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lunedì 12 aprile 2010

TELEPATIA, CHE BELLO...!!!


Ho letto poco fa queste parole....di Galliani e per poco non cadevo dalla sedia. Possibile dire certe cose solo ora?L'ad del Milan dice: «Con quell'inchiesta sparirono le squadre più forti dall'Europa e al posto loro mandarono formazioni meno attrezzate come il Chievo, ma è chiaro che non può avere le stesse prospettive della Juve. È quasi certo che la Germania ci supererà nel 2011 e 2012». «Uno degli effetti di Calciopoli - ha detto Galliani - è stato quello di aver inciso sul ranking Uefa dell'Italia. Ormai è quasi certo che la Germania ci supererà». Secondo Galliani, «abbiamo meno di 0,5 punti di vantaggio sulla Germania ed è ormai certo che dal 2012 perderemo una squadra in Champions, e forse pure dal 2011». ». Il problema dell'Italia per Galliani è che «non è una nazione bensì un insieme di comuni» e quindi «non ci si rende conto che in Europa ogni squadra fa corsa non solo per sè ma anche per gli altri».

Bhe in Italia siamo famosi per far scappare tutti dal recinto e poi gridare sono scappati tutti...Alcuni mesi fa... avevo inserito scritto un articolo, che oggi sembra andare paro paro... con le parole di Galliani... Probabilmente da domani mi proporro' come suo addetto stampa.... "siamo telepatici" nel frattempo a quasi un mese di distanza rimango di stucco per le sue parole. Le condivido, ma mi sarebbe piaciuto molto sentire questo allarme ai quattro venti, quando si scelse di mandare in B la Juventus. Lo stesso caro Galliani risponda alle richieste di Paolo Ziliani che vuole il tricolore al Chievo, o quantomeno si accordino su una linea, che possa dare al Chievo i mezzi per competere in Champions.

Ecco l'articolo dell'11 Marzo...

Ieri sera al termine di Manchester United- Milan, l’amministratore delegato Adriano Galliani, a precisa domanda dallo studio di Mediaset Premium, sulla perdita di competitivita’ del calcio italiano ha risposto che una delle cause principali e’ data dal fatto che le squadre italiane non hanno uno stadio di proprieta’ e quindi fatturati meno alti. Sorvolando sul fatto che la Juventus lo stadio lo sta costruendo, a sue spese e con pochi aiuti, non penso che l’unica causa della mancanza di competitivita’ sia questa. In un calcio dove, per il mercato Italiano, vista la conformita’ del territorio, ci sono tifosi sparsi e dove la televisione la fa padrone, mi sembra riduttivo parlare solo degli stadi. Piuttosto, lo stadio deve risultare componente aggiuntiva di ricavo. Le squadre inglesi hanno un equilibri dei ricavi di circa 33,33,33 tra stadio, tv e merchandising. In Italia dove la tutela del merchandising e’ nulla, dove chi produce pubblico e spettacolo non viene sempre premiato, mi chiedo come si possa poi parlare di equilibrio e riforma. La distribuzione collettiva dei diritti tv, da un lato premia le piccole squadre, dall’altro penalizza le grandi. E’ giusto dare qualcosa in piu’ alle piccole, pero’ poi queste, quando vanno in Europa devono a loro volta dare qualcosa di piu’. Gli ascolti li vedono tutti.... se Juventus- Napoli di Coppa italia fa piu’ audience di certe gare di Champions una risposta ci sara’...Forse alla socierta' italiane conviene valorizzare brand e media... andatevi a vedere quanti fans ha la juventus per esempio su facebook e capirete il potenziale.
Il calcio italiano e’ chiaramente in crisi, ma non lo e’ da quest’anno ma dal 2006. Personalmente ricordo ancora come certi giornalisti nei giorni di Calciopoli hanno sparato a zero su alcune societa’. Ora gli stessi scrivono di crisi e di rimedi per risalire... Prima hanno denigrado davanti al mondo intero il prodotto italiano, concedetemelo (allora vincente), che vedeva spesso squadre italiane nelle fasi principali delle coppe. Ora gli stessi, si chiedono come mai. La risposta sta chiaramente in Calciopoli e in chi ha permesso che a 4 anni dalle sentenze sportive non ci sia ancora la chiarezza sul processo. La risposta e’ in chi toglie Juventus, Fiorentina dalle coppe e manda il Chievo a fare i preliminari di Champions senza avergli permesso di avere una squadra adeguata. L’anno post Calciopoli il Milan vinse la Champions ma fu chiaramente uno specchio per le allodole. Da quell’anno in poi solo fallimenti europei. A tutto questo va aggiunto lo scarso interesse della stampa italiana per l’Europe League, considerata da tutti come la serie B, o il torneo dei campagnoli, ma invece fucina importanti di punti per il ranking europeo. Probabilmente quando inizieremo a valutare il nostro calcio in ottica di paese e non di “campanile” riusciremo a risalire. Fino a quando denigrare altre squadre per salvare l’orticello rimarra’ la politica nazionale e di molta stampa, meritiamo di stare dove stiamo, dopo Inghilterra e Spagna, quasi sorpassati dai tedeschi e in futuro anche dai francesi...Ma prima del 2006 non era cosi’...

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