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mercoledì 21 novembre 2012

Abbiamo letto con attenzione le motivazioni che hanno portato il Tnas a ridurre la squalifca di Antonio Conte. Le motivazioni arrivano alla fine del lungo tunnel giuridico di questi mesi che alla fine hanno e stanno privando il mister bianconero della panchina fino alla sfida con il Palermo. Le motivazioni, purtroppo presentano alcuni punti oscuri e sopratutto un paio di questioni che veramente meritano un riflessione.
Primo punto: una frase delle motivazioni. "Sulla base di questi elementi il Collegio non ha elementi oggettivi per valutare inattendibile le dichiarazioni rese dal Carobbio, anche alla luce del principio dell’ordinamento sportivo in ordine alla assenza di necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio".
Ragionate tutti su questa frase e capirete molte cose. L'ordinamento sportivo non ha la necessità di raggiungere la certenzza di andare al di là di ogni ragionevole dubbio. Purtroppo per chi ha giudicato, purtroppo per i detrattori, purtroppo che chi richiede giustizia, Antonio Conte è stato giudicato colpevole per Albino Leffe -Siena con dei dubbi. Il dubbio che non sia colpevole. La sua carriera è stata interrotta, gli è stato privato di lavorare, è stato offeso, messo sui giornali e gli è stato provocato un danno su situazioni "dubbiose". Impossibile accettare una giustizia che ragiona su ipotesi e che condanna con dei dubbi, sulla base di presupposti non certi. I fatti di Gheller e Italiano, di cui abbiamo parlato in precedenza testimoniano come Carrobbio non sia credibile in altri episodi.  Rafforza e conferma quei dubbi e rende inaccettabile una giustizia che condanna senza certezza. 
Il secondo punto oscuro è il ruolo di Stellini: la corte presuppone che la confessione di Stellini sia un punto a favore della colpevolezza di Conte. Anche in questo caso, nessuna prova, ma solo una supposizione. Forse in pochi ricordano o evitano di ricordare che l'attuale ordinamento vede nella confessione o parziale confessione, in assenza di possibilità di dimostrare l'innocenza, l'unico modo per taluni di difendersi, sopratuttto per chi è accusato di illecito sportivo. La confessione di Stellini, non intacca, quindi, per nulla la posizione di Antonio Conte, anzi, rafforza la tesi difensiva, discolpando l'allenatore bianconero al 100%, questo andrebbe ribadito, accertato, acclarato, non confutato.
I dubbi dovrebbero essere presenti in tutte le persone con un minimo di senso critico, noi su questo punto continueremo a battere, forse noiosi, forse pedanti, ma sicuramente amanti della giustizia "oltre ogni ragionevole dubbio".
@pavanmassimo

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