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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

lunedì 28 febbraio 2011

C'E' QUALCOSA CHE NON VA...

Se la Juventus quando la Lazio perde e la Roma non vince, viene sconfitta sonoramente dal Bologna, c'è qualcosa che non va. Se l'Udinese fa calcio spettacolo e vince 7-0 a Palermo dove la Juventus aveva giocato bene ma perso, c'è qualcosa che non va.

Se la Juventus prende Toni, lascia andare Amauri e quest'ultimo segna due gol alla Roma dopo un periodo di magra a Torino, c'è qualcosa che non va. Che succede ai giocatori fuori da Torino? Che succede ai giocatori a Torino? Perchè la Juventus sta collezionando fallimenti di seguito uno dietro l'altro? Perche' la Juventus dopo Calciopoli ha collezionato buoni piazzamenti e negli ultimi due anni solo fallimenti? Una situazione paradossale dove non ci sono spiegazioni. L'unica spiegazione e' che dopo Calciopoli la Juventus ha beneficiato ancora per tre anni dei campioni della precedente gestione e ora naviga a vista travolta dagli errori gestionali post triade.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti e se non si ricomincera' a cercare una guida tattica e societaria all'altezza ipotizziamo pure un futuro dove l´obiettivo concreto sara' sempre e solo l'Europa League

domenica 27 febbraio 2011

MORTA LA JUVENTUS... NASCE LA JUDORIA, LA JU-DINESE, LA JU-CHIEVO

Dopo il mercato estivo qualche dubbio l'avevamo avuto. Alcuni acquisti non ci avevano convinto. Non tutti i nomi erano da Juventus, ma consideravamo Marotta un dirigente di esperienza e soprattutto avevamo e abbiamo fiducia in Andrea Agnelli.

I dubbi erano legati alla conduzione tecnica: un mister con poca esperienza di grande squadra e fallimenti nelle grandi piazze.

La Juventus oggi si è trasformata in una squadra qualsiasi, ci sembra una Ju-Doria più che una Ju-ventus. Per questa stagione ci saremmo accontentati di una Ju-dinese, ma i friulani sono nettamente più forti. Riceviamo da quest'estate tantissime mail e lettere di tifosi preoccupati, ai quali avevamo detto di aspettare almeno fino alla fine della stagione per capire se la squadra avrebbe mantenuto il suo nome o ne avrebbe uno nuovo. La risposta oggi come oggi ce l'abbiamo, chiara e limpida. La Juventus che ricordavamo è scomparsa, morta... sepolta.

Per essere la Ju-ventus serviranno in futuro colpi a effetto, ... noi volevamo Dzeko.....ma ormai e' andato.. ci vorrà pianificazione e tantissime dosi di pazienza. Oggi dopo la partita di ieri sera, di pazienza per la Ju-doria non ne abbiamo, se ci dimostreranno che esiste ancora la Juventus, ne potremmo avere di nuovo.

venerdì 25 febbraio 2011

per quest'anno non cambiare...

2010 e 2011... per quest'anno non cambiare.... stessi punti...stesse difficoltà. Con questo motivetto potrebbe riassumersi questa negativa fase della stagione che ha preoccupanti analogie con quanto visto l'anno passato. La Juventus si sta ritrovando dopo alti e bassi in un profondo pantano da cui è difficile risalire. Settimo posto, 41 punti, zona Champions lontana sette punti e convinzione dei propri mezzi che sale e scende come una montagna russa. L'anno scorso i punti erano gli stessi e la crisi appariva all'orizzonte nonostante la Juventus fosse ancora in gioco in Europa League.Negli occhi dei tifosi bianconeri ancora la barcollante Juventus immersa tra Ferrara e Zaccheroni e incapace di scuotersi.

L'anno passato la Juventus seppe battere il Bologna, ma poi alternò fino alla fine della stagione buone partite con altre molto deludenti.

Da qui alla fine della stagione il rischio è lo stesso, la smentita i tifosi l'attendono nelle prossime tre partite.

mercoledì 23 febbraio 2011

QUANTO VALE IL RINNOVO DI DEL PIERO?

Una domanda che si fanno in tanti in questo momento é: quanto vale il rinnovo di Del Piero. E' una domanda giusta, una domanda sacrosanta. All'interno del discorso di economicità, che è una prerogativa della conduzione bianconera, anche il rinnovo del contratto del capitano si deve inserire in questo ambito.

Quanto vale Del Piero, quanto bisogna riconoscergli e quanto può dare. Analizzando la stagione in corso, Del Piero è stato l'unico attaccante quasi sempre presente e ha dato molto di più di alcuni compagni a cui viene attribuita una retribuzione maggiore, tipo Amauri. Se valutassimo solo u questi parametri, Del Piero dovrebbe ricevere quanto meno come il brasiliano.

Tuttavia, questa valutazione è fuorviante, il brasiliano costituisce un'eccezione e non una regola. Non esiste in Europa un giocatore che segni così poco e abbia la sua retribuzione. L'anno prossimo Del Piero sarà, sulla carta il quarto o quinto attaccante, non una mascotte, ma un simbolo anche per il nuovo stadio, oltre che per il popolo bianconero. Solo una squadra in Europa ha un simbolo della lungimiranza di Del Piero, vale a dire il Manchester United con Ryan Giggs. Giggs e Del Piero due simboli e bandiere di un calcio eterno, bello e romantico.

In quest'ottica Del Piero vale tantissimo, vale tantissimo ma anche lui deve capire che se chiede troppo, non restano più risorse per altri campioni e la Juventus deve prendere campioni per poter vincere e tornare a essere al Juventus.

Un sacrificio comune basato sulla varianza della retribuzione commisurata ai risultati ci sembra l'unica soluzione plausibile che permetterebbe a Del Piero di giocare nel nuovo stadio e alla Juventus di commisurare le richieste attuali del capitano ai futuri risultati.

A questo punto al palla passa a entrambi, vorranno fare un passo indietro in nome della Juventus e dei suoi tifosi? Del resto come diceva un vecchio slogan: "non esiste una signora senza il suo cavaliere" e non esiste un "cavaliere migliore di Alessandro Del Piero". Noi Del Piero lo aspettiamo per il calcio d'inizio nel nuovo stadio

UN GIORNO CREDI DI ESSER GIUSTO...

"Un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo, in un altro ti svegli e devi cominciare da zero".

Probabilmente questo è stato il leitmotiv dell'incontro di ieri tra la nuova triade bianconera (Marotta, Agnelli e Nedved) e la squadra. Questa Juventus deve ricominciare da zero. Ricominciare a correre, ricominciare a lottare, ricominciare dalle piccole cose come la voglia di prevalere sull'avversario. Questa Juventus in quasi sette mesi ha costruito e distrutto speranze. Ora tocca ripartire e provare a ricostruire. Cominciare da zero per i tifosi. Cominciare da zero per salvare il bilancio. Cominciare da zero per dimostrare che la Juventus c'è ancora. Dopo l'Inter ci eravamo illusi che nonostante tutto e tutti la Juventus era ancora viva e vegeta, ma prestazioni come quella di Lecce non sono degne della parola Juventus.

"A questo punto non devi lasciare, qui la lotta è più dura, ma tu se le prendi di santa ragione insisti di più. Sei testardo, questo è sicuro quindi ti puoi salvare ancora metti tutta la forza che hai nei tuoi fragili nervi".

Basterebbero queste ulteriori parole di Bennato per esprimere quello che dovrebbero dare i giocatori sabato. Dare tutto, ricominciare da zero, del resto a guardarsi indietro ci si fa solo del male.

martedì 22 febbraio 2011

SE AVETE QUALCOSA DENTRO VINCETE LE PROSSIME TRE

Domenica ce la siamo presi un pò con tutti. Con Buffon per quell'uscita un pò così, con Chiellini per quel fuorigioco mal riuscito. con Delneri per l'atteggiamento totalmente sbagliato e quel cambio che grida vendetta. Dopo due giorni di rabbia, viene la quiete, nel senso che si deve ripartire razionalmente verso la partita di sabato, del resto mancano ancora tredici partite e vincerle tutte riporterebbe entusiasmo.

