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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

giovedì 31 marzo 2011

TASTIERA VELENOSA: IL MAGGIORDOMO E I GUANTI BIANCHI

Metti una giornata informale, mettici insieme un cortese maggiordomo ed usa i guanti bianchi, mi raccomando. Un atteggiamento cordiale quello di Palazzi nei confronti di Massimo Moratti, Un atteggiamento che consideriamo totalmente inadeguato per mancanza di uniformità rispetto al passato. E' paradossale come una convocazione avvenga nella propria sede, come se un interrogatorio, invece che farlo in procura, venisse fatto in casa propria.

Purtroppo non ci siamo. La procura Federale dimostra per l'ennesima volta di usare guanti bianchi con qualcuno e la mannaia verso altri. L'ennesimo segnale di immobilismo della Federazione che oltre ad essere lenta ora si dimostra anche poco attenta sui particolari.

Purtroppo da Torino, non sentiamo lamentele, evidentemente va bene così. Leggiamo un'intervista du Blanc che parla di rinascita, di gap...etc.etc....nessuno enfatizza questi gravi episodi...un grave errore. A Blanc vorremmo dire: "ma perchè non capisci che fino a quando ci saranno certe ineguaglianze non si vincerà mai nulla...? Altro che stadio nuovo..."
La partita si gioca sui particolari e sui dettagli e gli interrogatori a domicilio con maggiordomi e guanti bianchi sono un particolare che non passa inosservato e che non è accettabile.

Personalmente, siccome mi trovo non lontano dalla sede dell'Inter passerò a vedere se l'ospite porterà in sede qualche pasticcino...

martedì 29 marzo 2011

TASTIERA VELENOSA: CARO ABETE, LO STAND-BY NON E' SUGLI STADI

Siamo allucinati... e sconcertati dopo aver letto le parole di Abete di ieri sulla questione stadi

"Rispetto le istituzioni, ma siamo di fronte ad una situazione di stand-by assoluto e serve una svolta. La fiducia c'è, ma non mi risulta che la situazione tenda a sbloccarsi nel breve periodo. Siamo ancora in grande difficoltà, spero di essere smentito perché questa situazione di incertezza è la peggiore possibile".

Siamo basiti per il fatto che Abete si esponga in questo modo sul tema stadi. Abete che parla di immobilismo....

Francamente non siamo d'accordo, se questo è immobilismo, come dovremmo definire quello della Federazione sul caso Calciopoli alias Farsopoli? La Federazione dovrebbe cominciare a muoversi sul lato dove si può muovere, vale a dire regole su giocatori comunitari, non cambiando le regole in corsa e lavorare per rendere competitivo il calcio italiano. E gli stadi? Certo gli stadi sono una priorità, ma la Juventus ha dimostrato che ci si può muovere anche da soli con le istituzioni locali e il credito sportivo, non c'è bisogno di attendere una legge sugli stadi, direi che in Italia ci sono altre priorità: disoccupazione, immigrazione, tassazione.... gli stadi li metterei magari in coda....

Perchè l'Inter o il Milan o la Roma non preferiscono investire sullo stadio piuttosto che sul mercato le loro risorse? Perchè si deve piangere e chiedere una legge ad hoc?

E' triste, secondo noi, questo atteggiamento. Sarebbe più corretto che la Federazione si occupasse di Calciopoli, perchè li sta il vero stand-by, altro che legge sugli stadi....

Secondo noi, prima di guardare in casa d'altri, sarebbe meglio mettere a posto in casa propria...

LA TRAPPOLA DEL MILAN SU AQUILANI...

Nello scorso fine settimana ci siamo sbilanciati affinche Aquilani restasse alla Juventus. Siamo consapevoli che il riscatto di 16 milioni è oneroso, ma rimaniamo convinti che valga la pena fare uno sforzo, magari avvicinandosi alla cifra con un piccolo sconto.

Detto questo, ieri dal quotidiano Tuttosport, rimbalzano le parole di Alberto che parla di posizione in campo e futuro, ancora nebuloso. Sul futuro, Aquilani non si sbilancia anche perchè non è ancora certo di rimanere a Torino: "Non ho avuto contatti ne con i dirigenti del Liverpool ne con quelli della Juventus, ora penso solo a giocare poi si vedrà. Tornare alla Roma? Intanto mi dovrebbero chiamare e non è poco. Su Buffon alla Roma... Non so nulla".

Insomma, situazione nebulosa, anche se, ormai abbiamo percepito una trappola rossonera all'orizzonte. Il Milan, infatti, potrebbe rappresentare per la Juve una vera e propria minaccia sul fronte Aquilani. Le incertezze sul riscatto della Juventus, i dubbi di Pirlo sul rinnovo, potrebbero spingere Galliani a presentarsi ad Anfield con l'offerta giusta capace di solleticare il palato inglese.

Marotta, in questo caso rischierebbe di perdere Aquilani e magari pure Pirlo, qualora il centrocampista richiedesse lo stipendio ventilato (5 milioni di euro).

Brutte gatte da pelare per il direttore bianconero che deve fare i conti con il bilancio, ma anche con alcune trappole all'orizzonte.

ANDREA E LAPO-----PER UNA JUVENTUS ROSSO-BIANCONERA

Agnelli/Fiat/Juventus/Ferrari. Lo sport per la famiglia Agnelli ha sempre rappresentato una vetrina importante per acquisire consenso popolare.

Di Andrea Agnelli abbiamo già parlato e spesso. Andrea rappresenta per i tifosi bianconeri la garanzia di continuità della famiglia. Il suo apporto è fondamentale per capire le aspirazioni future della Juventus e garantire la competitività della squadra.

Detto di Andrea, potrebbe risultare fondamentale per la Juventus la coesione famigliare e in particolare tra Andrea e Lapo.

Perchè? A Lapo Elkann al Salone Internazionale dell’auto di Ginevra è stato assegnato un nuovo ruolo che il rampollo della famiglia Agnelli avrà in Ferrari. Lapo sarà il nuovo consulente creativo del Cavallino collaborando con il Centro Stile Ferrari ed occupandosi in particolar modo dello studio di nuove soluzioni estetiche per gli interni e gli esterni dei nuovi modelli made in Maranello. L'estroso Lapo, che ha in cantiere il successo della Cinquecento dovrà contribuire anche ai nuovi successi rossi, rilanciando l’immagine di un marchio divenuto da decenni un vero e proprio status-symbol in tutto il mondo.

Chissà che ad Andrea non venga voglia di proporre a Lapo la stessa cosa per il marchio bianconero. Sinergie ne vediamo tantissime, dal parco a tema ad Abu Dhabi al mondo bianconero del nuovo stadio, fino alla possibilità di attirare campioni, sfruttando l'unicità del brand Ferrari.

Nessuna società calcistica al mondo può contare su questo binomio. Un'area co-marketing rosso/bianconera, per riportare in alto il brand che dopo il delitto di Calciopoli merita di tornare dove era prima...

A noi piace ricordare un box Ferrari a Montecarlo con Emerson, Ibrahimovic e Maxwell...chissà che al prossimo Gran Premio ci possano essere: Neymar, Mascherano e ....un altro grande campione.

lunedì 28 marzo 2011

E SE FRANCIA CHIAMASSE FRANCIA?

A meno di miracoli l'anno prossimo sulla panchina bianconera non ci sarà Gigi Delneri. Tra i candidati oltre ai vari Spalletti, Conte, Benitez, Van Gaal, Mancini e ai sogni Lippi o Capello c'è anche un ex giocatore amatissimo: Didier Deschamps. Un allenatore vincente, capace di vincere a Marsiglia e fare benissimo con il Monaco. Un allenatore determinato, che forse frettolosamente lasciò la Juventus dopo la promozione in A in seguito a Farsopoli.

In Francia dicono che l’ex bianconero lascerà l’Olympique Marsiglia a fine stagione.

L'anno scorso Deschamps disse: "Tornerei alla Juve anche se mi sembra molto difficile, perché i dirigenti sono gli stessi che c’erano quando me ne andai”, ma oggi non si potrebbe dire la stessa cosa.

L'eventuale arrivo di Deschamps potrebbe favorire la francesizzazione della squadra, con due o tre elementi d'oltralpe oltre a qualche giocatore che gioca in Ligue 1 e che ci appare di sicuro interesse.

Il primo è Clichy dell'Arsenal per la fascia sinistra, Paratici ha sfruttato il blitz londinese per approfondire i discorsi sul laterale, la presenza di Deschamps potrebbe rimuovere le incertezze del giocatore. Altro francese che potrebbe essere convinto è Jeremy Menez, incoronato recentemente da Zidane. Il giocatore va in scadenza, 15 milioni per il giocatore e 2, più gli incentivi legati al rendimento.

Oltre a loro altre due giocatori non francesi ma che in Ligue 1 fanno molto bene. Taiwo in scadenza a Marsiglia e soprattutto Hazard del Lille, il miglior giovane del campionato francese. Ovviamente quest'ultimo sarebbe un'alternativa a Menez.

Infine, il sogno Benzema, qualora il Real Madrid lo mettesse sul mercato e la Juventus decidesse di separarsi da un campione. Anche in questo caso la presenza di Deschamps non sarebbe una controindicazione, anzi.

Francia chiama Francia, quindi... forse si..

DA NON PERDERE E NON SOLO PER LA JUVENTUS...

Appare chiaro che il protagonista della domenica bianconera è stato il giovane fenomeno Neymar, classe 1992, "Re do drible". Un giocatore giovanissimo ma che ha fatto vedere anche ieri le sue enormi potenzialità. All'Emirates Stadium di Londra, il giovane attaccante ha dato spettacolo con la Scozia, con due gol, uno di interno destro e uno su rigore da lui procurato dopo un doppio passo di qualità. La concorrenza su di lui è fortissima, come la sua quotazione.

Vista l'austerità della dirigenza bianconera, l'unica possibilità per portare Neymar a Torino è legata all'intervento da parte della Fiat. Per questo non ci sembra un azzardo sottolineare quanto segue: la Fiat, nel prossimo piano industriale prevede in Brasile un investimento di 10 miliardi di reais (quasi 5 miliardi di euro), nel periodo 2011-2015. Nel 2010 sono stati spesi quasi due miliardi in studi di progettualità e in pubblicità. E quale strategia sarebbe migliore di quella che permette di trovare un testimonial in casa? E chi meglio di Neymar nuova stella brasiliana?

Come detto, la quotazione è altissima, almeno 30 milioni di euro, ma se non si investe su un giocatore così, non sappiamo su chi si dovrebbe investire. Se si riuscisse a portarlo alla Juventus la dirigenza farebbe veramente un gran bel colpo che toglierebbe l'amaro in bocca per il mancato affare Piazon e porterebbe speranza per il futuro.

Nessuna illusione, ma qualche speranza, anche se la speranza è minima a meno di un intervento della casa madre.

domenica 27 marzo 2011

BUFFON...MEXES? NO MA PER MENEZ...

Ormai da una settimana circola nei "salotti buoni" la vocina per cui le strade di Gigi Buffon e della Juventus starebbero per dividersi.

Premettendo che a noi sembra difficile e un'opzione rischiosa, rimane la speranza che nel qual caso la dirigenza decidesse di privarsi del proprio numero uno, possa farlo in modo ponderato...molto ponderato, valutando bene sostituti e contropartite.

Di Benedetto, vuole rilanciarsi a grandissimi livelli e potrebbe proporre uno scambio, con congauaglio a favore dei bianconeri, con Philippe Mexes, difensore francese 28 enne a fine contratto. Un'offerta molto vantaggiosa... se non fosse che Mexes si libererebbe in ogni caso e si sarebbe già promesso al Milan. Per questo a Torino, pensano eventualmente di richiedere uno scambio con il talentino francese consigliato da Zinedine Zidane, tale Jeremy Menez che ha ricevuto in questi giorni gli apprezzamenti anche di Mazzarri.

