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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

giovedì 22 novembre 2012

SUL CARRO C'E' TANTO POSTO... ORMAI SALGONO, SALGONO, SALGONO...


Fino a qualche giorno fa il carretto, bus, corriera bianconera aveva pochi posti. Complimenti a tratti, critiche tante (soprattutto all'attacco), riferimento a squadra stanca, riferimenti ad aiuti e teoremi su complotti e complottini. Poche parole per Conte, messo in naftalina da un'ingiustizia sportiva, poche parole per il bel progetto a 360 gradi bianconeri. Oggi, il mondo sembra essersi rovesciato. Il carro è stracolmo. Tutti vogliono salire: opinionisti, detrattori vicini e lontani, giornalisti, amici, amici di amici ed ex nemici. Su quel carro ora si vocifera di vittorie, di programmi trionfalistici e di grandezza ritrovata. L'obiettività, la pacatezza, il realismo scompare di fronte al tentativo, a volte truffaldino, di nascondere sotto il tappeto, proprio come qualcun altro, le tante parole di fiele esternate nei mesi scorsi. Troppo facile oggi fare complimenti a denti stretti e magari esaltare per poi deprimere. Molto più semplice, chiudere le porte del carro, sbarrare l'entrata e non leggere o sentire nulla. La persona saggia sa che quanto successo ieri non vale nulla, perchè il domani conta più di ieri. Meglio quindi, mantenere il profilo basso e aspettare al varco, chi oggi esalta ma domani sarà pronto a criticare, come sempre "sine ratio". Il progetto bianconere non ha bisogno di conferme, è una realtà: solido, definito, ambizioso, ma anche "provinciale", perchè solo con la voglia di lottare delle provinciali si vincono le sfide contro chi ha più soldi e fama. Questa Juventus è una bellissima creatura che rispecchia al 100% la voglia di emergere della società, del suo Presidente, del suo allenatore e staff e dei tifosi. 
@pavanmassimo

mercoledì 21 novembre 2012

DA ZERO A DIECI: ZERO AL "GUFO MAIOR", DIECI A QUELL'UOMO "NERO"


Una delle migliori partite europee degli ultimi anni. Un'emozione da vivere con intensità, da rivivere rivedere. Se oggi avete tempo, voglia, rivedetevi la gara, riguardate il pubblico, i tifosi, l'amore, troverete tutto perfetto, eccetto una cosa...
Voto Zero:  a Massimo Moratti che vede ancora complotti e strane manovre del passato. Imparare ad accettare le cose e ringraziare Guido Rossi, senza di lui ....Chissà se avrà gufato ieri sera o meno. Sicuramente qualche coro non sarà stato di suo gradimento. In ogni caso il "Gufo Maior" antibianconero, al momento è stato sconfitto, la speranza è che anche con lo Shakhtar possa filare tutto liscio. 
Voto Uno: ai soldi spesi da Abramovich. Hazard e Oscar sono fortissimi, ma quaranta milioni l'uno, ci pare troppo. Ad Abramovich uno perchè ora mette sulla graticola chi pochi mesi fa ha vinto in Champions. Non c'erano riusciti Ancelotti, Mourinho, Hiddink e compagnia: British Style?
Voto Due: alla difesa del Chelsea. David Luiz "costosissimo" scompare, Cole lotta ma non basta, Azpilicueta, pagato circa nove milioni, sembra un estraneo. La Juve stravince sulle fasce. Resa totale.
Voto Tre: a Di Matteo: smash/schiacciato tennisticamente. Moses mossa senza senso. Mata evanescente. Il Chelsea crea si tre occasioni, ma la gara di ieri poteva finire sei a tre, come un set a Wimbledon. 
Voto Quattro:  a Obi Mikel. Alcuni ricordano l'Essien del 2008, decisivo contro la Juventus di Ranieri. Ieri Ramires ha lottato, il nigeriano, invece, è sparito sotto i colpi del centrocampo bianconero. Un pulcino scomparso nel laghetto.
Voto Cinque: alla poca prolificità di Oscar, Evanescence. Oscar è sicuramente stato uno dei migliori, del Chelsea. Il problema è che essere tra i migliori con grandi occasioni mancate ti porta all'insufficienza. Dopo i due gol dell'andata non ripete quelle "magie" e si ferma sul più bello. Cinque anche ad Hazard: il tacco di Buffon non lo salva. 
Voto Sei: a Cech, Capitano Coraggioso. Fa il Marchetti. Miracoloso in tre interventi: su Lichtsteiner salva sul palo. Su Marchisio si allunga come un gattone, su Quagliarella nel secondo tempo prende l'orologio e ipnotizza.
Voto Sette: a buona parte dei bianconeri. Marchisio si immola nella corsa, ma prende un giallino di troppo. La difesa merita sette con Barzagli e Bonucci che fermano benissimo le sfuriate Blues, peccando solo in un paio di occasioni e venendo graziati da Hazard e Mata. Sette a Giovinco che gioca quei minuti finali con determinazione di chi vuole essere un top.
Voto Otto: A Buffon: due interventi miracolo (uno grazie a Mata, ma la posizione è ok). Le sue espressioni valgono molto. Otto ad Asamoah che spacca la fascia e vince il duello. Otto a Lichtsteiner. Durante l'inno è l'unico con le mani ai fianchi. Nel primo tempo corre come un treno svizzero, puntuale e lo vedi in attacco per colpire il palo e poi lo rivedi in area sulla linea per salvare eventualmente su Hazard. Gli uomini come lui sono da elogiare, perchè corretti, limpidi... esempi, proprio come lo stesso Buffon ed Asamoah. Otto anche a Chiellini che finisce con i crampi ma costruisce un totem nella sua fascia che usa come muro per fermare tutti. Nel primo tempo regala sei anticipi da "fenomeno".
Voto Nove: a Vidal e Quagliarella: a loro piace il Blues. Hanno suonato nel più bel club dello Stamford Bridge. Si sono ripetuti con un bel Blues a Torino. Hanno invertito i ruoli ma non la sostanza. Un abbraccio a fine partita, qualche sassolino verso i critici, la consapevolezza di aver dato tutto e un nove che si portano a casa con la speranza che si possa continuare così.
Voto Dieci: a Conte, Alessio e al dodicesimo uomo. Lo dedichiamo al pubblico, unico, emozionante, coreografico, ma non solo. Il Dieci va all'Uomo Nero che non vedi dietro la vetrata e all'Uomo Bianco (Alessio) che vedi in campo. Artefici di un progetto che diverte e vince. Artefici di un sogno che deve continuare in Ucraina e che non è ancora raggiunto. Manca un punticino per rivedere Antonio Conte in Champions. Portiamolo a casa, facciamo dieci punti... Dieci e l'Uomo Nero tornerà ad essere Bianconero.
@pavanmassimo

day after...


Scorpacciata serale bianconera e "day after". Risveglio felice per i sostenitori di fede bianconera, meno per chi la fede antibianconera la ostenta in ogni modo e ieri ha tifato pazzamente "Blues". Per i tifosi bianconeri, invece, una serata da ricordare, emozioni da inserire nello scrigno dei ricordi bianconeri, una vittoria che entra di diritto tra le più belle dell'era Conte e non solo. Il "day after", però insegna una cosa, forse due. Primo che non si è ancora fatto nulla e se si vuole diventare grandi sul serio il sassolino di ieri è solo il primo da mettere nella strada verso obiettivi di grandezza internazionale. Il secondo elemento è che domenica c'è già una grandissima partita e un grande avversario da affrontare alla Scala del Calcio. Per questo, per fortuna, purtroppo, la festa è finita, gli amici vanno a casa e i ricordi si chiudono nel cassetto, la partita più importante è sempre quella che viene, perchè a guardarsi le spalle, non si guadagna nulla. Ricominciare dalla sfida con il Chelsea, per crescere ancora, consapevoli che tutti gli elementi per creare qualcosa di grande (società/mister-squadra-tifosi) ci sono e sono più uniti che mai. La serata di ieri non deve essere un episodio isolato, ma bisogna crederci per renderla la prima di una serie di grandi emozioni.
@pavanmassimo

ATTENTI A QUEI DUE...




