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martedì 19 giugno 2012

I MOTIVI DEL MAROTTA FURIOSO

Beppe Marotta può sembrare un "tipo tranquillo", ma e' meglio non farlo arrabbiare. Alcuni si ricordano della scorsa stagione e dal grande colpo Arturo Vidal. Dopo quel colpo Rumenigge punzecchio' i bianconeri e Marotta rispose alla grandissima: "Nella vicenda Vidal la Juventus ha operato secondo i regolari canali di mercato che prevedono l'accordo sia con la società, in questo caso il Bayer Leverkusen, sia con il calciatore. A quanto pare di intendere, Rummenigge si era affidato a canali meno ortodossi, me ne rammarico con lui e con il Bayern. Hanno perso una bella occasione sia sul mercato sia di comunicazione: il silenzio sarebbe stato infatti preferibile. Evidentemente il passato nerazzurro di un grande campione e dirigente come Rummenigge pesa e, come noto, al cuor non si comanda".






Una risposta ironica, ma molto diretta, senza fronzoli, proprio come le parole di ieri: "abbiamo letto di sondaggi da parte dell'Inter, del direttore sportivo Ausilio e siamo rimasti un po' sbigottiti, perchè il giocatore è in compartecipazione tra il Parma e la Juventus, pertanto anche da un punto di vista regolamentare non è consentito l'inserimento di un'altra società".



Marotta va per la sua strada con il suo progetto, che come detto ieri ci piace perché serio, professionale e di prospettiva. Altrove, forse improvvisano e a volte operano come dice Marotta in modo "particolare". Ma il motivo della risposta piccata del dirigente risiede nel fatto che questo atteggiamento "particolare" obbliga la Juventus a pagare il giocatore di più. Una scorrettezza, in teoria, per togliere risorse ai bianconeri. Marotta questo l'ha capito e l'ha sottolineato, oltre a ribadire l'apprezzamento per Sebastian Giovinco. Insomma, in casa Juve ci si vuole fare rispettare, ma attenzione, tenete i telefoni spenti, non si sa mai...

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