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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

martedì 22 maggio 2012

CARO ALEX TI SCRIVO

Caro Alessandro, o meglio Alex, non ci conosciamo direttamente ma ormai e' come se fossi parte della mia vita, come per tutti i tifosi bianconeri, quindi mi permetto di mettere della "nostra vita" e utilizzare "il noi". Per quanto mi riguarda, ci conosciamo 19 anni da quando facevo il liceo e tu arrivasti a Torino dal Padova. In quel tempo c'era Giovanni Trapattoni e nella mia camera c'era il poster di Roberto Baggio. Non so come mai, ma già dalla primavera e da quella vittoria nel torneo di Viareggio tu sei stato capace di trasmettere qualcosa e alzare da subito il livello di attenzione su di te. Dopo poco arrivo' la prima squadra e il poster di Roberto Baggio comincio' ad avere un vicino, il tuo poster. Ci ricordiamo in pochi, forse, di quei fumetti su Juve squadra mia e quei poster che aumentavano di anno in anno, tutti diversi.  I giorni passavano, la vita scorreva inesorabile, come gli allenatori e le sfide di tutti i giorni. Mentre si cresceva, si vivevano emozioni sportive bianconere e tu ne eri parte costante, sempre. Quel gol alla Fiorentina ti consacro', quel gol alla Lazio ci emoziono' e poi ancora tanta classe con il primo scudetto. In quel momento la storia mise la Juventus davanti un bivio e Roberto Baggio e il suo poster,  si spostarono nel cassetto lasciando alla nuova stella tutto lo spazio che meritava. L'anno successivo la Champions, le pennellate alla Pinturicchio e quella notte vissuta con le lacrime agli occhi. Sembra stupido piangere per il calcio, ma siamo umani e quando si vive la vita con passione forse e' normale. Le emozioni che ci hai ragalato sono state uniche e hanno segnato la vita dei tifosi, di tutti tifosi, i tuoi gol hanno segnato quasi trecento istantanee della nostra vita come nella serata, (per noi mattina) di Tokyo. E' difficile pensare a una Juventus senza di te, perché per 19 anni sei stato una certezza un punto saldo da cui partire ad ogni ritiro, ad ogni partita e frutto di ispirazione per più di mille articoli. Non vorremmo mai smettere di raccontare di te, perché sei qualcosa che ci rimane dentro, come la storia della Juventus. Una cosa possiamo dirla, che ti abbiamo voluto bene, tanto bene, abbiamo sofferto per l'infortunio di Udine, ti abbiamo difeso per quella finale dell'Europeo e quel mondiale in Corea, sappiamo solo noi quanti e quali oggi sono incoerenti perché ti esaltano e salgono sul carro, ma in fondo in fondo non ti hanno mai amato. Non sappiamo, oggi, se potremo amare un altro campione come abbiamo fatto con te, sicuramente sappiamo che quanto hai scritto sul tuo sito ci ha emozionato come per un gol. Grazie a te, grazie di averci accompagnato in questa splendida avventura durata 19 anni, grazie per averci e avermi regalato momenti felici che mi porterò sempre con me e che cercherò di raccontare per come mi riesce, nel modo migliore attraverso le parole, che per te saranno sempre speciali. Se avessi dovuto scegliere una canzone per questo momento, conoscendo la tua passione per gli Oasis avrei scelto don't go away..say that you stay forever and a day in the time of my life. A presto, grazie di tutto. Massimo, 4ever Ale10+

