"La storia del calcio italiano, almeno dal 1980, e' anche storia di illegalità. Ma stavolta la novità è che per aggiustare le gare si alterano anche le gare dei concorrenti come il Milan o di squadre terze".
Basterebbe questa frase del procuratore Narducci all'interno della sua requisitoria per capire il tono di un processo, il tono di un'indagine il tono di tutto. Basterebbe questo per capire che il giocattole è non rotto, ma rottissimo. Accettare questa frase vuol dire mettere in gioco tutto, vuol dire mettere in discussione tutto quello che succede da almeno 30 anni a questa parte.
Mettere in discussione tutto. Perchè mettere in discussione solo la Juventus?
Narducci sempre nella sua requisitoria sceglie come momento topico la scelta del duo Bergamo-Pairetto nel 1999.
Ma la domanda è chi vince i campionati dal 1999? Ecco la risposta: Milan e poi Lazio e poi Roma...Sono gli anni di Zaccheroni e poi quello dalla Lazio con Perugia e Collina e poi quello di Nakata comunitario prima della sfida di Torino. Ha proprio ragione Narducci, che campionati illegali. La Juventus deve aspettare il 2002 per vincere un campionato.
Per i più complottisti, o meglio per i paladini della legalità, i campionati più regolari sono quelli dal 2006. Quelli dove vince sempre e solo l'Inter, l'unica società italiana corretta e quelli in cui gli errori e orrori arbitrali pongono l'idea di base delle task force. I campionati dove si battono i record di rigori assegnati dal 1960 e dove si vedono cose abominevoli, manco l'uomo delle nevi. Scegliete voi l'anno del trucco... ma attenti il giocattolo è già rotto...
Chiudiamo con le parole di Abete: "Dico no alla cultura del sospetto. Se Lotito ha delle prove le porti, altrimenti sono solo parole".
La domanda è chiara: ma come mai qui qualcuno deve portare le prove, mentre nel 2006 si sono solo portate delle telefonate parziali che hanno descritto un quadro parziale? Mistero...
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