E' notizia di qualche giorno fa che i Rangers Glasgow ripartiranno dalla quarta divisione. Il club, nato nel 1873 e vincitore di 54 campionati, di fatto è stato costretto a una rifondazione dopo una pesante e drammatica crisi. Nonostante le pressioni della federazione scozzese che ha dichiarato che toglierei Glasgow dalla prima serie è un danno immenso per tutto il movimento, ben 25 società, sulle 30 della Scottish League, si sono opposte all'iscrizione dei Rangers alla Division One, la Serie B scozzese decretando la ripartenza dalla categoria più bassa.
Questa decisione appare giustissima, chi sbaglia finanziamente deve ripartire da dove dice la legge, in Italia è stato quasi sempre così...
L'elemento che stona, però, è la dichiarazione e i tentativi della federazione scozzese di salvaguardare il movimento calcistico. In Scozia la federazione pur di mantenere vivo il campionato e competitive le squadre in Europa, erano prontI a tutto, anche a chiudere un occhio su prove dichiarate. Fa specie il comportamente della Federazione italiana che invece nel 2006, nonostante prove incerte e nessuna partita truccata, decise di far perdere competitività al calcio italiano favorendo altre società che fino ad allora erano state a guardare. Insomma, decisioni opposte su situazioni diverse. Purtroppo sembra chiaro che qualcuno cerca di salvaguardare il sistema paese, altri no...
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