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venerdì 1 ottobre 2010

da napoli la cronaca di ju29ro.com

CRONACA DELL'UDIENZA.

Ore 9.50 - Cari amici, buongiorno a tutti dall'aula 216 del Tribunale penale di Napoli. Siamo in attesa che cominci l'udienza. Sono già presenti in aula De Santis, Bertini, Bergamo con gli avvocati Morescanti, Prioreschi e Gallinelli.
Ore 10.10 - E' iniziato l'appello. Qualche minuto fa è arrivato anche Moggi, accompagnato dall'avvocato Trofino. Hanno inviato giustificazioni sia Spinelli che il notaio Tavassi per impegni di lavoro. Sono pronte altre 160 telefonate da inserire nel processo.
L'avv. di Pairetto fa presente che i cd richiesti nel mese di maggio sono stati ottenuti a settembre, ma anche in quelli i file con i brogliacci non si aprivano "Abbiamo ricercato una chiave elettronica e solo in ritardo abbiamo potuto prendere visione. Chiedo un termine di almeno altri 2 mesi per procedere alla lettura dei 5 cd".
Presidente Casoria: Quindi Lei chiede un termine per esaminare i brogliacci e poi in corso di processo richiedere eventualmente altre trascrizioni?
Difesa Pairetto: Sì.
PM: Giudice queste prove erano a disposizione delle difese dal momento della chiusura indagini, quindi anni fa, e pare strano che ancora oggi venga chiesto un termine che appare solo dilatorio.
Avv. Prioreschi: Chiedo l'acquisizione e l'ulteriore trascrizione di altre telefonate che riteniamo importanti.
PM: Mi oppongi anche a questo. Lei ha concesso dei termini e se andiamo avanti così in ogni udienza sarà necessario chiamare il perito e così non andiamo mai avanti.
Avv. Trofino: Siccome dobbiamo sentire ancora altri testi abbiamo tutto il tempo per richiamare il perito e dargli l'incarico.
Presidente Casoria: Al termine dell'udienza sarà ascoltato il perito che pare abbia avuto difficoltà su alcuni cd
Difesa Pairetto: Solo per ricordare che la difesa di Pairetto aveva richiesto, nei termini, l'acquisizione dei cd. La nostra richiesta di oggi è quella di accedere ai cd che sono già stati ammessi.
Presidente Casoria: Mi riservo alla prossima udienza.
Viene introdotto il teste Abete.
Avv. Prioreschi: Vorrei che Lei ricostruisse le sue cariche in Figc.
Abete: Sono entrato nel 1988 e nominato presidente del Settore Tecnico fino al '90, poi presidente della Lega di C fino al '97, poi vicepresidente della Federazione fino al 2000 e rientrato come vicepresidente nel 2001 fino al commissariamento nel maggio 2006. Capo delegazione ai Mondiali 2006, poi una delega amministrativa per alcune problematiche fino a luglio 2006, poi presidente da aprile 2007
Avv. Prioreschi: Periodo 2004, rinnovo della carica di presidente, come si è arrivati alla presidenza Carraro? Lei era candidato poi rinunciò.
Abete: Eravamo al rinnovo quadriennale che avviene di solito dopo i mondiali. Io rappresentrai al presidente Carraro la volontà di candidarmi. Nel 2004 avevamo una norma che prevedeva la clausola di massimo consenso, che prevedeva che si avesse un terzo dei voti di tutte le componenti, per cui, paradossalmente, con il 93% dei voti non si veniva eletto, mancando il terzo di una delle componenti. Di fronte a questa situazione, che aveva già portato in precedenza al commissariamento, iniziò un percorso che aveva due sbocchi: o il confronto elettorale, ma nessuno sarebbe stato eletto, o, come è avvenuto un rinvio dell'assemblea. Poi un accordo tra le varie componenti che dava luogo alla cosiddetta staffetta. Questo era un fatto quasi obbligato, per evitare il commissariamento.
Avv. Prioreschi: Può essere più preciso sul punto della sua rinuncia?
Abete: Il documento che è alla base dell'accordo fu firmato da tutte le componenti, c'è stata tutta una serie di contatti, ci fu un incontro a Milano in cui Carraro significò l'accordo che era stato raggiunto e fu stilato il documento.
Presidente Casoria: Un po' più specifico, avvocato.
Avv. Prioreschi: Giudice, Lei sa che nell'accusa alla cosiddetta cupola c'è che Abete venne fatto fuori dalla stessa cupola, quindi Presidente, se le dico che la sua elezione fu condivisa da tutte le componenti della Federazione che mi dice?
Abete: Che è andata così, fu un accordo preso per evitare l'ennesima mortificazione della Federazione con un nuovo commissariamento.
Avv. Prioreschi: Non ho altre domande.

Avv. Gallinelli: Lei era al corrente di un contratto tra la Ing Direct e la Federazione Arbitri per una sponsorizzazione?
PM: C'è opposizione! Non capisco la pertinenza di questa domanda.
Avv. Gallinelli: Sono domande sul ruolo svolto da Abete.
Presidente Casoria: Risponda.
Abete: E' un contratto per il quale fu fatta anche una interrogazione parlamehtare, che fu fatta da questa società che prevedeva una sorta di sponsorizazione nei confronti dall'Aia. Le somme furono in parte utilizzate per sponsorizzare le attività del mondo arbitrale, altre confluirono alla Federazione.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda quando venne fatta l'interrogazione parlamentare?
Abete: Penso circa 2 anni e mezzo fa ma è stata data risposta solo pochi giorni fa.
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali arbitri vennero scelti e con quale criterio per questa sponsorizzazione?
Abete: Mi pare di ricordare Collina.
Avv. Gallinelli: De Santis?
Abete: Non ricordo con certezza mi pare fossero tre o quattro ma ricordo solo Collina.
Avv. Gallinelli: A questo proposito Lei ricorda se ebbe a percepire delle somme per questa pubblicità?
Abete: Non ricordo, Le dicevo che so che c'è stata una interrogazione, mi pare che ebbe circa centomila euro ma il rapporto con Ing Direct era gestito direttamente dalla segreteria della Federazione con l'AIA, io non ho partecipato.
Avv. Gallinelli: Si ricorda perché fu scelto Collina?
Abete: Credo perché fosse l'arbitro più rappresentativo il migliore arbitro al mondo per sei anni di fila.
Avv. Gallinelli: Quindi lo stesso criterio valeva anche per gli altri arbitri? Non sa dire, sa se la somma di 100.000 euro venne percepita da Collina a seguito di un accordo singolo o anche gli altri che parteciparono ebbero una somma di denaro?
Abete: Credo che tutti ebbero soldi ma non so se nella stessa misura.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda solo Collina.
Abete: Esatto, lo ricordo perché c'è stata la risposta all'interrogazione.
Avv. Gallinelli: Le risulta se nel 2006 De Santis ebbe a richiedere l'accesso agli atti per verificare modalità e termini dell'accordo perché non aveva ricevuto alcun compenso e la federazione glielo negò?
Abete: Nel 2006 non avevo incarichi, dopo il commissariamento, quindi non lo so.
Avv. Gallinelli: Lei ha detto che Collina venne scelto per il suo valore...
Abete: Penso...
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali furono i criteri di scelta di De Santis per i mondiali 2006? Perchè venne valutato in grado di andare ai Mondiali? Sa se ci fu qualche altro motivo?
Abete: No.