Consapevoli però che i miracoli avvengono di rado, meglio fare un passo alla volta e concentrarsi sulla prossima, una partita ormai da ultima spiaggia come le restanti 12 da qui a fine stagione dove i giocatori dovranno dimostrare di avere qualcosa dentro, quel qualcosa mostrato due domeniche fa con l'Inter. Purtroppo per loro, stare alla Juve, vuol dire subire il peso di 14 milioni di esigentissimi tifosi poco propensi ad accontentarsi dopo una vittoria. 14 milioni di persone che vogliono raggiungere l'obiettivo minimo. 14 milioni di tifosi che pur di difendere la propria squadra da quattro anni lottano e sono diventati tutti esperti di diritto sportivo e lottano nei bar, nelle piazze, sui siti per far valere le proprie ragioni e da anni sono offesi nei peggiori modi, ma non mollano, mai.

Chi va in campo per la Juventus si deve sempre ricordare quello che rappresenta la Juventus e ciò deve essere uno stimolo enorme, un onore ma anche un onere.

Chi non se la sente si faccia da parte perchè partite come quella di Lecce sono veramente un punto basso da non rivedere mai più. Noi siamo sicuri che la squadra ha da dare molto di più di quanto visto domenica. E' venuto il momento di dare tutto, da sabato fino a fine campionato, chi sta dall'altra parte, vale a dire i tifosi veri sono pronti e chi sta in società e chi va in campo è pronto?

lunedì 21 febbraio 2011

NOI TIFIAMO NAPOLI TIE'

Qualche juventino che tifa Napoli? Eh si, potrebbe essere. Nel mare magnum della stagione fallimentare bianconera potrebbe succedere anche questo. Nel dubbio tra il vedere una vittoria di mano del Milan e una vittoria fuorigioco dell'Inter, i tifosi bianconeri potrebbero decidere di schierarsi clamorosamente con i partenopei. Consapevoli di non poter lottare con il Napoli, vista la posizione in classifica e il consistente distacco dato che il Napoli ormai lo si vede con il binocolo, non rimane che sperare che Cavani e compagni possano provare a fare il miracolo e riuscire a strappare il tricolore alle milanesi.

E di miracolo vero e proprio si tratterebbe dopo che abbiamo visto nella stagione in corso che alcune società godono di un trattamento in guanti bianchi, cosa successa al Napoli, stranamente solo con Morganti con la Juventus. Sarà curioso vedere se da qui a fine stagione assisteremo al medesimo trattamento oppure se non ci saranno dei diritti acquisiti. La prima risposta nel prossimo fine settimana con Milan-Napoli, sfida dal sapore antico con le grandi sfide Maradona-Van Basten.

Ai tifosi bianconeri nell'attesa di rivedere una squadra all'altezza non rimane che schierarsi e forse la squadra che merita di più quest'anno è proprio il Napoli.

SQUADRA DA EUROPA LEAGUE?

La paggior Juventus della stagione, la peggior classifica della stagione a meno sette dalla Lazio. Una sesta posizione che è il reale e attuale valore di questa squadra. Una squadra che avrebbe potuto perdere 4-0 a Lecce, dicamolo chiaramente, una squadra al limite del ridicolo. Una squadra che è stata asfaltata da un Lecce che lotta per la retrocessione e che era privo di metà squadra. Se la Juventus può perdere è possibile, ma non deve perdere come ieri. Perdere così e lottare così poco, dimostra come non ci sia la mentalità. Per arrivare a lottare con la Lazio, unica avversaria forse raggiungibile per il quarto posto bisogna mostrare un altro carattere, un'altra mentalità. Se si continuerà con quello visto a Lecce, non si andrà da nessuna parte. Le colpe sono di tutti, da chi si è sentito arrivato dopo aver battuto l'Inter a chi ha parlato di terzo posto in settimana, a chi non capisce che se sei alla Juventus non ti puoi comportare come in altre società. Il quarto posto se mai arriverà non andrà festeggiato è un obiettivo minimo per ripartire. La Juventus, quella vera, in futuro dovrà ambire e arrivare dove le compete. Attualmente a essere onesti questa squadra vale il quinto o sesto posto, di un campionato molto mediocre.

Per dimostrare a tutti che ci stiamo sbagliando, questa squadra, questa società dovrà lavorare parecchio per recuperare 7 punti alla Lazio. La sfida parte da sabato prossimo, per dimostrare che la Juventus non è una squadra da Europa League.

domenica 20 febbraio 2011

Delneri oggi hai perso anche tu

Chissà quanti tifosi da casa e allo stadio sono sobbalzati vedendo il cambio Krasic-Storari. Insomma perplessità crescenti e incredulità. Alcuni avevano negli occhi la partita di Verona dove Krasic aveva permesso in 10 di non perdere il pallino ed era stato utile per non far sentire l'inferiorità numerica. Toni in campo non è servito a nulla e secondo noi Delneri ha sbagliato. Un errore grave, molto grave perchè da qui a fine stagione il margine di errore si assotiglia.

Errori gravi di approccio e il non aver fatto percepire alla squadra la giusta attenzione accentua il tutto. I giocatori saranno stati presuntuosi ma far tenere i piedi per terra è compito del comandante, non della ciurma.

Errori gravi da matita rossa in difesa tutti compresi. Da Buffon che d'istinto si fa espellere (avremmo capito un gesto così a 10 minuti dalla fine, non prima), da Chiellini troppo confusionario e colpevole sul mancato fuorigioco sul primo gol. Errori poi anche di Bonucci e Sorensen, oltre che Barzgli. Tutti colpevoli compresi Felipe Melo che sembrava quello dell'anno scorso, senza parlare dell'attacco impalpabile.

La partita di oggi è un inno alla depressione. Se Delneri vuole conquistare i tifosi deve arrivare quarto, in caso contrario sarà veramente difficile rivederlo sulla panchina bianconera.

INGUARDABILI

Se oggi volevano farci arrabbiare ci sono riusciti e ci hanno messo veramente poco.
Prima l'approccio totalmente sbagliato, poi l'espulsione di Buffon, poi il cambio di Delneri totalmente inconcepibile e infine l'errore sul gol preso. Inconcepibile una prestazione del genere dopo i miglioramenti visti con Cagliari e Inter. Una superficialità veramente vergognosa nell'approccio alla gara.
Ci si aspettava una partita diversa, viste anche le assenze nel Lecce e invece abbiamo visto cose veramente brutte, dall'inizio alla fine.
Così non si va da nessuna parte. Di questa squadra oggi non salviamo veramente nulla e se si gioca così tanto vale poi vincere partite come quelle di domenica scorsa.

Tastiera velenosa: cari nerazzurri altro che "panolada"



Dopo Inter-Roma avevamo utilizzato un detto popolare: "il bue dice cornuto all'asino", ossia qualcuno che rimprovera altri di un difetto che in realtà ha lui al massimo grado. L'espressione nasce dal fatto ovvio che il bue ha le corna e l'asino no.

Avevamo sottolineato che era quanto meno bizzarro che i tifosi nerazzurrI protestassero contro un arbitro quando in stagione hanno avuto episodi tutt'altro che negativi e francamente non dovrebbero proprio lamentarsi.

Ieri, abbiamo assistito all'ennesimo episodio "fortunato" con un gol chiaramente irregolare convalidato. Un errore che fa il paio con una serie di episodi con Brescia, Bari, Palermo, Cesena, tutte partite che vedono almeno un episodio a favore dei nerazzurri.

Detto questo una domanda nasce spontanea e chiara. Che differenza c'è tra questi errori e quelli incriminati del 2006. Sono più gli episodi "fortunati" di allora o di adesso. A noi sembrano errori prima come quelli oggi. I tifosi nerazzurri dovrebbero farsi un esame di coscienza. O restituire quanto preso allora, perchè gli errori di oggi sono errori come quelli di allora, oppure accettare l'idea che qualcosa oggi non funziona e quindi cominciare a mettere in discussione tutti i recenti successi figli anche di alcuni episodi non chiari.

A noi sembrano solamente errori e per questo sembra giusto riottenere in quanto solamente errori i titoli passati. Oggi la fortuna sorride all'Inter che gode di errori e sviste e proprio per questo la nostra teoria della restituzione degli scudetti altrui non è più una teoria ma comincia a diventare verità.

