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tuttojuve
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lunedì 29 marzo 2010
SI alla contestazione, NO alla violenza
Ultimamente, siamo sempre stati molto critici con giocatori, squadra e società, a volte non lesinando ironia e battute al vetriolo. In ogni caso in verità. consideriamo tutte le critiche come costruttive, perchè i tifosi bianconeri, "quelli veri" alla fine vogliono sempre bene ai propri giocatori, in ogni caso. Dispiace che quindi oggi alcuni abbiano superato le barriere del lecito e sfociato la protesta in violenza fisica verso Zebina. Avevamo scritto anche una lettera a Jonathan,tempo fa per spronarlo a dare di più agli occhi dei tifosi. In ogni caso, quelli che si permettono di alzare le mani non sono da considerare tifosi. Esiste il troppo amore, che può sfociare in odio se quel troppo amore porta delle grosse delusioni, tuttavia quell'odio non può e non deve sfociare in violenza. Oggi la Juventus ha vinto, dopo tanto tempo, ma quei tifosi che hanno sfociato la delusione hanno sicuramente perso. E non hanno perso solo loro, ma hanno fatto perdere la gioia di tifare anche a quelli che sentono di questi episodi e non si identificano minimamente in questi. Nelle difficoltà, bisognerebbe stare uniti e poi fare i conti alla fine. Si può contestare, ma esitono tempi, modi e luoghi.Se le contestazioni superano i limiti, nonsi fa altro che danneggiare l'immagine, ora sbiadita della Juventus. In ogni caso, i giocatori dovrebbero pensare che esistono anche i tifosi a casa, e sono tanti...che quasi con le lacrime agli occhi hanno seguito le vicende bianconere di quest'anno e giocare anche e soprattutto per loro. Se sapranno farsi forza a vicenda sapranno risollevarsi e dimostrare a chi ha contestato in modo civile, ma soprattutto a quelli che l'hanno fatto in modo violento che solo stando tutti uniti si possono raggiungere i risultati.
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