Difesa Mazzini: Nel periodo di sua vicepresidenza l'altro vice era Mazzini?
Abete: Sì.
Difesa Mazzini: In quel periodo la gestione di indirizzo politico gestionale era del Presidente o collegiale?
Abete: C'erano dei ruoli.
Difesa Mazzini: Ma in concreto?
Abete: C'era una responsabilità politica del presidente e alcune situazioni delegate ai vicepresidenti. Io seguivo l'area amministrativa
Difesa Mazzini: Lei ricoirda se tra i suoi elettori vi furono anche i Della Valle?
Abete: Ricordo di avere avuto il 65% dei voti nel 2000 quando i Della Valle non c'erano.
Difesa Mazzini: Lei ha rappoprti di amicizia con i Della Valle?
Abete: Come con altri presidenti.
Difesa Mazzini: Il 25.11.2004, telefonata di cui è stata richiesta oggi l'acquisizione dalla difesa Moggi, Lei ricorda questa telefonata in cui si parlava di un intervento suo nei confronti del dottor Lucchesi, dg della Roma per una questione che riguardava Totti?
Abete: Ricordo che c'era un contenzioso ma non ricordo granché di questa richiesta di intervento.
Difesa Mazzini: Nel maggio 2005 prima di Lazio-Fiorentina, ricorda di avere avuto delle conversazioni con Mazzini per delle attenzioni in favore della Fiorentina?
Abete: Ricordo di avere letto sui giornali di questa telefonata dopo LAzio-Fiorentina.
Difesa Mazzini: No, prima.
Abete: Prima? Non ricordo, poi basta ascoltare...
Difesa Mazzini: Ma ricorda di aver parlato con Mazzini di problemi su questo incontro di calcio?
Abete: No, ricordo di aver letto sui giornali di aver parlato con Mazzini dopo la gara per alcuni episodi arbitrali. C'era la preoccupazione sul ritorno della nazionale a Coverciano. Quella prima non la ricordo ma sentivo Mazzini con una certa frequenza, quindi, potrebbe anche essere.
Difesa Mazzini: E questa telefonata successiva all'incontro, del 22.05.2005, la sua preoccouazione quale era?
Abete: C'era stato un episodio clamoroso, non fu dato un rigore alla Fiorentina per un mani sulla linea di porta, e questo ebbe una eco clamorosa.
Difesa Mazzini: Ricorda l'arbitro dalla gara?
Abete: Rosetti. Questo aveva determinato una situazione critica sul versante della conclusione del campionato; immediatamente dopo c'era il raduno della Nazionale a Coverciano, e poteva esserci un clima difficile.
Difesa Mazzini: Era una vostra prassi questa conversazione?
Abete: Lo facevamo dopo tutte le partite che avevano comportato qualche problema anche solo dal punto di vista dell'immagine della Federazione.
Difesa Mazzini: Io nello scorrere della telefonate ho avuto l'impressione che il suo interesse fosse molto legato alle sorti della Fiorentina.
Abete: No, lo nego.

Difesa Della Valle: Ricorda se l'episdio di cui sopra determinò anche ulteriori interventi, tipo del sindaco di Firenze?
Abete: Sì, è fisiologico di fronte ad un evento così clamoroso che il sindaco rappresentasse quella che era la realtà della città.
Difesa Della Valle: Ricorda l'episdio nello specifico?
Abete: Sì, ci fu un tiro in porta e Zauri, della Lazio, prese la palla con la mano, ed era anche solo in area.
Difesa Della Valle: Qualche fu la decisione dell'arbitro?
Abete: Non fu dato il rigore, l'arbitro pensò che fosse stato presa con la testa.
Difesa Della Valle: Lei ha detto che fece la telefonata attribuendole un ruolo istituzionale. Oltre a questa telefonata ci furono altre evidenze publiche di questo epiodio?
Abete: Che intende?
Difesa Della Valle: Interventi sulla stampa.
Abete: Senz'altro, è ovvio che l'episdio fece clamore alla penultima di campionato.
Difesa Della Valle: Lei ha fatto riferimento ad una sua preoccupazione per il ritiro della Nazionale.
Abete: Sì, una preoccupazione ambientale. Firenze è una città che non ha avuto un passato tranquillo con la Federazione.
Difesa Della Valle: Voi temevate che vi fossero problemi di ordine pubblico?
Abete: Beh sì, anche.
Difesa Della Valle: Nessuna altra domanda.

E' giunto in aula anche Pierluigi Collina

Avv. Messeri, difesa Bertini: Qual è la natura giuridica delle Federazione e come è costituita?
Abete spiega la natura giuridica della Federazione e com'è costituita.
Avv. Messeri: La Federazione ha organi di giustizia sportiva?
Abete Sì, organi di garanzia che ricomprendono gli organi di giustizia: sono il giudice sportivo, la commissione disciplinare, poi prima c'era la CAF che era organo di appello mentre la Corte Federale emanava pareri. Dopo le modifiche del 2007 sono rimasti il giudice sportivo, la Commissione Disciplinare ed è stata creata la Corte di Giustizia. Il Procuratotre Federale ha il compito dello svolgimento delle indagini.
Avv. Messeri: Qual è l'organo che nomina i membri?
Abete: La Commissione di Garanzia, prima era il Consiglio Federale.
Avv. Messeri: Lei ha fatto riferimento al commisariamento del 2006, che accadde in Federazione? Lei ha ricevuto direttamente denunce esplicite per la vicenda calciopoli?
Abete: No.
Avv. Messeri: Quindi la calciopoli sportiva fu celebrata sugli atti che vi arrivavano per trasmissione delle procure competenti?
Abete: Sì.
Avv. Messeri: Le intercettazioni da chi le avete riceute?
Abete: L'iter che ha seguito la Procura non lo conosco, ricordo che ebbi una telefonata da Carraro, all'inizio di maggio, in cui mi diceva che si sarebbe dimesso e si decise di chiedere al CONI il commissariamento per gestire la situazione che all'inizio sembrava gestibile, ma che poi era precipaitata.
Avv. Messeri: Dal momento che esiste una legge dello Stato che consente alle procure di trasmettere gli atti di indagine, volevo sapere da quale Procura li avevate ricevuti?
Abete: All'inizio arrivarono gli atti da Torino, poi all'inizio di maggio fu più rilevante l'evento penale.
Avv. Messeri: Ma la Federazione ha ricevuto gli atti da chi?
Presidente Casoria: Ha risposto, da Torino.
Avv. Messeri: Io sto parlando del processo sportivo del 2006, quelle intercettazioni chi le ha mandate?
Abete: Non posso saperlo chieda al Procuratore.
Avv. Messeri: Chi era?
Abete: Palazzi.
Avv. Messeri: Mi riservo di chiedere l'audizione del procuratore Palazzi.
Abete: Io so che la Procura Federale si mette in contatto con i magistrati per capire se può recepire dei documenti, se può attivare l'iter..
Avv. Messeri: Dove fù celebrato il processo sportivo nel luglio 2006, come sede?
Abete: No, non so perché a luglio la Federazionbe era commissariata, io seguivo la nazionale ai mondiali di Germania fino al 9 luglio poi mi fu chiesto da Guido Rossi di dare una mano dal punto di vista gestionale, almeno fino all'inizio di agosto, poi il 10 agosto ho consegnato tutto agli organi di giustizia sportiva.
Avv. Messeri: Dove celebrano i processi?
Abete: Dipende da quanta gente c'è.
Presidente Casoria: Ma perchè Le interessa?
Avv. Messeri: Volevo capire come funzionava, mi sembra strano che il Presidente della Federazione non sappia nemmeno l'aula. Sa se c'erano giornalisti accreditati?
Abete: Penso di sì, ho visto le foto.
Avv. Messeri: Avete acquisito l'autorizzazione dei tesserati a che fossero trasmesse le immagini di quel processo?
Abete: Non lo so.
Avv. Messeri: Se un tesserato fa causa alla Federazione che iter deve seguire?
Abete: Deve chiedere una autorizzzaione alla Federazione, al Presidente Federale, c'è una struttura che decide.

Difesa Lotito: Quando veniste eletti, Lei, Carraro e Mazzini, era il 2004?
Abete: Sì.
Difesa Lotito: Lei ha parlato di una unanimità.
si vi fu un documento è condiviso
Difesa Lotito: Lei ha anche detto che c'era il rischio che una minoranza ponesse un veto?
Abete: Sì, in caso di confronto di candidature, ma quando per la norma occorreva una maggioranzza assoluta con un terzo dei voti di ciascuna componente è naturale che fosse necessario che le componenti trovassero una soluzione condivisa.
Difesa Lotito: Nel 2005, invece, c'è stata l'unanimità ma nella Lega Nazionale Professionisti ci furono dissensi?
Abete: Sì, si fronteggiavano due gruppi che avevano politica sportiva diversa, ma tale dialettica fu assorbita in una soluzione condivisa dalle altre componenti.
Difesa Lotito: Nessuna altra domanda.

Avv. Trofino: Lei ha parlato di un diritto di veto, vuol dire chi lo esprimeva nella precedente legislazione?
Abete: Chiunque volesse.
Avv. Trofino: Anche la Lega Nazionale Professionisti?
Abete: Certo, tutte e 5 le componenti.
Avv. Trofino: Nessuna altra domanda
Il Presidente Federale Abete va via, la sua testimonianza è terminata.