Il lupo cattivo non sta a Torino chissà se a Napoli se ne sono accorti

In questi giorni leggiamo di un popolo napoletano scosso dopo che la Corte di Giustizia Federale non ha concesso sconti, a Lavezzi per l'episodio dello sputo al giocatore giallorosso Rosi. Insomma, grande costernazione, proteste, richieste di "panolade" etc. Una reazione spontanea, comprensibile e che riteniamo corretta. Non tanto per il fatto che Lavezzi non dovesse essere squalificato, a nostro avviso, anche se provocato ha reagito male, quanto per il metodo applicato. La prova televisiva è diventata, come del resto i media un mezzo troppo potente in mano di certe squadre e a favore di certe squadre. Ricordiamo benissimo l'episodio di Ibrahimovic prima di Milan-Juventus del 2005 e della testata a Cordoba. Ricordiamo benissimo l'episodio della simulazione di Krasic prima di Milan-Juventus. Ora arriva questo ennesimo episodio sempre con prova tv e sempre prima di una partita di una certa squadra. Caso, fortuna, oppure un "ambiguo" sodalizio o controllo mass-mediatico? Secondo noi i mass media non sono totalmente obiettivi da un bel pò e questo lo diciamo notando come hanno trattato il caso Calciopoli prima (con cattiveria al limite della persecuzione) ed ora (con sufficienza). Le domande ce le siamo fatte. Forse da ieri se le fanno anche i tifosi del Napoli, noi ne facciamo una: sicuri che il lupo cattivo sia sempre a Torino? Sicuri che prima del 2006 il lupo cattivo fosse a Torino? Meditate... gente... meditate...

sabato 19 febbraio 2011

DOPO IL BIVIO CI VUOLE UNA SVOLTA

Generalmente quando incontri un bivio e lo superi, poi potresti decidere di svoltare. Il bivio bianconero della stagione è stato superato domenica scorsa con la vittoria sull'Inter. Una vittoria che ha dimostrato come la Juventus possa giocarsela con chiunque quando mette in campo la voglia e il carattere.

Domani a Lecce, ci vorranno le stesse armi, perchè una vittoria corrisponde alla svolta vera. Una svolta rappresentata dalla possibile terza vittoria consecutiva stagionale in campionato(cosa mai avvenuta in questa stagione). Una svolta che sarebbe rappresentata da una vittoria esterna contro una squadra che lotta per non retrocedere (cosa non avvenuta quest'anno), visti i pareggi con Brescia e Bologna e la sconfitta di Bari.

Probabilmente Gigi Del Neri, dovrebbe scegliere lo stesso undici schierato nell'ultima gara di campionato contro l'Inter con la variante di Martinez al posto di Krasic e Chiellini sempre terzino. Al serbo verranno riservati 45 minuti di riposto sperando poi di inserirlo nel secondo tempo, qualora la gara non seguisse la piega desiderata. I tifosi si aspettano una gara comunque tosta, ma il risultato deve essere pieno se si vuole continuare la corsa Champions.

venerdì 18 febbraio 2011

CHIELLINI DEVE RIMANERE

In questi giorni stiamo leggendo pericolose illazioni che un pò ci allarmano. Da Madrid le sirene delle merengues sembrano suonare all'impazzata per portare via il cavaliere Chiellini dalla sua signora. Un'offerta importante potrebbe partire per il bianconero e far tentennare la dirigenza. Si parla di un'offerta in contanti dai 25 milioni in su o di un giocatore (Benzema?) più conguaglio.

Insomma, un'offerta che potrebbe far scricchiolare le certezze della dirigenza.

Se la dirigenza potrebbe scricchiolare, sicuramente non scricchiolano le certezze dei tifosi che vogliono assolutamente che Chiellini resti dov'è. Chiellini è il simbolo di questa Juventus, per carattere, carisma, spirito e voglia di sacrificarsi. Privare i tifosi del simbolo sarebbe delittuoso per chi lo commette.

In questi giorni poi abbiamo letto del cambio di ruolo e della voglia di Chiellini di sacrificarsi pro tempore. Riteniamo giusto che Giorgio giochi nella posizione che preferisce e che sia giusto ora per l'allenatore inserirlo come terzino sinistro per centrare l'obiettivo. Nel prossimo mercato si potrà trovare con calma un esterno sinistro e spostare Giorgio centrale. Se la Juventus vendesse Giorgio dovrebbe cercare un terzino sinistro e pure un centrale e dove si trovano due giocatori così?

Meglio, quindi concentrarsi sui 3 campioni da portare a Torino, senza farne partire uno, perchè quei pochi quando li hai te li devi tenere stretti, che Mourinho vada quindi a bussare all'Inter per Samuel, Lucio,Cordoba, Ranocchia o quel campione di nome Materazzi.

TASTIERA VELENOSA: Crisi del Calcio italiano: chiedere a ....

Che il calcio italiano fosse in crisi ce ne eravamo accorti da tempo. La vittoria della Champions dell'anno passato e il Mondiale nel clima vacanziero del Dubai forse poteva aver illuso qualcuno, ma non sicuramente noi.

Sono lontani i tempi delle sette sorelle in cui Fiorentina, Parma, Inter, Juventus, Milan, Roma e Lazio si contendevano titoli europei e italiani con spettacolo annesso e connesso. Ora la situazione è ribaltata l'Inghilterra è il paese delle sette sorelle Liverpool, Tottenham, Chelsea, City e United, Liverpool e Arsenal e l'Italia il paese dell'Inter che vince sempre e comunque un pò come era il Lione in Francia.

Alcuni mesi fa l’amministratore delegato Adriano Galliani, a precisa domanda dallo studio di Mediaset Premium, sulla perdita di competitivita’ del calcio italiano rispose che una delle cause principali e’ data dal fatto che le squadre italiane non hanno uno stadio di proprieta’ e quindi fatturati meno alti. Sicuramente questa può essere una delle ragioni, ma non la riteniamo la sola ed unica. Lo stadio deve risultare componente aggiuntiva di ricavo. Le squadre inglesi hanno un equilibri dei ricavi di circa 33,33,33 tra stadio, tv e merchandising. In Italia dove la tutela del merchandising e’ nulla, chi produce pubblico e spettacolo non viene sempre premiato. La distribuzione collettiva dei diritti tv, da un lato premia le piccole squadre, dall’altro penalizza le grandi. L'abbiamo già scritto nei mesi scorsi, ma una legge del genere non aiuta sicuramente, anzi.
Il calcio italiano e’ chiaramente in crisi, ma non lo e’ da quest’anno ma dal 2006, continuiamo a ribadirlo e continueremo fino alla nausea. Ricordiamo ancora come certi giornalisti nei giorni di Calciopoli hanno sparato a zero su alcune societa’. Ora gli stessi scrivono di crisi e di rimedi per risalire... Prima hanno denigrato davanti al mondo intero il prodotto italiano (allora vincente) e che vedeva spesso squadre italiane nelle fasi principali delle coppe. Ora gli stessi, si chiedono come mai i risultati siano pessimi. La risposta sta chiaramente in Calciopoli e in chi ha permesso che a 4 anni e mezzo dalle sentenze sportive non ci sia ancora la chiarezza sul processo. La risposta e’ in chi toglie Juventus, Fiorentina dalle coppe e manda il Chievo a fare i preliminari di Champions senza avergli permesso di avere una squadra adeguata. La risposta chiedetela a certi personaggi...e a come hanno svalutato il prodotto calcio italiano.

STRANO MA VERO

Capita a volte di vedere una classifica in cui la Juventus e' a 11 punti dal Milan. Capita che quella squadra ha fatto 4/6 con l'Inter, 3/3 con il Milan e Lazio. L'unica stecca e' arrivata con il Napoli. La differenza rispetto alle prime della classe viene dalle due sconfitte con il Palemo e dalla sconfitta di inizio stagione con il Bari. Questo, senza contare i pareggi con Brescia, Bologna e Chievo. Insomma, questa Juventus poteva essere almeno a pari punti della Lazio. Vedendo poi l'Inter di ieri e come la Juventus ha giocato alla pari domenica i rimpianti aumentano. Aumentano perché questa Juventus potrebbe da qui a fine stagione crescere e puntare decisa al quarto posto. Per farlo bisognerà ottenere la terza vittoria consecutiva a Lecce, unica condizione per cercare di avvicinare Lazio e Udinese, vere avversarie insieme alla Roma per il quarto posto.

mercoledì 16 febbraio 2011

TASTIERA VELENOSA: CHI CREA UN CASO IAQUINTA NON VUOL BENE ALLA JUVENTUS

In questi giorni abbiamo letto di un Iaquinta deluso, polemico e un pò contrariato dopo la prestazione incolore contro l'Inter. Sui giornali ne abbiamo lette tante, dalle possibili rimostranze dei compagni, fino ai confronti forti. Insomma, tante opinioni, forse per montare un caso che non c'è. Insomma, come già visto per il finto caso Buffon, certi giornali hanno cercato di creare una situazione a regola d'arte per poter influire sull'umore bianconero. La Juventus, anche se lontana, fa sempre un pò paura perchè è come un guerriero ferito che però potrebbe tornare a fare male. Perchè non mettere, quindi, gli attaccanti gli uni contro gli altri e minare lo spogliatoio?

