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martedì 21 giugno 2011

l'inter e la sindrome... da il fatto quotidiano...

inserisco qui questo articolo, per segnalare come non sono il solo ad aver scritto quei pezzi sull'inter e moratti...

L’Inter e la “sindrome
della sfigata compiaciuta” Dopo anni di successi, torna la maledizione dello "splendido perdente". Leonardo se ne va, Bielsa dice no, si spera in Mihajlovic“Diamogli l’Inter, così non farà troppo danni”. La vulgata secondo cui la famiglia Moratti, tra le più facoltose d’Italia, confinò il non troppo talentuoso Massimo alla prescindibile gestione del giocattolino nerazzurro, è sempre circolata. Torna di moda, ammesso che sia mai passata, ora che l’Inter sembra una volta di più la Pora Camilla: tutti la vogliono, nessuno la piglia. Leonardo andrà al Paris Saint Germain come Direttore generale, lasciando la panchina vacante. Gli allenatori dovrebbero litigare per sedercisi, ma Moratti sta collezionando un’avvilente serie di no (anche se lui smentisce). Su tutti quello di Marcelo “Loco” Bielsa, ex ct di Argentina e Cile, tratteggiato dalla stampa italiana come un mezzo matto che ha beneficiato della legge Basaglia.

Per la cronaca, Bielsa ha preferito all’Inter l’Athletic Bilbao, che non vince nulla dal governo Rumor. Si segnalano, tra i possibili rifiuti, quelli di Ancelotti e Capello. Restano, tra i papabili, Gasperini, Mihajlovic (il favorito) e Delio Rossi. Non esattamente gli Einstein della tattica. L’Inter, dopo Calciopoli, ha vinto tutto. Anche in un anno debole come la scorsa stagione, può vantare un piccolo triplete. Eppure la Sindrome da Sfigata Compiaciuta, che si vanta degli errori come un Paperino puerilmente narciso, non è stata fugata. Per la famiglia Moratti è periodo di slavine. L’ex sindaco di Milano, Letizia Brichetto in Moratti, moglie del fratello maggiore di Massimo (Gianmarco), ha perso le ultime amministrative zimbellata da tutta Italia (Red Ronnie escluso). Bedy Moratti, ex attrice e sorella maggiore, soffre per le sorti della Beneamata mostrando ciclicamente la pettinatura bicolor a Quelli che il calcio.

Nel mezzo, solo contro tutti, unico onesto (autoproclamatosi tale) in un mondo di ladri, Massimo Moratti. Nato nel 1945, presidente dell’Inter dal 1995, dimessosi due volte per depressioni varie e puntualmente tornato. Coniugato con Emilia Bossi, attivista ambientalista. Emblema del Presidente Buono, santino a uso e consumo di una gauche caviar secondo la quale anche la sua ingenuità è testimonianza di venerabile immacolatezza (e giù, retorica come se piovesse). Fino al 2006, Moratti ha sbagliato tutto. Il Luther Blissett dei presidenti. Solo lui poteva coprire di soldi la foca monaca Recoba, solo lui poteva acquistare i Caio e i Rambert, solo lui poteva sperperare un patrimonio che ne basterebbe la metà per risanare il Belize. Solo lui poteva esonerare più allenatori di Zamparini.

Grazie a Calciopoli ha collezionato scudetti e una Champions League, emulando il padre Angelo e senza mai dismettere le vesti curiali del Sognatore Integerrimo. Eventuali inciampi oscuri – Passaportopoli, ruolo di Telecom e Tronchetti Provera, pedinamenti di giocatori – vanno generosamente derubricati alla voce “facezie”. La carriera di Moratti Il Buono può essere divisa in due fasi. La prima antecedente a Calciopoli, lo vedeva divinizzato da chi si accontentava della caricatura del beautiful loser: Moratti perdeva e quindi veniva amato.

Anzitutto dai tifosi illustri, dagli intertristi Serra e Severgnini, Vecchioni e affini. Più sbagliava e più si mitizzava, secondo un’antica usanza snobistica sinistrorsa. Moratti era il contraltare politico di Berlusconi, il Don Chisciotte della pelota, anche se il protagonista di Cervantes non veniva esattamente da una stirpe di petrolieri e non risulta sia mai stato amministratore delegato di un’azienda (Saras) che il 26 maggio 2009 ha visto morire tre operai durante “banali” operazioni di manutenzione. In quegli anni, precisamente nel 2004, la casa editrice Limina pubblicò un volumetto esilarante, Minimo Moratti, in cui si ripercorrevano tutti i disastri del presidente. L’opera, a conferma che i Buoni accettino poco cristianamente le critiche, non era firmata per timore di ripercussioni. Gli autori si celavano dietro i nick sarcastici “Roberto Carli” e “Ronaldo Crespi”, come i firmatari della biografia di Moggi – Lucky Luciano, Kaos edizioni – preferirono nascondersi dietro gli pseudonimi “Ala Sinistra, Mezzala Destra”. La seconda fase è quella dei Trionfi. Dura da cinque anni, ma non è bastata a cancellare il passato tafazzista.