Viene introdotto il perito trascrittore.
Perito trascrittore: Non tutte le telefonate chieste dalla difesa Bergamo sono state trascritte per problemi di individuazione.
Avvocato: Ma tutte Le danno problemi?
Perito trascrittore: Sì.

Entra Valentini, all'epoca del 2005 capo ufficio stampa della Federazione.
Avv. di Bergamo: Nella Sua qualità Lei faceva partecipare ai sorteggi qualcuno della Federazione?
Valentini: Sì, sempre, talvolta ci andavo io.
Avv. di Bergamo: Può descrivere le modalità del sorteggio.
Valentini: Si svolgeva quasi sempre nella sede dell'Aia o a Coverciano. veniva aperto dalla presenza del notaio e poi, in base all'accordo tra la Federazione e l'Ussi, per ogni sorteggio l'Ussi designava un giornalista che partecipava al sorteggio. Prendevano la parola i designatori che leggevano le griglie delle partite e gli arbitri. Il designatore estraeva la gara e successivamente il giornalista incaricato estraeva la pallina con il nome dell'arbitro.
Avv. di Bergamo: Quindi il giornalista ogni volta cambiava?
Valentini: Lo designava l'Ussi.
Avv. di Bergamo: Quindi un giornalista diverso ogni volta estraeva la pallina.
Valentini: Sì.
Avv. di Bergamo: E c'era la presenza del notaio?
Valentini: Sì, sempre, accanto al tavolo del sortteggio.
Avv. di Bergamo: Lei ha mai avuto modio di avere dubbi sulla genuinità dei sorteggi?
Valentini: No, mai.

Difesa Lotito: Anche a Coverciano mandavate qualcuno della Federazione?
Valentini: Sì.
Difesa Lotito: E queste sedi avevano presenza di estranei?
Valentini: Erano sempre volti abbastanza noti, i giornalisti erano gli stessi. A Roma quando sono stato io non c'era nessun estraneo.
Difesa Lotito: Noi sappiamo che qualche estraneo è entrato, poteva farlo?
Valentini: Sì, anche i dirigenti della società.
Difesa Lotito: Chi preparava i bussolotti?
Valentini: La Can.
Difesa Lotito: Quindi organo diverso da chi lo estraeva?
Valentini: L'estrazione dell'arbitro, sì. Prima di lui uno dei due designatori estraeva la pallina con la gara.
Difesa Lotito: Ma la preparazione delle palline non la faceva il giornalista?
Valentini: No, assolutamente, il giornalista entrava in ballo solo al momento dell'estrazione.
Presidente Casoria: Con quale criterio sceglievate i giornalisti?
Valentini: Era l'Ussi, Unione Giornalisti Sportvi che ce lo indicava.
PM: Lei in che momento del sorteggio assisteva?
Valentini: C'era un tavolo centrale dove c'erano il notaio, i designatori e il giornalista, e poi uno ovale dove ci sedevamo noi.
PM: Quando Lei arrivava le sfere erano già nell'urna?
Valentini: Noi no.
PM: Ha mai notato se le sfere si aprivano trasferendole dalla busta all'urna.
Valentini: No, questo mai, qualche volta c'erano difficoltà ad aprirle, ma che si siano aperte prima mai.
Valentini ha terminato la sua deposizione

Viene introdotto Bianchi Fulvio, giornalista de "La Repubblica".
Avv. Prioreschi: Lei è giornalista di quale testata?
Fulvio Bianchi: Nel 2004 per Repubblica, ci sono stato 20 anni.
Avv. Prioreschi: Lei ha mai partecipato ai sorteggi?
Fulvio Bianchi: Ho asisstito ai sorteggi quasi sempre ed ho partecipato ad uno.
Avv. Prioreschi: Quale partita ha estratto?
Fulvio Bianchi: Roma-Juventus del 5 marzo 2005.
Avv. Prioreschi: Da chi è stato designato?
Fulvio Bianchi: Essendo consigliere dell'Ussi, il presidente Antonello Capone ci chiamava e ci chiedeva di mandare qualche collega, e in quella occasione ci sono andato io.
Avv. Prioreschi: Che tempo di preavviso c'era?
Fulvio Bianchi: Un paio di giorni.
Avv. Prioreschi: Ricorda quale arbitro sorteggio?
Fulvio Bianchi: Sì, Racalbuto.
Avv. Prioreschi: Come si è svolto il sorteggio?
Fulvio Bianchi: Una cosa rapidissima, prendevo la pallina con il nome dell'arbitro e la consegnavo al desigantore.
Avv. Prioreschi: A questo sorteggio accadde qualcosa di particolare?
Fulvio Bianchi: No, a quel sorteggio nessun tipo di anomalia, la procedura era breve, prendevi la prima pallina e la consegnavi.
Avv. Prioreschi: Il sorteggio di Racalbuto è stato casuale?
Fulvio Bianchi: Sì.
Avv. Prioreschi: Nessuno Le ha detto di prendere quella pallina?
Fulvio Bianchi: Lo avrei denunciato.
Avv. Prioreschi: Non c'era nessuna diversità nelle palline?
Fulvio Bianchi: Assolutamente no, pescai il peggiore arbitro possibile.
Avv. Prioreschi: Grazie, nessuna altra domanda.

Difesa Lotito: Lei ha asssistito ad altri sorteggi? Per assistere cosa faceva? Ci voleva l'accredito, o andava ed entrava?
Fulvio Bianchi:nessun accredito
Difesa Lotito: Quindi tutti potevano entrare?
Fulvio Bianchi: Sì, c'erano altri colleghi, soprattutto delle agenzie di stampa, che erano subito pronti oer il lancio della notizia.
Termina così anche la deposizione di Fulvio Bianchi.

Stefano Papi, assistente arbitrale.
Avv. Morescanti: Lei che ruolo aveva nel calcio?
Papi: Sono assistente di serie A da dieci anni.
Avv. Morescanti: E' vero che Lei è uno dei più impegnati in partite di livello?
Papi: Sì, ho fatto 123 gare, sono tra i più anziani.
Avv. Morescanti: Lei godeva di stima da parte di Bergamo: ha mai ricevuto confidenze sul fatto che avesse chiesto a Collina di sostituirlo nel ruolo di designatore?
Papi: Sì, è accaduto a casa mia proprio durante una cena.
Avv. Morescanti: Si ricorda il periodo?
Papi: Fu l'anno in cui Bergamo cessò l'attività, nel 2004-2005.
Avv. Morescanti: Ha mai ricevuto pressioni da Bergamo, di ogni tipo?
Papi: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: E' vero che le gare di cartello di campionato sono anche quelle in cui c'è maggiore attenzione per quello che riguarda l'ordine pubblico?
Papi: Certo.
Avv. Morescanti: Quindi è loro interesse mandarci un arbitro più bravo?
Papi: Certo, il ruolo del designatore è quello.
Avv. Morescanti: Lei ricorda se quache suo collega è stato scortato dalle forze dell'ordine?
Papi: Io stesso sono uscito con i carabinieri tante volte, ovviamente parlo delle categorie inferiori.
Avv. Morescanti: Ricorda se Rosetti ha dovuto sospemndere una gara?
Papi: Sì, il derby di Roma.
Avv. Morescanti: In che anno?
Papi: Mi pare 2004 2005.
Avv. Morescanti: Sull'idea di bergamo di lasciare, ricorda se effettivamente alla fine del quella stagione lasciò?
Papi: Venni a sapere da colleghi che aveva deciso di abbandonare.
Avv. Morescanti: Lei sa se in quel periodo era volontà della Federazione organizzare incontri tra arbitri e dirigenti di società? Ricorda di incontri, cene?
Papi: Sì, anche se il mio ruolo di assistente è un po' più defilato, ma ci sono giornate in cui ci sono incontri del genere.
Avv. Morescanti: Può spiegare i motivi di tali incontri? Se Le dico che sono svolti anche per rendere l'ambiente più disteso è vero?
Papi: Sì, era un tentativo, certo.

