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sabato 26 giugno 2010

NON SUCCEDE... MA SE SUCCEDE


Avrei voluto intitolare questo articolo "GOD SAVE CAPELLO", questa volta si per influenzare qualche lettore a tifare per l'Inghilterra oggi. Poi, sfortunatamente, ho visto che il titolo era inflazionatissimo e quindi ho preferito cambiare.
Spero che Capello non me ne vorrà, perchè quella frase, a volte porta un pò male...
Aveva cominciato Toni e sappiamo come è andata a finire con la Roma, ha continuato Lippi, prima del Mondiale e medesima fine, ora la usiamo per Capello, cambiandola in questo modo "Non succede, ma se succede che l'Inghilterra di Capello, vince il Mondiale, vorrei vedere la faccia dei detrattori della Juventus del 2006". Dopo la squadra nel 2006, ci sarebbe l'allenatore nel 2010, bella accoppiata no? Non succede... state tranquilli, è solo una nostra idea e Capello non ha mai detto quelle cose, però non si sa mai.
Nel frattempo sono in pochi a ricordare che qualcosa di italiano, a parte l'arbitro Rosetti, c'è ancora al Mondiale, perchè quindi non tifare per lui oggi?
Sento parlare di italiani che tiferanno Maradona, altri tiferanno per il Brasile, ma pochi per Capello...
Io invece, tiferò per lui, nella speranza che con il suo lavoro possa sbugiardare qualche critico, che lo aveva messo alla gogna dopo la prima partita (leggi l'articolo di uno dei principali detrattori di Capello).
Capello oggi si gioca tutto, la sua squadra ha alti e bassi ma potenzialmente sarebbe superiore, come singoli alla Germania. Collettivo contro singoli, quindi, chi vincerà?
La sfida tra tedeschi e inglesi è storia del calcio, sicuramente insieme al derby iberico l'ottavo più spettacolare.
La rivalità si può riaussumere in un anno 1966: Haller segnò quasi subito, dopo 12°, Hurst pareggiò al 18°. Al 78° Peters realizzò il gol del 2-1 che sembrava aver chiuso l'incontro. Su una contestata azione a palla ferma, Weber riuscì tuttavia a segnare il 2-2 quando ormai mancava un minuto alla fine. Ma ecco l'episodio storico: al 101°, undici minuti dopo l'inizio dei tempi supplementari, Hurst lasciò partire un tiro che sbatté contro la faccia inferiore della traversa e rimbalzò sulla linea prima di tornare in campo. Le riprese televisive dimostrarono che la palla aveva battuto sulla linea e non aveva superato completamente la linea di porta. L'arbitro, indeciso, chiese il parere del assistente Tofik Bakhramov. Secondo il telecronista BBC Kenneth Wolstenholme il guardalinee russo parlava solo russo e turco e quindi il dialogo avvenne in modo gestuale. Fatto sta che il guardalinee convalidò e allo scadere Hurst segnò il quarto per l'Inghilterra, che vinse 4-2, tra il tripudio inglese e le lacrime e contestazioni tedesche.
La storia ci racconta poi dei Mondiali 1970 dove agli inglesi non basto' il vantaggio temporaneo per 2-0, rovesciato in un 2-3 finale a Leon, che fu sinonimo di addio a quella che si chiamava ancora Coppa Rimet. La storia ci porta alle sfide del girone di Spagna '82, quando gli inglesi trovarono i tedeschi e non superarono il girone. Oppure al mondiale italiano del 1990 con la partita di Torino (era l'Inghilterra di Gary Lineker, Waddle, Shilton, Gascoigne...che squadra...e come era forte Lineker!!!), persa 4-3 ai rigori.
Gli eroi di quell'Inghilterra ora non ci sono più, gli inglesi moderni sono Lampard, Gerrard, Rooney e quel Defoe che ha salvato "Faboulous Fab" con la Slovenia.
Difficile sapere se "questi leoni moderni basteranno" per questo concludo con le parole di Bobby Charlton a fine partite nel 1966, si volto' verso il fratello Jack e gli disse: ''Bene, che e' successo ragazzo? Le nostre vite sono cambiate completamente, non saranno piu' le stesse''.
Dal 1966 l'Inghilterra non ha più battuto la Germania ad un mondiale.
A sentire la frase di Bobby Charlton ad alcuni tifosi vengono in mente, magari le parole di Cannavaro, Buffon, Pirlo, Gattuso, Lippi, a fine mondiale 2006 e che magari anche loro pensavano che la loro vita non sarebbe stata più la stessa e magari si aspettavano un'accoglienza in Italia meno "cattiva" per un'eliminazione 4 anni dopo. Purtroppo la memoria non conta e il passato si dimentica in fretta. I tifosi della Juventus, invece nel 2006, pensarono anche loro che "la loro vita era cambiata", e forse per questo alcuni tiferanno per quell'allenatore che allenava una squadra straordinaria.






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