Vidal e Quagliarella a Londra, Quagliarella e Vidal a Torino, prima che Giovinco facesse vedere come si segna da centrocampo. La strana coppia del gol bianconera. SuperQuagliarella timbra il cartellino con regolarità. Arturo Vidal e' attaccante aggiunto che segna come una punta. Emozioni grandi da Londra a Torino per regalare una notte indimenticabile ai tifosi. Intensità, cuore, geometrie, azioni e grande voglia di vincere. La Juventus non si vuole fermare e con lei i suoi tifosi che hanno creato la vera e propria bolgia bianconera. La coppia bianconera nel post partita ha parlato con prudenza, sobrietà e inneggiando al lavoro. Due uomini grandi, oltre che ottimi giocatori, due uomini perfetti per Conte, soldatini con la S maiuscola.
@pavanmassimo

LA JUVE SUONA UNO SPLENDIDO "BLUES"


Partita da dentro o fuori, partita non per deboli di cuore, Di Matteo gioca copertissimo, praticamente senza punte, Conte risponde con la formazione praticamente base con Quagliarella al posto di Giovinco. La Juventus parte benissimo e al terzo minuto e' il palo a fermare una bellissima combinazione Vucinic-Lichtsteiner con Cech che salva miracolosamente sul palo.  La Juventus ci prova ma lascia un'occasione colossale al Chelsea al nono minuto. Oscar fa il Messi e ne salta tre, Hazard però solo davanti a Buffon si fa ipnotizzare da San Buffon. Dopo il pericolo la Juve riprende animo e guadagna tre corner consecutivi mettendo pressione. Arriva il secondo miracolo di Cech su Marchisio. Ci prova poi Quagliarella ma le polveri sono bagnate dopo un bell'assist di Vidal. Un monumentale Chiellini di propone come perfetto nei primi venti minuti con interventi puliti e in anticipo. La Juventus gioca bene, crea, tira ma manca l'ultimo colpo. Poco dopo il trentesimo altra bellissima azione Juve con Marchisio-Vucinic-Lichtsteiner ma manca l'ultimo passaggio.  Il Chelsea però non si disunisce e rimane in agguato e ancora con Oscar va vicino al gol. Arriva il gol con il colpo di fortuna  al minuto trentacinque. Dinamica simile al miracolo di Marchetti con la Lazio. Tiro di Pirlo, ma questa volta Cech non ce la fa. La Juve va vicina al raddoppio con Lichtsteiner e Cole che salva sulla linea. Sulla ripartenza ancora Buffon che salva su Oscar, la partita e' bellissima.  Il Chelsea però non cede di un centimetro con un unico schema, palla lunga di David Luiz e ripartenza con Oscar o Hazard. A un minuto dalla fine del primo tempo ancora Oscar che nello stretto si muove come un serpente velenoso. La Juventus parte forte nella ripresa e Vucinic spreca una buona palla. La partita si accende su un possibile rigore per la Juve e sulla successiva ripartenza del Chelsea con punizione di Mata sulla barriera.  La Juventus soffre ma in contropiede spreca una bella palla con Vidal.  La Juventus crea ancora tanto prima con Quagliarella e poi con Pirlo con Cech che fa un altro intervento determinante e si ripete su Quagliarella solo davanti al portiere ceco. Di Matteo le tenta tutte e mette il talismano Moses togliendo
Azpilicueta. La Juventus raddoppia con Vidal capovolgendo i gol dell'andata dopo una bellissima azione con Asamoah e palla al centro per il cileno che non sbaglia. Dopo il gol reazione inglese, la contro reazione bianconera con Caceres che va vicino al terzo gol. Di Matteo tenta il tutto per tutto con Torres e fuori Mikel.  La Juventus crea ancora a Vucinic sbaglia la più facile delle palle gol, dopo un'azione sontuosa. Il Chelsea e' ancora vivo e con Moses va vicino al gol ma Buffon e' iperattento. Entra poi Giovinco che tenta subito il tiro alto.  Gli ultimi minuti non passano mai e qualche sbavatura rischia di creare un presupposto con Oscar che balla e viene fermato. A segnare il terzo gol di pensa Sebastian Giovinco su ideona di Vidal. Seba si toglie la maglia e per lui la standing ovation perché se la merita dopo le critiche, ma per lui i cori di sostegno erano già partiti. Chelsea demolito e mezzo obiettivo percorso, ora manca un punto... Solo uno. 
@pavanmassimo
Abbiamo letto con attenzione le motivazioni che hanno portato il Tnas a ridurre la squalifca di Antonio Conte. Le motivazioni arrivano alla fine del lungo tunnel giuridico di questi mesi che alla fine hanno e stanno privando il mister bianconero della panchina fino alla sfida con il Palermo. Le motivazioni, purtroppo presentano alcuni punti oscuri e sopratutto un paio di questioni che veramente meritano un riflessione.
Primo punto: una frase delle motivazioni. "Sulla base di questi elementi il Collegio non ha elementi oggettivi per valutare inattendibile le dichiarazioni rese dal Carobbio, anche alla luce del principio dell’ordinamento sportivo in ordine alla assenza di necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio".
Ragionate tutti su questa frase e capirete molte cose. L'ordinamento sportivo non ha la necessità di raggiungere la certenzza di andare al di là di ogni ragionevole dubbio. Purtroppo per chi ha giudicato, purtroppo per i detrattori, purtroppo che chi richiede giustizia, Antonio Conte è stato giudicato colpevole per Albino Leffe -Siena con dei dubbi. Il dubbio che non sia colpevole. La sua carriera è stata interrotta, gli è stato privato di lavorare, è stato offeso, messo sui giornali e gli è stato provocato un danno su situazioni "dubbiose". Impossibile accettare una giustizia che ragiona su ipotesi e che condanna con dei dubbi, sulla base di presupposti non certi. I fatti di Gheller e Italiano, di cui abbiamo parlato in precedenza testimoniano come Carrobbio non sia credibile in altri episodi.  Rafforza e conferma quei dubbi e rende inaccettabile una giustizia che condanna senza certezza. 
Il secondo punto oscuro è il ruolo di Stellini: la corte presuppone che la confessione di Stellini sia un punto a favore della colpevolezza di Conte. Anche in questo caso, nessuna prova, ma solo una supposizione. Forse in pochi ricordano o evitano di ricordare che l'attuale ordinamento vede nella confessione o parziale confessione, in assenza di possibilità di dimostrare l'innocenza, l'unico modo per taluni di difendersi, sopratuttto per chi è accusato di illecito sportivo. La confessione di Stellini, non intacca, quindi, per nulla la posizione di Antonio Conte, anzi, rafforza la tesi difensiva, discolpando l'allenatore bianconero al 100%, questo andrebbe ribadito, accertato, acclarato, non confutato.
I dubbi dovrebbero essere presenti in tutte le persone con un minimo di senso critico, noi su questo punto continueremo a battere, forse noiosi, forse pedanti, ma sicuramente amanti della giustizia "oltre ogni ragionevole dubbio".
@pavanmassimo

MEGLIO STARE ZITTI


A sentire quel signore li ci verrebbero da dire tante cose. Il ricordo del passato, dei tanti soldi spesi, di incapacità manageriale, di risatine, di sconfitte, di umiliazioni e tante altre cose. A sentire quel signore li ci sarebbe da scrivere un libro, perché il vestito bianco non esiste, non è mai esistito e lo sporco e' tutto sotto il tappeto. Oggi qualcuno parla di ingiustizie ma non parla minimamente di partite e di calcio in cui gli avversari non hanno rubato nulla. Ricordiamo che in tutte le partite ci sono episodi a favore e contro ma bisognerebbe anche guardare lo svolgimento delle partite stesse. Non accettiamo che si riparli di disegni e altre cose perché i disegni di adesso sono come quelli di allora, immaginari. Di persona francamente non abile nel suo mestiere,  ne vediamo solo una...il timoniere che come allora commette sempre gli stessi errori.
@pavanmassimo

venerdì 16 novembre 2012

CASSANO IN "TOTALE FUORIGIOCO"

Oltre al linea, perennemente e di tanto come il fuorigioco di Siena. Le parole di Antonio Cassano sono inaccettabili, un attacco gratuito, personale, grave, rispetto a quanto detto da Antonio Conte che non si era per nulla riferito a Cassano, ma aveva parlato solo dei soldatini, non citando per nulla il campione barese, riportiamo le parole di Conte: "Partiamo dal presupposto che a me è piaciuto molto quello che ha detto Bonucci, quando si parla di soldatini qui si parla di professionisti. Quando io parlo di professionalità e di professionismo  in altri campi, io per primo e i calciatori dobbiamo essere professionisti nel nostro lavoro. Noi chiediamo professionalità, chiediamo ai nostri ragazzi di essere professionisti. Debbo dire in tutta onestà che quando andiamo a prendere un calciatore, quando decidiamo di investire - anche perchè oggi non possiamo permetterci di fare investimenti sbagliati - le cose che andiamo a vedere, oltre alle cose dal punto di vista tecnico-tattico, chiediamo se il calciatore ha dei requisiti umani importanti. Perchè nei momenti di difficoltà - e di momenti di difficoltà ce ne sono tanti durante l'annata - il calciatore viene sempre in secondo piano ed emerge sempre l'uomo. Se noi abbiamo una squadra fatta di uomini, allora vinciamo, così come è successo l'anno scorso, così come ci auguriamo possa succedere anche quest'anno. Quando invece dietro l'uomo c'è un quaquaraquà, un uomo di poca cosa, allora sono i primi che ti fanno affondare, quindi preferiamo lasciare questi giocatori agli altri".
Le parole di Cassano oggi sono in totale fuorigioco "Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante cassanate nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo. Lui che, lo ripeto, è stato squalificato per omessa denuncia".
Attaccare Antonio Conte per la squalifica per omessa denuncia è inaccettabile. Perchè inaccettabile? Semplice e chiaro: basta leggere le carte, i fatti, gli avvenimenti e le sentenze. A Cassano diciamo una cosa, una cosa sola. E' fortunato, molto fortunato perchè chiunque può trovarsi e potrebbe trovarsi un giorno nella situazione in cui è finito Antonio Conte, ma non solo Conte, Angelo Alessio, Mavilio Gheller, i giocatori del Siena e tanti altri finiti sotto attacco di pentiti inaffidabili. Qualunque tesserato dovrebbe lottare per modificare le regole, non godere delle situazioni e delle falle che hanno portato alle ingiuste inquisizioni, usandole come arma di offesa.
Una giustizia o presunta tale che ragiona su indizi e pentiti non affidabili dovrebbe far riflettere, anche Antonio Cassano che potrebbe con senso critico trovare tanti difetti nella vicenda Conte-Carobbio.
Antonio Conte ha dimostrato una moralità e una correttezza incredibile in campo con le sue azioni, le sue giocate, il suo passato. Per Cassano parla il suo passato che non ci va di ricordare.
Auguriamo a Cassano di poter vincere quanto Conte, ma forse è troppo tardi, l'arbitro ha alzato la bandierina e  oltre la linea c'è proprio il talento di Bari Vecchia e nessun altro.
@pavanmassimo

