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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

giovedì 30 giugno 2011

C'E' VOGLIA DI JUVE

Basterebbero le poche parole di Conte, riportate da Juventus Channel per caricare il popolo bianconero in vista della prossima stagione: "C'è grande voglia di ricominciare, non solo da parte mia, e questo è importante. Ci vuole entusiasmo. Ho trovato tutti disponibili e arrabbiati per l'esito dell'ultimo campionato. (...) Bisogna tornare a essere la Juve, quindi competitivi e lottare fino alla fine. Per vincere a volte basta anche solo una virgola. Io voglio che il popolo juventino sia orgoglioso per questa squadra. Sono contento anche degli attestati di stima che ho ricevuto. Ora devo dare ragione a queste persone, i fatti dovranno parlare per me, come ho sempre fatto nella mia carriera".


Nelle strade, nei bar, sul web, ai botteghini c'è voglia di Juve. C'è voglia di grande Juve, C'è voglia di veder fruttare quegli investimenti e voglia di rivedere campioni. C'è voglia di ripartire dopo le sciagure recenti (la pessima stagione) e meno recenti (Farsopoli). C'è voglia di lasciarsi alle spalle le contese con l'Inter (senza smettere di richiedere quello che è un diritto ricevere, però). C'è voglia di parlare di tattica,di gioco e di gol. Insomma, come dimostra l'entusiamo del popolo bianconero (4,000 tessere vendute), c'è voglia di tornare a essere la Regina d'Italia. Bisogna essere realisti, non farsi prendere dagli entusiasmi estivi che già avevamo visto con Ferrara e in parte con Delneri ma essere pragmatici e concreti. Siamo certi che Conte eviterà i voli pindarici e non prometterà nulla eccetto quello che può mantenere, vale a dire professionalità, juventinità, e tanto lavoro, impegno e fatica. Non sappiamo se questo alla fine potrà bastare, nel frattempo in vista del ritiro, però, siamo certi di una cosa: c'è una grandissima voglia di Juve nell'aria.

affari tedeschi



C'era una volta la Juventus che acquistava giocatori tedeschi dalla Germania. Ci ricordiamo bene i vari Reuter, Moeller, Kholer. Passarono alcuni anni e una dirigenza meno brava comprò sempre dalla Germania, ma il livello non si rivelò uguale (Salihamidzic e Diego). Ora potrebbe esserci una fase tre con due giocatori seguiti con attenzione. Non sarà facile, però, mettere le mani su entrambi: Marin e Vidal. Sul primo sono tante le squadre che lo cercano, solo in Italia, Napoli e Roma sono alla finestra e con loro anche Inter e Juventus. La Bild, infatti in questi giorni vedeva come favorita la Juventus per il giovane attaccante del Werder Brema (classe 1989), soprannominato in Germania il Messi tedesco. Un centrocampista offensivo abile, rapido e capace di colpi imprevedibili e assist precisi per i compagni. Marin è un destro, bravo anche con il piede sinistro che può giocare come centrocampista offensivo in qualsiasi posizione ma predilige partire dal lato mancino per poi accentrarsi e andare al tiro col suo piede preferito. Nello scacchiere tattico di Conte sarebbe perfetto sia per il 4-2-4 come quarto di sinistra sia come attaccante esterno in un 4-3-3. A favorire i bianconeri in un'asta per l'attaccante, ci sarebbero i buoni rapporti tra la Juve e il Werder Brema. I tifosi memori dell'affare Diego potrebbero avere qualche dubbio, ma Marin ci sembra un giocatore molto più adatto rispetto al brasiliano al calcio italiano.

Sempre in Germania poi c'è il nome nuovo del calcio cileno (Sanchez a parte): Arturo Erasmo Vidal Pardo. Il centrocampista cileno del Bayern Leverkusen si muove rapido tra varie richieste. Anche in questo caso sarà sfida con il Napoli che lo segue da tempo. La particolarità sta nel fatto che il cileno ha un contratto in scadenza nel 2012, quindi o il Leverkusen lo vende o lui se ne andrà a zero. Rudi Voeller, manager del Leverkusen, infatti ha già proposto a Vidal il rinnovo del contratto, prontamente rifiutato. Il Leverkusen valuta il giocatore 15 milioni, la Juventus offre 10 al massimo. Anche in questo caso non c'è da aspettare molto perchè la concorrenza inglese ma anche tedesca è alle porte.

L'impressione generale, comunque, è che potrebbe esserci una fase tre: qualcuno dalla Germania arriverà, del resto il campionato tedesco è in crescita, basta vedere gli Ozil, i Sahin, Dzeko, tutti giocatori nati in Bundesliga e esportati altrove.

Chi sta con lo zoppo...

Un proverbio dice: "Chi sta con lo zoppo impara a zoppicare". Chissà se in Federcalcio conoscono questo proverbio. Noi non lo sappiamo, sicuramente però una stampella servirebbe perchè di decisioni zoppicanti ne abbiamo viste fin troppe.

Decisioni zoppicanti, appunto, da quelle su "Calciopoli" del 2006 che hanno visto una Federazione correre spedita come Speedy Gonzales, fino al rallentamento delle decisioni successive, per arrivare al tema dell'esposto bianconero, che oggi dovrebbe avere una risposta ma che forse subirà un ulteriore slittamento fino al 18 di luglio. La perole di Abete dei giorni scorsi ci hanno fatto sorridere: «Al momento deambuliamo senza bisogno di una stampella , certo siamo tutti sotto il cielo, ma se non ci facciamo male alle gambe, la stampella dei saggi non servirà».

Ci fa sorridere il fatto che il Presidente della Federazione sia ironico su un tema che non è per nulla divertente. Per i tifosi bianconeri vedere come sono state gestite le cose e strumentalizzate le intercettazioni (piaccia o non piaccia ce ne erano almeno su 15 squadre su 20)  è una questione molto importante. Ironizzare sul tema delle stampelle, lo riteniamo poi fuori luogo perchè a veder bene di stampelle ce ne vorrebbero, ma molte più di una.  La Federazione si è comportata come una lenta lumaca, dopo aver dato dimostrazione in passato di correre come un ghepardo. Insomma, due pesi e due misure, sembrerebbe.

La risposta che si aspettano oggi i tifosi bianconeri è una sola: revoca dello scudetto a chi non lo ha mai vinto. Per la riassegnazione aspettiamo l'assoluzione dal processo in corso. Serviranno i tre gradi di giudizio? Forse per alcuni, per altri, quegli scudetti non sono stati vinti da nessun altro se non dalla Juventus e per affermare questo non servono affatto stampelle, ma solo buon senso e un minimo di competenza calcistica. Purtroppo, forse, non tutti ne hanno a sufficienza.

mercoledì 29 giugno 2011

CONTERA' IL PROCURATORE?

Sembra essere partita la volata per il top player bianconero (anche se rimane sempre aperta la via Sanchez per fine agosto) e in questa volata un ruolo decisivo se non determinante lo avranno i procuratori, quindi considerando nella volata Giuseppe Rossi e El Kun Aguero, la sfida sarà tra Federico Pastorello e l'entourage di Aguero (Bruno Satin, Hernan Reguera, Gonzalo Rebasa).

Una sfida affascinante, tra un bravo procuratore italiano e un entourage straniero. Il primo ha permesso buoni affari con la Juventus e il suo ruolo di mediatore è stato determinante per l'approdo di Lichtsteiner a Torino, mediando tra le esose richieste di Lotito e il "braccino corto" di Marotta. Decisivo sarà anche il suo ruolo per Giuseppe Rossi, che sembrava inizialmente vicino al Barcellona, ma ora, invece è molto più lontano: "Prima sembrava tutto fatto, ora sono venti giorni che non sento i dirigenti spagnoli. Se ho parlato con la Juventus del ragazzo? Sì l’ho fatto, ma loro sanno che ci vuole tempo per un top player. Ha ragione Marotta, non c’è fretta in questo momento quasi tutti i grossi movimenti sono congelati”.

Dall'Italia alla Spagna o se preferite dalla Spagna alla Spagna, dove la Juventus cercherà di capire entro il 4 luglio i margini per chiudere per Aguero. Il suo procuratore Bruno Satin non ha nascosto per nulla l'interesse, ormai palese del club bianconero: "I contatti con la Juventus sono costanti, Aguero vuole andare in un grande club e la società bianconera lo è. Conosciamo la politica di rinnovamento in atto a Torino e non c'è nessun ostacolo per arrivare all'accordo. La possibilità che Aguero vesta la maglia della Juve è concreta".

Due procuratori, due giocatori di valore, forse un solo posto, la volata è già partita. Il ruolo dei procuratori sarà decisivo e per il momento Satin sembra in vantaggio ma se entro il 4 luglio non ci sono novità, tutto potrebbe cambiare e sappiamo che Pastorello è bravissimo a portare avanti affari che possono durare (come per il caso Lichtsteiner) anche più di una settimana.

PIANO MAROTTA PER SANCHEZ



Come avevamo anticipato dieci giorni fa esiste un piano bianconero per "el Nino" più corteggiato del momento. Una possibilità remota, ma che potrebbe divenire realtà se si realizzassero due presupposti. Il primo parte dall'ultimatum del cileno di ieri: Barcellona o Udine. L'Udinese non ha bisogno impellente di risorse e non è disposta ad accettare offerte al ribasso (28 milioni, bonus e un giocatore). Cedendo Inler, potrebbe tranquillamente rinunciare alla cessione di Sanchez e schierarlo per i preliminari. Il secondo presupposto, che dipenderà dal sorteggio, riguarda il nome della squadra che affronterà i friulani negli spareggi di andata e ritorno di agosto. Sarà sicuramente un squadra forte (Arsenal-Bayern...). I tifosi italiani sperano che l'Udinese vinca e finisca nel tabellone principale, ma se così non fosse la società friulana potrebbe essere costretta a trovare altrove i mancati ricavi Champions. In questo caso solo una squadra sarebbe in pole per il cileno, ovvero l'unica formazione che non gioca le coppe: la Juventus.

Un piano con due presupposti difficili, ma non impossibili. Lo stesso responsabile del settore giovanile friulano, Andrea Carnevale a Sky ha affermato che questo scenario (Sanchez ai preliminari) non è così fantasioso: "Il presidente Pozzo l’ha sempre ripetuto, noi facciamo i preliminari fra 40 giorni un mese e sicuramente "uscirà" (da affrontare, ndr) una squadra forte. Ci sono squadre come Arsenal, Benfica, Bayern Monaco e noi vogliamo presentarci a questa competizione con dei campioni come Sanchez".

Sanchez sarebbe il preferito di Conte, ma anche di Marotta che risparmierebbe ben 28 milioni di euro di ingaggio circa in 4 anni (7 netti di Aguero contro i 3,5 netti del cileno). Vale la pena aspettare? Forse si anche se per i tifosi bianconeri un'attesa così lunga potrebbe essere snervante...

martedì 28 giugno 2011

TASTIERA VELENOSA: SEMPRE MENO JOHNNY DEEP SEMPRE PIU' ....


Da anni siamo sostenitori di una cosa: alle società deve essere riconosciuto il giusto valore, in base a quanto producono e a quanto valgono. Ogni società deve essere capace di basarsi su risorse certe date dal reale valore di mercato. La legge Melandri, che non finiremo di ripetere è stata frutto di un'assurda congiuntura sfavorevole astrale coincisa con la presidenza di tal Guido Rossi, non ha fatto altro che portare confusione e non attribuire il reale valore a chi produce spettacolo.

Se consideriamo la serie A come un prodotto di entertaiment, distribuire le risorse secondo i parametri che sono stati palesati in questi giorni sarebbe come far suddividere a un cast cinematografico le risorse in base al caso o con delle ricerche demoscopiche totalmente fuorvianti.

La domanda che ci siamo fatti, prendendo ad esempio una saga Disney come Pirati ai Caraibi è: paghereste Johnny Deep come Kevin McNally? Johnny Deep è il capitano Jack Sparrow, protagonista della sega, sicuramente uno dei personaggi che spinge la gente ai botteghini, li spinge a pagare il biglietto, li appassiona. Kevin McNally, invece è il prode Gibbs, sicuramente un personaggio importante, ma che preso singolarmente non spingerebbe nessuno al box office.

La nuova spartizione dei diritti tv spinge verso una direzione chiara: la serie A sarà sempre meno ricca di Johnny Deep e sempre più piene di Kevin McNally. Ovvero, sempre meno stars e sempre più comprimari, sempre meno internazionalizzazione e sempre più provincialismo. E' giusto garantire le risorse a tutti, ma non si può seguire la logica evidenziata in questi giorni in cui la forbice tra stars e "brave comparse" si riduce.

La Juventus è chiaramente la squadra più amata d'Italia, ma seguire quest'ottica di depauperamento delle risorse dai diritti tv, che in Italia valgono il 50% dei ricavi è un'azione riprovevole. Secondo noi l'ottica giusta per la ripartizione rimane la legge di mercato e andrebbe definita dalle tv. Le tv (Sky e Mediaset, anche se quest'ultima in palese conflitto di interessi), dovrebbero definire il valore, perchè solo loro e gli inserzionisti pubblicitari danno il valore a un evento, dalla singola partita, fino all'intervista. Non vogliamo essere presuntuosi, ma l'intervista al portiere della Juventus non ha lo stesso peso di quella del portiere del Novara, come il cachet di Johnny Deep non è quello di Kevin McNally.Se la lega, la federazione e le istituzioni non capiranno che in questo modo si aumenta la competitività nazionale a discapito di quella internazionale, il calcio italiano si infilerà o peggio si è già infilato, in un pericoloso imbuto da cui sarà difficile uscirne. All'estero, per esempio in Spagna, Real Madrid e Barcellona, si spartiscono il 50% delle risorse. In Italia ci sono tre società che si spartiscono il 50% delle risorse ma con i nuovi parametri questa fetta sarà ancora minore.

Un controsenso, la domanda che vorremmo fare per esempio a De Laurentiis, è: "pagherebbe Johnny Deep come Kevin McNally, per un suo film"?

Ieri Andrea Agnelli ha parlato chiaramente di questo tema, citanto la meritocrazia ("togliere le risorse alle big italiane, danneggerebbe il calcio italiano"). A nostro avviso, su questa partita si giocherà il futuro della Juventus, che nel recente passato basava il 50% delle risorse dai diritti tv. Se non si riusciranno a far valere i propri diritti mantenendo quei diritti acquisiti (giustamente) tramite la negoziazione diretta con le tv, la strada per far tornare la Juventus sul tetto, sarà ancora più lunga e difficile.

stasera a sportitalia ore 23,00

Si preannuncia una serata speciale per i lettori di Tuttojuve.com. Dalle 23,00 infatti, il vicedirettore Massimo Pavan sarà ospite del programma "SOLOCALCIO" di Sportitalia per approfondire le tematiche bianconere di mercato con le ultime calde trattative, quelle sfumate e le prospettive per la prossima annata targata Antonio Conte. Dunque non perdetevi la puntata odierna della popolare trasmissione condotta da Michele Criscitiello: si parlerà molto della nostra Juventus.

