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giovedì 26 aprile 2012

Andrea Fortunato sempre nei nostri cuori, vinciamo per lui

L'8 settembre si e' inaugurato il nuovo stadio e la stella di Andrea Fortunato e' brillata in alto commuovendoci tutti. La settimana scorsa abbiamo pianto Piermario Morosini. 17 anni fa piangevamo Andrea Fortunato, simbolo di grandezza bianconera. Li vogliamo pensare entrambi lassù a giocare insieme, portati via tutti e due troppo presto da un destino beffardo e atroce. Li ricorderemo per sempre. Oggi ricordiamo Andrea che ci manca tanto perché anche se aveva giocato pochi anni Con i colori bianconeri, aveva dimostrato di essere un giocatore che sapeva dare molto dal lato umano e clcistico. Chi lo conosce bene come il Capitano Conte, Del Piero e lo staff tecnico tra cui Massimo Carrera, siamo convinti che oggi lo ricorderà e cercherà di dedicargli una vittoria. Noi gli dedichiamo in pensiero affettuoso: "Ci manchi Andrea". In breve la storia di Andrea Fortunato (da wikipedia). Cominciò la sua carriera professionistica nella stagione 1989-1990 con la maglia del Como, poi nel 1991 venne ingaggiato dal Genoa, dove si mise in luce accanto a un'altra giovane promessa del calcio italiano, Christian Panucci e poi in prestito al Pisa (25 partite in Serie B), e l'anno successivo lo fece esordire in Serie A (33 presenze con 3 reti).Nella stagione successiva passò alla Juventus prendendo parte a 27 partite della stagione 1993-1994 e segnando un gol. Nel 1994 gli venne diagnosticata all'ospedale Molinette di Torino una forma di leucemia linfoide acuta. I tifosi e la squadra si strinsero attorno al giovane terzino, e proprio dagli ultras bianconeri giunsero le scuse per il trattamento riservatogli nel periodo in cui le condizioni atletiche del giovane crollarono, ma nessuno conosceva ancora la causa dell'involuzione nelle prestazioni. Trasferito all'ospedale di Perugia, venne sottoposto a trattamenti di chemioterapia, e un parziale trapianto cellulare dalla sorella Paola prima, e dal padre poi, non potendo ricevere un trapianto totale di midollo osseo. I trattamenti ricevuti ne migliorarono il fisico, aumentando l'ottimismo riguardo ad una sua totale guarigione, e ne permisero la convocazione per la partita Sampdoria-Juventus del 26 febbraio 1995, occasione in cui comunque non tornò ancora a calcare i campi di gioco. Quando tutto sembrava volgere verso il meglio un improvviso abbassamento delle difese immunitarie causato da una polmonite lo stroncò, togliendogli la vita giovanissimo (non aveva ancora compiuto 24 anni), il tardo pomeriggio del 25 aprile 1995. Al funerale, svoltosi nel Duomo della natia Salerno, erano presenti più di cinquemila persone compreso l'intero staff della Juventus. Durante la funzione, prima Sergio Porrini e poi il capitano dei bianconeri Gianluca Vialli tennero un toccante discorso di addio allo sfortunato terzino.

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