Uno scambio quasi alla pari che porterebbe qualità a Torino e un campionissimo a Roma. Chissà cosa ne pensano i tifosi bianconeri.

Sul tema addio ha parlato ieri anche il procutatore di Buffon: "...quando inizieranno a occuparsi di mercato vedremo se saranno realmente interessati a Gigi. In questo momento non c’ è nulla tra la Roma e Buffon, ma nella vita non mi sento di escludere niente, vediamo cosa accadrà al momento del cambio di proprietà della Roma”.

La Juventus potrebbe perdere il suo numero uno...in cambio di una promessa... ne vale la pena? Se fosse il nuovo Zidane.. forse si.. anche se poi bisognerebbe cercare il nuovo Buffon.

sabato 26 marzo 2011

fortunatamente non sono il solo

Da Camillo... il blog di Cristian Rocca


Moggi è stato assolto, di nuovo
26 marzo 2011 Blog
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I giornali di oggi scrivono che Moggi è stato condannato in appello. I più corretti precisano che la pena è stata ridotta. In realtà, Moggi padre e figlio sono stati assolti ancora una volta, ora in appello, dall'accusa di associazione a delinquere, dalla chiacchiera da bar alimentata dai giornali che si trovano sui banconi dei gelati nei bar dello sport, dall'idea del supercomplotto della Gea per controllare il mercato. I Moggi erano stati già assolti in primo grado e ora l'assoluzione è stata confermata in appello. Assolti anche gli altri membri dell'associazione, di cui infatti oggi i giornali non parlano. Moggi è stato condannato per violenza privata nei confronti di Manuele Blasi, calciatore di alterne fortune. La violenza privata consiste nell'avergli rifiutato un aumento e di averlo mandato a quel paese e a lavorare. Niente, insomma. Ma il pm di primo grado Luca Palamara, capo dell'Associazione Nazionale Magistrati, non poteva restare completamente all'asciutto. Moggi è stato assolto.

TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI....

A vederli in campo... vengono quasi le lacrime agli occhi... passa il tempo ma la memoria dei campioni rimane intatta.



NIENTE PIRLATE SU AQUILANI

Chi ha visto l'Italia ieri, sicuramente avrà ammirato un giocatore bianconero. Aquilani, anche per noi ieri il migliore azzurro, altro che Thiago Motta, come dicono gli offuscati del gol....Principino in campo, veloce, rapido di testa e di piede, insomma un giocatore completo che con uno più fisico come Motta e uno più tecnico come Montolivo si è integrato molto bene.

La speranza è che ieri Marotta si sia collegato e abbia ammirato il giocatore. Il prezzo, trattabile o non trattabile non ci interessa. Sedici, quindici.... dodici.... il giocatore va confermato. I tifosi non vogliono sentir parlare di Pirlo. Il giocatore milanista per bravo che sia ci sembra il passato, Aquilani il futuro, sia per la Juventus che per la nazionale.

La speranza è di vedere Alberto ancora con la maglia bianconera a settembre. Un centrocampo con lui, Mascherano o Melo o Marchisio, Krasic e l'esterno a sinistra di qualità potrebbe essere molto competitivo.

Aspettiamo fiduciosi, confidenti che Marotta non ci deluderà....speriamo.

DUBBIOSI ALLA META

Michel Bastos si, Michel Bastos no. Comincia a essere un dilemma reale quello sul terzino/ala brasiliana, probabile primo acquisto di peso della campagna 2011/2012. Il giocatore, che nello scorso mondiale aveva impressionato, vanta molti estimatori, ma anche alcuni grandi esperti che non sembrano impressionati da un giocatore che effettivamente a 28 anni ha giocato solo in Francia e viene da un'operazione al menisco.

Le parole di ieri di Luciano Moggi, che a nostro avviso rimane uno dei più grandi, se non il più grande esperto di mercato, ci pone poi alcuni ulteriori subbi: "Se ne parla come un fenomeno, 20 milioni di euro di investimento per un terzino sinistro che non sa difendere e che denota ancora tante, forse troppe, lacune a livello tattico. Non ci siamo, non è questo il modo di agire se l'obiettivo è quello di costruire una squadra che possa avere un senso. ....Aggiungere un altro giocatore che non intacca minimamente gli equilibri di forza rispetto alle avversarie, per giunta spendendo quasi 20 milioni, mi sembra un'operazione da evitare".

La nostra diffidenza sta tutta qui, vale la pena di spendere 20 milioni di euro per un giocatore che non siamo sicuri possa cambiare gli equilibri? Che Bastos sia migliore degli attuali esterni sinistri in rosa siamo sicuri. Sul fatto che per quella cifra (20 milioni) non si possa comprare o trovare di meglio no.

Su Krasic eravamo sicuri e infatti il giocatore 15 milioni li vale tutti. Su Bastos, ripetiamo che 20 milioni possono essere troppi. 15, potrebbero essere corretti a patto che Bastos sia sempre il giocatore ammirato l'anno passato.

Una decisione, quindi che andrà ponderata molto bene. Dopo i 12 milioni spesi per Martinez non sono concessi altri errori...

I NOMI CHE SCONVOLGEVANO IL MERCATO.. E LE IPOCRISIE DI UN PROCESSO

Abbiamo letto con attenzione la sentenza di ieri sul processo Gea, una sentenza molto ma molto importante, che nonostante alcuni giornali oggi scelgano di scrivere e enfatizzare il fatto che Moggi sia stato condannato in appello, dice delle verità indissolubili.

Primo: l'appello l'ha vinto la difesa.

Secondo: l'indulto ha tolto ai giudici delle pericolose castagne che erano pronte a scoppiettare sul fuoco.

Terzo: tutti gli imputati a parte Moggi padre e figlio sono stati assolti.

Quarto e punto principale: ma i condizionamenti della Gea potevano essere reali con i soli Blasi, Zeytulaev e Budjanskij?

Siamo amareggiati per il fatto che il sistema che alcuni avevano preventivato, non esista proprio e questi siano gli unici tre nomi venuti fuori. Ma chi crede che bastino questi tre giocatori per creare un sistema?

Il fatto che Moggi, poi voglia andare avanti, nonostante l'indulto e la prescrizione è un'ulteriore conferma di quanto tutto questo possa essere una macchinazione, creata da "qualcuno" insieme a Farsopoli per colpire la vecchia dirigenza e decapitare la Juventus.

Infine vi facciamo riflettere su come titolino oggi due quotidiani sportivi, vi lasciamo indovinare di quali si tratta:

Il primo: Moggi, colpevole anche in appello.

Il secondo: ridotta la pena a Moggi.

Dove sta la verità? Per noi la verità sta nel fatto che c'è una sentenza che su una richiesta di quattro anni ne concede uno, già frutto di indulto che non equivale ad un'assoluzione, ma poco ci manca. C'è una sentenza che assolve tutti gli altri. C'è una sentenza che vede coinvolti giocatori che sono non di primo piano e di cui solo una ha un certo numero di presenze in serie A.

Il lettore intelligente riesce a distinguere dove sta la verità e soprattutto dove sta la macchinazione...

venerdì 25 marzo 2011

INDIZIATO NUMERO 2

In questi giorni si parla tanto dei quattro nomi su cui si baserà il prossimo mercato bianconero.

Quattro grandi nomi presunti o tali che daranno una mano alla squadra per migliorare la posizione attuale e cercare di riportare la Juventus tra le prime della classe in Italia. Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani, così diceva Massimo D'Azeglio. Marotta direbbe "fatta la base, dobbiamo aggiungere la qualità".

Vedremo chi saranno questi uomini di qualità. Se il primo indiziato è stato Bastos, il secondo potrebbe essere Javier Mascherano. Per lui sarà lotta serrata con l'Inter, fino alla fine. La quotazione di Mascherano si aggira sui 20 milioni di euro. Mascherano è indeciso tra il ruolo di titolare e colonna a Torino e giocare la Champions a Milano. Insomma un bel dubbio.

Da valutare poi la voglia di contropartite del Barcellona: solo cash o qualche giocatore (Sissoko?, Felipe Melo?).

Quindi, ancora tutto da decidere, con tantissime soluzioni ancora aperte. La speranza dei tifosi è quella di avere a disposizione quattro nuovi campioni e Mascherano sicuramente sarebbe un'opzione assai gradita.

mercoledì 23 marzo 2011

Bastos: lieto fine?

E' sempre più probabile che il brasiliano Bastos possa essere il primo acquisto della Juventus 2011/2012. Un nome importante, un giocatore che al mondiale dello scorso anno impressionò.

Un giocatore che potrà dare un contributo importante sulla fascia sinistra sia come esterno alto che basso. Detto questo ci sono anche dubbi legati al fatto che Bastos ha giocato solo in Francia e che il giocatore viene da un un'operazione al menisco.

Vedremo, come si concluderà la soap opera, in ogni caso segnaliamo dal quotidiano Tuttosport un'apertura dal parte del Presidente Aulas: "L’anno scorso la Juve ci ha fatto un’offer­ta concreta ed è stata effettivamente vici­na all’acquisto di Bastos, ma siamo stati noi a bloccare tutto impedendo che la trat­tativa andasse avanti perché, al termine di un’attenta riflessione, valutando i pro e i contro, abbiamo deciso di non cedere il nostro giocatore. Ora è un’altra storia, le cose sono differenti: se davvero la Juve ci rifarà un’offerta interessante, se il gioca­tore lo vorrà, se il suo agente sarà d’accor­do, se il prezzo sarà giusto, allora anche noi potremo valutare l’ipotesi di lasciarlo andare...".

La Juve sembra essere in pole position nella corsa al giocatore. Non più tardi della settima­na scorsa - riferisce il quotidiano torinese - l’agente di Michel Bastos - il brasiliano di origine belga Emmanuel De Kerchove - è stato infatti a Torino per un incontro “esplorativo” con i dirigenti bian­coneri Beppe Marotta e Fabio Paratici. Erano presenti, anche l’a­gente Fifa milanese Oscar Damiani, gran­de esperto di calcio francese che funge da intermediario, nonché Marta Fischer, l’at­tivissima “ assessora” del campione gaú­cho.
La quotazione del giocatore, l'anno passato era circa 20 milioni, vista la stagione e un anno in più, secondo noi il prezzo corretto è di 15 milioni.

Ce la farà Marotta a portare il primo obiettivo del nuovo anno? Aspettiamo e vediamo, sperando di non dover incorrere in tempi biblici.

lunedì 21 marzo 2011

FORZA UDINESE, CE LA PUOI FARE

Scherzosamente alcune settimane fa, avevamo indicato il Napoli come scelta favorita in un'ipotetica corsa a tre con Inter e Milan e avevamo giustamente ricevuto critiche feroci da alcuni tifosi bianconeri in Campania, ci scusiamo con chi si fosse offeso.

Oggi come oggi, vogliamo schierarci ancora di più con un'altra formazione che si trova a 6 punti dalla vetta ma che senza gli aiuti arbitrali evidenti alle milanesi e senza i nove punti persi a inizio stagione sarebbe giustamente prima in classifica. Ovviamente parliamo dell'Udinese di Guidolin. Un'Udinese che come la Juventus ha colori che amiamo. Un'Udinese che ha giocatori unici e eterni come Di Natale e giovani di valore come Sanchez, Armero, Asamoah Una squadra che gioca un calcio bello, veloce, divertente e che fa spettacolo.

Pensare che la squadra di Guidolin possa lottare fino alla fine per la vittoria è forse un'utopia, ma per quanto visto fino ad ora in campionato, secondo noi, è quella che meriterebbe di più il primo posto. Questo per semplici motivi: ha il miglior bomber del campionato e il miglior giovane e oltretutto è la formazione che ribadiamo è stata meno aiutata dagli arbitri. E' inoltre quella che ha vinto 7-0 a Palermo come fanno le grandi che non si accontentatano.

