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venerdì 28 giugno 2013

LE "PICCOLE PESTI": CI SONO MA NON SI VEDONO!

In nazionale stanno dimostrando il loro valore dopo una stagione fatta di corsa, da campioni d'Italia. Uno ha avuto molto spazio, a volte ha fatto bene, a volte meno, l'altro ha avuto meno minuti ma ha dimostrato sempre di essere pronto all'uso segnando il gol "scudetto" contro il Catania in una gara che poteva far comparire dei fantasmi nella testa di molti. Spesso li abbiamo accomunati non solo perchè "piccoli" d'altezza, ma perchè grandi nelle loro doti di calciatori. Giaccherini è colui che dove lo metti sta, utilissimo, l'uomo giusto per ogni allenatore. Giovinco è più fumantino, ma la sua inventiva e la sua lampadina quando è accesa fa divertire. Con Giovinco non siamo mai stati teneri, perchè lo seguiamo da sempre da quella partita con il Bologna e l'assist a Trezeguet, da quella sfida di Bari dove giocò più minuti, lo vorremmo sempre decisivo e quando si appanna ci arrabbiamo come i tanti tifosi che spesso lo criticano, forse, ingiustamente. La loro Confederations Cup era partita come al solito con commenti pretestuosi tra chi definiva singolare la presenza di Giak al Maracana e chi si sorprendeva della 10 al "Seba". La smentita è arrivata puntuale come il caldo in questi giorni. Giaccherini e Giovinco soprannomi da pesti. La pulce nerazzurra, ora bianconera, Emanuele Giaccherini ha dato dimostrazione delle sue qualità. Pulce, perchè questo è il soprannome che gli hanno dato a Cesena e nerazzurra perchè Giaccherini non aveva mai nascosto la propria fede calcistica: "Sono tifoso dell´Inter e quindi se un giorno dovessi indossare la maglia nerazzurra sarebbe la realizzazione di un sogno". Ora la pulce ha cambiato coloro, quello dei vincenti che non può che essere zebrato. 1,64 Giovinco contro 1,67 di Giaccherini due giocatori simili nella rapidità, ma anche nella voglia di sacrificarsi. Giovinco è la formica atomica, diverso il suo percorso, con il peso del dopo Del Piero, lui non sarà mai Alex, perchè è irrangiugibile la laggenda, ma sarà Giovinco e fino a quando ci crede l'uomo al comando, alias Antonio Conte, faremmo bene a crederci tutti. Sono pronti a stupire e dare tutto in campo, poi vacanza e li ritroveremo ancora in bianconero per riprovare a vincere: ci sono, magari gli avversari non li vedono, magari li vediamo meno anche noi sommersi dai compagni nei festeggiamenti, ma in campo si sentono tanto. @pavanmassimo come hanno giocato Giak e Seba? Parlane con Massimo

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