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martedì 11 giugno 2013

TASTIERA VELENOSA: MA CHI DECIDE?

C'era una volta la Supercoppa Italiana, manifestazione che a norma di regolamento si dovrebbe giocare in casa della squadra che ha vinto il campionato. Dalla notte dei tempi (1988), è stato sempre così giocandosi in alcune eccezioni in altre città. La storia recita. San Siro, giocate 11 edizioni San Paolo, giocata 1 edizione Ferraris di Genova, giocata 1 edizione Washington DC, giocata 1 edizione Torino Delle Alpi, giocate 4 edizioni Stadio Olimpico, giocate 2 edizioni Giants Stadium, giocata 1 edizione Stadio Nazionale di Pechino, giocate 3 edizioni Stadio di Tripoli, giocata 1 edizioni All'interno di questa storia non è mai successo che la finale di Supercoppa si sia giocata in Italia non in casa della squadra vincitrice del campionato e per questo motivo le ipotesi di questi giorni che inseriscono Roma tra le candidate ad ospitare la finale appaiono del tutto irreali ed ingiustificate. L'attuale accordo tra la lega e la società cinese United Vansen International Spors (Uvis) prevedeva tre delle cinque prossime edizioni in Cina e due sono già state svolte. In teoria manca la terza che potrebbe essere svolta senza violare il contratto anche nella prossima stagione. POSIZIONE LOTITO: è chiaro che Lotito ha interesse a giocarla quest'anno anche perchè l'anno prossimo la Lazio potrebbe anche non essere presente ed intende massimizzare al centesimo questa partita. Diversa la posizione della Juventus che avendo un ricco tour negli Usa è coinvolta in modo minimale dall'eventuale incasso "cinese". POSIZIONE SPINOSA: la posizione appare veramente spinosa, purtroppo queste manifestazioni dovrebbero decidersi per tempo in modo da dare a tutti i protagonisti il tempo di organizzarsi e programmare. Rimaniamo basiti che a due mesi da quella partita non si sappia dove si giocherà e tanto meno non ci sia una programmazione chiara. Una volta chi vinceva il campionato veniva indicato come organizzatore dell'evento insieme alla Lega e le soluzioni erano molto semplici: o in casa della squadra campione d'Italia o in una sede concordata all'estero. Mai in passato ci sono stati problemi sulla sede di Pechino, Washington, New York. A questo punto tutto ci sembrerebbe altrettanto facile. O all'estero con le due società che concordano il luogo o a Torino, altre locations non sono solo ipotesi fantasiose ma sarebbero una vera e propria ingiustizia per appassionati e tifosi. @pavanmassimo

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