TIRA UNA BRUTTA ARIA MA REAGIREMO

Pensavamo di aver già pagato, o quanto meno di aver già dato. Invece, no. Le interviste, gli articoli di certi giornali di oggi, preferiscono dare credito alle parole di un "pentito", vogliamo definirlo tale o scegliete voi il termine corretto e ipotizzare scenari molto ma molto lontani. Purtroppo per loro non ci stiamo. I tifosi bianconeri hanno già pagato e anche nel 2006 hanno vissuto parole di pentiti dimostratisi totalmente inaffidabili in sede di dibattimento. Chi sono queste persone per essere considerati dei "deus ex machina", dei testimoni unici e così veritieri? Perché si preferisce dare credito alle parole di uno solo invece che alle parole di molti (tutti i giocatori del Siena). Dopo il 2006 i tifosi sono stanchi, molto stanchi di subire questi continui attacchi che in questo caso colpiscono Antonio Conte ma e' come se colpissero il sottoscritto e uno qualsiasi tifosi, perché tutti i tifosi quest'anno si sono identificati con il mister bianconero. L'avviso e' che questa volta il popolo bianconero rimarrà unito, non si accetteranno che l'ingiustizia sportiva distrugga nuovamente una società, non si accetterà che un pentito di turno possa dire certe cose e poi ritrattare sotto giuramento come per FARSOPOLI, perchè succederà così anche questa volta, perchè prima i processi in Italia si fanno sui giornali e poi altrove. Questa volta la reazione sara' pari all'azione...tira una brutta aria e l'obiettivo e'sempre lo stesso, distruggere la Juventus. Questa volta non staremo zitti, attenzione...

ULTIMO STEP

Se oggi pensiamo da dove siamo partiti alla fine della scorsa stagione e dove siamo arrivati tutti insieme c'è poco da dire. Pero', sarebbe troppo facile accontentarsi e forse non sarebbe giusto, perché questa società, questa squadra, ci ha sempre abituato a non sedersi mai sugli allori, a mettere le vittorie nel cassetto per guardare a quelle nuove. Il prossimo step e' questo. La Juventus quest'anno ha mostrato sempre gli occhi di tigre. Con il Napoli oggi non li abbiamo visti, abbiamo visto la stessa gara del primo tempo del San Paolo con l'errore per il rigore di Lavezzi uguale a quello della gara di campionato. La stagione di quest'anno e' straordinaria, ma per non renderla irripetibile bisognerà calarsi velocemente nell'ottica della squadra capace di avere la fame delle grandi occasioni, gli occhi assatanati e la voglia di vincere maggiore di tutti. Da oggi si ricomincia a costruire il futuro. Ci vuole gente con grande voglia di vincere, ci vuole la stessa fame vista quest'anno, questo e' lo step da superare e con tutte le nuove competizioni ci vorrà una rosa di gran livello e l'aiuto di tutti. Da oggi si costruisce il domani, da oggi si parla della prossima stagione.

SORRIDETE

Fine della stagione. Domenica sera abbiamo visto qualche viso triste alla fine della partita. Giusto, giustissimo essere neri per aver perso una finale, ma questo deve essere un ulteriore spunto di riflessione per tutti in previsione della campagna acquisti e della politica di rafforzamento. Servono almeno tre giocatori di livello. Detto questo, sorridete. Sorridete perché abbiamo vinto dopo sei anni. Sorridete perché la squadra ha una base e un'identita'. Sorridete perché ci sono tanti giovani bianconeri di valore. Sorridete perché l'anno prossimo torneremo a giocare la Coppa dalla grandi orecchie. Sorridete perché abbiamo un timoniere grandissimo e un presidente juventinissimo. Solo per una cosa siate tristi. Non avremo più Alessandro Del Piero con noi, ma lo avremo soltanto e sempre nel nostro cuore.

UN GIOVANE SCUDIERO RACCOGLIE IL TESTIMONE DAL "CAVALIERE"?

La Juventus ha perso il cavaliere di tante battaglie. Venerdì Alessandro Del Piero concluderà ufficialmente con una conferenza stampa la sua vita calcistica in bianconero. Tra una lacrimuccia e un pò di tristezza, i tifosi bianconeri cercano certezze per il futuro. Un nuovo cavaliere, che di strada ne dovrà fare ancora tanta si propone, carico di passione per il calcio, con doti innate e qualche colpo da campione, ma soprattutto ricco di juventinità, cosa che non guasta mai, anzi: "Vorrei fare un altro anno a Pescara, senza le pressioni di un top club, ma se dovessi lasciare il mio club, la mia prima scelta sarebbe la Juve (...) La Juve ha vinto 30 scudetti". Il giovane Verratti non si nasconde, quindi, dimostra fin da subito, cuore bianconero, un motivo in più perché si sa, per chi ama la maglia a volte diventa più facile fare dei sacrifici e per diventare da Juve di sacrifici bisogna farne tanti. Per il momento la concorrenza è fortissima. In tanti si sono accorti delle doti di questo giovane nazionale che sta andando incontro a una rapida evoluzione. Lui studia da campione e vorrebbe un autografo del suo idolo di ruolo, quell' Andrea Pirlo che sa cosa vuol dire confermare l'etichetta del giovane fenomeno, essendo arrivato al Milan dopo tanta gavetta a Reggio Calabria, Brescia e Inter. Potremmo, dunque, trovarci di fronte a un passaggio di testimone curioso: da una parte il "cavaliere" di tante battaglie in bianconero e dall'altra un giovane cavaliere innamorato della Signora e pronto a tutto pur di difenderla. Impossibile rimpiazzare nel cuore dei tifosi Alessandro Del Piero, possibile sperare di trovare presto un nuovo fenomeno a cui affidare la "numero dieci".