La speranza è che a Torino nessuno ci caschi, da qui a fine stagione gli attaccanti servono tutti e 4. Avere solo due punte non serve a nessuno. La forza sta nell'aver 4 punte forti, abili e intercambiabili. Se si vuole arrivare quarti c'è bisogno di tutti.Tutti per uno e uno per tutti, le polemiche lasciamole altrove.

martedì 15 febbraio 2011

UGUALI E DIVERSI

Una canzone di Gianluca Grignani di qualche anno fa dal titolo "uguali e diversi" diceva: " Ne’ piu’ bianco ne’ piu’ nero
della guerra sono stanco ho fatto un sogno piu’ sincero ho fatto un sogno che ti canto..."
Chissà quante volte Alessandro Matri ha sognato di segnare un gol all'Inter come quello di domenica, un sogno solo bianconero. Chissà quante volte ha sognato di essere abbracciato virtualmente da 14 milioni di tifosi bianconeri che a fine partita avrebbero voluto abbracciarlo non solo per il gol ma per come ha saputo resistere stoicamente al dolore.

Insomma, Matri, nuovo idolo bianconero. Matri così uguale ma anche diverso a un giocatore che nella Juventus ha fatto benissimo prima di diventare idolo rossonero. Ovviamente parliamo di Pippo Inzaghi. In Matri rivediamo di Inzaghi due cose: la voglia di lottare e l'opportunismo, intesa come quella voglia e capacità di inquadrare la porta da tutti i lati e tirare anche al volo appena capita. A differenza di Inzaghi, Matri gioca un pò più per la squadra e Inzaghi si muoveva molto più sulla linea del fuorigioco. Tuttavia, crediamo che il paragone potrà solo fare piacere a Matri,

Un Matri che ha trovato un compagno uguale e diverso anche a Torino. Quel Luca Toni che vuole dimostrare di essere ancora quel giocatore meraviglioso visto a Vicenza, Brescia, Palermo e Firenze e in parte a Monaco. Un gladiatore che come Matri conosce la gavetta e i sacrifici.

I tifosi bianconeri non "credono a un mondo che rotola indietro non credono che per vivere serva un segreto, non credono alle favole ma hanno immaginazione..." l'immaginazione li porta a sperare che da Lecce la Juventus possa ripartire con la stessa voglia vista con l'Inter e possa nascere un nuovo campionato con un obiettivo ben preciso, fare quattro punti più della Lazio e due più dell'Udinese e centrare il quarto posto.

Per fare questo servirà un Matri come quello di domenica, un Toni carico e determinante e ci vorrà l'aiuto di Del Piero e Iaquinta che dovranno essere pronti a tornare al gol.

domenica 13 febbraio 2011

GRAZIE UNDICI LEONI!!!!

Quando lotti dal primo al novantesimo c'è poco da dire. Quando metti tutto in campo e vedi gli occhi pieni di consapevolezza e voglia di non cedere non esistono critiche.
Esiste solo una parola: il ringraziamento. Indipendemente dal risultato conta lo spirito e la voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Una voglia che spesso vale molto di più di mille parole. La voglia di dimostrare all'avversario che la Juventus non è morta nel 2006 e nonostante sia stato commesso un omicidio e il killer giri a piede libero c'è voglia di ricominciare. Ricominciare a sognare. Ricominciare a sorridere. Quella voglia mostrata dalla Juventus su ogni pallone nel primo tempo, quella voglia che si vede negli occhi di Matri. Quella voglia che ti manda oltre gli infortuni e che ti porta a vincere contro una squadra fortissima. Quel destino beffardo che porta l'attaccante più forte del mondo a prendere una traversa da un metro. Se questo è un inizio lo sapremo a Lecce. Stasera c'è solo il ringraziamento e la gioia.

sabato 12 febbraio 2011

NOTTE DA BRAVEHEART



« Chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po'... Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avete vissuto a partire da oggi, per avere un'occasione, solo un'altra occasione, di tornare qui sul campo, a urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà?»
Con questa frase William Wallace, interpretato da Mel Gibson, arringava il suo esercito prima della battaglia di Stirling Bridge. Quella di stasera non sarà forse una finale, non si vincerà la libertà, ma la partita di stasera si avvicina molto a una battaglia, sportivamente parlando. Si avvicina alla sfida tra il bene e il male, tra chi ti ha oppresso per anni e chi vuole riscattarsi. I tifosi bianconeri baratterebbero tutti i loro giorni pur di dimostrare a chi li ha offesi che si è sbagliato e sarebbero pronti a tutto per avere quella occasione.

Chissà che parole userà il comandante Delneri per spronare i suoi ragazzi. Chissà se utilizzerà le stesse parole di William Wallace o ne userà altre. Poco importa però, i tifosi si aspettano che la squadra dia tutto dal primo al novantaciquesimo minuto e possa uscire tra gli applausi dei ventottomila dell'Olimpico. Questo basterebbe per essere convinti di aver offerto una prestazione degna. Degna di una notte da Braveheart, cuori impavidi come era Pavel Nedved, cuori impavidi come Del Piero, Buffon, Chiellini.

MEGLIO TUFFATORI O LAMA?


Nei mesi scorsi abbiamo assistito al linciaggio mediatico di Krasic per il tuffo di Bologna. Abbiamo assistito a commenti ben fuori dalle righe di qualche commentatore tv. Abbiamo dovuto sopportare risatine ogni volta che il serbo cadeva in area e da ultimo il chiaro ostracismo degli arbitri.

Ora siamo curiosi di vedere come si comporterà l'opinione pubblica con Lavezzi, giocatore che in passato ha più di una volta accentuato qualche caduta. Ieri nel primo tempo del match fra Roma e Napoli, le telecamere hanno mostrato uno sputo del partenopeo Lavezzi al giallorosso Rosi. Tuttavia, non si può chiarire dalle immagini televisive se, prima del gesto dell'attaccante del Napoli anche Rosi abbia sputato all'avversario. Detto questo il gesto ci appare antisportivo e ben più grave di una simulazione reale o presunta. Chissà come si comporterà l'opinione pubblica, meglio tuffatori o lama? Vedremo...

Per noi un errore è sempre un errore sia la simulazione che il gesto antisportivo verso un avversario, sbagliare è lecito e chi sbaglia paga, ma l'importante è che non debba scontare per tutta la stagione i propri errori, per questo ci auguriamo che Lavezzi venga punito ma non debba pagare come sta facendo Krasic da qui alla fine della stagione.

venerdì 11 febbraio 2011

l'arco e la freccia

E' un arco nuovo di zecca, quello che ha preparato Mister Delneri per la partita contro l'Inter. Un arco con una struttura ben solida a centrocampo e con un'attacco finalmente completo. Un attacco che dovrà essere innescato da una freccia che nell'ultimo periodo ha fatto penare e tanto i tifosi bianconeri.

Il maestro Pavel Nedved ha detto in questi giorni che Krasic può dare di più. Verità sincera questa. La freccia serba ha pagato a caro prezzo il peso della simulazione di Bologna ed è caduto in una lenta e inesorabile involuzione. I difensori lo raddoppiano, lo pressano, lo innervosiscono e lui riesce a far vedere la sua classe solo a tratti. Poche penetrazioni, pochi dribbling, tanti cross sbagliati...

Esternamente sembra sereno, contento comunque dell'accoglienza avuta a Torino e non colpito dalle prime critiche, soprattutto giornalistiche. Il premier serbo poi lo ha lodato pubblicamente e questo immaginiamo lo possa aver reso ancora più forte.

