi saremo molto attenti affinchè possano essere puniti in settimana abbiamo parlato di Lucio, ora di Robinho? Perchè la legge non è uguale per tutti?



http://www.facebook.com/home.php?#!/video/video.php?v=1362923288002

Ecco alcuni commenti dopo la squalifica di Krasic...

CHIELLINI-IBRA COME KOHLER VAN BASTEN

La sfida di stasera, vedrà una Juventus sulle barricate e l'uomo simbolo sarà sicuramente Giorgio Chiellini. Tutti sanno che Chiellini ormai è simbolo e sarà il futuro capitano. Giorgio ha dimostrato cuore, carattere, classe e voglia. In pochi anni ha saputo conquistare pubblico e critica e stasera sarà l'uomo copertina.

Pensando alla sfida con Ibrahimovic e allo spettacolare duello che si presentarà agli occhi di molti è subito saltato in mente un grande scontro del passato Kohler-Van Basten.

Jurgen Kohler ha rappresentato per molti tifosi, insieme a Montero, uno dei migliori difensori stranieri degli ultimi trent'anni, capace di vincere in carriera tutto quello che c'era da vincere (Europei-Mondiali-Champions-Intercontinentale).

Le sfide tra Kohler e Van Basten sono entrate di diritto nelle più belle sfide di inizio anni novanta sia in campo nazionale che internazionale. Van Basten, cigno di Utrecht era il buono, il "baffetto" Kohler il cattivo. La prima sfida si ebbe durante gli Europei del 1988 in semifinale tra Germania Ovest e Paesi Bassi. In quell'occasione Van Basten la spuntò con un gol a un minuto dalla fine, La rivincita, poi, nelle notti magiche del 1990 e quella volta la spuntò Kohler. Nel 1991 Boniperti porta Kohler a Torino e da li in poi Van Basten ebbe vita dura e la Juventus portò a casa due secondi posti, un quarto e una Coppa Uefa, avvicinandosi non poco a battere l'invincibile armata rossonera, fino a superarla nel 1994/95.

Per quanti lo ricordano, non si possono dimenticare la sua sicurezza in chiusura, il colpo di testa imperioso, l'intervento sempre deciso ma pulito ma anche l'abilità nell'andare a segno (8 gol in 4 stagioni). Kohler nel 1995/1996 lascia la Juventus e si toglierà grandi soddisfazioni a Dortmund. Ai tifosi bianconeri rimane nella memoria il tedesco con sotto braccio la coppa orecchiuta e al collo la sciarpa juventina, simbolo del grande rispetto del tedesco per la maglia bianconera.

Oggi come allora Chiellini è entrato nel cuore dei tifosi, ancora più di Kohler e stasera forse lui sarà il buono e Ibra il cattivo. Speriamo che a Giorgio non dispiaccia il paragone con il campione tedesco, sicuramente i tifosi si augurano che anche Giorgio possa vantare un giorno lo stesso palmares del tedesco e che possa anche lui portare sotto braccio la coppa dalle grandi orecchie, al collo la sciarpa e indosso la maglia bianconera.



venerdì 29 ottobre 2010

TASTIERA VELENOSA: LA CLAMOROSA PERDITA DELLA MEMORIA

Abbiamo ascoltato le parole di Moratti di ieri e per quanti hanno visto Speciale Mercato su Sportitalia l’abbiamo già detto durante la trasmissione condotta da Michele Criscitiello, “Qualcuno in casa nerazzurra ha perso la memoria”.
Affermare che la Juventus dovrebbe restituire due scudetti (1998 e 2002), rappresenta un falso storico e soprattutto mette sullo stesso piano pizza e fichi.
La Juventus, fino a prova contraria i due scudetti che reclama li ha vinti in nome di maggior gol fatti, subiti e punti. Purtroppo per Moratti non ci sono classifiche che vedono un’Inter prima nei campionati 1998 e 2002 e non ci sono asterischi e prove di colpevolezza della Juventus in quei campionati, mentre a Napoli stanno emergendo prove a discolpa della Juventus per i campionati 2005 e 2006.
Sullo sponda nerazzurra dovrebbero essere molto più attenti, a mio avviso, a rivangare il passato, perché potrebbe aprirsi una Pandora autodistruttiva.
Oggi vogliamo essere buoni (parlando di un solo caso) e portiamo a completezza del discorso di ieri alcuni elementi che sono prove e non teorie di quanto detto sopra.
Nel 1997 per sette miliardi l’Inter acquista dal Nacional di Montevideo Alvaro Recoba che dopo una stagione interlocutoria va a Venezia dove esplode. L’anno dopo dovrebbe tornare a Milano, ma c’è un problemino, Recoba è extracomunitario e la rosa dell’Inter ne conta già cinque (Simic, Jugovic, Ronaldo, Cordoba e Mutu). Dal 1997 si era cercato di trovargli un avo italiano, senza risultati, ma il 12 settembre 1999, Recoba ottiene il passaporto comunitario. Nel 2001 l’Inter viene ufficialmente coinvolta in “Passaportopoli”, quando il pm di Udine, Paolo Alessio Vernì, ordina un’ispezione nella sede della società e nell’abitazione milanese di Recoba in quanto il suo passaporto risulta contraffatto.
Dopo attente indagini la vicenda si conclude con quanto segue, notizia Ansa: “Recoba e Oriali hanno patteggiato sei mesi di reclusione, sostituiti con una multa di 21.420 euro, per concorso in falso e ricettazione. La richiesta di patteggiamento e' stata accolta dal Gip del Tribunale di Udine. I patteggiamenti sono stati definiti nell'ambito dell'inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che invece, nella realta', non avevano antenati in Europa. Nell'inchiesta, divisa in vari filoni, sono coinvolte 31 persone, fra le quali 12 calciatori”.
Secondo i regolamenti l'Inter dovrebbe essere sconfitta a tavolino ed essere sanzionata di un punto per ogni partita in cui ha schierato Recoba come comunitario, come detto ieri, il totale sarebbe di 56 punti.
Ricordiamo che per una medesima attività in Francia hanno penalizzato delle squadre e in Spagna sono sospesi dei giocatori.
Detto questo, nessuno qui chiede la retrocessione dell’Inter, si vuole solo far notare come le regole siano state violate perché giocare per x partite con un giocatore che non poteva giocare è violare le regole una violazione paragonabile a quella di giocare con un giocatore squalificato, molto più pesante e molto più certa di certe illazioni su partite truccate o presunti aiuti arbitrali. Qui siamo alla certezza contro il presunto.
E’ importante, quindi, quando si parla, avere un occhio sempre aperto al passato e a quanto fatto considerando anche errori societari commessi.
Purtroppo la stampa non si ricorda e non vuole ricordare certi episodi che come sempre, sono passati come "minori" quando "minori" non sono. Dalla sponda interista, prima di parlare del campionato 2002, dovrebbero forse ricordarsi che a quel campionato avrebbbero anche potuto non partecipare…

GUARDA IL VIDEO DEL DIBATTITO
http://www.youtube.com/watch?v=mltHzBxvYs4

Chi porta a cena Quagliarella?

"Se decido la sfida di San Siro porto a cena tutta la squadra. Contro il Milan sarà una partita fondamenteale: siamo in grande crescita e noi abbiamo fiducia, per questa Juve niente è impossibile".

Queste le parole di Quagliarella in un'intervista apparsa su Tuttosport. Un Quagliarella apparso molto carico e pronto a guidare insieme a capitan Del Piero l'attacco bianconero nella "mission impossible" di Milano.

Quagliarella viene da settimane di alti e bassi, con buone prestazioni ma anche qualche errore clamoroso sottoporta come quello di Bologna e quello a tu per tu con Julio Cesar a San Siro.

Quagliarella ha parlato anche di mercato e futuro:

"Tra Torino e Napoli quale preferisco? Casco bene in entrambi i casi però la Juve è la Juve e sarei lieto di essere riscattato subito".

"Tra Dzeko,Gilardino,Cassano e Pazzini scelgo Antonio che è un talento,vicino a lui ogni attaccante sa di potersi trovare nelle condizioni di segnare."

Ci permettiamo di dissentire dalle parole di Quagliarella, a questa Juventus serve si un Cassano per dare fantasia ma serve anche uno Dzeko, capace di mettere sempre la palla dentro, perchè solo con i grandi bomber, da doppia cifra si vincono i trofei.

Speriamo tutti di vedere Quagliarella portare a cena tutta la squadra. Nel caso di gol e vittoria, noi siamo disponibili ad offrirgli una pizza magari proprio a Milano.

LUCI A SAN SIRO PER IL MALAKA

Non ci sarà Krasic e sarà un bene per la difesa del Milan, che già lunedì sera aveva sofferto la velocità di Lavezzi. Toccherà, quindi a Martinez non far rimpiangere il serbo. L'uruguiano non ha offerto una prestazione brillante con il Salisburgo ma nei minuti di Bologna ha mostrato qualcosa di più rispetto a quanto mostrato nei primi mesi di Juventus. I tifosi bianconeri si aspettano di rivedere il giocatore che a Catania aveva incantato il pubblico siciliano con dribbling e giocate d'alta scuola. Il prezzo di dodici milioni di euro è un fardello che pesa sull'uruguaiano che ha due occasioni da ghiotte come Milan e Cesena per dimostrare di essere da Juventus e non incorrere nella tagliola estiva o addirittura in quella invernale.

