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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

martedì 29 gennaio 2013

IN-CASTRATI


Sono arrivate le squalifiche del giudice sportivo e a differenza di quanto pensavano e credevano i "gufi" sono pesantissime.
Due giornate per Bonucci e Conte, una a Vucinic, una a Chiellini. Insomma, Juventus decimata per la trasferta di Verona e anche per la gara delicatissima con la Fiorentina.  Il momento è chiaramente decisivo, quindi, forse è arrivato il momento del silenzio, della concentrazione e di ritrovare la forza dentro il proprio cuore. Da incastrati a castrati, quindi. Eh, si. Incastrati dalla propria esuberanza e "castrati" sportivamente parlando dei propri giocatori. Il momento diventa ora difficilissimo. Una parola forse è poco, due sono troppe. Oggi, abbiamo parlato di bavaglio ed è quello che vogliono fare alla Juventus è mettere il bavaglio, dopo la gabbia in cui hanno mandato Antonio Conte per mesi. Per Conte poi, come detto un'ulteriore punizione dopo l'inguiusta squalifica estiva. A volte, sembra di avere a che fare con i mulini a vento, proprio come Don Chisciotte che combatte questi avversari immaginari (anche se poi mica tanto immaginari) risultando sempre sonoramente sconfitto,
@pavanmassimo

TASTIERA VELENOSA: VOGLIONO METTERE BAVAGLIO E MUSERUOLA!!!


Protestare? Non va bene. Stare zitti, va bene....questo il messaggio. Se subisci un torto devi stare zitto. Se subisci un favore devi accettare il processo mediatico. Questo il messaggio che parte oggi dai giornali. Conte e Marotta in copertina rei di aver alzato voce e cresta per denunciare il terzo torto subito in quattro partite. Dirigenza e staff avevano accettato senza battere ciglio gli errori (gravi) di Juve-Samp e quelli di Lazio-Juve, soprassedendo sulla partita di fine dicembre a Parma. Sabato, all'ennesimo torto subito hanno alzato la voce, ma il palazzo intero non ha accettato. Turbato da tempi e modi, la critica e' arrivata da ogni lato. Chi parla di scandalosa reazione, chi di mancanza di stile Juve o semplicemente chi di vergogna. A noi sembra palese che quando la Juve subisce, per l'opinione pubblica debba stare zitta o mostrare Fair play come in Milan-Juve. Al contrario quando la Juve riceve un aiuto debba scusarsi e portare il fardello dell'aiuto subendo un processo mediatico senza fine. A questo gioco al massacro bisognerebbe sottrarsi perché è' chiaro che la Juventus da fastidio in tutto e per tutto. Le vogliono mettere una bella museruola o se preferite un bavaglio da abbassare solo per accettare e non protestare, ma ovviamente a comando, non autonomamente.
@pavanmassimo

NON SI PUÒ PIÙ SBAGLIARE...


Gli avversari si avvicinano, le inseguitrici incombono. Tre punti con la trasferta di Verona e le sfide con Fiorentina e Roma sono un vantaggio molto esiguo. Ora il margine di errore e' ridotto a zero. Il Napoli ha dimostrato di poter vincere dove la Juventus ha recentemente pareggiato dando un segnale importantissimo. La competizione e' altissima. I bianconeri dovranno dimostrare di essere sul pezzo e a partire dalla sfida con la Lazio di Coppa Italia. Ora arrivano i momenti caldi in cui non si può più sbagliare. Questa settimana chi sbaglia paga, a partire da Lazio-Juve per proseguire con Chievo-Juventus. 
@pavanmassimo

E ORA CI DIVERTIAMO....


Eh si, ora ci divertiamo. Sfida lanciata. Il Napoli vince dove la Juve aveva pareggiato ed arriva a meno tre, sfruttando una Juventus sfortunata, per non dire altro, con il Genoa. Ora, arriva il momento decisivo, capire dove deve andare la Juventus, dove si vuole arrivare. Il limite e' vicino, i bianconeri hanno tutte le carte in tavola per vincere, ma devono evitare le crisi di nervosismo e tornare a macinare punti come hanno fatto in questi due anni. Le capacità ci sono tutte, il Napoli non è superiore come squadra, ha solo un giocatore superiore, Edison Cavani, vero leader. Oggi lo si è chiaramente visto: uomo capace di trascinare tutto e tutti. La Juventus il suo leader ce l'ha nel gioco e in panchina. Ora viene il bello, ci divertiamo, sfida gomito a gomito: i bianconeri devono essere pronti.
@pavanmassimo

CONTE HA RAGIONE...ECCO PERCHÉ...


Antonio Conte ha ragione, poco da dire. La sua reazione di ieri, come al solito considerata eccessiva da certi fenomeni, e' semplicemente un modo corretto, forse sopra le righe, ma sostanzialmente giusto,  di evidenziare una serie di errori da film dell'orrore dell'ultimo periodo. Li elenchiamo: mancata espulsione di Palombo e rigore su Matri in Juventus-Sampdoria. Mancato rigore si Vucinic in coppa Italia. Tre rigori netti non dati ieri. Il primo per trattenuta di Antonelli su Vucinic (la maglia si Allunga chiaramente), il secondo affossamento di Pogba da parte di Pisano, il terzo per fallo di mano di Granqvist che impedisce che il pallone finisca a Vucinic stesso. Per correttezza c'era anche un rigore per fallo di mano di Vucinic nel primo tempo. Conte ha protestato platealmente, ma purtroppo sembra essere tornati indietro di un anno: se il fallo c'è alla Juve rigore non si dà. Ci ricordiamo lo sfogo post Parma, ora non si parla di Calciopoli, ma così non va. E non ci parlate di Muntari, perché l'anno scorso il campionato lo hanno visto tutti come gli episodi. A torto e pure a sfavore. 
@pavanmassimo 

MEGLIO NON PENSAR MALE: UN ERRORE!


Partiamo dalla fine: era rigore punto. Guida sbaglia e come lui il quarto uomo. In ogni caso la Juventus aveva regalato un tempo, il primo, giocando bene solo il secondo, questo va detto. Di questa partita ci rimarrà in mente il finale convulso e le polemiche. Ci saranno... A pensar male un arbitro di Pompei rischia di favorire il Napoli con la mancata concessione del rigore, ma e' un errore, solo un errore: punto a capo. La partita di stasera lascia l'amaro in bocca e rischia di far avvicinare la prima inseguitrice. I bianconeri non sono partiti in modo fortunato con le genovesi, il 2013 non è iniziato in modo molto fortunato: assenze e qualche giocatore non in ottimo stato sta incidendo.
@pavanmassimo

venerdì 25 gennaio 2013

IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO: IN DUE AI LATI OPPOSTI DEL MONDO


