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martedì 11 ottobre 2011

La medicina contro la sindrome di...

In molti in questi giorni hanno parlato di inizio di "ciclo di ferro". In effetti le sfide di Verona e le partite con Genoa e Fiorentina non sono semplicissime. L'anno scorso poi la Juventus ottenne solo 5 punti su 9 nelle tre partite in oggetto con due pareggi e una vittoria sofferta per 3-2. Tutto questo senza contare le due sfide successive (Inter-Napoli). Con loro il bottino arriva a lusinghieri 6 punti in 5 partite con 1 vittoria, 3 pareggi e la sconfitta di Napoli.

In queste partite la Juventus, soprattutto a Verona dovrà dimostrare di aver superato la Sindrome di Robin Hood che prende punti alle grandi per darle alle piccole.

Il successo al Milan ha ribadito che con le grande la Juventus se la gioca eccome, oggi come oggi bisogna dimostrare che anche con le piccole o presunte tali vale la stessa cosa. Il primo tempo di Bologna e il primo tempo di Catania hanno dimostrato che quando ci si butta sull'ardore e sulla voglia di lottare anche le piccole ce la mettono sempre tutta e la partita si fa difficile. E' necessaria, quindi, la classe di Pirlo, la magia di Vucinic o qualche altra diavoleria. Se non si accendono loro come con Parma e Siena e in parte con il Bologna, la lampadina resta a corrente alternata.

A Verona sarebbe bello individuare una bella magia di Fabio Quagliarella, uno che nel girone d'andata seppe dare la pennellata del campione. Insomma, vedendo la rosa bianconera che scenderà a Verona saremmo sciocchi a pensare che la "Sindrome dell'arciere che toglieva ai più ricchi" non possa essere eliminata. Le frecce nell'arco di Conte sono tante e appuntite, sta al condottiero lanciarle e colpire: obiettivo tre punti.

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