Per la sfida di domani sera Del Neri non potrà contare su sette giocatori infortunati e squalificati. Del Neri per la sfida di Milano dovrebbe confermare in blocco la difesa di Bologna e il centrocampo con Martinez al posto di Krasic mentre in attacco dovrebbero essere schierati Quagliarella e Del Piero, con il baby della Primavera Giannetti in panchina a meno che Iaquinta non riesca in un recupero lampo che adesso appare difficile dopo che anche ieri si è allenato in palestra. In ogni caso la sfida di domani appare una sfida tra ricchi e poveri...

mercoledì 27 ottobre 2010

GALLIANI TIFA PER LA RIASSEGNAZIONE DEL TITOLO ALLA JUVENTUS?

"Quando Ibra fu squalificato per la prova tv, segnarono Del Piero e Trezeguet e la Juve vinse lo scudetto.

Questa frase estratta da un'intervista di Adriano Galliani sul caso Krasic è importante, se non importantissima. Costituisce un'ulteriore ammissione che il campionato 2006 fu regolare e che vinse la squadra più forte, nonostante le squalifiche.

A rileggere con attenzione le parole di Galliani ci è venuto un dubbio atroce: "Ma l'amministratore del Milan si sta allineando alla posizione di Andrea Agnelli?". L'ammettere che la Juventus vinse quello scudetto, senza parlare di titolo revocato, per noi rappresenta quasi un'ammissione.

Sottolineamo che è la seconda volta che ci troviamo d'accordo con l'amministratore delegato del Milan. In passato avevamo parlato di calcio italiano in declino a causa delle assurde decisioni di calciopoli e nelle settimane successive avevamo registrato queste dichiarazioni: «Uno degli effetti di Calciopoli è stato quello di aver inciso sul ranking Uefa dell'Italia.(...) Calciopoli «ha fatto sparire le squadre più forti dall'Europa e al posto loro sono andate formazioni meno attrezzate con tutto il rispetto per il Chievo, ma è chiaro che non può avere le stesse prospettive della Juve». Il problema dell'Italia per Galliani è che «non è una nazione bensì un insieme di comuni» e quindi «non ci si rende conto che in Europa ogni squadra fa corsa non solo per sè ma anche per gli altri».

Forse abbiamo frainteso....ma se non c'è due senza tre la prossima dichiarazione potrebbe essere clamorosa, visto che ipotizziamo la restituzione dei campionati alla Juventus. Chissà se Galliani, la penserà come noi del resto, è lui che ha parlato di "...Juventus che vinse lo scudetto..."

PER VINCERE A MILANO CI VUOLE TOM CRUISE

La partita di Milano di domenica sera si presentava già difficile. L'assenza di Krasic ha posto la partita ai livelli di una "Mission Impossible", nella quale la Juventus dovrà trovare il proprio Tom Cruise per passare indenne da San Siro.

Ci chiediamo brevemente chi potrebbe essere e quali le chiavi per superare la roccaforte rossonera. Allo stato delle cose, la difesa sembra aver trovato la sua quadratura, ma sarà difficilissimo sabato sera impedire al trio delle meraviglie Pa-Ro-Ib, di non andare a segno. I pericoli verranno dalla velocità di Pato e Robihno e dalla classe di Ibrahimovic che potrebbe sbloccarsi dopo anni di magra contro la sua ex squadra. Il Milan, oltretutto, sembra aver superato l'allarme rosso della difesa che probabilmente ritroverà Zambrotta e Antonini e vedrà in Thiago Silva l'unico assente. Al cospetto di un Milan, quasi al completo, l'ospedale bianconero. Ospedale che conta Grygera, Rinaudo, Amauri, forse Iaquinta, Traoré e il povero Krasic nel reparto traumatologia dopo le "manipolazioni" mediatiche ricevute.

Insomma a vederla così non ci sarebbe partita, fortunatamente c'è Galliani che per tirare su il popolo bianconero ha ricordato la sfida del passato dove mancò Ibrahimovic e segnò Trezeguet.... peccato che Trezeguet sabato non ci sarà.

Per vincere ci vorrebbe Tom Cruise... chissà se Alessandro Del Piero, riuscirà tramite le sue mille conoscenze a farlo entrare a San Siro o magari a travestirsi da "incursore" per un assist di un compagno, proprio come fece alcuni anni orsono.

LE VIE DEL RISARCIMENTO SONO INFINITE

La settimana scorsa abbiamo parlato dell'intervento dell'avvocato Vitiello al processo di Napoli e di alcune sue domande a Del Piero, che non ci hanno lasciati indifferenti. «Nell'anno 2004 arrivarono alla Juve campioni ex tricolori della Roma, Emerson e Zebina, il più forte difensore del campionato, Cannavaro, Blasi e Ibrahimovic e dalla Roma Fabio Capello?». Del Piero risponde: «Certo, quella era una squadra con tantissimi campioni. Poi venne Vieira, il miglior centrocampista d'Europa nel 2005». E Vitiello: «Conferma che dopo le sentenze del 2006 ci fu una diaspora che non la rigurdò con campioni ceduti a Real Madrid (Cannavaro), Barcellona (Zambrotta), Inter (Vieira e Ibra)?». Alex: «Certo, era un telaio di campioni. Ne avevamo nove nella finale mondiale del 2006». «Anche Iaquinta, che arriverà poi alla Juve, e Zidane che c'era stato pochi anni prima erano in quella finale mondiale?» «Sì, anche Henry era stato da noi: lo sottolinearono tutti, questo dato nel 2006». E la classifica recitava Juve campione a 86 punti e 91 nel 2006. «Sì e i tanti gol fatti da me, Ibrahimovic, Trezeguet in quegli anni erano nostri, mica regalati dagli arbitri. Potevamo segnare senza rigori e i numeri lo testimoniano». Vitiello incalza per dimostrare il valore di uella squadra sventrata da Calciopoli: «Altre squadre in quegli anni fecero investimenti pari alla Juve?» «So che la Juve investì almeno 150 milioni, di certo l'Inter investì molto, lo ha fatto sempre».

Questa serie di domande, così precise, così sicure, hanno mostrato in concreto come la Juventus stia tentando una prima mossa per dimostrare come e quanto le decisioni del 2006 l'abbiano penalizzata a livello di immaginem di risultati e svalutazione parco giocatori, soprattutto la domanda sugli investimenti è una domanda molto particolare.

Le parole di Andrea Agnelli di ieri: "'Una volta accertata la correttezza della societa' negli anni in questione potremmo avanzare la richiesta di riassegnazione dei titoli'' sono solo la conferma che se a Napoli tutto andrà come sembra in base agli interrogatori, vale a dire lo smontamento totale di cupole e teoremi dell'accusa, a quel punto ci sarebbe un grosso terremoto e la federazione rischierebbe di dover dare spiegazioni del comportamento del 2006, rischiando anche un pesante risarcimento.

La strategia della Juventus potrebbe essere proprio questa, chiedere alla federazione l'immediata restituzione degli scudetti e magari una dilazione nel pagamento del mutuo sullo stadio e non ricevere un risarcimento economico (valutato in almeno 300 milioni di euro) che difficilmente la federazione sarebbe in grado di elargire.

E' proprio il caso di dire che le vie del risarcimento potrebbero essere infinite e in questo caso un arbitrato sarebbe necessario per decidere i milioni di risarcimento e non per scontare il numero di punti di penalizzazione...

In ogni caso per i tifosi bianconeri nessun risarcimento potrà essere sufficiente per accettare le umiliazioni subite dal 2006 ad oggi.

martedì 26 ottobre 2010

SANLUCIO E DIAVOLO KRASIC

Krasic si e Lucio no, perchè? Esistono santi e diavoli e abbiamo capito benissimo come gira la ruota. Nella partita Inter-Bari (terminata poi 4-0), c'è un episodio che potrebbe lasciare perplessi. Sul 2-0 un retropassaggio attiva Lucio che per evitare il "gigante" Rivas si lancia in un tuffo plateale. Forse il contatto c'è (ma forse anche Portanova sfiora Krasic), ma il tuffo di Lucio avviene ancora prima del contatto.

Perchè nessuna moviola ha sottolineato ques'episodio? La risposta bisognerebbe chiderela ai vari moviolisti che accendono la spia rossa solo quando a cadere in area è un giocatore con la maglia bianconera...