Chi ama il calcio, non può non amar l'Udinese e anche come i Pozzo sanno gestire questa squadra con competenza e acquisti mirati. Sarà difficile vincere per loro, perchè sappiamo come funzionano queste cose... e come forse l'Udinese non riuscirà nemmeno ad arrivare quarta visto come soffiano i venti romani di alcuni istituti bancari, perà ci speriamo, perchè lo meritano.

Qui i complimenti non li facciamo solo da tifosi bianconeri, ma da amanti di questo sport, forse dopo Verona i tempi sono maturi per un altro scudetto nel nord est, ovviamente sudditanza permettendo.

DELNERI, MA CI PRENDI IN GIRO?

Scherzosamente alcune settimane fa, avevamo indicato il Napoli come scelta favorita in un'ipotetica corsa a tre con Inter e Milan e avevamo giustamente ricevuto critiche feroci da alcuni tifosi bianconeri in Campania, ci scusiamo con chi si fosse offeso.

Oggi come oggi, vogliamo schierarci ancora di più con un'altra formazione che si trova a 6 punti dalla vetta ma che senza gli aiuti arbitrali evidenti alle milanesi e senza i nove punti persi a inizio stagione sarebbe giustamente prima in classifica. Ovviamente parliamo dell'Udinese di Guidolin. Un'Udinese che come la Juventus ha colori che amiamo. Un'Udinese che ha giocatori unici e eterni come Di Natale e giovani di valore come Sanchez, Armero, Asamoah Una squadra che gioca un calcio bello, veloce, divertente e che fa spettacolo.

Pensare che la squadra di Guidolin possa lottare fino alla fine per la vittoria è forse un'utopia, ma per quanto visto fino ad ora in campionato, secondo noi, è quella che meriterebbe di più il primo posto. Questo per semplici motivi: ha il miglior bomber del campionato e il miglior giovane e oltretutto è la formazione che ribadiamo è stata meno aiutata dagli arbitri. E' inoltre quella che ha vinto 7-0 a Palermo come fanno le grandi che non si accontentatano.

Chi ama il calcio, non può non amar l'Udinese e anche come i Pozzo sanno gestire questa squadra con competenza e acquisti mirati. Sarà difficile vincere per loro, perchè sappiamo come funzionano queste cose... e come forse l'Udinese non riuscirà nemmeno ad arrivare quarta visto come soffiano i venti romani di alcuni istituti bancari, perà ci speriamo, perchè lo meritano.

Qui i complimenti non li facciamo solo da tifosi bianconeri, ma da amanti di questo sport, forse dopo Verona i tempi sono maturi per un altro scudetto nel nord est, ovviamente sudditanza permettendo.

domenica 20 marzo 2011

WHO WANTS TO LIVE FOREVER

Chissà cosa avranno pensato oggi i milioni di tifosi juventini che seguono Alessandro Del Piero da quel gol alla Reggiana, da quando ancora come un primavera si muoveva nella grande Juve. Chissà quanti avranno pensato, caspita, è l'ultimo, è un highlander, l'ultimo samurai, l'ultimo di una lunga stirpe, da Platini a Baggio e che ora sembra orfana di campioni. A noi è venuto in mente questo paragone: un highlander... che vorrebbe vivere e giocare per sempre. A noi sembra l'ultimo highlander della Juventus che non c'è più e che è stata spazzata via. Non sappiamo se c'è tempo per noi o no....ma il tempo delle vittorie sembra lontano, tuttavia...come dicevano i Queen nella celebre "who wants to live forever", ci accorgiamo che forse non c'è tempo per noi, non c'è spazio per noi e ci chiediamo cos'è che costruisce i nostri sogni, eppure ora scorre via. Chi vuol vivere per sempre, Chi vuol vivere per sempre? Sicuramente Alessandro Del Piero, vivrà per sempre. Vive per ora in campo ma vivrà per sempre nel cuore dei tifosi.

Per il futuro prossimo i tifosi si aggrappano a lui. Per un campione per giugno chiedere ad Andrea Agnelli. Sta a lui trovare l'erede, perchè è difficile che Alessandro possa giocare in eterno. Lo scettro è quasi in mano al nostro re, ma va trovato un erede per ricominciare a vincere. I sogni dei tifosi vorrebbero partire da li...per ricominciare a vivere presto...e per sempre.

MEGLIO GUARDARE AVANTI...

Una Juventus in versione 2011 quella vista in campo a Torino con il Brescia. Poco gioco, molta improvvisazione, poche emozioni e molti errori. Errori come quelli ormai costanti visti in difesa che permettona a Eder il pareggio dopo il bel gol di Krasic. Una Juventus incapace di tener il risultato nel primo tempo con le ultime della classe, timorosa, timida, incosistente. Una squadra che ha paura della propria ombra e che non promette nulla di buono per le restanti otto partite.

Una squadra che nel primo tempo ha mostrato alcune azioni interessanti e un Krasic molto mobile ma che in difesa ha ancora una volta sofferto le ripartenze veloci avversarie e soprattutto i tagli che spiazzano la difesa. Il secondo tempo non è stato molto migliore del primo e si deve ringraziare un'invenzione dell'uomo eterno Del Piero e la follia di Mareco. Senza di loro avremmo forse commentato un altro pareggio. Che la squadra sia in difficoltà evidente appare dagli ultimi minuti in cui il Brescia in dieci riesce a mettere paura.

Insomma, non ci siamo proprio, Marotta ha detto di essere al lavoro per la prossima stagione. Vedremo, di questa squadra oggi c'è da salvare ben poco. Non sappiamo dove arriverà questa squadra. Il quarto posto dista ben 11 punti, troppi, la Roma cinque punti, ma vedendola giocare oggi ci appare ben altra squadra rispetto alla Juventus.

HANNO PAURA...ECCO PERCHE' NON FANNO NULLA

Ormai con l'andare avanti nel processo, sopratutto dopo l'udienza del 15 marzo, sono uscite testimonianze troppo evidenti, che qualunque persona normodotata, definirebbe schiaccianti per definire Calciopoli la più grande "bufala" sportiva del dopoguerra.

Nessuna prova a sostegno dell'accusa. Testimoni che portano perizie di parte senza firma, che valgono come le affermazioni di Topolino e infine testimoni dell'accusa che alla fine inguiano contro ogni incontrovertibile dubbio altre società e pressate dalla difesa danno chiari segno di instabilità. Insomma, basterebbe questo affinche una Federazione equa sospendesse tutto e prendesse immediatamente dei provvedimenti.

Purtroppo e ve lo diciamo subito, non si muoverà nessuno. Perchè? Perchè hanno paura. Hanno paura di dover denunciare al mondo il grande errore commesso nel 2006, quando per seguire i media, si abbracciarono le forche....r si creò un'ingiustizia "epica".

Ora, tornare indietro, vorrebbe dire dimostrare di aver sbagliato tutto e essere sbeffeggiati ancora di più dall'opinione pubblica straniera. Quindi non aspettiamoci nulla, faranno arrivare tutto entro i termini della prescrizione e faranno passare in cavalleria la cosa, ne siamo sicuri, anzi ultra sicuri.

Magari daranno risarcimenti indiretti (....indonvinate quali?) ma nulla direttamente. Noi, però non ci stiamo e siamo pronti a denunciare a tutte le principali testate europee questo mutismo e rassegnazione dei media e della federazione italiana.

Noi non abbiamo paura, anche a costo di rimanere soli, del resto sono quattro anni che lottiamo contro gli indossatori di scudetti altrui e non molleremo facilmente...adesso, sperando che almeno all'estero ci sia qualcuno in grado di valutare dove sta la ragione e dove il torto.

PASSARE ALLA CASSA

Abbiamo già detto ieri, la Juventus deve fare cassa, molta cassa e per fare cassa il nome più caldo di questi giorni è Felipe Melo. Il centrocampista brasiliano è uno dei pochi che ha mercato, soprattutto in Spagna ed Ingilterra. Una stagione discreta disputata con un paio di macchie, soprattutto l'espulsione con il Parma di gennaio e tanta quantità. iIl brasiliano potrebbe partire, destinazione Siviglia, Barcellona o addirittura Arsenal. Le opzioni non mancano. Il Siviglia avrebbe messo gli occhi addosso a Felipe Melo della Juventus, offrendo una cifra dai 15 ai 18 milioni. Il Barcellona potrebbe essere interessato al brasiliano come pedina da scambiare con Mascherano e l'Arsenal? L'Arsenal potrebbe essere interessato, dopo le avances dell'anno passato. Infine un clamoroso intreccio: Fabregas a Barcellona, Melo a Londra e Mascherano a Torino. Tutto bello? Certo... l'unico che perderebbe la Champions è Mascherano: sarà d'accordo?

Vedremo, nel frattempo Felipe rimane l'unico assegno da cambiare che possa avere un certo importo. Marotta lo sa e a meno di grandi investimenti della proprietà la cessione di Felipe diventerà inevitabile.

sabato 19 marzo 2011

VENDERE BENE PER ACQUISTARE MEGLIO

Sembra uno spot di qualche detersivo, ma non lo è. E' un diktat, una legge di mercato che purtroppo da qualche anno non abita più a Torino. Vendere bene per acquistare ancora meglio, ovvero essere capaci a piazzare giocatori, magari al di sopra del loro valore per poi dedicarsi agli acquisti con un bel gruzzoletto in tasca.

Negli ultimi anni a Torino abbiamo vissuto casi opposti dai Tiago, Andrade, Diego su tutti, acquistati e poi svalutati.

Per il prossimo mercato Marotta dovrà trovare la chiave giusta per vendere e poi comprare. La lista è lunga dai plurinfortunati Iaquinta e Sissoko, fino ai vari prestiti Amauri, Giovinco e Tiago. Per capirci almeno 20 milioni di euro (si spera) da aggiungere al gruzzolo che verrà stanziato per il nuovo mercato.

Potrebbe poi esserci qualchè nome/novità, magari inaspettato o ventilato, pe accrescere ancora di più la disponibilità economica in vista del mercato.

La prerogativa, sarà vendere bene per comprare ancora meglio, sperando di trovare nell'uovo estivo qualche Krasic in più e qualche Martinez in meno.

venerdì 18 marzo 2011

Inter probabile finalista

Se dovessi commentare il sorteggio di oggi dell'Inter...direi ottimo.
Quarti con lo Shalke04 formazione molto ma molto discontinua e con una difesa pessima.
Eventuale semifinale tra la vincente della sfida assassina Chelsea-Manchester...insomma... evitate le corazzate spagnole che oltretutto si scontreranno ina una semifinale all'insegna della lotta con probabilità di una finale con molti feriti.
La mia favorita per la finale? L'Inter....

Tastiera Velenosa: chi risponde a Corioni?

In Italia, purtroppo, c'è gente che la pensa in modo strano, c'è gente che vede e sente solo quello che vuole....o forse legge solo certi giornali.

C'è però anche gente che non rimane insensibile alle parole, di un Presidente, in questo caso quello del Brescia che invece di parlare di calcio preferisce parlare del passato ed evidenziare, ancora una volta quello che non esiste. Parlare ancora di Calciopoli e non Farsopoli, nonostante a Napoli si stia dimostrando il contrario di "cupola" Juventus e di "condizionamenti" del passato, ci appare ridicolo.

Questa, la domanda dell'intervistatore (no comment..su cosa pensiamo di questa domanda, evidentemente l'intervistatore legge solo certi giornali...) e la risposta del Presidente del Brescia: "Finita Calciopoli, è stato difficile vincere a Torino per i motivi che conosciamo, adesso è solo una questione di campo si può battere la Juve si parte alla pari"?