CASORIA OK'?

Importante giornata oggi a Napoli. Si dibatteva sulla richiesta di ricusazione della giudice di Calciopoli, Teresa Casoria. Importante perchè se la richiesta venisse accolta il processo dovrebbe ricominciare praticamente dall'inizio e l'ottimo lavoro svolto dalla difesa verrebbe vanificato con conseguente allungamento di tempi. Calcolando poi che Andrea Agnelli ha chiesto i 3 gradi di giudizio prima di richiedere indietro gli scudetti bianconeri, lasciamo ai lettori l'eventuale stima dei tempi, praticamente biblica.

In ogni caso sulla richiesta verrà presa una decisione per venerdì o al massimo lunedì prossimo, giusto in tempo per l'udienza di martedì 5. Voci da Napoli dicono che risulta difficile che il collegio della settima sezione della Corte d'Appello del tribunale di Napoli, accolga la richiesta dei pm Capuano e Narducci, che tra l'altro non erano presenti in aula con quest'ultimo prossimo ad accettare un incarico con il nuovo sindaco. Le voci di recusazione appaiono difficili soprattutto perchè il procuratore Villari che sostiene l'accusa contro la Casoria ha quasi sostenuto la difesa, praticamente chiedendo l'inammissibilità dell'istanza stessa. Un autogol come quello dell'accusa a Napoli dove tutti i testimoni sono praticamente risultati paladini della difesa e non dell'accusa.

Da notare che la Corte ha ascoltato con interesse le tesi difensive che riportano come non vi sia interesse diretto del giudice Casoria alla causa, nessun condizionamento dei pm. Praticamente tutto si sta svolgendo secondo i canoni senza alcuna anomalia. Le anomalie, se mai ci sono, sarebbero da ricercare altrove, soprattutto nella fase di ricerca delle prove e del mancato coinvolgimento di altre società nel processo di Farsopoli.

Come detto, si attende per lunedì al massimo una risposta per la ricusazione, se questa arrivasse insieme ad una risposta positiva all'esposto bianconero, sarebbe una doppietta importantissima.

FORREST CORRI!!! NON TI FERMARE



"Ed eccone un altro che se ne va.. Stephan 'Forrest' Lichtsteiner", così titolavano i tifosi della Lazio su facebook in questi giorni. Ormai le visite mediche hanno decretato il passaggio che dovrebbe essere ufficiale in giornata. A Torino arriverà un gran corridore, un giocatore serio, affidabile che ha dimostrato ovunque gran carattere, duttilità e voglia di emergere. Sicuramente un buon acquisto, forse pagato un pò caro (10 milioni), ma di terzini destri, bravi come lui non ce ne sono molti (almeno in Italia). Con lui la corsia di destra dovrebbe subire un bell'aggiustamento e trovare un padrone dopo anni di precari (Grygera, Motta, Sorensen, Zebina...) in attesa di capire cosa succederà a sinistra con De Ceglie e l'altro svizzero Ziegler.

Si capisce subito la caratteristica principe dell'ex laziale: la gran corsa, che gli vale il soprannome Forrest Gump, attribuitogli dal giornalista Guido De Angelis, una corsa dirompente soprattutto quella nello storico Derby della Capitale dell’11 aprile 2009 (4-2 in favore dei biancocelesti), dove dopo aver segnato il primo goal con la maglia della Lazio Stephan fu autore di una lunga corsa sotto la Curva Nord. Oltre alla corsa (dote che è mancata nell'anno passato ai terzini bianconeri), lo svizzero è puntuale in fase di copertura, buon dribbling, velocità palla al piede, bravo nelle elevazioni di testa. Unica pecca la fase difensiva che deve essere ancora migliorata, infatti l'elevetico tende molto a sganciarsi e qualche volta si perde nelle chiusure. Il suo ruolo nello scacchiere di Conte sarà fondamentale, perchè dovra essere bravo ad alternarsi con Krasic per la fase offensiva ma anche a chiudere perchè il serbo non sempre aiuta il compagno.

I tifosi bianconeri sono pronti a incitarlo: "Corri Forrest, non ti fermare..."

se lo prendono c'è da chiedersi perchè

Che a Milano, sponda rossonera fossero abili, ce ne eravamo accorti. Ce ne eravamo accorti soprattutto vedendo che fine hanno fatto i dirigenti bianconeri coinvolti in Farsopoli e quelli rossoneri coinvolti con chiamate dello stesso tenore. Ma a parte il discorso del passato è innegabile che a Milano stiano operando con lo stesso metodo e abilità che contraddistingueva la Juventus del passato. L'affare Ibrahimovic della passata stagione, gli accordi con il Genoa, la mossa di lasciar partire giocatori logori per sostituirli con giocatori giovani, lo scegliere alcuni giovani prima degli altri, sono tutte mosse che effettivamente non possono essere criticate. Lo stretto rapporto della dirigenza del Milan con Raiola, poi, è un altro elemento importante che incide e come. Esempi dei due elementi sopra citati sono gli acquisti Boateng e El Shaarawy soprattutto quest'ultimo che potrebbe essere finalizzato al grande obiettivo Marek Hamsik, il cui acquisto passerebbe anche attraverso le buone relazioni con Raiola, grande esperto di mercato e molto vicino allo slovacco. Un acquisto con il botto con buona pace delle promesse elettorali di Berlusconi.


Se la Juventus vorrà tornare dove merita dovrà in breve tempo scalzare il Milan da questa posizione di forza. Dovrà tessere i rapporti con i procuratori giusti e capaci, dovrà avere di nuovo rapporti di forza e collaborazione con le società che possono essere giuste. Le risorse sono fondamentali, ma per non sprecarle bisogna muoversi in modo molto abile. Il Milan si sta muovendo così e il possibile acquisto di Hamsik, giocatore che nell'immaginario di qualcuno ricorda molto Nedved, potrebbe essere un'ulteriore conferma di questo, infatti il ceco dichiarava tempo fa: "Hamsik è il mio erede. E' molto giovane, ma è già un calciatore completo. Ha carisma, corsa, piedi buoni e vede la porta come pochi. E' un ragazzo serio, brillante. Con un calciatore così il Napoli può arrivare lontano.."


Hamsik nello schema di Conte forse poteva essere l'uomo giusto, un vero peccato. Lo vedremo probabilmente nello schema di Allegri, del resto quando i giocatori vogliono andare via trattenerli è sempre difficile... Anche se c'e da chiedersi perché non piace anche alla Juventus...

lunedì 27 giugno 2011

Servirà ago e filo?

Ci siamo quasi... Il giorno del giudizio sta arrivando, non sarà quello del grande scandalo come diceva Mourinho ne' quello del calendario Maya che preannuncia la fine del mondo ma comunque sarà un giorno importante per capire quanto conta la Juventus, quanto contano i suoi tifosi e quanto contano le telefonate altrui. Abete ha garantito risposta all'esposto Juventus entro il 30 giugno. Il deferimento dell'Inter potrebbe portare al ritiro di uno scudetto conteso, mai vinto e ingiustamente assegnato. Palazzi ci ha messo 13 mesi per venirne a capo e giovedì 30 giugno consegnerà forse, la relazione ad Abete. Qualora non si prendesse ago e filo per scucire quel titolo si creerebbe una situazione ingiustificabile. Nei giorni scorsi addirittura la Gazzetta si e' sbilanciata verso il ritiro del titolo e se lo fa una testata amica, cosa dovrebbero pensare i nemici? La Juve chiede di "revocare la decisione assunta" dalla Figc, "con atto di quel commissario in conflitto di interesse, quell' avvocato Guido Rossi di Milano. Andrea Agnelli ha sostenuto che per riavere (eventualmente) quel titolo si dovrà attendere che il processo di Napoli giunga al terzo, ed ultimo, grado di giudizio (ovviamente con assoluzione di Moggi). ). In questi giorni in FIGC sta prendendo corpo la proposta di lasciare una casella bianca su quel titolo. A noi sembra il minimo anche se in attesa del processo, tutti sanno chi ha vinto realmente quei titoli. La situazione migliore sarebbe, in ogni caso vedere la reazione di Massimo Moratti, colui che sfacciatamente ha già detto che quello scudetto non lo mollerà mai. I tifosi bianconeri sono pronti con ago e filo per scucire, nella speranza poi che grazie al lavoro di Agnelli, Marotta, Paratici si possa presto cucire la terza stella del resto dopo il 29 viene il 30.

domenica 26 giugno 2011

Nuovo Emerson

Nell'immaginario dei tifosi c'e' un giocatore che arrivo' dal Leverkusen e prima di arrivare alla Juve fece tappa alla Roma. Parliamo del Puma Emerson centrocampista importantissimo della Juve capelliana che la Juventus contese alla Roma stessa prima che diventasse capitolino e che poi riuscì a strappare dopo un lungo contenzioso.
Ora la Juventus cerca dalla Germania e dal club delle aspirine un altro centrocampista molto completo, dotato di ottima corsa e tecnica, bravo sia in fase difensiva che in impostazione. Il cileno Vidal e' sulla bocca di tutti e ha soppiantato Inler dalle pagine dei giornali. Il giocatore si è detto disponibile al trasferimento alla Juventus, quindi ora la patata bollente passa ai dirigenti tedeschi che a quelli della Juventus che devono decidere se e come chiudere la trattativa per il giocatore.
Il giocatore e' richiestissimo, nuovo Emerson, forse troppo ma se fosse sarebbe un gran colpo.

Alla ricerca dell'esterno

Se in attacco i tifosi aspettano il famoso top player, Marotta e Paratici non hanno abbandonato la ricerca di giocatori per le altre zone del campo che necessitano assolutamente di un rinforzo. Le zone riguardano il centrocampo e la difesa. A centrocampo. attenzione sul compagno da affiancare a Pirlo, a meno che Conte non decida di utilizzare uno tra Marchisio, Felipe Melo e Sissoko. 
Altra pezza da mettere e' assolutamente quella della fascia sinistra. Occhi puntati come al solito su Bastos, con il coreano Park come nome esotico e con Vucinic opzione che Conte vorrebbe ma che richiederebbe uno sforzo del montenegrino in fase di contenimento. Marotta ha detto che 
«Non può essere un solo giocatore a fare la differenza. Occorre avere tutto un collettivo di grande qualità». Ha ragione Marotta ci vuole un collettivo forte e compatto e Vucinic che piace, dovrà adattarsi per essere eventualmente scelto. Ma soprattutto Conte dovrà adattare modulo e gioco alla rosa e riportare s Torino la juventinita' di cui si parla da tanto. 

Credi davvero?

Credi davvero ... Che sia sincero... Cosi' diceva Vasco Rossi, chissà cosa crede veramente Massimo Moratti sul conto del nuovo allenatore dell'Inter, quel Gasperini, bravo, juventino, ma completamente in controtendenza con il mondo nerazzurro. A noi Gasperini piace perché e' bravo e fa giocare bene le squadre. Sapremo presto se e' adatto a una grande platea, ma soprattutto a gestire campioni, unico elemento ancora da capire. Gasperini ritroverà i suoi pupilli Motta e Milito(tempi duri per Pazzini), dovremo capire se Moratti con il Gasp userà la linea dura vedi Benitez, con nessun acquisto e tante critiche o quella morbida come con Leonardo con i Nagatomo, Pazzini e compagnia. Ai tifosi juventini, dispiacerà solo se nello staff entrasse Rampulla cuore bianconero, ma in fondo in fondo non si può voler male a un amico, chissà come andrà a finire con il Gasp, Moratti ci crede davvero? I tifosi sperano che Gasperini faccia bene, ma non troppo, giusto giusto dopo la Juve.

venerdì 24 giugno 2011

Chi Sara' il testimonial?


E' iniziata la campagna abbonamenti (da record), è arrivata a ricapitalizzazione, vedremo se ingente o meno, perchè 120 milioni con 70 da risanare erano quasi un obbligo e il prestito da 70 milioni è poi forse un piccolo giochino, da capire bene.



Ora tocca il momento cruciale. Da qui all'inizio del ritiro la Juventus deve assolutamente individuare il testimonial, vale a dire il giocatore copertina, quello capace di fare la differenza e di dare quel qualcosa in più. Nei mesi scorsi abbiamo chiesto in quanti avrebbero comprato la maglia di un grande campione. Oltre diecimila tifosi sono disponibili per  Aguero, ad esempio.



A questa Juventus serve un grande nome, ma non solo, un giocatore funzionale agli schemi di Conte, estremamente funzionale alla causa e al progetto e pronto a gettarsi negli schemi del nuovo mister.



Nel primo giorno di apertura delle vendite sono state sottoscritte oltre 2.000 tessere, una cifra che nelle ultime due stagioni non era stata raggiunta neppure dopo una settimana, insomma un attestato di fiducia importante dopo un settimo posto  e dopo un inizio di calciomercato che non ha portato Nedved e Thuram ma Pirlo, Ziegler e Pazienza. Insomma, il meglio deve venire.



Elkann ieri ha detto: "... la Juve ha un grande futuro davanti. il piano è ambizioso, è un piano che vuole vedere la Juve protagonista. Questo piano però richiede delle risorse per costruire una squadra più forte. Noi ci sentiamo pronti a sostenere questo percorso".



Siamo contenti che Elkann ci prospetti un grande futuro, i tifosi in questi anni (durissimi), non hanno mai mollato, anzi, con ancora più ardore e passione hanno seguito le vicende, a volte veramente deprimenti



Ora, per il riscatto serve un progetto serio, i soldi ci sono, serve il testimonial. Non importa chi sia, uno tra Aguero, Tevez e Sanchez. andrebbe bene, l'importante è che sia motivato e collocabile nel progetto Conte.

giovedì 23 giugno 2011

pollo da spennare

Dicesi "pollo da spennare" il classico uomo facoltoso, ricco e pieno di denari, a cui rivolgersi per approfittarne della capacità di spesa. Una volta il classico "pollo da spennare" stava in Italia ed era solito elargire grandi somme di danaro in cambio di giocatori mediocri. Da qualche anno, il pollo si è spostato in Inghilterra, lo sceicco del City ha esemplificato per anni questa figura, basta ricordarsi i denari spesi per Robinho, Silva, ma anche Dzeko e Balotelli, pagati molto di più del reale valore.