Difesa Pairetto: Lei nell'anno 2004-2005 svolse il ruolo di assistente?
Papi: Sì, 20 gare in A.
Difesa Pairetto: Rispetto a Pairetto ebbe mai a suggerirle comportamenti diretti a favorire una squadra o un'altra?
Papi: No.
Difesa Pairetto: pairetto difendeva la categoria nei confronti dei media?
Papi: Sì, certo.
Difesa Pairetto: Ma queste difese erano parziali. o a 360 gradi?
Papi: Assolutanmente imparziali.
Difesa Pairetto: In quegli anni ha notato che Pairetto avvinasse alcuni arbitri in maniera ambigua?
Papi: No, assolutanmente no.
Difesa Pairetto: Grazie

Avv. Gallinelli: Lei nel 2004-2005 quante gare ha arbitrato della Juventus?
Papi: 2 o 3.
Avv. Gallinelli: Si ricorda Chievo-Juve, Brescia-Juve e Atalanta-Juve?
Papi: Sì.
Avv. Gallinelli: Si ricorda i risultati?
Papi: A Brescia vinse, a Bergamo anche.
Avv. Gallinelli: Chi era l'arbitro?
Papi: Collina.
Avv. Gallinelli: Le diede indicazioni particolari?
Papi: No.
Avv. Gallinelli: Lei sapeva sed un dato giocatore era diffidato o no?
Papi: No, non era un elemento che ci riguardava.
Avv. Gallinelli: Lei ha anche svolto attività con De Santis?
Papi: Sì, una.
Avv. Gallinelli: Ha notato una omogeneità dei comportamenti tra Collina e De Santis?
Papi: No, sono le stesse disposizioni, a questi livelli sono comuni
Avv. Gallinelli: De Santis disattese delle sue indicazioni?
Papi: No, non ricordo, ci fu Santana del Palermo che si era tolto la maglia dopo il gol (ne fece due) e fu ammonito, e la squadra protestava perchè diceva che se l'era tolta due volte e De Santis mi chiese se era vero, e gli dissi che secondo me no, e lo ammonì solo.
Avv. Gallinelli: Prima della gara c'era una riunione tra voi arbitri?
Papi: Sì, di solito verso le 11 si mettono a punto i meccanismi delle indicazioni.
PM: Prima delle gare avevate colloqui tenefonici con i designatori?
Papi: Solo qualche volta, con Mazzei e anche immediatamente dopo.
PM: E con chi?
Papi: Sempre con Mazzei e talvolta con Bergamo.

E' il turno di Collina:
Difesa Pairetto Può riassumere la sua carriera?
Collina: Ho iniziato nel 1977: in A dal 91, internazionale dal 95 e ho arbitrato fino al 2005.
Difesa Pairetto: E dopo?
Collina: Dal dicembre 2007 ho assunto l'incarico di consulente alla Can A e B e da luglio 2007 al 30 giugno 2010 sono stato commissario.
Difesa Pairetto: Ha svolto il ruolo di designatore?
Collina: Sì, era il termine tecnico.
Difesa Pairetto: Con riferimento alla storia recenti può riassumersi l'esegesi delle designazioni?
Collina: Si è passati atraverso una fase di designazione soggettiva ad una scelta legata all'utilizzo di un computer al sorteggio legato all'inserimento di variabili fino alla designazione soggettiva, di nuovo.
Difesa Pairetto: Quando era designatore Lei ha scelto personalmente gli arbirtri?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Nel 2004-2005 che c'era?
Collina: Sorteggio.
Difesa Pairetto: Nel 1999-2000 arrivano Pairetto e Bergamo.
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Prima di allora era stato previsto un tipo di sorteggio diverso?
Collina: Sì, un sorteggio integrale, arbitri divisi un due gruppi, a e b.
Difesa Pairetto: Questo è favorente o sfavorente per la crescita di un arbitro giovane?
Collina: Sfavorente.
Difesa Pairetto: E quello adottato negli anni successivi?
Collina: Certo migliore, ma non adeguato alla crescita, per la quale è meglio la scelta soggettiva.
Difesa Pairetto: Nel suo palmarès è stato nominato per sei anni di fila mighliore arbitro del mondo? Corrispondono questi anni alla gestione Pairetto-Bergamo?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Nel 2004-2005 Pairetto era anche designatore Uefa?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Lei era internazionale.
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: L'atteggiamento di Pairetto era neutrale o con altre carattersitiche?
Collina: Era improntato a dare consigli, ad ottenere dagli arbitri il meglio.
Difesa Pairetto: E venne mai suggerito da Pairetto di assumere attegiamenti per favorire una o un'altra squadra?
Collina: No.
Difesa Pairetto: Ha mai visto Pairetto dire cose del genere nei confronti di suoi colleghi?
Collina: No.
Difesa Pairetto: In quegli anni vi erano attacchi mediatici nei confronti degli arbitri?
Collina: Sì, c'erano critiche.
Difesa Pairetto: Pairetto e Bergamo proteggevano la categoria o no?
Collina: E' il compito dei designatori proteggere.
Difesa Pairetto: Sì ma loro lo facevano?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Nel 2004-05 l'atteghiamento di protezione era diverso a seconda di chi elevava le proteste?
Collina: Non ho ragione di crederlo.
Difesa Pairetto: Ha arbitrato Siena-Milan.
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: cChe risultato?
Collina: 2-1 per il Siena.
Difesa Pairetto: Qualcuno Le chiese di orientare il risultato?
Collina: Avrei denunciato la cosa.
Difesa Pairetto: Chi erano i suoi assistenti?
Collina: Farnetti e Baglioni.
Difesa Pairetto: Vi fu un episodio su Sheva segnalato da baglioni?
Collina: Fu annullata una rete sullo 0-0, per un fuorigioco.
Difesa Pairetto: La segnalazione era corretta?
Collina: Ho assecondato l'assistente dalla posizione in cui mi trovavo non potevo non tenere conto della segnalazione.
Difesa Pairetto: Lei ritiene che le griglie del sorteggio rispettassero i criteri per la loro formazione?
Collina: I criteri oggettivi, le preclusioni, non possono che essere rispettate. Ricordo di un episodio nel quale era stata inserita una preclusione errata nei miei confronti, ero stato estratto col Palermo, poi si accorsero della cosa e venne rifatto il sorteggio, ed andai in B. Non la presi bene.
Difesa Pairetto: Lei ritiene che, rispetto a Coverciano, le riunioni vertevano su commenti tecnici alle partite?
Collina: Veniva analizzata una serie di episodi che erano selezionati dai designatori.
Difesa Pairetto: Ritiene che questi commenti, selezioni, fossero mirate a seconda della squadra alla quale si riferivano?
Collina: Non in maniera rilevante. Può darsi che possa essere messa maggiore attenzione su un episodio che ha avuto rilevanza maggiore, ma non ho avuto riscontro di un atteggiamento deliberato in tal senso.
Difesa Pairetto: Ritiene che, talvolta, veniva calcata la mano su fatti per i quali non valeva la pena?
Collina: Volevo spiegare che la scelta dell'episdio è anche funzionale a determinati momenti, se mi rifaccio alla mia seperienza. Se ho un arbitro che sta vivendo un periodo negativo non vado ad enfatizzare un suo episodio, ma sono più deciso su chi sta vivendo un momento buono.
Difesa Pairetto: Lo facevano anche allora?
Collina: Non lo so con certezza, ma credo di sì.
Difesa Pairetto: Con riferimento alle partite del 2004-05, Atalata-Juve e Parma-Inter...
Collina: Potrebbe essere.
Difesa Pairetto: Non ricorda di punizioni che le vennereo impartite in quel campionato?
Collina: Difficile, ma ricordo di un non utilizzo dovuto a scelta voluta, ma non so se in quel campionato.
Difesa Pairetto: Lei conosce Meani?
Collina: Sì.
Difesa Pairetto: Da tanto?
Collina: Da 22, 25 anni.
Difesa Pairetto: Con riferimento a quegli anni, Lei ritiene che il suo rapporto abbia avuto modo di influenzare la sua neutralità?
Collina: Da parte sua nei miei confronti, assolutamente no.
Difesa Pairetto: Lei è sempre stato corretto...
Collina: Sono stato valutato dagli organi di giustizia federale e dell'Aia, e sono stato prosciolto.
Difesa Pairetto: Lei ritiene che quei provvedimenti corrispondano alla verità storica?
Collina: Assolutamete sì.
Difesa Meani: Opposizione, il teste ha già risposto.
Difesa Pairetto: Era possibile inserire variabili segrete nella redazione dei calendari?
Collina: Non ho mai partecipato alla redazione dei calendari.
Difesa Pairetto: Lei a maggio 2006 ha dichiarato che era perplesso sulla possibilità di inserire queste variabili.
Collina: Lo confermo, infatti.