La Juventus torna alla vittoria. Vittoria netta sull'Udinese dopo due partite così così. Una settimana, quella passata che come al solito ci regala tantissimi spunti per il buono, il brutto e il cattivo.
IL BUONO: non poteva essere che la leggenda bianconera, Alessandro Del Piero. Quattro gol nella sfida del suo Sidney con il Wellington, quattro perle una più bella dell'altra. Per chi lo ha seguito per vent'anni, pura emozione. Emozione che si unisce alla classe e all'essere felici perchè lui è il buono del calcio. Il bello dell'italianità all'estero. Vedere la sua classe, i suoi gol a giro, quell'entusiasmo sempre vivo, emoziona. Anche se è lontano, chi ha la passione dentro a strisce, lo sente vicinissimo.
IL BRUTTO: il brutto lo dedichiamo all'occasione persa dalla Lega Calcio. Il conservatorismo vince e pone la sua bandiera replicando la medesima presidenza dopo quattro anni. Il brutto non è l'elezione di Beretta, ma la poca voglia dei vertici di mettersi in discussione e cambiare. La Lega Calcio sembra essere lo specchio politico di un paese che alle elezioni riscopre sempre le stesse facce e poi si lamenta dei mancati cambiamenti. Abodi ci convinceva per azioni e passato. In bocca al lupo al presidente di Lega, sperando che riesca dove fino ad ora non si è riusciti. Il brutto sono anche le polemiche contro Andrea Agnelli...ce n'era bisogno? Diciamo proprio di no.
IL CATTIVO: il cattivo è un buono ma che in campo è cattivissimo, soprattutto con gli avversari. Ci riferiamo a Paul Pogba. La sua doppietta è da spietato, un Clint Eastwood del pallone che con la carabina pone la palla dove Padelli non ci può proprio arrivare. La sua potenza, la sua voracità, il suo modo di esultare, un misto tra la follia e la gioia ha contagiato già tutto il popolo bianconero. Difficile dire se sarà un nuovo fenomeno, sicuramente Pogba sta scrivendo pagine importanti a solo diciannove anni: più cattivi di così?
@PAVANMASSIMO

SE IL LIONE ACCETTA....SPERIAMO NON SIA DUE...SENZA TRE


Poteva essere Llorente, o forse può ancora, lo sapremo entro fine mese. Poteva essere Drogba, ma a quelle cifre... Poteva essere Immobile o Gabbiadini, ma le due società attuali dicono no.... L'alternativa o forse la prima scelta, potrebbe alla fine essere Lisandro Lopez. Il presidente Aulas è molto vicino a dire si alle lusinghe bianconere che parlano di prestito con diritto di riscatto. Per la Juventus sarebbe il terzo affare abbastanza recente con il Lione (precedente dirigenza bianconera però). Dopo Tiago, pagato ben 13 milioni di euro, il 31 agosto 2009 fu la volta di Fabio Grosso, pagato due milioni di euro. Insomma, quindici milioni di euro, praticamente regalati. Forse è il momento che Aulas li restituisca, magari con uno sconto su Lisandro Lopez. L'attaccante del Lione piace "quasi a Tutti". Quasi 100 presenze e oltre 50 gol a Lione ne fanno un buon realizzatore, al Porto, stranamente, aveva la stessa media realizzativa, un gol ogni due partite. Controindicazioni? Ha quasi trent'anni e spendere 10 milioni per un giocatore di quell'età sembra un rischio, ben venga il prestito senza obbligo, dunque. Chi avrà ragione? I tifosi incrociano le dita, sperando che a sorridere non sia ancora una volta Aulas...
@pavanmassimo

10 ANNI E SEMBRA IERI...E QUELLE FRASI...


Dieci anni fa, il 24 gennaio 2003 si spegneva l'Avvocato Gianni Agnelli. Per coloro che lo hanno conosciuto, per coloro che lo hanno visto da lontano, per coloro che hanno apprezzato il suo stile, quella giornata rimane indelebile. Ognuno di noi stava facendo qualcosa in quel 24 gennaio 2003, ma quella notizia lo colse di sorpresa e smise di fare quello che stava facendo per cercare notizie, informarsi e trattanere la commozione, soprattutto perchè quell'uomo aveva rappresentato qualcosa di più, era stato ed è stato storia d'Italia, oltre che della Juventus. Impossibile rimanere insensibili all'amore biaconero dell'avvocato, alla sua passione, al suo stile, alla sua voglia di Juventus e a quelle parole che erano sempre al posto giusto nel momento giusto.
Rileggendo le sue frasi celebri e i suoi aforismi, sono tutte attuali e adattabili ai giorni nostri. Il tributo che gli diede allora a Torino, al Piemonte, all'Italia e al  popolo bianconero è ancora vivo, come il suo ricordo.  Ci manca la sua capacità di difendere i colori bianconeri e siamo sicuri che certi potenti oggi non risponderebbero come rispondono se ci fosse ancora lui. Ci manca quel suo essere al di sopra delle polemiche, come nei celebri duetti con Peppino Prisco e Dino Viola, in un certo senso ci manca anche la sua voglia di stupire sul mercato e cercare di primeggiare e quel suom modo di vedere il calcio, tra la realtà e il sogno, tra i conti e la voglia di regalare il campione....
Fortunatamente  e di questo ringraziamo la Famiglia,  oggi lo spirito bianconero vive ancora oggi  in Andrea Agnelli capace di riprendere le redini della società e riportarla dove deve stare. Vome il papà Umberto e come l'Avvocato sta riuscendo dove erano riusciti il nonno e il papà, vale a dire regalare una Juventus vincente. Compito non semplice, stimolante ma che richiede un duro lavoro.
Il nostro augurio è che Andrea possa continuare ad avere successi come il padre e il nonno. Nel frattempo vogliamo ricordare l'Avvocato con alcune sue frasi, perchè è bello ricordare ai più piccoli cosa si sono persi e fare conoscere la storia, perchè solo conoscendo il passato e i grandi del passato si può capire meglio il presente.
L'Avvocato nelle sue celebri frasi stupiva e regalava aforismi e massime da segnare e tenere come merce preziosa. Ce ne sono per esempio due sulla voglia di vincere e su quello che la Juve deve fare sempre, perchè è nata essenzialmente per quello: «Boniperti dice la sua Juve ha vinto tanto? Sì, è vero ma perché non va a Madrid a vedere i trofei del Real? La verità è che la Juve non deve mai guardarsi indietro, ma pensare sempre al successo che verrà»
Vincere: "Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato, spesso le due  cose coincidono".
[Il giorno dopo la finale di Coppa dei Campioni 1982-1983: Amburgo-Juventus 1-0] Non è successo niente, questi tedeschi ci hanno insegnato a leggere e a scrivere.
[Prima della finale della UEFA Champions League 1995-1996 tra la Juventus e l'Ajax] Se loro sono una squadra di pittori fiamminghi, noi saremo dei piemontesi tosti.
[...] Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all'estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo.

Sacrificio in arrivo?