LA JUVENTUS POTREBBE FARE DI PIU' SE POTESSE TAGLIARE L'ITALIA

Hanno fatto scalpore la parole di Sergio Marchionne pronunciate alla trasmissione Che tempo fa di Fabio Fazio. «Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia. Su queste dichiarazioni preferiamo sorvolare perchè non ci occupiamo di politica e poi perchè la storia di Fiat è storia d'Italia e quindi ognuno andandosi a leggere un libro di storia economica può farsi un'idea senza bisogno di influenze esterne. Preferiamo, invece, fare un'affermazione pesante di altro tipo: "La Juventus potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia". Vi chiederete, perchè tale affermazione? La risposta è semplice, l'Italia non vuole più la Vecchia Signora, o meglio la vogliono per evitare che 1/3 dei tifosi si muovano altrove ma solo per quello. Purtroppo di questo giochino ci siamo stancati.

Ci siamo stancati del gioco al massacro a cui sono sottoposti dal 1996 e anche da prima i tifosi bianconeri. ci siamo stancati di essere etichettati come ladri da tutti i media. Ci siamo stancati di sentire un ministro andare a una trasmissione televisiva e parlare di calciopoli senza aver minimamente seguito il processo di Napoli. Ci siamo stancati di televisioni che raccontano solo quello che vogliono senza lasciare spazio alla verità influenzando l'opinione popolare. Ci siamo stancati di una federazione che in nome di qualcosa o qualcuno permette la distruzione della squadra più blasonata in Italia e permettE che venga vilipesa in lungo e in largo, distruggendo il prodotto calcio del Belpaese.

Se la Juventus fosse stata in Francia, Germania o Spagna calciopoli non sarebbe esistita perchè si sarebbero stoppati i campionati e avrebbero accertato la verità, in nome del rispetto e della giustizia. In Francia l'Olympique Marsiglia è stato retrocesso con prove concrete di corruzione e soldi seppelliti in giardino. In Spagna l'Hercules sta giocando il suo campionato in massima serie, nonostante prove molto più gravi di quelle con cui è stata condannata la Juventus e stiamo parlando dell'Hercules di Alicante!!!! In Italia gente trovata con valigette in mano gode di più credibilità di chi con la valigetta non è mai stato trovato, anzi.

Possibile che l'Italia e le sue istituzioni, i suoi media odino così la Juventus? Cosa ha fatto di male la Juventus all'Italia? E' una domanda che bisogna incominciare a farsi perchè se l'Italia non vuole più la Juventus, potrebbe essere che i tifosi della Juventus non vogliono più l'Italia o meglio non vogliono più questo sistema italiano che vede due pesi e due misure a livello di trattamento media, istituzionale e di regole. Ecco tre esempi concreti di situazioni che dimostrano quello che diciamo: calciopoli, regole su extracomunitati e italiani in campo e trattamento su episodi della moviola da parte dei media di cui il caso Krasic è solo la classica goccia. Bastano questi tre casi per dare senso al nostro discorso. Aspettiamo che qualcuno ci dia delle risposte, portando elementi concreti e non le solite supposizioni per dimostrarci il contrario.



KRASIC VA SQUALIFICATO E ALLA JUVE VANNO RESTITUITI DUE SCUDETTI

E' giusto squalificare Krasic, è giusto far rispettare le leggi. Krasic ha sbagliato a non alzarsi da terra, andare da un compagno di squadra e dire che era caduto da solo o almeno che pensava di essere stato sfiorato. Insomma, mancava Grygera e non aveva il traduttore. Ha sbagliato a non far annullare la decisione all'arbitro. Insomma è colpevole...Sono tantissimi i giocatori che hanno fatto questi gesti in Italia, vero? Intendiamo dire cambiare la decisione arbitrale? Ovviamente siamo ironici, ma se una regola c'è e questa dice che se un giocatore cade volontariamente in area va punito, allora è giusta la squalifica. Non siamo convintissimi che Krasic sia caduto apposta, ma piuttosto che sbilanciato da solo nella corsa sia caduto e che oltretutto non abbia chiesto nulla. Segnaliamo inoltre, che nel secondo tempo Iaquinta cade proprio come Krasic senza contatto, invoca un rigore che non c'era, va squalificato pure lui? Forse su di lui meno rumore per altri motivi? Il fatto che la stampa e i media enfatizzino Krasic e solo Krasic dimostra la pochezza di qualcuno. Quanti altri giocatori vanno squalificati quando fanno lo stesso? A nostro parere andrebbe squalificato De Marco e non Krasic, perchè tutto nasce da lui e dalle sue indecisioni.

Detto questo, passiamo allora al rispetto generale delle regole. Siamo disposti ad accettare questa regola solo alla condizione che le regole valgano per tutti. Se ci sono delle intercettazioni che queste valgano per tutti, Se ci sono dei cori razzisti che questi valgano per tutti la squalifica.

A questo punto decidetevi, o facciamo valere le regole per tutti oppure per nessuno. Visto che la regola dell'impunità in Italia vale solo per alcuni, vogliamo che valga per tutti o nessuno.

Abbiamo già capito benissimo che Krasic sarà squalificato e che la Juventus a Milano perderà, ma almeno, visto che si parla del rispetto delle regole, cominciate a ridarci indietro quello che è bianconero di diritto, vale a dire due scudetti e far rispettare le regole anche su calciopoli azzerando le prescrizioni e modificando sentenze sportive grottesche che di sportivo non hanno nulla. In caso contrario sarà meglio eliminare le moviole o lasciarle solo per la Juventus, visto che le regole valgono solo per la squadra bianconera.

lunedì 25 ottobre 2010

COME MIGLIORARE L'ATTACCO?

Siamo partiti con l'analizzare nelle scorse settimane il problema della difesa, ma da tre partite quel problema sembra risolto e la squadra, in campionato, non prende gol. Quindi, conviene concentrarsi sull'attacco che a Salisburgo e Bologna non ha brillato. A Salisburgo sono mancati in tanti ma non Krasic, mentre a Bologna è mancato pure lui (episodio del rigore a parte). La Juventus, ha creato abbastanza, soprattutto a Bologna e il gol sbagliato da Quagliarella, reclama ancora vendetta. Purtroppo Quagliarella ad eccezione di un paio di gol importanti non ha ancora brillato, soprattutto in vene realizzativa. Ci dispiace sottolinearlo nuovamente, ma anche a mercato chiuso, avevamo esternato questa perplessità nel momento della cessione di Trezeguet. I gol sbagliati a Milano con l'Inter e domenica a Bologna, potrebbero pesare nell'economia finale della stagione, ma anche nella valutazione del singolo. Bisogna assolutamente invertire la rotta, perchè in questa squadra segnano in molti, ma chi dovrebbe farlo per mestiere, al momento non ci appare implacabile sotto porta. Una volta, come detto c'era il cobra Trezeguet e prima di lui Inzaghi e prima Vieri (un acerbo Vieri), insomma goleador da doppia cifra. Purtroppo l'assenza di Amauri per quindi giorni e quella probabile di Iaquinta pone la Juventus in una situazione di emergenza. La Juventus deve ritrovare quel tipo di bomber, senza un giocatore del genere, non si va da nessuna parte. Da qui a fine stagione uno dei quattro davanti deve diventarlo, in caso contrario sarà priorità e diventerà priorità trovarlo fuori, i candidati non mancano, dal solito Dzeko a Benzema, fino ad arrivare a Suarez e Forlan. La caccia è aperta, interna o esterna che sia.







IL RITORNO DEL QUINTO POTERE

« Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere». Queste le parole di Howard Beale IN QUINTO POTERE.

Il film Quinto potere è una feroce parodia del mondo della televisione, in cui prevalgono cinismo e nessuna moralità.

Alcuni mesi fa, avevamo dato risalto a queste parole per descrivere la situazione dei media in Italia in relazione a Mourinho che l'anno scorso parlava di una società capace di muovere calendari e date. In quel caso non si riferiva alla Juventus.

Anche questa volta, le parole di Howard Beale non sono mai state parole piu' adatte per descrivere quello che stanno "raccontando oggi certi media" fomentando all'inverosimile la pressione per la squalifica di Krasic. La caduta di Krasic ha molto più risalto, ad esempio di gol non gol accaduti in questo campionato e altri episodi. Forse i media si dovrebbero chiedere come mai un rigore di questo tipo dato alla Juventus oggi non prevede l' apertura di processi sportivi, ma solo mediatici contro la Juventus, mentre in passato si è aperto un processo sportivo. Ribadiamo ancora oggi e constatiamo nuovamente, come la Tv e' stata QUINTO POTERE cinico nel 2006 e non seppe dare la visione completa allora e preferi' inseguire il sensazionalismo, sull'onda del sentimento giacobino nazional popolare.

Chissa' chi avra' tutto questo "potere media", chi avra' questo famoso QUINTO POTERE? Zanetti ha detto che l'Inter non ce l'ha... va bhe, se lo dice lui...
Si diceva che questo potere ce l'avesse Moggi, probabilmente, però; non era il QUINTO, ma un QUARTO... potere, capace solo di influenzare metaforicamente la "patente a punti di Baldas" e comunque visto come stanno raccontando il processo di Napoli, probabilmente, di QUINTO POTERE non ne aveva molto anzi il contrario.

