Ormai con l'andare avanti nel processo, sopratutto dopo l'udienza del 15 marzo, sono uscite testimonianze troppo evidenti, che qualunque persona normodotata, definirebbe schiaccianti per definire Calciopoli la più grande "bufala" sportiva del dopoguerra.
Nessuna prova a sostegno dell'accusa. Testimoni che portano perizie di parte senza firma, che valgono come le affermazioni di Topolino e infine testimoni dell'accusa che alla fine inguiano contro ogni incontrovertibile dubbio altre società e pressate dalla difesa danno chiari segno di instabilità. Insomma, basterebbe questo affinche una Federazione equa sospendesse tutto e prendesse immediatamente dei provvedimenti.
Purtroppo e ve lo diciamo subito, non si muoverà nessuno. Perchè? Perchè hanno paura. Hanno paura di dover denunciare al mondo il grande errore commesso nel 2006, quando per seguire i media, si abbracciarono le forche....r si creò un'ingiustizia "epica".
Ora, tornare indietro, vorrebbe dire dimostrare di aver sbagliato tutto e essere sbeffeggiati ancora di più dall'opinione pubblica straniera. Quindi non aspettiamoci nulla, faranno arrivare tutto entro i termini della prescrizione e faranno passare in cavalleria la cosa, ne siamo sicuri, anzi ultra sicuri.
Magari daranno risarcimenti indiretti (....indonvinate quali?) ma nulla direttamente. Noi, però non ci stiamo e siamo pronti a denunciare a tutte le principali testate europee questo mutismo e rassegnazione dei media e della federazione italiana.
Noi non abbiamo paura, anche a costo di rimanere soli, del resto sono quattro anni che lottiamo contro gli indossatori di scudetti altrui e non molleremo facilmente...adesso, sperando che almeno all'estero ci sia qualcuno in grado di valutare dove sta la ragione e dove il torto.
Massimo stai tranquillo che tanto adesso arriverà dino il paladino degli interisti e riempirci la testa con le sue chiacchiere dimostrando che moggi è il mostro di firenze, che gli juventini sono una setta massonica e che l'inter non vinceva prima perchè rubavano gli altri!
RispondiEliminaL'altro ieri sono partite ufficialmente le celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia:
RispondiEliminaSi va dal primo campionato italiano disputato a Torino l’8 maggio 1898 ai Mondiali del 1934 e 1938 vinti dalla Nazionale di Pozzo, dalla tragedia del Grande Torino alle vittorie dell’Inter di Herrera, dal Milan di Rivera a quello di Sacchi, dalla delusione azzurra del 1970 (sconfitta in finale di Coppa Rimet dal Brasile) alla grande vittoria del 1982, per concludere il percorso con i Mondiali del 2006 e il triplete interista dello scorso maggio. Sky Sport riesce poi a menzionare anche gli scudetti di Fiorentina, Cagliari, Lazio e del Napoli di Maradona, senza dedicare una parola alla squadra con più tifosi al seguito e più titolata: la Juventus. Perché non parlare della Juventus degli anni ’30, vincitrice di 5 scudetti di fila, quella che ha costituito l’ossatura per le vittorie della Nazionale di Pozzo, con 9 giocatori “prestati” alla Nazionale nel ’34 (Bertolini, Boris II, Caligaris, Combi, Ferrari, Monti, Orsi, Rosetta e Varglien I) e due nel ’38 (Foni e Rava)? Perché non accennare alla Juve di Sivori, Charles e Boniperti, quella che davvero è stata un’ottima collante per l’Italia, visto che negli anni ’60 i tanti meridionali emigrati a Torino condividevano con le persone del posto una grande passione per la propria squadra del cuore? Perché non ricordare la Juventus del 1977 che vinse la Coppa Uefa contro l’Atlethic Bilbao, ancora oggi unico caso di vittoria internazionale di un club italiano composto interamente da giocatori italiani? Perché non citare la Juventus degli anni ’80, capace di diventare il club primo d'Europa a vincere tutte le competizioni dell'UEFA e, a seguire, il primo del mondo a vincere tutte le competizioni ufficiali per club, quello che disputò tre finali Uefa consecutive, e che andò a costituire (con Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi) l’ossatura dell’Italia Mundial del 1982? Perché non ricordare la splendida vittoria della Champions League del 1996 sotto il cielo di Roma, ad opera di quella Juve che fece quattro finali dal 1995 al 1998 segnando una striscia di 58 gare consecutive disputate in competizioni internazionali? Probabilmente dovremmo ringraziare la Gazzetta per non aver parlato della tanto cara Calciopoli, quando scorrono le immagini del trionfo del Mondiale del 2006, senza ovviamente menzione alcuna per il blocco juventino composto da Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Del Piero e per l’ex Lippi. Sarebbe stato esagerato chiedere la citazione di tutti gli eventi sopra elencati, ma rimaniamo sbigottiti all'idea che una squadra come la Juventus non abbia di diritto un posto d'onore nell'élite dello sport italiano, e non sia ritenuta meritevole di entrare nell’olimpo dello sport e nell’immaginario collettivo degli italiani per almeno uno dei tanti successi della storia bianconera.
Ignorando questi successi, si è deciso di ignorare anche personaggi come l’Avvocato Agnelli, Boniperti, Trapattoni, Platini, Lippi, Del Piero, che non meritano meno considerazione rispetto ai Moratti, Berlusconi, Mazzola, Herrera, Sacchi decantati nei video di cui sopra per la loro personalità, per il gioco imposto o per il talento calcistico.
“Piaccia o non piaccia” la Vecchia Signora rimane la squadra più titolata d’Italia, quella che ha conquistato 53 trofei ufficiali (per noi sono sempre 29), detentrice di altri record che è possibile consultare sugli almanacchi o nella grande quantità di dati offerta da Internet; ed è stata anche l’unica a dare risalto a questo anniversario con una targhetta celebrativa applicata sulle maglie dei giocatori nel corso dell’ultimo Juventus-Milan.