Il presente dice quattro attaccanti disponibili e uno ai box (Nicklas Bendtner). Il futuro prossimo dice quattro attaccanti disponibili, uno in arrivo (Lisandro Lopez?) e uno ai box (Nicklas Bendtner), il futuro venturo potrebbe voler dire rivoluzione. A giugno il parco attaccanti bianconero potrebbe essere rivoluzionato con un pizzico di internazionalità in più.  Se oggi Alessandro Matri e Fabio Quagliarella sono intoccabili, a giugno il loro destino potrebbe cambiare. Fernando Llorente occuperà la casella di Nicklas Bendtner elevando il tasso qualitativo della rosa. Ecco che l'arrivo probabile, molto probabile di Lisandro Lopez potrebbe sparigliare le carte ai due attaccanti bianconeri, a dire il vero amatissimi dai tifosi. L'argentino del Lione (se arriverà) non si proporrà come cometa di gennaio, ma come prospetto del futuro. L'età (30 anni) gli permette ancora stagioni di alto livello, l'esperienza internazionale non manca così come la vena realizzativa. Interessante capire cosa deciderà di fare la Juventus con l'argentino. La dirigenza non vuole il riscatto obbligatorio, ma quanto meno il Lione chiederà un prestito variabile dal milione al milione e mezzo. Il riscatto sarebbe di circa 6,5-7,5 milioni. Impossibile pensare che se la Juventus deciSO questo esborso possa effettuare ulteriori colpi in avanti trovandosi con addirittura sei attaccanti. Ecco, quindi, che prende corpo l'ipotesi cessione: uno tra Quagliarella e Matri potrebbe veramente partire. Ci sarà un'asta? Possibile, ma al ribasso (in Italia), a meno che non si presenti qualche compratore straniero allettato dalle belle reti del campano in Champions o dalla ritrovata vena di Matri. Insomma, a giugno i tifosi potrebbero perdere uno dei loro beneamini...
@pavanmassimo

Depistaggio?


Ieri sera a precisa domanda ad Aspettando Calcio€Mercato su Nicolas Anelka, ho risposto: "Un rumors, a volte sono anche i procuratori che associano i giocatori alla Juventus per aumentare la visibilità dell'assistito". La risposta era chiaramente di circostanza ("mai sbilanciarsi nel mercato.."), ma oggi l'eventualità di un legame Anelka-Juventus sembra qualcosa di più di un'ipotesi a leggere i quotidiani sportivi. Francamente e onestamente l'ipotesi Anelka non convince per nulla. Anelka è si più giovane di un anno rispetto al tanto agognato Drogba, ma permettetecelo è di tutto un altro spessore. La sua carriera è fatta di alti e bassi e le sue stesse decisioni, di muoversi verso il calcio Cinese, in nome del Dio denaro non ci convincono. Ovvio che l'esborso sarebbe limitato (circa un milione e mezzo lordo da qui a giugno), ma se la Juventus vuole costruire qualcosa, sicuramente Anelka non è l'uomo giusto. Rispetto a Drogba praticamente viene da un anno di in attività (il suo doppio ruolo in Cina lo testimonia), rispetto a Drogba è meno propenso al sacrificio in campo, rispetto a Drogba è ben altro giocatore.  Insomma, l'operazione Drogba ci sembra un abile tentativo di depistaggio. Così non fosse, sarebbe un'operazione da non condividere. Abbiamo sempre promosso la dirigenza quando ha messo a segno buoni colpi (Vidal, Lichtsteiner, Pogba, Llorente....), ma questa volta se arrivasse Anelka non saremmo positivi. Meglio ipotizzare un depistaggio, magari per spingere il Lione o altre società a cedere dalle loro posizioni originarie.
@pavanmassimo

BUFFON: PIU' CHE UN PORTIERE...


Oggi Gigi Buffon annuncerà il suo rinnovo di contratto. Un rinnovo importante fino al 2015. Una storia bianconera che continua, da quel 2001, con 423 presenze che diventeranno molte di più, con dodici anni bianconeri che diverranno quattordici. Impossibile nominare tutte le belle sensazioni che ci ha regalato Buffon, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre tosto, anche a costo di dire cose spiacevoli, sempre diretto senza mezze parole. Buffon, uomo vero, più che un portiere....
Come Del Piero, eroe della B, eroe di un mondo lontano che i tifosi bianconeri non avrebbero mai voluto vivere. Esempio di dignità, ma anche di risalita, con onore, coraggio, raziocinio e la testa sempre alta. Eh si Buffon la testa la terrà sempre alta, a differenza di chi in questi anni ha provato a rovinarne l'immagine con accuse sleali e false. E invece no, ha vinto lui, con il suo stile un pò guascone, ma diretto, che piace. Con il suo essere al di sopra di tutti il numero uno, con la sua voglia di vincere, ma con una sola maglia.... quella bianconera. 
Difficile o meglio troppo semplice fargli un augurio, un augurio che poi è quello che facciamo a tutti coloro che ci seguono su tuttojuve, vale a dire di vincere quella coppa dalle grandi orecchie, se lo meriterebbe, perchè quella sera a Manchester le lacrime furono amare, come quell'estate del 2006, tra la gioia del Mondiale e la delusione di una squadra che veniva smantellata nel nome di qualcosa che oggi ci è difficile capire. Il rinnovo di Buffon è un segnale, il segnale che le bandiere non si ammainano, restano ben salde come i campioni che proveranno ancora a vincere, perchè il sogno non costa nulla...del resto se non provi a vincere alla Juventus, non metti nemmeno quella maglia..."con la scritta sul colletto".
GRAZIE GIGI E IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO
@pavanmassimo

Depistaggio?


Ieri sera a precisa domanda ad Aspettando Calcio€Mercato su Nicolas Anelka, ho risposto: "Un rumors, a volte sono anche i procuratori che associano i giocatori alla Juventus per aumentare la visibilità dell'assistito". La risposta era chiaramente di circostanza ("mai sbilanciarsi nel mercato.."), ma oggi l'eventualità di un legame Anelka-Juventus sembra qualcosa di più di un'ipotesi a leggere i quotidiani sportivi. Francamente e onestamente l'ipotesi Anelka non convince per nulla. Anelka è si più giovane di un anno rispetto al tanto agognato Drogba, ma permettetecelo è di tutto un altro spessore. La sua carriera è fatta di alti e bassi e le sue stesse decisioni, di muoversi verso il calcio Cinese, in nome del Dio denaro non ci convincono. Ovvio che l'esborso sarebbe limitato (circa un milione e mezzo lordo da qui a giugno), ma se la Juventus vuole costruire qualcosa, sicuramente Anelka non è l'uomo giusto. Rispetto a Drogba praticamente viene da un anno di in attività (il suo doppio ruolo in Cina lo testimonia), rispetto a Drogba è meno propenso al sacrificio in campo, rispetto a Drogba è ben altro giocatore.  Insomma, l'operazione Drogba ci sembra un abile tentativo di depistaggio. Così non fosse, sarebbe un'operazione da non condividere. Abbiamo sempre promosso la dirigenza quando ha messo a segno buoni colpi (Vidal, Lichtsteiner, Pogba, Llorente....), ma questa volta se arrivasse Anelka non saremmo positivi. Meglio ipotizzare un depistaggio, magari per spingere il Lione o altre società a cedere dalle loro posizioni originarie.
@pavanmassimo