#TALK2CONTE: "UN SUCCESSO NON CASUALE"

In questi giorni, nei forum, online, in tv, tra i tifosi, abbiamo sentito parlare sovente dell'iniziativa bianconera di lunedì scorso #TALK2CONTE. 
La chat, o se preferite "video interivista" con i tifosi è stata un vero e proprio successo. Numero di contatti altissimo, domande e video ripresi da tutte le testate nazionali ed anche alcune internazionali, domande dei tifosi competenti e scelte in modo preciso, ragionato e scrupoloso dall'area comunicazione bianconera. Un successo certificato dai numeri e dai commenti dei tifosi non solo sul sito bianconero e su facebook ma anche sui nostri canali.
Se da una parte il successo è determinato da Antonio Conte, abilissimo nello stare per circa un'ora davanti alle telecamere e unico nel rispondere in modo preciso e puntuale alle domande dei tifosi, dall'altra il merito sta sicuramente a chi sta dietro alla scrivania, permettendo un successo che non è per nulla frutto del caso.
Come ricorda il sito ufficiale bianconero i numeri sono di tutto rispetto: durante la diretta su Youtube sono arrivati oltre 1.000 commenti, 16 al minuto, uno ogni 3,75 secondi. Il tempo medio di visualizzazione della diretta ha superato i 14 minuti per utente. I post relativi alla diretta su Facebook hanno raggiunto oltre un milione e mezzo di utenti unici, mentre su Twitter sono state registrate oltre 8.000 interazioni. Il reach complessivo stimato sull'operazione è di oltre 12 milioni di impression (ovvero visualizzazioni generate dall'evento; fonte: Sysomos)
Quindi sicuramente un plauso al Presidente Andrea Agnelli, al Direttore della Comunicazione Claudio Albanese e a Federico Palomba che ha curato gli aspetti operativi del progetto con il ruolo di Head of the New Media. La Juventus è partita con due anni di ritardo rispetto alla concorrenza ma come hanno evidenziato alcuni quotidiani sportivi ieri, la Juventus è oggi undicesima per numero di fans su facebook con oltre quattro milioni di like. Un numero alto, per esempio rispetto all'Inter ma sicuramente migliorabile, anche grazie alle tante iniziative che l'area media bianconera ha in programma nei prossimi mesi.
In ogni caso la società è soddisfatta dell'alto numero di interazioni in tutte le pagine bianconere, che le rendono tra le più cliccate della rete.
Il ritardo rispetto agli altri team è stato elemento di stimolo per cercare di recuperare il gap e sicuramente l'apporto dei tifosi bianconeri è fondamentale e lo sarà nei prossimi mesi per crescere ulteriormente.
Iniziative come quella di lunedì, non possono fare altro che spingere I TIFOSI BIANCONERI A CLICCARE LIKE SULLA PAGINA UFFICIALE.

#TALK2CONTE: "UN SUCCESSO NON CASUALE"

In questi giorni, nei forum, online, in tv, tra i tifosi, abbiamo sentito parlare sovente dell'iniziativa bianconera di lunedì scorso #TALK2CONTE. 
La chat, o se preferite "video interivista" con i tifosi è stata un vero e proprio successo. Numero di contatti altissimo, domande e video ripresi da tutte le testate nazionali ed anche alcune internazionali, domande dei tifosi competenti e scelte in modo preciso, ragionato e scrupoloso dall'area comunicazione bianconera. Un successo certificato dai numeri e dai commenti dei tifosi non solo sul sito bianconero e su facebook ma anche sui nostri canali.
Se da una parte il successo è determinato da Antonio Conte, abilissimo nello stare per circa un'ora davanti alle telecamere e unico nel rispondere in modo preciso e puntuale alle domande dei tifosi, dall'altra il merito sta sicuramente a chi sta dietro alla scrivania, permettendo un successo che non è per nulla frutto del caso.
Come ricorda il sito ufficiale bianconero i numeri sono di tutto rispetto: durante la diretta su Youtube sono arrivati oltre 1.000 commenti, 16 al minuto, uno ogni 3,75 secondi. Il tempo medio di visualizzazione della diretta ha superato i 14 minuti per utente. I post relativi alla diretta su Facebook hanno raggiunto oltre un milione e mezzo di utenti unici, mentre su Twitter sono state registrate oltre 8.000 interazioni. Il reach complessivo stimato sull'operazione è di oltre 12 milioni di impression (ovvero visualizzazioni generate dall'evento; fonte: Sysomos)
Quindi sicuramente un plauso al Presidente Andrea Agnelli, al Direttore della Comunicazione Claudio Albanese e a Federico Palomba che ha curato gli aspetti operativi del progetto con il ruolo di Head of the New Media. La Juventus è partita con due anni di ritardo rispetto alla concorrenza ma come hanno evidenziato alcuni quotidiani sportivi ieri, la Juventus è oggi undicesima per numero di fans su facebook con oltre quattro milioni di like. Un numero alto, per esempio rispetto all'Inter ma sicuramente migliorabile, anche grazie alle tante iniziative che l'area media bianconera ha in programma nei prossimi mesi.
In ogni caso la società è soddisfatta dell'alto numero di interazioni in tutte le pagine bianconere, che le rendono tra le più cliccate della rete.
Il ritardo rispetto agli altri team è stato elemento di stimolo per cercare di recuperare il gap e sicuramente l'apporto dei tifosi bianconeri è fondamentale e lo sarà nei prossimi mesi per crescere ulteriormente.
Iniziative come quella di lunedì, non possono fare altro che spingere I TIFOSI BIANCONERI A CLICCARE LIKE SULLA PAGINA UFFICIALE.

LA DESCRIZIONE DI UN ATTIMO...

Forse non bastano delle parole per descrivere un gesto tecnico, una rovesciata volante, il pubblico che grida: "ohhhhh", la curva avversaria ammutolita che applaude comunque, un silenzio irreale che diventa delirio. A volte le giocate contano più delle critiche, delle mezze frasi dette o pensate o di quel posto da titolare che a volte c'è e a volte no. A volte basta un semplice gesto per cambiare la storia di una stagione. "La descrizione di un attimo, le convinzioni che cambiano ... " dicevano i Tiromancino, "la sensazione che in un attimo, qualunque cosa pensassimo poteva succedere...". A vedere i gol di Fabio Quagliarella si ha la sensazione vera e propria che qualsiasi cosa possa succedere. Dai gol bellissimi con la Sampdoria (uno da centrocampo), ai gol con l'Udinese fino a quelli pre infortunio come la rovesciata al Chievo o il pallonetto al Catania. E poi ancora quest'anno quello di Stamford Bridge, il gol ancora al Chievo e quello "magico di Pescara". Quagliarella che non segna gol banali, ma spesso piccole gemme da incastonare nell'album dei ricordi del tifosi. Si può amare o meno un giocatore, ma a volte il dato di fatto è oggettivo. Si resta "sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere....e come sempre un'emozione fortissima ...bellissima perchè... come sempre sei la descrizione di un attimo". Non sappiamo se sarà titolare sabato o martedì e francamente ci atteniamo alle giuste e sicuramente ponderate scelte di Conte che merita rispetto le che vanno condivise perché ha dimostrato con i fatti di sbagliare ben poco. Tuttavia, non possiamo restare insensibili di fronte a un gesto tecnico, quando è unico e meraviglioso va celebrato. In questi gesti Quagliarella ci ricorda tanto un compagno di Conte del passato, quel Vialli che seppe vincere tanto...con il mister. La strada per Quagliarella è lunga, ma chissà che anche lui non riesca ad avvicinarsi a quella stella del firmamento bianconero. 
@pavanmassimo

giovedì 15 novembre 2012

TASTIERA VELENOSA: "ALTRO CHE REGALO ALLA JUVENTUS, DIECI MOTIVI"