In previsione della battaglia sportiva di domenica, Milos, uno che la guerra l'ha vista davvero, rimane sereno, ma con un coraggio da leone «Quando tocchi con mano il significato di una guerra sei costretto ad avere coraggio. E ho imparato a comportarmi allo stesso modo anche nella vita. Combatto ogni giorno».

Per lui, domenica, la sfida più importante. Segnare o fare una grande gara come all'andata potrebbe essere un segnale importante in previsione dell'ultima parte di stagione, decisiva per capire che fine farà la Juventus e quale investimento sarà programmato l'anno prossimo.

Insomma, Delneri ha preparato un arco nuovo e Milos è la freccia che deve centrare il bersaglio. Il mirino nelle scorse settimane è stato tarato male. Per domenica servirà una freccia precisa al 100%.

giovedì 10 febbraio 2011

IL BIVIO

Juventus-Inter è il vero e unico bivio della stagione bianconera. E' la partita che vale più dei tre punti nel turno in cui Napoli e Roma si sfidano in un duello che vale anche la Champions e la Lazio deve affrontare una trasferta insidiosa a Brescia. Insomma, una partita fondamentale nella corsa ai primi posti validi per dare un senso al bilancio e alla prossima stagione.

La banda di Leonardo viene dalle convincenti sfide con Palermo, Bari e Roma, nove punti nelle ultime tre gare contro i soli tre dei bianconeri. La differenza dei due campionati, in un certo senso sta tutta li. Leonardo è stato capace di sfruttare una situazione migliore rispetto a quella di Benitez dal punto di vista infortuni e ha goduto dei nuovi acquIsti di Paperone Moratti: praticamente quattro nazionali di cui due italiani. Inoltre il gruppo non gli ha voltato le spalle, cosa successa con Benitez.

La sfida si giocherà, probabilmente, sulla capacità bianconera di bloccare Snejider e Eto'o, gli uomini chiave nerazzurri.La Juventus, dal canto suo deve puntare sull'agonismo e sulla voglia di vincere, oltre che sul collettivo, vero punto di forza di Delneri. Solo così sarà possibile superare l'ostacolo. Per Delneri una sfida da vincere. Con i tre punti anche i tifosi scettici sarebbero più convinti che con Delneri si può puntare ad obiettivi importanti.

mercoledì 9 febbraio 2011

UN PASTORE PER LA JUVENTUS? INTANTO DOMENICA TIFA JUVE...

Sono tanti i nomi che circolano dopo le parole di Marotta di inizio settimana. Grandi nomi, grandi acquisti, un mercato spettacolare.

Francamente abbiamo delle perplessità sul fatto che il prossimo mercato della Juventus possa essere stellare. O meglio, potrebbe esserlo nel caso in cui la Juventus riuscisse da qui a fine stagione a centrare la qualificazione in Champions. Una qualificazione lontana quattro punti. Quei quattro punti sono fondamentali. Quattro come il numero di giocatori di qualità che servirebbero a questa Juventus per fare il salto. Ieri abbiamo parlato brevemente di Alexis Sanchez, oggi citiamo Pastore, un altro nome caldo. Ieri l'argentino si è quasi auto proposto: "Quel che cerco è una squadra dove essere protagonista. Real E Barca? Guadagnerei tanto ma faticherei a trovare spazio. La Juve? Perchè no? Tra l'altro la mia famiglia è orginaria di Volvera, paese alle porte di Torino. A Cordoba dove sono nato siamo in tanti di origine piemontese. Domenica per chi faccio il tifo? Nell'inter ho molti amici ma non mi dispiacerebbe se vincesse la Juve,è una squadra che ha cambiato molto e che si sta assestando".

Sicuramente con Pastore la Juventus farebbe un salto di qualità a livello di fantasia. L'attacco della Juventus attualmente conta solamente Del Piero alla voce fantasia al potere. Toni, Iaquinta e eventualmente Amauri alla voce potenza, Matri e Quagliarella alla voce concretezza. Sarebbe quindi un acquisto ragionato. Unico vero problema riguarda Zamparini. Il presidente rosanero chiede dai quaranta milioni in su. Difficile, se non impossibile che la Juventus investa una tale cifra. L'unica possibilità potrebbe essere quella delle contropartite tecniche, da Giovinco ad Amauri a qualche altro giovane.

Staremo a vedere, con un Pastore la Juventus potrebbe veramente puntare a grandi obiettivi e forse avrebbe in casa l'erede di Del Piero.

DIMENTICARE CALCIOPOLI? SI A PATTO CHE...

Ieri abbiamo letto e ascoltato le parole di Buffon: "Basta guardare al passato, basta con Calciopoli. Io voglio guardare avanti, perché il passato è importante ma il futuro lo è ancora di più".

Parole importanti quelle del portierone bianconero e mai banali. Parole che vogliono quasi mettere un punto al passato per cominciare a guardare al futuro. Francamente, sportivamente parlando siamo d'accordo con Gigi, rivangare per un giocatore sempre Calciopoli non può che creare pericolosi alibi e influire sul rendimento della squadra, portando il pensiero a situazioni controproducenti. Però, se da un lato, quello delle competizioni, può essere capito, l'altro lato, quello della giustizia e quello della verità non può essere ignorato. I tifosi, devono continuare a lottare per portare alla luce la verità. La Juventus deve continuare a chiedere la restituzione di quegli scudetti in quanto vinti sul campo e non semplici figurine dell'almanacco. I tifosi che chiedono questo non si devono sentire come dei mendicanti, ma come persone che vogliono solo giustizia.

Insomma, la posizione del mondo bianconero deve essere una sola. Calciopoli esisterà fino a quando lo scudetto numero 28 e 29 non torneranno al legittimo proprietario, cioè la Juventus. Fino a quando una società che è arrivata terza continuerà a vantarsi di quel titolo invocando non si sa quali canoni di onestà (prontamente smentiti dai fatti), Calciopoli esisterà.

Se qualcuno vuol smettere che si parli di Calciopoli cominci con il restituire lo scudetto conteso, in quanto non vinto. Lo restituisca alla federazione e si tolga dalla contesa. In quel caso poi la palla passerebbe alla Juventus e alla sua capacità di dimostrare che la situazione del 2006 era di sistema e non una cupola, ma almeno un passo sarebbe fatto.

Buffon ha ragione, quindi, dal lato di campo Calciopoli è finita, ma dal lato umano, per i tifosi bianconeri, Calciopoli finirà solo quando gli scudetti torneranno a chi li ha vinti sul campo e non tramite la lunga mano di qualche amichetto di quartiere.

martedì 8 febbraio 2011

I FESSI STANNO ALTROVE

Tra domenica e lunedì è apparsa chiara la posizione del presidente del Napoli sui riscatti dei giocatori bianconeri.

"Penso che Marotta ricordi l'accordo firmato. Lui Quagliarella l'ha già comprato, altrimenti non glielo davo per quattro milioni di euro. L'ho ceduto per quindici milioni di euro e già gli ho fatto un favore...Marotta confonde il ruolo di amministratore delegato con quello di direttore tecnico. Il contratto parla chiaramente, la Juve in estate dovrà sborsare quanto pattuito. Caro Marotta, a Napoli nisciuno è fesso!".

Una posizione netta, che in un certo senso stride con quanto aveva sostenuto Marotta nei giorni scorsi paventando un possibile sconto su Quagliarella. Il rischio di arrivare a un muro contro muro esiste.

La Juventus vorrebbe pagare meno dei 10,5 milioni previsti per il riscatto di Quagliarella. Il Napoli vuole tutto, giustamente forse in quanto la cifra era pattuita. La verità sta nel mezzo. La cifrà di 15 milioni è il valore di Quagliarella, ma nessuno sa o meglio ha la certezza assoluta che Quagliarella possa tornare al 100%. Il rischio, secondo noi, andrebbe condiviso e la soluzione potrebbe essere quella di posticipare il riscatto di ancora una stagione consentendo a entrambe le parti di poter valutare il giocatore in maniera definitva. Quindi, magari un nuovo prestito oneroso a 5 milioni e un successivo riscatto ad altri 5, dopo un anno. Praticamente una dilazione ulteriore che forse farebbe contenti tutti.