I 10 SEGRETI DA SAPERE SU FERNANDO LLORENTE


Difficile raccontare la storia di Fernando Llorente, che praticamente da ieri è promesso sposo bianconero. Scartabellando nei giornali spagnoli si legge e si capisce molto di questo giocatore. Leggendo le sue interviste si capisce che la Juventus ha puntato oltre che sul calciatore anche sull'uomo, un uomo semplice che ha vissuto momenti difficili ma che partendo da Pamplona a 28 anni, nel prossimo luglio indosserà la maglia bianconera. Cambieranno le strisce, rimarrà il bianco e ci sarà il nero. Ve lo presentiamo scavando nel suo passato, cercando piccoli aneddoti e curiosità. Ci ha colpito l'umanità con cui ha raccontato due anni fa del suo passato:  "Ho pianto molto i primi anni. E 'molto difficile lasciare i tuoi genitori all'età di 12 anni ..." oppure:  "I miei genitori hanno perso la mia infanzia di lasciarmi andare a Bilbao a lottare per il mio sogno.". "Non sono un simbolo, voglio portare l'Atletico il più in alto possibile."
1- DAL FUNES A BILBAO, PASSANDOR PER IL BASKONIA: La storia di Llorente passa attraverso le giovanili del Funes fin dalla tenera età di nove anni e del River Ebro, club del suo paese, Rincón de Soto. A 11 anni, nel 1996 inizia la sua avventura all'Athletic Club, entrando nella scuola calcio di Lezama. All'Atletic compie tutto il percorso della scuola calcio e nel 2003 passa al Baskonia, club satellite dell'Athletic Bilbao militante di terza divisione. Torna a Bilbao per giocare nella squadra B per poi debuttare a 20 anni nella prima squadra.
2- IL CAMPUS DEL BARCA: strano ma vero,  il passato di Llorente racconta anche del fratello Chus, il fratello maggiore che lo portò a vedere altri bambini del Barca campus. Llorente per aumentare la sensibilità e la tecnica doveva toccare il pallone il maggior numero di volte possibile. Ci riuscì "solo" per 300 volte e al suo ritorno a casa si applico' moltissimo, facendola diventare quasi un'ossessione, arrivando a 1000 tocchi consecutivi. La forza di volontà c'era già da "pequeno".
3- IL LANZAROTE: Il 16 gennaio 2005 Llorente fa il suo esordio contro l'Espanyol, ma la data da ricordare è il 19 gennaio, con la tripletta al Lanzarote in Coppa del Re. 
4- BENITO ZABALA: "IL SUO SECONDO PADRE": Llorente si è trasferito giovannissimo a Bilbao (12 anni). Proprio la famiglia di Benito Zabala lo ha aiutato forgiandolo come persona, come calciatore e uomo.
5IL GOL: Ne ha sempre segnati e i tifosi bianconeri sperano che possa continuare, dal 2007 in poi quasi sempre in doppia cifra. 12 in 33 partite al Baskonia, media 0,36. 4 in 16 partite nel Bilbao Athletic, media 0,25. E nei successivi anni all'Athleticha sempre segnato con continuità.
2005: 6 gol in venti partite, media 0,3. In campionato 3 gol in quindici partite (media 0,2)
2005/2006: 4 gol in venticinque partite, media 0,16. In campionato 2 gol in ventidue partite (media 0,09) 
2006/2007: 2 gol in ventiquattro partite, media 0,08. In campionato 2 gol in ventitre partite (media 0,08)
2007/2008: 12 gol in quaranta partite, media 0,3. In campionato 11 gol in trentacinque partite (media 0,31)
2008/2009: 18 gol in quarantatre partite, media 0,42. In campionato 14 gol in trentaquattro partite (media 0,41) 
2009/2010: 23 gol in cinquantuno partite, media 0,45. In campionato 14 gol in trentasette partite (media 0,37)
2010/2011: 19 gol in quarantuno partite, media 0,46. In campionato 18 gol in trentotto partite (media 0,47)
2011/2012: 29 gol in cinquantatre partite, media 0,54. In campionato 17 gol in trentadue partite (media 0,53)
2012/2013 : quest'anno solo 2 gol in 22 partite (0,09 di media) causata anche dallo scarso utilizzo per via del contratto non rinnovato
Le media gol evidenziano una netta crescita, progressiva, ad eccezione della stagione in corso. Llorente non è un top scorere ma sicuramente un buon giocatore che sa segnare e lo fa con frequenza.
6- LUGLIO 2006 E 31 GENNAIO 2012: Due anni storici, il 2006 è quello in cui Llorente firma con l'Athletic Bilbao il contratto fino al giugno 2011 nel quale è inserita una clausola rescissoria maxi tra i 30 e 50 milioni di euro. Il 2011 è importante perchè Il 31 gennaio 2012 ha segnato il 100º gol con la maglia dell'Athletic Bilbao grazie alla seconda delle due reti nell'andata della semifinale di Coppa del Re 2011-2012 contro il Mirandés.
7- LA SELECION: la Spagna gli ha portato quasi sempre bene.  Con la spagna Under-20 ha fatto il Mondiale del 2005, nel quale con 5 gol è risultato "Scarpa d'argento" dietro a Lionel Messi. Nella Under 17 vanta 2 gol e 3 presenze, nella Under 20 4 presenze e 5 gol, nella Under 21: 9 presenze e 5 gol e nella nazionale maggiore 21 presenze e 7 gol. Da notare che Llorente è campione del Mondo anche se nel mondiale ha giocando solo una trentina di minuti.
8- IRAOLA, GURPEGUI E EL REY LEON: due persone e un soprannome. I primi due lo hanno accompagnato per vent'anni a Bilbao e sono gli amici fraterni. Rey Leon (Re Leone) è ul suo soprannome, un pò per la sua voglia di lottare sempre, un pò per la sua folta capigliatura leonina.
9- J. M. AMMORRORTU: lo scopritore, ex técnico e giocatore dell'Atletico che lo propose alla squadra basca. La sua famiglia aveva anche offerte del Barcellona (la famosa scuola calcio) e dell'Espanyol, ma Amorrortu, grazie all'aiuto di uno zio di Fernando, grande tifoso dell'Athletic, riuscì a portarlo a Bilbao.
10- KATE AZAHARRA e il SAN MAMES: due luoghi importanti. Chissà se Marotta e Paratici avranno parlato con il fratello agente di Llorente Chus, proprio in quel ristorante. Chissà se davanti a una specialità di pesce avranno posto le basi del suo arrivo a Torino. Sicuramente Llorente porterà con lui per sempre il ricordo di quel ristorante (forse), ma anche della Cattedrale del calcio di Bilbao, il San Mames. La Juventus vinse una Coppa Uefa, proprio in quello stadio. A Bilbao è pronto il San Mamés Barria, che dovrebbe essere aperto nel 2013, mentre il 6 dicembre 2012 si è disputata l'ultima gara europea  Athletic - Sparta Praga di Europa League. In ogni caso la nuova casa di Llorente si chiamerà Juventus Stadium.

@pavanmassimo

martedì 8 gennaio 2013

SE MANCANO LORO DUE...


