Seguimi su Twitter

tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

venerdì 25 giugno 2010

ANALISI STRUTTURALE DEL CALCIO ITALIANO

Ho deciso di usare questo titolo, copiando in modo pedissequo, le parole del presidente Federale Abete all'indomani della disfatta azzurra.
"....Ho fatto una scelta che non rinnego. Me ne assumo le responsabilità...Bisogna avviare una riflessione sulla crisi strutturale del calcio italiano".
Secondo me tutto deve partire da due parole: crisi e analisi strutturale del calcio italiano.
Cominciamo dalla prima.
Da dove è partita la crisi e soprattutto chi ha generato questa crisi.
Io non ho la sfera di cristallo, ma direi che forse qualcuno, alla luce della vittoria mondiale del 2006, o durante la vittoria mondiale pensava che forse il merito della vittoria era della Federazione, era proprio, che avrebbero fatto a meno della Juventus e delle altre squadre coinvolte in quello scandalo, che i tifosi avrebbero perdonato e dimenticato e che forse ce l'avrebbero fatta anche senza una delle squadre che hanno fatto la storia calcistica di questo paese.
La storia ci insegna che in tutti i mondiali le grandi squadre hanno dato blocchi alla nazionale. Così è successo nel 1982 (blocco Juve) e così è successo nel 1990 (blocco Inter/Napoli) e nel 1994 (blocco Milan). Nel 2006 c'era il (blocco Juve).
Evidentemente qualcuno è stato molto miope, ha cavalcato le teorie di qualcuno che ritenevano che la Juventus vincesse perchè aiutata e ha dato il la alla crisi.
Voi direte, siete di parte. Forse, ma che la crisi del calcio italiano sia frutto anche di calciopoli non siamo in pochi a crederlo.
Ecco le parole di Galliani a metà aprile : "Calciopoli ha fatto sparire le squadre più forti dall’Europa e al posto loro sono andate formazioni meno attrezzate con tutto il rispetto per il Chievo, ma è chiaro che non può avere le stesse prospettive della Juve. L'Italia non è una nazione bensì un insieme di comuni e quindi non ci si rende conto che in Europa ogni squadra fa corsa non solo per sé ma anche per gli altri”.

Galliani era stato un buon profeta, l'Italia ragiona in ottica campanilistica e in ottica campanilistica si è ragionato anche verso Calciopoli.

Noi pensiamo che la crisi strutturale del calcio italiano parta da li, proprio da li.
Manca la cultura sportiva, il rispetto dell'avversario, non ci sono regole uguali per tutti e quanto meno giustizia equa.
La causa di tutto è che si è tornati al tempo dei comuni, ma la colpa è di chi all'epoca di calciopoli ha descritto un mondo irreale creando rivalità che non saranno lenite a breve.
La gente vorrebbe fare una bella riga sul passato, ma consapevole che le cose dette siano vere e che non "ci hanno raccontato delle balle".
Si vedono processi a due velocità...come li spiegate, nel 2006 c'erano le lepri e ora le tartarughe, ma qualcuno si rende conto della gravità?
Si vede gente con la bava alla bocca contro Lippi per la figuraccia mondiale, a loro chiederei avreste preferito arrivare due volte secondi o preferite una volta primi e una ultimi?
Nella Babilonia italiana del pallone bisogna ricostruire tutto.
Nel 2006, si sono poste le basi per l'affondamento, economico e strutturale.
Allora, invece di andare a pensare a una legge per favorire la costruzione di nuovi stadi, si è andato a dibattere sui diritti tv, di fatto poi perdendo l'assegnazione degli Europei. Si è svalutato il campionato italiano rendendolo pari alla Ligue 1 e poi ci si meraviglia che la Francia vinca gli Europei.
Se l'Italia avesse voluto essere all'avanguardia avrebbe potuto fare una bella legge per salvaguardare i giocatori italiani, obbligando le squadre a inserire tra campo e panchina un numero minimo di giocatori del vivaio, solo per il campionato italiano. Dite che non è possibile.. a me sembra che in futuro questo verrà fatto.
Invece il male estremo era la Juventus, l'hanno sepolta sia i media che le istituzioni, ci hanno messo una bella lapide sopra e tutti felici e ora invece a leccarsi le verite e a cercare la causam che ovviamente sono gli eroi del 2006.
Forse nessuno, si è accorto che la Juventus l'anno prossimo inaugurerà uno stadio all'avanguardia? O meglio qualcuno se ne è accorto chiamandola non "professionalità", ma "opportunità favorevole"...
Infine, due parole sulla panacea di tutti i mali, mister Prandelli.
Fategli l'in bocca al lupo, ma a leggere i nomi da cui dovrebbe ripartire Prandelli mi viene da ridere. Mi viene da ridere semplicemente perchè alcuni ritengono che alcuni di questi sarebbero stati utili, magari giocatori con zero esperienza internazionale (nemmeno l'Europe League), alcuni giovani con meno esperienza di quelli portati da Lippi (tutti hanno praticamente ucciso Marchisio per le prestazioni ) e infine ci sono i potenziali fenomeni senza testa (indovinate chi?).

Per concludere aggiungo le parole che leggo or ora di Cannavaro, magari io sarò un pazzo visionario, ma il capitano del 2006, no, infatti dice: "Il nostro meccanismo deve cambiare, basta vedere i nostri stadi e la cultura che abbiamo nell'andare allo stadio. Bisogna investire nei giovani, sennò si vede che fine si fa. Il fallimento della Nazionale è pure il fallimento dei club. La vittoria del Mondiale è stata importante per tutto il Paese, poi ti prendi gli elogi per la vittoria, poi le critiche quando le cose non vanno. Da questa sconfitta si deve guardare al futuro per migliorare, sennò ci metteremo altri 27 anni per rivincere il Mondiale, impossibile per una nazione che vive di calcio come l'Italia".

