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giovedì 2 febbraio 2012

ECCO CHI CONTA DI MENO NEL CALCIO ITALIANO

La situazione di questi giorni, con il grande dibattito su calendari, spostamenti e decisioni varie ci mette davanti a una grande certezza. In Italia chi conta di meno sono sicuramente gli spettatori. Coloro che pagano il biglietto sono obbligati a fare un abbonamento a occhi chiusi non sapendo se dovranno assistere a un evento il venerdì, il sabato, la domenica a pranzo, merenda o cena, o il lunedì. Poveretti non sanno che magari possono andare a Napoli e farsi una notturna di viaggio, superare il diluvio, vedere il sole e scoprire che poi con il sole la partita non si gioca. Oppure devono fare la trasferta a Parma, guidare 3 ore sotto la neve e scoprire che la partita viene rinviata solo dopo aver constatato che è pericoloso, cosa che si poteva sapere almeno 4-5 ore prima evitando di far spendere soldi e tempo alle persone in trasferta. Le esigenze delle tv sono giuste e sacrosante, pagano e hanno diritto al servizio (domani parleremo anche dei diritti tv), ma anche i tifosi (in teoria) pagano e avrebbero diritto almeno a un minimo rispetto. Attualmente i tifosi e gli appassionati sono l'ultima ruota del carro del pallone. Lo sono sempre stati e davanti a loro ci sono le tv, i poteri forti, le banche, le leghe, le federazioni, i calciatori. Ultimi appunto i tifosi, chissà se un giorno qualcuno si accorgerà che magari anche loro, che amano tanto questo sport meritano qualcosa. La Juventus l'ha capito e ha deciso di investire in uno stadio che offre sul serio comfort e ospitalità, gli altri, invece per il momento preferiscono sbrarnarsi sui diritti tv e poi buttare via i soldi in giocatori e allenatori, aspettiamo il cambio di rotta... se mai accadrà.

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