Se non ha il Quinto potere la Juventus, non ce l'ha l'Inter per voce del suo capitano, chi ce l'avrà mai questo potere?

Il caso Krasic di questi giorni, ci ricorda molto il caso Ibrahimovic che portò alla sua squalifica e non gli fece giocare Milan-Juventus. Tante similitudini: oggi come allora ci si apprestava a Milan-Juventus. Ibrahimovic, come Krasic, ha origini dell'Est, oggi come allora si preparò ad arte una campagna mediatica, chissà come mai sempre da una parte e sempre contro la Juventus.

Fortunatamente la Juventus di allora aveva spalle larghe e squadra forte che seppe vincere a Milano ugualmente, non so se questa di adesso, che è un piccolo fiore che nasce, possa superare queste tormente ambientali e media come non sappiamo se Krasic saprà superare le polemiche senza farsi condizionare. (Purtroppo per lui ieri, dopo l'episodio, nel secondo tempo Krasic sembrava un cucciolo spaurito).

Sicuramente, qualcuno ha visto che la Juventus potrebbe tornare su buoni livelli e ha deciso di affossarla colpendo l'unico uomo oggi in grado di fare la differenza. Tempo fa si parlava di Juventus con lo smile, questa Juventus ha lo smile tipico di chi non vince da un pò, ma vediamo che il veleno e la bile degli avversari non è passata. In questi giorni sono arrivati attacchi da Ulivieri, Malesani, Zeman, Zanetti, Julio Cesar, insomma una serie di dardi accuminati che non lasciano insensibile il popolo bianconero. A questi vanno aggiunti gli attacchi mediatici partiti dalla fine del primo tempo di ieri, con delle scene che definire aberranti è limitativo.

In ogni caso quel QUINTO POTERE da prima del 2006, nel 2006 e anche oggi ha mietuto e sta affossando solo una squadra: la Juventus e di conseguenza i tifosi bianconeri, che a distanza di quattro anni a causa di QUEL POTERE, non riescono ad avere la verità e devono subire attacchi a senso unico che portano a leggi ad personam, in questo caso non per l'assoluzione ma per la condanna.

TASTIERA VELENOSA: ZANETTI CI PRENDE IN GIRO, ECCO PERCHE'

Ci hanno lasciati perplessi, ma non sorpresi le parole di Zanetti su Calciopoli. Perplessi perchè raccontano ancora una volta un quadro senza la benchè minima prova, non sorpresi perchè siamo abituati ad ascoltare da quella parte persone che arrivavano dietro, (ora vincono anche meritatamente e per questo dico arrivavano) di dieci, quindici punti, facevano figure barbine in Europa e poi pretendevano di essere i migliori, cosa che sostengono ancora oggi.

Le parole di Zanetti, forse possono andare bene per un pubblico arrivato da Marte, forse possono andare bene per Attila e gli Unni, forse possono andare bene per Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche, forse possono andare bene per qualcuno che non ha mai letto nulla del processo di Napoli, purtroppo queste parole ai tifosi bianconeri non vanno bene.

Ecco le parole di Zanetti: «In passato sono cambiati tanti allenatori perché non vincevamo: si cercava una soluzione temporanea per vincere, poi si è saputo tutto quello che è successo con Calciopoli. In quegli anni abbiamo sopportato grandi sofferenze. Qualche cosa sospettavamo, ma non trovavamo le risposte. Io ho sempre avuto fiducia nella società e nei miei compagni dell’Inter. Ho ricevuto delle offerte ma ho sempre detto a mia moglie che sarebbe arrivato il momento dell’Inter». Cosa che si è puntualmente verificata dopo lo tsunami dell’estate 2006 che ha cambiato i connotati alle gerarchie nel calcio italiano. «Sono convinto che i giocatori della Juve non c’entrassero nulla, facevano solo il loro lavoro. E sul campo meritavano».«Siamo stati sempre una squadra molto criticata, che perda o vinca all’Inter qualcosa succede, magari non siamo nel cuore dei media ma siamo abituati ad essere da soli contro tutti».

L'Inter non vinceva perchè cambiava troppi allenatori, l'Inter non vinceva perchè comprava giocatori che non erano all'altezza. La Juventus, invece, vinceva in Italia, ma vinceva anche in Europa, o quanto meno arrrivava in finale. Purtroppo Zanetti questo non lo ricorda o forse l'ha dimenticato apposta. Zanetti parla di sospetti, eh si i sospetti, i soliti sospetti, potremmo dire citando un famoso film. Ci dica con precisione fatti, partite in cui ha avuto sospetti, ci dica che sospetti aveva Gresko il 5 maggio, ce lo dica in maniera chiara. Citi episodi, arbitri, situazioni e vada a testimoniare. Zanetti è sempre tato un giocatore leale, un esempio come del resto Del Piero. Ora che ha cominciato a vincere, io mi chiedo come mai non voglia ammettere la superiotà in passato di quella Juventus. Mi chiedo come mai continui ad alimentare, senza prove, degli alibi per i fallimenti di quell'Inter.

A Zanetti andrebbe ricordato che noi citiamo prove e stiamo seguendo un processo che porta prove e non teorie, come nel processo sportivo, un processo che è stato condotto a senso unico. Vorremmo chiedere a Zanetti, come può ritenere plausibile accettare una frase in cui dice che l'Inter non è nel cuore dei media, dopo l'oscurantismo che sta avvenendo in questo periodo sul processo di Napoli che vede delle prove evidenti venir fuori per iniziativa personale degli accusati dopo 4 anni. E' incredibile, pensare a un Inter non nel cuore dei media, rispetto a chi poi, quali squadre? Se parla rispetto alla Juventus, Zanetti, probabilmente non ha visto la campagna denigratoria media fatta per affondare la Juventus. Una campagna inaccettabile, quasi pari a quella partita da ieri su Milos Krasic, reo di essere caduto e non aver invocato un calcio di rigore.

Parole come quelle di Zanetti di ieri possono andare bene per chi crede che i processi possano essere fatti senza prove e con le teorie, possono andare bene per chi crede che sia giusto il conflitto di interessi (sapete bene a cosa ci riferiamo), possono andar bene per chi pensa che la prova televisiva vada utilizzata solo e quando c'è la Juventus di mezzo, possono andare bene per chi pensa che il campo di Torino vada squalificato per cori razzisti e gli altri no, possono andare bene per chi arriva da Marte, per chi vive sulla terra, purtroppo per Zanetti, sono inaccettabili.



domenica 24 ottobre 2010

COUNTDOWN AMAURI...

Sono tantissimi i tifosi che in questi mesi ci chiedono di Amauri, alcuni ci chiedono come mai in estate sia sempre protagonista per poi iniziare una parabola discendente, altri ci chiedono dove sia finito il giocatore che appena sbarcato a Torino aveva entusiasmato la piazza creando, forse con azzardo, un paragone verso Ibrahimovic. Difficile dare una risposta. Molti, i più cattivelli, dicono che sia ancora in Crociera in un famoso spot. Realisticamente pensiamo che Amauri stia vivendo ormai da un anno e mezzo una crisi di forma con alti e bassi che lo portano a sentire, forse troppo, la pressione e lo portano a trovarsi troppo lontano dalla porta o troppo spesso spalle alla porta. Lo si vede sbracciarsi, protestare, quasi a essere nervoso. Purtroppo, questo mese, sarà decisivo e Amauri ovrà dimostrare che le parole di inizio stagione non erano solo uno dei tanti proclami di inizio stagione: “ i tifosi mi dicevano quest’anno ne devi fare 20, quest’anno ne devi fare 20”, perciò quando sono salito sul palco ho detto quello che volevano. Sicuramente farò tutto, darò tutto per arrivarci e magari anche superarli, perché no?
Io voglio stare bene, se sto bene posso dire la mia, poi i gol li ho sempre fatti, perciò devo stare solo sereno e tranquillo".

