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martedì 15 giugno 2010

IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI ?


" il fine giustifica i mezzi?", questa frase è famosa per sintetizzare in modo un pò semplicistico il pensiero di Machiavelli, per capire la politica, i giochi di potere in chiave razionale e scientifica.
Il problema del potere, della supremazia sul prossimo, ci riconduce a questa frase e in un certo senso a quanto riportato ieri dal gup per il processo Telecom.

"....Le «logiche» dell'attività di dossieraggio illegale «tendono a beneficiare, non già l'azienda come tale, ma chi in un dato momento storico ne è il proprietario di controllo... gravissima intromissione nella vita privata delle persone mossa da logiche partigiane nella contrapposizione tra blocchi di potere economici e finanziari, logiche che tendono a beneficiare» colui che «in un dato momento storico» è «il proprietario di controllo» dell'azienda."

E poi ancora il gup di Milano Mariolina "Quello che si e' verificato e' stata molto semplicemente la esecuzione capillare di operazioni di 'spionaggio' di possibili e futuri dipendenti; di concorrenti; di personaggi della finanza (...) di giornalisti particolarmente critici (...) di manager» e di «vari personaggi della vita pubblica, politica ed economica italiana ritenuti 'ostili' alle due aziende, ovvero in particolare al Presidente Tronchetti Provera».

Premettiamo, volendo essere delle persone oneste, vogliamo considerare queste frasi, come considerazioni del gup e analizzare due posizioni, quella garantista e quella "giustizionalista" (per dirla alla stregua di qualcuno).

POSIZIONE GARANTISTA: Le considerazioni vanno prese come tali, come ipotesi, come supposizioni.
Vanno prese alla stregua di quanto sostiene il Pm di Calciopoli, con il "Cupolone".
Quindi peril momento bisogna verificare che tali azioni siano state fatte direttamente dalla persona che viene indicata come mandante e che quanto sostengono Tavaroli e Cipriani corrisponda al vero.

POSIZIONE GIUSTIZIONALISTA: quanto accaduto direi che è scandaloso, e sarebbe bello vedere una presa dei giornali simile a quella del 2006 contro la Juventus, partendo subito con un risarcimento verso le parti lese.

A parte le due posizioni, ci preme, soprattutto sottolineare una cosa.
Che vantaggio poteva avere una persona a scolgere questo tipo di azioni?
Intercettare un concorrente è chiaro, intercettare un politico anche.
Ma se fosse vero che veniva intercettato anche Luciano Moggi, come sembra, che vantaggio aveva?
Molti lettori faranno 2+2 e troveranno una rapida risposta.
Cipriani al processo Vieri, ha detto che non ha fatto mai seguire Moggi, Tavaroli, come riportato da alcuni quotidiani nei mesi scorsi invece sostiene, come pubblicato da Tuttosport ad aprile:

"Alla fine del 2002 mi incontrai con Moratti e Facchetti. Il presidente nerazzurro mi disse che era stato avvicinato da un arbitro (Nucini), che gli aveva raccontato che De Santis era a capo di una combriccola facente capo a Moggi. Nucini si disse disposto a raccontare tutto dietro l'ottenimento di un posto all'interno della società. Facchetti successivamente mi chiese di fare verifiche su quanto detto da Nucini, in particolar modo su De Santis. Feci le mie indagini per vedere se i numeri che avevo a disposizione erano effettivamente quelli di persone appartenenti al mondo del calcio, e prospettai a Facchetti due ipotesi: o presentarsi in Procura e denunciare quanto aveva affermato Nucini o collaborare come fonte confidenziale. Ma mi risulta che l'Inter successivamente ha presentato un solo esposto in Procura, che poi non ha confermato".

La situazione è molto ingarbugliata, macchiavellica, forse...
L'unica cosa certa sono le supposizione di gup, "giochi di potere", "attività razionali e scientifiche"...
Qualcuno poi si chiede ancora perchè è scoppiato lo scandalo del 2006, io mi chiedo invece perchè nel 2006, qualcuno era già colpevole prima del processo e qui "dove girano milioni di euro", sono sempre tutti innocenti....

Strano...proprio vero "il fine giustifica i mezzi"

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