La Juventus e' uscita pesantemente sconfitta, nei modi più che nel punteggio, domenica pomeriggio. Dopo un primo tempo da sei mezzo, una ripresa da quattro che ha evidenziato importanti carenze sotto l'aspetto motivazionale ma anche di rosa. I sostituti di Asamoah e Lichtsteiner sono stati ampiamente insufficienti. La corsia di sinistra, soprattutto, ha risentito dell'assenza del Ghanese. De Ceglie ha fatto il compitìno nel primo tempo mal supportato da Peluso che in fase offensiva nel primo tempo non si è mai visto, mentre nel secondo quando si è proposto non ha mostrato la dinamicità necessaria. In fase difensiva poi, gravi carenze e due mancate chiusure. Ovviamente gli va dato il beneficio del mancato affiatamento con i compagni, ma la differenza rispetto ai titolari (Chiellini ed Asamoah), ad oggi è notevole.  Sulla destra, solo Padoin ha cercato qualche spunto degno di nota. Troppo flebile, però il suo contributo con la sua esplosività bloccata dai cross, o troppo alti o troppo bassi. Lo diciamo chiaramente il contributo offerto da Asamoah e Lichtsteiner e' di ben altro livello. I sostituti non hanno offerto la medesima intensità e mostrato minor capacità nel proporsi e nella fluidità. A Conte il compito di trovare le soluzioni. Sulla destra ci sono Isla e Caceres, ma Lichtsteiner tornerà dalla squalifica, risolvendo il problema. Il tema spinoso rimane la sinistra. Con Asamoah in coppa d'Africa le soluzioni sono poche: avanzamento di Peluso, inserimento di Giaccherini, spostamento di Caceres. Conte ci pensa, se mancano loro due e' un problema...
@pavanmassimo

AZIENDALISTI? NO OBIETTIVI....


La Juventus ieri ha perso in casa. Secondo sconfitta allo stadium dell'era Conte, prima con il condottiere effettivamente in panchina e sembra che sia successo il finimondo. Ovviamente perdere fa male, da fastidio e non fa piacere. Alla Juventus fa male perdere le amichevoli, figuriamoci in campionato, ma va detto, va riconosciuto che la posizione di classifica è e rimane invidiabile. La rosa è buona e nonostante alcuni infortuni importanti, la squadra sta rispondendo bene. Alcuni ci hanno accusato di essere un pò troppo "aziendalisti" e non criticare a sufficienza le scelte di mercato recenti e passate. In particolare i vari Padoin, Giaccherini, il recento arrivo di Peluso e la mancanza di un attaccante in grado di sopperire alle giornate no della squadra. Su questo tema bisognerebbe essere un minimo coerenti ed obiettivi. Se la Juventus ha ricostruito dopo due settimi posti, lo deve al gioco, al modulo, alla voglia, alla determinazione e alle capacità del gruppo. Vediamo altrove che non serve avere un Pato o un Balotelli se poi non si integrano. Le vittorie si ottengono con il campo, il lavoro e la determinazione. La Juventus del presente, ma anche del passato ha fatto proprie queste caratteristiche. Le grandi Juventus di ieri avevano i grandi nomi ma anche i grandi gregari. Quella di oggi è una Juventus diversa con un paio di grandi campioni, giocatori che stanno lavorando per diventarlo ed altri che sanno occupare la loro posizione e dare il loro contributo. Questo è il mix che ha permesso di vincere l'anno scorso e questo è il mix che permette oggi alla Juventus di essere prima con merito. A tutti piacerebbe vincere tutte le partite 5-0, ma questa Juventus non è il Barcellona, fatevene una ragione. E' una squadra che sta lavorando per crescere e il processo di crescita passa proprio da partite come quella di ieri, le grandi sconfitte cocenti come modello di crescita.
Le critiche ci stanno, fanno parte del gioco e devono essere accettate, così come i complimenti, ma fare drammi dopo la sconfitta di ieri, gettare tutto a mare, è prematuro e sicuramente errato. Ci vuole ponderazione e obiettività. Sicuramente questa Juventus deve capire come chiudere prima le gare e soprattutto come affrontare le squadre che giocano con il 3-5-2 speculare e che pressano e corrono molto, deve capire che se non lotta perde e viene messa sotto.  Le prossime due gare ci diranno di più, ieri un semplice campanello d'allarme, nient'altro...le sirene e gli allarmismi li chiudiamo nel cassetto, sperando di non doverli tirare fuori. Va detto, però, che a questa squadra serve un attaccante o comunque qualcuno in grado di stimolare quelli presenti in rosa. La prestazione degli avanti bianconeri ieri è stata pessima. Su questo si può lavorare, su questo fattore, si deve assolutamente migliorare.
@pavanmassimo

DA ZERO A DIECI: ZERO IN SOFFITTA, DIECI AL CAMPIONCINO E ALL'ONESTA' DEL CAMPIONE


La gara con la Sampdoria si presentava ricca di insidie. Qualcuno l'aveva definita semplice, ma le partite semplici non esistono, anzi...
Voto Zero: a chi ci parlerà ancora di Juventus aiutata degli arbitri. I fatti delle ultime giornate dimostrano il contrario. Mettiamo tutto nell'armadio, proprio come dice Antonio Conte, un armadio che si presenta bello ricco, senza polemiche, ci mancherebbe, ma qualora si ripresentasse la vocina fastidiosa: "Juventus aiutata", allora sapremo cosa dire...
Voto Uno: al primo gol incassato ieri. Lancio lungo, squadra sfilacciata, difensore che non pressa ed errore del portiere. Un insieme da museo degli errori o se preferiti degli orrori. 
Voto Due: a Valeri, due i rigori non dati ieri alla Juventus, non basta il fiscalismo nell'espulsione di Berardi per concedergli la sufficienza. Se in una partita ci sono più falli, vanno concessi. Confusionario e poco lucido.
Voto Tre: a Berardi, lascia la Samp in dieci con un paio di errori da matita rossa. Bocciato.
Voto Quattro: alla Juventus del secondo tempo. Lenta prima e troppo frenetica poi, imprecisa, disattenta e che va in tilt dopo il primo gol preso. 
Voto Cinque: a Peluso. Ci dispiace dargli subito un'insufficienza, ma siamo già stati generosi, i due gol vengono da sue mancate chiusure. Il secondo e' più grave perchè l'azione meno veloce, viene mandato nella mischia, non fa una bella figura. Da rivedere. Il cinque Peluso lo condivide con altri bianconeri. De Ceglie non è riuscito a offrire un contributo sufficiente a sinistra e Pogba e' apparso molto sottotono. Male anche Matri che rigore procurato a parte (non concesso), non tira quasi mai.
Voto Sei: a Giovinco. Ispira, segna il rigore, ma sbaglia anche molto. Di positivo sono i suoi dribbling e la sua voglia di incidere nel match. Sei anche a Padoin, apparso in condizione ma anche troppo frenetico nei suoi cross, sempre contro i difensori avversari.
Voto Sette: a Palombo. Il capitano della Sampdoria commette un'ingenuita' su Matri, ma tiene fede alla sua voglia di essere capitano e guida i suoi ad una storica vittoria. Ci ha trasmesso belle sensazioni, per lui una pagina del calcio dal sapore antico.
Voto Otto: al centrocampo della Sampdoria. Obiang, Poli, Krsticic, un centrocampo duro, convinto, forte che lotta con tutte le sue forze. Delio Rossi merita otto per come ha messo in campo la squadra. Squadra chiusa, arcigna ma che non ha demeritato e poi quel secondo tempo con tante ripartenze pericolose.
Voto Nove: al cuore di Marchisio. Il centrocampista si fa male ma non esce, lotta con tutte le sue forze e non vuole cedere, ha male, ma non vuole lasciare in dieci la squadra... che carattere....A vederlo su quella barella piangeva il cuore a tanti. Fortunatamente recupererà in poco tempo. Il suo spirito è comunque da Juve, sempre.
Voto Dieci: questa volta il dieci lo merita il giovane Icardi. Un giovane lottatore che potrebbe anche fare strada domani. Un giocatore molto interessante, bravo di fisico ma anche con un tiro potente capace di battere due volte Buffon. Il dieci lo diamo anche a Buffon. Ovviamente non per la prestazione (insufficiente), ma per la sua grande onestà e la capacità di metterci la faccia le "poche" volte che commette un errore. Un campione si giudica anche da queste piccole cose, ovvero dalla voglia di esserci sempre e sapersi prendere oneri ed onori del caso. Qualcuno ieri ha storto il naso per il suo errore e forse dimenticato, abituato troppo bene, che tutti possono sbagliare. I grandi "criticoni" vadano a vedersi gli altri portieri della Serie A o quelli degli altri campionati. Un errore ci può stare, soprattutto quando viene ammesso in modo così sereno, pacato, educato. I campioni si vedono anche da queste piccole cose...Chapeau.

