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venerdì 18 giugno 2010

VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT


Caro Presidente,
ci ha molto colpito la sua lettera indirizzata al popolo bianconero. Un popolo bianconero che da tempo, per noi forse troppo, sta vivendo momenti non esaltanti. E’ difficile andare dietro a tutte le voci dei tifosi. Oggi, come oggi, internet permette di raccogliere il maggior numero di opinioni possibili, confrontare pareri e soprattutto in molti, anche i più piccoli possono dire la loro opinione. Noi nel nostro piccolo, cerchiamo di riportare una voce, un sentimento, a volte fuori dal coro, ma sempre sostenuto con onestà e passione. A molti sembreremo di parte, forse troppa, ma sono sicuro che molti che si fingono imparziali, sono poi molto più di parte di altri. Noi cerchiamo il confronto dialettico, a volte anche pungente, ma mai lo scontro.
Personalmente ho molto apprezzato la sua lettera per tre motivi.
Primo: per la prima volta, si parla in modo diretto, senza fronzoli, senza giri di parole. Sappiamo tutti che il calcio estivo è giri di parole, sogni, illusioni, delusioni. In quanti dopo Diego e Felipe Melo l’anno passato si erano illusi, calcio d’agosto non ti conosco diceva un proverbio. Ai tifosi piacerebbe tornare al classico “meno parole e più fatti” e su questo mi sembra che ci siamo.
Secondo: in moltissimi hanno accolto con soddisfazione l’arrivo di Marotta, e siamo d’accordo nel definirlo il vero colpo bianconero. Marotta rappresenta per molti un esempio di professionalità e di come si possa crescere dal Varese e arrivare alla Juventus, passando per Atalanta e Sampdoria. Marotta dal punto di vista dirigenziale ha fatto quel percorso che ha fatto anche Del Neri e che fecero in passato anche grandi giocatori bianconeri. I tifosi della Juventus non sono dei “pazzi sognatori”, sanno benissimo che il gap attuale con l’Inter soprattutto è forse incolmabile. Si è creato un divario di 4/5 anni, prima creato dal “disastro” e poi forse dalla troppa voglia di essere legati a certi campioni che avevano dato molto. I tifosi, come dice anche lei, chiedono competitività, sanno benissimo che ottenere vittorie sarà difficile, ma chiedono di rivedere gli occhi di tigre del passato, dei vari Vialli, Ravanelli, Di Livio, Montero, solo per citarne alcuni dei più recenti fino a Pavel Nedved, Alessandro Del Piero, Buffon e Chiellini. I tifosi chiedono emozioni, le stesse vissute in molti al ritiro di Pavel Nedved (chissà in quanti avevano le lacrime agli occhi per il ceco…).Vogliono rivedere quello spirito che nell’ultima stagione, forse, è andato perso serve tutto quello che giustamente dice lei.
Infine, il terzo e ultimo punto, lei dice:
“Sappiate inoltre che io, come tutti voi, sono in vigile attesa di conoscere le decisioni definitive della giustizia sportiva che dovrà dimostrare, di essere uguale per tutti in qualsiasi momento storico. Ecco perché farò sempre sentire la voce della Juventus in FIGC, in Lega Calcio e in ogni altra sede”.
Non so, francamente, se lei ha avuto la possibilità di seguire il lavoro, a volte faticoso, con cui, insieme ad altri siti, stiamo riportando sulle decisioni e sul lavoro della giustizia ordinaria e di quella sportiva. Anche noi e come noi altri 14 milioni di appassionati bianconeri, sono in attesa di sapere le decisioni della giustizia sportiva. Capiamo benissimo che il vostro ruolo vi impone prudenza e il classico piede di piombo. Il nostro, invece ci impone la ricerca della verità, ci impone la schiettezza e a volte ci impone anche l’impertinenza e anche di tastare l’umore e il polso della piazza. Proprio come lei vogliamo che la legge sia uguale per tutti, per questo seguiamo e siamo tra le poche testate a farlo, ci muoviamo senza condizionamenti e senza influenze esterne, con il rischio di essere spesso messi all’angolo come pugili suonati.
Nel nostro piccolo, facciamo conoscere ai tifosi quelle che sono le voci dei protagonisti e rimaniamo convinti che il lavoro fatto dalla Juventus dal 1994 al 2006 sia stato un lavoro onesto. Spero che nessun tifoso possa vergognarsi mai per quegli anni. Rimaniamo convinti che le lacrime versate nella finale di Roma siano state lacrime vere, come quelle per le finali perse successive, da Monaco di Baviera ad Amsterdam e Manchester. Pensiamo che le lacrime del 2006 versate per una retrocessione con un processo “unico nel suo genere”, mentre un’Italjuve vinceva il mondiale non siano lacrime vane, perché dalle grandi delusioni poi forse nascono le grandi imprese. Alla fin fine tutti coloro che lottano per la giustizia, sono al vostro fianco e quando lei dice che vigila, non sarà un metronotte solo, sarà accompagnato da moltissime persone che di parte o non di parte, vigileranno affinché sia garantito un trattamento uguale per tutti.
Verba volant scripta manent dicevano gli antichi, per questo i tifosi apprezzano la tua presa di posizione e ti fanno l’in bocca al lupo.

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