Il rischio che la sindrome del "pollo da spennare" possa arrivare anche in Italia è molto alta, soprattutto se la Exor rilascerà le risorse che alcuni quotidiani oggi hanno ipotizzato (190 milioni). Ieri avevamo detto chiaramente che 120 milioni non sarebbero bastati a meno che non si volessero intaccare le risorse o a meno che non si volessero limitare gli investimenti. Servirà oggi, un segnale, ma un segnale come impegno, non come delucidazione delle risorse che verranno investite, perchè questo sarebbe come dichiarare ai potenziali venditori e ai potenziali concorrenti il budget, un errore strategico molto ma molto importante. Abbiamo visto tutti, come gli abili venditori (Lotito e i Pozzo), sconti non ne fanno. 12 milioni vuole Lotito, 18 ne vuole Pozzo. Loro cercano il classico pollo da spennare, un pò come fece Lo Monaco l'anno passato con Martinez e come fecero in passato i vari Aulas, il presidente del La Caruna e quello del Werder con la vecchia dirigenza per Tiago, Andrade e Diego.

La strategia di Marotta, che sta cercando in tutti i modi di pagare i giocatori per il loro valore (Motta pagato di più, ma è un altro discorso), ci sembra corretta. Se Marotta riuscirà a tenere questa linea dura, portando a casa i frutti prelibati, farà un grande lavoro. In caso contrario, c'è il rischio che la sindrome, possa passare anche da Torino.

CI VUOLE ZIO PAPERONE

Paperon de' Paperoni (Scrooge McDuck in lingua originale), noto anche semplicemente come Paperone o Zio Paperone (Uncle Scrooge), servirebbe proprio lui, il personaggio immaginario dei fumetti e cartoni animati Disney, ideato da Carl Barks nel 1947, probabilmente il personaggio adatto per dare un sorriso ai tifosi bianconeri.

Oggi è il gran giorno del cda, il giorno in cui la società deciderà quante risorse destinare al mercato e non solo. Alcuni tifosi si aspettano un numero, una cifra, un dato. Noi ci aspettiamo molto di più: un segnale. E' inutile fare numeri, fare previsioni, fossero 100-120 o altro non cambierebbe molto. Il vincolo di passivo di bilancio (oltre i 60 milioni), non spinge ad essere positivi, potrebbe anche mangiarsi il 50% della ricapitalizzazione e non resterebbe molto se il piano fosse triennale. Insomma, serve un segnale, serve capire quanto la famiglia, la Exor vorranno dare ancora alla Juventus. I soldi sono spesso la base, ma non sono tutto se non accompagnati da una seria e autorevole programmazione. programmazione che passa dallo stadio, certo, come risorsa principe da valorizzazione non solo per la Juventus, ma anche per Torino e il Piemonte e con lo stadio tramite il naming rights. Programmazione che passa dai diritti tv e dalla richiesta dell'avvocato Briamonte. La Juventus non può perdere risorse da quel punto di vista. Programmazione che è indissolubilmente legata al piano sportivo. Giocatori giovani da scoprire e valorizzare. Errori come Tiago, Almiron, Andrade, Martinez, non sono più tollerabili, perchè sono finite le risorse ereditate dal passato.

Il cda di oggi ci darà segnali fondamentali. Tutti i tifosi bianconeri hanno una voglia incredibile di tornare a sognare e gli basterebbe probabilmente molto meno del cavot in cui Zio Paperone era solito tuffarsi, basterebbero le risorse per dare a Conte quei tre famosi campioni che tutti si aspettano.

mercoledì 22 giugno 2011

37 sono andati

37,5 milioni di euro circa, a questo ammonta il prezzo dei riscatti che la Juventus dovrà pagare dal 1° luglio 2011, in tre esercizi. Stiamo parlando di circa 12,5 milioni di euro l'anno. Un bell'investimento per la squadra bianconera che ha deciso di onorare i patti portando a casa senza sconti Matri e Quagliarella. Se su Matri eravamo sicuri che non ci sarebbero stati sconti dopo l'exploit in bianconero, uno sconto per Quagliarella ce l'aspettavamo dopo l'infortunio e le incognite, che volenti o nolenti ci sono. Anche su Pepe e Motta, poi, si poteva chiedere uno sconto, soprattutto sul terzino destro. Insomma, Marotta non ha tirato sul prezzo e questo un pò fa specie visto che su Lichtsteiner si sta lottando strenuamente per un divario che va dai 500 mila euro al milione.

L'unica speranza, è che Marotta voglia inserire qualche contropartita tecnica per abbassare il valore che dovrà essere pagato nei prossimi tre esercizi. un vincolo pesante, diciamolo chiaramente.

Domani, verrà stanziato il nuovo aumento di capitale. Si parla di una cifra che va dai 100 ai 120 milioni con risorse per il mercato da inserire in 3 anni. Qualora fosse così e facendo come si dice in gergo i conti della serva, ci sono 60 milioni di euro di disavanzo circa da coprire e se non si vorranno colpire le riserve, ne rimarrebbero 60 circa. Se 37 fossero legate ai riscatti, parliamo sempre dei prossimi 3 anni, allora ne rimarrebbero solo 23. Troppo pochi. Ancora prima dell'aumento di capitale, a meno che non si vogliano intaccare le riserve (lo ripetiamo) o a meno che non si vogliano stanziare cifre sostanziose (dai 120 in su) i conti non tornano.

La speranza è che la società bianconera non voglia anticipatamente svelare tutto il proprio budget e soprattutto che riesca a piazzare alcuni dei propri giocatori. In caso contrario le risorse rimanenti potrebbero bastare, al massimo, per un top player

tuttojuve.portals.twww.tv/video/a27a018ddea09a005853b4ff586bb119.html
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Con la valigia in mano

Nelle scorse settimane avevamo parlato del supermercato bianconero e di come Marotta e Paratici avessero messo su un bel listino prezzi con cedibili e incedibili o trattabili. Nessuno incedibile, o quasi, sconti e offerte per qualcuno, mentre per i saldi si aspetterà fine agosto.

Una lista molto ampia, su per giù una formazione, con entrate e uscite dell'ultim'ora che cambia di continuo in base all'evoluzione del mercato. Partendo dalla porta, diminuiscono giorno dopo giorno le certezze di Storari. Il portiere ha voglia di giocare titolare e l'Atletico Madrid gli offrirebbe le chiavi della sua saracinesca. La Juventus vorrebbe inserirlo nell'affare Aguero, si accontenterebbe di quei 4,5 milioni sborsati lo scorso anno, offrendo a Manninger il ruolo di secondo. In difesa, rimangono in bilico le situazioni di Grygera (Turchia) e Grosso (chiamato dal Dubai). Curiosa la situazione di Marco Motta che a sorpresa potrebbe rimanere ed essere un rincalzo di lusso per Lichtsteiner. A centrocampo c'è molto da fare. In primis sistemare i due pezzi da novanta Sissoko e Felipe Melo, che potrebbero rientrare in qualche scambio. Settimana prossima ci sarà poi da chiarire il discorso comproprietà con Ekdal e Almiron. La Juve vuole riportare a casa il primo e riprendere il secondo dandolo al Parma. Sulle ali di centrocampo: si cerca una destinazione a Martinez che possa non far perdere l'investimento (recuperare quindi almeno 4-5 milioni per la comproprietà). Rumors da Torino parlano anche di una chanche per Palladino (potrebbe rientrare nell'affare Almiron). Infine l'attacco: Iaquinta e Amauri, pedine importanti per fare cassa. Amauri, nonostante le smentite di rito del procuratore, dovrebbe partire. Si cercherà di inserirlo in qualche scambio e per lui vale lo stesso di Iaquinta, che secondo gli ultimi rumors da Napoli potrebbe essere inserito nell'affare Quagliarella.

Insomma, tanto lavoro per il duo Marotta/Paratici, sarà fondamentale vendere bene, perchè senza quelle risorse sarà difficile accontentare l'esigente tifoseria bianconera.

i giovani affari



L'anno scorso quando Beppe Marotta arrivò a Torino lo definimmo il miglior acquisto della Juventus. Alla fine della campagna acquisti, restammo però molto delusi sia per la scelta dell'allenatore che per alcune scelte legate ai giocatori (Krasic escluso) che non ci convincevano.

Il risultato è stato poi sotto gli occhi di tutti. A ragion veduta di tutti gli operatori l'AD bianconero dovrà dimostrare maggior abilità in questa sessione di mercato.

Se sui giocatori della prima squadra c'è ancora da dimostrare, bisogna però dare credito a Marotta e al suo staff per quanto fatto con i giovani. Alcune intuizioni sono state molto buone (vedi Sorensen). Il settore giovanile, inteso come primavera non ha brillato nei risultati, ma i vari Giannetti, Giandonato, Spianazzola, Boniperti, Libertazzi Pasquato, Rossi di cui ultimi due mandati a farsi le ossa in B hanno aumentato valore. Ottima poi anche la gestione del caso Iago Falque, che secondo il periodico Ideal potrebbe rientrare in qualche affare iberico dopo l'ottima stagione al Villareal B. Il talento spagnolo si era perso a Bari, ma la decisione di mandarlo in Spagna lo ha fatto rinascere.

Per la prossima stagione, perso a dire il vero malamente Piazon, Marotta vanta però un piccolo colpo. Gabriel Appelt che ha appena ricevuto un importante riconoscimento come rivelazione del Campionato Carioca dalla Federazione Calcio dello Stato di Rio de Janeiro. Gabriel Appelt dovrà lavorare sodo per mantenere le promesse, ma le premesse sembrano essere interessanti.

Da Marotta, dopo aver visto che sulla valorizzazione dei giovani non ci sono problemi, ci aspettiamo il salto anche per quel che riguarda la prima squadra, oltre i giovani affari ora ci vogliono i grandi affari, un'altra stagione come quella conclusa non sarà più accettata.

martedì 21 giugno 2011

SONO SCESI IN CAMPO ED ERA ORA...

Era attesa, invocata, da tutto il popolo bianconero ed ecco che è arrivata la difesa dell'avvocato Vitiello al processo di Napoli. Una difesa che da non esperti di legge, ci è parsa puntuale, precisa, ma soprattutto chiara e diretta.

I punti discussi e le motivazioni indicate ci sembrano totalmente convincenti, ma soprattutto reali e concordano con quanto abbiamo visto, letto e discusso in questi anni al processo.

L'avvocato della Juventus ha difeso giustamente la Juventus e indirettamente anche Luciano Moggi e quella squadra che era da lui diretta come Direttore Generale. I sorteggi, gli arbitraggi, i presunti favori, i media, questi i punti trattati dall'avvocato durante l'arringa difensiva. I fatti e non parole portate ci sono parsi chiari e francamenti degni di nota.

Riportiamo di seguito alcuni tratti presi da Ju29ro.com che con la consueta tenacia, capacità e costanza ci ha tenuto aggiornati in questa giornata.

Sui sorteggi: "Sorteggi truccati? Testimonianze lo escludono. Vediamo se si poteva, attraverso la manipolazione della griglie e dei sorteggi, manipolare qualcosa. Manfredi Martino ha dovuto ammettere che per truccare era necessaria la consapevolezza da parte di arbitri e giornalisti. Nessun verbale dei notai è stato impugnato nessuna accusa di falso ai notai è stata fatta, e i notai qui in aula hanno chiarito tutte le modalità del sorteggio. Nessuna decisiva irregolarità, nessuno avanza sospetti. Il notaio evidenzia che il giornalista viene cambiato ogni estrazione, e che viene chiamato all’ultimo minuto.
Guardate gli orari. I verbali sono interessanti perché da una loro lettura emerge una circostanza. Gli orari. Dall’esame delle telefonate intercettate si vede che si parla degli abbinamenti non prima, ma dopo che sono avvenuti".

Anche sulle griglie: ".... non esisteva una categoria di privilegiati per questi fatti: tutti potevano, volendo, attivarsi per accedervi".

Potere mediatico: "Si parla di condizionamento non di sopraffazione, nessuno è mai stato minacciato. Tutti i giornalisti ascoltati hanno escluso che Scardina possa mai aver fatto pressioni per parlare bene di questa o quella squadra. Di più: il Tribunale di Roma ha stabilito che la Sanipoli non ha mai subito mobbing, non è mai stata dimensionata, solo per motivi di salute ha avuto meno incarichi. Si è sostenuta un'incidenza sugli spettacoli televisivi e l’elemento forte era il processo di Biscardi, in grande decadimento all’epoca dei fatti, in quanto da programma sportivo era diventato di intrattenimento e perché retrocesso da televisioni a carattere nazionale ad altre a carattere quasi regionale. E Moggi lì difendeva la Juve non gli arbitri!".

Frodi e partite: "per ogni singola partita vi abbiamo richiamato e prodotto il referto del quarto uomo, di tutte le attività svolte dall’arbitro partita per partita, con tutta la valutazione delle condotte e degli atteggiamenti. Se per la frode sportiva è necessario compiere atti fraudolenti che comportino il non regolare esito della competizione, ciò qui non è contestato! Ma se è vero che questo è un reato a consumazione anticipata è sempre necessaria la dimostrazione di una corruzione. La designazione dell’arbitro non può integrare gli elementi della frode sportiva e questo lo dice la Procura di Torino che esclude la sussistenza dell’illecito sportivo. Dovrei adesso iniziare capo per capo per ogni singola partita a ripercorrere i passi di Auricchio ma ve ne faccio grazia. Parlo però del metodo. Auricchio dice di non aver riscontrato niente. Vi dovrei citare Lecce-Juventus 0-1 in quanto ancora una volta i testi dell’accusa smentiscono l’accusa stessa. Lo stesso Zeman dice che era normale quello che è successo, si è giocato anche su campi peggiori, ma anche Ledesma dice che vi era stato l’accesso di De Santis prima della partita, il quale De Santis disse che nel corso della gara si sarebbe verificato se si poteva proseguire. Dice di non ricordare nessuna frase particolare e lo stesso Del Piero dice che l’arbitro parlò con i capitani e che le condizioni del campo erano contrarie a quelle che erano le condizioni della squadra della Juventus".