Del resto De Laurentis non dovrebbe scordare i favori bianconeri delle cessioni a prezzo di ultra saldo dei vari Zalayeta e Blasi, della precedente gestione, veramente, ma sempre offerte a prezzi stracciati.

De Laurentis dice che a Napoli nessuno è fesso, però a voler aver sempre ragione, la fine dei fessi potrebbero farla altri e qualcuno in passato per alcune cessioni al Napoli quella figura ha rischiato di farla o forse l'ha già fatta. A comprare a 10,5 milioni un giocatore infortunato qualcun altro potrebbe aggiungersi alla lista.

I DILEMMI DI MAROTTA

Le parole di ieri di Marotta aprono gli scenari del futuro. Un futuro che in campo sembra un alternarsi di luci ed ombre, mentre sul mercato, a sentire l'ad bianconero sembra più roseo:

" ...Il progetto e' cominciato quest'anno, siamo ormai al fair-play finanziario e noi ci stiamo indirizzando verso questa linea. E' normale che ci siano degli anni di transizione in cui magari i risultati sportivi vengono meno. La Juve ha investito molto in un asset fondamentale come quello dello stadio. Il mercato di riparazione non sempre offre occasioni sfruttabili. Noi abbiamo preso a 300 mila euro un difensore che si chiama Barzagli, un giocatore importante. Matri lo abbiamo preso in prestito con diritto di riscatto e poi faremo le nostre valutazioni. Quest'anno chiuderemo il bilancio in perdita, ma per la costruzione del nuovo stadio che sara' un grosso investimento per il futuro. Certo la Juve deve continuare a vincere e ci dobbiamo necessariamente inserire in quel gruppo di squadre che vogliono vincere, ma ci sono anche gli altri e Inter e Milan possono spendere molto di piu' in questo momento".

Si parla di progetto, di Inter e Milan che possono spendere di più, di stadio inteso come investimento per il futuro. A sentire queste parole, però, non è facile capire quale potrà essere il futuro della squadra bianconera, un futuro radioso o meno? E' difficile dire oggi, quale sarà il peso incombente dei riscatti che potrebbero incidere in maniera pesante sulla prossima campagna acquisti limitando le speranze dei tifosi, per questo vale la pena di fare una piccola analisi su riscatti e prospettive.

La Juventus si trova infatti nella situazione di decidere le sorti di Pepe (7,5 milioni), Motta (5 milioni), Aquilani (riscatto 16 milioni), Quagliarella (riscatto 10,5 milioni) e Matri (riscatto 15 milioni).Probabilmente Marotta rinuncerà ai riscatti di Motta e quasi sicuramente di Rinaudo (delusione) e rimanderà al mittente Traoré.Le somme restanti prevedono un totale di ben 48 milioni di euro, che divisi tre stagioni (pagamenti triennali), sono ben 16 per la stagione del prossimo bilancio. Un esborso importante a cui aggiungere eventuali acquisti ulteriori. Per fare questo, non rimane a Marotta l'ipotesi scambi o cassa con i giocatori della rosa attuale.Ce la farà? Possibile, ma non sono ammessi più esborsi alla Martinez!!!

Oggi come oggi, ci sembra però difficile aggiungere quei 3 campioni che servono per fare il salto di qualità alla rosa (almeno una punta e due esterni di difesa). Servirebbe anche un esterno alto di sinistra, ma ci sembra chiedere troppo.

Per la punta il nome di ieri è Alexis Sanchez, valutazione sui 25 milioni circa, abbassabile di circa una 10 di milioni con contropartite tecniche. Insomma 15 milioni e un paio di giocatori potrebbero bastare. Per l'esterno di destra il nome è quello di Beck dell'Hoffenheim, giocatore duttile. Non un fenomeno ma un giocatore che aumenterebbe il valore della rosa, permettendo a Sorensen di crescere con calma. A sinistra, confermando De Ceglie serve un esterno alto. Bastos sarebbe l'ideale. Il costo è alto 20 milioni circa. Inserire una contropartita sembra un'impresa ardua, in alternativa circola il nome esotico Assou-Ekotto, un buon giocatore, ma lasciatecelo dire, i campioni in grado di fare il salto di qualità ci sembrano altri.

Tre nomi possibili, oltre ai vari riscatti per un mercato sufficiente. Purtroppo non è facile prendere tre campioni, ma il compito di un dg bravo, da Juve, è quello di prendere giocatori da Juve, quindi se Marotta vuole essere da Juve deve adeguarsi oppure essere pronto a ricevere valanghe di critiche.

Fino al 2006 la Juve prendeva giocatori da Juve, dopo il 2006 un pò meno. Quest'estate c'è stata tanta quantità... la prossima estate serve la qualità.

lunedì 7 febbraio 2011

IL BUE DICE CORNUTO ALL'ASINO

Un detto popolare dice "il bue dice cornuto all'asino", ossia qualcuno che rimprovera altri di un difetto che in realtà ha lui al massimo grado. L'espressione nasce dal fatto ovvio che il bue ha le corna e l'asino no. Potremmo usare questo detto per descrivere la 'Panolada' del pubblico interista di ieri sera al Meazza, per protestare contro l'arbitro Tagliavento.
I tifosi nerazzurri hanno cominciato a fischiare e sventolare fogli o fazzoletti bianchi al minuto 38 della sfida con la Roma, contestando un'ammonizione rifilata al nerazzurro Kharja per fallo su Menez. Siamo alla seconda protesta contro Tagliavento il 20 febbraio 2010, durante la sfida fra Inter e Sampdoria, quella del famoso gesto delle manette di Jose' Mourinho.
Ci viene da ridere a pensare ai tifosi nerazzurri che si lamentano degli arbitraggi o di un arbitro particolare. Basterebbe ricordare le ultime partite ad eccezione di quella di ieri con Bari, Palermo, Cesena, tutte partite che vedono almeno un episodio a favore dei nerazzurri. Prendiamo solo un esempio. Ieri nel secondo tempo Pazzini ha calciato un pallone in porta dopo il fischio arbitrale. Perchè non è stato ammonito e Giaccherini contro l'Inter si? Pazzini era diffidato e avrebbe saltato la sfida con la Juventus.

Si ricordino i tifosi nerazzurri di questi episodi la prossima volta. La 'Panolada' la lascino fare ai tifosi del Cesena, del Brescia, del Bari o anche ai tifosi del Palermo. Se i tifosi dell'Inter usano il fazzolettino bianco, quelli delle altre squadre dovrebbero usare striscioni e rotoli e alla fin fine anche l'asino potrebbe offendersi.

La grigliata ve la offriamo noi

Abbiamo già detto che Juventus-Inter è iniziata con la spasmodica ricerca di alcuni media di trovare un calcetto di Aquilani a Cossu, per poterlo squalificare. Triste, la condizione di certe testate che tralasciano l'obiettività per rendersi amico il potente di turno.

Detto questo, oggi che è lunedì abbiamo pensato di offrirvi in anteprima la lista arbitrale tra cui verrà scelto il designato ufficiale di Juventus-Inter. Perchè lo facciamo? Perchè vi dimostriamo che fare le griglie è una cosa talmente razionale ed ovvia che la possono fare tutti e che non ci vuole nessuna conoscenza particolare o amicizia come sostiene qualcuno che affronterà la Juventus domenica prossima.

Lo facciamo per evidenziate ancora una volta e questa volta alla vigilia della sfida tra bianconeri e indossatori di scudetti altrui (come hanno definito alcuni commentatori l'Inter), che quelle griglie erano conversazioni che non influenzavano nessuno.

In caso contrario anche noi andremmo incontro a qualche sanzione o anche noi avremmo delle amicizie altolocate.

Ecco la nostra lista: premettiamo che il nostr favorito è Damato e la cosa ci preoccupa immensamente visto l'arbitraggio della partita Inter-Juventus della scorsa stagione sia in campionato che in Coppa Italia.

Detto questo ecco gli outsider: Rizzoli (di cui ricordiamo la valutazione ad personam di Juventus-Roma), Banti (forse questa l'opzione migliore dei tre) e De Marco (arbitraggio contestatissimo in Juventus -Parma).

Ci viene da scartare in automatico Tagliavento (ha diretto l'Inter ieri), Rocchi (ha diretto bene la Juventus a Cagliari) e infine Morganti (che qualcuno ci fulmini se lo rivediamo a Torino) e infine Bergonzi (dopo Chievo-Juventus, meglio rivederlo con cadenza quadriennale).