"Credo che se parliamo di disegni dall'alto...si, dopo la Juve è sempre la Juve".

La domanda che ci facciamo è che disegno dall'alto potesse penalizzare il Brescia a Torino contro la Juventus. Il Brescia a Torino con la Juventus non ha mai vinto d'accordo(cosa peraltro non vera...se estendiamo le competizioni), ma ha anche collezionato dei pareggi determinanti e che alla fine se andiamo a vedere fecero perdere punti preziosi alla Juventus, ricordiamo il pareggio del 1-1 del 2001.

Infine menzioniamo anche che la Juventus fu pure eliminata dal Brescia nell'edizione 2000/2001 della Coppa Italia, perdendo proprio a Torino 1-2 con doppietta di Dario Hubner, forse qualcuno non se lo ricorda, ma che disegno dall'alto c'era in quella occasione?

Ci fanno ridere certe domande e certe risposte. Come al solito i numeri e le statistiche smentiscono le parole di certe persone, cosa che sta avvenendo puntualmente anche al processo in corso a Napoli dove i testimoni stanno smontando il castellino di carta.

Anche questa volta ci tocca rimarcarlo. Peccato che gli addetti ai lavori non lo facciano mai.

giovedì 17 marzo 2011

UNA PANCHINA CHE SCOTTA

Onere o onore? Forse è questa la domanda che si fanno molti allenatori in questo momento quando viene loro proposta l'ipotesi di una panchina bianconera. Una squadra blasonata ma che sta dimostrando e ha dimostrato negli ultimi anni difficoltà enormi.

Le difficoltà di Delneri sono sotto gli occhi di tutti. Una squadra frastornata, il pubblico che ha smesso di incitarlo e lo ha messo sul banco degli imputati.

Prima di lui le ingloriose partite della squadra guidata da Zaccheroni, incapace di dare una svolta alla stagione bianconera e Ferrara, che dopo un inizio confortante andò incontro a una rapida e veloce fine.

Prima di Ferrara, Ranieri, che dopo un anno abbastanza felice, cadde nel momento dell'oblio dopo che aveva alzato l'asticella delle aspettative.

Purtroppo a Torino o si vince o si muore. Le mezze misure non esistono. Chissà cosa staranno pensando i tanti o pochi candidati che si fanno ora per il prossimo anno. Da Mazzarri a Spalletti, da Conte a Deschamps. Nomi veri o fasulli che i tifosi sperano possano avere una e sola caratteristica: il carattere e il dna della vittoria. Alla Juventus serve un allenatore vincente e qualsiasi sia il candidato deve avere questa caratteristica, consapevole che la panchina bianconera scotta e che le aspettative sono altissime. Si faccia avanti, quindi, chi se la sente, la sfida è difficile, forse impossibile, servono gli attributi, ma riportare la Juventus al successo potrebbe essere una sfida a cui è difficile rinunciare se si pensa di essere i migliori.

etica 1 vittorie 0

Dalle pagine di Tuttosport rimbalzano le parole di Marotta dopo che ormai è praticamente ufficiale che Piazon andrà al Chelsea.

Ricordiamo che Piazon era stato vicinissimo ai bianconeri,l'accordo con il San Paolo era stato raggiunto e mancava solo quello con il giocatore. In pratica una differenza di circa un milione di euro lordo (per ciacun anno di contratto), 500,000 euro netti.

"Sono onorato di non aver preso Piazon a queste con­dizioni. Non sarebbe stato etico riconoscere a un mino­renne uno stipendio da un milione di euro. Cosa avreb­bero pensato i giovani con cui si sarebbe ritrovato a giocare, ragazzi che devono ancora firmare un contratto professionistico? E’ ipocrita sostenere che i calciatori guadagnano troppo e poi criticare il nostro comporta­mento in questa circostan­za".

Noi ad oggi non possiamo dire se Marotta ha fatto bene o ha fatto male Certo, prendere Piazon e metterlo in primavera non è etico. Prendere Piazon e aggregarlo alla prima squadra, come aveva fatto il Milan per Pato, è un altro discorso. Se un giocatore vale quei soldi è giusto riconoscerlo, da subito. Secondo noi le cose non etiche però, possono essere altre: dare ad Amauri quasi 4 milioni di euro l'anno e prendere Martinez a 12 milioni...

Su Piazon aspetteremo e vedremo, ma se diventasse un nuovo Pato, un nuovo Kakà, qualcuno potrebbe anche pentirsi e l'etica andare a farsi benedire, come le critiche molto feroci.

mercoledì 16 marzo 2011

Tastiera Velenosa: il remake è meglio dell'originale

La settimana scorsa ad alcuni di noi, oggi rileggendo la deposizione di Monti al Processo Calciopoli, è venuto da piangere, lacrime di rabbia. Per tutti coloro che hanno la passione bianconera nelle vene, sentire da una persona dire certe cose a distanza di quattro anni ha fatto male, molto male e soprattutto pensare che certe persone hanno scritto per un giornale che pensavamo potesse essere imparziale.

Ieri c'è stato l'episodio due e questa volta il "remake" con altri testimoni, ma tutto è stato molto meglio dell'originale della settimana precedente. Purtroppo per alcuni tifosi non bianconeri è risultata l'ennesima prova di una farsa a senso unico. La testimonianza di Facchetti è stata incosistente. Gli appunti di Giacinto sono "poco rilevanti".

Detto questo l'unica cosa seria di questo processo è che sotto giuramento un ex arbitro ha affermato di aver ricevuto da un dirigente nerazzurro un'offerta di posto di lavoro, accusa mai attestata sotto giuramente da nessun altro arbitro.Un ex arbitro che ha dimostrato chiari segni di volubilità, chiamiamola così.Ci è venuto da piangere pensando a quella squadra com'era forte.

Ribadiamo quanto scritto la settimana scorsa Ci è venuto e ci viene da piangere pensando a quello che abbiamo provato nel 2006 quando leggevano e parlavano di retrocessione e come se la ridevano gli antijuventini su media e giornali. Oggi ci viene da piangere, ma lacrime di rabbia. Una rabbia forte, seria che ribadiamo ancora non si sopirà facilmente.

Ci dicono di dimenticare Calciopoli, ma come facciamo? Quando si leggono certe cose, si vedono certe testimonianze è impossibile stare sereni, vivendo con passione l'amore per la Juventus.

Ci viene veramente da piangere, ripensando a quello che hanno sofferto gli imputati ma gli stessi tifosi bianconeri.

Qualcuno si dovrebbe vergognare..... soprattutto chi ha testimoniato ieri e chi nel 2006 ha permesso che la Juventus venisse retrocessa.,

Ribadiamo il nostro appello a chi sarà allo stadio con il Brescia, non criticate la squadra ma le istituzioni.

martedì 15 marzo 2011

e' ora di smetterla con il silenzio degli innocenti

Forse sarebbe il caso di stare in silenzio e riflettere, ma proprio non ce la sentiamo di stare zitti.

C'è un libro ma anche un film che si chiama: "Il Silenzio degli Innocenti" in cui la protagonista è terrorizzata dal grido degli agnelli (gli innocenti...) che vengono uccisi per il macello e alla fine nella lettera Hannibal Lecter scrive alla protagonista "allora Clarice, gli agnelli hanno smesso di gridare?"...

Noi saremmo in disaccordo con il signor Lecter, gli agnelli, in questo caso i tifosi juventini, hanno solo iniziato a gridare, dopo aver passato la gogna mediatica e il "macello" del 2006.

A gridare allo scandalo continueranno sempre con maggior forza, consapevolezza e anche prove concrete dopo la clamorosa testimonianza di Nucini nel pomeriggio di oggi. Una testimonianza clamorosa e totalmente sconcertante che ci fa ridere di rabbia.

Due sono i passaggi che sintetizziamo per i lettori, sicuri che li troverete solo su pochi media o quasi nessuno, visto l'andazzo della comunicazione in italia. Vi sembra normale che un dirigente di una squadra di calcio si prodighi per trovare un lavoro a un arbitro. Ci dispiace per i piaccia o non piaccia del signor Narducci, ma questa cosa non è venuta fuori da nessun altra testimonianza e ci appare molto più grave di tutte le finte griglie o grigliate o sorteggi finti pilotati molto più grave della testimonianza di Zamparini che dice cose che poi i fatti smentiscono (il sorteggio lo fa Martino..testimone dell'accusa....!!!), parole apparse su molti siti online nella giornata di oggi.

Il passo chiave di oggi è questo:

Prioreschi: Il posto di lavoro offerto da Facchetti. Mi fa la cronistoria dei colloqui procurati da Facchetti?

Nucini: Dottor Paolillo (ad dell'Inter) presso la Banca Popolare di Milano L’attuale dirigente dell’inter?

Nucini: Non so che cosa faccia Paolillo oggi, poi UniCredit, poi qualche private banking

Prioreschi: Lei per questa sua attività di confidenza ha avuto da Facchetti e dall’inter denaro o altra utilità?

Nucini: No!

Prioreschi: È sicuro?

Nucini: Sì. Prioreschi: Bene

E infine.

Morescanti: Io non mi rileggo tutto e Lei non si permette! Perché va nelle banche?

Casoria: Facchetti l’ha obbligata ad andare nelle banche? E' andato con i suoi piedi?

Nucini: Ma certo, Lui sapeva che quello che stavamo facendo era imbarazzante.

Ci chiediamo, qualcuno in qualche società si domanderà ancora per qualche motivo viene chiamato in causa, saprà ancora indossare il vestito bianco della comunione? Avrà ancora il coraggio di dire che è sempre stato estraneo ai fatto quando un testimone sotto giuramento sostiene certe cose?

La speranza degli agnelli bianconeri è che la giustizia arrivi in fretta e che non si pongano allungamenti fittizi come la recusazione del giudice. Gli agnelli bianconeri intesi come tifosi non ce la fanno più a stare zitti, ci aspettiamo che anche Andrea Agnelli, leggendo e sentendo queste deposizioni possa muoversi in modo istituzionale per salvaguardare i diritti dei tifosi e onorare anche al meglio la storia della Juventus, perchè la presa in giro e la farsa è ormai chiara a tutti.

LA VALENZA PROBATORIA MOLTO MA MOLTO SCARSA

"A maggioranza il collegio decide di non acquisire gli appunti che del resto hanno un valore probatorio molto molto scarso".

Basterebbe questa frase per descrivere il valore probatorio molto ma molto scarso che ha il Processo in corso a Napoli. Tanti forse, tanti ma, tanti sentito dire ma nessuna prova. La Juventus è andata in B per i se, per i ma per i sentito dire.

L'unica cosa certa l'ha detto il figlio di Giacinto Facchetti.

"Sì, ma preciso che allora De Santis era seguito dalla Morescanti e io rimisi la querela dopo una lettera di scuse, ma la mia querela non era per quella frase che Lei ha letto. All'epoca non potevo smentire che mio padre avesse rapporti con De Santis."

Non potevo smentire che mio padre avesse rapporti con De Santis, la domanda è lecita e giusta, perchè per questi rapporti qualcuno ha pagato e qualcun altro no?

Purtroppo la tesi del tutti colpevoli o tutti innocenti sarebbe da riconsiderare. Quel mondo era così, dove tutti parlavano con tutti ma dove i risultati non sono stati inficiati per nulla.

Ora si richiede giustizia e ci siamo stancati di questa farsa. La Federazione se vuole essere considerata seria deve farsene una ragione, riaprire il processo sportivo e restituire gli scudetti al legittimo proprietario. Le prove non ci sono... la pentola sta scoppiando...

LA POTENZA DEI MEDIA COLPISCE ANCORA

Domenica abbiamo assistito tutti alla sciocchezza di Ibrahimovic. Un errore obiettivamente grave, molto grave per un giocatore del suo valore e della sua esperienza, soprattutto in un momento della stagione decisivo.