La disamina di Vitiello, come già quella di Prioreschi davanti alla Figc nelle scorse settimane è chiara. A differenza dell'accusa che è rimasta al 2006, riporta l'attualizzazione e la veridicità dei fatti. Piaccia o non piaccia a chi fugge via verso altri incarichi più prestigiosi, non esistono prove di corruzione, non esistono schede svizzere e conversazioni spiacevoli o fraudolente su tali schede, non esistono gare truccate o arbitri chiusi in sgabuzzini, prigioni o antiche spelonche. Esiste una squadra fortissima smantellata, un dirigente a cui è stato impedito di lavorare per sempre e una persecuzione mediatica e un danno patrimoniale non solo per la Juventus, ma per tutto il calcio italiano. Il mondo pre 2006 era un mondo strano dove tutti parlavano, forse a torto, ma parlavano tutti, ma dove vinceva sempre il più forte. Pensate che quello post 2006 sia così migliore? Noi non crediamo sia migliore, ma semplicemente diverso, ci sarebbe piaciuto che questa diversità fosse nata sul campo e non tramite un'azione creata ad hoc, non sappiamo da chi e non sappiamo perchè, ma da quanto è emerso è chiaro che il quadro del 2006 non era quello reale, ma un flebile schizzo che ha coperto quello che era un modello di società.

l'inter e la sindrome... da il fatto quotidiano...

inserisco qui questo articolo, per segnalare come non sono il solo ad aver scritto quei pezzi sull'inter e moratti...

L’Inter e la “sindrome
della sfigata compiaciuta” Dopo anni di successi, torna la maledizione dello "splendido perdente". Leonardo se ne va, Bielsa dice no, si spera in Mihajlovic“Diamogli l’Inter, così non farà troppo danni”. La vulgata secondo cui la famiglia Moratti, tra le più facoltose d’Italia, confinò il non troppo talentuoso Massimo alla prescindibile gestione del giocattolino nerazzurro, è sempre circolata. Torna di moda, ammesso che sia mai passata, ora che l’Inter sembra una volta di più la Pora Camilla: tutti la vogliono, nessuno la piglia. Leonardo andrà al Paris Saint Germain come Direttore generale, lasciando la panchina vacante. Gli allenatori dovrebbero litigare per sedercisi, ma Moratti sta collezionando un’avvilente serie di no (anche se lui smentisce). Su tutti quello di Marcelo “Loco” Bielsa, ex ct di Argentina e Cile, tratteggiato dalla stampa italiana come un mezzo matto che ha beneficiato della legge Basaglia.

Per la cronaca, Bielsa ha preferito all’Inter l’Athletic Bilbao, che non vince nulla dal governo Rumor. Si segnalano, tra i possibili rifiuti, quelli di Ancelotti e Capello. Restano, tra i papabili, Gasperini, Mihajlovic (il favorito) e Delio Rossi. Non esattamente gli Einstein della tattica. L’Inter, dopo Calciopoli, ha vinto tutto. Anche in un anno debole come la scorsa stagione, può vantare un piccolo triplete. Eppure la Sindrome da Sfigata Compiaciuta, che si vanta degli errori come un Paperino puerilmente narciso, non è stata fugata. Per la famiglia Moratti è periodo di slavine. L’ex sindaco di Milano, Letizia Brichetto in Moratti, moglie del fratello maggiore di Massimo (Gianmarco), ha perso le ultime amministrative zimbellata da tutta Italia (Red Ronnie escluso). Bedy Moratti, ex attrice e sorella maggiore, soffre per le sorti della Beneamata mostrando ciclicamente la pettinatura bicolor a Quelli che il calcio.

Nel mezzo, solo contro tutti, unico onesto (autoproclamatosi tale) in un mondo di ladri, Massimo Moratti. Nato nel 1945, presidente dell’Inter dal 1995, dimessosi due volte per depressioni varie e puntualmente tornato. Coniugato con Emilia Bossi, attivista ambientalista. Emblema del Presidente Buono, santino a uso e consumo di una gauche caviar secondo la quale anche la sua ingenuità è testimonianza di venerabile immacolatezza (e giù, retorica come se piovesse). Fino al 2006, Moratti ha sbagliato tutto. Il Luther Blissett dei presidenti. Solo lui poteva coprire di soldi la foca monaca Recoba, solo lui poteva acquistare i Caio e i Rambert, solo lui poteva sperperare un patrimonio che ne basterebbe la metà per risanare il Belize. Solo lui poteva esonerare più allenatori di Zamparini.

Grazie a Calciopoli ha collezionato scudetti e una Champions League, emulando il padre Angelo e senza mai dismettere le vesti curiali del Sognatore Integerrimo. Eventuali inciampi oscuri – Passaportopoli, ruolo di Telecom e Tronchetti Provera, pedinamenti di giocatori – vanno generosamente derubricati alla voce “facezie”. La carriera di Moratti Il Buono può essere divisa in due fasi. La prima antecedente a Calciopoli, lo vedeva divinizzato da chi si accontentava della caricatura del beautiful loser: Moratti perdeva e quindi veniva amato.

Anzitutto dai tifosi illustri, dagli intertristi Serra e Severgnini, Vecchioni e affini. Più sbagliava e più si mitizzava, secondo un’antica usanza snobistica sinistrorsa. Moratti era il contraltare politico di Berlusconi, il Don Chisciotte della pelota, anche se il protagonista di Cervantes non veniva esattamente da una stirpe di petrolieri e non risulta sia mai stato amministratore delegato di un’azienda (Saras) che il 26 maggio 2009 ha visto morire tre operai durante “banali” operazioni di manutenzione. In quegli anni, precisamente nel 2004, la casa editrice Limina pubblicò un volumetto esilarante, Minimo Moratti, in cui si ripercorrevano tutti i disastri del presidente. L’opera, a conferma che i Buoni accettino poco cristianamente le critiche, non era firmata per timore di ripercussioni. Gli autori si celavano dietro i nick sarcastici “Roberto Carli” e “Ronaldo Crespi”, come i firmatari della biografia di Moggi – Lucky Luciano, Kaos edizioni – preferirono nascondersi dietro gli pseudonimi “Ala Sinistra, Mezzala Destra”. La seconda fase è quella dei Trionfi. Dura da cinque anni, ma non è bastata a cancellare il passato tafazzista.

Ecco perché nessuno, oggi, vuole andare all’Inter: non solo perché la squadra è “pazza” per antonomasia e inno societario, ma perché tutti conoscono l’agire masochisticamente insondabile del Padrone. La competenza non lo ha mai intaccato e la sadica Nonciclopedia lo sbertuccia impietosamente, definendolo “presidente della Banda degli Onesti”, “boss della Serie A succeduto a Luciano Moggi” e “Denti Marci”, per quella fiera allergia alla detartrasi che rimanda al Giuliano Ferrara di Radio Londra.

È come se, per un miracoloso effetto di osmosi inversa, l’Inter vincesse nonostante lui. Per alzare qualche trofeo, Moratti ha dovuto sperare nella magistratura (Calciopoli), affidarsi a un allenatore che detestava (Mancini) e consegnare il giocattolo a un uomo che non gli somigliava in nulla: supponente, carismatico, arguto, polemico, furbo, vincente. Ovvero Mourinho, ovvero la Nemesi. Moratti vive nel paradosso frustrante di dover violentare se stesso per continuare la scia di successi. È un sognatore didascalico costretto a barattare le utopie infantili con dosi massicce di real politik. Corteggia tutti, ma nessuno lo vuole. E trionfa solo quando non si comporta da Moratti: quando agisce suo malgrado. Avrebbe un futuro come prossimo leader del Partito democratico.

C'erano un italiano, un argentino e un cileno

C'erano un italiano, un argentino e un cileno, sembra una barzelletta ma non è così. All'inizio della corsa erano tre, vale a dire Sanchez, Giuseppe Rossi e El Kun Aguero. Ora con la quasi certezza che Sanchez andrà al Barcellona restano in due, l'italiano e l'argentino perchè il cileno si accaserà nella miglior squadra d'Europa.

Se Marotta vuole veramente alzare la qualità, come anticipato ieri, toccherà muoversi rapidamente. Ne restano due di giocatori piccoli e abili, escludendo al momento Benzema, Higuain e Tevez, che ci sembrano più lontani. Per arrivare a uno dei due bisogna fare presto.

Sull'argentino ci sono due minacce: la prima rappresentata dal Chelsea di Abramovich, che come abbiamo riportato domenica sta sondando il terreno per l'argentino, la seconda rappresentata dall'Atletico che qualora cambiasse proprietà potrebbe anche non cedere il proprio gioiello.

Sull'italiano, invece, la situazione al momento è meno definita. Il Villareal ha rifiutato un'offerta di 25 milioni circa del Barcellona che aveva pensato a lui prima di Sanchez, quindi il suo costo è sicuramente molto elevato, circa 30 mln di euro. Qualora la Juventus decidesse di muoversi l'unico spazio sarebbe quello di inserire delle contropartite tecniche (Martinez, Sissoko?). Ieri Pastorello ha detto che non ha ancora parlato con nessuno, considerando che Pastorello è l'agente di Lichtsteiner, voi ci credete?

C'erano un cileno, un argentino e un italiano... presto il finale potrebbe riguardare solo uno dei due restanti.

lunedì 20 giugno 2011

Sgarbo o serpe in seno?

Sta rimbalzando velocemente online e non solo la voce secondo cui Fabio Capello potrebbe essere la prima opzione indicata dalla famiglia Moratti per sostituire Leonardo, ormai partente sulla panchina dell'Inter. Fosse confermata e soprattutto se Capello accettasse sarebbe un grave colpo per la tifoseria bianconera, molto legata all'allenatore che ha conquistato gli ultimi due scudetti e soprattutto non ha mai smesso di ribadire come quella Juventus fosse la squadra più forte.

La situazione si sta evolvendo di ora in ora anche se non appare facilissimo che i dirigenti di Londra  anticipino l'uscita del tecnico di Pieris.  Qualora si verificasse questo scenario Moratti commetterebbe un "grosso" sgarbo verso la Juventus, paragonabile a quello emesso verso il Milan con Leonardo. Tentativo di Moratti di rifarsi dopo l'esposto bianconero?

L'unica speranza per i tifosi è che Capello non accetti (sarebbe il terzo no dopo Bielsa e Boas). Qualora, invece dicesse si, la speranza è che si possa travestire" da serpe in seno" o da "cavallo di Troia" in stile Ulisee, minando dall'interno le certezze nerazzurre che da un paio di settimane sembrano meno salde.

sanchez: piscinazo monumental



Aspettando di chiudere con il Barcellona o con altra squadra, Alexis Sanchez è risultato artefice di un episodio sfortunato all'interno dell'amichevole con l'Estonia. Sul due a zero per il Cile è stato autore di un "piscinazo monumental" per definirla come riporta As. Sanchez che si è poi rifatto segnando il quarto gol dell'amichevole terminata 4-0 per i cileni.

Per il giocatore più conosciuto del Cile, una piccola caduta di stile, ma visto il carattere amichevole lo perdoniamo. Non gli perdoniamo, il fatto di lasciare l'Italia... quello si che ci peserà.

QUANDO PARTE LA MACCHINA SPORTIVA?

"Abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro l'anno, tra salari e ammortamenti. Una macchina che ha delle potenzialità enormi. Escludo una ricapitalizzazione, agiremo movimentando 170 milioni tra ingaggi e ammortamenti".

Con questa espressione Andrea Agnelli aveva sancito a fine gennaio una conferenza stampa, dopo una serie di partite che stavano pregiudicando la stagione bianconera. Ora, il 23 toccherà mettere nero su bianco e capire quanta benzina ci vorrà per ricaricare lo scarico serbatoio della Juventus. Il cda della Juventus ha fatto i conti e ora è pronto a dare l'ok alla dirigenza del club per le grandi manovre di mercato, i famosi giocatori di livello che tutti i tifosi si attendono. Marotta, Paratici e Andrea Agnelli avranno a disposizione 130 milioni da spendere, ma non tutti per i nuovi acquisti. La cifra finalizzata a puntellare la rosa di Antonio Conte dovrebbe oscillare tra i 70 e gli 80 milioni in quattro anni.

Ci sarà ricapitalizzazione, come giusto che sia e le risorse per acquistare i giocatori giusti (la benzina) da mettere nel motore ideato da Mister Conte. La benzina sarà fondamentale pagarla il giusto per non terminare subito il budget. In questa settimana capiremo molto di più, anche se Sanchez è ormai diretto verso Barcellona e Aguero, sembra aver ricevuto una proposta irrinunciabile da Londra. C'è da fare in tempo, per non veder il prezzo dei carburanti rimasti salire alle stelle.

domenica 19 giugno 2011

hellas.... bentornato

Bentornato al Verona in serie B, peccato per la Salernitana e per l'Alessandria che avrebbe meritato maggior fortuna.
La serie B ritrova un grande palcoscenico....

UNDICI GIORNI DECISIVI



Undici numero magico di questa domenica 19 giugno. Mancano undici giorni alla fine del mese infatti, data decisiva per capire almeno quattro cose fondamentali. Primo, chi sarà il top player bianconero. eh si, continueremo almeno per un pò con questa parola, top player... noiosa per qualcunO, ma del resto non l'abbiamo inventata noi.

Secondo motivo: i diritti tv. La discussione nell'ultima settimana ha avuto un’impennata di toni che ha visto protagonisti l’avvocato della Juventus, Michele Briamonte con la richiesta al tribunale civile di Milano di «inibire con estrema urgenza alla Lega e alle tre agenzie demoscopiche qualsiasi attività diretta alla concreta esplicazione dell’efficacia dei contratti». Insomma, Juventus in prima fila per non perdere risorse. Noi auspichiamo sempre il ritorno alla contrattazione individuale, dove chi ne ha più(DI TIFOSI) ne chiede (DI RISORSE ALLE TV)...

Terzo motivo: l'aumento di capitale. 23 giugno data fondamentale per capire il futuro della Juventus. L’aumento di capitale servirà a coprire sia il passivo (60 milioni circa), sia a permettere l’acquisto di un big. Fra i 100 e i 130 milioni la cifra che arriverà nelle casse bianconere. Previsto un piano quadriennale.

Quarto e ultimo motivo: l'esposto. E qui si ne vedranno delle belle. Capiremo quanto conta la Juventus, quanto conta Andrea Agnelli e con lui tutto il popolo bianconero, esposto in prima fila per togliere lo scudetto dal petto da chi non l'ha mai vinto e soprattutto si è visto è stato coinvolto pure lui nel mare magnum delle telefonate ai designatori.

Insomma, undici giorni da gustare... se il primo di luglio ci fossero soldini in cassa, un nuovo campione e uno scudetto in meno per l'Inter allora potremmo dire di aver vissuto non un giorno ma undici giorni da leoni... ma forse questo è volere la botte piena e la moglie ubriaca...

