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martedì 10 settembre 2013

IL TIFOSO NON HA PATRIA!

Purtroppo oggi abbiamo dovuto registrare l'ennesimo articolo, francamente non molto originale e neanche molto sensato, che parla dei tifosi bianconeri che vivono al Sud. Continua a essere un pensiero arcaico inconcepibile, da medioevo e anacronistico quello per cui se si nasce in una terra si debba obbligatoriamente fare il tifo per la squadra della zona. Accetteremmo in linea di massima, il concetto se ci trovassimo di fronte a squadre, come ad esempio il Bilbao composte esclusivamente o quasi da giocatori della propria terra, perchè quasi espressione locale, ma anche in questo caso ci sarebbe da comprendere chi preferisce tifare per chi vuole. In un mondo globalizzato, dove le squadre sono multinazionali ed espressione di un calcio globale, l'equazione sei di una zona e devi tifare obbligatoriamente quella squadra non esiste più. In queste settimane, in questi mesi abbiamo viaggiato (cosa che forse chi scrive e indica la legge territoriale non fa) e francamente abbiamo visto come all'estero questo concetto sia ben lontano dall'essere vero, questa mentalità campanilistica è tipicamente italiana e molto ma molto antica. Il calcio è ormai globale, multinazionale, cosmopolita e internet permette a chiunque di essere il primo tifoso della squadra che vuole. Del Piero ha fatto accrescere i tifosi del Sidney, Vidal i cileni che amano la Juve, Chiellini, numero uno in Indonesia, gli indonesiani bianconeri. In Asia francamente che la Juventus sia di Torino non interessa nulla a nessuno, interessa che sia italiana e la vedono come espressione del made Italy ed espressione di un concetto sportivo forte con valori zebrati definiti. Il concetto e i valori bianconeri sono qualcosa che travalicano i confini di uno Stato, di una città, di un comune e di una regione. La Juventus è mito e leggenda è bellezza è fantasia, sono 31 scudetti vissuti da protagonisti, sono palloni d'oro, è progettualità. Pensare che solo chi vive in Piemonte possa tifare Juventus è francamente stupido come pensare che chi viva in campania debba tifare la squadra del capoluogo della regione. Ognuno deve essere libero di seguire la propria passione ed ispirazione. Del resto a nessun tifoso Indonesiano è mai venuto in mente di criticare il proprio compatriota per l'amore verso i colori della vecchia signora. Forse chi scrive dell'obbligatorietà del "tifo" dovrebbe fare un viaggio all'estero e capire il vero concetto di sportività e di come la passione vera e sincera non conosca ostacoli di luogo, regione, città e stato. @pavanmassimo

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