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venerdì 30 dicembre 2011

E il cerino rimase in mano a

Ci siamo quasi, tra pochi giorni il Genoa dovrebbe chiudere ufficialmente per Alberto Gilardino, un'operazione già comunque preannunciata. Alla Fiorentina dovrebbe andare Maxi Lopez, e a meno di un clamoroso colpo di scena a Torino dovrebbe rimanere il cerino in mano a qualcuno, cerino con le fattezze di Amauri e in un certo senso di Iaquinta. Purtroppo nello sfortunato gioco delle parti Amauri è risultato, per il momento, ancora decisivo. Decisiva la sua richiesta di un contratto triennale, decisiva la sua voglia di cambiare aria di fronte ad un ultimo contratto della carriera "pingue". Insomma, nel passarsi il cerino, alla fin fine questo è rimasto ancora una volta in mano alla Juventus che ora si trova costretta a gestire un nuovo caso Amauri e eventualmente a trovare una collocazione anche a Iaquinta. E' impensabile e sarebbe un grosso errore prendere subito Borriello e nel frattempo avere in rosa altri tre giocatori offensivi in esubero da piazzare. Già è difficile racimolare qualche euro adesso, con Borriello la Juventus finirebbe ancora di più alle strette e la situazione sarebbe totalmente ingestibile. Un cerino in mano che diventa giorno dopo giorno più caldo, aumentando gli euro che la Juventus sta pagando per giocatori che non utilizza. Tutte risorse che potevano essere spese in altro modo. Purtroppo o per fortuna, la colpa non è dei dirigenti attuali. La colpa sta a chi ha garantito certi stipendi fuori mercato e ha dato una valutazione alta a un giocatore che adesso, complice anche lo scarso utilizzo, non vale così tanto. L'unico a darsi una valutazione alta è lo stesso Amauri, tanto da rifiutare un contratto di due anni e mezzo a 1,7 milioni di euro a stagione. La domanda é: se non c'è nessuno che offre la cifra giusta per lui, un motivo ci sarà? Difficile dire alla fine chi rischia di bruciarsi, alla fine fine rischiano di perderci tutti...soprattutto i diretti interessati.

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