UNA SCONFITTA: QUATTRO CAUSE...


La Juventus ha cominciato l'anno nel peggior modo possibile: perdendo. Una sconfitta che ha mille ragioni, ne scegliamo quattro, una squadra apparsa convinta a tratti, una squadra che ha pagato un paio di ingenuità oltre il lecito. Alcune cose buone ieri, ma anche qualche errore di troppo.
IMPRECISIONE OFFENSIVA: anche ieri la Juventus ha pagato, come al solito di mancanza di precisione in fase offensiva. Tante occasioni sbagliate dopo il vantaggio e tanti passaggi errati. La squadra bianconera deve acquisire la capacità di chiudere le partite o il futuro diventerà molto difficile.
PRESUNZIONE: a volte non basta segnare un gol ed abbassare il ritmo per fare propria la partita. La Juventus ieri e' apparsa troppo convinta di aver fatto suo il match. Prendere in vantaggio e undici contro dieci un gol in contropiede e' "delittuoso".
SFORTUNA: non molto fortunata ieri la Juventus. Arbitri a parte, traverse e tante palle uscite fuori per nulla e a dire il vero la Sampdoria ha tirato un porta quattro volte. La fortuna aiuta gli audaci però, ieri la Sampdoria lo è stata: coraggiosa ed audace.
INFORTUNI: Marchisio mezzo infortunato e poi i cambi esauriti proprio negli stessi minuti in cui Marchisio si fa male e poi la mezza distorsione di Bonucci. L'uomo in più se ne va con gli acciacchi del secondo tempo, gli infortuni anche a Torino cominciano ad incidere.
@pavanmassimo

CAMPANELLINO D'ALLARME: QUEL SECONDO TEMPO, MA...


La Juventus poteva sfruttare la situazione e prendere punti su Inter e Fiorentina approfittando dello scontro tra Napoli e Roma. Invece, nulla. La squadra bianconera ha sciupato superiorità e un buon primo tempo commettendo una serie di errori.
Un po' di eccessiva convinzione nel lasciare Icardi libero di calciare, marcatura troppo larga sull'attaccante. Eccessivi errori in fase di passaggio, troppi gli errori individuali in palleggio. Questa Juventus poteva chiudere il primo tempo con margine maggiore, ma gli errori sotto porta hanno condizionato. Nella ripresa, come detto, troppe imprecisioni e poi l'ansia.
La giornata di oggi segna un campanello d'allarme: la Juventus deve giocare senza presunzione, se si gioca come nel secondo tempo tutti possono batterla.
Lo diciamo senza polemica, l'arbitraggio non ci è piaciuto, qualche decisione giusta ma anche tante incertezze e almeno un rigore non concesso.
@pavanmassimo

ECATOMBE ALLA BEFANA


Si riparte nel 2013 e Antonio Conte presenta una squadra quasi tutta italiana con il solo Pogba unico straniero nell'undici iniziale. Manna dal cielo per Prandelli che ha potuto ammirare e prendere appunti. La Sampdoria presenta un 3-5-2 a specchio molto vivace e pressante.
INIZIO CAUTO. Prima occasione al quarto minuto con De Ceglie che crossa basso e Giovinco non ci arriva di un nulla. Bravo Romero ad anticipare tutti. Ancora Giovinco al decimo, Padoin costruisce bene ma Giovinco spreca e manda alto da buona posizione. La Samp però non demorde e al minuto diciassette ha una grande occasione con Poli, il tiro però è centrale e Buffon blocca. La Sampdoria sembra ben messa in campo. Tre minuti dopo altra occasione per Giovinco ma Romero e' ancora bravo con la mano para alla grande.
SVOLTA DI RIGORE. Al minuto ventidue arriva il rigore, Berardi stende Marchisio che si era inserito bene: rigore netto. Tocca a Giovinco andare sul dischetto e battere Romero esorcizzando la cattiva precisione bianconera dal dischetto. La Samp dopo il gol ha una buona reazione con un paio di minuti di pressione. Estigarribia e' lucido e costringe Pogba al giallo. La Juve ci prova ancora ed e' ancora Romero a salvare dopo una mischia sulla riga di porta.
INGENUITA' DORIANA. Alla mezz'ora Berardi commette un'ulteriore ingenuità e Valeri non fa sconti. Per lui secondo giallo e doccia anticipata. La Juventus a questo punto alza il ritmo e tenta di chiudere la gara. Ci sarebbe un secondo rigore ma Valeri evita di infierire e non lo concede. Estigarribia va vicino al gol dell'ex al minuto quarantatré, tocca a lui e a Poli la palma del migliore dei doriani nel primo tempo.
Una prima frazione a corrente alternata per questa Juventus. Nella ripresa fuori Estigarribia e dentro De Silvestri.
RIPRESA IN SALITA. I bianconeri partono a testa bassa, ma la pericolosità non è altissima. La Sampdoria però raggiunge il pareggio, lancio lungo doriano, la palla arriva ad Icardi che lascia partire un forte diagonale, Buffon non riesce a respingere e la palla finisce in rete. Mezza papera bianconera nella calza della befana. La Sampdoria concede addirittura il vantaggio a Poli, ma il centrocampista sbaglia.
CONTE CAMBIA. Conte decide che e' l'ora di cambiare, dentro Vucinic e Quagliarella e fuori De Ceglie e Matri. L'assalto ora e' incessante ma ancora la Sampdoria con Eder va vicina al gol. Bella la Sampdoria del secondo tempo, in dieci ha tenuto bene il campo.  Ancora Sampdoria al minuto sessantotto, Icardi sfrutta un momento positivo della Sampdoria e fulmina Buffon con un tiro sotto l'incrocio da posizione difficile. La Juventus prova a reagire, ma la condizione non sembra la migliore.
FINALE SFORTUNATO. La sfortuna si concretizza al minuto 72, con la traversa interna di Vucinic e poi con lo stesso Vucinic a porta vuota. Si fa male anche Marchisio e si capisce che la giornata e' no.  Stessa sorte per Bonucci, pure lui acciaccato nel finale. Il finale non decolla con la Juventus che non riesce a trovare il lampo giusto con troppa imprecisione. Arriva anche l'infortunio di Peluso.
Il 2013 parte nel modo peggiore, una sconfitta frutto di poca precisione nel primo tempo e della migliore condizione della Sampdoria nella ripresa. Complimenti alla Sampdoria, lo scudetto non è' affatto vinto.
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È GIÀ JUVE-MILAN!!! ECCO COSA AVEVA DETTO ALLEGRI...