martedì 8 maggio 2012

LE TRE MOSSE CHE CAMBIANO UNA STAGIONE

Fine stagione 2011: la Juventus arriva settima e segna una delle peggiori stagioni in serie A. Fine stagione 2012: la Juventus vince il campionato e segna una stagione da record. Difficile dire come sia potuto succedere. Facile capire che alla base di tutto c'è stato un grande lavoro fatto dalla squadra costituita da Andrea Agnelli e Beppe Marotta. Andrea Agnelli è riuscito a segnare un nuovo corso con delle parole chiare 29 gennaio 2011, quando con una Juventus in difficoltà e in una fase delicatissima disse: "Se noi l'anno prossimo, in questo periodo, avremo i problemi di oggi, avremoun problema. Quest'anno i problemi che abbiamo e che stiamo gestendo erano prevedibili, e non modificano assolutamente quella che è l'impostazione che abbiamo dato". A leggere ora quelle parole sembra quasi di stare in un altro pianeta, un altro mondo totalmente diverso. A leggere quelle parole, però, capiamo quanta strada sia stata fatta. Una strada lunga e tortuosa che però aveva già allora delle basi. Quella Juventus del gennaio 2011 aveva infatti in rosa molti dei campioni che hanno permesso quest'anno di trionfare: Buffon, Del Piero, Chiellini, un Barzagli appena arrivato, De Ceglie, Marchisio, Pepe, Matri appena arrivato, Quagliarella allora infortunato e poi anche Krasic, oltre ai vari Storari, Manninger. Una base importante che quest'anno è stata arricchita di diversi elementi, ma tre, forse su tutti che sono le mosse, le tre mosse chiave. Conte: il guerriero in panchina. La scelta di Antonio Conte è stata fatta di comune accordo tra Andrea Agnelli e Beppe Marotta. Una scelta avallata al 100% dal popolo bianconero da subito. Volevamo un allenatore che desse tutto e francamente lo abbiamo avuto e siamo rimasti estasiati dalla sua voglia, dal suo coraggio, dalla sua caparbietà. Contemporaneamente a Conte fu preso Andrea Pirlo. Questa intuizione va attribuita a ancora collegialmente a Beppe Marotta e Andrea Agnelli. Pirlo ha impressionato chi non era abituato a vederlo sempre. Non abbiamo parole per definire la sua stagione: geometra, pianista, capolavoro, scegliete voi. Pirlo aveva vinto fino ad oggi due scudetti, non sappiamo se questo è uno dei suoi più belli, sicuramente ci ha regalato classe ed emozioni fuori dal comune. La terza mossa è sicuramente Arturo Vidal. Il mercato bianconero ha visto molti colpi interessanti: Lichtsteiner, Giaccherini, Estigarribia, Vucinic, ma Vidal insieme al Montegrino, ancora di più di lui è entrato nel cuore dei tifosi. Emozioni allo stato puro l'averlo visto giocare. Ci sono stati un guerriero in campo e uno in panchina. La mossa di Vidal, preso per soli dieci milioni è stato il colpo dell'estate con Andrea Pirlo. Marotta e Andrea Agnelli hanno cambiato la Juve in tre mosse senza un budget champions. Che succederà ora che in teoria c'e? Difficile dirlo, ma la buona strada sembra ormai avviata, ora la base c'è, bisogna solo consolidarla.