Traete voi le vostre conclusioni, io le mie le ho già tratte, a dire il vero dal 2006 e mi raccomando mandate un sms di congratulazioni al vecchio presidente della Federazione per il bel lavoro svolto durante il suo mandato.

12 commenti:

  1. Carissimo Pavan mi sembri effettivamente troppo di parte tipico degli juventini.Diciamo come stanno le cose ossia la nazionale è diventata un vivaio della juventus con lo scopo di testare giocatori per poi consigliarli alla juve e questo è il risultato del vostro amato lippi.Non dimentico di ringrazziare la squadra campione del mondo che ha dimostrato che il merito è solo dei calciatori ma non dell'allenatore.Per fortuna Prandelli sembra non fare più parte dell'interland Juventus e farà finalmente gli interessi della nazione.Secondo te ci può stare questa analisi?
    ALEALESONE

    RispondiElimina
  2. Caro Alessandro,
    Prandelli farà l'interesse di tutti, come penso anche Lippi abbia fatto.
    Il pezzo, comunque vuole analizzare la crisi del calcio italiano e quali sono le cause, secondo me nate dalla cattiva gestione della Federazione di tutto dal 2006 in poi.

    RispondiElimina
  3. Trovo giustissima l'ipotesi di una regola che imponga un numero minimo di giocatori cresciuti nel vivaio, trovo razzista imporre che siano per forza italiani. Trovo GRAVEMENTE SBAGLIATO solo pensare che Lippi abbia fatto l'interesse della nazione e non il suo, quello di suo figlio procuratore e quello della juve (ci ha provato). Credere che le DISGRAZIE di juve e nazionale e i TRIONFI dell'Inter siano frutto di calciopoli interopoli morattopoli guidorossopoli ecc. ecc mi sembra ormai patetico. Bello il riferimento a Moratti per "l'opportunità favorevole", ma le chiedo se lei da tifoso è davvero così contento di questo stadio mentre gli altri vincono? Un'ultima cosetta, si renda conto che fino a due mesi fa la sua squadra era l'unica rappresentata da un presidente starniero!!!SCANDALO!!!
    triplete

    RispondiElimina
  4. Caro anonimo, qui non si parla di Inter e di vittorie dell'Inter, ma semplicemente di crisi del calcio italiano.
    Di Blanc, che c'è da dire, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. I tifosi bianconeri sono contenti dello stadio perchè quello vecchio (il delle Alpi) era indecente per vedere una partita.
    Perchè Lippi avrebbe fatto l'interesse di suo figlio?

    RispondiElimina
  5. Se non sbaglio molti giocatori in questi 4 anni di era Lippi avevano come procuratore il figlio...

    RispondiElimina
  6. Perchè mi pare che molti giocatori convocati in nazionele in questi anni avevano come procuratore il figlio. Una domanda doverosa...se l'Italia fosse stata diretta da un ct chiaramente interista, e questo avesse convocato un sostanzioso gruppo di interisti, e se questi fossero poi usciti ai gironi senza mai vincere contro delle nazionali a dir poco inferiori...lei se la sentirebbe di difendere ct e giocatori?

    RispondiElimina
  7. Nel 1990 l'Inter fece giocare Walter Zenga, che fece su Caniggia un errore enorme, mica volevo in campo Tacconi.
    Comunque quando gioca l'Italia si tifa Italia e i giocatori migliori, il problema è quando la squadra migliore non vuole i giocatori italiani perchè ha paura di rischiare.
    Tu avresti preferito vincere la Coppa Italia o lanciare magari per questa competizione qualche giocatore italiano, tipo Destro o magari tenere Acquafresca, Bonucci, etc.
    I tifosi bianconeri sono molto legati ai propri primavera, tipo Giovinco, De Ceglie, etc.

    RispondiElimina
  8. Io penso che se un giocatore è forte, gioca a prescindere dalla nazionalità, lo sa anche lei che a parità di qualità un italiano costa 100 e uno straniero costa 10, io fatico a trovare un italiano in questo momento che possa giocare titolare nell'inter. Bonucci è giovane, italiano ma voi lo prenderete per 15 milioni...sono tanti rispetto ai 5 di Lucio, che sarà vecchio e straniero ma ha fatto una champions da urlo. Per Aquafresca giocare nell'inter di questi anni era durissima...ma se fosse un campione sarebbe già esploso, come giovinco e de ceglie...

    RispondiElimina
  9. Francamente ho visto e vedo giocare dei giocatori nell'Inter non fortissimi. Chivu è cos' più forte di Santon? Non credo...e Materazzi e Cordoba quest'anno avrebbero fatto meglio di Bonucci.
    E' tutta una questione mentale e di considerazione, guardi cosa faceva Burdisso all'Inter e cosa ha fatto alla Roma, direi che c'è un abisso.

    RispondiElimina
  10. penso che la triste strada da compiere e' quella della Germania, naturalizzare i giovani stranieri come loro hanno fatto con i turchi. Triste perche' si snatura l'identita' nazionale, ma del resto e' quello che hanno voluto i burocrati di Bruxelles...

    RispondiElimina
  11. "la crisi del calcio italiano sia frutto anche di calciopoli non siamo in pochi a crederlo": mi aggiungo a te, Massimo

    "Manca la cultura sportiva, il rispetto dell'avversario, non ci sono regole uguali per tutti e quanto meno giustizia equa": chapeau

    Un abbraccio
    A presto
    Thomas

    RispondiElimina
  12. Grazie per l'apprezzamento Thomas, un caro saluto.

    Massimo

    RispondiElimina