Pochi giorni fa il Consiglio Comunale di Torino ha approvato, con 24 voti favorevoli, 7 contrari e 8 astenuti, la delibera "di adozione" dell'intesa tra Città e Juventus con cui verrà ceduta un'area di 180mila metri quadri in cui saranno realizzati campi di allenamento, la sede societaria, un albergo, attività commerciali e di intrattenimento, edilizia residenziale su 12 mila metri quadri.
Ci vorrà una perizia per definire il prezzo, fissato al momento dell'accordo fissato in 10,5 milioni di euro.
In questi giorni si sono alzate al cielo tante voci, tante voci di protesta per questa cessione difinita da alcuni un regalo. Francamente riteniamo queste voci, come al solito pretestuose e come al solito elenchiamo non uno, ma dieci motivi per cui questo non è un regalo, ma un'operazione saggia, che permette a chi ha voglia di investire e di dare lavoro di farlo. Conosciamo tanti finanziamenti a fondo perduto e questo, visto il successo dello Juventus Stadium siamo sicuri non lo sarà.
PRIMO: AREA NON UTILIZZATA-  Chi parla di regalo non conosce la storia, della Continassa, un'area definita da molti di degrado, che al momento nella zona compresa fra via Traves, corso Ferrara, via Druento e strada antica di Altessano sembra più una "zona proibita" che altro. Nessun luogo piacevole da vedere e un luogo dove lo Stadium bianconero sembra una cattedrale nel deserto. Una zona che richiede investimenti corposi, il Comune di Torino li avrebbe fatti autonomamente? La risposta è quasi sicuramente no.
DUE: INVESTIMENTI IN PERIODO DIFFICILE - In momento di crisi, si dice che chi investe o è folle, o è follemente lucido. Alla Juventus si spera la seconda. Spendere una cifra così consistente del proprio capitale per questi investimenti può essere rischioso, ma anche avvenieristico e profondamente oculato. Bisognerebbe apprezzare chi rischia del suo, non criticare a prescindere in base al tifo.
TRE: SERVIZI- La Juventus con il suo progetto non solo offrirà un miglior servizio ai propri tifosi, ma anche alla collettività. Trasformare una zona di degrado in eccellenza, aumentare il valore del quartiere, offrire a Torino un altro polo di interesse, ragioni sufficienti per dire si.
QUATTRO: ECCELLENZA - Con le Olimpiadi invernali, Torino si è dimostrata centro di eccellenza nello sport, nell'organizzazione, nella pianificazione, nella gestione. Questo progetto permette alla città di ampliare le proprie aree di attrattività, di aggiungere alle diverse attrazioni una zona ulteriore di curiosità e aumentare la permanenza nel capoluogo piemontese.
CINQUE: TURISMO - La Juventus porta a Torino circa 1,000,000 di tifosi all'anno, molti di questi si fermano in città e favoriscono lo sviluppo della zona, permettono e aiutano l'economia locale. Se ciascuno di questi spendesse dai 10 ai 30 euro l'anno, l'indotto torinese guadagnerebbe dai deici ai trenta milioni di euro...
SEI: NOTORIETA'- Quale altra società permette ad una città di essere conosciuta come Torino, grazie al calcio? Solo Manchester, forse...La città di Torino gode di un'immensa notorietà "worldwide" anche grazie alla Juventus che viene citata più e più volte nei tg sportivi e non solo. Per milioni di tifosi la città è meta di pellegrinaggio sportivo che non comprende solo lo Juventus Stadium.
SETTE: VOGLIA DI PRIMEGGIARE - Se una città vuole primeggiare e continuare a farlo deve investire nelle sue eccellenze e favorire che queste continuino a essere nelle condizioni migliori per farlo. La città di Torino ha un'eccellenza mondiale ed è la Juventus, se vuole che continui a essere fiore all'occhiello deve favorire investimenti e piani di sviluppo per il futuro, ovviamente non a titolo gratuito, ma nemmeno a canoni da strozzino. Il prezzo dell'area sembra equo, un costo opportunità totalemente equiparato all'area in essere.
OTTO: INNOVAZIONE- La città di Torino è sempre stato elemento di innovazione, prima la Fiat, poi con lo Juventus Stadium , arrivare primi con la Cittadella dello Sport bianconera, non vuol dire solo essere all'avanguardia in Italia, ma anche in Europa.
NOVE: LA FIDUCIA- Nel business ci vuole fiducia. Fiducia in chi si mette in gioco ed investe e fiducia in chi nelle istituzioni offre i mezzi e aiuta la creazione di posti di lavoro. La Juventus e la sua proprietà ispirano fiducia, perchè seri, progettuali, ricchi di idee e con voglia di investire nella città e per la citta.
DIECI: LA VISIBILITA'- Il progetto bianconero è visibile e facilmente valutabile. La Juventus ha preso una grande responsabilità perchè dovrà attuare quello che ha in mente di creare, nei tempi giusti, con le risorse pianificate. Non facile, ma possibile, una sfida da vincere.
@pavanmassimo

TRA UN SOGNO "QUASI SFUMATO" E UNO "POSSIBILE"


Tante sfide e amichevoli nella giornata di oggi. Particolarmente interessante sarà in Polonia la sfida tra Uruguay e Polonia. I motivi, oltre alla probabile presenza di Martin Caceres sono legati alla sfida tra Cavani e il bomber polacco del Borussia Dortmund Lewandowski. Due modi diversi di fare calcio, ma due giocatori che sono entrati e forse sono ancora nei sogni del mercato bianconero. Un giocatore con queste caratteristiche attualmente nella rosa bianconera non c'è. Vucinic svaria molto ma non ha la media gol dei due giocatori, Quagliarella si sta ritrovando ma anche lui ha doti diverse, Giovinco è più seconda punta. I giocatori che si avvicinano maggiormente ai due giocatori sono Matri e Bendtner. L'ex giocatore del Cagliari se ritrovasse l'antico smalto potrebbe sicuramente candidarsi, Nicklas Bendtner, invece appare un gradino sotto ed ha mostrato buone cose, ma non da prima scelta. La Juventus, se vuole competere con le grandi in Europa, dovrà obbligatoriamente, nel futuro individuare un centravanti in grado di cambiare anche da solo le sorti di una partita. Se Cavani ormai, vista la clausola è un sogno impossibile, Lewandowski, appare quanto meno "raggiungibile". La quotazione sui venticinque milioni, magari limabile con una contropartita non le rende un sogno irrealizzabile. Stasera, quindi, all' Arena Gdansk, occhi aperti e chissà che qualche sogno in futuro, possa diventare realtà.
@pavanmassimo

CREDIBILE, POCO CREDIBILE, "INCREDIBILE"


Antonio Conte nella "famosa conferenza stampa" a fine agosto usava queste parole:  "Il signor Pippo, per la Procura è definito un bugiardo, bugiardo, non credibile, quando dalla Procura federale Pippo, non Filippo, Pippo Carobbio, persona altamente credibile. Antonio Conte, è poco credibile, non credibile. Allora io penso anche che la credibilità uno la ottiene nella vita, giorno dopo giorno e io nella mia vita penso di aver ottenuto grande credibilità, a differenza di chi si è venduto le partite, ha venduto se stesso, la sua famiglia e i suoi compagni, da tre anni. E io mi devo sentire lui altamente credibile e io poco credibile, da chi? Dalla Procura federale".
In questi mesi Antonio Conte è stato in silenzio e come ha detto lunedì ha rispettato le sentenze, anche se possiamo francamente definire un'ingiustizia la sua condanna. Ha dimostrato per l'ennesima volta la sua alta moralità e i suoi valori rispettando i giudizi.
In questi mesi, purtroppo per la giustizia, però altre cose sono venute a galla che hanno minato totalemente la creidibilità di Filippo Carobbio. 
Semplice, forse troppo semplice ricostruire i fatti, che purtroppo i giornali dimenticano e non evidenziano, forse perchè complici, forse perchè hanno paura di dire che Antonio Conte è vittima, forse perchè hanno paura di dire che è stata perpetrata l'ennesima ingiustizia verso Conte e verso la Juventus.
Partiamo dal già citato caso Gheller, la cui ultima frase della sentenza  del Tnas è fondamentale: Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto (così – e proprio in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 – è, ad esempio, il c.u. n. 029/CGF del 20 agosto 2012, che contiene sia la decisione relativa al ricorso Conte, sia la decisione relativa al ricorso Alessio).
In breve: Carobbio, poco credibile.
Passiamo a questa settimana dove  davanti al Tnas si sono confrontati Filippo Carobbio, l'accusatore  e Vincenzo Italiano che ha preso 3 anni di squalifica e ha visto un'onesta carriera al momento interrotta. Alcuni (pochi) quotidiani hanno riportato come Carobbio non avrebbe convinto riportando di una conversazione tra Italiano e Turati che lui avrebbe origliato. Dubbi sul grande accusatore che cominciano a circolare in più di una bocca e non soltanto di coloro che da sempre hanno parlato di "innocenza di Antonio Conte".  Si trattarebbe di un duro colpo a tutta la teoria della procura.
La domanda a questo punto viene spontanea, perchè se ne parla così poco? Perchè nessuno vuole tutelare la carriera di queste persone accusate che stanno pagando per colpe non proprie? Purtroppo la situazione è più grave del previsto, un termine: INCREDIBILE.
@pavanmassimo

FORZE FRESCHE IN PREPARAZIONE


Le settimane senza i nazionali sono sempre settimane particolari. Gruppo a ranghi ridotti, amichevole con una squadra "amica", arrivo dei nazionali a stretto giro di posta della partita, poco tempo per studiare soluzioni, contromosse e schemi. Antonio Conte e Angelo Alessio, forse avrebbero fatto volentieri a cambio (Lazio dopo i danesi e Pescara dopo le nazionali). Purtroppo, non è così e con i "reduci" si studiano le contromosse per una Lazio, che anche grazie al minor numero di nazionali potrebbe essere sabato maggiormente in palla. Tra le soluzioni la corsia di destra vede Pepe e Isla al lavoro a Vinovo. Il primo deve recuperare la forma dopo la sgambata con la Primavera, il secondo sta mostrando piano piano le sue doti e potrebbe avere una nuova chanche contro i capitolini. In avanti Matri e Quagliarella scalpitano. Il primo deve ritrovare la via del gol, il secondo la continuità di gol e prestazioni iniziata con il Bologna, interrotta con l'Inter e ritrovata con i danesi e a Pescara. Se lavoreranno bene probabilmente troveranno una maglia da titolare sabato. Da valutare anche la situazione di De Ceglie, Conte lunedì ne ha parlato così: "De Ceglie: anche se in questo inizio di campionato ha avuto alcuni problemi fisici dovuti al fatto che si è dovuto operare al ginocchio, ha dovuto togliere la vite che gli era stata messa per la frattura precedente della rotula. E' un ragazzo su cui conto tantissimo, che l'anno scorso è stato fondamentale per la vittoria dello Scudetto". Chissà che Conte non decida proprio di rilanciare l'esterno sabato per concedere ad Asamoah le doppie sfide Chelsea- Milan. Insomma, tanti punti interrogativi e una sola certezza, lo staff bianconero non lascera, come al solito nulla al caso.
@pavanmassimo

NON BASTA VINCERE UN "SET" MA AIUTA...


