Seguimi su Twitter

tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

mercoledì 7 aprile 2010

VISTO DAL LATO BIANCO E NON NERAZZURRO

Oh....in questi giorni, mi sto perdendo il meglio del giornalismo italiano....
purtroppo mi ero perso questo bell'artcolo di Servegnini dal titolo Visto dal neroazzurro...
il "gentilissimo" invita i tifosi ad abbandonare il "passato tossico". Eh si... bello abbandonare il passato e la storia, le vittorie,perche' quella e' storia... storia bianconera, meglio la juve di adesso che non rompe e sta nelle retrovie.
Carissimo,quella e' storia, come e' storia il passato e l'Inter di Pellegrini e dei record e l'Inter di Moratti e dei mille allenatori...come e' storia la Juventus stile record negativo di quest'anno.
Perche' i tifosi bianconeri dovrebbero abbandonare un pezzo della loro storia, mentre Inter, Milan, Roma, Lazio, Fiorentina, quella storia la portano ancora oggi nelle loro societa', essendo gli stessi dirigenti di allora?
Lui trasecola, noi sono 4 anni che trasecoliamo, pure sbeffeggiati...e scherniti da quelli che fregiano sul petto un loro scudetto di cartone.. "eh si cartone".
Ha ragione che il sistema e' stato condannato... e pure disprezzato, ma chi era quel sistema?
Era solo Moggi, ora sembra che non fosse solo lui e che alcune societa', Milan in primis fosse coinvolta almeno quanto Moggi...
Se secondo Servegnini c'e' differenza tra le telefonate tra Milan e Juventus lo dica, e ci spieghi come mai le due societa' non hanno ricevuto lo stesso trattamento...
E visto ceh c'e' ci spieghi come mai l'Inter in tutti questi anni se l'e' sempre presa con la Juventus e non con il Milan che di potere ne aveva forse di piu'.
Conviene forse attaccare uno senza nessuno alle spalle che qualcuno con dietro un "presidente"?
Il passato, come dice lui sta facendo male, si moltissimo come a una madre che ha perso due dei 29 figli. Se tu fossi quella madre smetteresti mai di cercarli? Li ripudieresti? Sono tuoi nata dalla fatica sul campo e se cosi non fosse vorrei sapere arbitraggi e partite truccate con nomi e cognomi.
Su Mourinho, forse Servegnini ha ragione, compatta l'ambiente in questo clima infuocato, sicuramente da degli alibi, tanti e pari al numero del le sue invettive savonarolesche un giorno contro Tizio e un giorno contro Caio. Tizio e Caio alla lunga si possono pure offendere, sai?
Nell'articolo del 4 aprile, lui parla di una telefonatina... una sola... piccolina...piccolina...
Eh si...ha ragione lui...una sola telefonatina, proprio una direi io.
Quante telefonate avremmo trovato su Moggi e Giraudo se Roberto Bettega fosse stato amministratore delegato della Telecom?
Ultima domanda, vorrei sapere dal signor Servegnini quale sarebbe la sua reazione se il suo direttore lo facesse pedinare e spiare, o seguire, magari mentre va a cena o porta a spasso il cane.
Se gli girerebbero le scatole come a Cristian Vieri oppure no...
Se cosi non fosse, da domani sono disponibile a seguirlo da quando esce di casa fino al lavoro e viceversa, tanto non do fastidio....

inserisco di seguito tutto il pezzo... di Servegnini
Io interista rispondo: abbandonate il passato tossico
Visto dal nerazzurro
Io interista rispondo: abbandonate il passato tossico