Juventus-Milan e' già iniziata grazie alle parole dei protagonisti. Un sabato diverso che non ha lasciato polemiche ma mezze frasi dette e non dette che ci fanno capire che la testa dei giocatori e' alla sfida di oggi, ma appena fino il novantesimo Conte e Allegri saranno pronti a darsi battaglia e mercoledì non vorrà perdere proprio nessuno. In settimana Massimiliano Allegri aveva stuzzicato: "Non alludo a nessuno. In Italia ci sono club che chiuderanno con i conti in rosso, ma come ho detto il Milan pensa ai fatti suoi ed è contento della filosofia scelta. Il settore giovanile sarà sempre più importante, e la sinergia fra società, prima squadra e vivaio sempre maggiore. Nei momenti difficili sono sereno e lucido. Quando è finito il primo tempo a Londra non ero preoccupato, perché sapevo che ce l’avremmo fatta. Al gol di Muntari ho sorriso. (...)quando sento parlare di guerre mediatiche mi sembra di stare in un videogame. Personalmente non credo a guerre e congiure, e comunque parlo con i giornalisti anche se mi bastonano. Non si sa mai, magari salto una conferenza stampa e mi decurtano lo stipendio..."
Conte non ha gradito e ha punzecchiato a sua volta, in modo molto chiaro:  "A volte leggo che la Juventus è intervenuta sul mercato in maniera spropositata: non con me, che sia chiara questa cosa. Da un anno e mezzo abbiamo fatto solo operazioni intelligenti, ci sono altre squadre che hanno ingaggi nettamente superiori alla Juventus, eppure continuo a leggere che siamo noi ad avere deficit. Mah... qualcuno a volte sbaglia, non si fa bene i conti e non vede proprio".
Allegri a sua volta ha replicato: "A Conte non è piaciuta parte della mia intervista alla Gazzetta? Non ho letto l’intervista. Io ho parlato del Milan, non delle altre società. Ho parlato del nostro bilancio. Non ho fatto nomi e cognomi. Poi io con i numeri faccio fatica già solo con la squadra, figuriamoci con il bilanci".
Allegri qualche nome e cognome lo aveva fatto. La replica di Conte ci sta, alla fin fine i due allenatori scaldano il clima, ma lo fanno in modo corretto, dando qualche spunto giornalistico di interesse. Fino a quando si rimane su questa linea non scadendo in polemiche arbitrali va bene, abituati alle conferenze stampa della scorsa stagione, questo ci sembra nulla. Juve-Milan non finisce mai, anzi e' già iniziata...
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LO SCOPRITORE DI "TALENTI"


Giornata importante per gli ex bianconeri e doriani. Tanti giocatori tra cui Gastaldello, Estigarribia, Quagliarella oltre ai dirigenti: Osti, giocatore della Juventus nel 1979 e dal 1980 al 1982, Beppe Marotta e Paratici. Di Marotta sappiamo tutto come dei suoi trascorsi doriani, di Paratici anche, ma non tutti sanno che è proprio Paratici uno dei più grandi scopritori di talenti italiano. A Paratici, da responsabile degli osservatori doriano va riconosciuta l'abilità di aver trovato per l’Italia e per il mondo alcuni dei migliori giovani che oggi affronteranno la Juvetus: Poli, Krsticic, Obiang e Soriano (oggi assente).
Appena Bep­pe Marotta arrivo' alla Juventus, decise subito di portare nel suo staff Fabio Paratici, responsabile degli osser­vatori blucerchiati. La Sampdoria cercò allora di fermare in tutti i modi l'abile dirigente piacentino, ma avendo il contratto in scadenza tutte le mosse furono vane e anche questa trattativa fu causa di tensione tra Garrone e Marotta accusato di aver depredato la dirigenza doriana dei migliori elementi. A fine stagione poi arriverà anche Delneri a Torino.
Paratici in quasi due anni ha ricreato una struttura di successo alla Juventus, sfruttando quanto di buono c'era e potenziando lo scouting come lui stesso ha affermato al Wyscout Forum: "Abbiamo trenta scout e organizziamo 5 meetings alla stagione. Il primo alla fine di giugno, parlando di tattiche con l'allenatore. Ad ottobre parliamo di giocatori e posizioni, a dicembre pensiamo a cosa serve ai calciatori anche con la dirigenza. A marzo 'tagliamo' la lista dei top players seguiti, focalizzandoci su alcuni ed a maggio facciamo una lista di 44, 4 per posizione".
In questi due anni e mezzo Paratici ha contribuito in modo determinante agli acquisti di maggior successo della Juventus supportando Beppe Marotta nelle fasi di ricerca, scouting e contrattazione. Contributo determinante negli affari  Vidal e Vucinic. Tra i giovani, invece, il grande contributo di Paratici si è avuto per Pogba e Boakye, Masi, Leo Bonatini e Chisbah, ora in grande spolvero al Sassuolo. Insomma, non solo Beppe Marotta stregone di mercato, ma anche il suo braccio destro. Per entrambi, oggi sarà una giornata particolare, ne siamo sicuri...
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ECCO COME PARTONO A INIZIO ANNO I CONTE BOYS: C'E' UN MESE NO...


