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lunedì 17 maggio 2010

L'EVOLUZIONE DEL PROGETTO

Nel 2006, tra rabbia e costernazione, avevamo sentito parlare di 5 anni per poter tornare a vincere. Oggi, dopo 4 scudetti nerazzurri, grosse delusioni, allenatori più o meno bravi, giocatori più o meno bravi i tifosi si ritrovano a sentir parlare di progetto.
Le prime parole di Marotta sono: "La Juventus deve tornare immediatamente alla poszione che le compete in ambito nazionale e internazionale. Ci sarà molto da lavorare, ma non bisogna dimenticare le risorse che già sono a disposizione. La squadra dà 8 giocatori alla Nazionale. Non bisogna procedere ad una rivoluzione, piuttosto serve un'evoluzione".

A sentire parlare di evoluzione, di primo acchito ho pensato al programma Ciao Darwin, poi leggendo con attenzione, mi sono ricreduto e personalmente l'approccio di Marotta, lo ritengo ottimo. Su di lui avevo già manifestato fiducia nei giorni scorsi. Se si doveva puntare su un uomo di calcio, Marotta rappresenta sicuramente l'uomo migliore. Atalanta-Sampdoria e ora Juventus. Un percorso netto, snello e di crescita professionale che lo pongono al momento giusto nella piazza giusta. Detto questo anche le parole iniziali mi fanno ben sperare. Alla Juventus non servono rivoluzioni o cambiamenti radicali. Con i cambiamenti radicali abbiamo visto tutti che fine hanno fatto alcune società in passato. Alla Juventus servono persone che credano in un progetto e nelle persone che inseriranno in quel progetto. Per gli esperti di project management, i progetti si raggiungono con i piccoli passi e i piani e gli step intermedi, un passo alla volta quindi.
Personalmente non so quando la Juventus tornerà a vincere...difficile dirlo...Le altre parole di Marotta lo confermano: "Non era semplice, dopo il trauma di calciopoli, risollevare le sorti della squadra. Nel calcio, come nella vita, serve tempo. C'è bisogno di un progetto, ma bisogna fare anche i conti con gli avversari. Il calcio è un prodotto congiunto: bisogna essere bravi, ma bisogna anche essere più forti degli altri. Ora c'è l'Inter più forte degli ultimi 20 anni che rappresenta uno strapotere...La Sampdoria ha vinto e ha portato in prima squadra ragazzi di valore: questa è la strada da seguire".

E' vero, dopo Calcipoli la Juventus è ripartita da zero, il Milan ha dovuto affrontare difficoltà impreviste e di questo ha approfittato l'Inter che sta spadroneggiando in lungo e in largo, diventando quello che è ora.
Difficile dire ora se domani sarà possibile batterla, forse no. Tuttavia, la stagione della Roma dimostra che è possibile contenderle qualcosa fino all'ultima giornata. Le stesse vittorie dell’Inter in Europa sono state nette ma con piccole polemiche. La differenza tra Juventus e Roma non è abissale, come non era abissale quella tra Inter e Roma due anni fa nonostante i tanti punti in classifica.
Da oggi, la Juventus deve pensare con l'ottica di un progetto, un progetto concreto e non influenzabile da cause esterne. Tutti devono crescere a 360 gradi, anche i tifosi stessi che devono abbandonare isterismi in caso di sconfitte. La società deve essere schietta e non illudere nessuno, facendo blocco.
Detto questo, ripartire con un progetto sostenibile, valorizzare il patrimonio presente e i giovani in rosa è la chiave per costruire qualcosa che duri nel tempo.
I valori si tramandano con i giocatori che ci sono e che partono anche dal settore giovanile.
In squadra e in prestito, attualmente ce ne sono tanti che per una ragione o per l'altra non hanno potuto o non sono riusciti a dimostrare il loro valore. Anche da quello bisognerà ripartire.

Siamo fiduciosi che Marotta saprà trovare la giusta chiave.
Se poi sarà Del Neri il tecnico, da lui ci aspettiamo che sappia portare le cose positive delle esperienza avute e che non commetta più gli errori di Porto o Roma.
Visto il settimo posto in campionato, i tifosi sono consapevoli che il domani potrà essere solo migliore, che spodestare l'Inter sarà difficile, se non impossibile, ma che con un progetto ci si può provare, un progetto di evoluzione , non di rivoluzione.

Ascolta le parole di Del Neri e Marotta di ieri

3 commenti:

  1. massimo ci sono 2 cose che non mi convincono...
    -delneri sembra un ripiego....non ti pare che alle prime sconfitte sarà mangiato vivo?..
    -lui ha sempre giocato con il 4-4-2....e se camoranesi se ne andrà nella rosa della juve non ce ne sono di ali valide....quindi sarà necessario comprare 2 esterni di livello, ma il problema non era la difesa? poi se si vuole anke un attaccante forte....bateranno 80mln?
    non sarebbe il caso di rivalutare Diego e continuare a giocare con il trequartista?
    .
    saluti, matteo

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  2. Non mi convince assolutamente la coppia Marotta, Del Neri.
    Non pensi che il primo non abbia alcun palmares?
    Il secondo dopo una vita in serie A non ha mai allenato club di prima fascia ed in più non ha mai vinto nulla.
    Il ritorno al 4-4-2 è un suicidio. Dei club vincenti non lo usa nessuno, la rinuncia al trequartista abbassa notevolmente il tasso tecnico del centrocampo e di consegenza la pericolosità in atacco.
    La Juve di Capello nelle coppe ha sempre deluso ed il Mou ha dovuto cambiare radicalmente l'Iter dello scorso anno per vincere in Europa.
    La vedo male, non mi convince e non vedo tutto questo ottimismo.

    In più è stato dimissionato Bettega, un vincente da giocatore e da dirigente.

    Saluti Luca

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  3. Carissimi,
    comprendo tutte le vostre perplessità, che poi in fondo sono anche le mie.
    Marotta è veramente bravo, su di lui dubbi non ne ho. E' bravo a scoprire e lanciare giocatori.
    Pensare che domani si possa vincere è un'utopia.
    Purtroppo per tornare a vincere ci vogliono due cose:
    -tanti soldi
    - programmazione e staff adeguato

    Ora poniamo le basi per ripartire. Poi vedremo...
    Alla fin fine anche l'Inter dovrà far giocare qualche italiano prima o poi... oltre a Balotelli

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