Detto questo, va sottolineata una costante che continua sempre di più a inquietarci. Perchè certi media tentano assiduamente di influenzare l'opionione pubblica in modo tanto spudorato? Capiamo bene che subito dopo l’espulsione di Ibrahimovic nella gara contro il Bari, il pensiero dei tifosi del Milan sia andato subito alla possibilità che lo svedese non potesse giocare il derby contro l’Inter. Ma i tifosi sono tali e tali dovrebbero rimanere. Diversa dovrebbe essere la posizione di media che pongono in alto la bandiera dell'imparzialità. Nella trasmissione post partita di ‘Mediaset Premium’ ad esempio, hanno evidenziato come il numero corretto di giornate poteva essere solo una. A un'informazione del genere non ci stiamo: abbiamo ancora negli occhi la campagna mediatica contro Krasic per un simulazione con l'invocazione di 3 giornate e linciaggio mediatico connesso e ora ci tocca ascoltare persone che chiedono una sola giornata per un episodio come questo. Fortunatamente il giudice sportivo non guarda tutte le trasmissioni, infatti Ibrahimovic ha "giustamente" ricevuto tre giornate, come del resto Eto'o.

Purtroppo, una volta di più constatiamo come alcuni abbiano potenza mediatica che cerca comunque di influenzare le idee e altri sempre meno.

Ai tifosi bianconeri per quest'anno importa poco, visto che la squadra ha un andamento pessimo, ma in futuro questo tipo di "comunicazione" ad personam potrebbe comportare degli svantaggi notevoli. Un esempio lo abbiamo già visto sul tema Calciopoli dove si è passati dall'eco massimo del 2006 all'indifferenza odierna dove tutte le comunicazione vengono totalmente ovattate. Staremo a vedere domattina che eco avranno le parole di Nucini e Facchetti, noi siamo pronti a scommettere, voi?

lunedì 14 marzo 2011

IL TREND INGIUSTIFICABILE DI DELNERI

Sconfitti a Bari un punto a Brescia, un punto a Verona con il Chievo, sconfitti a Lecce, un punto a Cesena, sconfitta interna con il Parma, un punto a Genova con la Sampdoria. Sette partite con le ultime della classe e invece dei 21 punti possibili solo 3. Pensate che la Juventus se avesse ottenuto almeno 12 punti su 21 (una richiesta non da pazzi) con le ultime della classe sarebbe a 51 punti in corsa per la Champions. Quello con le ultime della classifica nelle sette partite in questione è un trend indecente. E' un trend veramente ingiustificabile e prima causa delle critiche feroci che si stanno facendo ora al Mister Delneri. Non è possibile veramente perdere così tanti punti con squadre di bassa classifica e 6 punti sono stati persi con la squadra in vantaggio (Brescia, Chievo, Cesena). A poco contano le attenuanti: dalla follia di Felipe Melo con il Parma all'espulsione di Giandonato a Verona, al fuorigioco alto di Lecce con espulsione di Buffon, fino alla tattica indecente di sabato sera con conseguente altra esplusione. Giocate semplici, uno due veloci che tagliano la difesa. Squadra che si è trovata su sette gare, 4 in inferiorità numerica in partite dove a fare i falli dovrebbero essere gli avversari.

Una squadra non può e non deve porsi in questo modo con squadre con una rosa totalmente inferiore tecnicamente. Ad analizzare questi dati cresce la rabbia per una stagione che avrebbe potuto essere diversa per la pochezza del campionato italiano. Bastava un allenatore capace di vincere partite sulla carta alla portata, due terzini presentabili, un pizzico di attenzione quando passi in vantaggio e forse non saremmo qui a lamentarci, ma a parlare di progetto che va avanti.

Purtroppo non è così, le colpe sono anche di Delneri, pure lui colpevole di questo trend indecente.

domenica 13 marzo 2011

APPLAUSI PER ....

C'e' grande voglia di applaudire tra i tifosi bianconeri, si certo di applaudire ...non questo allenatore e questa squadra sicuramente. Siamo sicuri che fino a fine stagione gli applausi saranno ben pochi. Insomma una situazione paradossale. C'e' rabbia nel vedere una squadra incapace di vincere dopo essere stata in vantaggio di due gol. Una squadra che subisce contropiede puerili. Un allenatore in confusione totale. Applaudire? Come fa Delneri a dire: "I fischi del pubblico? Applaudiranno più avanti"

E per chi gli applausi? Forse Matri che ci sembra sempre più Pippo Inzaghi, Del Piero che rimane capitano eterno. Per il resto pochi applausi e tanto fischi per una stagione pessima e piena di delusioni che arrivano anche da Cesena, un punto contro una neopromossa non può essere un successo. E' una tristezza sentire chi dice che è un punto che muove la classifica, una frase indecorosa, come la stagione bianconera.

ALTRO CHE DIECI VITTORIE CONSECUTIVE...

Ci voleva una reazione e c'è stata... per trenta minuti. Abbiamo visto nei primi trenta minuti determinazione e cuore, cosa non vista nelle precedenti tre sfide. La Juventus ha mostrato che esiste ancora e che è ancora capace di mostrare un buon calcio. Nonostante questo c'è stata tanta e troppa improvvisazione in tutto questo manifestato nel gol mancato da Giaccherini e dal rigore del Cesena. Una squadra debole e fragile psicologicamente, troppo debole per essere vera. Tutto questo coincide con l'espulsione di Motta, espulsione forse eccessiva ma giusta considerando quella mancata di Buffon. Errori gravi come tenere la difesa alta al limite dell'incoscienza. Errori gravi come quello per il pareggio di Parolo. Ieri avevamo preso come utopia il discorso delle dieci vittorie consecutive e avevamo ragione.

MAROTTA ALLA RICERCA DELLO SPESSORE

Ci risulta veramente difficile capire quello che ha in mente Beppe Marotta. Le sue parole di ieri ci sono parse chiare ma allo stesso tempo ci lasciano dei dubbi: "Lo avevamo detto che questanno avremmo dovuto mettere le basi, di quantità più che di qualità. Tra l'altro il rinnovamento è partito a fine maggio, quindi non si ha avuto la possibilità di programmare, come invece si può programmare quest'anno, partendo già da adesso. E' chiaro che questo gruppo di giocatori ha bisogno di alzare il livello di qualità. C'è quindi l'esigenza di andare a prendere appunto 3-4 giocatori di spessore diverso e soprattutto poi completare la rosa con elementi comunque complementari".

Ci chiediamo quali possono essere gli acquisti di spessore e quanto è grande lo spessore. Se lo spessore riguarda il valore allora Martinez valeva a livello economico quasi quanto Krasic e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Se per spessore intende campioni, allora vuole dire avere un budget da spendere di almeno 80 milioni di euro, perchè i giocatori di "spessore" costano dai venti milioni in su. Bisogna capire se per giocatori di "spessore" intende comprendere anche i riscatti, perchè se fosse così si cadrebbe nella presa in giro.

Infine, bisogna capire chiaramente le zone di quello spessore. A questa Juventus serve qualità, servono terzini decenti a destra e a sinistra, serve un metodista e una seconda punta veloce e serve soprattutto un allenatore di "spessore", se lo ricordi Marotta, che dal manico si capiscono sempre molte cose.

C'è tanto da fare perchè lo "spessore" visto fino ad ora è minimo. Staremo a vedere, consapevoli che ormai il credito è finito e la fiducia è ai minimi termini.

sabato 12 marzo 2011

Andrea e John: vicini o lontani?

Un riavvicinamento, forse.... un modo di dare unità, un segnale chiaro all'ambiente. I cugini vogliono far vedere all'interno e forse anche all'esterno che loro alla Juventus vogliono bene entrambi. Sicuri eravamo di Andrea, qualche dubbio avevamo e abbiamo su John. Da qui a fine agosto vedremo se si vorranno trovare le risorse necessarie a rilanciare una società che ad agosto avrà un fiore all'occhiello dal punto di vista dello stadio ma dovrà adeguarsi dal punto di vista tecnico se vorrà ritornare a lottare per obiettivi prestigiosi.

Elkann si è intrattenuto in serata con i giornalisti: «Lo stadio è un’opera impressionante, bellissima. Mi hanno colpito molto anche i pennoni tricolori. Per quanto riguarda la squadra, sono andato a Vinovo soprattutto per ascoltare e capire il clima. Volevo far sentire la nostra vicinanza alla squadra e all’allenatore e ho visto compattezza — continua l’Ingegnere — grande energia fra i più giovani, anche molta concentrazione. Mai abbattersi nei momenti peggiori, così come non bisogna esaltarsi al primo successo».

John e Andrea sono parsi molto vicini e convinti che si possa ripartire insieme, tutti uniti. La necessità la conosciamo tutti, almeno 100 milioni di euro. 40 per coprire le perdite dell'ultima stagione e 60 per rilanciare alla grande il mercato con due colpi da 30 milioni degni del nuovo stadio, oltre agli acquisti già pianificati.

Purtroppo rimaniamo convinti che non basteranno i buoni propositi se non si riuscirà a trovare le risorse necessarie e ad assegnarle a una persona in grado di gestirle. Staremo a vedere, cugini o lontani o così' vicini?

* VISITA IL BLOG DI MASSIMO PAVAN

giovedì 10 marzo 2011

2-3 campioni o 2-3 illusioni?

E' ormai opinione condivisa che la Juventus per la prossima stagione dovrà puntare ad acquisti di qualità.

Due o meglio tre acquisti di qualità per poter puntare a obiettivi migliori della qualificazione Europa League, quindi puntare al terzo posto che l'anno prossimo sarà l'asticella per partecipare alla Champions League.

Insomma, Marotta o chi per lui dovrà cercare di strappare alla concorrenza nomi di valore. Gli obiettivi sono tre per tre ruoli chiave: centrocampo, difesa e attacco. A centrocampo il nome giusto potrebbe essere Mascherano. Non sempre titolare a Barcellona l'argentino ha una quotazione di 15-16 milioni. Insomma un prezzo accessibile, soprattutto se la Juventus riuscirà a vendere uno tra Melo e Sissoko.

In attacco il nome gettonato è invece quello di Sanchez, un giocatore sgusciante e veloce che manca all'attacco bianconero. Non forse il bomber da 20 gol a stagione ma un giocatore ancora giovane. Più costoso ma meno attaccante Javier Pastore, che sta vivendo un momento di calo, ma che ad inizio stagione ha mostrato tutte le sue qualità. Tra di loro potrebbe esserci il reale obiettivo.

Per la difesa, poi ci sarà da trovare un terzino di destra, il nome di Beck è quello più gettonato. Qualora arrivasse lui, con investimento contenuto i tifosi si aspetterebbero anche qualcosina a sinistra, magari quel Bastos che a Lione ha fatto bene.

Insomma 4 pedine in totale con qualche sconto sui rinnovi di Aquilani e uno tra Quagliarella e Matri.

Molto dipenderà, poi, dal capitolo cessioni. Se non ci saranno cessioni ci vorrà uno sforzo della proprietà, in caso contrario ci troveremmo di fronte a nuove illusioni estive sul numero fate voi... 2-3-4 illusioni.

mercoledì 9 marzo 2011

TASTIERA VELENOSA: 10 COSE RIDICOLE

Ha ragione Moratti: «È ridicolo che l'Inter venga chiamata sulla questione legata allo Scudetto 2006, con tutto il rispetto che posso avere per Palazzi», aggiungiamo noi... soltanto adesso, nel senso che la chiamata arriva con colpevolissimo ritardo.

1- E' ridicolo che nel periodo della gestione Moggi in Europa la Juventus abbia vinto ha vinto una Champions League e giocato finali con il Borussia Dortmund, Real Madrid e Milan e qualcuno qui ancora abbia e insinui dubbi sulla forza di quella squadra.