Ecco perché nessuno, oggi, vuole andare all’Inter: non solo perché la squadra è “pazza” per antonomasia e inno societario, ma perché tutti conoscono l’agire masochisticamente insondabile del Padrone. La competenza non lo ha mai intaccato e la sadica Nonciclopedia lo sbertuccia impietosamente, definendolo “presidente della Banda degli Onesti”, “boss della Serie A succeduto a Luciano Moggi” e “Denti Marci”, per quella fiera allergia alla detartrasi che rimanda al Giuliano Ferrara di Radio Londra.

È come se, per un miracoloso effetto di osmosi inversa, l’Inter vincesse nonostante lui. Per alzare qualche trofeo, Moratti ha dovuto sperare nella magistratura (Calciopoli), affidarsi a un allenatore che detestava (Mancini) e consegnare il giocattolo a un uomo che non gli somigliava in nulla: supponente, carismatico, arguto, polemico, furbo, vincente. Ovvero Mourinho, ovvero la Nemesi. Moratti vive nel paradosso frustrante di dover violentare se stesso per continuare la scia di successi. È un sognatore didascalico costretto a barattare le utopie infantili con dosi massicce di real politik. Corteggia tutti, ma nessuno lo vuole. E trionfa solo quando non si comporta da Moratti: quando agisce suo malgrado. Avrebbe un futuro come prossimo leader del Partito democratico.

22 commenti:

  1. ciao,
    ho anche io un blog.
    volevo sapere se eri interessato a fare il blog roll ossia a segnalare il mio blog sul tuo e vice versa.
    io sono un tuo fan! ;)
    grazie

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  2. ciao volentieri, un caro saluto,
    Massimo

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  3. quando ziliani ne dice di cotte e di crude sulla rube prendi il fucile, qui riporti.

    finchè non si inventano i fatti, siete liberissimi di scrivere quello che vi pare su chi vi pare, e non hai certo bisogno di riportare un editoriale del fatto per dimostrare che non sei l'unico a pensare male di moratti.

    siete in tanti a pensare male di moratti, certo, meno di un quarto rispetto a quelli che pensano male di moggi (tutta l'italia, anche chi non segue calcio, solo alcuni di voi rubentini, e neanche troppi, lo osannate ancora) ma è un altro discorso.

    siamo in regime di libertà di stampa, almeno in teoria, quindi niente da contestare.

    basta, ripeto, che non ti inventi falsità per dimostrare le proprie opinioni.

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  4. Sul discorso falsità, insisto che riportare i no all'Inter, come riporta anche l'articolo del fatto da me citato non è riportare falsità, semplicemente prendere un fatto e renderlo un pò pungente.
    Le vere falsità le hanno scritte i quotidiane e riportate i media su Calciopoli e pure su Scommessopoli. Ricordi quanto detto su Signori per esempio e come viene rivisto oggi?
    Li sta la falsità vera non credo la mia...

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  5. ma tu hai sentito l'intervista di signori e da buon boccalone con interessi personali garantisti lo scagioni. ma lo scagioni tu.

    per gli inquirenti lui è, e resta, il capo operativo dei circuito bolognese.

    infatti il gip ha precisato che il suo stato di libertà è stato ripristinato solo perchè non sussistono le ragioni per cui limitare la libertà prima di sentenza definitiva, che sono fuga (è un volto noto difficile che scappi senza essere identificato), inquinamento prove (sono tutte nelle mani degli inquirenti), e la reiterazione del reato (i campionati sono tutti finiti).

    sulla difesa di calciopoli ti rispondo nel nuovo post.

    le falsità non so più come spiegartelo, le dici quando dici che sono i tecnici ad aver rifiutato l'inter perchè hanno annusato il vero moratti.

    comunque insisti pure a fingere di non capire, entrambi sappiamo che hai capito, e se ti piace fare giornalismo meschino buon per te.

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  6. su signori, aspettiamo a parlare, se verrà fuori che ha movimentato soldi etc con prove certe sarà giusto condannarlo. Signori ha fatto una grande carriera ed è facile colpire il bersaglio grosso.
    Annusare il vero Moratti ribadisco vuol dire non essere convinti del progetto inter. Noi non sappiamo se le motivazioni addotte da Bielsa, Capello o Villas Boas sono reali oppure degli specchietti per le allodole, la certezza non ce l'abbiamo, su questo dovrai convenire.