A lui non chiediamo 20 gol, ma di dimostrare, a partite da Bologna che può ancora essere pericoloso e impegnare severamente gli avversari. Vederlo giocare come giovedì e lottare quasi a vuoto per tutta la partita penso faccia male a lui, ma anche ai tifosi a casa. Bologna, Milan, Salisburgo, saranno tappe fondamentali per dire che Amauri ci aspetta a novembre e sarà un novembre decisivo per influenzare anche eventuali mosse sul mercato di gennaio, la Juventus ha bisogno di un bomber... Tutto è in mano ad Amauri ancora e i tifosi sono ancora con lui, ma il countdown parte da Bologna.

sabato 23 ottobre 2010

TASTIERA VELENOSA: IL MALESANI DEL GIORNO DOPO

Ieri Malesani ha parlato, un conferenza stampa normale, ad eccezione di una frase che non tolleriamo. Non tolleriamo più che si faccia dietrologia spiccia. Ecco le parole di Malesani: "Il gol che De Santis annullò a Cannavaro. Io non dissi niente, feci il signore e tutti, dopo, da Pairetto a Bergamo, mi ringraziarono. Mi dissero che avevo fatto bene a non fare polemiche. Forse sbagliai, perchè lì c'era qualche persona che tanto signore non era. Dopo ho capito che c'era qualcosa di strano, e che essere signori non è il massimo della vita".Ma "il passato è passato, la Juve non c'entra niente". .
Malesani ha ragione, quel gol, forse, anzi sicuramente non era da annullare, ma non era da dare nemmeno il corner e per quell'assegnazione c'erano stati diversi minuti di proteste.
Purtroppo Malesani dice di essere stato signore in quella circostanza. Vorrei ricordare o meglio segnalare altri episodi in cui per le sue esultanze Malesani non è stato spesso criticato. Io ritengo che ognuno possa esultare come vuole senza offendere l'avversario e per questo non giudico quelle sue corse particolari. Sicuramente, però quando si parla di Calciopoli, bisogna essere informati, non siamo più disposti in nessun caso a tollerare frasi come quelle di Julio Cesar o quelle di Malesani che dicono che sentivano qualcosa di strano e lo dicono sempre a posteriori, molti anni dopo. Chiunque potrebbe dire che per un errore arbitrale c'è qualcosa di strano. Lo strano è che la cupola di calciopoli non esiste più e qualcuno va in giro a raccontare ancora cose cercando di imbonire i lettori e calcando la mano su situazioni che non esistono.
A Malesani consigliamo di andare a leggere i resoconti degli interrogatori dei testimoni. Da persona intelligente qual'è e da buon conoscitore di calcio, saprà arrivare alle conclusioni esatte. Le sensazioni non contano più, contano i fatti e i nostri elementi sono fatti.





VENTO DELL'EST PER LA JUVENTUS

Krasic ha aperto la via dell'Est, nei prossimi mesi, probabilmente, bisognerà aumentare le corsie. In quest'inizio l'acquisto serbo ha mostrato di essere un affare, ma Marotta ha in serbo altri colpi, uno per gennaio e uno per giugno,

Per gennaio sta tornando di moda Srna, 28enne terzino destro in scadenza di contratto il prossimo giugno con lo Shakhtar Donetsk. Il giocatore ha molte offerte e potrebbe essere un acquisto sicuro. Capitano dello Shakhtar, ex colonna dell'Hajduk Spalato, potrebbe essere il secondo colpo dell'Est dopo Krasic dalla Russia, In questo caso il colpo sarebbe dall'Ucraina. La concorrenza su di lui è forte, sia dall'Inghilterra (Tottenham, Chelsea e Liverpool) che dalla Germania (Bayern Monaco), ma Marotta dovrebbe aver già mosso passi importanti. Del resto in fascia destra manca qualcosa. La quotazione è alta 6/7 milioni, ma vista la scadenza si potrebbe ottenere uno sconto sensibile.

Per giugno, rimane sempre viva la pista Dzeko anche se lo Dzeko attuale sembra il fratello triste di quello spumeggiante visto l'anno passato.... questione di motivazioni?

Nel caso in cui questi affari andassero in porto ci sarebbe un uomo pronto a fare gli straordinari, Zdenek Grygera, che è ceco e con Krasic riesce a trovare il modo di dialogare, per lui pronto il ruolo di interprete multilingua. Sembra che Grygera faccia anche da guida per Krasic, se arrivassero altri giocatori dall'Est a Grygera toccherà cambiare mezzo, puntando su una "Multipla".

venerdì 22 ottobre 2010

COPERTA CORTISSIMA IN DIFESA

L'impietoso bollettino medico di ieri che vede Grygera fuori per quaranta giorni pone un interrogativo importante sulle scelte di mercato e sulla situazione della rosa. Con ogni probabilità per le due prossime difficili trsferte la Juventus si ritroverà in casa due terzini infortunati (Treorè e Grygera), due terzini fuori rosa o quasi (Salihamidzic e Grosso) e solo due da far giocare e tutelare come fossero dei panda in estinzione (Motta e De Ceglie). Sperando di recuperare presto Traorè, appare chiaro come per il momento la situazione non sia delle migliori, anzi difficile. Senza contare che in difesa manca pure Rinaudo, la situazione appare molto critica per una squadra che dovrà giocare anche numerose partite infrasettimanali da qui alle festività Natalizie. Le soluzioni a disposizione di Del Neri non sono moltissime. Da quelle fantasiose che prevedono il reintegro dei fuori rosa a quelle più reali come lo spostamento in fascia di Chiellini in caso di emergenza o all'azzardo di Pepe sulla linea di difesa. Esiste poi l'ipotesi dell'utilizzo dei primavera, ma ad eccezione di Ferrero non esistono soluzioni di primo livello, almeno per esperienza. Con il senno di poi, probabilmente, le scelte di mercato sarebbero state diverse e si sarebbe provveduto a prendere almeno un altro rinforzo difensivo. Purtroppo a noi, così come per l'attacco di Europa League dove non si può schierare Quagliarella, la coperta sembra cortissima. C'è da sperare che non ci siano altri infortuni se no la situazione diventerebbe drammatica e gli obiettivi difficilissimi da raggiungere.

LA FAVOLA DELLA VOLPE E L'UVA DI JULIO CESAR

Una volpe, dopo aver sognato di raggiungere un grappolo d'uva, si sveglia accorgendosi che quel grappolo esiste davvero. L'animale affamato tenta con grandi balzi di staccare il grappolo ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama: "tanto è ancora acerba!" La morale è: "È facile disprezzare quello che non si può ottenere".

Ieri sera al ChiambrettiNight ha dichiarato: «Da quello che ho sentito penso che la Juve abbia avuto qualche aiutino. Lo scudetto ce lo teniamo», «Rispetto i giocatori e i tifosi della Juve, che sono simili a quelli del Flamengo però penso alle persone che sono all'Inter da più tempo di me e hanno lavorato duramente per vincere il campionato» «Ci sono state persone, dietro, che hanno lavorato affinchè i miei compagni, come Toldo e Zanetti, non vincessero».

Diremmo: "è facile disprezzare quello che non si può ottenere", quello che non si può ottenere o meglio che non avrebbero dovuto ottenere è uno scudetto che non apparteneva a una squadra arrivata terza, perchè quando arrivi terzo vinci il bronzo e non l'oro. Qualcuno ha paragonato la Juventus a Ben Johnson, bhe almeno lui aveva preso qualcosina la Juventus che ha preso, se tutti gli arbitri negano influenze esterne, se non ci sono partite truccate e se la cupola non esiste? Julio Cesar fa la volpe ma noi non siamo dei ciuchini, anzi. Visto che ha parlato di persone che hanno lavorato per non far vincere l'Inter ci dica chi sono le persone e faccia nomi e cognomi e vada a Napoli a testimoniare, non come qualcun altro... e ce ne sarebbe da dire.

Non sappiamo se i tifosi della Juventus sono veramente uguali a quelli del Flamengo, sicuramente i tifosi bianconeri non sono così stupidi da accettare supinamente queste parole. Se così fosse, chiederemmo perchà dal 2006 vince sempre e solo l'Inter e prima l'Inter non vinceva mai ma vincevano un pò tutti. Era tutto sbagliato prima e tutto giusto adesso? Saremmo dei ciuchi a pensarlo e troppo "volpe" chi lo afferma. La verità è che prima una squadra era acerba e ora più matura, mentre c'era una squadra matura e fortissima che è stata potata pesantemente...

giovedì 21 ottobre 2010

CHE INCUBO QUANDO MANCA KRASIC!!!!

Che incubo, quando manca Krasic! Che barba, che noia... che squadra molle, che brutto gioco e quanti passaggi sbagliati. Il primo tempo della Juventus di Salisburgo è un mix di tutto quello che non si deve fare per creare gioco e nel caso del gol di Svento anche di come non si deve difendere, sia nella marcatura da parte di Grygera che nel raddoppio di Bonucci.
Se la squadra è questa per Bologna, qualcuno ce ne scampi. Non si può affrontare una partita in questo modo, con supponenza totale. Forse è stato sbagliato l'approccio, ma non fare un tiro in porta in quarantacinque minuti è veramente deleterio e demotivante. Martinez e Pepe nel primo tempo invece di andare sul fondo e saltare l'uomo si sono accentrati intasando il centrocampo, che dire, proprio quello che non avrebbero dovuto fare. Ma poi al quarantacinquesimo entra Krasic e segna.... segna al quarantottesimo e anche se qualcuno parla di Vento dell'Est qui ci sarebbe da preoccuparsi.

A GENNAIO L'APERITIVO, A GIUGNO IL DOLCE

ieri abbiamo parlato di Dzeko e di come sia grande la sua voglia di cambiare aria e di conseguenza, di come la Juventus sia in prima fila. Oggi preferiamo concentrarci su gennaio, dove ci sarà sicuramente una Juventus vigile, molto vigile.

Marotta ieri ha detto di cogliere «quelle opportu­nità che ci offre il mercato» e che oppotunità esiste sul mercato migliore del francese triste Benzema?