Come al solito, in molti ma non in tutti, manca equlibrio. Dopo i canti gregoriani pro Inter di sabato scorso e i grandi de profundiis bianconeri del post sfida ai nerazzurri, in questo fine settimana stiamo assistendo all'opposto. Esaltazione bianconera e abbassamento delle aspettative altrui (Napoli e Inter) su tutte. Un dietrofront massiccio, avvenuto dopo il punteggio tennistico con cui la Juventus ha battuto nettamente il Pescara. Ovviamente la Juventus sembra avere qualcosa in più rispetto alle altre, equilibrio, rosa ampia, ma anche qualcosa in meno come quel bomber da doppia cifra (Cavani e Milito). Se Quagliarella segnasse con il ritmo attuale, tutto potrebbe essere scritto, ma anche i più ottimisti sanno che non è così e sopratutto gli impegni di Champions League potrebbero modificare profondamente gerarchie e classifica. Allo stato attuale delle cose determinanti saranno le sfide pre e post Chelsea e Shakhtar. Un tour de force che comprende Lazio-Milan e Torino. Tre partite ad altissimo coefficiente di difficoltà per motivazioni diverse. Tutto sarebbe più facile con Antonio Conte in panchina, ma il destino vuole che l'allenatore possa tornare solo e soltanto dopo questo miniciclo di ferro. Fondamentale sarà, quindi, rivedere fin da sabato l'atteggiamento delle sfide con danesi e abruzzesi, solo con quella ferocia e determinazione, si potranno portare a casa i primi tre punti, consapevoli, però, che il cammino è ancora molto lungo e quello di sabato è stato solo un primo set di una partita che ne vede ancora da giocare altri 26 in campionato e si spera tanti altri in Champions League.
@pavanmassimo

LO STRANO CASO: I MIGLIORI DI SEMPRE...


Non l'hanno fatto notare in tanti, ma questa Juventus dopo dodici giornata vanta il miglior attacco di sempre dal 1994 di tutti i campionati da 3 punti dopo dodici giornate. Superate la fortissima Juventus del 1996-1997 (26 gol), quella del 2003-2004 e del 2005-2006 (26 gol per entrambe). Questa Juventus viaggia ancora meglio dell'anno scorso con 29 gol contro 21 realizzati e 9 contro dieci dell'anno scorso subiti.  Il primo marcatore in campionato è diventato Fabio Quagliarella con sei gol, anche grazie alla tripletta di sabato, seguito da Arturo Vidal (che però batte i rigori) a quota cinque, segue poi Giovinco a quota quattro.
E' incredibile come questa squadra, criticata da molti, stia riuscendo dove altre non erano arrivate. Ha ragione, quindi, Antonio Conte, quando dice che la sua squadra è la più offensiva del campionato, la mentalità dice assolutamente questo. I centrocampisti bianconeri sono quelli che segnano di più, se anche Quagliarella, Giovinco, Vucinic e si spera presto Matri dovessero arrivare o avvicinarsi alla doppia cifra, la Juventus potrebbe avere uno dei migliori reparti offensivi della storia recente, con buona pace del top player...
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4 MESI IN UN'ORA...


Si possono condensare quattro mesi di Antonio Conte in un'ora? Probabilmente no, anche se l'ora di talks offerta dalla Juventus ieri è stata molto interessante per affrontare tutti i temi bianconeri: "dalla vittoria ops sconfitta con l'Inter", fino al turnover, dal pensiero su Pogba al girone di Champions, senza dimenticare i risultati ottenuti in campionato e le frecciatine ai media. Antonio Conte ha risposto in modo esaustivo, alternando sarcasmo a parole forti e chiare, verso tutti: avversari, contestatori, giornalisti e tifosi. Il monito chiaro e unico è all'unità, unità di intenti per ottenere l'obiettivo che è quello di tornare a vincere. Unità anche in caso di sconfitta e di mancata qualificazione in Champions, perchè questa squadra non è a fino ciclo, ma all'inizio del suo progetto tecnico e sportivo. Antonio Conte ha fatto capire che lui c'è, c'è sempre e anche se non può completare al 100% il suo lavoro in questi mesi i suoi giocatori e lo staff hanno fatto tutto quello che potevano fare. Per vederlo e risentirlo basta aspettare qualche settimana.
@pavanmassimo

UNA SETTIMANA PER INVENTARE...


Sabato prossimo mancherà Andrea Pirlo e Antonio Conte e Angelo Alessio avranno una settimana per inventare una soluzione. Una soluzione estremamente intrigante, di emergenza, certo ma anche di maturità perché Pirlo non è eterno e anche se l'ex rossonero e' un campione di livello mondiale e insostituibile, una squadra non può e non deve essere legata a uno ed un solo uomo. Ecco che in un a gara difficile, per la prima volta la Juventus deve fare a meno del suo uomo guida, almeno per quel che riguarda il centrocampo, ma visto i palloni giocati, il vero faro. Interessantissimo vedere come si schiererà la formazione bianconera, Pogba, Marchisio e Vidal, oppure qualche altra soluzione? Siamo sicuri che Antonio Conte ha già iniziato a pensarci appena ha visto quel cartellino giallo a Pescara e sicuramente non è stato il solo.
@pavanmassimo

lunedì 12 novembre 2012

QUATTRO MOTIVI PER SORRIDERE


Il weekend perfetto bianconero si consuma tra Pescara e Bergamo. Inizia la Juventus che regala una serata da incorniciare. Classe, determinazione, geometrie e velocità che rendono la serata dell'Adritico unica ed indelebile. Il primo dei quattro motivi per sorridere sono i sei gol, frutto di un gioco entusiasmante, scambi in velocità e tanto tanto lavoro. Il secondo motivo per sorridere, come abbiamo già detto sono gli occhi della tigre, arrivati in massa in Abruzzo. Li abbiamo rivisti e hanno scacciato alla grandissima presunti venti contrari su arbitraggi. Questa Juventus non vuole più sentire accuse. Terzo motivo per sorridere e' il bomber ritrovato. Ora la Juventus ha un quasi capocannoniere, che vuole arrivare in  alto, bene... L'ultimo motivo di sorridere arriva da Bergamo. Suicidio nerazzurro e bianconeri a più quattro, la sconfitta di sabato scorso viene quindi annullata. La Juventus torna ad avere quattro punti di vantaggio sulla seconda, una buona notizia, in vista della difficile sfida alla fortissima Lazio. Mai weekend più dolce...
@pavanmassimo

DA ZERO A DIECI: ZERO AI CRITICONI, DIECI AL FAB-ULOUS E A QUEL GESTO


Il sole dopo la tempesta, la quiete arriva da Recanati a Pescara, non la firma Leopardi ma Fabio Quagliarella regalando la più bella trasferta dell'era Conte, Inter-Juve dell'anno scorso esclusa.
Voto Zero:  a chi pensava a una Juve morta e sepolta dopo la sconfitta con l'Inter, va bene non ha affrontato Barca e Real Madrid ma a Pescara sei gol non li aveva fatti nessuno, nessuno aveva creato così tanto....
Voto Uno: al gol del Pescara, sfortunato? Beh, si forse, ma per chi cercava magari un punto, come quell'uno non si può giocare così.
Voto Due: alla difesa del Pescara e siamo generosi. Cinque gol presi in modo identico nel primo tempo...fascia destra che sembra la prateria del Selvaggio West. Difesa... Questa sconosciuta..
Voto Tre: a Stroppa. In conferenza stampa quasi si commuove, ma le colpe sono anche sue. Una squadra che deve salvarsi deve mordere non "belare".
Voto Quattro: all'attacco del Pescara, non un tiro, tutto arriva da dietro Jonathas impresentabile, Abbruscato, mai pervenuto.
Voto Cinque: a Quintero. Va bene la punizione, tecnica e classe, ma ci si aspettava qualcosa di più. Bravo, ma deve crescere, non basta un calcio da fermo.
Voto Sei: alla difesa bianconera. Chiude tutto con mandata, ma concede quei dieci minuti di libertà, Cascione salta troppo solo, comunque, inezie...proprio pelo nell'uovo. Sei a Bendtner: gioca le sue carte a velocità ridotta e macchinosa...da Juve? Mmmmm
Voto Sette: al centrocampo. Perfetto, lottatore, compositore con spartito. Che Marchisio e che Pirlo!!!!
Voto Otto: a chi ha segnato. Vidal, Giovinco e Asamoah. Bravi a concretizzare le occasioni. Puntuale Vidal sempre più goleador. Bravo Asamoah con rovesciata spettacolo. Giovinco ci prende gusto e segna al volo...Chapeau....
Voto Nove: al pubblico che ha incitato fino alla fine la squadra e ai tifosi di Pescara che regalano la standing ovation alla Juve. In tribuna all'inizio c'era scetticismo verso la Juve, rancore arbitrale. Questa Juventus se gioca così può riconciliare con il calcio. Queste sono le prestazione che zittiscono....
Voto Dieci: a quell'uomo con il pallone: Quagliarella vince il dieci non tanto per i tre gol, ma quanto per il modo in cui si è calato nel ruolo di "pronto al momento giusto".  L'abbiamo criticato con il Napoli, ma quando gli va dato merito lo facciamo. Ieri sera e' stato perfetto: puntuale, cinico, spettacolare. FAB-ULOUS!!! Voto dieci ALL'ABBRACCIO Perin- Buffon, un gesto semplice, genuino con un significato immenso, bravo Gigi.
@pavanmassimo

IL TOP CON IL PALLONE...