ECCO COSA CI SIAMO TOLTI OGGI

Difficile commentare le emozioni della serata di ieri: intense, uniche, travolgenti. Troppo facile dire ora che ce l'aspettavamo. Non è vero è stata una sorpresa. Fino al 2007 eravamo abituati a stare davanti (serie A o ingiusta serie B), dal 2007/2008 abbiamo vissuto anni di alti e bassi. Buoni inizi, delusioni, illusioni e sconfitte. Ci hanno derisi dopo Farsopoli: "senza rubare non vincete ci dicevano". La stagione della Juventus è invece la prova unica ed inequivocabile che la Juventus ha sempre e ribadiamo sempre vinto tutto sul campo. Con il lavoro, con il sudore, con la programmazione, con il calore del pubblico si possono ottenere e fare grandi cose. I tifosi bianconeri hanno incitato la squadra, Andrea Agnelli e Antonio Conte fin dalla sua proclamazione in modo incondizionato. Il ritiro di Bardonecchia è stato un evento eccezionale e non un ritrovo di una squadra che era arrivata settima. Forse abbiamo criticato, sicuramente abbiamo spronato e cercato tutti di migliorarci come tifosi, come uomini e come comunicatori del mondo bianconero. Dopo ieri sera ci siamo tolti il peso di dover dimostrare di essere capaci di vincere anche senza il passato. Non lo abbiamo dimostrato solo a noi, perchè lo sapevamo già, ma soprattutto agli altri, ai denigratori. Pensate che dal 2006, Juventus e Milan hanno vinto lo stesso numero di scudetti. Oggi ci siamo tolti un peso, da domani il futuro non potrà che essere migliore.

lunedì 7 maggio 2012

DA ZERO A DIECI: ZERO PER I BIGLIETTI, TRE VOLTE DIECI PER...

Generalmente questa rubrica viene scritta la notte della partita, quando i numeri sono belli chiari in testa. La serata di ieri è stata ricca di emozioni e quindi era impossibile razionalizzare tutto. Ci ritroviamo al mattino, quindi per segnalare da zero a dieci i numeri della sfida di ieri, aprendoci anche a qualcosa di più. Quanto hanno vissuto i tifosi bianconeri ieri è indescrivibile, qualcosa che va oltre il tempo e lo spazio: VOTO ZERO: Al costo dei biglietti. 200 euro per dei biglietti di tribuna e 150 euro per dei distinti sono prezzi da altra epoca o da nababbi, tribune mezze vuote e curve strapiene, che dire... forse qualcuno dovrebbe chiedere scusa. Zero sono anche le sconfitte stagionali. VOTO UNO: A chi dice che il gol di Muntari non è uguale a quello di Cambiasso. O cambi gli occhiali, oppure acquisti imparzialità... VOTO DUE: Come i gol realizzati da Ibrahimovic ieri..un grande giocatore e un mito sfatato, a volte i grandi solisti non bastano. VOTO TRE: Tre come le stelle che volano da ieri sopra Torino. Tre come il voto che merita chi non le riconosce, tre come chi non dice che lo scudetto di quest'anno è meritato e giusto come quelli (tutti) quelli precedenti. VOTO QUATTRO: Difficile trovare delle pagelle da quattro. I giocatori bianconeri ieri hanno meritato otto tutti, il Cagliari ha giocato la sua partita volitiva. L'arbitro anche se ha commesso qualche errore alla fine ha tenuto in mano il match. Il quattro lo riserviamo quindi a chi non riconoscerà i meriti di questa grande stagione. A voler essere precisi potremmo sare quattro a Cossu. Entra e sembra stia giocando la finale di Coppa del Mondo. Aveva sparato dichiarazioni senza senso sui giornali (why?) VOTO CINQUE: a chi è ora sale sul carro dopo aver detto delle parole "poco edificanti" su Gianluigi Buffon. Fortunatamente non sono tanti, fortunatamente il tempo come al solito è galantuomo. VOTO SEI: alla partita del Cagliari di ieri. Hanno onorato il match, giocando la partita della vita. Alcuni scontri sono stati troppo nervosi. Forse qualcuno li ha caricati troppo, ma va bene così.VOTO SETTE: Alla partita di ieri giocata nel modo giusto, forse con un pizzico eccessivo di tensione dopo il gol del Milan, un sette per tutti, un sette di squadra, un match giusto coronamento di una stagione straordinaria. VOTO OTTO: al pubblico bianconero che ha fatto un sacrificio economico importante per essere a Trieste. Una serata da ricordare in tutti i sensi. Quell'abbraccio ai giocatori è un abbraccio che rimarrà nella storia. VOTO NOVE: a Beppe Marotta, che ha lavorato per due anni con un obiettivo unico. Voleva riportare la Juventus dove doveva stare. Due anni fa, lo avevamo incoronato, oggi gli tributiamo i giusti meriti ed onori, cosa che abbiamo già detto e fatto più volte durante la stagione, indipendentemente dal risultato. VOTO DIECI: alla Juventinità. La Juventinità si respira in Conte, in Andrea Agnelli, in Buffon in Alessandro Del Piero, in Pavel Nedved, in Claudio Marchisio, in Giorgio Chiellini, in Paolo De Ceglie e presto anche nei nuovi che hanno vinto ora. La Juventinità si respira in tutti voi che leggete questo sito, che amate questi colori e che non avete mollato in questi sei anni. Se abbiamo urlato, pianto e gioito in serie B e dopo due settimi posti, se non abbiamo mai smesso di amarla, allora oggi è il nostro giorno, il dieci è per tutti voi.

