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domenica 30 gennaio 2011

Andrea devi lottare per la gestione individuale dei diritti tv

Si stanno svegliando.... piano piano si stanno svegliando e accorgendo che il mondo del pallone cambia, esiste la globalizzazione e non si deve più coltivare l'orticello per essere felici.

La legge definita "diritti tv collettivi" sulla suddivisione dei diritti, applicata seguendo il modello inglese è stata un "grande errore". Ormai è chiaro e semplice. L'ingerenza della politica di allora e in particolare della commissione guidata dal Ministro Melandri sembra non essere stata, a nostro avviso, così brava da trovare la soluzione migliore.

Perchè? Primo perchè l'Inghilterra è un pease diverso con ricavi proporzionati tra botteghino, merchandising e con una tifoseria molto localizzata. L'aver privato in Italia alcune grosse società di ricavi del 10% circa ne ha limitato le risorse, limitando anche il mercato e a cascata anche i ricavi delle piccole società.

Prima la Juventus investiva 100, ora è costretta a investire 70 perchè dai diritti tv prende meno. Ne consegue che investe di meno anche sul mercato domestico e squadre che una volta erano fucina ne risentono a cascata.

Già ieri Andrea Agnelli ha parlato di diminuzione dei ricavi in seguito alla nuova direttiva dei diritti tv. Noi ci chiediamo, non è possibile tornare ai diritti individuali? Non è meglio che chi genera lo spettacolo venga retribuito secondo i parametri che gli competono?

Questa diminuzione dei ricavi ha anche avuto riflessi sulla competitività delle squadre italiane in Europa.

Oltre a questo c'è anche la situazione di Dalhia tv che è sull'orlo del precipizio. Insomma, a noi sembrerebbe molto più utile tornare alla gestione individuale dove la regola di mercato fa la legge e dove viene garantita una mutualità di partecipazione, magari presa dal 10% dei ricavi di ciascuno e ripartita poi in parti uguali. Bisognerebbe poi capire i criteri attuali di spartizione dei diritti, tra bacini di utenza e meriti sportivi. Insomma, parametri che hanno secondo noi una volatilità troppo alta. Riteniamo giusto che per esempio il Palermo prenda la cifra corretta per il suo valore e per l'apporto che i suoi tifosi portano come ricavo alle tv e così tutte le squadre. In questo momento di difficoltà la mutualità vale fino ad un certo punto, perchè poi i risultati in Europa sono sotto gli occhi di tutti.

Se Andrea Agnelli vuole aumentare i ricavi dovrebbe iniziare con Milan e Inter questa volta una lotta proprio da qui affinchè i ricavi siano proporzionali e dettati dal valore che solo Sky, Mediaset e le altre emittenti possono dare a un prodotto, che vale in quanto ci sono le stars che sono Milan, Inter, Juventus, Napoli, Roma e che vanno retribuite secondo le regole di mercato e non secondo le regole della mutualità. Garantendo risorse adeguate si avrebbe competitività in Europa adeguata. In caso contrario, spartizione, gran confusione, campionato di basso livello e figure "barbine" in Europa.

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