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  7. no, è che capello ha accettaqto ma ha detto no la FA, con villas nboas semplicemente non si voleva pagare la clausola, e secondo me è stato un errore di moratti ma è un altro discorso, e bielsa ha rifiutato persino la proposta da 5 milioni netti all'anno dall'atl bilbao, l'inter offirva meno della metà, per intendersi.

    però va beh, hai deciso che è così, e allora è così. ti aspetto nel nuovo post.

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  8. ah, lo stesso figlio di capello, suo agente, ha detto stamattina che è stata la FA a bloccare tutto, e che il padre era già d'accordo per 22 milioni in 3 anni (chiamalo fesso)

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  9. Francamente non credo alle dichiarazioni di facciata, secondo te credo che Villas Boas aveva detto si alla Juve e Marotta ha bloccato tutto, perche VB voleva 6 milioni e la juve ne offriva 1,5?

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  10. A Pavan...

    Te sei Ossessionato dall'Inter....

    Pensa alla salute.....

    Publio! Te pensa alle noccioline......

    ih ih ih.

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  11. guarda, il chelsea paga la clausola e se lo porta a casa. villas boas non avrebbe motivo di accettare il chelsea e non l'inter, visto che è in ottimi rapporti sia con la dirigenza che con i giocatori dell'inter, e visto che, si sa, moratti paga bene e per gli allenatori di cui si fida fa anche grandi campagne acquisti.

    comunque fesso non ci sono, capito mi hai capito, se vuoi continuare a raccontare balle andando contro tutto quello che i diretti interessati hanno detto, bene, fallo.

    ti va bene che sei un pesce piccolo e ti puoi inventare quello che vuoi senza conseguenze.

    passo e chiudo, la mia l'ho detta e non intendo ripeterla più.

    continua con le tue fregnacce così i 4 pirletta dei tuoi accoliti continueranno a idolatrarti.

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  12. Be vedo che però il sito è seguito da molto sfinteristi che negano l'evidenza dei fatti... beata ignoranza!

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  13. già anonimo delle 09:53...come dissentire?

    anonimo rettile uscito dal terrario delle 9:41, tu pensa alle tue posteriora visto che una nocciolina te l'ho piantata lì giusto ieri...prevedo un attecchimento incredibile, visto il substrato ad alto potere concimante...

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  14. comunque il pezzo è a tratti sublime...chi l'ha scritto?

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  15. visto che sei cosi bravo con il copia incolla pavan insrisci l'articolo di crosetti sul vostro compagno di merenda moggi ma come mai non hai ancora commentato tale articolo uscito su repubblica giornale non vicino all'inter?e poi visto che fATE IRONIA SUI NO DI ALLENATORI CONTATTATI DALL'INTER io farei ironia sui no di tevez benzema,higuaun inler,sanchez,rossi ecc come mai rifiutano la juve?

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  16. publius! speriamo non nasca un altro mongolo gobbo...

    Oggi t'ho portato le chiquite...

    ih ih ih Serie B...

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  17. per altro caro pavancello, l'articolo che riporti sta sul giornale fondato da uno dei due autori di questo libro: http://www.kaosedizioni.com/sch_colpiditesta_luckyluciano.htm

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  18. il povero crosetti è un idiota come voi scimmie sfinteriste, che ha scritto una serie enorme di idiozie, che sono state puntualmente controbatture in questo articolo:
    Fare buona stampa a fronte di questo groviglio diventerà infatti, si può scommettere, sempre più difficile, mentre aumenterà il rischio che ad ogni nuovo annuncio del dipanarsi della storia i giornalisti si abbandonino al loro tifo - o peggio - e l'informazione spazzatura riempia giornali, tv e web.