2- E' ridicolo il fatto che il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi, abbia accolto la richiesta di patteggiamento dell'attaccante uruguayano dell'Inter, Alvaro Recoba, e di Gabriele Oriali, responsabile dell'area tecnica della società nerazzurra, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno (sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso e ricettazione e si parli ancora di Inter come esempio di lealtà e sportività.

3- E' ridicolo che per un esposto si debbano aspettare 325 giorni e per vedere un processo sportivo tutto venga fatto in due settimane.

4- E' ridicolo chi indaga su commissione di altri e chi fa spiare giocatori e dirigenti

5- E' ridicola un'indagine a senso unico che ha come obiettivo la distruzione sportiva di una società e del suo staff tecnico

6- E' ridicolo il giornalismo che si finge super partes, si proclama tale e poi lavora sotto false spoglie su commissione.

7- E' ridicolo che sia permesso a un ex consigliere di una squadra di decidere sul futuro di una squadra avversaria come Presidente della Federazione

8- E' ridicola l'opionione pubblica che dopo Calciopoli crocifisse persone e società e ora che le prove non ci sono mantiene il basso profilo, non denunciando la farsa che sta prendendo corpo.

9- E' ridicolo che non si sia ancora arrivati alla conclusione di un processo e si tentino lungaggini di ogni tipo, forse per portare alla prescrizione evitando che possa arrivare all'assoluzione degli imputati.

10- E' ridicolo il calcio italiano dopo Calciopoli che vede sempre gli stessi errori di prima, le italiane all'estero fare pietà e vincere chi non vinceva mai. Possibile che prima vincessero in tanti (2000-2006 4 società diverse...) fosse tutto sbagliato?

Potremmo scrivere almeno altre 2,000 cose ridicole, quasi come la frase di Moratti di oggi e tante come i giorni da quando i tifosi bianconeri aspettano la verità.

Di cose ridicole ne abbiamo sentite e viste tante, quella di Moratti di oggi si aggiunge solo alla lunga fila.

CARONTE NON SERVE A NULLA

problemi di guida tecnica di questa Juventus ormai sono cosa risaputa. Una problema non attuale ma che ha redici dalle ultime giornate del campionato di serie B con in panchina Didier Deschamps. Allora Deschamps (che a parte l'eliminazione ai rigori di Coppa Italia a Napoli aveva fatto bene) decise di dimettersi e la scelta successiva portò a Claudio Ranieri. Tutti allora erano convinti che Ranieri fosse un buon tecnico, ma erano altrettanto convinti che con Ranieri non si sarebbe ottenuta alcuna vittoria. Con questo non si intende denigrare la posizione in campionato ottenuta dal tecnico romano (dignitose, soprattutto rispetto ad adesso), quanto per esempio i fallimenti in Coppa italia (un'eliminazione clamorosa con la Lazio, soprattutto).

Dopo Ranieri arrivò Ferrara, ben accolto dai tifosi ma che non riuscì a superare le critiche dopo l'eliminazione in Champions e alcune disfatte in campionato. La storia successiva è recente, il traghettatore Zaccheroni con i risultati pessimi e infine Delneri.

Oggi come non mai si parla di un possibile "caronte" in caso di nuova disfatta a Cesena con la panchina di Delneri che ormai ha perso tre gambe su quattro.

Noi ad un esonero e un nuovo traghettatore non siamo d'accordo. La Juventus del periodo Moggiano cambiò allenatore in corsa solo una volta: Ancelotti al posto di Lippi... (e che nomi...!!!) e non lo fece per un traghettatore, ma un allenatore che potesse impostare una base di lavoro. Quella base si notò poi l'anno successivo dove la squadra seppe risollevarsi e lottare con Ancelotti in panchina per il titolo. Insomma, fu posta la base di lavoro per l'annata successiva.

Oggi la Juventus dovrebbe o continuare con Delneri anche a costo di finire in classifica con solo sconfitte a 41 punti o prendere un tecnico capace di imbastire lavoro per settembre prossimo.

La stessa strategia è stata impostata dalla Lazio con Reja e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

La nostra soluzione porta a una scelta di valore: prendere subito un tecnico libero o liberabile e impostare il lavoro per il 2011/2012. I nostri due nomi sono nomi storici ma indelebili nella memoria: Lippi o Capello. Iniziare il lavoro nella stagione in corso per motivare i presenti a dare il massimo e valutarli e poi a giugno fare le scelte definitive, proseguendo da luglio/agosto con i nuovi acquisti.

Questa sarebbe una strategia sensata, il traghettatore ora non serve, se non a porre una nuova persona a libro paga. Le scelte vanno fatte da subito e di tempo se ne è già perso abbastanza.

martedì 8 marzo 2011

PERCHE' NON PER LA JUVENTUS?

Abbiamo ascoltato con grande attenzione le parole di Joh Elkann di ieri: "Andare all'estero non significa che quello che c'é in Italia si riduce. Fiat è un grande esempio di come una società italiana possa crescere all'estero e accettare la sfida dei mercati mondiali. Exor, la società di investimento controllata dalla famiglia Agnelli, ha a disposizione oltre un miliardo di euro per nuovi investimenti, Dobbiamo anzitutto accettare la sfida con il mondo ci sono un sacco di opportunità, ma dobbiamo attrezzarci per essere in grado di affrontare meglio i problemi''.

La domanda che nasce spontanea dopo queste parole è la seguente: la Juventus rappresenta per la Exor un investimento o meno? E' considerata ancora un asset importante che può risultare fonte di investimento o no? Nella sfida del mercato globale, perchè non puntare sulla Juventus come fiore all'occhiello soprattutto all'estero e in America dove il calcio ha sempre più seguito?

Ce lo chiediamo. La Exor ha in mano una grande opportunità, sfruttare la visibilità di due fiori all'occhiello del made in Italy (Ferrari e Juventus) e portarli nel mondo come vessilli da sventolare. Capiamo bene che per il mercato italiano sventolare troppo la Juventinità possa essere controproducente in ottica di vendita, ma all'estero puntare sul marchio bianconero non ci sembra per nulla controproducente.

Quando si parla di 9 miliardi di euro come investimenti, ci chiediamo perchè la Juventus non possa essere considerata come tale. Basterebbe sfruttare le leve del merchandising, accomunare il brand a quello Ferrari e portarlo ion giro per il mondo senza fargli perdere appeal. Inoltre, questo servirebbe per attirare nuovi giocatori.

Nessuna società in Italia e al mondo può accomunare l'eccellenza bianconera a quella Ferrari, perchè non farlo, quindi? Sarebbe un'economia di scala straordinaria.

In questo momento di difficoltà ci aspettiamo qualcosa dalla Exor e una strategia che punta sul brand Juventus non può essere perdente... Se non ci crede per prima la famiglia Agnelli che la Juventus è un investimento, perchè dovrebbero crederci 14 milioni di tifosi con abbonamenti allo stadio, tv etc.

La chiave sta proprio li, basterebbero 100 milioni per ripartire. Noi con le nostre stelle possiamo accenderne 1-2 i restanti toccano alla Exor.

PERCHE' NON PER LA JUVENTUS?

Abbiamo ascoltato con grande attenzione le parole di Joh Elkann di ieri: "Andare all'estero non significa che quello che c'é in Italia si riduce. Fiat è un grande esempio di come una società italiana possa crescere all'estero e accettare la sfida dei mercati mondiali. Exor, la società di investimento controllata dalla famiglia Agnelli, ha a disposizione oltre un miliardo di euro per nuovi investimenti, Dobbiamo anzitutto accettare la sfida con il mondo ci sono un sacco di opportunità, ma dobbiamo attrezzarci per essere in grado di affrontare meglio i problemi''.

La domanda che nasce spontanea dopo queste parole è la seguente: la Juventus rappresenta per la Exor un investimento o meno? E' considerata ancora un asset importante che può risultare fonte di investimento o no? Nella sfida del mercato globale, perchè non puntare sulla Juventus come fiore all'occhiello soprattutto all'estero e in America dove il calcio ha sempre più seguito?

Ce lo chiediamo. La Exor ha in mano una grande opportunità, sfruttare la visibilità di due fiori all'occhiello del made in Italy (Ferrari e Juventus) e portarli nel mondo come vessilli da sventolare. Capiamo bene che per il mercato italiano sventolare troppo la Juventinità possa essere controproducente in ottica di vendita, ma all'estero puntare sul marchio bianconero non ci sembra per nulla controproducente.

Quando si parla di 9 miliardi di euro come investimenti, ci chiediamo perchè la Juventus non possa essere considerata come tale. Basterebbe sfruttare le leve del merchandising, accomunare il brand a quello Ferrari e portarlo ion giro per il mondo senza fargli perdere appeal. Inoltre, questo servirebbe per attirare nuovi giocatori.

Nessuna società in Italia e al mondo può accomunare l'eccellenza bianconera a quella Ferrari, perchè non farlo, quindi? Sarebbe un'economia di scala straordinaria.

In questo momento di difficoltà ci aspettiamo qualcosa dalla Exor e una strategia che punta sul brand Juventus non può essere perdente... Se non ci crede per prima la famiglia Agnelli che la Juventus è un investimento, perchè dovrebbero crederci 14 milioni di tifosi con abbonamenti allo stadio, tv etc.

La chiave sta proprio li, basterebbero 100 milioni per ripartire. Noi con le nostre stelle possiamo accenderne 1-2 i restanti toccano alla Exor.

lunedì 7 marzo 2011

tastiera velenosa: qui non ride nessuno

Da ieri abbiamo ricevuto tantissime mail di protesta in seguito al fine partita di Juventus-Milan. Quella risata con tanto di abbracci tra Buffon e Gattuso non è andata giù a molti tifosi bianconeri.

Per Buffon i tifosi hanno come per Del Piero una vera e propria adorazione e vedere uno dei loro simboli ridere e scherzare a fine partita in un momento così delicato ha fatto male. Fosse stato un nuovo giocatore come Martinez o altri, l'avrebbero presa diversamente, ma la risata di Buffon ha lasciato un pò il segno.

Qui non ride nessuno. I tifosi bianconeri sono veramente avviliti. Non chiedono di vedere sempre musi lunghi, ma almeno di evitare sorrisi dopo la terza sconfitta consecutiva e dopo una prestazione non all'altezza. Va bene che l'Inter ad alcuni sta meno simpatica del Milan, ma ricordatevi tutti che il Milan non è una società amica. Detto questo qui nessuno vuole crocefiggere Buffon, un gesto istintivo e genuino ci può stare e poi Buffon rappresenta uno dei pochi simboli ancora rimasti. Sarebbe meglio, però, evitare certi atteggiamenti in pubblico, per rispetto di quei tifosi che in questo momento possono prendere queste risate come una presa in giro. Un momento duro da digerire per chi è andato in B (e non ci sono andati solo i giocatori ma anche i tifosi, ricordatelo...) e ha visto qualcun altro che viene abbracciato vincere una Champions. Per chi ha visto smantellata la propria squadra e un'altra con le stesse telefonate pagare solo una piccola multa, non ci sono molti abbracci. Insomma, prima di fraternizzare, pensiamoci bene, perchè dai nemici mi guardo io ma dagli amici, mi guardi.... qualcun altro.

LE CINQUE COLPE DI DELNERI

© foto di Daniele Buffa/Image Sport Quando una squadra non funziona le colpe sono di tutti. Dalla dirigenza ai giocatori, dai tifosi ai massaggiatori. Tuttavia quando la squadra non funziona il primo a pagare è quasi sempre l'allenatore. Gigi Delneri ha goduto fino a sabato sera di un alone di intoccabilità. Eliminazione prematura e comica in Europa League, eliminazione vergognosa in Coppa Italia e infine inizio 2011 da media retrocessione. A Roma Ranieri, per molto meno si è dimesso. A Palermo Rossi ci ha lasciato le penne. A Cagliari Bisoli è stato sostituito da Donadoni. Insomma a Torino potrebbe ripetersi per il secondo anno consecutivo un cambio in panchina e sarebbe una pericolosa costante. Ma quali sono le colpe di Delneri? Ne abbiamo trovate cinque, ma forse sono anche di più.