Benzema vuole giocare di più. «Ci sono momenti difficili ma tengo duro. Lavoro ogni giorno per guadagnare il mio posto e ho una grande forza mentale. Fino a quando però avrò solo cinque minuti o mezz'ora a disposizione sarà difficile. A volte mi capita di giocare così poco che non ho nemmeno il tempo di toccare palla».

Sicuramente ai tifosi Benzema non dispiacerebbe, magari un prestito per poi decidere l'eventuale riscatto a giugno, puntando su di lui, oppure sul "dolce Dzeko" o su Quagliarella, che ricordiamo è in prestito oneroso. L'unico limite è rappresentato dal fatto che Benzema non può giocare le coppe e di conseguenza la coperta rimarrebbe troppo corta.

Infine registriamo l'interesse non molto velato del Manchester United per Amauri, in caso di partenza, sponda Real di Rooney che ha detto a chiare lettere di volere lasciare i Red Devils. Alex Ferguson sfoglia la margherita, Amauri per sostiuire Berbatov e poi magari Suarez per sostiuire Rooney. Insomma... la Juventus sta cercando un'occasione da aperitivo per gennaio e un dolce per giugno, il nome preferito per il dolce i tifosi lo conoscono bene, ma forse si accontenterebbero anche dell'aperitivo Benzema.

mercoledì 20 ottobre 2010

SULLE ORME DI IAN RUSH?

Tra i tifosi bianconeri, forse in pochi, ricordano Ian Rush, attaccante gallese dal talento cristallino capace fin da giovane di stabilire con 79 reti, il record di gol del campionato scolastico del Galles settentrionale, record superato soltanto nel 1988 da Owen che ne realizzerà 92. Dopo la parentesi al chester, Rush passa al Liverpool dove segna ben 139 gol in 224 partite.
Da li alla Juventus nella stagione 1987/1988. Il suo acquisto (3,2 sterline da pagarsi in due anni) parve a tutti un colpo sensazionale per la Juventus, purtroppo
un infortunio lo tiene lontano dai campi per alcune settimane. Segnò 7 gol in 29 partite e alla fine della stagione venne rimandato al Liverpool quasi per la stessa cifra.
Li si ritrovò e segnò ancora 90 gol in 245 partite.
I tifosi bianconeri, dopo la partita di ieri sera sono affascinati da un altro gallese, Gareth Bale che ha impressionato per corsa e costanza nella gara persa dal Tottenham.
Il giocatore ieri ha dichiarato: "Sono molto soddisfatto di stare qui - dice ai microfoni di Premium Calcio - e non mi vedo al momento in una squadra diversa da questa. Italia, Spagna o un 'altra squadra in Inghilterra? No, no. Io sto bene qui".
Difficile capire se si muoverà, sicuramente la concorrenza per prenderlo è forte e la base d'asta superiore ai 20 milioni.
Magari con una contropartita gradita il Tottenham potrebbe smuoversi, ma per adesso ci appare un obiettivo difficile.
Peccato... perchè quello visto ieri è sembrato un fenomeno.





FERRARA AL POSTO DI CASIRAGHI? PERCHE' NO?

Da ieri, Pierluigi Casiraghi ha lasciato ufficialmente la guida della Nazionale under 21. Per lui risoluzione del rapporto di lavoro in scadenza al 30 giugno. Ora si apre il momento del toto-allenatore e noi non possiamo fare altro che sponsorizzare Ciro Ferrara. Chi meglio di lui per guidare i giovani? Alla guida del settore giovanile bianconero Ciro ha raggiunto risultati ottimi e la sfortunata parentesi in prima squadra non può influenzare negativamente il nostro parere. Riteniamo Ferrara l'uomo giusto per valorizzare il settore dopo i risultati deludenti ottenuti dalla gestione Casiraghi dopo l'eliminazione nei playoff del campionato europeo con la Bielorussia e la conseguente mancata partecipazione al torneo continentale del 2011 e alle Olimpiadi del 2012.

Tutti ricordiamo la scelta di Casiraghi com'è e quando è nata, ma la ricordiamo di nuovo, così per fare un pò di dietrologia. Luglio 2006, in piena Calciopoli, il commissario straordinario della FIGC Guido Rossi nomina nuovo ct della Nazionale Azzurra Under 21$ Pierluigi Casiraghi, che succede a Claudio Gentile che come palmares aveva vinto un Europeo Under 21 e una medaglia di bronzo alle Olimpiadi con l’Under,

La differenza di risultati tra Gentile e Casiraghi calcolatela pure voi. Sottolineamo solo il curriculum di Casiraghi prima di guidare l'under: allenatore prima nella giovanili del Monza e poi in Serie C2 il Legnano. Ricordiamo infine che la "fortunata" gestione Guido Rossi ha portato anche alla nomina di Donadoni.

Chissà, cosa ne penserebbe l'ex commissario straordinario della proposta Ferrara. Sicuramente ai tifosi juventini appare chiaro come anche per la gestione delle nazionali nel 2006, si sono prese decisioni troppo velocemente e i risultati quattro anni dopo sono sotto gli occhi di tutti a livello sportivo e pure processuale.


SU DZEKO MILLE VERSIONI... QUALE QUELLA GIUSTA?

Sono mille, forse millecinquecento le versioni e le diverse voci che si susseguono su Dzeko.

In questi due giorni hanno parlato in successione Diego, da compagno di squadra, il manager e infine ci potrebbe essere la voce di un "potenziale" amico che sempre disciplinato al di fuori del campo che potrebbe rivelarsi un potentissimo alleato. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di "Brazzo" Salihamidzic. Brazzo, significa "fratello" e proprio un comportamento di tipo fraterno ci aspettiamo dal bisniaco e delal sua opera di persuasione per convincere il connazionale.

Ha iniziato la saga Diego al sito beyond the pitch "Dzeko è uno dei migliori at­taccanti al mondo. Io sarei feli­ce di potergli giocare al fianco a lungo, ma so che Edin ha un’opzione per trasferirsi alla Juve nella prossima estate. E penso che andrà a finire pro­prio in questo modo. In tal ca­so gli auguro fin d’ora ogni for­tuna".

Ha continuato l'agente di Dzeko con una secca smentita: "“Non ho questa informazione. Ho sentito Marotta circa quattro mesi fa ma da quel momento non ho più avuto contatti. Le parole di Diego? Non lo so – continua l’agente di Dzeko – posso dire che a gennaio sicuramente Dzeko non si muoverà. E a giugno? Vedremo, lui per adesso pensa a fare bene al Wolfsburg”.

E infine, da indiscrezioni chiude il cerchio fratello Salihamidzic" che avrebbe parlato, secondo alcune indiscrezioni, in via informale con Dzeko, sicuramente da connazionali non ci vorrebbe l'interprete. Brazzo non ha ancora giocato quest'anno ma se riuscisse nell'opera di persuasione varrebbe la pena di affidagli una "maglia da titolare", per una delle prossime sfide. Del resto, il bosniaco si è sempre dimostrato un professionista impeccabile, autore anche di gol pesanti al Milan... che fosse il caso di schierarlo sabato prossimo a San Siro.

AUDIO DI DIEGO
http://www.beyondthepitch.net/podcasts/edition/index.cfm/beyond-the-pitch/2010/10/16/diego/

martedì 19 ottobre 2010

CHIEDONO IL RISARCIMENTO?

Ieri ai lettori attenti e agli appassionati di Calciopoli non sarà sfuggito un fattore, che forse ai più potrà sembrare di poco rilievo, ma ad occhi attenti non appare proprio così. Infatti durante l'interrogatorio di Alex Del Piero ha fatto l'ingresso per la prima volta la Juventus e non solo perchè a essere interrogato era il simbolo bianconero. La difesa della società bianconera è entrata sul palcoscenico e ha fatto alcune domande molto interessanti che potrebbero aprire nuovi scenari. L'avvocato Vitiello ha detto: «Nell'anno 2004 arrivarono alla Juve campioni ex tricolori della Roma, Emerson e Zebina, il più forte difensore del campionato, Cannavaro, Blasi e Ibrahimovic e dalla Roma Fabio Capello?». Del Piero risponde: «Certo, quella era una squadra con tantissimi campioni. Poi venne Vieira, il miglior centrocampista d'Europa nel 2005». E Vitiello: «Conferma che dopo le sentenze del 2006 ci fu una diaspora che non la rigurdò con campioni ceduti a Real Madrid (Cannavaro), Barcellona (Zambrotta), Inter (Vieira e Ibra)?». Alex: «Certo, era un telaio di campioni. Ne avevamo nove nella finale mondiale del 2006». «Anche Iaquinta, che arriverà poi alla Juve, e Zidane che c'era stato pochi anni prima erano in quella finale mondiale?» «Sì, anche Henry era stato da noi: lo sottolinearono tutti, questo dato nel 2006». E la classifica recitava Juve campione a 86 punti e 91 nel 2006. «Sì e i tanti gol fatti da me, Ibrahimovic, Trezeguet in quegli anni erano nostri, mica regalati dagli arbitri. Potevamo segnare senza rigori e i numeri lo testimoniano». Vitiello incalza per dimostrare il valore di uella squadra sventrata da Calciopoli: «Altre squadre in quegli anni fecero investimenti pari alla Juve?» «So che la Juve investì almeno 150 milioni, di certo l'Inter investì molto, lo ha fatto sempre».