NON E' PROPRIO LA STESSA COSA...





Come riportano i principali quotidiani e soprattutto Tuttosport, la Juventus non ha ancora abbandonato la pista Vucinic. Il romanista appare sempre un obiettivo ben chiaro e a parte le smentite di rito giallorosse, raggiungibile. Per prendere Vucinic bisognerà portare almeno 18-20 milioni o una contropartita adatta. Il montenegrino ha dichiarato che preferirebbe rimanere in Italia piuttosto che tentare l'avventura in Premier League: per questo le offerte inglesi, pronte ad investire gli oltre 20 milioni non preoccupano. L'attaccante avrebbe rifiutato la pista inglese in attesa della Juve ed attende un segnale dal club di Torino. Oltre a Vucinic si segue sempre il solito Aguero, vero tormentone estivo, che ci accompagnerà un pò come Dzeko lo scorso anno. Da capire se e' rimasta in corsa soltanto la Juventus o se il Real sta bluffando. La speranza dei tifosi è che Vucinic e Aguero non siano scelte alternative. La differenza tra i due appare evidente come quella tra top player e buon giocatore, infatti non è proprio la stessa cosa, servirebbero entrambi, ma la domanda è: ci sarà budget a sufficienza?

sabato 18 giugno 2011

guerra REAL-BARCA.... e la juve^?

Che Barcellona e Real non si volessero bene, l'avevamo capito. Che Mourinho non fosse un simpaticone pure. Ma che tra le due squadre fosse in atto una vera e propria lotta all'ultimo sangue potevamo aspettarcelo meno.

Come ha riportato As ieri la situazione è molto tesa. Secondo il presidente del Barca, il Real ha sorpassato ogni limite e soprattutto Mourinho che sta solo soffiando e aumentando il fuoco delle polemiche. Tutto partito dalle sfide con l'Inter e poi da quel famoso "'Por què?'"dopo la sconfitta del Real contro il Barca in Champions. Le parole sull'Unicef poi non sono state affatto digerite. Un Rosell prigioniero forse della pressione dell' ambiente e dell'orgoglio dei propri tifosi. As, ricorda giustamente come anche il Barca, in passato non si sia comportato benissimo. Dall'atteggiamento di Busquets verso Marcelo, ai festeggiamenti sopra le righe dei giocatori. La risposta di Perez non si è fatta attendere: “Il Real da sempre in Spagna e nel mondo è esempio di grande sportività e di lealtà. Il Real, da sempre è in lotta con l’antisportività e soprattutto con il razzismo”.

Ognuno ha le sue colpe, difficile dire chi ne abbia di più... anche se Mourinho, a dire la verità, anche in Italia si comportava da Savonarola...dal giorno del grande scandalo alla prostituzione intellettuale.

Il bello di questo duello è che si rifletterà anche nel mercato e nei colpi. Ci saranno alleati? E soprattutto con chi schiereranno i bianconeri. Vista la lista di interesse dei giocatori del Real Madrid non è difficile capirlo. E poi se il Barcellona portasse via Sanchez non sarebbe tanto amico, il Real, a sua volta, potrebbe diventare alleato lasciando Aguero ai bianconeri...... fosse vero Perez diventerebbe il miglior amico di Marotta.

TASTIERA VELENOSA: E' TORNATA L'INTER...

In attesa di rivedere la vera Juve (quella che vince e non quella che arriva settima), notiamo con piacere che sta tornando una squadra che ci mancava da troppo tempo, ovvero la beneamata da tutti i tifosi... l'Inter, quella pre 2006, quella dei tanti acquisti e dei mille allenatori, insomma l'Inter di Moratti, che nel periodo post Calciopoli era diventata un'altra cosa, anche se i motivi li conosciamo tutti.

In questi giorni abbiamo assistito da spettatori alquanto divertiti alla pantomima nerazzurra. Da un lato la volontà di Leonardo di cambiare aria e dall'altra la volontà dell'Inter di trovare un allenatore. Tanti nomi veri e presunti, tutti molti divertenti: dai rifiuti di Bielsa, ai si senza condizioni di Delio Rossi, Gasperini, fino all'opzione Mihajlovic e vedremo in questo caso cosa farà Della Valle (zerbino o meno).

Se l'allenatore è un punto interrogativo (molto divertente) lo è ancora di più leggere della fedeltà dei giocatori. Gli eroi di due anni fa sono pronti tutti o quasi a partire per altri lidi per il Dio denaro, alla faccia della fedeltà... Snejider e Eto'o per l'Inghilterra, Nagatomo in Francia e addirittura Lucio in Spagna. Tante, troppe voce per non infastidire il presidente Moratti, che se Palazzi si svegliasse dal torpore dovrebbe anche digerire la restituzione di uno scudetto.

In ogni caso, musica per i tifosi della Juventus, che rivedono in cotanta confusione l'Inter pre 2006, che sia finito il periodo d'oro nerazzurro? I tifosi bianconeri non possono fare altro che sperarlo... a meno che arrivi un altro scandalo...

venerdì 17 giugno 2011

la festa del 4 luglio...

Il 4 luglio è una data che probabilmente in Europa non conta tantissimo, il 4 luglio l’America si ferma per celebrare se stessa. E’ un giorno che ogni americano è orgoglioso di celebrare, è il giorno della festa dell’indipendenza. Da oggi fino al 4 luglio i tifosi bianconeri avranno o potrebbero avere un motivo in più per attendere quella data, è infatta la data indicata ieri dal nuovo allenatore dell’Atletico Madrid come deadline definitiva per risolvere la questione sul nome più chiaccherato dell'estate bianconera: El Kun Aguero. Manzano ha detto infatti, come riportato oggi da Tuttosport: "Noi dobbiamo impostare il mercato e sapere al più presto se potremo contare sul nostro giocatore più forte. Fino al 4 luglio (data del ritiro) sarà trattatabile, poi varrà solo la clausola rescissoria". Manzano, un'idea sul futuro di Aguero, indipendentemente dalla data se l'è già fatta:“Preferisco vendere Aguero al Real Madrid per 45 milioni, che a qualsiasi altra squadra per 25. Bisogna sempre trovare il miglior valore di mercato.”

Il procuratore Requera, però non demorde e superati i problemi con il vulcano cileno è in Europa e tornerà a Torino con l’agente IMG Sequi per tentare le vie dell'accordo con la società torinese, poi volerà in Spagna per sentire le ultime voci del Real e per mediare con l'Atletico.

Ai tifosi della Juventus ora non resta che attendere.... il 4 luglio potrebbe essere una festa non solo americana....

IN LISTA D'ATTESA

Ieri è stato il giorno di Pazienza, che ha sostenuto le visite mediche. Nella lista della spesa bianconera c'è qualcuno che aspetta con "pazienza", di fare le visite e poi essere presentato ufficialmente. Parliamo di Stephan Lichtsteiner, chiaccheratissimo svizzero di cui si parla almeno da un paio di settimane come prossima guardia svizzera bianconera. Il vertice Agnelli-Lotito di due giorni fa in Lega, non ha permesso di chiudere la trattativa, vicinissima però alla conclusione con il presidente laziale che vuole a tutti i costi accontentare lo svizzero. Resta ancora una piccola o forse non così piccola come sembra, differenza tra domanda e offerta. Per il giocatore pronto un contratto di 4 anni a 2 mil a stagione, per la Lazio circa 10,5 milioni di euro.

La Lazio però vuole prima annunciare il suo sostituto, Konko, lo stesso Tare ha gettato acqua sul fuoco: "Stephan Lichtsteiner alla Juventus? Non posso dire niente su questo, posso semplicemente dire che non c’è l’accordo, che ad oggi è un giocatore della Lazio”.

Del possibile futuro juventino ha parlato anche Delio Rossi: "Subito mi sembrò un po' pazzo,invece è svizzero in tutto. In campo attacca e difende con molta forza,dopo Maicon c'è lui in quel ruolo".

I tifosi della Juve, aspettano ormai con Pazienza, vista la presentazione di ieri del mediano.

giovedì 16 giugno 2011

Alle 19.00 su "Radio Milan Inter" la Juve in Gol: Ospiti Alessio Tacchinardi e Massimo Pavan

Carissimi lettori non perdetevi su "Radio Milan Inter" stasera dalle ore 19 alle 20.15 il programma sulla radio del nemico dal titolo "La Juve in gol ", condotto dalla voce bianconera Claudio Zuliani. Interverranno l'ex bandiera bianconera Alessio Tacchinardi e il vicedirettore di tuttojuve.com Massimo Pavan.

Si parlerà molto di presente, passato e futuro....

Per ascoltare in stereaming via internet:

www.milaninterradio.tv/streaming.asp

mercoledì 15 giugno 2011

TASTIERA VELENOSA: RADIATECI E RADIATELI TUTTI

Hanno radiato Moggi e forse per qualcuno non è una novità. E' una novità per quanti credevano o credono ancora che nel mondo sportivo ci possa essere equilibrio. Eh si, mancanza di equilibrio, mancanza di coerenza, mancanza di tante cose. Radiare Moggi equivale per la Federazione negare tutto quanto abbiamo visto e letto dal 2006 in avanti, fermare l'orologio al 2006 e basta.Che non ci piaccia questa decisione è palese, una decisione forte, che purtroppo non abbiamo visto in tanti e troppi casi. Se si radia Moggi, allora, come lui si dovrebbero radiare tanti dirigenti che abbiamo visto citati e di cui abbiamo letto le intercettazioni. Se si vuole fare un repulisti lo accettiamo ma andrebbe fatto per tutti o per nessuno.

Riportiamo il commento dell'avvocato Prioreschi, autore di una memoria difensiva che ci aveva appassionato: "La decisione è stata scritta il 3 marzo quando è stata creata una norma ad uso e consumo della FIGC che rivendicano un risarcimento economico nei confronti di Moggi.Ovviamente impugneremo la sentenza che è rimasta al 2006".

Purtroppo la giustizia a due velocità conferma di essere tale. Radiateli tutti e soprattutto radiate anche noi. Radiate tutti i tifosi bianconeri dal calcio, mandateli altrove perchè la vostra lentezza sull'esposto, che sappiamo già come andrà a finire, è una chiara ammissione.Ci piacerebbe chiedere alla Federazione se ci prova gusto a tenere questi comportamenti, a non considerare e tenere nel cassetto denunce come quelle di Quadrini e a non accorgersi che alcuni arbitri lavorano per una società di scommesse.

E' chiaro che siamo molto delusi, ma questo non vuole dire che molleremo il colpo, radiateci tutti, siamo qui, aspettiamo la vostra comunicazione.

IL MILAN SEMBRA LA JUVE...

In questi primi giorni di mercato ne abbiamo viste e sentite tante. Dalle trattative chiaccherate alle voci e ai si dice. Alla Juventus hanno attribuito e in parte abbiamo attribuito trattative vere e presunte. Dai pour parler per Tevez agli incontri a lume di candela per Aguero. Dagli abboccamenti per Vucinic (ma sarà un top player?), alle chiaccherate per Rossi, senza dimenticare gli intrecci friulani con Inler e Sanchez. Tanto fumo e poco arrosto. Per il momento, giustamente, visto che siamo solo a giugno, si contano Ziegler e Pirlo mentre possono arrivare a breve Pazienza e Lichtsteiner. Alcuni saranno contenti di questi nomi, altri meno. Aspettiamo a dare un giudizio su questi giocatori, ma possiamo dare un giudizio su chi secondo noi sta operando bene, talmente bene da ricordarci qualcuno del passato. Ibrahimovic a fine mercato l'anno passato, a gennaio Cassano praticamente gratis e poi Van Bommel.... Ovviamente c'è in mezzo qualche pacco come Emanuelson, Yepes o il passaggio a vuoto di Legrottaglie, ma il Milan ci sembra sempre più la Juve di un tempo. Grande rispetto dalla altre società, acquisti onerosi, ma il giusto, rispetto dalle istituzioni e lavoro stretto con alcuni procuratori fondamentali (Raiola su tutti). Insomma, il Milan ha preso il posto che era della Juventus. Il fatto poi che si stia per assicurare Stephan El Shaarawy ne è una conferma. Ariedo Braida e Roberto La Florio, agente dell'italo-egiziano sono vicini all'accordo con soldi più Aleksandr Merkel che diverrebbe un nuovo giocatore del Genoa. Pensare che per la comproprietà del talento italo-egiziano il Milan pagherà solo 6-7 milioni di euro, più la metà di Merkel è abbastanza paradossale, perchè indica come ci sia un rapporto privilegiato, proprio come c'era una volta tra la Juventus e altre società. Fatto confermato anche dal recente affari Boateng. Adriano Galliani ieri diceva: "Mister X Sarà solo uno, arriverà a fine agosto, quando è più facile fare gli affari. El Shaarawy? Fa piacere che sia tifoso del Milan, vedremo".

Pensare che fino al 2006, la regina dell'ultimo minuto era la Juventus, vedi affari Di Vaio, Ibrahimovic, Cannavaro... fa pensare. Purtroppo il mondo da quell'anno ha preso a girare nel modo sbagliato per i colori bianconeri e tutto è rovesciato, come una certa sentenza di radiazione... ma quella è un'altra storia...o forse no...

LET IT BE...LENNON



Let It Be è una canzone dei Beatles del 1970, composta principalmente da Paul McCartney anche se viene come da consuetudine attribuita al duo compositivo Lennon/McCartney. Paul McCartney ha rivelato che l'ispirazione per la canzone gli venne da un sogno, nel quale aveva parlato con la madre Mary, nel sogno, la madre consigliava a Paul, preoccupato per le tensioni nel gruppo, di lasciare correre, to let it be, che tutto si sarebbe aggiustato.

Chissà se anche Marotta avrà fatto qualche sogno in cui qualcuno gli sussurrava di far correre "let it be" e che tutto si sarebbe aggiustato. In questo caso il nostro Let it be è Aaron Lennon, centrocampista del Tottenham, gran corridore e possibile obiettivo per la fascia sinistra bianconera. Lennon viene da un'ottima stagione e ha impressionato molto con la maglia degli Spurs londinesi. L'allenatore del Tottenham Harry Redknapp, non vorrebbe privarsi di Lennon che con Modric e Bale è uno degli assi, ma se dovesse scegliere un partente, probabilmente sceglierebbe lui.