Avv. Morescanti: Lei può spiegare il lavoro che facevano Bergamo e Pairetto nel preparare le griglie?
Collina: Esistevano dei vincoli ai quali si attenevano, derivanti dalla impossibilità di arbitrare squadre della provincia di residenza, non si poteva arbitrare una squadra per più gare nello stesso campionato o quelli legati ad eventuali conflitti di interessi.
Avv. Morescanti: In base a queste valutazioni il fatto che un arbitro era internazionale è giusto dire che gli internaqzioniali andavono sempre nella prima griglia?
Collina: Non necessariamente.
Avv. Morescanti: Che cos'era la prima griglia?
Collina: Erano inserite le partite ritenute più importanti ed era probabile che vi fossero abbinati gli arbitri più importanti.
Avv. Morescanti: Ricorda la posizione della Juventus nel campionato 2004/2005?
Collina: Ad un certo punto le due squadre che lottavano erano Juve e Milan.
Avv. Morescanti: Lei ricorda quante erano le gare che andavano in prima griglia ogni domenica?
Collina: Tre o quattro.
Avv. Morescanti: Nel 2004-2005 Tombolini e Racalbuto non erano internazionali, ma si ricorda se furono mai inseriti in prima griglia?
Collina: Sicuramente sì.
Avv. Morescanti: Sa se questi due avevano disputato oltre 100 gare in A?
Collina: Non so il numero esatto ma avevano una grandissima esperienza.
Avv. Morescanti: Sa se un internazionale non può essere inserito in griglia nelle 48 ore successive all'utilizzo in gare UEFA?
Collina: Alla UEFA interessano le 48 ore precedenti, in quelle successive non interessa.
Avv. Morescanti: Lei ricorda quante gare ha fatto nel 2004-2005?
Collina: Non ricordo.
Avv. Morescanti: Se le dico 28?
Collina: Mi sembrano tante...
Avv. Morescanti: Quante sono le giornate di campionato?
Collina: 38.
Avv. Morescanti: Quindi lei ha arbitrato 28 volte su 38 turni?
Collina: Se lo dice lei...
Avv. Morescanti: L'arbitro ha necessità di turni di riposo?
Collina: Capita che ci sia un turnover.
Avv. Morescanti: Il suo rapporto con i designatori, può spiegare se può essere equiparato a quello che ha un allenatore con un giocatore?
Collina: Fa parte di un corretto svolgimento dell'attività. Gli anni in cui ho avuto Pairetto e Bergamo ero già ai vertici. Credo che determinati scambi di idee potevano avvenire con me e, magari, diversamente con altri.
Avv. Morescanti: Sa se è vero che Bergamo aveva intenzione di lasciare e di passare a lei l'incarico di designatore?
Collina: Sì, non so quando ma mi confidava che quando avessi smesso di arbitrare riteneva che fossi la persona più adatta a ricoprire quell'incarico, me ne parlava anche Carraro che voleva convincermi a non accettare di continuare un altro anno dopo il raggiungimento del 45 anno.
Avv. Morescanti: L'arbitro da chi viene retribuito?
Collina: Dalla figc.
Avv. Morescanti: Ricorda se era intenzione della volontà di organizzare incontri tra arbitri e rappresentanti delle società?
Collina: Sì, anche in quella stagione sono stati organizzati incontri con capitani, allenatori, dirigenti si faceva al termine del girone di andata non ricordo se in quella stagione era ancora in essere una cena che veniva organizzata dalla lega professionisti prima di natale con i dirigenti delle società.
Avv. Morescanti: Lo scopo di questi incontri?
Collina: Confrontarsi con le problematiche del gioco.
Avv. Morescanti: Anche per rasserenare?
Collina: Non era una questione di rasserenare, credo che fosse proprio una questione tecnica.
Avv. Morescanti: Nel 2004-2005 ha avuto pressioni o momenti in cui ha capito che Bergamo faceva pressioni perchè lei arbitrasse una gara a favore o contro qualcuno?
Collina: No.
Avv. Morescanti: Non crede che le polemiche siano spesso provocate dalla differenza tra quello che vede l'arbitro e quello che le televisioni possono mostrare?
Collina: Certamente è così.
Avv. Morescanti: Che cos'è l'osservatore arbitrale?
Collina: In serie A viene inviato in tutte le gare e serve a fare una valutazione dell'arbitro, redige un rapporto che servirà al designatore per prendere le descisoni sulle future designazioni.

Avv. Gallinelli: Con riferimento al numero di gare del 2004-2005, questo numero era connesso al suo prestiugio di arbitro?
Collina: Credo che fosse legato anche al rendimento, ma anche un buon rendimento porta un arbitro a diventare internazionale, è una delle condizioni.
Avv. Gallinelli: In quell'anno De Santis era internazionale?
Collina: Sì.
Avv. Gallinelli: Da quanti anni?
Collina: Non ricordo ma certamente era uno degli internazionali più esperti.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se mezz'ora prima di una gara, e dopo la consegna del referto, era possibile per l'arbitro parlare con i dirigenti
Collina: La Lega professionisti aveva emanato una circolare che imponeva il divieto di accesso agli spogliatoi degli arbitri nei 30 minuti precedenti alla gara, tranne che per i dirigenti addetti agli arbitri o il presidente della società, per fare un saluto, ma doveva avvenire in un tempo precedente ai 30 minuti. Dopo la gara non esisteva un divieto di accesso allo spogliatoio. Le stesse persone che avevano accesso prima lo avevano dopo, ma poteva capitare che anche altri dirigenti chiedessero di entrare e a qualcuno veniva anche detto di no. C'erano dirigenti che venivano più spesso e qualcuno che non veniva quasi mai.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se Le è capitato di ammonire giocatori diffidati?
Collina: Ovviamenete sì.
Avv. Gallinelli: Al momento dell'ammoniszione era a conoscenza del fatto che fossero diffifati?
Collina: No, non ne ero a conoscenza.
Avv. Gallinelli: Milan-Juve dell'8 maggio 2005...
Collina: Sì...
Avv. Gallinelli: In quel momento era in corso una lotta per la conquista del titolo.
Collina: Si giocavano il campionato.
Avv. Gallinelli: Ricorda se il Milan aveva giocatori diffidati?
Collina: No.
Avv. Gallinelli: E sa con chi giocava la gara precedente?
Collina: No.
Avv. Gallinelli: Fiorentina-Milan.
Collina: Non ricordo.
Avv. Gallinelli: E l'ultima di campionato che ha arbitrato
Fiorentina-Brescia, ci furnono constetazioni nei confronti dell'arbitro alla fine?
Collina: Assolutamente no.
Avv. Gallinelli: E dalla stampa?
Collina: Credo che i guidizi della stampa il giorno successivo fossero tutti positivi.
Avv. Gallinelli: Mi ripete quali sono le modalità per qualificare un campo come impraticabile?
Collina: L'impossibilità di far svolgere la gara.
Avv. Gallinelli: E quali sono gli accertamenti da fare?
Collina: Se esitono le condizioni che possono far disputare la gare, in concreto dipende dal tipo di condizione, se c'è acqua, che ci siano le condizioni per disputare la gara.
Avv. Gallinelli: Tipo far rimbarlzare il pallone?
Collina: Sì, è una delle verifiche ma anche farlo correre.
Avv. Gallinelli: Ricorda se prima della gara, e dopo, era lecito parlare con i designatori?
Collina: Certamente, ho parlato con i designatori prima della gara, rivevevo una chiamata di Bergamo alle 12 della domenica. Era una cosa che faceva piacere a Lui e anche a me.
Avv. Gallinelli: Si ricorda i termini del cosiddetto "progetto arbitro campione", con la Ing Direct?
Collina: Ricordo la spoinsorizzazione.
Avv. Gallinelli: Lei fece anche uno spot.
Collina: Sì, con altri colleghi, De Santis, Paparesta e Trefoloni.
Avv. Gallinelli: C'era un accordo per i compensi?
Collina: Io avevo un accordo nn si se anche per gli altri.
Avv. Gallinelli: Lei percepì somme di denaro?
Collina: Sì, faceva parte di una proposta che mi venne fatta dal presidente Lanese.
Avv. Gallinelli: Quindi aveva un accordo scritto con l'Aia
Collina: Non so se era un accordo scritto, o verbale, ma ci fu la mia adesione sulla base di una richiesta specifica da parte dello sponsor.
Avv. Gallinelli: Sa se c'è stata una interrogazione parlamentare?
Collina: No.