Cercavamo il top player... Cercavamo l'uomo da venti gol a stagione, cercavamo il fenomeno. Ecco. L'abbiamo trovato, abbiamo trovato un giocatore bravo a segnare gol di opportunismo, bravo a concretizzare la manovra, bravo nel tiro da fuori e forte tecnicamente. Fabio Quagliarella sta facendo il bomber, sta facendo il fenomeno, ha una media gol da top player. Si è portato via il pallone,scacciando gli scettici. In estate avevamo detto, mai all'Inter, mai al Milan, mai in nessuno scambio. Due anni fa avevamo paragonato Quagliarella a Vialli. Per le sue rovesciate, per le sue giocate, avevamo detto che poteva provare a diventare un top. Ieri e' stato un top, vendicando la brutta prova con il Napoli. Ieri si è portato a casa il pallone. Questo e' un top player, questo e' il Fabulous Fab. Marotta cercava un top player? Questo Quagliarella lo è...se continuerà così...il futuro e' tutto suo.
@pavanmassimo

Rieccoli

Volevamo la reazione in campionato e l'abbiamo vista. Approfittando delle lacune sulla destra del Pescara la Juventus fa il bello e il cattivo tempo all'Adriatico. Stroppa concede ampi spazi a Pirlo e Isla e la Juve va a nozze con scambi in velocità e segnando a raffica. Segnano tutti Vidal, Giovinco e SuperQuaglia. Questa Juventus come Rocky Balboa ha preso gli schiaffi dall'Ivan Drago interista ma ha capito repentinamente quello che deve fare se vuole vincere ancora. Gli occhi della tigre che non ti fanno fermare sul 6-1 e spingono Marchisio a correre come un matto fino al novantesimo. Lo spirito di Conte si vede e presto ci sara' anche Pogba, probabilmente già con la Lazio. Rieccoli... Quegli occhi.. Riecco la Juve anche in campionato.

STRATOJUVE ALL'ADRIATICO

Dopo i danesi e la scorpacciata del mercoledì e' arrivata la trasferta di Pescara contro una neopromossa che gioca bene con i suoi giovani terribili. Stroppa aveva promesso una squadra battagliera. Conte conferma il buon Isla e sceglie Giovinco-Quagliarella in avanti. Ci prova subito Giovinco ancora in forma post Champions. Ci prova anche Marchisio ma la palla va alta, il Pescara comunque sembra nelle fasi iniziali ben messo in campo ma viene punito da Arturo Vidal abile a sfruttare una sbandata della difesa abruzzese. La Juve dopo il gol non si ferma e tenta subito il raddoppio. Al minuto ventitré la Juve raddoppia, bellissima azione in velocità e Quagliarella si dimostra implacabile. Quintero si dimostra fenomenale su punizione e colpisce il palo, nella stessa azione Cascione sorprende Buffon e riapre la gara. La Juve si riprende subito e segna con Asamoah in mezza rovesciata spettacolare. Sebastian Giovinco si dimostra perfetto e segna al volo su uno scambio perfetto. Il Pescara va vicino al gol ma la Juve non si ferma e con Quagliarella segna ancora. Inizia la ripresa e la Juve non e sazia e fa tripletta con una magia di Quagliarella. La partita a quel punto si chiude virtualmente con tanta accademia e una situazione Quagliarella da valutare. Stasera abbiamo visto la reazione della Juve agli schiaffi nerazzurri, questa la vera Juve.

TASTIERA VELENOSA: "PIERI- NO LA PESTE"


La saga di "Farsopoli" è veramente unica. Quasi come Guerre Stellari andrebbe descritta ad episodi e ogni giorno, ad ogni udienza regala un particolare aggiuntivo che permette di smentire, ancora una volta, ancora in modo più chiaro e risoluto il teorema del 2006, vale a dire che esistesse una Cupola. Degli arbitri accusati di favorire la Juventus che avevano una media punti più bassa di altri (che non la favorivano) abbiamo detto, delle contraddizioni venute fuori in fase dibattimentali, dei controsenso, delle incoerenze testimoniali pure. Ieri, al processo Giraudo una nuova "chicchetta", per dirla alla Antonio Conte, che testimonia una volta di più che qualcosa non ha funzionato e non funziona, soprattutto a livello mediatico, visto che non ne parla quasi nessuno. 
La difesa dell'avvocato di Pieri ieri è stata molto interessante, per cui vale la pena riportare un paio di battute: "La verità è una che gli arbitri sbagliano. Vi potete immaginare se Pieri avesse fatto un errore come quello del gol di Muntari? (...) I soggetti intercettati non sapevano di esserlo e quindi dobbiamo dire che Pieri non è quello che è stato descritto. (...) Dov’era Moggi che viene dipinto come quello che andava a braccietto con i desigantori? Dov’è la telefonata in cui Pieri chiama Moggi e gli dice: di ai tuoi amici di mandarmi ad arbitrare le gare importanti? Non c’è perché non c’è mai stata! Quando un arbitro sbaglia in favore della Juve è benzina sul fuoco, lo vediamo in questi giorni e quando Moggi interveniva lo faceva per abbassare i toni"
Queste le parole della difesa di Pieri, suffragata da telefonate post e prima la partita Bologna-Juve  (punizione gol di Nedved contestata) e prima Parma-Milan che testimoniano la buona fede dell'arbitro e l'inesistenza di una Cupola, visto che l'arbitro stesso non viene incoraggiato a fare errori pro Juve, ma l'opposto.
Nell'udienza di ieri un passo delicato, molto importante, che testimonia come le telefonate del 2006 sono state ricercate con un preciso e chiaro disegno...il Presidente Stanziola chiede : "Ma queste telefonate durante il primo grado dell’ordinario non c’erano?". Il difensore di Pieri risponde: "Questa telefonata è stata scoperta il giorno stesso della sentenza del primo grado!".
Tutta queste serie, definitela voi di sfortunati eventi, ci porta a dire che Pieri non è parte della cupola, che ancora una volta il reato associativo o illecito strutturato è stato inventato e non ci sono prove, della colpevolezza della Juventus, con un campionato definito già più volte regolare. Lottare per riavere gli scudetti indietro non è un diritto, ma un obbligo per qualsiasi persona che vuole veder trionfare la giustizia.

NUMERI CHE QUAGLIANO


L'attacco della Juventus funziona? A vedere l'ultima partita si, a vedere quelle precedenti la risposta giusta è a tratti. 
Vucinic ha giocato fino ad ora 873 minuti segnando 4 gol, con un gol ogni 218 minuti. Giovinco ha giocato per 1030 minuti segnando 4 gol, un gol ogni 257 minuti circa. Alessandro Matri ha giocato 456 minuti,  segnando un unico gol. Bendtner ha giocato 249 minuti, non segnando nessun gol. Il migliore come media realizzativa risulta essere Fabio Quagliarella con 376 minuti, 5 goal, 1 ogni 75 minuti. Quasi un gol a partita per l'attaccante campano che ha "steccato" la sfida con il Napoli, ma nelle altre partite, quando è stato chiamato in causa si è ben disimpegnato, per lui i numeri Quagliano e pure tanto. Anche nella sfida con i danesi è entrato in partita con un gol, rapidamente. Sembra attualmente essere lui il giocatore giusto su cui puntare per la Juventus, il bomber capace di dare il contributo e i numeri "da punta prolifica" che servono alla Juventus. Ad oggi, sono impietosi, soprattutto i dati relativi ad Alessandro Matri che fino alla stagione scorsa sembrava il vero erede dei bomber bianconeri del passato. Purtroppo la sfida con i danesi ha dimostrato che l'antico cinismo sembra essere ancora lontano, ma l'amore del pubblico c'è ancora, aspettiamo tutti il suo riscatto. Per gli  altri situazioni alterne. Sebastian Giovinco si muove molto ma gli manca il gol decisivo. Vucinic sembra insostituibile ma anche lui vive delle pericolose pause, infine Bendtner, non più oggetto misterioso ma utile "puntero". A meno due giorni dalla sfida con il Pescara, Antonio Conte e Angelo Alessio valuteranno con attenzione gli attaccanti, la sfida con i Delfini si presenta difficile, bisognerà mandare in campo i migliori, spolverando il piede che ovviamente deve essere "caldo caldo".
@pavanmassimo

martedì 6 novembre 2012

CLAMOROSAMENTE SBUGIARDATI....


