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lunedì 1 agosto 2011

Cambiando l'ordine degli addendi

Una regola matematia dice: 1+2+3+4 = 4+2+1+3 = 3+1+4+2 Si tratta di una regoletta matematica che dice che cambiando l'ordine degli addendi la somma finale non cambia. Una regola semplice che potrebbe diventare una delle regole e delle ricette della Juventus targata Antonio Conte: "Nelle amichevoli alterno tutti un po' perché siamo in preparazione e un po' perché modificando l'ordine dei fattori il prodotto non deve cambiare. E i risultati sono buoni: tra la seconda e la terza amichevole erano diversi molti giocatori, ma non l'idea di gioco. È quella che conta".

In un campionato dove il Milan avrà le sue stelle Pato, Ibrahimovic e Robinho, l'Inter Eto'o e Snejider, per la Juventus sarà importante sopperire alla mancanza di una super star di livello internazionale con il collettivo. A parte Buffon e gli ormai ultra trentenni Pirlo e Del Piero non ci sono in campo nella Juventus stelle mondiali dalla cintola di centrocampo in su.Conte dovrà essere bravo a ricreare quella "alchimia" che seppe creare Lippi capace di creare un gruppo dove chiunque entrava in campo diventava protagonista.

Facciamo solo un esempio citando un giocatore che ha compiuto gli anni pochi giorni fa e allena nelle giovanili della Juventus. Ciccio" Corrado Grabbi, capitano della "Primavera", nella stagione 1994-95, Lippi lo promuove in prima squadra ed il suo esordio in serie A coincide l'11 dicembre 1994 in cui la Juventus è di scena allo stadio "Olimpico" di Roma, contro la Lazio, con il suo primo gol in A e una vittoria (3-4) con una squadra bianconera in grande emergenza. Quella Juventus di Lippi aveva una mentalità indipendente dagli interpreti. Una squadra con grandi campioni e grandi interpreti che anche quando venivano sostituiti non si facevano rimpiangere. Conte dovrà ricreare questo gruppo uniforme. Che sia impiegato Chiellini o Barzagli, Ziegler o De Ceglie, Vidal o Marchisio, Matri, Vucinic o Quagliarella la squadra dovrà sempre essere competitiva.

A meno di sorprese non ci sarà la grande stella, forse una mancanza oppure no, se Conte riuscirà proprio a creare e trasmettere quello spirito del collettivo.

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