Un Marotta soddisfatto quello nel post partita di Milano, che ha rilasciato alcune dichiarazioni sibilline che potrebbero mettere di buon umore il popolo bianconero.
"E' stata una gara che ha rappresentato un esempio di correttezza e sportività. Il campo ha detto che stiamo crescendo, che l'Inter è una squadra da battere. La Juventus ha attuato una politica di rinnovamento che richiede pazienza, ma di domenica in domenica stiamo crescendo e col lavoro possiamo inserirci nella griglia delle protagoniste del campionato. A gennaio potremmo sfruttare qualche opportunità in sede di mercato, se possiamo far crescere il livello qualitativo della rosa. Ma ci vorranno giocatori in grado di farci fare la differenza".
Bhe, direi che questa è musica per le orecchie dei tifosi, soprattutto la frase "qualcuno che possa fare la differenza". I tifosi aspettano con ansia qualche colpo, quel colpo mancato nell'ultimo giorno di mercato e soprattutto dopo la partenza di Diego. Per il momento, almeno nelle ultime partite segnaliamo i progressi della difesa che ha preso solo un gol da Tevez e Eto'o. Insomma non male, per una squadra che nelle precedenti sfide viaggiava con la media dei due gol a partita incassati. Se la squadra sarà quella di Milano, gli obiettivi potrebbero diventare ambiziosi e di conseguenza il mercato di gennaio interessante per qualche colpo utile a puntare ai primi posti.
Stamattina, poi altre dichiarazioni nella trasmissione radiofonica ‘Radio Anch’io lo Sport”: “Se non fosse cambiata la regola degli extracomunitari avremmo fatto di tutto per prendere sia Krasic che Dzeko. Una volta cambiata la normativa alla Juventus si è discusso a lungo sul da farsi, e alla fine è stata decisiva la volontà di Krasic di venire a Torino”.
Su Delneri: “Conosco beni gli allenatori italiani e devo dire che molti cercano spesso i tecnici stranieri quasi che con sé debbano portare chissà cosa di nuovo. Il prodotto calcio italiano, oltre ai giocatori, sforna grandi allenatori e Delneri è uno di questi”.
Che dire, ringraziamo la federazione, del resto ieri abbiamo visto Italia o quasi contro Resto del Mondo. Rimaniamo del parere che una norma sul numero minimo di italiani in campo invece di un vincolo agli acquisti sarebbe stata più giusta, equa ed efficace, ma evidentemente siamo degli "sciocchi", una norma del genere avrebbe penalizzato troppo qualcuno... indovinate chi?
Intervista Radio anch'io
“L’Italia calcistica puo’ esprimere un prodotto vincente e di qualita’questo senza chiudere le porte agli stranieri, infatti il nostro migliore acquisto e’ Krasic che e’ serbo. Va dato grande merito agli osservatori e alle societa’ che hanno reclutato all’interno di questi paesi, creando delle strutture importanti e il Palermo e’ un esempio. Dzeko? Volevamo prendere lui e Krasic, poi potevamo scegliere un extracomunitario e abbiamo virato sul secondo, anche per la grande volonta’ del giocatore, fermo restando che si tratta di due ottimi elementi. Il calcio giovanile? L’esempio di maggiore sviluppo e’ quello tedesco, ma recentemente la Figc si sta attrezzando bene, con Arrigo Sacchi sta avviando un nuovo programma e sono convinto che l’Italia possa riconsolidare il made in Italy e i risultati vincenti. Hernanes? Lotito e Zamparini sono due presidenti che di questi colpi ne fanno parecchi e questo e’ un giocatore che qui puo’ trovare la sua consacrazione”.
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