Primo: l'aver lavorato da quest'estate con una formazione, stravolta poi nelle prime giornate e poi ancora. In molti si ricordano che a inizio stagione c'erano Diego, Amauri e in difesa Motta oltre a Bonucci e Chiellini. Insomma Diego sembrava al centro del progetto e forse era stato uno dei migliori nel precampionato. Se non serviva andava detto subito, trovate alternativa, un allenatore deve imporsi per impostare un lavoro, soprattutto in fase di ricostruzione.

Secondo: il non aver trovato la solidità difensiva. Questa Juventus prende troppi gol, soprattutto con le piccole squadre e in casa. Aver preso quattro gol dal Parma a Torino, due dal Bologna, tre dalla Sampdoria, rappresenta veramente troppo. Manca l'equilibrio quando si attacca e questo è colpa del Mister che non è capace di vincere partite facili.

Terzo: manca l'identità. In difesa prima c'era la coppia Bonucci-Chiellini. Poi Bonucci-Barzagli, ora Barzagli-Chiellini. Insomma, non c'è una chiarezza nemmeno sui centrali difensivi e se manca questa....Manca anche il gioco. Non è possibile non fare nemmeno un tiro in casa con il Milan in 90 minuti.

Quarto: i terzini. Possibile che in sei mesi non si sia capito chi sono i titolari e chi le riserve? Questa è una grave colpa.

Quinto: le motivazioni. Se un allenatore con l'esperienza di Delneri non riesce a motivare la sua squadra, allora vuol dire che non ci siamo. Manca la determinazione tipica di una provinciale. La classe puoi non averla ma la determinazione dovrebbe esserci sempre.

Purtroppo l'avventura di Delneri si è conclusa dopo la sconfitta di Lecce. Con quella sconfitta e con le due batoste successive, Delneri ha dimostrato di non essere pronto per una grande piazza. Questo noi lo sospettavamo dopo i suoi fallimenti a Roma, Palermo e Porto, l'avevamo detto quest'estate, ma speravamo di sbagliarci. Per Delneri è pronta la parole fine, a lui scegliere se porre fine ora o portare la croce fino al termine della stagione.

A noi in parte dispiace, Delneri è persona seria e schietta. Dispiace come dispiaceva per Ferrara e Zaccheroni, tutte brave persone divorate dalla Juventus attuale. A questa Juventus servono nuovi condottieri, persone pronte a guidare la nave contro i flutti. Capitani pronti a tutto, persone esperte, navigate, capaci di farsi temere e rispettare. Per l'anno prossimo ci aspettiamo un profilo del genere, in caso contrario prepariamoci a un nuovo fallimento.

domenica 6 marzo 2011

"Alla Juventus vincere non è importante: è l'unica cosa che conta".

"Alla Juventus vincere non è importante: è l'unica cosa che conta" parole comparse ieri nella Curva Nord bianconera.

Parole concise e molto chiare che dovrebbero far riflettere tutti. I tifosi della Juventus saranno e rimarranno tali nelle sconfitte e negli anni bui, ma per loro l'unica cosa che conta sarà tornare a vincere. La vittoria e il lottare per la vittoria deve tornare a essere lo spirito insito in questa società.Purtroppo ad oggi non vediamo quello spirito. Vediamo un gruppo discontinuo che affronta partita dopo partita con spirito a volte corretto altre meno. Vediamo giocatori che prima della partita sono sereni e dopo la partita se la ridono allegramente anche se sono a 20 punti dal Milan e non hanno offerto una prestazione all'altezza.

Vediamo un allenatore che non ha vinto nulla e che in 6 mesi non ha saputo dare una quadratura alla squadra e ora vive alla giornata.

Vediamo un nuovo stadio che non avrà una squadra all'altezza. Vediamo tanto cose inadeguate per il blasone bianconero. L'unica cosa che conta è la vittoria, ma di questo passo le parole di Boniperti rimarranno solo un ricordo.

sabato 5 marzo 2011

HANNO PAURA CHE TORNI LA TRIADE

Stasera rivedendo Luciano Moggi allo stadio i tifosi bianconeri proveranno sensazioni antiche. Sensazioni uniche che dal 1994 al 2006 coronarono 12 anni in cui la Juventus era amata dai tifosi, rispettata dalle istituzioni e odiata dai nemici. Quel rumore dei nemici di cui parlava Mourinho e che caratterizzava il mondo non bianconero.

Fuori dal mondo bianconero hanno paura. Hanno paura che Luciano Moggi torni alla Juventus. Hanno paura che la Juventus torni a farsi rispettare. Magari hanno paura di non vincere più come facevano prima della rivoluzione.

Insomma,,,, hanno paura... e sono tanti.

I tifosi e la dirigenza dell'Inter che senza Calciopoli avrebbero vinto per secoli solo la Coppa Italia.

I tifosi del Milan che devono ringraziare il loro presidente se no un anno di B non glielo avrebbe tolto nessuno.

I tifosi della Roma che se ci fosse un minimo di equità e di arbitraggio normali avrebbero 35 punti altro che 46.

L'accusa al Processo di Napoli che pur di rallentare il processo sta ricusando tutto e ormai appare chiaro che le prove sono veramente troppo poche. Ci pensate se vincesse la difesa che figura barbina?

E poi tanti altri hanno paura... un elenco lunghissimo...

Noi come dei don Chisciotte continueremo a raccontare che hanno paura. Perchè se tornasse una triade con Luciano Moggi, Andrea Agnelli e per esempio un Marcello Lippi con il ruolo di Bettega, si creerebbe un nuovo sodalizio capace di intimorire chiunque e forse a Milano non si dormirebbero più sogni tranquilli.

Hanno paura... ne siamo convinti e speriamo che ritorni presto il giorno in cui i tifosi bianconeri saranno accolti come nel 2006 perchè a mettere lo smile sulla maglia non ci hanno guadagnato nulla e abbiamo visto benissimo come gli aiuti siano una ruota che gira...da quattro anni gira per altri....

BATTERE IL MILAN...I TRE PUNTI LI TOGLIE QUALCUN ALTRO...

Quest'anno ne abbiamo sentite tante, veramente tante. E' innegabile che l'Inter non stia simpatica ai tifosi bianconeri. Se non altro perchè ha in bacheca un trofeo vinto dalla Juventus. Detto questo non è assolutamente vero che il Milan ci sia simpatico. Il Milan non ci sarà antipatico come il Presidente dell'Inter che crede nei complottini di Palazzo pre 2006, ma sicuramente i diavoli rossoneri non sono la squadra più simpatica della terra. Sappiamo tutti benissimo dove sarebbero dovuti finire i diavoli milanisti se non ci fosse stata qualche intromissioncina nel 2006. Sappiamo tutti benissimo chi aveva il potere nel 2006.

Quindi ci sembrano veramente irreali quei media che oggi ipotizzano che stasera i tifosi bianconeri potranno tifare Milan o che la Juventus non si impegnerà. I tifosi bianconeri tiferanno Juventus e saranno totalmente contro il Milan, perchè il Milan non ha pagato come la Juventus per Calciopoli sebbene ci siano state prove ancora più eclatanti di quelle nei confronti dei dirigenti bianconeri.

Inter e Milan sono in un certo senso sullo stesso livello perchè emblemi di un potere che alla Juventus non appartiene più. Allearsi con il Milan per far vincere l'Inter? E a che pro? La Juventus per ripartire non può pensare di avere come alleati i rossoneri. Loro sono avversari come i nerazzurri. La Juventus stasera ha bisogno dei tre punti per avere ancora qualche piccola speranza di Champions. Che Inter e Milan se la vedano tra di loro nello scontro diretto, ai tifosi bianconeri interessa solo vincere. Del resto se ci sarà giustizia con le telefonate nuove, non è detto che all'Inter non verranno tolti punti... questo se ci fosse una giustizia.... infatti diciamo se...

venerdì 4 marzo 2011

Editoriale di Libero di Oggi

Martedi, al processo Calciopoli, ha deposto Fabio Monti, giornalista del Corriere della Sera, “tifoso” non confesso (?) dell’Inter, raccontando chiacchiere varie di riporto, senza ricordare però cosa aveva scritto il 26 febbraio 2001 sulla clamorosa mancata ammonizione all’interista Di Biagio, non data dall’arbitro Nucini durante Inter- Udinese 2-1: traspare solo goduria per il successo nerazzurro. Domanda pertinente al processo e di particolare valenza per appurare se e come un giornalista sa scindere il tifo dai valori deontologici. E se su “Tutto Juve” Massimo Pavan giudica «vergognoso che pagine di quotidiani nazionali siano permesse a giornalisti pseudo tifosi», non si può non convenire che tutto ciò si traduce «in una scorrettezza inaudita che ha preso in giro e condizionato l’opinione di molti italiani ». Calciopoli è nata da queste chiacchiere, da chi le ha diffuse e ne ha approfittato per alimentare l’ingiusta mania di far pulizia col solo presupposto di eliminare la concorrenza. Che non significa poi far pulizia, e si vede. Una grande squadra non c’è più, fatica a rialzarsi, ma quasi per nemesi il torto fattole lo sta scontando tutto il calcio italiano e, me ne dispiace, la Nazionale. Conversazioni Monti non ha solo grandi simpatie per l’Inter, ha anche in grande antipatia la Juve. È nota la creazione nel 1983 del “club Magath” per esaltare il giocatore tedesco dell’Amburgo che con un gol aveva fatto perdere alla Juve una Coppa Campioni.Con Facchetti, Monti discorreva - così ha raccontato - di arbitri che avrebbero ruotato nell’orbita Juve. Era un’ossessione dello scomparso presidente che dimenticava tutto ciò che di anomalo (e di più) faceva lui (rimando alle intercettazioni riscoperte). A Monti vorrei segnalare alcuni casi e poi chiedere le sue valutazioni, basate sullo stesso metro di quelle conversazioni. Prima di andare molto indietro, pensiamo a domenica: alle 15, il Genoaa San Siro sipresenterà senza Ballardini in panchina e senza Criscito, Veloso e Floro Flores, squalificati: uno per reparto, che casualità! Samp-Inter (domenica scorsa): l’arbitro Gervasoni assegna ai nerazzurri una contestata punizione e la fa battere prima che il portiere finisca di sistemare la barriera. Secondo atto, rigore «nettissimo e sacrosanto» negato ai blucerchiati, dice l’ex arbitro Graziano Cesari. Due giornate prima l’In - ter ha affrontato il Cagliari, arbitro Celi, vincendo con un gol viziato da un doppio fuorigioco. Scorsa stagione, Gervasoni arbitra Fiorentina-Bari (2-1), vigilia del confronto dei pugliesi con l’Inter. Ricordate le ammonizioni mirate attribuite alla Juve? Beh, un animo meno che sospettoso potrebbe pensare a questo visto che Gervasoni espelle Almiron. Più indietro, 20 dicembre 2008, l’Inter vince a Siena (2-1) con due gol di Maicon, ma il secondo è «in netto abissale fuorigioco con ben quattro giocatori»; per l’arbitro De Marco è regolare. Il 20 gennaio 2008 Gervasoni (rieccolo) dirige Inter-Parma e ne fa di tutti i colori, indovinate a favore di chi. Ammissione di Collina: sbaglia a non dare il rigore al Parma per una spinta di Cordoba a Corradi, sbaglia a dare all’Inter il rigore del 2-2. Couto rinvia di testa, poi la palla scivolando tocca un braccio. A due minuti dalla fine l’Inter passa dall’1-2 al 3-2. C’è anche un mancato rigore per un mani di Quaresma contro il Chievo (arbitro Pierpaoli, 6 gennaio 2010) e una punizione inesistente (arbitro Peruzzo) con cui l’Inter raggiunge il Siena sul 3-3 prima di sorpassarlo (9 gennaio 2010) al 92’. Se applichiamo a tutto questo quadro non la casualità, che tanto piace di questi tempi, ma l’altro più mirato criterio oggetto di quelle conversazioni dovremmo sospettare, come Ju29ro, di una «combriccola» a favore dell’Inter, con un «capo cupola e diversi ascari». Non arrivo a tanto, di sicuro Gervasoni è sfortunato ogni volta che trova l’Inter. L’Arrigo veloce Codicillo. Arrigo Sacchi, attualmente in Figc come “coor - dinatore delle Nazionali Giovanili”, dalla sua posizione apparentemente distaccata di grande guru diceva che la Juve era forte ma usava scorciatoie. Dopo quanto appreso in udienza da Baraldi, quando l’Arrigo andava ad incrociare in autostrada i designatori Bergamo e Pairetto per condurli a cena a casa di Tanzi, dovrebbe aggiornare il suo racconto: se la Juve usava scorciatoie, lui usava autostrade. E per adesso lasciamo stare le intercettazioni rinvenute

giovedì 3 marzo 2011

TRE METRI SOPRA AL CIELO O SETTE METRI SOTTO TERRA?