Passando dai sogni alla realtà, sicuramente un estimatore di Lennon è Fabio Capello che ha consigliato l'esterno nell'incontro con Agnelli avvenuto sabato ai Roveri, in occasione degli Open di golf: "Aaron è un giocatore fantastico, inarrestabile nell'uno contro uno". 24 anni compiuti da poco, costo 20 milioni, insomma quasi un milione per anno. Cinque milioni in più di quello che costa Bastos, ma il giocatore essendo anche più giovane potrebbe essere un ottimo investimento.

Staremo a vedere, in tanti aspettiamo che un sogno premonitore di Marotta si avveri.

DEADLINE AGUERO

Ieri è rimbalzata la notizia che Neymar è vicinissimo a diventare un giocatore del Real Madrid. Il giocatore del Santos diventerebbe blancos per le prossime cinque stagioni con un ingaggio vicino ai due milioni di euro all'anno e al Santos andrebbero circa 30 milioni. Contemporaneamente il secondo di Mourinho, Karanka: "Aguero e Neymar sono grandissimi giocatori e costano molto".

Aguero e Neymar, destini paralleli che forse si intersecheranno, nel senso che potrebbero giocare insieme nel Real, perchè sappiamo tutti che le risorse del Real sono quasi sempre infinite, oppure potrebbero essere uno la chiave per muovere l'altro. Neymar al Real e Aguero altrove. Molto dipenderà dalla voglia di Aguero di andare solo al Real e da quella del Real di cedere uno tra Benzema e Higuain, nel caso oltre a Neymar arrivasse anche Aguero. Di sicuro Neymar starà buono buono (forse) a fare il quarto attaccante, lo stesso non possiamo dire di Aguero che se arrivasse al Real lo farebbe per una camiseta da titolare con conseguente spostamento degli altri verso la panchina.

Oggi, in ogni caso scade la deadline dell'Atletico Madrid e dei procuratori che avevano indicato nel 15 giugno la data fatidica. Bruno Satin sabato scorso: "Juve o Real? Non è più il momento delle parole, è l’ora dei fatti. Penso che tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima qualcosa accadrà. Chi segue direttamente il giocatore è arrivato in Europa. Sulle eventuali aperture dell’Atletico non voglio parlare".
E un mese fa all'emittente radiofonica spagnola Cadena Ser, l'ad dell'Atletico Madrid, Miguel Angel Gil Marin, ai microfoni della trasmissione El Larguero: "Aguero non andrà al Real Madrid. Poche ore fa ho chiamato Florentino Perez, mi ha detto che non farà nessuna operazione ostile. (...)L'unica cosa sicura è che una decisione verrà presa entro il 15 giugno, perchè è una scelta che implica tanti elementi da pianificare per la prossima stagione. L'Atletico non ha ricevuto nessuna offerta da parte di altri club, ci è arrivato solo un fax dalla Juventus, con il quale diceva di voler negoziare".

Se uno più uno facesse due i tifosi bianconeri potrebbero stappare lo champagne, purtroppo nel mercato non è mai così e le parole cambiano in fretta. Aguero al Real? Ancora possibile, anzi probabile, a meno che il Real decida di chiudere i rubinetti. In quel caso, forse, la Juventus sarebbe in prima fila...

martedì 14 giugno 2011

PIEMONTESI DI SUCCESSO

L'anno prossimo i tifosi bianconeri li ritroveranno in serie A e sarà sicuramente un derby molto particolare: parliamo di quello con il Novara e con i suoi tifosi. Per chi segue il calcio piemontese, ritrovare in serie A il Novara è sicuramente emozionante, perchè il Novara calcio è storia del calcio italiano e storia del calcio sono le sfide con le altre squadre piemontesi dal 1926 al 1940, ma soprattutto gli anni in cui il Novara seppe onorare la serie A tra il 1948 e il 1956. Una storia di intrecci tra Novara e Juventus con Silvio Piola protagonista, bianconero dal 1945 al 1947 e poi al termine del campionato 1946-1947 ceduto al Novara, in Serie B per lasciare il posto al suo erede alla Juventus, un certo Giampiero Boniperti.

Piola fu l'emblema di quel Novara, che oggi ha nuovi miti, che dovranno però faticare per tentare di eguagliare un giocatore che disputò nella massima categoria sei campionati con il Novara, segnando 70 reti (tra le due serie) e diventando anche il più anziano realizzatore della Serie A: in Novara-Milan del 7 febbraio 1954 andò in rete all'età di 40 anni, 6 mesi e 9 giorni, un vero mito per chi non lo conoscesse a cui fu poi nominato lo stadio.

La vittoria di domenica sera riporterà tutto il Piemonte a quelle sfide antiche, perchè da troppo tempo un'altra piemontese oltre a Torino e Juventus mancava dalla serie A.

Il merito è della programmazione, delle capacità e dell'organizzazione di Massimo De Salvo, patron e amministratore delegato azzurro: "E' un risultato inaspettato, ma ce lo godiamo tutto. Avevamo programmato una salvezza tranquilla, è arrivata la promozione: sono contento, emozionato, fate voi...Abbiamo raggiunto un obiettivo insperato. Il merito è tutto dei ragazzi, del direttore sportivo, dello staff tecnico e di tutti coloro che hanno collaborato".

Un esempio questo Novara, capace di scoprire giocatori ma anche di offrire un bel calcio spettacolare. Un esempio per come si può creare un centro sportivo e valorizzarlo. Un esempio e uno stimolo per la Juventus, perchè dal prossimo settembre ci sarà un'altra piemontese nella massima serie.

professione vacanze...

Professione vacanze è una miniserie televisiva italiana composta da 6 episodi, diretta da Vittorio De Sisti tra luglio e settembre del 1986, ed andata in onda su Italia 1 nella primavera del 1987. Il telefilm, che vede come protagonista Jerry Calà, è stato girato nel villaggio turistico Cala Corvino a Monopoli.

Chissà se qualche giocatore bianconero si sarà recato o meno in Puglia a visitare le bellezze locali. Sicuramente necessiteranno di vacanze Krasic, Felipe Melo e i reduci dal mondiale dell'anno passato che per una ragione o un'altra non sono riusciti a riposare e sono spesso apparsi poco lucidi.

Sicuramente, però, qualcuno non passerà al famoso villaggio. Parliamo di Marotta e Paratici che dopo aver confezionato gli acquisti dei notissimi Ziegler e Pirlo e quasi incartato il pacchetto Pazienza, si trovano a chiudere per il terzino destro (la guardia svizzera Lichsteiner) e continuano l'affannosa corsa al primo top player stagionale (Pirlo escluso).

Una corsa difficile, quella dei dirigenti bianconeri che sicuramente non si concluderà in questi primi giorni di giugno (a meno di sorprese clamorosissime). Le trattative per i vari Aguero, Tevez, Sanchez, Rossi si sono dimostrate non facili e i nomi di Vucinic e Adebayor, non convincono. Sarà un lungo periodo, ci vorrà la miglior pazienza, se nella serie tv c'erano i professionisti della vacanza ad allietare i villeggianti a Calà Corvino, per i tifosi bianconeri serviranno i professionisti del mercato. Marotta e Paratici dopo i numerosi acquisti della passata stagione sapranno trasformare la quantità in qualità?

QUESTI SONO TOP PLAYERS?

Non ci stanno capendo molto i tifosi bianconeri in questa prima fase di mercato. Forse sarà un bene, perchè potrebbe esserci un asso nella manica, ma forse potrebbe essere anche un male, visto che c'è un pò di ansia data dal fatto che i nomi che potevano sembrare più appetitosi sembrano preferire altri lidi: Sanchez il Barcellona o il City, Aguero il Real, Tevez una squadra Champions, Rossi sempre il Barcellona. Di questo passo a Marotta e compagni resteranno solo le briciole. La speranza di molti dei tifosi bianconeri è che le briciole non siano quelle paventate nei giorni scorsi su alcuni quotidiani e che corrispondono ai nomi di Adebayor e Vucinic. I due costituiscono sicuramente due buoni giocatori, ma se loro sono top player, allora ci sarebbe da preoccuparsi. Emmanuel Adebayor è sicuramente un giocatore di talento ed è ritornato al Manchester City dopo l’esperienza fra le fila del Real Madrid. Il suo agente, parlando a Talksport, ha spiegato: «Emmanuel ha fatto bene nella sua prima stagione al Manchester City ha pagato soltanto la continua evoluzione del club, ma non ha mai sfigurato. Anche a Madrid ha dimostrato di valere i palcoscenici più importanti del mondo ed un contratto importante. Ora stiamo valutando alcune offerte, il giocatore piace a diversi allenatori. Real Madrid? Non so ancora se tornerà, è una trattativa difficile».

Per Adebayor, valgono alcune controindicazioni: la discontinuità, l'alto ingaggio e il fatto che sia extracomunitario. Alla voce discontinuità c'è anche Mirko Vucinic. Il montenegrino è genio e sregolatezza, un pò come lo era Savicevic, ma a questa Juventus servirebbero campioni più continui e meno volubili. Il costo poi non è affatto basso, visto che si parte dai 15 milioni in su ed un ingaggio dai 3,5 milioni di euro in su.

Da considerare poi che la Juventus vanta in rosa già Quagliarella e Matri, che sicuramente non sono inferiori ai due prima citati

Quagliarella, prima dell'infortunio viaggiava a una media rispettabilissima e Matri, si è confermato nei primi mesi in bianconero in linea con quanto fatto vedere a Cagliari. Insomma, se si vuole colpire i tifosi, ci vuole qualcuno di maggior spessore, con la T e la P maiuscola, i tifosi aspettano fiduciosi....

lunedì 13 giugno 2011

RIVOLUZIONARI

L'anno scorso avevamo sentito parlare di evoluzione, mentre alla fine abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione con squadra e staff totalmente cambiati. Quest'anno, invece, si e' sentito spesso parlare di ritocchi e 2-3-4 campioni, ma se si continua di questo passo e' probabile di rivedere a Torino una nuova rivoluzione con Marotta travestito da Robespierre o Danton di turno. Nelle prossime settimane la Juventus potrebbe infatti cedere più di mezza squadra, un portiere (Storari o Manninger), qualche difensore (Grosso, Grygera, Motta...dopo i partiti Rinaudo e Traore'). Sul piede di partenza anche Felipe Melo, dopo le parole al vetriolo lette ieri. Misterioso il futuro di Sissoko e quasi certo quello di Tiago. Tra gli esterni partenza quasi sicura per Martinez e Lanzafame, mentre in attacco a dire bye bye saranno a meno di sorprese Amauri e Iaquinta. Praticamente una squadra intera sostituita da una squadra entrante con due arrivi sicuri come Pirlo e Ziegler e altri due quasi certi Lichsteiner e Pazienza. Se a loro aggiungiamo un esterno sinistro, un altro centrale e almeno un'altra punta esterna fanno circa 8 giocatori nuovi. Sara' un'altra rivoluzione? I tifosi sono anche pronti ad accettarla a patto che arrivino anche i campioni promessi.

venerdì 10 giugno 2011

Ecco le guardie svizzere e il corazziere?

Prima arrivò Ziegler, nelle ultime ore, invece, sembra che per la fascia destra ormai si sia a un passo dal gemello svizzero: Stephan Lichtsteiner che dalla Lazio potrebbe muoversi verso Torino. Lo svizzero, piacerebbe molto ad Antonio Conte per rinforzare la corsia di destra che non ha trovato in Motta, Grygera e Sorensen un degno interprete del ruolo. Il ventisettenne dopo Lucerna, Grasshoppers, Lille e Lazio sarebbe pronto e entusiasta di passare alla squadra più blasonata d'Italia e pare anche pronto a rifiutare i due milioni di euro previsti dalla clausola rescissoria pur di non mandare all'aria la trattativa. A questo punto la trattativa potrebbe chiudersi sulla base di circa 10 milioni da corrispondere in parte cash e in parte con un giocatore che potrebbe essere Marco Motta, Marco Storari o un giovane. Su Storari le indicazioni maggiori, in quanto il portiere è una sicurezza particolarmente apprezzata da Edy Reja.

Il procuratore Pastorello non ha smentito, anzi: "Siamo informati di un accordo pressoché raggiunto tra il club bianconero e la Lazio. Aspettiamo con fiducia di essere chiamati per mettere nero su bianco e avverare il sogno di Stephan".

Qualora lo svizzero arrivasse a Torino si creerebbe una sorprendente linea italo-svizzera con le due fasce presidiate dai due elvetici, poi Chiellini e uno tra Barzagli e Bonucci. Insomma, una difesa di tutto rispetto, anche se forse i tifosi si aspettano ancora qualcosa...

Si aspettano sicuramente qualcosa a centrocampo dove potrebbe saltare il corazziere Inler. De Laurentiis sta facendo allo svizzero una corte spietata e Marotta non vuole pagare la cifra di 18 milioni. La trattativa è in fase di stallo e oggi come oggi Inler è più azzurro che bianconero.

In ogni caso la Juventus del prossimo anno quasi sicuramente avrà almeno due guardie svizzere, per il corazziere... staremo a vedere.

giovedì 9 giugno 2011

stasera a sportitalia

Si preannuncia una serata speciale per i lettori di Tuttojuve.com. Dalle 23,20 infatti, il vicedirettore Massimo Pavan sarà ospite del programma "SOLOCALCIO" di Sportitalia per approfondire le tematiche bianconere di mercato con le ultime calde trattative, quelle sfumate e le prospettive per la prossima annata targata Antonio Conte. Dunque non perdetevi la puntata odierna della popolare trasmissione condotta da Michele Criscitiello: si parlerà molto della nostra Juventus.

ancora tu?

Ancora tu?...Ma non dovevamo vederci più...potrebbe recitare così uno spot per uno dei possibili clamorosi ritorni a Torino. Quel "genietto" incompreso che a Parma è sbocciato, soprattutto contro la Juventus e che secondo le ultime indiscrezioni non è più così sicuro che possa rimanere in Emilia. Leonardi pochi giorni fa l'aveva blindato ma le parole del suo procuratore D'Amico, ieri a Sportitalia sembrano aprire dei nuovi clamorosi scenari: "Sebastian Giovinco dovrebbe rimanere alla Juventus, come vuole anche il neo allenatore Antonio Conte".
Già durante la stagione il "talento" cresciuto nelle giovanili bianconere aveva fatto più volte il punto sul suo futuro, sulla sua esperienza a Parma e su un eventuale ritorno nella Torino bianconera, che ha lasciato con grande rabbia e delusione, dopo la stagione con Ferrara che doveva essere quella della consacrazione, ma che era stata fallimentare.

Così Giovinco tempo fa "A Parma sto bene, ringrazio la società emiliana che ha creduto in me. Diciamo che mi piacerebbe restare ancora una stagione a Parma per giocare con continuità e poi potremo parlare della Juventus...(...) A Conte piace il mio calcio e questo mi riempie di soddisfazione perchè lui era il capitano della grande Juventus quando io stavo nel settore giovanile".