Da questo breve scambio di battute appare, forse, non tanto velato l'intento dell'avvocato Vitiello. Primo dimostrare che la Juventus era una squadra straordinaria, capace di vincere su ogni campo, un pò come l'Inter degli ultimi anni e forse anche di più, visto che i giocatori erano quasi tutti italiani. Secondo, che Calciopoli ha costituito un danno molto grave e ha penalizzato gli investimenti bianconeri.

Se fosse dimostrato che il processo sportivo 2006, è stato svolto in maniera non perfetta, si aprirebbero scenari inquietanti per qualcuno e quella Calciopoli card, di cui parlavamo in chiave di risarcimento, provocatoriamente l'anno passato, non sarebbe, forse più, una chimera.

LEGGI DI CALCIOPOLI CARD

LA CLASSIFICA SENZA ERRORI ARBITRALI


ecco una versione depurata di alcuni errori arbitrali.

Chissà quanti si lamenterebbero con questa classifica.

lunedì 18 ottobre 2010

PICCOLI SEGNALI DEL RITORNO BIANCONERO

In questo fine settimana ci sono stati piccoli segnali del possibile ritorno della Juventus dove le compete. Ieri abbiamo parlato del "sogno" e della "realtà" a livello di gioco e risultati, oggi vogliamo mettere il dito o meglio la penna, sulle parole degli avversari, che sembrano essere tornati combattivi come un tempo, soprattutto quando si parla di Juventus. Mourinho sentiva il rumore dei nemici e vinceva. Capello sentiva il rumore dei nemici e vinceva e quanto vinceva... nel 2006. Chissà se Del Neri sentirà il rumore dei nemici.

Segnaliamo che il Corriere dello Sport di ieri riportava alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente del Lecce, Pierandrea Semeraro. "Felipe Me­lo? E' inutile anche rispondergli, lo co­nosciamo tutti, ad inizio partita ha commesso un fallac­cio che meritava l'ammonizione. Se l'arbitro gli avesse dato il sacrosanto giallo, il brasiliano si sarebbe calma­to. Invece gli ha permesso di fare quel­lo che ha voluto. Folle, poi, il cartelli­no comminato ad Olivera ed altre de­cisioni. Gava ha usato due pesi e due misure per tutto l'andamento della ga­ra. Sono esperienze anche queste. Per­dere a Torino con la Juventus ci può stare. Sono altre le partite che dobbia­mo vincere, a cominciare dalla prossi­ma sfida-salvezza contro il Brescia".

Francamente, nulla da dire, a parte episodi francamente irrilevanti e un rigore che si poteva dare all'80%. Appare strano che quando la Juventus vince 4-0 gli avversari preferiscano parlare di episodi arbitrali piuttosto che fare i complimenti all'avversario. Era già successo a Udine, registriamo lo stesso qui.

Forse qualcuno, in casa bianconera, avrebbe da eccepire sull'arbitraggio di Juventus-Palermo e su un episodio "sfortunato". Tutti ricordano le parole di Zamparini sui famosi rigori pro Juve, mentre da Torino si è scelta la linea soft per l'episodio di Del Piero. Ecco, invece le parole sempre di Zamparini sulla Juventus: "L'avevo detto che possiamo anche vincere 5-6 partite di fila, stiamo molto bene. Siamo più forti della Juventus, nel confronto con loro abbiamo qualcosa in più. Intanto godiamoci questo bel momento fino in fondo".

L'importante è che Zamparini ne sia convinto, probabilmente il Palermo è anche più forte dell'Inter visto che la Juventus ha pareggiato a Milano, mostrando di potersela giocare alla pari.

Chissà, quante ne dovremo sentire ancora da qui alla fine del campionato. Sicuramente la Juventus sembra essere tornata "meno simpatica" e la cosa ai tifosi bianconeri non può che fare piacere, anche "questi potrebbero essere piccoli segnali"

SOGNO O SON DESTO?

Ieri pomeriggio a molti tifosi sarà sembrato di "vivere in una realtà parallela", quanti episodi, quanti segnali, quante similitudini. Una Juventus che entra in campo autoritaria con un regista che detta i tempi e fa gol. Un giocatore che smuove la squadra e gli avversari e crea... e quanto corre e quanto è biondo... e come somiglia a "quel biondo". E poi un rigore... si un rigore... da quanto tempo non arrivava un rigore... eh si tanto tempo. E poi ancora tanti gol, occasioni, bel gioco.
Una scorpacciata di emozioni e di gioia e uno stadio esultante. Insomma, tante cose, una classifica che vede una Juventus, quinta, ma che meriterebbe, forse di stare più su senza quegli errori con la Sampdoria. Per i sogni è ancora troppo presto, ma per un pomeriggio sembrava di essere tornati al 2006 dove tutto era "magico" in casa bianconera. Chissà se anche da Napoli la penseranno così... nel frattempo per capire se sono solo sogni o realtà, bisognerà aspettare ancora sia da Napoli che da Salisburgo e da Bologna, ma del resto di pazienza i tifosi bianconeri ne hanno tanta.





domenica 17 ottobre 2010

TELEGRAMMI DA GENOVA...

Nonostante la Juventus ieri abbia fatto benissimo, giocando una partita da Juve dei tempi belli, le voci di mercato non si spengono, anzi, rimangono sempre ben calde. Ieri ai più non saranno scappati i due telegrammi partiti nel tardo pomeriggio da Genova, in direzione Torino, in particolare verso la sede bianconera. I mittenti sono due giocatori doriani che potrebbero sicuramente aiutare la formazione bianconera a fare un ulteriore salto di qualità. Ovviamente stiamo parlando di Ziegler e Cassano, entrambi a segno ieri e sempre più decisivi. Ziegler ha segnato con una bella punizione arquata, un vero eurogol. Cassano, invece ha ubriacato tre giocatori viola concludendo un'azione personale alla grandissima. Che i due abbiano sentito le voci da Torino e abbiano voluto mettersi in mostra? Sicuramente se la Juventus giocherà come contro il Lecce anche nelle restanti partite, Ziegler e Cassano non servirebbero moltissimo, ma siccome la rosa è ristretta e i buoni giocatori sempre utili, pensiamo che possano essere due eventuali acquisti che Marotta farebbe molto volentieri.

Forse per uno dei due, lo sapremo già a gennaio, quando Ziegler sarà libero di accasarsi dove vuole se non rinnova, siamo sicuri che comunque i tlegrammi siano già partiti...in direzione Torino...e Marotta abbia preso appunti.

AVANTI COSI'



Che dire...se la Juventus e' quella del primo tempo della partita giocata in casa con il Lecce ci sarebbe da divertirsi. Una squadra convinta dei propri mezzi, autoritaria, decisa che ha mostrato lacune solo nelle ripartenze veloci dei salentini nel primo tempo. Stamattina ci si chiedeva quanto può dare Aquilani e fino a dove può arrivare la squadra. Oggi, ci piacerebbe essere realisti e pensare che se Aquilani sta bene, Krasic continua a essere la freccia serba e le punte segnano i gol che devono fare la Juventus può arrivare lontano, ma dove,  preferiamo aspettare a dirlo e pensarlo. Le trame in velocità hanno incantato i tanti tifosi a casa e quelli infreddoliti ma caldi di passione presenti allo stadio. A questa Juventus manca per essere perfetta un po' di cattiveria ancora sotto porta, soprattutto con Quagliarella che ha sbagliato il secondo gol consecutivo solo davanti al portiere dopo quello con l'Inter. In ogni caso una Juventus che cresce e con lui la fiducia dei tifosi che per la prima volta hanno intonato il nome di Del Neri. Infine menzione per Krasic, quando la palla arriva a lui c'e' sempre l'impressione che stia per succedere qualcosa, basta vedere la sua corsa all'ottantesimo con l'assist per il gol di Del Piero. Nelle immagini televisive si vedeva spesso inquadrato Pavel Nedved parlottare con il figlio e con Andrea Agnelli, chissà se si sarà rivisto in qualche giocata. I tifosi, nel frattempo, sperano che queste luci mostrate fino ad ora possano continuare perché sarebbe bello aver trovato il nuovo Nedved. Per il momento "avanti così e sotto con Salisburgo e Bologna". 

