I SOLONI POST MONDIALE

Viva Espana, viva San Isidro, viva la Revolucion del calcio moderno.
Spagna capitale del calcio Europeo, prima e mondiale ora.
Nulla da dire, una squadra che è partita al risparmio, ma partita dopo partita è migliorata, vincendo, ieri meritatamente contro un'Olanda più impegnata a contenere che a creare.
Vince la Spagna, vince una nazione all'avanguardia dicono i grandi soloni del calcio italiano.
Pochi ricordano che quattro anni fa c'era l'Italia sul tetto d'Europa, possibile che allora fosse tutto sbagliato e ora come si è comportata la Spagna tutto giusto? Si, avete letto bene, l'Italia quattro anni fa vinceva il mondiale, ma evidentemente era tutto sbagliato quello che si faceva. Claudio Gentile, veniva allontanato dall'under 21 (giudicate voi i risultati post Gentile), la Federazione veniva commissariata e poi succedeva quel che succedeva. Nessuno si è preoccupato di tutelare il sistema Italia, (chiamato da alcuni sistema Moggi), un sistema vincente, che faceva della programmazione la sua forza, dove le nazionali under 21, nei campionati europei facevano bella figura. Alcuni campioni del mondo sono finiti alla diaspora, in altri campionati, senza che nessuno si preoccupasse di tutelare la continuità dei giocatori italiani nel calcio italiano.
Oggi e ieri sera, il giorno dopo la vittoria della Spagna, sento persone parlare di imitare dalla Spagna, etc. etc. La Spagna ha vinto un mondiale e tutti a pensare che bisogna imitare il Barcellona.
L'Italia ha vinto 4 mondiali e a meno che non si ritenga che questi mondiali siano stati vinti per puro caso, o fortuna, qualcosa di buono ci deve essere stato pure in Italia, o no?
Le nazionali che hanno vinto i mondiali si sono sempre basate su un blocco di una o due squadre, non volendo citare la Juventus, cito il Milan 1994.
L'Italia del 2006, aveva la stessa filosofia.
Purtroppo oggi come oggi, il campionato italiano è diventato come quello inglese (mancano solo i soldi e forse gli indebitamenti sproporzionati di alcune squadre), ma troppi stranieri ti fanno perdere l'identità, almeno in nazionale.
Se poi si vanno a punire e denigrare le squadre che hanno valorizzato i giocatori italiani allora il cerchio è completo.
La vittoria della Spagna di oggi è la vittoria di una nazione, quella dell'Italia di quattro anni fa di un comune, oppure, se preferite dell'unione di più comuni, pronti sempre a mettersi le dita negli occhi l'un con l'altro.
Probabilmente quando impareremo a guardare oltre il proprio naso e a mettere da parte odio e antipatie varie, potremo tornare a ragionare diversamente. Speriamo, ad esempio che l’Inter non venda Balotelli, ma che lo valorizzi, ci dispiacerebbe vedere uno dei migliori giovani se non il migliore in assoluto tra gli italiani, misurarsi in altri campionati.
Infine una considerazione: leggo di giornali, uno in particolare, che lascia oggi quasi più spazio alle parole di Snejider, preparandone la corsa al pallone d'oro, parlando di errori arbitrali, piuttosto che parlare della Spagna. Ma che errori arbitrali ci sono stati ieri a parte un clamoroso rigore negato allo Spagna?
Tutti dobbiamo, forse, cambiare mentalità, del resto lascia alcuni dubbi l'analisi post partita del canale di stato, che invece di celebrare la Spagna, preferisce analizzare un calcio d'angolo non dato all'Olanda nel finale.
In Italia, fin a quando preferiremo lasciare spazio alla polemica, piuttosto che al gioco e ai risultati non penso che andremo molto lontano, e saranno sempre i soliti soloni a raccontarci le loro verità.