In effetti Giovinco visto a Parma e a sprazzi anche in nazionale è un giocatore diverso, maturato. Si fosse investito su di lui e non su Martinez....

Speriamo che Conte gli dia una chanche, del resto come uno dei quattro davanti Giovinco potrebbe sicuramente starci, come titolare o come alternativa di lusso, in ogni caso come elemento importante di una rosa che dovrà essere competitiva.

SE ANCHE LE GIOVANILI FALLISCONO

Nel giugno 2006 la Juventus primavera era campione d'Italia. In quella squadra giocavano i vari Criscito, De Ceglie, Marchisio, Giovinco, Paolucci, tanto per citarne alcuni che giocano ora in serie A. Da quel 2006 (sempre quell'anno chissà come mai) la Juventus non è più riuscita a centrare il campionato primavera. Poco male, sono arrivate le vittorie bianconere del 2009 e del 2010 al Viareggio, ma poco altro. Se l'anno scorso, appunto ci si è potuti accontentare della vittoria del Viareggio, quest'anno il conto per le giovanili bianconere è di rosso, profondo rosso, Un profondo rosso aumentato anche dalla pesante sconfitta di domenica scorsa contro il Varese. Un 1-5 che viene dopo l'1-3 ottenuto al Viareggio contro l'Atalanta. Sconfitte pesanti che hanno fatto vacillare la convinzione del carattere dei giovani bianconeri. Quest'anno abbiamo apprezzato Sorensen in prima squadra, Giandonato e a sprazzi Giannetti, Boniperti e Libertazzi. Purtroppo i giovani bianconeri non sono riusciti a ripetere le cose buone fatte vedere a tratti. Non sappiamo se la colpa sia di Mister Bucaro o di che per lui, in ogni caso tutto il settore giovanile non è riuscito a portare nessuna squadra alla finale e tanto meno in semifinale. Eliminazioni cocenti sono arrivate anche l'eliminazione a Verona per il campionato dei Giovanissimi Nazionali contro il Chievo e degli Allievi Nazionali con il Milan ai sedicesimi di finale di campionato. Uniche note liete le belle figure degli Esordienti di Grabbi ai Tornei in Portogallo e Polonia, conclusisi con piazzamenti nelle prime quattro e un secondo posto dopo le sconfiitte contro Benfica e Hertha Berlino, ma dopo aver superato squadre di alto rango. Troppo poco in generale per il settore giovanile. Se l'obiettivo era lanciare qualche giovane in prima squadra è stato in parte centrato, ma se l'obiettivo era abituare i giovani bianconeri alla vittoria, non ci siamo proprio.

Ai giovani va dato il tempo di crescere, ma dai giovani nascono poi i campioni. La squadra del 2006 seppe lanciare giocatori e vincere e questa nuova Juventus?Giovanni Rossi, prima della final eight commentava: "Entrare tra le migliori otto d'Italia è una soddisfazione, soprattutto per come un gruppo completamente rinnovato è cresciuto strada facendo, migliorando moltissimo negli ultimi mesi".

Vero, entrare nelle prime otto è un obiettivo, ma vincere o almeno evitare figure come quelle con il Varese dovrebbero essere una prerogativa. Questo lo erano per la Juventus pre 2006, lo saranno anche per questa Juventus?

Speriamo....

TRA PIAZZALE LORETO E ....

Ieri ci siamo passati, per Piazzale Loreto, siamo andati a vedere chi ci fosse: c'erano il giornalaio, il tassista, il barista, il manager. lo studente, la casalinga... insomma persone normali. C'erano persone normali che leggevano giornali normali su cui c'erano scritte notizie "anormali". Eh si anormali, perchè non è cosa "normale" leggere quei titoli sui giornali che vogliono "distruggere il calcio". E lo fanno con leggerezza... con semplicità. La stessa semplicità e falicioneria letta nel 2006 e mai smentita oggi che i fatti sono ridimensionati. Allora il lattaio, il droghiere, il giornalaio, la casalinga furono irrorati di notizie che ci dicevano che Moggi era colpevole, la Juventus la bestia nera e il male del calcio. Oggi non c'è la Juventus, ci sono gli scommettitori, i truccatori e tutto il resto, ma comunque c'è lo stesso sentimento popolare giacobino.

Il 2006 non ha insegnato nulla. Si continua a bucare il pallone e sgonfiarlo allegramente e poi qualcuno si chiederà come mai il calcio italiano fa schifo e da qua se vanno tutti.

La parole di Buffon di ieri, sono reali, l'Italia è quella di Piazzale Loreto....:"Siamo sempre l'Italia di piazzale Loreto, basta un nome in prima pagina e tutto viene infangato, quando il fatto per ora non è chiaro. Bisogna stare molto attenti a dare giudizi troppo veloci: anni fa ci sono passato anch'io, infangato in prima pagina per una cosa nella quale non c'entravo per niente: per ora stiamo facendo solo questo, cioè una grande pubblicità a uno scandalo dove per ora non c'è nulla di concreto. Alcuni calciatori "vengono additati come farabutti, perchè chi vende una partita e ci scommette sopra è un farabutto e deve essere radiato a vita. Ma mi sembra che di queste persone non ce ne sia neanche una, quindi andiamoci piano. Mi sembra che si vogliano far emergere nomi che non c'entrano: giocare sulla pelle e sulla dignità delle persone" è inqualificabile. Si deve far parlare del calcio anche quando la stagione è finita e c'è poco da dire, ma così c'è il rischio di compromettere tutto questo mondo e il business che gli ruota attorno, così c'è il rischio di finire in prima pagina con accuse vergognose e poi finire in ultima con un trafiletto se tutto dovesse rivelarsi infondato".

Ha ragione Buffon, ma il caro Gigi dovrebbe ricordarsi anche di come sta finendo a tarallucci e vino il tanto chiaccherato processo 2006, Tarallucci e vino, nel senso di dimenticatoio e come i fatti siano oggi molto diversi da come erano stati descritti.

Il caro Gigi, ha invitato in passato a metterci una pietra sopra, ma perchè mettere una pietra sopra qualcosa che ti ha distrutto quando ora si cercano di scoperchiare le pentole su certi argomenti.

Ci vorrebbe coerenza da parte di tutti, siamo convinti che questa bolla di sapone non sarà tale solo se ci saranno prove e dati certi, Per Farsopoli non è stato così e il processo ha dimostrato oltre ragionevole dubbio che il processo sportivo del 2006 è stato un grosso errore, soprattutto per come si è svolto, senza andare ad analizzare i fatti completi e soprattutti senza testimoni. Per cambiare l'Italia di Piazzale Loreto ci vorrà tempo ma forse non basteranno altri 5 anni...

QUALCOSA NON VA...

DA TUTTOSPORT

ECCO la telefonata interrotta e ri­presa dopo una caduta di linea:
Moratti: Senta, io ci tenevo però a in­contrarla
Bergamo: Sì
M. Quando lei aveva... aveva un minuto, quando le pare a lei, che passa da Mila­no, mi dice lei dove B. Sì
M. : Magari io faccio... un secondo, ma proprio... mi faceva piacere anche
B. Sì, sì, no, anche io volevo farle, così, una confidenza, e avevo già in animo... speravo di vederla a Milano alla cena dei presidenti, infatti glielo dissi a Giacinto M. : No, quella sera lì no, ma sa che co­sa? C’è anche il fatto di Giacinto, che mol­te volte mi fa il piacere che sia lui un po’ a rappresentare la società B. Uhm, uhm
M. Sembra uno scherzo, e invece così Giacinto può... può essere lui che... e al­lora molte volte rischio di... di?
B. Uhm, uhm, no, ma io non è che non volevo parlare con Giacinto, ma ho confi­denza con lei
M. No, no, no
B. Per cui preferisco, ecco?
M. Volevo vederla anche io, adesso?

- A questo punto cade la linea -.

M. Pronto?
B. E’ caduta la linea
M. Sì, sì, è caduta... no, no, ma anche io, per quello che le dicevo, vediamoci noi due, su questo son d’accordo con lei, (ri­de) B. Sì
M. No, no, vediamoci noi due, ma dopo, sinceramente, quando lei pensa di avere un momento libero, non voglio neanche?
B. Sì, sì, lei verrà a Livorno a vedere la ga­ra o la vedrà come? Perché?
M. E non lo so, io evito sempre un po’ di venire... di venire fuori casa.
Poi si troverà l’accordo per vedersi a For­te dei Marmi, buen ritiro morattiano vicino alla Livorno di Paolo Bergamo.

AYROLDI E KAKA’ - Ricorda­te Stefano Ayroldi? L’assisten­te che toppò al Mondiale nel match Argentina-Messico e che venne duramente critica­to da Mourinhoper l’esultan­za a fine gara del pareggio Fiorentina-Inter 2-2? Ebbene emerge da una telefonata tra gli amiconi Copelli e Meani un particolare: ad un match di Champions del Milan sotto la giacca a vento indossa la maglia di Kakà: ebbene sì. Persino Meani e Copelli pen­sano che sia esagerato per un direttore digara presentarsi così allo stadio.

ECCO il brano della telefonata: Meani: Certo, io dico, come “cazzo”... conoscendo poi com’è l’ambiente arbitra­le, stai con la maglia di Kakà sotto la giac­ca a vento?

C. Ma poi lo dice a Roberto Rosetti: no, ma viene mio figlio, viene da giù in aereo, è tifosissimo del “Milan”; ma “puttana Eva”, stai zitto! Ma sei scemo?
M. E’ matto, è fuori di testa
C. Va beh, è così
M. Ma te l’immagini questo se avesse fat­to l’arbitro (come il fratello Nicola, ndr)?

mercoledì 8 giugno 2011

UNA GROSSA DIMENTICANZA

Che ormai lo sport nazionale sia sparare sulla Juventus, non lo scopriamo di certo oggi. Registriamo, però anche le parole del nuovo sindaco di Napoli Luigi De Magistris che è intervenuto sul caso calcioscommesse intervenendo a Radio Kiss Kiss, parole riportate anche da alcuni siti come gazzetta: "Napoli può dimostrare che lo sport ed il calcio possono tranquillamente farsi con le mani pulite senza bisogno di truccare le partite come faceva Moggi con la Juventus e come, purtroppo, sembra stia accadendo nuovamente. Si potrebbe stringere tra Napoli e De Laurentiis, un patto di lealtà anche nello sport. Nel rilancio della città un punto fondamentale lo ha il calcio, dopodomani incontro De Laurentiis, tutte le decisioni mi auguro vengano prese insieme".

Ci dispiace che De Magistris non sia informato, da una persona della sua levatura, ci aspettiamo una maggior informazione, soprattutto su un processo che sta avvenendo a Napoli. Ma su questo sorvoliamo. Vogliamo invece ricordare che Luciano Moggi è stato dirigente del Napoli con il grande Napoli di Ferlaino e Maradona, subito dopo la vittoria del primo scudetto della squadra partenopea, nel 1987. Ricordiamo che Moggi contribuì a portare a Napoli i vari Francini,Careca, Alemao,solo per citarne tre. Il Napoli con Moggi ha costruito le pagine più belle della propria storia: la Coppa UEFA nel 1989, lo Scudetto e la Supercoppa Italiana nel 1990, ci chiediamo, perchè ripudiare in questo modo chi ha fatto ottenere queste grandi vittorie? Perchè ripudiare la propria storia gloriosa? Nessun tifoso juventino ripudierà mai chi ti ha portato alla Champions... La parole di De Magistris, secondo noi, stonano con la storia vittoriosa de Napoli e speriamo che non siano un pensiero condiviso...

Ribadiamo nuovamente, il calcio è calcio, la politica resti politica, perchè quando si intrecciano le due cose si fanno solo danni....speriamo in futuro di non dover registrare altre voci di politici che parlano in "modo particolare" della Juventus e della sua storia.

DEPISTAGGI?

Difficile capire al momento quali siano i due o tre top players promessi al termine della stagione dalla dirigenza bianconera. La situazione appare al momento poco fluida con molti nomi reali e tanti altri abbozzati. Resta difficile capire quali siano i giocatori realmente messi in lista e quali invece siano dei abili depistaggi inseriti per sbaragliare la concorrenza o meglio per non far lievitare troppo il prezzo dei giocatori che realmente si vuole portare a Torino. I tifosi bianconeri accetterebbero di buon grado uno tra Tevez, Aguero e Sanchez. Forse andrebbe bene Rossi ma già per Vucinc siamo convinti che qualcuno storcerebbe il naso. A questo punto la domanda viene spontanea... E' possibile che la Juventus stia seguendo qualche altro giocatore non presente nella lista? Ci sara' una sorpresa? Difficile ma non impossibile ipotizzare un movimento nell'ombra, del resto di top players meno chiaccherati ce ne sono tanti basta saperli trovare. Da Benzema che sappiamo è sempre seguito fino a qualche giocatore belga, che potrebbe anche essere Hazard. Ci aspettiamo nei prossimi 10 giorni un colpo... depistaggio o meno, l'importante è che sia un top player.

martedì 7 giugno 2011

A COSA SERVONO I PROCESSI?

Seguendo con attenzione ieri il dibattimento per la radiazione di Luciano Mog­gi ci siamo fatti una domanda cruciale: a cosa servono i processi? Ce lo chiediamo per due motivi. Primo perchè crediamo nella giustizia, cioè che se una persona è accusata avrebbe, anzi HA il diritto di difendersi e manifestare OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO, la propria innocenza. Secondo perchè se in un processo emergono nuovi particolari la persona di intelletto, di ragione, di buon senso dovrebbe mettere da parte l'orgoglio personale e considerare tutti gli elementi.

Detto questo ci sembra che a Roma, come a Napoli si sia arrivati al paradosso. Un processo ha dimostrato oltre ogni dubbio che i fatti del 2006 sono quanto meno superati da un quadro in cui tutte le squadre volevano avere un canale di comunicazione con i designatori. I campionati non sono stati falsati e nemmeno condizionati e questo dovrebbe importare, perchè è il campo che parla sempre e comunque.