Insomma, noi la nostra griglia l'abbiamo fatta e con grande anticipo, se avremo ragione verremo radiati? E se avremo ragione era così negativo fare qualche previsione razionale? Ve lo diremo in settimana, purtroppo la nostra grigliata già ci preoccupa.

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domenica 6 febbraio 2011

TASTIERA VELENOSA: PER I MEDIA JUVE-INTER INIZIA CON AQUILANI

Ieri sera abbiamo assistito a una partita valida sotto l'aspetto arbitrale e anche il gol annullato al Cagliari apparso dal vivo discutibile, alla fine è risultata una decisione giusta.

Tuttavia se sull'aspetto arbitrale questa volta siamo andati bene, senza vantaggi e senza torti, va registrata da parte dei media un'accanimento mediatico contro Aquilani, totalmente ingiustificato, con opinionisti che hanno invocato la prova tv.

Quasi tutte le tv hanno fatto vedere un mezzo calcetto da terra di Aquilani a Cossu, ma nessuna ha fatto vedere l'immagine larga che scagiona totalmente il bianconero. Aquilani, infatti, stava parlando con Rocchi, protestando per il fatto e ha sfiorato Cossu in modo del tutto fortuito.

Insomma, qui ci troviamo di fronte a una vera e propria manipolazione, indovinate qual'è la prossima partita? Insomma Juventus-Inter è già iniziata. Se Aquilani fosse squalificato, ci troveremmo di fronte a un'ingiustizia senza precedenti, o meglio con il precedente di Krasic, dove il bianconero è stato squalificato giustamente mentre altri simulatori oggi corrono impuniti sui campi di serie A, possibile che l'unico simulatore in A sia Krasic?

PAPERINIK MATRI

Paperinik è un personaggio immaginario dei fumetti Disney Italia creato da Elisa Penna, dallo sceneggiatore Guido Martina e dal disegnatore Giovan Battista Carpi, apparso per la prima volta nel 1969 su Topolino. Si tratta dell'alter ego supereroe di Paperino.

Perchè parliamo di lui? Perchè oggi Matri ci ha ricordato Inzaghi e se Pippo Inzaghi è soprannominato Superpippo e se Matri continuerà così, sarebbe giusto chiamarlo Paperinik. Un Matri che si è portato a quota 2 e se molti fanno il paragone con Pazzini, siamo a quota 3-2 per Pazzini in due partite. Per il pareggio aspettiamo la settimana prossima. Con Matri la Juventus sembra aver ritrovato qualcuno capace di dar concretezza in avanti. A Palermo Matri aveva preso le misure, a Cagliari ha concretizzato dopo un errore iniziale. Una Juventus che riparte da Matri e in un certo senso anche da Toni. Riparte dalle esultanze del "pulcino" o della "papera", che a Cagliari non abbiamo visto per il rispetto di Matri verso i suoi ex tifosi. I tifosi bianconeri pagherebbero oro per vederne qualcuna con l'Inter, bisognerà aspettare una settimana.

sabato 5 febbraio 2011

IL NUOVO CHE AVANZA....

Una Juventus convinta, una Juventus attenta che ha continuato sulla linea della partita di Palermo, primi venti minuti a parte. Una Juventus che nel primo tempo ha giocato ordinata, ha rischiato solo su palla da ferma e ha creato almeno tre palle gol. Un Matri bravo sia nel primo che nel secondo tempo e che ci ha ricordato le prodezze di un Superpippo che con la Juventus fece benissimo.
Dopo un primo tempo buono, la Juventus ha concesso troppo al Cagliari nel secondo tempo prima di crescere nel finale grazie alle prodezze di Matri e Toni.
A dirla tutta e a essere onesti è stato annullato un gol forse regolare del Cagliari, ma l'arbitro aveva fischiato prima del gol di Nenè, vedendo un fuorigioco e forse una trattenuta a centro area.Insomma, diranno che le proteste hanno portato a questa decisione arbitrale.
Ai tifosi della Juve, però vanno bene questi tre punti, che sono importanti per prendere aria in vista della sfida decisiva per la stagione con l'Inter. Li ci vorrà uno spirito ancora maggiore.Oggi ci sono stati migliorament, la strada è ancora lunga lunga, ma almeno ora c'è qualcuno che la butta dentro.

GRAZIE MATERAZZI, LO SAI CHE...

Grazie Materazzi, le tue parole di ieri sono manna dal cielo: "La Juve rivuole gli scudetti? Non devono chiederlo a noi. Io mi riprenderei quello perso il 5 maggio 2002. Nelle quattro o cinque partite precedenti alla sfida contro la Lazio c'è stato qualcosa di poco chiaro”. Sono manna dal cielo perché ci permettono di risponderti ancora una volta sul tema Calciopoli, nella speranza che un giorno tu possa capire che sei proprio sulla cattiva strada. Già a maggio ci aveva colpito il fatto che mentre tutti i giocatori dell'Inter avevano la loro bella bandierina: brasiliana, Ghana, Argentina... Materazzi, uno dei pochi italiani, invece di una bandierina italiana,indossasse una bella maglietta in cui prende per il sedere...i tifosi della Juventus e i giocatori della Juventus. Li ci eravamo alzati contrariati. Oggi a leggere le parole di Materazzi rispondiamo con i fatti i numeri e le statistiche che valgono molto di più di quello che dice Materazzi che evidentemente non e' in grado di citare episodi concreti.

Materazzi, Lo sai che....l'Inter in quel campionato, di cui parli, e' arrivata terza?

Materazzi, Lo sai che....a Roma con la Lazio quel campionato potevi vincere sul campo e lo sai i tifosi della Lazio tifavano Inter?

Materazzi, Lo sai che....che la Juventus in quegli anni andava in finale in Champions e l'Inter no?

Materazzi, Lo sai che....a Perugia accaddero cose strane, arbitro Collina, ricordi?

Materazzi, Lo sai che....la Juventus del 2005/2006 era piena di futuri campioni del Mondo?

Materazzi, Lo sai che....senza la Juventus e con la politica di stranieri dell'inter invece della coppa del Mondo avresti vinto la Coppa del Nonno?

Materazzi, Lo sai che....Ibrahimovic giocava alla Juventus?

Materazzi, Lo sai che....Cannavaro fu regalato dall'Inter alla Juventus?

Materazzi, Lo sai che....con un processo equo Calciopoli non sarebbe mai esistita?

Materazzi, Lo sai che....ti converrebbe seguire il processo per capire che anche il buon Facchetti telefonava e sai quanto...

Caro Materazzi la prossima volta che parli di Juventus pensaci prima perché se no il risultato e' lo stesso di quella maglietta mostrata dopo la vittoria in Champions, vale a dire una figura pessima.

venerdì 4 febbraio 2011

TASTIERA VELENOSA: MORATTI, CI PRENDI IN GIRO?

Oggi ha parlato Moratti e ha commentato brevemente i recenti episodi arbitrali che contraddistinguono le partite bianconere: "È una cosa un po' nuova (ndr.: sorride), però devo dire che ho visto domenica quella cosa lì e ha impressionato un po' anche me".

Rimaniamo sempre più basiti rispetto alle dichiarazioni del presidente interista. Rimaniamo basiti per il fatto che il presidente nerazzurro rimanga impressionato. Per quale motivo? Forse perchè qualcuno ha avuto il coraggio di parlare dei tanti torti subiti? E' ormai da quattro anni che la Juventus subisce costantemente episodi a sfavore e alcuni (pochi) episodi a favore. E spesso, anzi sempre, i media esaltano e fanno titoloni sugli episodi a favore (come il rigore di Del Piero con il Genoa dell'anno scorso, o il mancato rigore contro l'Udinese della terza giornata), mentre calano l'omertà sui quelli a sfavore, rimproverando pure chi si lamenta etichettandolo come "piagnone". Se elencassimo tutti gli episodi a sfavore dal 2006 in avanti scriveremmo un libro nero lungo pagine e pagine.