Forse non si sono accorti, forse sono talmente ignoranti da non badarci, ma le polemiche di oggi, le allusioni di ieri, le mezze frasi di sabato testimoniano ampiamente una cosa: Calciopoli è stata una truffa, Farsopoli esiste. L'errore del guardalinee Preti, l'errore di Catania, gli errori di Tagliavento, sono errori e come tali vanno giudicati, andrebbero giudicati. L'anno scorso la Juventus ebbe un periodo arbitrale sfortunato e un unico episodio a favore (gol di Muntari). Quest'anno ne ha avuto uno a favore (quello di Catania) ed altri a sfavore. In ogni caso le accuse contro la Juventus testimoniano che quello che succede adesso è uguale a identico a quanto successo prima del 2006, quindi sono solo e semplicemente errori. Il clima mediatico del 2006 ha voluto far passare altri concetti, ma i processi hanno detto che il campionato non era stato condizionato. Oggi, la stessa cosa, accuse infondate e concetti medievali, ma nessuno può inventarsi nulla, come allora e quindi parla di condizionamenti. In pratica chi sta accusando la Juve ora, smentisce quanto sostenuto in passato. Sono solo errori e così andrebbero valutati, ormai il trucco è svelato dagli stessi accusatori che si contraddicono da soli.
@pavanmassimo

LA VERA VERGOGNA E' QUESTA...


Ieri la buona notizia, il Tnas ha annullato i sei mesi di squalifica inflitti a Mavillo Gheller. Molti non sanno chi è Mavillo Gheller, allora ve lo diciamo. Mavillo Gheller è un onesto giocatore del Pavia (ex Novara), che ha visto la propria vita rovinata da un pentito. Il nome del pentito? Ovviamente sempre lui "Pippo". 
Ovviamente poco risalto a questa notizia, non ci saranno paginoni come per gli aiuti arbitrali che arrivano, secondo alcuni, alla Juventus e forse ci sarà ancora meno spazio di quando gli errori penalizzano la Juventus stessa. In ogni caso noi siamo felici perchè giustizia è fatta, anche se per diversi mesi la carriera di questa persona è stata rovinata.  Queste le parole di Gheller al Giorno a settembre:  «Purtroppo è così, fa parte del gioco. Mi chiedo perché mi hanno squalificato per sei mesi per omessa denuncia dando peso solo alle parole di Carobbio e senza neppure darmi la possibilità di difendermi...».
A sentire queste parole viene in mente la vicenda di Antonio Conte e il danno che stanno facendo alla Juventus, che sabato ha perso la sua prima partita in campionato, un vero miracolo, non potendo schierare da mesi il suo top mister.
La frase ultima del Tnas è fondamentale: Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto (così – e proprio in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 – è, ad esempio, il c.u. n. 029/CGF del 20 agosto 2012, che contiene sia la decisione relativa al ricorso Conte, sia la decisione relativa al ricorso Alessio).
La domanda che nasce spontanea è: quali sono i riscontri avuti per squalificare Conte per Albino Leffe-Siena? Come può essere ritenuto credibile un pentito per un episodio mentre per altri non lo è affatto?
Perchè i giornali non parlano di questo, invece che evidenziare presunti complotti arbitrali? 
Il vero scandalo è questo, leggete le motivazioni e capirete. @pavanmassimo
Le motivazioni della decisione sono interessanti:
MOTIVI DELLA DECISIONE: Per ragioni di antecedenza logica, va esaminato per primo il motivo di ricorso con il quale l’istante lamenta la “mancanza di riscontro in ordine all’unica dichiarazione su cui si fonda la decisione” impugnata (motivo identificato con il numero 9 dei “motivi aggiunti”, il quale, peraltro, integra e riformula il motivo n. 6, contenuto nel ricorso).
La “dichiarazione” alla quale con detto motivo di gravame l’istante fa riferimento è quella del calciatore Filippo Carobbio, il quale, in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 (che è l’unica ad avere rilevanza nel presente procedimento) ebbe a riferire al pubblico Ministero di Cremona che, “al contrario di quanto accaduto con riferimento alla partita Albinoleffe-Siena, i giocatori hanno appreso dell’accordo in occasione della riunione tecnica che ha preceduto la partita. In sostanza Conte (l’allenatore) si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio (...). Quando riferisco di aver parlato in campo con Bertani e Gheller del Novara voglio dire che prima di giocare ho chiesto una sorta di conferma di un accordo che comunque era già stato concluso”.
Assume l’istante che tale dichiarazione, per quanto direttamente lo riguarda, non avrebbe riscontro alcuno, ed, anzi, risulterebbe smentita nella sua veridicità dal fatto che dalle prove raccolte dalla Procura federale è risultato che il Bertani in realtà non era presente al fatto, tanto che la Commissione disciplinare nazionale, con la decisione di cui al c.u. n. 25/CDN del 2 ottobre 2012, lo ha prosciolto da ogni addebito.
La Corte nella sentenza de qua non disconosce la circostanza che la decisione di condanna del Gheller si fonda unicamente su detta dichiarazione del Carobbio, ma ritiene di dover disattendere la specifica censura (considerandola cumulativamente con le restanti altre), per il fatto che si tratta di motivi “sostanzialmente analoghi a quelli del Drascek”, come testualmente dichiara in motivazione: cioè, a quei motivi che altro incolpato ha proposto con distinto ricorso, deciso dalla Corte nella medesima seduta nella quale è 10 stato deciso il ricorso del Gheller. Detta valutazione della Corte, peraltro (anche a non voler considerare la
singolarità del criterio adottato, di motivare tramite generico rinvio a motivazione di altro giudizio), non può essere condivisa, se non altro in considerazione della diversità dei fatti oggetto di contestazione dei due diversi giudizi – l’illecito sportivo, nel caso del Drascek; l’omessa denuncia, nel caso del Gheller –, e dei diversi svolgimenti ed esiti delle rispettive istruttorie.
(...)
Si deve, dunque, riconoscere che nel giudizio de quo non è stato raccolto alcun riscontro fattuale circa la univocità della dichiarazione di terzo (il Carobbio), sulla quale si fonda la pronuncia di condanna alla squalifica di mesi 6 dell’attuale istante.
Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto (così – e proprio in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 – è, ad esempio, il c.u. n. 029/CGF del 20 agosto 2012, che contiene sia la decisione relativa al ricorso Conte, sia la decisione relativa al ricorso Alessio).

CRITICHE OK, FLAGELLAZIONI NO...


In queste ultime due partite abbiamo assistito a due prestazioni sotto tono di due giocatori indiscutibilmente con il cuore bianconero: Sebastian Giovinco e Paolo De Ceglie. Li abbiamo spesso sostenuti, a volte criticati (per spronarli). Purtroppo le ultime prestazioni hanno portato a una critica feroce, dura, forse giusta ma che se troppo forte rischia seriamente di creare ulteriori problemi a due giocatori che andrebbero sostenuti, comunque, fino a quando fanno parte della rosa. De Ceglie paga l'errore con il Bologna e qualche prestazione al di sotto delle sue possibilità. L'esterno ha cuore bianconero ma vive delle sue contraddizioni e di qualche leggerezza. Deve compiere assolutamente il salto di qualità, ha tutti i mezzi fisici per farlo, il pubblico un minimo deve aiutarlo, poi starà alla società prendere la decisione definitiva. Discorso diverso per Giovinco. Lui a Parma il salto di qualità l'ha fatto. Sabato sera ha deluso enormemente non riuscendo a vincere un duello e perdendo in velocità anche con Zanetti quasi quarantenne. Appare chiaro che Giovinco non possa giocare come prima punta, ma sia perfetto nello spaccare le partite partendo dalla panchina. Se Conte lo utilizzasse come numero dodici, favorendogli un recupero positivo della critica e dell'autostima, potrebbe forse essere la scelta giusta, con il Bologna, con la Roma, ma anche con il Catania abbiamo visto che dalla panchina il suo apporto può essere determinante. Critiche si, se giuste, ma flagellazioni mediatiche no...
@pavanmassimo 

INCASSARE, SEGNARE, PASSARE ALLA CASSA


La Juventus sta incassando e con lei i suoi tifosi.  Si parte dalle accuse arbitrali: ladri, sempre aiutati, aiuti voluti, etc etc etc. Si passa poi a alle valutazioni della squadra: cotta, scoppiata, meno forte dell'anno scorso, senza attaccanti, prevedibile, noiosa, stanca. Infine si arriva alle allusioni: tre pere sul campo, altro che trenta sul campo, fino ai caroselli di vittoria. I tifosi della Juventus incassano, osservano, subiscono e segnano. Segnano tutto, perché il campionato e' molto lungo ed imprevedibile. Il Torino blocca il Napoli, il fortissimo Napoli, che in due giornate ha perso due punti dalla Juventus, nonostante un turno favorevole. E ancora, la fortissima Inter del nuovo santone del calcio italiano della panchina, capace con le sue alchimie di spezzare le reni alla Juventus e' un punto dietro alla favoritissima e aiutatissima Juventus. Che strano...cosa vorremmo dire ai giocatori bianconeri ? Semplice, di continuare come hanno fatto fino ad ora, hanno l'allenatore giusto, devono lavorare, devono dare il 100% e lottare perché quella maglia la indossano per 14 milioni di tifosi e portano un fardello da onorare. Devono segnare tutte le cose odiose sentite ieri e trasformarle in rabbia da mercoledì e poi ancora sabato e poi ancora con Lazio, Milan e Torino. Serve la forza bianconera, le sconfitte di ieri sono la base delle grandi vittorie di domani.
@pavanmassimo

