In questi giorni i tifosi bianconeri si sentono un po' cosi' su una barca a vela, piccola che fluttua nel mare, purtroppo contromano...! Come nell'amara pièce teatrale, che parla della malasanità, svelando rapporti e complicita' insospettabili, Calciopoli si e' dimostrata per i tifosi un mare magnum all'interno del quale muoversi senza meta e contromano. I tifosi sono contromano, contro tutto e tutti, con avversari molteplici: in campo, sugli spalti, in tv. I giornali e alcuni media televisivi sparano a zero su tutto cio' che sta loro a cuore, incuranti a volte dei fatti reali.
Oggi per rendere l'idea mi soffermo ancora sulla Gazzetta, e in particolare su come viene presentata una telefonata definita come shock: a parte che questa telefonata gira on-line da circa 1 mese,non dice nulla di nuovo. A mio modesto parere, come gia' sottolineato in passato sarebbe opportuno, definire shock non questa telefonata ma quest'altra (http://sussurrisportivi.blogspot.com/2010/04/abete-rivendica-lonore.html), dove Bergamo dice che Moratti gli ha parlato di Abete e poi si parla di quello che veramente pensa Bergamo. Bellissime, ma alquanto fantasiose sono le supposizioni della Gazzetta sul ruolo della Fazi, come grande direttrice d'orchestra... ieri avevamo il cupolaio De Santis e oggi la cupolaia Fazi...
La teoria secondo cui Bergamo si avvicinava all'Inter, inquadrata come vittima, e' troppo vicina alle teorie della procura e molto lontana dal quadro generale delle cose.
La stessa telefonata, oltre al web gazzetta e' presente anche sul Corriere della Sera di ieri ed e'cavalcata ieri sera dal direttore di Inter Channel...sulle reti Mediaset, in un siparietto che per la prima volta ha dato spazio a due visioni, ieri sembrava di assistere a un dibattito "politico".
In queste acque agitate i tifosi si muovono sena meta, come la squadra che oramai vede la Champions League come un miraggio.
Il venerdi sera ha portato una squadra, non allo sbando, ma smarrita, incapace, in dieci di reggere l'urto dell'Inter. Fortunatamente l'onore non e' andato perso, ma la bussola e' smarrita da tempo e a meno di miracoli il quarto posto e' andato.
La societa' stessa si muove contromano, nel senso che rispetto a quattro anni fa, sembra non voler alzare i toni, ma quantomeno cercare di difendersi, soprattutto alla luce delle nuove intercettazioni.
Sarebbe ora di girare questa barca a vela e di rimetterla nella giusta careggiata, cercando, per una volta di cavalcare il vento e riportare la Juventus la dove le compete, ciooe' dov'era nel 2006.
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