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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

domenica 21 agosto 2011

NON SI COMPRA TANTO PER FARE NUMERO

A pochi giorni dalla chiusura del mercato non abbiamo ancora capito perfettamente quale sia la strategia bianconera sull'esterno da portare a Mister Conte. Se sul difensore ormai abbiamo capito che Alex è la prima scelta e forse unica, sull'esterno rimangono grossi dubbi.

In questi giorni, per non dire settimane sono circolati i nomi più disparati. Da Giaccherini a Elia, per passare a Farfan e Perotti. Che dire, non ci sembra che nessuno di questi giocatori possa sul serio far cambiare il volto di una squadra, per carità, buoni innesti, ma se ci si mettesse un Pepe a sinistra, crediamo che il risultato sarebbe lo stesso senza spendere un euro.

Insomma, se si vuole un giocatore per far numero e completare la rosa, tutti questi vanno bene, se si vuole fare il salto di qualità i nomi dovrebbero essere ben altri. Se il Chelsea spende 30 mlioni per Mata ci sarà un motivo, ovviamente oltre alla pazzia dei manager londinesi.

A questa Juventus mancano ancora essenzialmente due tasselli, senza quelli si rischia di presentarsi all'inizio delle competizioni con una macchina perfetta ma senza la benzina giusta e di rimanere bloccati e metà percorso.

Marotta lo sa e conferma: «I colpi saranno ancora due, come minimo. Non escludiamo l’arrivo di un terzo giocatore».

Non servono tre giocatori mediocri, ma due veramente buoni, uno è Alex, il secondo andrebbe scovato.

8 commenti:

  1. ieri Alex non è che abbia fatto molto bene...piuttosto rispunta Afellay, con 7-8 milioni secondo me viene via.

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  2. si può comprare tutti i brocchi che si vuole, ma prima bisogna cambiare allenatore...se u no si intestardisce con il 424, vuol dire che è un emerito pirla.
    Gianni Z

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  3. che figura di merda ieri..........
    a quelli gli mancavano ibra pato robinho van bommel e tiago silva... e la giuuubentus schierata con tutti i suoi titolari....
    ah già... mancava giaccherino... ih ih ih
    Pavan!!! che dici facciamo un articolino su calciopoli???
    ahahahahahahahahahahahahah
    che barzellette in campo ieri... complimentoni!!!

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  4. massimo dai ..la juve è questa

    del neri ritornerà sui suoi passi

    sarà nuovamente 4 4 2 ( oggettivamente te l'ho avevo scritto dopo la seconda amichevole americava...quest'anno siete messi peggio dello scorso anno)

    fino a dicembre finchè la benzina nel motore c'è galleggerete tra il 3° 4° posto a cinque sei punti dalla vetta

    vacanze natalizie

    benzna finita

    8° 9° posto

    rush finale per il 6° posto buono per i preliminari lunghi di Europa league

    ( spero che darete un'altra chanche a conte..cosi..4 2 4 in amichevole..inizio di campionatao 4 4 2....benzina fino a dicembre ect ect ect)

    DRINNN...........

    DRINNNNNNNNNNN............


    SVEGLIA.......SIETE MORTI

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  5. p.s.

    l'errore di del neri allenatore...è .................voluto (ehehehehe)

    DRINNNN....

    DRINNNN.

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  6. © foto di Alberto Fornasari

    Altro che scudetti da vedersi riconsegnati in bacheca, la Juventus dovrebbe restituirne tre indebitamente ottenuti. Questo il pensiero di Marco Travaglio, noto giornalista che dalle colonne dell'Espresso lancia la sua accusa alla Juventus, recente protagonista di una richiesta di revoca del titolo assegnato all'Inter nel 2006. Travaglio parte della considerazione che i fatti dell'epoca sono ormai prescritti e che sarebbe stato preferibile che l'Inter rinunciasse alla prescrizione e andasse dunque a processo accertando i fatti, per ricollegarsi alla famosa vicenda doping scoppiata alla fine degli anni novanta:

    "L'Agnellino (Andrea Agnelli, ndr) dovrebbe dare una ripassata alle 49 pagine della sentenza del 2006 con cui la Cassazione, ribaltando le assoluzioni d'appello, dichiarava i vertici bianconeri colpevoli di aver "dopato" i giocatori con sostanze proibite oppure lecite ma usate in dosi e con metodi vietati, dal luglio '94 al settembre '98 (l'età dell'oro di Marcello Lippi), alterando le prestazioni e dunque truccando ben quattro stagioni sportive. Colpevoli, sia Giraudo sia il medico sociale Riccardo Agricola, di un unico "disegno criminoso" a base di frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute; ma salvi per prescrizione, in quanto i reati si erano estinti pochi giorni prima a causa della lunghezza del processo. Sia per Giraudo, assolto in primo e in secondo grado, sia per Agricola, condannato in tribunale e assolto in appello, la Suprema Corte dava ragione al pm Raffaele Guariniello e disponeva l'annullamento dell'ultimo verdetto perché "questo collegio ha ritenuto che la condotta degli imputati integri il delitto" di frode in competizioni sportive. Il reato insomma c'era, ma era "estinto per prescrizione". Il medico, su mandato dell'amministratore delegato, imbottiva i calciatori di "sostanze vietate" come i "corticosteroidi", e anche di farmaci non vietati ma somministrati ad atleti sani per potenziarne il rendimento, "in modo pericoloso per la salute". E anche per la genuinità delle classifiche, violando la legge che tutela "la regolarità e la correttezza delle competizioni, poste in pericolo dalla sleale alterazione chimica delle prestazioni".