Difesa Della Valle: Lei ha ricordato la gara Fiorentina - Brescia. Prima della gara ha ricevuto richiesta da Bergamo e Pairetto di favorire la Fiorentina e sfavorire il Brescia?
Collina: Non ho mai ricevuto richieste da Bergamo e Pairetto di indirizzare i risultati.
Difesa Della Valle: Ha ricevuto richieste analoghe da altre persone?
Collina: No.

Avv. Prioreschi: Fiorentina-Juventus 3-3 del 2005: c'è stato un episodio di gol/non-gol di Cannavaro?
Collina: Sì, l'assistente disse che il pallone non era entrato e facemmo proseguire il gioco. Ricordo che l'allenatore della Juve mi parlò di un pallone entrato di un metro... Ricordo che dopo la gara vidi l’episodio e ancora oggi non so se fosse entrato o meno. E’ uno degli episodi che uno valuta diversamente a seconda di come lo guarda.
Avv. Prioreschi: Ricorda se per questa gara ebbe conversazioni con i designatori?
Collina: Sì, ricordo che dissi che mi aveva fatto piacere uscire dallo stadio in un'atmosfera serena da parte dei tifosi della Fiorentina.
Avv. Prioreschi: Lei a maggio 2006 è stato ascoltato dai carabinieri: quanto è durato l'interrogatorio?
Collina: Devo distinguere: aspettai circa 2 ore da quando entrai a quando iniziai l'audizione. Mi affacciai alla finestra per far capire che l'interrogatorio non era ancora iniziato.
Avv. Prioreschi: L'interrogatorio è iniziato poco dopo le 16.00 ed è terminato alle 20.45 per tre paginette dattiloscritte?
Collina: Non ricordo.
Avv. Prioreschi: E si è svolto in un clima sereno?
Collina: Assolutamente sì.
Presidente Casoria: Anche nella designazione diretta si tiene conto delle preclusioni?
Collina: Assolutamente sì
PM: Nessuna domanda.
Termina la deposizione di Collina.

Entra l'ex arbitro Tombolini.
Avv. Morescanti: Se le dico che nella prima griglia andavano gli arbitri internazionali dico giusto?
Tombolini: Sì.
Avv. Morescanti: Lei era internazionale?
Tombolini: No.
Avv. Morescanti: Ma andava in prima griglia..
Tombolini: Capitava.
Avv. Morescanti: Lei ha arbitrato più di 100 gare in serie A?
Tombolini: Sì.
Avv. Morescanti: Anche se non internazionale quindi aveva una buona esperienza?
Tombolini: Certo.
Avv. Morescanti: In quante griglie venivano divisi gli arbitri?
Tombolini: Credo 5 o 6.
Avv. Morescanti: Quante erano le gare della prima griglia?
Tombolini: 3 o 4.
Avv. Morescanti: Lei ha mai ricevuto pressioni da Bergamo perché arbitrasse in un certo modo?
Tombolini: No.
Avv. Morescanti: Secondo lei ci sono gare in cui c'è maggiore attenzione per quello che riguarda l'ordine pubblico?
Tombolini: E’ normale.
Avv. Morescanti: Ma questa attenzione veniva posta anche dai designatori per le designazioni?
Tombolini: Immagino di sì.
Avv. Morescanti: Le è mai capitato di uscire dal campo con l'aiuto della forza pubblica?
Tombolini: La mia esperienza era di utilizzare la scorta se c'erano problemi.
Avv. Morescanti: Le risulta che nel 2005 Bergamo diede le dimissioni con una conferenza stampa?
Tombolini: Non la ricordo, ricordo che si dimise.
Avv. Morescanti: Non ho altre domande.

Difesa Pairetto: Pairetto le chiese mai di arbitrare in maniera di favorire o sfavorire una squadra?
Tombolini: No, mai.
Difesa Pairetto: Lo sentì dire a qualche suo collega?
Tombolini: No.
Difesa Pairetto: Quando eravate a Coverciano i commenti alle gare avevano natura tecnica o qualche altro scopo?
Tombolini: Era un'analisi tecnica.
Difesa Pairetto: Quindi è quello che fa Lei in tv?
Tombolini: Sì.
Difesa Pairetto: Ritiene che nel 2004/2005 venissero enfatizzati alcuni errori a discapito di qualche squadra o qualche arbitro?
Tombolini: No, gli errori venivano analizzati, ma se era un errore vistoso se ne parlava anche di più, anche se accaduto in B.
Difesa Pairetto: Grazie
Termina anche la testimonianza di Tombolini.

Entra Riccardo Bianchi giornalista della "Provincia di Como".
Avv. Morescanti: Lei ha partecipato ai sorteggi arbitrali?
Bianchi: Sì il 12 maggio 2005.
Avv. Morescanti: Solo?
Bianchi: Sì
Avv. Morescanti: Da chi venivano scelti i giornalisti?
Bianchi: Dall'USSI, dal Presidente Antonello Capone (de La Gazzetta dello Sport, ndr)
Avv. Morescanti: Quanto tempo prima venne scelto?
Bianchi: Ero in ballo da due settimana ma mi arrivò la mail tre giorni prima.
Avv. Morescanti: Quando arrivavano i giornalisti al sorteggio?
Bianchi: Io sono arrivato 15 minuti prima e i designatori mi spiegarono velocemente.
Avv. Morescanti: Ce lo spiega?
Bianchi: Arrivai in aula, tra l'altro il mio sorteggio venne anche filmato dai carabinieri. Pairetto estrasse le palline con le partite e io estraevo gli arbitri. Ricordo molto la tensione che c'era a Coverciano, erano le ultime giornate, poi c'era Lazio-Roma. Mi ricordo Bergamo che era teso e la prima che estrassi era Collina e lui mi disse: "complimenti si vede che eri un ex arbitro..."
Avv. Morescanti: Lei ha estratto le sfere dall'urna. Ha notato qualcosa di anomalo?
Bianchi: No, erano sfere di ferro molto vecchie, forse non tutte esattamente gialle uguali ma se non sai che c'è dentro...
Avv. Morescanti: Lei ha preso la sfera. Si ricorda come era inserito il biglietto? Cioè se la sfera si fosse aperta per sbaglio, Lei avrebbe potuto leggere il nome?
Bianchi: Non lo ricordo.
Avv. Morescanti: Nel pubblico, c'era anche il giornalista dell'Ansa?
Bianchi: Sì era pubblico, io portai un mio amico che assistette.

Difesa Pairetto: Qualcuno Le suggerì di muovere la mano a seconda di colpi di tosse?
Bianchi: No.
Difesa Pairetto: Pairetto e Bergamo la indirizzarono in qualche modo?
Bianchi: No, se così fosse stato il giorno dopo avrei fatto lo scoop della vita e sarei diventato famoso.
Difesa Pairetto: Quindi si può dire che il sorteggio era regolarissimo?
Bianchi: Assolutamente si!

Entra il teste Simone Nozzoli, giornalista.
Avv. Morescanti: Ha mai seguito i sorteggi
Nozzoli: Sì, nel 2003-2004 e 2004-2005
Avv. Morescanti: Da chi venivano scelti i gionalisti?
Nozzoli: Dal presidente dell'Ussi regionale un giorno prima.
Avv. Morescanti: C'era un criterio?
Nozzoli: Di solito uno per ogni testata.
Avv. Morescanti: I designatori sapevano chi c'era al sorteggio?
Nozzoli: Non so lo, io mi sono presentato direttamente al sorteggio a Coverciano.
Avv. Morescanti: Come spettatore oltre a lei chi era presente in sala?
Nozzoli: Almeno 7-10 gionalisti
Avv. Morescanti: Ha mai fatto caso se qualcuno telefonava per comunicare il sorteggio?
Nozzoli: Certo, lo facevano in diretta durante lo svolgimento.
Avv. Morescanti: Quando Lei ha partceipato cosa è successo?
Nozzoli: Il sorteggio funzionava così: Pairetto estraeva da un'urna le palline contenenti le partite e leggeva la partita, poi il giornalista estraeva una pallina per volta, la dava a Bergamo che leggeva il nome dell'arbitro.
Avv. Morescanti: Sapeva quali erano i nomi inseriti?
Nozzoli: No.
Avv. Morescanti: Poteva capirlo in qualche modo?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: Lei ha inserito la mano nell'urna ed ha estratto tutte le sfere. Ha notato se qualche sfera era diversa della altre?
Nozzoli: Le ho toccate tutte e non ho notato differenza.
Avv. Morescanti: Ma anche se fossero state diverse, poteva sapere che nome c'era dentro?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: Quindi se il designatore, una volta estratta la gara, volessi fare capitare un certo arbitro avrebbe potuto farlo senza la compiacenza del giornalista?
Nozzoli: Assolutamente no
Avv. Morescanti: A Lei è stato chiesto qualcosa?
Nozzoli: No
Avv. Morescanti: Quindi può escludere qualunque pilotaggio del sorteggio?
Nozzoli: A quelli a cui ho assistito io sì.