LO SCUDETTO DELLA JUVENTINITA'

Siamo partiti con la parola Juventinita' e questo scudetto e' quello che i tifosi sentono più loro in assoluto. E' frutto di tante cose: del sacrificio, della lotta del sudore, ma anche dell'essere bianconeri dentro fino al midollo. E' qualcosa che non si può descrivere talmente e' bello e forte. Le emozioni della serata, della stagione sono state tante e crescenti fino all'esplosione di oggi.. Abbiamo accompagnato la Juventus in B, nella peggiore stagione della Juventus in serie A e lo abbiamo fatto consapevoli che sempre saremmo stati a testa alta. Abbiamo lottato per la verità su FARSOPOLI e continueremo a farlo con coerenza, forza e decisione. Lo scudetto di oggi ci ripaga di tanti anni tristi, di delusione, di sofferenze atroci per chi sapeva che quello che stava subendo era ingiusto. Parleremo di terza stella perché la storia ci impone questo e lo faremo come sempre con i toni decisi di chi sa quello che sta dicendo.

TRENTA STELLE SOPRA IL CIELO

Quello che abbiamo vissuto stasera e' quello che aspettiamo da sei anni, siamo su una navicella, trenta metri sopra al cielo, trenta come gli scudetti di questa Juventus, vediamo le stelle, ne vediamo tre. Ci vengono le lacrime agli occhi a ricordare quello che abbiamo sofferto in questi 6 anni. Stasera le emozioni si sono vissute in modo irrazionale, pazzo incredibile. Tutti i tifosi bianconeri hanno messo il cuore sul campo di Trieste per vivere assieme la sfida. Una sfida che il Cagliari ha giocato alla grande per non concedere nulla. Falli, agonismo e subito il gol di Vucinic. Una Juventus convinta che cerca subito il raddoppio mettendocela tutta per non commettere gli errori del passato. La sfortuna e l'agonismo si vede nello scontro Pinilla- Lichtsteiner con lo svizzero costretto a lasciare il campo dopo uno scontro di gioco. La seconda parte del primo tempo vede una Juventus provare il raddoppio ma salire la tensione. La gara di vive sulle doppie emozioni Trieste-Milano. Segna l'Inter e poi pareggia il Milan per poi passare in vantaggio a inizio secondo tempo. Le tensioni si sentono e la squadra sembra quasi farsi trasportare negativamente. Dopo dieci minuti di difficoltà la Juventus si riprende e spreca com Vucinic la palla del due a zero. Ancora al settantesimo Vucinic con un destro a giro bellissimo che esalta Agazzi. Arriva al minuto ventotto della ripresa il raddoppio con un autogol di Canini che segna nella sua porta per anticipare Borriello. Da Milano arriva la notizia del terzo gol dell'Inter ed e' un'esplosione di gioia. La partita si ferma e si guarda solo quello che fanno gli altri. Arriva il quarto gol di Maicon e la festa inizia. Tutto il resto e' festa, ora possiamo dirlo: lotteremo per la terza stella perché ce la meritiamo.