DIEGO ANCORA IN GOL

Malgrado un potenziale notevole la squadra della Volkswagen ha dovuto cedere il passo a quella delle aspirine. Anche in questo caso come contro il Mainz i lupi verdi erano in vantaggio, allora addirittura 3-0 per poi perdere 3-4, questa volta sono passati in vantaggio con il "solito" Diego sugli scudi per poi farsi rimontare e perdere 3-2 tra le mura domestiche. I verdi avevano iniziato bene con Diego (9’) e Grafite (68’) ma poi l'inserimento negli ultimi 20 minuti di Simon Rolfes ha mosso gli equilibri. Il centrocampista accorcia già al 72’ poi tre minuti segna Vidal su rigore e all’82’ è ancora Rolfes a segnare il 2-3. Nonostante Diego e Dzeko per il Wolfsburg situazione negativa: 11° posto con 10 punti. In ogni caso segnaliamo un Diego sempre vivo e in gol e uno Dzeko che sembra meno profilico. Sara' la voglia di andare via del bosniaco? Cosi' fosse da Torino sono gia' pronti a fargli i ponti d'oro, del resto il Bayern non ha bisogno visto che Mario Gomez ieri ha segnato 3 gol.



sabato 16 ottobre 2010

AQUILANI: PORTERA' LONTANO QUESTA JUVENTUS?

Ritorna il campionato, ritorna la Juventus in casa e ritorna una sfida che in teoria è una partita tra una squadra che vorrebbe essere grande o presunta grande contro una piccola. Ieri ha parlato Gigi Del Neri e non è stato banale, anzi, ha dato alcune risposte molto interessanti, sempre che siano vere e non pretattica.
"Non ci saranno novità tattiche", quindi spazio al 4-4-2, con il probabile inserimento in fascia di Marchisio. Tuttavia, l'elemento principale dell'intervista è stato quanto detto su Aquilani: «Aquilani sta bene e domani giocherà. Poi ci saranno gli altri 10»... Non ce ne sono due che formano un'accoppiata migliore o peggiore. L'ho detto prima che tutti i giocatori che giocano nella Juventus danno ampie garanzia di sicurezza per l'allenatore. Quindi qualunque coppia giochi o qualunque giocatore giochi, al di là del nome che porta e delle qualità che ha, per me ha importanza vitale. Giocheranno due perchè ne giocano due, ma gli altri due sono alla pari e probabilmente giocherebbero in qualsiasi squadra Aquilani sia del quartetto. "Dipende da chi affronti e da come affronti le squadre. Dipende".Diciamo che gli equilibri della squadra sono dettati anche dai giocatori tecnici, in certi settori; però puoi optare anche per una squadra molto più maschia, molto più aggressiva e molto più densa a livello fisico. E quindi direi che la Juventus può fare una e l'altra".

Ci sembra chiaro che Aquilani sia dei quattro giocatori quello con maggiore fantasia e capacità di creare oltre che di distruggere.
In una partita come quella di domani, dove bisognerà costruire e offendere oltre che difendere le eventuali sortite avversarie, un giocatore come Aquilani diventa indispensabile e unico.
Da lui la Juventus si aspetta che continui sulla striscia di San Siro per poter spendere convinta la cifra del riscatto.

La partita di oggi è una partita da vincere, primo perchè la Juventus p a centro classifica e non prima, secondo perchè ha fatto 8 punti in 6 partite, non 13 o 15.. e terzo perchè se si è iniziata una via positiva con Cagliari, Manchester e Inter questa strada non può essere abbandonata ma seguita se la Juventus vuole centrare l'obiettivo Champions, obiettivo designato.






EX BIANCONERO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

Sempre tra luci e ombre la carriera di Van der Sar che nell'8ª giornata di Premier League, ha aiutato il West Bromwich a raggiungere il pareggio con un errore abbastanza clamoroso facendosi sfuggire un pallone insidioso ma non impossibile. Ai tifosi bianconeri ritornerà negli occhi "quel famoso tiro di Nakata"...anche in quell'occasione la Juventus vinceva due a zero, per poi essere raggiunta sul 2-2, in questo caso Van der Sar ha perso il pelo, ma non il vizio.




TASTIERA VELENOSA: MANCA UNA SOLA TELEFONATA O MOLTE?

E' notizia di oggi quella di una misteriosa scomparsa di un fi­le all'interno del quale ci sarebbe una telefonata tra l’ex pre­sidente dell’Inter Giacinto Facchetti e Pierluigi Pai­retto. La stranezza consiste nel fatto che è stato individuata una "traccia" redatta dai carabi­nieri mentre non c'è l’audio tra Facchetti e Pairetto. E' incredibile come un file possa comparire e poi scomparire. Se questa scomparsa, fosse vera e non solo presunta, sarebbe grave. Grave per molti motivi. Primo: se il quadro fosse stato chiaro e non sbiadito fin dall'inizio probabilmente anche il processo sportivo avrebbe avuto un esito diverso. Secondo: indipendentemente dal fatto che solo la Juventus è stata coinvolta ci piacerebbe sapere perchè solo alcune telefonate sono scomparse e se sono scoparse quelle di chi? Terzo: è ancora logico considerare reale un processo dove ci sono tutte incognite e cosa dovrebbero pensare gli imputati di chi ha svolto le indagini? Questa tipologia di processo ci fa paura, ci fa paura il modo in cui è stato analizzato dai media e soprattutto come la giustizia sportiva rimanga inerme rispetto a quanto emerge e emergerà.

Le domande che ci facciamo noi, dovrebbero farsele molti giornali e tv... speriamo che da domani se le facciano sempre più persone, soprattutto quelle che hanno infangato la Juventus e la sua dirigenza.











DZEKO: DUBBI E CONCORRENZA

Sono sempre tante le voci che abbinano Dzeko alla Juventus. Tante voci, ma per il momento pochi fatti. Non c'e' ancora nulla di concreto a parte la norma sugli extracomunitari che continua a vincolare il mercato. Se nello scorso mercato Krasic aveva vincolato l'entrata di Dzeko, oggi Ivanovic potrebbe creare lo stesso problema. Il giocatore, potrebbe essere oggetto di una nuova offensiva del Manchester City di Mancini che da tempo lo segue per sostituire Adebayor. Come riporta il 'Daily Mail' Mancini sta avendo problemi con il togolese ma non solo anche con Tevez e potrebbero esserci novita', quindi sul fronte Dzeko, dopo i fallimenti estivi di Citizens. Marotta non aveva nascosto l'interesse ancora vivo per Dzeko nelle scorse settimana e i tifosi non hanno smesso di pensare a lui di continuo, ma se non ci muoverà in tempi stretti tutto potrebbe svanire. Sicuramente se i tifosi potessero scegliere tra il bosniaco e il serbo vorrebbero il bosniaco. Del resto di serbo ne e' gia' arrivato uno e sarebbe difficile trovare un altro coniglio nel cilindro.



venerdì 15 ottobre 2010

ATTENTI AL LUPO!!!

Domenica si torna in campo e ieri e' stata festa a Vinovo. Un party voluto dal presidente Andrea Agnelli che ha voluto dare nuova linfa a un ambiente carico per i pareggi in campionato, ma anche per quello che succede a Napoli, dove il processo potrebbe essersi avviato sulla strada della verità. La Juventus tornerà in campo contro il Lecce e bisognerà confermare la striscia positiva iniziata in casa del Manchester City e dell’Inter. La Juventus ospita il Lecce per la 15.a volta con un bilancio di 10 vittorie e una sola sconfitta risalente al campionato 2003/04 di serie A partita terminata con il punteggio di 4-3 per gli ospiti e una doppietta di Konan. Per la sfida di domenica bisognera' fare meglio e non sottovalutare un avversario che anche se neopromosso ha mostrato ad eccezione della sfida di Milano, ottime qualità, quindi attenti al lupo o meglio ai lupi che campeggiano nella maglia del Lecce stagione 2010/2011.

BILANCIO CONFRONTI DIRETTI IN CAMPIONATO 28 Partite disputate 19 Vittorie JUVENTUS 3 Vittorie LECCE 6 Pareggi

BILANCIO A TORINO 14 Partite disputate 10 Vittorie JUVENTUS 1 Vittoria LECCE 3 Pareggi

Ultima sfida all’Olimpico: Serie A 2008-2009: JUVENTUS-LECCE 2-2

Formazione (4-4-2): Storari; Grygera, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Krasic, F. Melo, Aquilani, Pepe; Iaquinta, Del Piero.
A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Motta, Sissoko, Marchisio, Quagliarella, Amauri. All. Del Neri.Indisponibili: Buffon (2 mesi), Traoré (10 giorni), Rinaudo (3 mesi)

Ballottaggi: Aquilani-Marchisio: 60%-40%; Iaquinta-Amauri: 70%-30%; Del Piero-Amauri: 60%-40%

Formazione (4-3-3): Rosati; Vives, Fabiano, Ferrario, Mesbah; Grossmuller, Giacomazzi, Piatti; Olivera, Corvia, Di Michele.
A disposizione: Benassi, Gustavo, Brivio, Rispoli, Coppola, Munari, Jeda. All. De Canio Indisponibili: Chevanton (1 settimana), Reginiussen (1 settimana), Giuliatto (1 settimana)

Ballottaggi: Di Michele-Jeda: 80%-20%