Il quadro di scommettopoli di oggi dimostra che ci sono persone pentite che parlano e forse qualcuno ha intascato qualcosa, ma rimane sempre quel forse e fino a quando ci sarà noi lo metteremo bello grosso. I fatti del 2006 sono diversi, dal 2006 ad oggi non abbiamo trovato pentiti ad eccezione di Nucini che ha inguiato l'unica società che non è stata coinvolta in Calciopoli, anzi Farsopoli. Chi crede ancora in Calciopoli dovrebbe andare a leggersi l'intervento puntuale dell'avvocato Prioreschi di ieri. Smonta in pochi minuti le accuse e esprime un quadro molto chiaro. Una sintesi di poche righe: "La grazia la chiedono i colpevoli, non gli innocenti. Mentre Palazzi parlava sembrava di sentire Narducci a Napoli; ci deve essere un batterio killer a Roma e Napoli che blocca il processo del tempo: tutti rimangono al 2006! È la prima volta che devo difendere non da una contestualizzazione di un fatto, ma da sentenze rese. Io neanche ho capito bene cosa noi qui siamo venuti a fare. Lei si è opposto alle nuove prove che noi abbiamo versato agli atti, con argomentazioni in diritto. Ma le devo dire che non sono prove nuove, perchè erano negli atti dell’indagine, ma che sono state oggettivamente occultate dai carabinieri. Io non so se lo hanno fatto apposta, ma un fatto è certo: sono state occultate prove importantissime. Che le prove fossero agli atti risulta chiaramente. le sentenza del 2006, basate su due informative dei CC già contenevano elementi che in atti non vi erano solo le poche telefonate di Moggi,(...)Se dobbiamo valutare i suoi comportamenti negativi post 2006 allora dobbiamo anche valutare quanto emerso da Napoli...(...) E allora quando si imbastisce un procedimento disciplinare solo sugli atti di indagine, il rischio di sbagliare è altissima. La giustizia deve portare avanti procedimenti con le proprie indagini oppure, se si vuole basare i propri provvedimenti su indagini ordinarie, devono essere utilizzate solo le cose che escono fuori in dibattimento. Autonomia della giustizia sportiva non può significare autarchia.

Nel 2006 quando uscirono le intercettazioni molti di noi furono scossi per il tono e gli argomenti. Eravamo turbati e increduli e ci facevamo delle domande... per dirla alla Mourinho,ci chiedevamo porque chiamare con quella squadra e giocatori incredibili. Oggi nel 2011 il quadro è chiaro, se tutti chiamavano e TUTTI CHIAMAVANO, allora quella cosa che sembrava anormale era prassi e non era altro che una prassi comune a tutte le 20 squadre di serie A. La Juventus ha pagato, Moggi ha pagato. La situazione è molto chiara, o penalizzare le altre 19 allo stesso modo oppure riabilitare chi ha pagato per tutti.

Sicuramente non lo faranno, allora ci chiediamo, a COSA SERVONO I PROCESSI? A cosa servono le tasse dei contribuenti che servono a finanziare i processi? A cosa è servito il processo di Farsopoli se gli elementi fuoriusciti non serrvono a nulla?

Aspettiamo qualche risposta... o forse un altro processo... purtroppo inutile...

Prioreschi per la difesa Moggi

La grazia la chiedono i colpevoli, non gli innocenti. Mentre Palazzi parlava sembrava di sentire Narducci a Napoli; ci deve essere un batterio killer a Roma e Napoli che blocca il processo del tempo: tutti rimangono al 2006!

È la prima volta che devo difendere non da una contestualizzazione di un fatto, ma da sentenze rese.
Io neanche ho capito bene cosa noi qui siamo venuti a fare.
Lei palazzi rimane al 2006 solo quando le fa comodo perchè poi lei richiama la condanna di Giraudo che è del 2008 e poi richiama le sentenze chieste a Napoli del 2011, ma io ancora non ho parlato a Napoli.
Lei si è opposto alle nuove prove che noi abbiamo versato agli atti, con argomentazioni in diritto.
Ma le devo dire che non sono prove nuove, perchè erano negli atti dell’indagine, ma che sono state oggettivamente occultate dai carabinieri.
Io non so se lo hanno fatto apposta, ma un fatto è certo: sono state occultate prove importantissime.

Palazzi interviene e si riserva di fare una replica.

Prioreschi per la difesa Moggi, prosegue

Che le prove fossero agli atti risulta chiaramente. le sentenza del 2006, basate su due informative dei CC già contenevano elementi che in atti non vi erano solo le poche telefonate di Moggi, perchè venivano riportate intercettazioni fra Bergamo e la Fazi in cui Bergamo riferisce di recenti telefonate ricevute da Moratti e di invito a cena con Facchetti.
Altra telefonata Bergamo e Fazi dove di nuovo si fa riferimento a conversazioni con Moratti sulle designazioni arbitrali.
Quando Bergamo viene sentito dall’Ufficio Indagini, lui dice chiaramente che questa consuetudine di parlare della griglia la aveva con altri: Moratti, Meani ed altri. Ma tutto questo è stato ignorato.
E le sentenze sono figlie di queste indagini che non hanno tenuto conto di quanto già presente negli atti.

Il procuratore ha parlato poi del comportamento successivo al 2006 non nella norma e non corretto e allora che facciamo? Se dobbiamo valutare i suoi comportamenti negativi post 2006 allora dobbiamo anche valutare quanto emerso da Napoli...

Tanto per essere chiari, qua noi non siamo per chiedere clemenza per nessuno, ma solo per chiedere giustizia.

Faccio una premessa da uomo qualunque e non da uomo di legge: che le sentenze sportive NON possono essere fatte sulle indagini preliminari.....e lo dice anche il Legislatore Italiano nel 1989...la prova si forma nel dibattimento.
E allora quando si imbastisce un procedimento disciplinare solo sugli atti di indagine, il rischio di sbagliare è altissima. La giustizia deve portare avanti procedimenti con le proprie indagini oppure, se si vuole basare i propri provvedimenti su indagini ordinarie, devono essere utilizzate solo le cose che escono fuori in dibattimento.
Autonomia della giustizia sportiva non può significare autarchia.

Vi faccio un esempio. La decisione presa dalla commissione disciplinare sulle sim svizzere, presa sulla base delle informative dei carabinieri. In quell’occasione, in quella decisione, scriveste a proposito delle dichiarazioni di Nucini sulla scheda ricevuta... Allora, Nucini non ha mai detto di aver ricevuto schede da Moggi, ha detto di aver ricevuto una scheda imballata da Fabiani. Dopo 8 anni ricorda il numero, di scheda imballata...
Se quindi si fosse tenuto conto di quanto emerso oggi, le sentenze sarebbero state diverse.

Altra cosa: i rapporti fra Facchetti e Nucini, diceste che non erano censurabili.
Ma quello che ha fatto Facchetti con Nucini è molto più che censurabile e lo sappiamo per quello che è emerso oggi.

Le sentenze dell’epoca erano basate solo su informative, non c' è nessun accertamento.
E non si può fare un procedimento disciplinare su indagini selettive fatte solo ed esclusivamente con un obiettivo: Moggi.
E lo dice anche Auricchio, che ha detto, in risposta ad una mia domanda che le indagini si erano mosse solo ed unicamente verso Moggi.
Non si può a distanza di cinque anni andare ancora dietro a quelle cose.

Un altro esempio che le indagini fossero solo su Moggi ce lo dice anche l’episodio di Rosario Coppola, che va dai carabinieri per raccontare le pressioni subite per modificare il referto arbitrale (non mi pare una cosa di poco conto ) e gli viene detto che la cosa non interessava e che a loro non risultava nulla. I carabinieri hanno detto questo, i carabinieri che avevano già migliaia di telefonate dell' inter e dicevano quello…
E questo cosa ha comportato? Ha portato ad un oggettivo vantaggio per alcuni dirigenti di alcune società, perchè con quella parzialità è stato dipinto Moggi come quello che non era.
Se si trasmette alla Procura la telefonata della grigliata è chiaro che si dice che solo Moggi faceva le griglie...ma non era così.

Vediamo allora se ci sono le condizioni per irrogare la radiazione.
Io mi attengo alla sentenza della CAF, dove a Moggi è stato contestato colpevole per violazioni dell’art 1 per una serie di condotte che avrebbero avvantaggiato la Juve.
E queste condotte erano: esclusivo rapporto coi designatori, cene, aver interferito nella composizione delle griglie, aver fatto regali ai designatori, aver avuto conversazioni riservate, aver usato media per condizionare, aver minacciato in conversazioni telefoniche.
La CAF scrive nella sentenza che solo la Juventus ha esercitato quella influenza sul settore arbitrale: solo la Juventus.

Poi la vicenda Paparesta; episodio che il procuratore federale Palazzi definì fatto di straordinaria gravità nel 2006. Venne detto che c'erano due violazioni dell’art 1....

Poi c'è l' episodio di Juve-Lazio, dove Moggi conosceva la terna prima della partita.

Poi Juventus-Udinese per la griglia fatta con Bergamo da Moggi.

Queste sono le cose per cui Moggi è stato ritenuto responsabile e adesso dobbiamo vedere se in questi fatti si racchiude la gravità per dare la radiazione.

A mio giudizio non solo non c'è la gravità del fatto, ma non c'è proprio il fatto, alla luce di quanto emerso a Napoli.

Per dare 5 anni a Moggi e in serie B la Juve, sono bastate 21 intercettazioni su 180.000; di queste 21 telefonate, 7 erano con giornalisti ( moviolone ), 5 riguardano Paparesta, poi una con la moglie di Moggi, due con Della Valle, una con la segretaria, poi una con Giraudo e una con Bergamo.

Tutto quello che è emerso fa venir meno il presupposto del condizionamento del campionato.

Citerò solo alcune telefonate:

Telefonata Facchetti-Lanese: raccomandazione di Facchetti per una persona, per infilarla in una Commissione.
Telefonata Facchetti- Lanese: con richiesta di biglietti..grande familiarità.
Telefonata Bergamo-Moratti: Moratti ci tiene a incontrare Bergamo. Poi Bergamo andrà a pranzo a Forte dei Marmi da Moratti.
Telefonata Cellino- Bergamo: Bergamo dice a Cellino che li mette in prima fascia.
Telefonata Foti-Bergamo: sugli arbitri da mandare.
Telefonata Meani-Galliani: Galliani ha parlato con Puglisi "Spinga..spinga", per aver un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori.
Telefonata Facchetti-Bergamo: Facchetti dice di passare per il regalino. Bergamo dice di voler aiutare l’Inter a raddrizzare la situazione.
Telefonata Meani-Bergamo: Meani chiede gli assistenti e dice di non mandare Ivaldi e Pisacreta... Bergamo dice che non sarà facile… Meani dice che Ambrosino andrebbe bene.....e poi è Moggi che chiede gli assistenti!
Telefonata Meani-Bergamo: Parlano di griglie. Meani indovina Collina, Paparesta e trefoloni...
Telefonata Meani-Collina: Grande confidenza…andrebbero sentite, Presidente…
Telefonata Meani-Collina: Accordo per cena nel giorno di chiusura di notte....e poi era Moggi..
Telefonata Facchetti-Bergamo: Parlano di Bertini...la sfida che vinceranno insieme.
Interessanti le telefonate di Mazzei e Facchetti, sono due. Facchetti dice di scegliere bene… il numero 1 e numero 2... Telefonata del "lì non devono fare sorteggi". Poi Facchetti indica come fare per far uscire Collina mettendo i preclusi.
Telefonata Facchetti-Bergamo: da cui sembrerebbe che Bergamo sia tifoso interista e non associato a Moggi.
Telefonata Facchetti-Bergamo: La telefonata del "4-4-4", bisogna smuovere la casella giusta.
Telefonata Bertini-Bergamo: Bertini si lamenta dell'entrata di Facchetti nello spogliatoio prima della partita con le dichiarazioni di Facchetti sullo score non esaltante per l’Inter. Procuratore, ma questo qua non è un illecito sportivo sparato?

Insomma, Presidente, queste sono 15-16 telefonate e di questo tenore ce ne sono tantissime e noi ve le abbiamo date. Si vede che era una prassi generalizzata di parlare coi designatori delle griglie e degli arbitri.
E Siccome ci parlavano tutti, dove sta il vantaggio per la Juventus?
Dove sta questo condizionamento della Juve a scapito delle altre squadre?
Ma voi pensate che se la CAF avesse avuto queste telefonate avrebbe dato 5 anni a Moggi e avrebbe detto che solo la Juve era favorita?
Io credo proprio di no, perchè se la CAF avesse avuto queste telefonate non avrebbe potuto scrivere che c'era un illecito strutturale.

È giusto che per l’omissione di queste telefonate c'è qualcuno che si è pure intascato uno scudetto, oltre ad averla fatta franca?

È giusto radiare Moggi (Prioreschi sta urlando come un pazzo,ndr) dopo che Copelli ancora arbitra oggi il Milan?

È giusto che calciopoli si è fatta in un mese e la Juve aspetta per l’esposto da un anno?

Quello che hanno fatto i Carabinieri con il copia e incolla delle telefonate è UNA VERGOGNA.
La giustizia non si amministra con due pesi e due nisure...

A Reggio Calabria ci hanno messo 1 minuto e mezzo per archiviare la storia del processo di Paparesta e lì se ne intendono di sequestri.

Ma quando Copelli, Di Mauro e Paparesta hanno deposto al riguardo senza le pressioni subite dai Carabinieri.....

Palazzi lo interrompe accusandolo di dire cose pesanti sulle pressioni dei Carabinieri negli interrogatori.

Il presidente interviene ( momento di grossa tensione ) per dire che Prioreschi si assume la responsabilità di quello che dice.

Palazzi dice che non è corretto parlare di chi non c’è. Prioreschi ribatte dicendo che lui queste cose le ha dette anche a Napoli, ma che nessuno può negare che il modo di interrogare dei Carabibieri è un po’ fuori le righe a volte...

Juve-Lazio, la segretaria chiama Moggi per dirgli gli arbitri e Moggi dice che lo sa...e su questo è stato costruito un illecito sportivo.
Ma l'ANSA comunica gli arbitri alle ore 11.21, la telefonata di Moggi è delle 11.53!!!
Quello era il segreto di Pulcinella e su questo hanno costruito un illecito. E Facchetti che va a dire "4 4 4" invece....che fortuna, che fortuna!

Nella sentenza CAF, a proposito delle ammonizioni preventive, non si dice nulla della telefonata Damascelli-Moggi: Moggi neanche li conosceva i diffidati.

C'è una intercettazione - Rosetti-Meani - e Meani, senza vergogna, gli dice "mi DEVI ammonire i diffidati". Ma anche quella società è stata graziata!!!

Prioreschi finisce e si scusa per essersi accalorato, ma dice che gli sembra difficile accettare l'ergastolo dalla giustizia sportiva quando quella ordinaria ha chiesto solo 5 anni.