Tre metri sopra al cielo recitava un famoso film, sette metri, invece sarà la distanza dei tifosi dal terreno di gioco del prossimo stadio bianconero. La domanda viene spontanea, l'umore dei tifosi sarà come quello di una volta? Alle stelle, praticamente tre metri sopra al cielo o come quest'anno? Sette metri sotto terra?

La distanza tra palco e realtà, tra sogno e finzione è notevole. E' una distanza pari a quella del terreno di gioco, una distanza pari quella dell'attuale Juventus dal primo posto, tra una squadra che dopo Calciopoli è rimasta tale (il Milan) e una che invece è andata verso un lento e inesorabile declino (la Juventus).

Le ambizioni dei tifosi sono grandi così come le speranze. La Juventus sta costruendo un grande stadio, ma per avere un grande stadio ci vuole anche una grande squadra, degna di questo nome. Una squadra capace di far sognare i tifosi e di illuminare il panorama calcistico con le sue azioni.

Alcuni tifosi hanno acceso la stella, perchè la stella della passione non si spegne mai, ma anche la società dovrà accendere qualche stella perchè la squadra attuale di stelle ne ha poche e senza le stelle quando manca l'elettricità non si va da nessuna parte.

Lontani sono i tempi della Juventus capelliana con giocatori capaci di compiere grandi imprese. Per cercare di ritornare ai quei livelli bisogna ripartire dalla bese, dal tecnico fino ai giocatori. Pochi ma buoni. Ad agosto vedremo... di tempo ce n'è ancora.

mercoledì 2 marzo 2011

TASTIERA VELENOSA: AL DIAVOLO NON SI VENDE, SI REGALA

Con il cuore che batte più forte, la vita che va e non va, al diavolo non si vende... si regala....

Parole e musica di Vasco Rossi. Parole e musica di un campionato scontato, dove le milanesi ormai fanno da padrone. Una volta c'era la Juventus, quella vera a contrastare il potere forte mediatico e non solo del "diavolo". Un "diavolo" non solo di nome ma di fatto. Un "diavolo" che ha pagato solo la tassa dell'immondizia su Calciopoli ma dopo ieri sempre più Farsopoli, mentre altri ha dovuto pagare pure le imposte comunali, il canone Rai e ogni altra forma di gabella. Insomma, a vedere, come procede questo campionato ci facciamo delle domande, non tanto perchè non sta vincendo la squadra migliore, quanto sul perchè esistano in Italia persone capaci di variare così rapidamente le proprie opinioni e di essere così volubili da considerare un caso episodi per il "diavolo", mentre una macchinazione episodi simili per altri.

Il Milan ha avuto quest'anno almeno 7 episodi favorevoli e nelle ultime due partite due determinanti. Ci piacerebbe che i media mantenessero e prendessero una posizione netta. O considerare per sempre chi vince come chi ha sempre ragione o enfatizzare gli episodi in modo uniforme come facevano quando gli episodi erano pro Juventus.

In Italia c'è purtroppo qualcosa che non va, qualcosa di grande, perchè se un Presidente del Consiglio si permette di fare battute dicendo che Milan-Napoli è Nord contro Sud, probabilmente non capisce molto la variabilità delle tifoserie in Italia.

Se un Presidente del Consiglio, si permette di parlare di scudetti persi dal Milan per colpa di arbitri comunisti, evidentemente vuole prenderci in giro e sappiamo tutti come mai la Juventus è andata in B e il Milan no.... Siccome non vogliamo farci prendere in giro anche su questo argomento, preferiamo evitare, come preferiamo evitare di parlare di politica, perchè quella è materia serie e andrebbe trattata come tale e non con sufficienza.

Del resto basta andare all'estero e vedere cosa pensano di noi e della storia della "nipote di Mubarak".

martedì 1 marzo 2011

LACRIME DI RABBIA

Ad alcuni di noi, oggi rileggendo la deposizione di Monti al Processo Calciopoli, è venuto da piangere. Per tutti coloro che hanno la passione bianconera nelle vene, sentire da una persona dire certe cose a distanza di quattro anni ha fatto male, molto male e soprattutto pensare che certe persone hanno scritto per un giornale che pensavamo potesse essere imparziale.

Purtroppo è risultata l'ennesima prova di una farsa a senso unico. Ci è venuto da piangere pensando a quella squadra com'era forte.

Ci è venuto e ci viene da piangere pensando a quello che abbiamo provato nel 2006 quando leggevano e parlavano di retrocessione e come se la ridevano gli antijuventini su media e giornali. Oggi ci viene da piangere, ma lacrime di rabbia. Una rabbia forte, seria che non si sopirà facilmente.

Ci dicono di dimenticare Calciopoli, ma come facciamo? Quando si leggono certe cose, è impossibile stare sereni, vivendo con passione l'amore per la Juventus.

Ci viene veramente da piangere, ripensando a quello che hanno sofferto gli imputati ma gli stessi tifosi bianconeri.

Qualcuno si dovrebbe vergognare.....

NON E' UNA COSA SERIA, E' UNA PRESA IN GIRO

Qualunque persona sana di mente oggi dovrebbe provare vergogna per l'andamento di un processo che risulta essere una vera e propria farsa. Noi da italiani proviamo verogna, vergogna per come delle persone perdenti pur di distruggere una parte siano arrivate a tanto. Vergogna per vedere i soldi di onesti cittadini spesi per un processo farsa. Vergogna per come sono stati trattati i tifosi bianconeri dal 2006. I testimoni dell'accusa hanno per l'ennesima volta smentito tutte le accuse verso gli imputati.

Ci sembra di veder discussioni su sentito dire o parrebbe, sul nulla.

E' veramente vergognoso quello che sta accadendo. L'Italia dovrebbe vergognarsi e noi ci vergogniamo che un paese che vuole presentarsi come civile permette questo.

E' vergognoso che pagine di quotidiani nazionali siano permesse a giornalisti tifosi, fingendosi quotidiani imparziali. Questa è una scorrettezza inaudita che ha preso in giro e condizionato l'opinione di molti italiani.

"Non è una cosa seria, è una presa in giro!" ...con questa frase oggi Paolo Bergamo ha lasciato l'aula. Con questa frase i tifosi juventini dovrebbero accogliere la partita di sabato.

Una grande manifestazione contro chi ha organizzato questa macchinazione ai danni della Juventus. Più che contestare la squadra bisogna contestare le istituzioni calcistiche. E' ora di dire basta e farlo capire a chiare lettere.

Alla base di questi avvenimenti appare chiaro che la prossima campagna acquisti dovrebbe essere finanziata da un cospicuo risarcimento...In ogni caso proviamo sgomento e vergogna...e una forte rabbia.

LE CINQUE COLPE DI MAROTTA

In questi giorni ci siamo fatti delle domande, dopo l'ulteriore e pesantissima sconfitta di sabato. Una Juventus così brutta per due anni di seguito non si era mai vista. Se a Marotta non possiamo imputare nulla per quanto successo prima di lui, sicuramente possiamo individuare almeno cinque sue grandi colpe per la stagione in corso.

Primo: l'aver privilegiato l'aspetto della quantità a quello della qualità. Comprare tanto per comprare non ha fatto altro che aumentare il numero della rosa in quanto tale ma senza qualità. Per vincere ci vuole anche la qualità, elemento che lo stesso Marotta ha evidenziato, in pratica ammettendo il proprio errore.

Secondo: alcuni acquisti che andavano fatti in prestito dovevano essere fatti a titolo definitivo e viceversa. Martinez è risultato un investimento totalmente sbagliato che andava fatto in prestitoal massimo. Aver un mercato in entrata totalmente bloccato per la prossima stagione potrebbe essere un grande vincolo e un ulteriore limite per le casse bianconere già disastrate.

Terzo: la guida tecnica. Affidarsi a un allenatore bravo, ma con esperienza limitata alla guida di una Ferrari come è la Juventus è stata una scelta altamente rischiosa che attualmente si sta riversando contro il direttore generale bianconero. Una scelta che andava meditata bene. E' possibile fare scelte rischiose ma solo e quando si ha il manico forte, quando è debole, tutto diventa più difficile. Un dirigente che ha vinto tanto, come Galliani può permettersi un debuttante come Allegri. Un dirigente alla prima esperienza bianconera dovrebbe andare con i piedi di piombo.

Quarto: l'atteggiamento. La strategia e la parole sono state poco chiare fin dall'inizio. Si è parlato di Champions, poi di scudetto, poi ancora di Champions e infine di nulla.

Quinto: pensare che citare ogni tanto Calciopoli basti per placare l'ira dei tifosi. Calciopoli è stata uno scandalo enorme, una vera e propria truffa alle coronarie dei tifosi bianconeri, della vecchia dirigenza e di tutti coloro che fanno parte del mondo del calcio, ma non lo scopriamo ora, ma dal 2006. Se Marotta la pensava così poteva esternare già prima il proprio pensiero. I tifosi non cadranno mai in certi tranelli da imbonitori di folla.

La stima si conquista con i risultati e se quelli attuali saranno confermati le parole gestione fallimentare saranno le uniche possibili.

PAVEL NON CI CASCARE...

Ieri, tra le tante voci è circolata anche quella che Pavel Nedved sarebbe in prima fila per un'eventuale sostituzione del tecnico di Aquileia. La fiducia a Delneri, come tutti sanno, è limitata al quarto posto, ma in caso di un'ulteriore serie di sconfitte la posizione del tecnico difficilmente potrebbe rimanere salda anche fino al termine della stagione.

La soluzione venitilata, in caso e ribadiamo solo in caso di crollo verticale, sarebbe Pavel Nedved. Il giocatore, sempre amato dal popolo bianconero servirebbe per ricompattare l'ambiente e dare carica alla squadra.

Francamente pensiamo e speriamo proprio che questo non succeda. Pavel non si merita di essere usato come scudo o parafulmine per calmare i tifosi.

In passato abbiamo già assistito al sacrificio di Ferrara, gettato nella mischia senza una vera e propria esperienza come allenatore e i risultati (anche se non poi così male, visto gli attuali), non sono stati degni della Juventus.

Speriamo che Nedved, qualora si finisca in quella tragica situazione, non cashi nel tranello. Il rischio di fallimento è troppo alto e Pavel non si merita questo dopo tutto quello che ha dato alla causa bianconera.