venerdì 4 maggio 2012

TASTIERA VELENOSA: TRA FOTO E ALBUM

Il Milan sta a tre punti e compare il gol di Muntari, il Milan si porta a un punto e ricompare il gol di Muntari. Il Milan perde il campionato? Ci sarà il gol di Muntari, il Milan vince il campionato? ci sarà il gol di Muntatri. Ci chiediamo che foto può avere una persona sul cellulare: una persona cara, una foto di famiglia, un momento felice, un paesaggio. No, qualcuno ha il gol di Muntari: "Le tengo sempre per non dimenticare io vado in giro con il mio telefonino e vedo i gol". Beh se qualcuno ha il gol di Muntari, qualcun altro potrebbe mettere le foto dei 5-6 rigori non concessi alla Juventus durante la stagione, oppure qualche istantanea dei 9 rigori concessi al Milan in stagione. Alla fin fine il campionato è riaperto, ma non era mai stato chiuso, perchè si contrappongono due squadre che lo hanno reso entusiasmante fino alla fine. Cosa sarebbe cambiato con quel gol di Muntari? Nulla, forse il Milan avrebbe vinto, forse la Juventus, come crediamo avrebbe pareggiato, sicuramente qualcuno a quest'ora avrebbe meno alibi e forse la sua panchina sarebbe ancora più traballante di quello che è realmente. Aspettiamo a vedere come andrà a finire: vinca il migliore se saranno i rossoneri gli faremo i complimenti e li faremo in ogni anche alla Juventus anche se speriamo che il sogno si avveri.

SE NON VI PIACE FATE QUESTO SCAMBIO

Un punto di vantaggio a due partite dalla fine. Chi non ci avrebbe messo la firma dopo due settimi posti? Chi non ci avrebbe messo la firma dopo essere stati a meno quattro dal Milan? Penso pochi avrebbero scommesso che la squadra avrebbe avuto questa posizione di classifica. Nella giornata di ieri abbiamo sentito voci di delusione, amarezza. Dopo la partita l'abbiamo detto subito: non buttiamoci giù, perchè se oggi i tifosi bianconeri sono tristi, non rimangono parole per definire le sensazioni da settimo posto o ancora peggio per definire quelle sensazioni dell'estate 2006. Viviamo con fiducia, la stessa che avevamo a meno sette, la stessa che abbiamo avuto già da inizio stagione, sempre grazie alla juventinità di Conte, al suo cuore e alla sua passione. Ci apprestiamo a vivere le due gare emotivamente piu' provanti della stagione. Siamo pronti a viverle, alla grande. Chi non se la sente può sempre scambiare la situazione con quella dell'anno scorso, dove al massimo si poteva stare in Europa League.

