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tuttojuve

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venerdì 11 febbraio 2011

l'arco e la freccia

E' un arco nuovo di zecca, quello che ha preparato Mister Delneri per la partita contro l'Inter. Un arco con una struttura ben solida a centrocampo e con un'attacco finalmente completo. Un attacco che dovrà essere innescato da una freccia che nell'ultimo periodo ha fatto penare e tanto i tifosi bianconeri.

Il maestro Pavel Nedved ha detto in questi giorni che Krasic può dare di più. Verità sincera questa. La freccia serba ha pagato a caro prezzo il peso della simulazione di Bologna ed è caduto in una lenta e inesorabile involuzione. I difensori lo raddoppiano, lo pressano, lo innervosiscono e lui riesce a far vedere la sua classe solo a tratti. Poche penetrazioni, pochi dribbling, tanti cross sbagliati...

Esternamente sembra sereno, contento comunque dell'accoglienza avuta a Torino e non colpito dalle prime critiche, soprattutto giornalistiche. Il premier serbo poi lo ha lodato pubblicamente e questo immaginiamo lo possa aver reso ancora più forte.

In previsione della battaglia sportiva di domenica, Milos, uno che la guerra l'ha vista davvero, rimane sereno, ma con un coraggio da leone «Quando tocchi con mano il significato di una guerra sei costretto ad avere coraggio. E ho imparato a comportarmi allo stesso modo anche nella vita. Combatto ogni giorno».

Per lui, domenica, la sfida più importante. Segnare o fare una grande gara come all'andata potrebbe essere un segnale importante in previsione dell'ultima parte di stagione, decisiva per capire che fine farà la Juventus e quale investimento sarà programmato l'anno prossimo.

Insomma, Delneri ha preparato un arco nuovo e Milos è la freccia che deve centrare il bersaglio. Il mirino nelle scorse settimane è stato tarato male. Per domenica servirà una freccia precisa al 100%.

4 commenti:

  1. massimo inizio a preoccuparmi. domani c'è il big match e tu per tutta la settimana prima non hai lanciato neanche una polemica contro l'inter, ma hai solo guardato in casa tua. lunedi scorso pensavo che ne avrei lette di cotte e di crude su questo blog durante la settimana e invece niente... sei stato esorcizzato? lo spirito del lucianone ti ha liberato?

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  2. bhe l'unico che ha sparato cavolate è stato leonardo che dovrebbe evitare di parlare di calciopoli. Poi Materazzi, Ranocchia e Moratti hanno ripetuto le stesse cose, ma del resto avrei dovuto fare un copia e incolla del perzzo della settimana prima. Per stasera la vedo dura per i colori bianconeri, ma non si sa mai.

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  3. questo è il massimo pavan che conosco! troppi interisti hanno parlato e tu li hai lasciati andare tutti in cavalleria. quest'ultimo commento che hai fatto però mi conforta, non hai perso lo smalto. stase, ahimè, gioco X. 1 a 1...

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  4. Ciao Massimo,
    Credo che il calo di Krasic sia dovuto anche al fatto che tutto il gioco offensivo è stato riposto nelle sue spalle. Il 4 4 2 infatti non permette quel minimo di estro e fantasia che possa impensierire i difensori avversari e che possa fae esprimere giocatori come Aquilani che la fantasia ce l'hanno.
    Ora finalmente con la partita di Cagliari abbiamo visto un cambio di modulo che potrà dare a Krasic il modo di esprimersi meglio e di essere marcato meno. Il 4 3 3 oppure il 4 1 4 1 rendono la Juve più amalgamata in base alle potenzialità dei giocatori. Aquilani ha bisogno di giocare più avanzato avendo dietro un Melo che lo copra, Melo dal canto suo predilige questo ruolo. Martinez se gioca è fatto per questi moduli e quindi la nota positiva è che Delneri finalmente ha capito che se hai certi giocatori devi usare un modulo e se ne hai altri devi cambiare.
    Però mi chiedo: Se Delneri voleva a tutti i costi il 4 4 2 che se ne faceva di Martinez Aquilani e Pepe??
    Mauro

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