Difesa Lotito: Lei, quando è arrivato per il sorteggio, le palline erano già nell'urna e contenevano già il nome dell'arbitro, o Lei ha partecipato al confezionamento?
Nozzoli: No, le palline erano in buste che venivano aperte e versate nell'urna.
Difesa Lotito: L'inserimento del fogliettino nelle palline del nome dell'arbitro è stata fatta in sua presenza?
Nozzoli: No, io ho solo estratto erano già pronte.
Difesa Lotito: E quando ha assistito nelle altre occasioni anche erano già pronte?
Nozzoli: Sì.

E' arrivato Franco Baldini.
Ed arriva il momento del teste Franco Baldini.
Avv. Prioreschi: Vuole ricostruire la sua carriera?
Baldini parla della sua carriera.
Avv. Prioreschi: Nel corso della sua attività i rapporti con Moggi come sono stati?
Baldini: Formali.
Avv. Prioreschi: Buoni, cattivi, pessimi?
Baldini: Nessuna delle definizioni, avevamo rapporti normali, ma non gli andavo a genio.
Avv. Prioreschi: Lei li aveva definiti pessimi.
Baldini: Lo sono diventati.
Avv. Prioreschi: Lei conosce un maggiore che si chiama Auricchio?
Baldini: Certo.
Avv. Prioreschi: Ah lo conosce... e come lo ha conosciuto?
Baldini: Nell'estate del 2003, quando i carabinieri indagavano sull'iscrizione della Roma al campionato, i carabinieri indagavano e io, come consilente sportivo, non avevo cognizione di causa, ma non essendoci il direttore generale e, stando male il presidente Sensi, la Roma fece una conferenza stampa mandando me. Alla fine della conferenza stampa conobbi Auricchio e nel pomeriggio sono andato a fare una denuncia contro ignoti nella caserma.
Avv. Prioreschi: Successivamente che rapporti ha avuto?
Baldini: E' successo che nel marzo del 2005, quando ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avendo come ultima chance di dire la mia su quello che avevo visto in quegli anni, ho cercato di farlo ancora in carica e, quindi, prima di dimettermi feci le dichiarazioni televisve che sono agli atti. Auricchio mi chiese se avessi voluto mettere per iscritto le denunce che avevo fatto. Io dissi che non avevo grandi cose da riferire, se non qualche minaccia personale e dissi che non sapevo su che cosa basarmi per fare una deposizione. Qualche tempo dopo me l'ha richiesto ed io accettai.
Avv. Prioreschi: Quindi il contatto con Auricchio sarebbe iniziativa del maggiore.
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: E la colloca dopo le sue dimissioni.
Baldini: Tre, quattro settimane dopo, mi sono dimesso, a marzo 2005, e fui contattato qualche settimana dopo.
Avv. Prioreschi: Quindi se io Le chiedo tra l'agosto 2004 e marzo 2005 quante volte, e se ha visto Auricchio, la sua rfisposta è?
Baldini: Credo di averlo rivisto quando mi riferiva delle indagini sulle false fideiussioni, una o due volte.
Avv. Prioreschi: Lei ricorderà che io l'ho interrogata già a Roma
PM: C'è opposizione!
Presidente Casoria: Faccia la domanda diretta.
Avv. Prioreschi: Perché quando io l'ho interrogata nel processo Gea mi ha detto di non averlo mai visto?
PM: C'è opposizone, deve utilizzare i verbali non affidarsi ai ricordi.
L'avvocato Trofino consegna i verbali GEA al Presidente Casoria.
Rigettata l'opposizione del PM.
L'Avv. Prioreschi Legge il verbale dell'udienza Gea in cui Baldini dice di non avere mai visto Auricchio. Poi chiede: perché?
Baldini: In quel momento ero concentrato sullo sviluppo del caso fideiussioni, comunque confermo la realtà è che io l'ho incontrato
Avv. Prioreschi: A me delle fideiussioni non me ne frega niente. Ricostruiamo. Dopo l'agosto 2003 quante volte, e in quali circostanze formali ed informali ha incontrato il maggiore Auricchio?
Baldini: Tra l'agosto 2003 e marzo 2005 ho sentito o visto Auricchio una o due volte.
Avv. Prioreschi: Sia al processo Gea, che in questo, Auricchio ha detto che tra l'agosto del 2004 e il marzo 2005 Vi siete incontrati tre o quattro volte prima del suo interrogatorio, e tre o quattro volte dopo. Volevo capire, rispetto a questa dichiarazione chi sbaglia?
Baldini: Confermo quello che ho detto prima delle mie dimissioni l'ho incontrato una o due volte, dopo le mie dimissioni parecchie volte
Avv. Prioreschi: Come definisce i rapporti con Auricchio?
Baldini: Di conoscenza prima, di collaborazione dopo.
Avv. Prioreschi: Che intende per collaborazione?
Baldini: Poiché avevo dedciso che quel poco che avevo da dichiarare lo avrei fatto, mi sono prestato a collaborare, cosa di cui non mi dolgo, anzi ne vado fiero, ed ho indicato a Lui tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me per denunciare minacce e soprusi da parte di Moggi.
Avv. Prioreschi: In concreto che cosa ha detto?
Baldini: Ci sono delle persone che vengono a confessarsi con me che, secondo me, hanno più di una ragione per denunciare. Poi sono andato da queste persone a chiedere la loro disponibilità.
Avv. Prioreschi: Questo quando è avvenuto?
Baldini: Dopo le dimissioni.
Avv. Prioreschi: E' sicuro?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Vuole fare qualche nome di queste persone?
Baldini: Lo faccia Lei.
Presidente Casoria: No, lo dica Lei.
Baldini: Io questi nomi non li ho fatti nemmeno da Auricchio se non dopo aver chiesto la loro disponibilità.
Avv. Prioreschi: Quali sono i nomi?
Baldini: Non ho problemi a farli, ma non voglio mettere in mezzo altra gente, ma erano Canovi, Antonelli, Nelson Ricci.
Avv. Prioreschi: Quindi Lei ha contattato queste persone per sapere se erano diposte ad incontrare Auricchio?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Questa è stata la sua collaborazione, si è limitata a questo?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Non ha fatto altro?
Baldini: No.
Avv. Prioreschi: Poi vedremo... io La voglio aiutare. Sempre nel processo GEA, l'1 aprile 2008, è stato sentito Antonelli che ha riferito questa circostanza.
PM: C'è opposizione. Vanno fatte le domande, e si possono far rilevare le divergenze, ma non possono essere utilizate dichiarazioni di altre persone.
Presidente Casoria: Per me può farle, vada avanti.
Avv. Prioreschi: In quel verbale Antonelli riferisce che la interlocuzione con Lei è avvenuta nell'ottobre-novembre 2004, non dopo le sue dimissioni.
Baldini: Forse parlava delle situazioni che viveva, non le mie richieste di andare da Auricchio.
Avv. Prioreschi: Ma Antonelli era stato interrogato il 1° febbraio 2005 e, quindi, prima delle sue dimissioni che erano di marzo!!!!
Baldini: Questo è l'esatto ricordo che ho, basta, secondo me sono successive alle mie dimissioni.
Avv. Prioreschi: E perché Antonelli viene sentito a febbraio 2005?
Baldini: Non posso saperlo.
Avv. Prioreschi: Quindi Lei dice di non avere fatto altro se non fare quei nomi?
Baldini: La mai colaborazione è questa.
Avv. Prioreschi: Lei conosce la giornalista di Milano Finanza Augelli?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Quando l'ha conosciuta?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Ma questa persona Lei l'ha incontrata con il maggiore Auricchio?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: E quando io Le avevo chiesto se c'era stata altra collaborazione perchè non le è venuta in mente?