Insomma, il presidente Moratti, farebbe bene a non commentare gli episodi altrui, per non cadere nel ridicolo. Qualcuno ci dovrebbe spiegare perchè gli arbitri quando dirigono l'Inter sembrano affetti dalla patologia dell'assenza di fischio o da quella ancor più grave del vedo e non vedo. Ci spiegheranno perchè non vedono le testate di Eto'o o i pugni di Chivu, non vedono i falli di mano di Thiago Motta o le simulazioni di Pazzini... mistero... cecità o altro?

giovedì 3 febbraio 2011

IL FRATE INDOVINO

Ieri prima della partita avevamo avuto brutte sensazioni e infatti l'avevamo segnalato. Sapevamo che Morganti avrebbe avuto qualche difficoltà ad arbitrare. Eravamo sicuri che le lamentele di Zamparini non sarebbero passare come acqua sotto i ponti.

Insomma, avevamo dubbi. Ma a differenza di Delneri i dubbi ce li abbiamo da prima di Natale. I dubbi li abbiamo dall'arbitraggio scandaloso di Bergonzi (Giandonato espulso, mentre Ranocchia nell'Inter non subisce lo stesso trattamento). Dalla valutazione totalmente non conforme alla partita precedente dell'arbitro Rizzoli (al Palermo non danno il rigore e alla Roma si, perchè?Al Milan non danno il rigore contro e alla Juventus si, perchè?). Passando poi per De Marco (mancata espulsione di Paletta in Juventus Parma). Dall'arbitraggio di Giannoccaro (Domizzi atterra due volte Krasic e andava espulso). Insomma, tanti piccoli indizi che testimoniano che la Juventus a livello arbitrale non conta proprio nulla. O meglio conta come una provinciale. La cosa andrebbe bene se tutte le squadre contassero così, tante piccole provinciali. Purtroppo non vale il discorso per Roma, Milan e Inter che nel dubbio vengono favorite, sistematicamente e continuamente.

Qui la questione è seria. La Juventus non ha una rosa di qualità eccelsa, per dirla alla Marotta e questo è colpa sua e solo sua e il direttore generale di una squadra dovrebbe evitare di dire certe cose. Tuttavia, le valutazioni arbitrali da dopo Calciopoli sono scandalose. E' scandalosa l'arroganza di Bergonzi a Napoli di 4 anni e mezzo fa. E' scandaloso l'arbitraggio di Dondarini a Reggio di 4 anni fa. E' scandaloso l'arbitraggio di Damato in Inter-Juventus dell'anno scorso...e potremmo continuare con almeno 6 episodi determinanti a stagione. La stagione era partita abbastanza bene, con valutazioni abbastanza conformi, poi con il crescere delle richieste bianconere sull'esposto sembra che tutto sia cambiato.

Noi siamo diventati come un frate indovino che fa l'almanacco, contiamo con il pallottolliere le sviste e gli errori, oltre alle previsioni meteorologiche, le fasi lunari, i consigli pratici per agricoltori e massaie e poi da oggi aggiungeremo il messaggio francescano per il prossimo arbitro di turno, chiedendogli non aiuti, ma quanto meno delle valutazioni eque.

CREDITO ESAURITO

Così non si può più continuare. Stiamo raschiando il barile della pazienza. Se dopo la partita con l'Udinese avevamo dato ancora un pò di credito al duo Marotta-Delneri, ora siamo al capolinea. Purtroppo la seconda sconfitta dopo la sfida con il Palermo pone in rosso il credito. Siamo stufi di vedere un approccio sbagliato.Non è possibile vedere giocatori che passano la palla a giocatori che stanno per entrare (vedi Sissoko e Salihamidzic). Delneri cerca alibi arbitrali, forse e in parte ha ragione ma quelli non bastano. Doveva Delneri tirar fuori questa rabbia dopo la partita con il Chievo, dopo Napoli, non ora. I buoi sono scappati quasi tutti ora...A Palermo abbiamo assistito a nefandezze arbitrali ma ormai siamo abituati da 5 anni. Delneri se ne faccia una ragione. L'unica cosa buona Delneri ha detto citando Calciopoli "...sempre che sia esistita..". Questa frase ci sembra pero' un modo di ingraziarsi i tifosi. E con lui pure Marotta che pero' ha la colpa di non aver comprato terzini all'altezza in due sessioni di mercato. Insomma gli arbitri hanno le loro colpe e su questo ci pensi Andrea Agnelli, ma anche Delneri e Marotta hanno le loro e non sono poche. Il credito e' esaurito da Cagluari in poi si va in bolletta...

mercoledì 2 febbraio 2011

CHE CASSATA...

Che cassata... questa stagione bianconera e questi errori difensivi. Che cassata questo arbitraggio di Morganti. Proprio un bel dolce siciliano servito fresco fresco per il dolce palato dei tifosi bianconeri. Che cassata i terzini che non aiutano i centrali. Che cassata Barzagli. Che cassata far saltare Migliaccio da solo in area. Che cassate gli errori di Matri sottoporta.
Che cassata questa Juventus che in campo scende molle come un budino e anche se con coraggio non riesce a riprendersi dopo la batosta di Udine.
Ci vuole coraggio per decidere come decide Morganti. A Napoli un gol buono non dato. Qui invece un rigore nettissimo non dato.
Errori sempre più gravi per una Juventus che già ha difficoltà per conto suo, ma che continua a essere penalizzata in modo cospicuo e continuo.
Già la Juventus è un diesel senza benzina e se poi ci metti di mezzo pure un benzinaio che trucca l'erogatore allora siamo messi proprio male. In giornata avevamo annusato la brutta aria e come sempre segnalato. Una volta fino al 2006 sbagliavano qualche volta a favore e qualche volta contro. Ora, invece fischiano nel dubbio sistematicamente contro, bene così, saranno contenti nella stanza dei bottoni. Non sono contenti i tifosi bianconeri che vorrebbero lanciare il telecomando. La Juventus nel secondo tempo ci ha provato ha creato, ha sbagliato, prima di spegnersi come un lumicino. Una cassata amara per Delneri. Se Delneri vuole mangiare le frittelle di Carnevale a Cagliari non potrà più fallire.

Pazzini all'Inter: ecco il vero motivo

In tanti si sono chiesti come mai Pazzini sia finito all'Inter. Lo stesso Marotta, ieri, ha dato una spiegazione: "l'operazione di Pazzini è stata fatta con cessione definitiva dalla Sampdoria all'Inter, quindi con un'imputazione di bilancio che tocca questa stagione. Noi non potevamo assolutamente entrare in questa trattativa".

Siamo rimasti amareggiati che Marotta si sia lasciato scappare Pazzini, viste poi le condizioni per acquistare Matri, tuttavia se andiamo a vedere bene bene, le motivazioni del trasferimento possono essere trovate in ragioni extra calcistiche.

La valutazione data di Pazzini ci è sembrata molto bassa. Possibile che un giocatore valutato in estate 25 milioni ora possa valere solo 12 più Biabiany. C'è qualcosa sotto?

Come tutti sanno le famiglie Moratti e Garrone condividono sia gli interessi in campo industriale (la raffinazione del petrolio) sia in quello sportivo (il calcio). Possibile quindi che qualche interesse si sia incrociato no? Pensate che nel 2008 Saras Energia S.A. (Gruppo Saras) e ERG Petróleos S.A. (Gruppo ERG) avevano firmato un contratto per l’acquisto da parte di Saras Energia di 81 stazioni di servizio di ERG Petróleos, ubicate in Spagna.
In queste settimane l’amministratore delegato della compagnia russa Socar Trading, Valery Golovushkin, ha dichiarato ieri l’interesse ad investire in Italia, con l’obiettivo di una quota in una raffineria da 15 milioni di tonnellate all’anno di produzione e sono solamente due le raffinerie in Italia che hanno una taglia simile: Sarroch di Saras e Priolo di Erg. Indovinate a chi appartengono Erg e Saras? Bravi, avete indovinato.

Possibile e probabile che qualche interesse si sia incrociato. Moratti, in ogni caso, non ha problemi di liquidità. Per Credit Suisse Saras è il titolo preferito tra le 12 società quotate attive nel segmento di riferimento in Europa e da loro coperte perché presenta un portafoglio di alta qualità che è in grado di offrire degli utili più stabili.

Capibile, quindi, che Garrone preferisca concludere trattative con Moratti, piuttosto che con Agnelli, anche se le auto vanno a benzina. Vorrà dire che i tifosi bianconeri se vorranno fare uno sgarbo al presidente doriano, si fermeranno ad altri distributori.