Leggo e trasecolo: qualcuno vuole paragonare un sistema condannato, esecrato con una telefonata tra il designatore e il presidente dell’Inter. Agli amici juventini, dico: voltate pagina, quel passato è tossico. Fossi juventino direi: basta, quest’ossessione è tossica, ci sta facendo male! Fossi Mourinho, invece, vorrei che i moggiani di ritorno andassero avanti, almeno per un paio di mesi. Non c’è nulla come un’accusa ingiusta per unire un gruppo alle prese con prove difficili. Leggo e trasecolo: qualcuno vuole paragonare un sistema durato anni — sanzionato dalla giustizia sportiva, condannato dalla giustizia ordinaria, esecrato da tutta Italia (be’, quasi tutta)— con una telefonata tra il designatore e il presidente dell’Inter. Quattro chiacchiere piuttosto formali. Prima di Inter-Bologna di Coppa Italia (13 gennaio 2005)! Telefonata inopportuna? Chissà, può essere. Ma paragonarla a Calciopoli è come paragonare un petardo con un camion di tritolo: tutt’e due esplodono e possono far male, ma c’è una differenza.
Così facevano tutti? Tutti colpevoli nessun colpevole? Non scherziamo. Paragonare l’imparagonabile è, da sempre, il trucco dei furbetti italiani. Qualcuno che ci casca— trascinato dal cuore o ingannato dalle amnesie — si trova sempre. Paragonare l’imparagonabile e perdonare l’imperdonabile: un altro aggettivo per definire un sistema che per anni ha controllato gli arbitri, riempiendoli di schede telefoniche straniere, non c’è. Luciano Moggi è abile: ha capito che il calcio muove passioni profonde e sveglia il bambino partigiano che si nasconde in ogni italiano. Dopo la condanna sportiva, e la condanna con rito abbreviato di Antonio Giraudo per «associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva» (tre anni), è arrivato all’ultima trincea. E schiera l’ultima armata di cui dispone: quella dei bianconeri ingenui e romantici. Lo so, cari lettori juventini: è dura dar retta a un interista. Ma vi dico: alla larga, non fidatevi! Siete voi le prime, vere vittime di Calciopoli: vi hanno sporcato i sogni, ed è gravissimo. Siete voi che dovreste protestare. Ne avete, più di tutti, il diritto. La Juve era formidabile, in quegli anni. Avrebbe vinto giocando pulito.

La retrocessione in B— pensavamo in molti — sarà una catarsi: la Juventus, l’avversaria per antonomasia, ne uscirà altrettanto forte e più limpida. Sembrava andasse così. Poi— davanti alle prime, inevitabili difficoltà — qualcuno ha ceduto alla tentazione: al posto del pentimento, il risentimento; invece dell’azione, la rivendicazione. Un dirigente, poi un altro, poi il sito della squadra: che fatica accettare quelle sentenze. Poi è tornato Roberto Bettega, che con Moggi e Giraudo formava la Triade. Ora Ale Del Piero dice che rivuole due scudetti (nient’altro, capitano?). Se la società cadesse nella trappola — sostenendo le tesi della difesa nel processo di Napoli, invece di chiedere i danni — vorrebbe dire una cosa sola: Moggi è un genio. Ma non del bene. Per salvarsi, il signor Luciano sta provando a trascinare la Juventus con sé. Una squadra amata e gloriosa, e i suoi tifosi perbene, stanno già pagando le conseguenze di tutto questo: chi respira quest’aria — fatta di recriminazioni e rivendicazioni — non può correre, vincere e convincere. L’involuzione di gioco e risultati corre parallela a quest’incapacità di voltar pagina, e ripartire. Chiedete conferma ad Alberto Zaccheroni, a contratto scaduto: credo che ve lo dirà. L’ho già scritto, lo ripeto: è dura dar retta a un interista. Ma ai miei molti amici juventini dico: voltate pagina, quel passato è tossico. Prima ve lo lasciate alla spalle, meglio è. Per voi e per tutti.

4 commenti:

  1. E' vero quel passato è tossico...... ma per tutti. E allora perchè si sono avvelenati solo i tifosi juventini?

    RispondiElimina
  2. bhe direi perche' hanno pagato forse a torto o a ragione (questo e' da dimostrare) piu' degli altri

    RispondiElimina
  3. La vera calciopoli è iniziata nel 2006, quando Moratti ha imbavagliato la stampa e inventato farsopoli. Mi auguro che tutto venga alla luce e che paghi che deve pagare, altro che dimenticare come dice Servegnini, servo della cupola nerazzurra. E certo! a loro sì che conviene dimenticare...

    RispondiElimina
  4. Qualcosa alla luce st venendo... poi tra il dire e il fare... purtroppo ce ne passa.
    Aspettiamo e vediamo...

    RispondiElimina