PM: Opposizione.
Presidente Casoria: Ci spiegi, vada avanti.
Baldini: Io ho cercato di spiegare ad Auricchio come andavano alcune cose nel calcio e l'incontro con Augelli serviva a spiegare come funzionavano le società di calcio dal punto di vista economico.
Avv. Prioreschi: E allora perchè non me ne ha parlato?
Baldini: Collaborando con Auricchio per fargli capire come funzionava il sistema calcio mi serviva qualcuno che gli spiegasse come funzionavano le società.
Avv. Prioreschi: Insomma, quando e dove vi siete incontrati?
Baldini: Non me lo ricordo.
Avv. Prioreschi: Prima o dopo le dimissioni?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Avete parlato anche di Capitalia, o Geronzi?
Baldini: Si è parlato perché, evidentemente, fanno parte del sistema calcio.
Avv. Prioreschi: E di chi altri ha parlato del sistema calcio?
Baldini: Non posso ricordarmi di una conversazione avvenuta anni fa.
Avv. Prioreschi: Presidente Le chiedo di ammonire il teste perché reticente.
Baldini: Allora inventerò qualcosa.
Presidente Casoria: No, deve essere vero che Lei non ricorda.
Avv. Prioreschi: E che ha detto la Augelli ad Auricchio?
Baldini: Si parlava di come le società fosseto indebitate nei confronti delle banche.
Avv. Prioreschi: E' stata una sua iniziativa di dire ad Auricchio "andiamo dalla Augelli"?
Baldini: Sì, credo di sì.
Avv. Prioreschi: Lei sa il maggiore Auricchio, queste notizie apprese dalla Augelli, quando le ha riferite all'autorità giudiziara?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Se Le dico novembre 2004? C'è una intercettazine tra lei e Mazzini in cui Lei dice: "Ascolta tra un po' quando farò il ribaltone e butto tutti di sotto io ti salverò". Era il 4 aprile 2005 che voleva dire?
Baldini: Se oltre a riferire la telefonata si potesse sentire anche l'audio, si capirebbe che non si sa chi dei due scherza di più. Non c'è niente di serio, solo una speranza.
Avv. Prioreschi: E quando dice che non lo ha nominato, ma ha parlato solo di Moggi, Giraudo e Carraro, scherza anche?
Baldini: Certo, non è una telefonata di cui posso andare fiero, ma era un tono scherzoso.
Avv. Prioreschi: Ma ha veramente parlato di Moggi, Giraudo e Carraro?
Baldini: Posso anche aver fatto i nomi, ero già stato contatatto dal maggiore Auricchio.
Avv. Prioreschi: Quindi non c'erano solo Antonelli e gli altri, abbiamo scoperto anche che c'era la giornalista, adesso Moggi, Carraro e Giraudo. Quando raccomanda Castagnini, scherzava?
Baldini: E' l'unico punto serio, ma non era una raccomandazione, perché Castagnini aveva già avuto un colloquio con l'Arezzo e il senso era che Castagnini non c'entrava niente con Baldini, ad un certo punto dico "Dì a Moggi che io e Castagnini abbiamo litigato da bambini".
Avv. Prioreschi: E quando parla di Veltroni era serio?
Baldini: In quella parte dico che potevo parlare anche con Veltroni, ma il senso era quello.
Avv. Prioreschi: Ma poi questi nomi all'autorità giudiziaria li ha fatti, o no?
Presidente Casoria: Che intende come autorità gudiziaria?
Avv. Prioreschi (rivolto al presidente): Baldini ha avuto l'onore di essere interrogato da solo da Auricchio. Li ha fatti 'sti nomi?
Baldini: Penso di sì, una cosa è il colloquio, una cosa la deposizione. Non ricordo cosa è stato detto in una, e cosa nell'altra.
Avv. Prioreschi: Lei ha parlato di minacce e soprusi, a che si riferiva?
Baldini: Lei parla delle mie, o di quelle degli altri?
Avv. Prioreschi: Tutte
Opposizione: Quelle de relato non si possono dire se non con nomi e cognomi.
Presidente Casoria: Dica le Sue.
Baldini: Le mie si riferiscono a quelle ricevute alla cena di Natale del 2001, o del 2002, in cui mi disse: "Come mai per mio figlio è così difficile ottenere contratti con giocatori della Roma. Ma vediamo che si può fare, sai com’è un anno si lavora qui un altro da altre parti, altri ancora non si lavora".
Avv. Prioreschi: E quelli di altre persone?
Baldini: Giocatori che non potevano andare in una squadra, piuttosto che in un’altra.
Avv. Prioreschi: Ha mai ricevuto altre minacce?
Baldini: In tribunale quando si è avvicinato con le dita e mi ha detto "Stai attento pezzo di merda che finisci male", prima di un'udienza Gea. In un’altra udienza durante la mia deposizione mi minacciò con la mano, ma ogni settimana c’erano dichiarazioni, diffamazioni.
Avv. Trofino: Lei ha detto che il suo atteggiamento era anche dovuto alla paura di perdere il posto; che intendeva?
Baldini: Che se Moggi avesse voluto avrebbe potuto disporre di tutto, questo è un uomo senza qualità.
Moggi si alza e cerca di intervenire, stoppato da Trofino.
Presidente Casoria: In che modo Moggi poteva influire sul suo posto alla Roma?
Baldini: Ma mi è stato chiesto se ho perso il posto o se ho ricevuto la minaccia? Io la minaccia l’ho ricevuta.
Avv. Prioreschi: Lei sa di alcuni giocatori ceduti dalla Juve al Messina?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: E come si è espresso su questi giocatori?
Baldini: Ho esposto delle perplessità.
Avv. Prioreschi: Quali sono state le Sue considerazioni che ha fatto quando è stato sentito da Auricchio?
Baldini: Ho detto che a parer mio erano delle cessioni forzate con valori non congrui al mercato e che secondo me c’era un accordo tra Messina e Moggi per giustificare squlibri di bilancio.
Avv. Trofino: Contestazione. A questa domanda Baldini rispondeva che cessioni di giocatori come Aronica, Lavecchia e Guzman che erano giocatori che nessuno avrebbe mai preso in prestito, erano operazioni fatte per ottenere anche favori arbitrali. Come fa a dire che erano sopravvalutati se non sapeva nemmeno il valore?
Baldini: Ma come, lo sapevo, era su tutti i giornali. Il mo pensiero era che il Messina, acquistando questi giocatori a quel valore, cercasse di ingraziarsi Moggi e, attraverso lui, il settore arbitrale che in qualche modo controllava.
Avv. Trofino: Peccato che quei giocatori erano in prestito!
Baldini: Se il trasferimento è avvenuto in mero e puro prestito e non con riscatto obbligatorio, non ho altro da dire se non che mi sono sbagliato.
Avv. Trofino: Benissimo! Ma si è sbagliato anche su Taddei. Che poi è andato alla Roma.
Baldini: No, non quell’anno, mi fu detto che anche dopo aver fatto l’affare dovevo strappare tutto perché c’erano problemi e Taddei è rimasto a Siena ed è andato a Roma solo l’anno dopo a scadenza di contratto. La Roma non ha potuto avere il giocatore l’anno in cui lo voleva.
Avv. Trofino: Nel corso dell’audizione con Auricchio non ci sono state interruzioni, un caffè?
Baldini: Non ricordo.
Avv. Trofino: Siccome è durata molte ore… nel corso della deposizione Auricchio Le ha fatto ascoltare telefonate, Le ha riferito dichiarazioni di altri testi?
Baldini: Assolutamente no.
Avv. Trofino: È mai stato a pranzo con Auricchio a Trigoria?
Baldini: Se non è stato nell’occasione della conferenza stampa no.

UDIENZA TOLTA E APPUNTAMENTO AL 12 OTTOBRE.

Del ruolo di Baldini nel caso Calciopoli ci occupiamo da tempo, dall'aprile 2008, con degli articoli che è interessante rileggere:

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