PESCARA, LAZIO, MILAN E TORINO


Le abbiamo inserite in rigoroso ordine. Queste sono le quattro partite di campionato che la Juventus dovrà giocare ancora senza Antonio Conte. Sfide difficili, sfide da vincere a cui aggiungere le tre partite di Champions League. Non abbiamo la controprova ma riteniamo che Antonio Conte sabato avrebbe saputo trovare le parole giuste per caricare i tifosi bianconeri dopo la sfida con l'Inter. Avrebbe reagito in modo corretto a quanto sostenuto dai media contro la Juventus, avrebbe tenuto testa alle reazioni della stampa e avrebbe forse trovato il modo caricare la squadra spompata del primo tempo. Angelo Alessio, Massimo Carrera sono stati grandi, ma in questa situazione, contro questi avversari, l'apporto di Conte diventa stra-fondamentale e siamo sicuri che anche i giocatori avrebbero messo in campo ben altro piglio e le decisioni sarebbero state tutte più veloci. I giocatori in campo li abbiamo visti un po' molli, ci sta, ma tra quattro partite di campionato tornerà lui, la pacchia per gli altri (avversari) e' finita, Conte potrà sul serio dare il valore aggiunto.
@pavanmassimo

NON ACCETTIAMO LEZIONI DI SPORTIVITÀ...


La sconfitta e' ormai in naftalina, una sconfitta che brucia. Come al solito non ci aspettavamo nulla dai media, anche se la Juventus viene da un periodo positivo, da una lunga imbattibilita' e da una serie invidiabile. Per i media tutto e' scomparso, andato. L'odio antijuventino si legge chiaramente nei commenti di oggi con pagine e pagine di fiele allo stato puro. La Juventus ieri ha giocato una partita normale, forse un po' scarica, creando comunque le sue occasioni. L'Inter dati alla mano ha fatto meglio, ma non un dominio. Leggiamo di STRA- ripante squadra, di condottieri, di vittoria da grande Inter. Ci sta, giusto lasciare parlare il campo, ma anche giusto ripartire. Si accettano i giudizi. Quello che non va accettato sono le lezioni di sportività da chi la sportività non sa nemmeno dove sia di casa, da chi parla di lezioni di stile. Chi vince ha sempre ragione, ma lo stile non si compra al supermercato e non va nemmeno in prescrizione. Fortunatamente c'è tempo per tutto e ci sarà tempo per riscattarsi, a partire dalle prossime partite, mostrando la rabbia che ieri non abbiamo visto in campo.
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DA ZERO A DIECI: ZERO AI LANCI, DIECI AL NUMERO MAGICO CHE RIMANE...


La sconfitta più dura, contro la rivale di sempre, arrivata per tanti motivi. A rivedere la partita abbiamo trovato delle strane analogie verso la partita dell'anno scorso decisa dal colpo di testa di Caceres. Questa Juventus soffre le squadre che pressano alto e che provano a ripartire velocemente. Anche l'anno scorso l'Inter aveva creato...
Voto Zero: al lancio si oggetti contro chiunque, fortunatamente con le immagini a circuito chiuso sarà facile individuare il responsabile.
Voto Uno: alle sconfitte dell'era Conte, si riparte da qui. Avremmo preferito perdere con un'altra squadra, ma non sempre i sogni son desideri.
Voto Due: alle ripartenze fatali subite dalla Juventus nella sfida con l'Inter. Il gol del due a uno e quello del tre a uno nascono da errori da dilettanti, a volte anche i pareggi sono buoni, era il caso di pensarci.
Voto Tre: ai problemi offensivi della Juventus. Purtroppo a questa squadra manca un bomber, lo abbiamo visto troppe volte.
Voto Quattro: all'arbitraggio. Abbiamo visto errori da ambo le parti. Nel primo tempo il fuorigioco e la possibile espulsione di Lichtsteiner, nel secondo la possibile espulsione di Cambiasso e un arbitraggio chiaramente di compensazione. In ogni caso non ha deciso lui la gara, chi lo dice merita quattro. Gli errori testimoniano che anche con errori si può ribaltare un risultato.
Voto Cinque: a tutto l'attacco. Giovinco ormai sta bruciando le ultime possibilità. Corre e si sbatte, ma non funziona, non segna e il movimento non basta. Vucinic mezzo rotto, Quagliarella troppo tardi, Bendtner lasciamo stare e Matri? Mancano le gerarchie.
Voto Sei: alla difesa. Prende tre gol contro i quattro incassati fino ad ora, ma la colpa non è' sua... I centrocampisti oggi non hanno dato il meglio, la squadra e' apparsa stanca.
Voto Sette: a Marchisio, lotta come un pazzo, ci prova sempre, da verificare l'intervento del rigore, in ogni caso l'ultimo a mollare.
Voto Otto: all'Inter. Ci ha creduto e ha messo in campo la giusta determinazione, quella che abbiamo visto nella Juve quando era meno forte e batteva l'Inter.
Voto Nove: al pubblico che ha incitato fino alla fine la squadra e a quanti si sono comportati civilmente ieri.
Voto Dieci: ai quarantanove risultati utili consecutivi, un record per tutte le Juventus di sempre. Se la Juventus vorrà tornare sul tetto d'Italia dovrà prendere quel 49 come un punto di partenza e non di arrivo.
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BISOGNA SAPER PERDERE...49 VOLTE GRAZIE!!!


Bisogna saper perdere... non sempre si può vincere. Diceva questo una canzone, diremmo questo stasera. Abbiamo visto una Juventus in sofferenza a tratti ma perdere sulle ripartenze, come avevamo detto, si poteva perdere. La Juventus ha perso la partita dopo aver goduto di un errore arbitrale, approfittando di un errore che dimostra come le partite non siano condizionate dagli errori ma dalla forza delle squadre. Chi gioca meglio, generalmente vince. La Juventus non ha giocato male ma ha pagato cosa manca oggi alla Juve, un grande attaccante. Tolto Vucinic ad oggi Giovinco non lo è, Quagliarella va a tratti e Matri sta soffrendo un periodo di regressione. Ci sta di perdere una partita, fa male, malissimo, perdere con l'Inter in questo modo in casa. Si spera che questa partita sia solo una parentesi, fortunatamente, tra poco, tornerà Antonio Conte, l'unico e solo top player. Per il momento quarantanove volte grazie.
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Giusto così


La partita più sentita vede la Juventus partire fortissimo e trovare dopo diciotto secondi  il gol sorprendendo tutti, guardalinee compreso che non vede un fuorigioco. Dopo il gol la Juventus meriterebbe il secondo ma Handanovic para alla grande su Marchisio. Da quel momento l'Inter cresce e la sfida diventa equilibrata con molti errori a destra e sinistra. Cassano prova ad inventare ma la palla va fuori di poco. La Juventus ci prova nelle ripartenze ma l'ultimo passaggio non sorride alla Juve. Al minuto trentasette la Juventus cambia Lichtsteiner che aveva rischiato il doppio giallo inserendo Caceres. Forse il secondo intervento era da giallo, il primo meno.  Dopo una pausa con nerazzurri in pressione ma poco pericolosi tocca ad Asamoah impegnare Handanovic con un tiro cross. Al minuto quarantacinque ancora Vidal su dormita della difesa dell'Inter va vicino al raddoppio. Ad inizio ripresa esce Vucinic toccato duro da Samuel già ammonito. Ad inizio ripresa l'arbitro evita il rosso a Cambiasso per fallo terribile su Vidal dopo un fallo inesistente. Al cinquantunesimo la Juventus combina la frittata difensiva ma Palacio tira sull'esterno della rete e un successivo errore di Chiellini permette a Palacio un'occasione grossissima con palla alta. Nella ripresa la Juventus abbassa un po' il ritmo e l'Inter cresce. Al minuto cinquantotto l'arbitro decide di compensare con un rigore generoso, ultra generoso, ma comunque visto il gol in fuorigioco forse giusto per risarcire i lamentosi nerazzurri. Dopo il rigore a Tagliavento spunta il cartellino automatico. L'inerzia passa tutta per i nerazzurri con la Juventus che concede troppo campo nelle ripartenze. Al minuto sessantotto altra topica di Tagliavento che nel secondo tempo decide di applicare il metodo San Siro, dopo un errore pro Juve, tutto pro avversari.  La Juventus avrebbe anche la possibilità di far male all'Inter ma manca l'ultimo passaggio. La squadra bianconera sembra troppo molle e soffre l'aggressività dei nerazzurri e arriva il gol di Milito su errore di Arturo Vidal. Dopo il gol l'Inter si chiude giustamente e Bendtner va vicinissimo al pareggio con una veronica in Ravanelli style. Ci prova ancora Quagliarella ma la palla esce. Al minuto quarantaquattro la Juventus si sbilancia e l'Inter la punisce nuovamente. Finisce qui l'imbattibilita' della Juventus, tra poche partite riavremo Conte e giocheremo alla pari. Per ora giusto così, complimenti all'Inter, se la Juventus vorrà confermarsi campione d'Italia dovrà fare meglio.
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