AVETE IMPARATO A SOGNARE, NON SMETTETE

Abbiamo dormito male in tanti, alcuni proprio non hanno dormito, Conte avrà le occhiaie, Alessio pure e come lui in tanti. Siamo delusi per la cattiva sorte, ma anche contenti perché siamo primi con il destino tra le dita. Non avremmo voluto addormentarci ieri avremmo voluto scendere di nuovo in campo subito per ribaltare il risultato e vincere. Non e' andata così e quindi ci siamo addormentati sulle note di una canzone azzeccatissima: "Ho imparato a sognare" dei Negrita. Tutti abbiamo imparato a sognare con Antonio Conte. Abbiamo vissuto emozioni uniche e bianconere al 100% in questa stagione. Abbiamo riso, esultato, pianto di gioia e ieri forse anche di delusione. Quella canzone dei Negrita ci dice: "Ho imparato a sognare, che non ero bambino che non ero neanche un' età ... e il pallone che andava come fosse a motore. C'era chi era incapace a sognare e chi sognava già". Forse in molti non si sarebbero aspettati a due partite dalla fine di avere un punto di vantaggio. Un sogno bello, tutto da vivere. Tra le tante parole di quella canzone, una dovrebbe tirare su di morale i tifosi magari delusi o magari preoccupati, perchè dalle delusioni ci si rialza sempre e poi alla fine le gioie sono ancora più belle. Per tutti quelli che hanno vissuto l'ingiustizia della serie B, quella di ieri è solo una carezza, i pugni sono stati ben altri: " Tra una botta che prendo e una botta che dò tra un amico che perdo e un amico che avrò che se cado una volta una volta cadrò e da terra, da lì m'alzerò C'è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò". I tifosi bianconeri non hanno voglia di smettere di sognare, hanno voglia di continuare a sognare e solo i giocatori e mister Conte possono regalare questo sogno. Il sogno lungo due vittorie, il sogno lungo una stagione. Del resto: "Ho imparato a sognare, quando inizi a scoprire che ogni sogno ti porta più in là cavalcando aquiloni, oltre muri e confini ho imparato a sognare da là. Quando tutte le scuse, per giocare son buone quando tutta la vita è una bella canzone. C'era chi era incapace a sognare e chi sognava già". I tifosi bianconeri sono capaci di sognare e il sogno è reale, bastano solo due vittorie, forza tocchiamolo, tutti a Trieste per continuare a sognare.

LE DUE COSE CHE VORREMMO FARE

Ci sono notti che non vorresti raccontare perché quello che e' successo stasera e' incredibile. E' incredibile vedere quello che e' successo dopo una gara che poteva finire 5-1 e invece e' finita con il miglior giocatore incorso in uno sfortunato episodio. Ci sentiamo un po' tristi ma ci viene da dire che non e' cambiato nulla. Dovevamo vincerne due e sbagliarne una. Abbiamo sbagliato la prima e ora bisognerà vincerne due. Poco da dire a una Juventus che ha lottato bene contro un Lecce che ha avuto cuore come undici leoni. Siamo convinti che nessuno ci regalerà nulla, quindi se si vorrà vincere e raggiungere questo sogno bisognerà fare la storia. La storia passa da Trieste e infine in casa. Tutti insieme, tutti uniti, crediamoci, nulla e' perduto, anzi tutto e' ancora nelle nostre mani. Questa notte tutti vorremmo fare due cose: abbracciare forte Buffon e stringerci a lui e scendere subito in campo perché abbiamo grande voglia di rifarci dopo questa serata.

NON BUTTIAMOCI GIU'

Penultima sfida in casa per la Juventus di Antonio Conte. Ci aspettavamo una gara difficile e così e' stato. Il gol di Marchisio a inizio gara, nato da pregevole combinazione e inserimento puntuale del principino bianconero sembrava aver messo la partita sui giusti binari. Binari di una gara da vivere quasi in scioltezza. Il Lecce pero' si e' rivelato nel primo tempo un avversario tosto. Tanta corsa, pressing e voglia di rimanere in A per i salentini che nel primo tempo hanno rischiato ma non sono capitolati sotto i numerosi tentativi bianconeri. La Juventus ci ha provato con Vidal, Marchisio, Vucinic ma la fortuna non e' stata con lei, complice anche un Lecce molto tosto e battagliero in tutti i contrasti. Un Lecce molto deciso che si fa vedere nei contrasti, con quello di Obodo che forse meriterebbe un rosso e non un giallo. Il secondo giallo arriva poco dopo per Cuadrado che commette un secondo fallo molto ingenuo su Caceres meritandosi il secondo giallo. In dieci il Lecce non demorde e la Juventus quasi si ferma anche se rimane costantemente nella meta' campo avversaria e va vicinissima al raddoppio con Quagliarella. Nel finale fuori Quagliarella e dentro Matri.che subito si crea una maxi occasione egoisticamente non servendo Vidal a centro area. Il Lecce comunque mostra grandi doti . Al minuto ottantacinque la sfortuna si accanisce su Buffon che inciampa e consente il pareggio a Bertolacci. Il finale e' confusione e la gara finisce così. Si rimane a un punto, bisognerà soffrire fino alla fine. Non buttiamoci giu'.