    Travaglio puntualizza come la Juventus allora si sia avvalsa della prescrizione per non incorrere in un nuovo processo che avrebbe avuto esito sicuramente sfavorevole e la conseguente revoca dei titoli vinti in quel quadriennio, cioè tre scudetti, una Champions, due Supercoppe italiane, una Supercoppa europea e un'Intercontinentale. Secondo Travaglio, se quello del 2006 è stato lo scudetto dei "prescritti" piuttosto che quello degli onesti, Agnelli dovrebbe restituire tutti quei trofei "per dare il buon esempio all'Inter".

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  7. Ci sono due punti nell’attacco di Della Valle che meritano un’adeguata sottolineatura, altrettanti “macigni” su Moratti: “il comportamento scorretto, per il quale è stato considerato colpevole, sportivamente parlando, e per il quale avrebbe dovuto essere giudicato” (attenzione alla parola “colpevole”, messa lì senza perifrasi!) e poi l’invito fermo a spiegare “cosa è successo prima e durante lo scandalo del calcio, quale è stato il suo ruolo, il suo comportamento personale”. Attenzione, “prima e durante”, Della Valle toglie il detonatore alle oscure vicende pre-Calciopoli come nessuno prima di ora aveva fatto, meno il sottoscritto s’intende, allargando così la ricerca delle azioni e responsabilità interiste.

    Il patron della Fiorentina si riallaccia all’ipotesi del tavolo, ma è un bersaglio cui non tiene veramente. Della Valle ha già ottenuto quello che voleva ottenere, smascherare il fasullo perbenismo dell’Inter, la banda degli onesti e dei presunti estranei (a Calciopoli), la messa alle strette di Moratti . Il discorso è ora chiaro a tutti, c’è sicuramente chi non ha pagato, ci sono quelle che hanno pagato, chi più chi meno, la Juve assai di più per responsabilità anche proprie del club, che non volle difendersi, una scelta suicida, che ora finalmente viene denegata nei fatti, per scelta coraggiosa di Andrea Agnelli (e Elkann lo segue), dopo che i miei consulenti hanno fatto emergere migliaia di intercettazioni sparite.

    Proviamo allora noi a risvegliare la mente di Moratti e anche quella del tifoso interista Tavecchio, il presidente dei Dilettanti, che definisce le azioni di Facchetti solo un “tirasassi” di fronte ai “bazooka “di altri. Lo facciamo con l’aiuto di Cristian Rocca. ”C’è una sola società calcistica al mondo, capace di violare regole, leggi e qualsiasi tipo di atteggiamento etico: il passaporto falso e la patente ricettata per tesserare un calciatore (Recoba) che non avrebbe potuto giocare, falsando quindi un campionato; la conseguente condanna, in un tribunale penale, di un suo alto dirigente (Oriali); i pedinamenti di una struttura deviata nei confronti di dirigenti ed arbitri; uno scudetto assegnato dall’ex membro del Cda (Rossi); l’eliminazione degli avversari per via telefonica e giudiziaria (con i giudici scelti da Rossi poco prima dell’avvio del processo a cui fu tolto pure un grado di giudizio); la vendita fittizia del proprio marchio per sanare il bilancio; il supermegasconto concesso dall’ex membro del Cda (Rossi) sulla sanzione dell’organo di controllo Covisoc; gli scambi e le supervalutazioni di calciatori; i regali ai designatori ed arbitri; un arbitro in attività (Nucini) usato come “cavallo di Troia”; le richieste di ottenere un particolare arbitro, evitando la procedura del sorteggio; i suggerimenti mirati sulle griglie e sugli assistenti; le accuse di illecito sportivo diretto, prescritte per intervenuta prescrizione causata dall’occultamento delle telefonate che la riguardavano; la richiesta ad un arbitro (Bertini) per poter vincere una gara di Coppa Italia (Cagliari-Inter). Da ciò un consiglio disinteressato a Moratti: rinunci alla prescrizione evitando la solida argomentazione difensiva secondo cui “Giacinto Facchetti era un galantuomo”. A Tavecchio diciamo invece di spiegarci quali erano i tirasassi e quali i bazooka: noi lo ricordiamo quando veniva spesso a Torino dal dott. Giraudo, con altri amici e parlava male dell’attuale Presidente Abete di cui adesso è vice.

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