    A questo rischio non s'è sottratto Maurizio Crosetti che, su Repubblica del 16 giugno, evidentemente in estasi per la radiazione di Moggi e miscelando radiazione, processo di Napoli, esposto Juve e vicende personali, azzarda un "Ci vuole coraggio a chiedere indietro quello scudetto". Diciassette righe di pancia, tra strafalcioni e belinate.
    A cominciare dal titolo. Perché è una belinata dire che la Juve ha chiesto indietro lo scudetto; richiederlo è roba da art. 39 del CGS per il quale, a Dio piacendo, ci vorrà ancora tempo e le debite condizioni. Per il momento il presidente Andrea Agnelli ha solo chiesto di revocare lo scudetto assegnato all'Inter, ha chiesto cioè di rimediare ad una scelta a suo tempo criticata da tanti, e che oggi va configurando un'autentica vergogna, che solo qualche super-fan dell'Inter e gli articoli di qualche suo giornalista-tifoso cercano di nascondere e negare. Il fatto davvero singolare è che ad ascoltare Crosetti in un suo intervento radiofonico di poche mesi fa si direbbe che anche lui fosse contrario a quell'assegnazione per cui delle due una: o Crosetti cambia idea molto facilmente, magari in dipendenza di dove scrive o parla, oppure in questo articolo su Repubblica lui non è naturale, per la troppa eccitazione per la notizia del giorno e cioè la radiazione di Moggi.
    Noi siamo per la seconda ipotesi (anche perché meno preoccupante) e rileviamo, tornando alle diciassette righe di pistolotto, come sia una buffonata sostenere che Moggi e Giraudo, con Mazzini, fossero "il massimo del potere possibile". Se veramente Crosetti prende per buona una bufala del genere, se veramente si prende sul serio anche dopo che l'estasi da radiazione sarà passata, ci aspettiamo che ci scriva sopra un bel libro, magari insieme con Travaglio..., e ci spieghi come faceva, dentro la Federazione di Carraro e fuori nel milionario mondo del calcio, la Juve di Giraudo-Moggi-Mazzini ad essere più potente del Milan di Berlusconi-Galliani-Mediaset e dell'Inter di Moratti-Tronchetti-Telecom-RCS.

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  19. E veniamo alla delinquenza di Moggi-Giraudo che è il perno dell'articolo, tanto da da far dire a Crosetti: "Erano (dirigenti e delinquenti, ndr): e non saranno più"; grazie, aggiungiamo noi, appunto alla radiazione.
    Sarebbe facile richiamare la vicenda Gea, prendere qualche articolo di Repubblica sull'argomento (di Crosetti, Zunino e compagni di redazione) all'epoca delle richieste del p.m. Palamara, leggere le motivazioni di questi giorni della Corte d'Appello e giocare con Crosetti come il gatto col topo ricordandogli quanto sia rischioso dire gatto prima di averlo nel sacco: nello specifico del suo articolo prima che si pronunci la giudice Casoria. Sarebbe facile, ma non lo facciamo.
    Ricordiamo solo che nell'abbreviato di Giraudo il giudice non ha sentenziato sulla costituzione dell'associazione a delinquere e che la condanna è stata comminata per il suo coinvolgimento, esclusa l'aggravante di averla promossa o costituita. Resta quindi demandato alla sentenza attesa per settembre il vero pronunciamento sulle responsabilità e sulla delinquenza di Giraudo e Moggi, a meno che Crosetti non intenda sostituirsi ai giudici anticipandoli (questo è un brutto vizio di quasi tutta la stampa nazionale, ma Crosetti, nel suo intervento radiofonico, assicurava non essere il suo caso).

    In chiusura di tale exploit, Crosetti si erge addirittura ad arbitro e dà il cartellino rosso alla memoria corta dell'Italia perché a Moggi è stato permesso di fare l'opinionista. Qui è evidente che c'è del rancore personale per vicende che esulano dal nostro commento: ci limitiamo solo a osservare, intimiditi, quale potrà mai essere lo stato ideale per Crosetti, visto che dovrebbe vietare ad un libero cittadino di fare l'opinionista, e quale dovrebbe essere in quello stato la funzione della stampa.
    Siamo così tornati alla stampa e alla sua funzione, diciamo in uno stato normale come l'Italia, magari peccando un po' di ottimismo; insistiamo sul rischio che, come nell'estate 2006, il sistema dell'informazione condizioni l'opinione pubblica, invece di informarla, con l'obiettivo di indirizzare verdetti e sentenze. L'articolo di Crosetti ci fa temere che il rischio sia alto anche se, a differenza di quell'estate, non pensiamo che i giudici di Napoli si ispireranno alla 'Gazzetta'; e neppure a 'La Repubblica' e alle diciassette sconclusionate righe di Maurizio Crosetti.

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  20. Qundi invece di sparare cazzate cari i miei poveri babbuini mentecatti sfinteristi, tornatevene dalle fogne da cui siete venuti e restateci!

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  21. eheh quando provi a dimostrare qualcosa ricorri sempre alle parole degli altri, perchè quando usi le parole tue il massimo che riesci ad articolare è:

    " invece di sparare cazzate cari i miei poveri babbuini mentecatti sfinteristi, tornatevene dalle fogne da cui siete venuti e restateci!"

    piccolo bricconcello di un luca, non smetti mai di dilettarci, sei il giullare del blog.

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  22. ha parlato il capo delle scimmiette... sei il povero tuttologo fallito..

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