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martedì 28 settembre 2010

KRASIC E NEDVED... COSI' LONTANI.... COSI' VICINI...

Nei cuori dei tifosi bianconeri Pavel Nedved rappresenta qualcosa di più che un giocatore. E' stato ed è ancora un esempio da seguire. Il primo ad arrivare all'allenamento, spesso l'ultimo a uscire. Rigore, disciplina, mai una parola fuori posto e mai una polemica.

In campo ci sono almeno tre/quattro immagini che lo rappresano al meglio. La cartolina migliore è forse quel gol del 3-1 segnato al Real Madrid nella semifinale di Champions League e quel cartellino giallo che poco dopo gli impedì di giocare la finale. Molti sapevano che la finale sarebbe stata difficile senza di lui e quel cartellino era un'ingiustizia incredibile. Altra immagine simbolo è quel suo gol allo scadere alla Lazio in una Juventus dimezzata ma vicina al titolo o quello al Barcellona sempre in Champions in un Nou Camp gremito. Insomma tante fotografie come tutti i suoi gol, mai banali, gol segnati in tutti i campionati e competizioni.

Il suo essere campione oltre ogni ragionevole dubbio lo ha portato a vincere il Pallone d'Oro, riconoscimento oltremodo giusto per quella stagione da protagonista oltre ogni limite...anche se qualcuno della sponda avversa dice che quell'anno il Pallone d'Oro doveva vincerlo qualcun altro. Il suo non arrendersi mai, la sua voglia di lottare insieme ai risultati negativi della scorsa stagione hanno aumentato la nostalgia per la sua partenza e sono tanti quelli a cui è scesa una lacrimuccia quasi due anni fa quando Pavel decise di smettere.

Per chi chi ha visto tutte o quasi le partite di Pavel sia alla Juventus che alla Lazio, o con la Repubblica Ceca, l'accostamento attuale con Milos Krasic, pone una riflessione. La riflessione seguente è questa: "andateci piano".

Andateci piano perchè Krasic è bravo, molto bravo, ma è solo all'inizio. Accostare questo Krasic con Pavel Nedved appare prematuro. Krasic è Krasic e Nedved è Nedved. Il primo Nedved alla Lazio è stato un crescendo lento ma costante con prestazioni di sostanza e forza fino ad arrivare ai livelli incredibili di Torino. Questo Krasic parte dalla base delle buone prestazioni offerte al CSKA Mosca e dal crescendo offerto nelle gare di Udine e in casa con Sampdoria e Cagliari. Insomma, parte da una buona base, ma è solo la base. Affinchè l'accostamento con Nedved possa essere veritiero ci vogliono due cose: primo la continuità, secondo l'essere decisivo nelle sfide che contano. Il primo fattore lo vedremo nel corso del campionato, ma quanto visto nelle prime cinque partite, ad eccezione della partita di Bari è un buon punto di avvio. Il secondo elemento, invcece, lo vedremo già questa settimana. Manchester City e Inter rappresentano sfide importanti e con avversari di livello assoluto. Una prestazione di Krasic oltre le righe potrebbe essere una tappa ulteriore che ci potrà dire che Krasic potrebbe diventare un nuovo idolo. Purtroppo per il momento il paragone con Pavel Nedved mi sembra ancora irreale, soprattutto per chi ha visto nel ceco un "mito e un giocatore unico". Per il momento Krasic e Nedved sono lontani, potranno diventare più vicini fisicamente con Nedved in società e soprattutto se Krasic continuerà con prestazioni come quella di Udine e di domenica scorsa con il Cagliari.









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