Del Piero, una bandiera a mezz'asta?
La Juventus è Del Piero, Del Piero e' la Juventus. O no? Si puo' mettere in discussione una bandiera? Una leggenda? Un pezzo di storia bianconera? Forse. Il popolo juventino e' in subbuglio. Se da una parte elogi e commenti entusiasti accompagnano le gesta del "ragazzo" di Conegliano ed anche all'estero, in campi come Old Trafford e Bernabeu, sono state tributate vere standing ovation al nostro numero dieci, dall'altra parte cresce il partito di chi non lesina critiche, anche feroci, nei confronti del Pinturicchio. Tralasciando i fischi della sciagurata scorsa stagione, figli soprattutto di uno spettacolo indecoroso e di una tale pochezza di calcio che ha coinvolto tutti nessuno escluso, non e' che quest'anno le cose siano iniziate meglio per il capitano.L'appunto che maggiormente viene mosso nei confronti del numero dieci riguarda l'eta'. Puo' un giocatore alla soglia dei 36 anni ancora fornire prestazioni di alto livello in un campionato tosto come quello nostrano? Diciamo la verita', il Del Piero visto a Bari e' la controfigura del Campione che tutti noi abbiamo avuto la fortuna e l'orgoglio di ammirare. Spento, lento, prevedibile, al limite del fastidioso nelle sue continue lamentele con l'arbitro, stucchevole quando si butta in terra reclamando un fallo perche' qualcuno gli ha portato via il pallone. In un calcio veloce e basato su un pressing forsennato e grande fisicita', anche un semplice Masiello e' riuscito a fare la figura del fenomeno quando si e' trovato ad incrociare i suoi tacchetti con quelli dell' (ex?) idolo bianconero. Se il peccato originale commesso da Marotta e' stato quello di privare la Juventus di fantasia vendendo Diego, non e' certo con questo Del Piero che i tifosi potranno rifarsi gli occhi e la squadra bianconera potra' dare imprevedibilita' alla sua manovra.L'altra accusa che molti tifosi gli muovono contro e' forse ancora piu' cruda. E' una primadonna che mal sopporta chi puo' metterlo in ombra, soprattutto se ricopre il suo stesso ruolo.A suffragio di questa tesi il popolo dell' "anti-Del Piero" snocciola via una lunga serie di nomi. Miccoli, Palladino, Giovinco, Diego...Tutti ottimi giocatori, tutti fantasisti o seconde punte, tutti ceduti. E se secondo Agatha Christie tre indizi forniscono una prova, quattro sono una vera e propria confessione.Soprattutto quest'ultima sessione di calcio mercato ha rinvigorito le schiere dei teorici del complotto di spogliatoio. Vedere andare via prima la Formica Atomica e poi il Panda verde oro ha fatto gridare allo scandalo e la colpa delle due cessioni e' stata fatta ricadere sul novello, agli occhi di qualcuno, Otello bianconero.E' dunque possibile mettere in discussione un icona come Del Piero? Sembrerebbe di si. A lui spetta ora il compito di far rimangiare ai suoi denigratori le critiche e le accuse e dimostrare a tutti che e' ancora una bandiera che sventola orgogliosa e non una moscia bandiera a mezz'asta.
ARTICOLO DI Massimiliano degli Esposti
Ecco il suo blog http://juventusfootballclub1897.blogspot.com
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