Antonio Conte vuole ripartire come ha terminato, alla grande continuando il filotto iniziato a dicembre. Quattro vittorie consecutive e media punti perfetta 3 punti a partita. Torino, Palermo, Atalanta e Cagliari le vittime sacrificali (Torino escluso)., alzate sull'altare del ritorno in panchina del Mister dopo la squalifca. Da oggi si torna al lavoro e l'obiettivo è essere pronti in campionato, in Coppa Italia e a febbraio per la Champions. L'anno passato gennaio fu ottimo, febbraio meno (Coppa Italia esclusa).  
INIZIO STAGIONE E FINE CONVINCENTE: Vale la pena di appronfondire il tema, calcolando la media punti mensile della stagione 2011-2012 e 2012-2013 relativamente al campionato e coppe eslcuse, per capire a livello di condizione, quali possono essere i mesi più favorevoli e quelli meno. Nella stagione 2011-2012, la Juventus è passata da momenti buoni ad altri meno convincenti anche se la media punti è stata quasi sempre ottima. A settembre la media punti è stata 2, per crescere a 2,2 ad ottobre, fino ai 2,3 punti a partita di novembre. A dicembre il ritorno a quota 2. Buone anche le performance di maggio 2012, con 2,3 di media punti. Nella stagione 2012-2013 un netto miglioramento con performance migliori ad eccezione di novembre.
LA FASE TOP: Da segnalare come i mesi top siano stati aprile nella stagione 2011-2012 e per la stagione 2012-2013, ottobre e dicembre. Questi 3 mesi hanno fatto registrare il filotto. Molto buono anche gennaio 2012 con media 2,5 e settembre 2012 con 2,6 di media punti a partita.
LA FASE CRITICA: i mesi più difficili sono stati sostanzialmente tre, con media punti inferiori al due. Il peggiore in assoluto novembre 2012, con 4 punti in 4 partite (Champions esclusa), con le sconfitte con Milan e Inter e il pareggio interno con la Lazio e l'unica goleada di Pescara.  Critici anche i mesi di febbraio e marzo dell'anno scorso: 1,5 la media punti di febbraio 2012 e 1,8 la media di marzo 2012. In particolare a febbraio 2012 i pareggi interni con Siena, Parma e Milan e l'unica vittoria interna con il Catania.
I NUMERI A SIENA E BARI: Estendendo il ragionamento alle altre squadre di Conte, possiamo andare a vedere l'andamento del Siena nei primi tre mesi del 2010: la media punti del Siena a gennaio è di  2,5, mentre a febbraio (2010) diventa 1,25 punti (pareggi con Cittadella, Atalanta, sconfitta con il Piacenza e vittoria con il Modena). A Marzo la media ritorna buona per il Siena con 2,2 medi a partita.
Passando all'esperienza Barese, i numeri a gennaio 2009 sorridono, media punti 3. A febbraio si passa dalla media punti 3 a 1,4, con 4 pareggi consecutivi (Brescia, Vicenza, Livorno, Ascoli), prima della vittoria con il Mantova. A marzo il Bari di Conte, torna poi sui suoi standard con 2,6 di media punti mese.
Questi dati possono essere anche fuorvianti ma in tre casi su tre, con tre squadre diverse a febbraio si è avuto un "piccolo calo". Risulta essere questo il mese critico e vista la presenza della Champions e le tante sfide difficili, Conte inizierà proprio da oggi a lavorare per evitare il "febbraio" nero.  Positivo, ovunque gennaio dai 2, 5 di media di Siena e della Juventus fino al filotta da 3 di Bari. Conte lavora per continuare la sua serie d'oro cominciata con la partita con il Palermo, l'obiettivo è farsi trovare pronti e la ricetta è sempre la stessa: corsa, lavoro, lavoro e lavoro.
Media punti Juventus in campionato
Stagione 2011-2012
SETTEMBRE 2011: 2
OTTOBRE 2011: 2,2
NOVEMBRE 2011:  2,33
DICEMBRE 2011: 2
GENNAIO 2012: 2,5

FEBBRAIO 2012: 1,5
MARZO 2012: 1,8
APRILE 2012: 3
MAGGIO 2012: 2,33
Stagione 2012-2013
SETTEMBRE 2012: 2,66
OTTOBRE 2012: 3
NOVEMBRE 2012: 1
DICEMBRE 2012: 3
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SI LAVORA PER GIUGNO O SI ANTICIPA?


La Juventus e' al lavoro per giugno, ma non solo...Di ieri il comunicato del club Basco del Bilbao: "Il 3 gennaio 2013, la Juventus Football Club, sapendo che Fernando Llorente terminerà la sua permanenza nella nostra squadra il 30 giugno 2013, ha comunicato all'Athletic Club, che inizierà a trattare con il sopraindicato giocatore al fine di aggiungerlo al proprio organico".  La Juventus e' al lavoro per giugno e da giugno avrà quasi sicuramente in rosa Fernando Llorente, un attaccante che ha dimostrato, sopratutto l'anno passato, il suo valore. Quest'anno non lo abbiamo quasi mai visto per problemi contrattuali e di gestione legati alla squadra spagnola. La Juventus lo vuole e lui vuole la Juventus. Con Llorente la squadra bianconera aggiunge in rosa un giocatore dalle caratteristiche diverse, un giocatore abile di testa, un lottatore di esperienza internazionale, un egregio realizzatore con una media di quasi 0,5 gol a partita negli ultimi quattro anni all'Atletic. Se dovessimo trovare un dubbio, ci verrebbe da dire che Llorente ha giocato solo al Bilbao e mai all'estero e ricordando gli spagnoli d'Italia (Jose Mari, Javi Moreno, Mendieta, De La Pena...etc.), ci sale il dubbio. Tuttavia il costo a zero del cartellino e contemporaneamente le doti del giocatore rendono l'operazione conveniente e il rinforzo di alto profilo. A questo punto rimane solo un grande dubbio: Llorente arriverà subito. Il presidente dell'Atletico cederà alla mini offerta di Marotta? Antonio Conte aspetta, gradirebbe molto volentieri il regalo di fine gennaio.
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PELUSO E NON ARMERO: ECCO PERCHÉ...


La Juventus ha preso Federico Peluso. Il Napoli ufficializzerà nei prossimi giorni Pablo Armero. Sicuramente due colpi importanti, tra i migliori tra quelli che vedremo in questa sessione di mercato. La Juventus ha tappato subito una falla, creatasi con la partenza di Asamoah per la coppa d'Africa e con l'infortunio di Chiellini. Il Napoli, allo stesso modo ha preso un esterno molto forte, duttile, che soprattutto l'anno scorso ha fatto la differenza. La domanda che in molto si fanno e ci fanno e': come mai la Juventus ha lasciato andare altrove un giocatore come Armero. Diverse sono le risposte, tutte convincenti.
Primo: la Juventus aveva bisogno di un esterno più difensivo che offensivo e Peluso, risponde meglio a questa identikit.
Secondo: la Juventus aveva bisogno di un giocatore duttile, già pronto e possibilmente rodato per il gioco di Conte. Anche in questo caso Peluso e' funzionale al progetto, più funzionale rispetto ad Armero che può ricoprire solo il ruolo di esterno, basso o alto del caso.
Terzo: la Juventus avrebbe potuto prendere anche Armero, domanda semplice, risposta scontata. Si, in casa bianconero ci hanno pensato (da luglio) ma non erano disponibili a un nuovo esborso economico per prestiti e comproprietà, ecco che quindi si è' deciso di "lasciare" al Napoli il giocatore e di non entrare in concorrenza.
Una scelta logica, dettata dal buon senso, sapremo a fine stagione se ci saranno o meno dei rimpianti.
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