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martedì 13 luglio 2010
COMODI COME SUL DIVANO DI CASA
Forse a volte, le tribune sono comodi luoghi dove soggiornare e passare momenti lieti. Forse le panchine, soprattutto quelle riscaldate, o le poltroncine dell'Olimpico sono adatte per rilassarsi e magari c'è pure qualche programma con il massaggio incorporato. Fatto sta che da qualche anno, per la Juventus è diventato impossibile o quasi piazzare alcuni degli indesiderati in Italia o all'estero.
Vuoi per un motivo o per l'altro i giocatori rifiutano qualsiasi opportunità, occasione.
In panchina o in tribuna si sta comodi comodi, proprio come sul divano di caso.
Sono tantissimi i giocatori che per un motivo o per l'altro stanno rifiutando le opportunità offerte.
Prima Tiago, che per motivi di ingaggio non è ancora partito in direzione Madrid.
Poi Poulsen che lìanno passato ha rifiutato più volte le destinazioni turche e anche quest'anno non sembra propenso ad accettarle.
Ora probabilmente alla lista dei giocatori comodi comodi a Torino c'è anche Camoranesi, intenzionato a rifiutare le mete della Grecia, sponda Olympiakos, sempre per motivi contrattuali.
A loro, poi come non aggiungere Grosso e in un certo senso anche Trezeguet.
Il terzino ex campione del mondo ha rifiutato l'Atletico, mentre Trezeguet è indeciso proprio come la Juventus sulle decisioni da prendere.
Molti, quindi, preferiranno le comode panchine, oppure le comode tribune, piuttosto che tentare nuove avventure. Su quelle panchine si trovano proprio bene, comodi comodi come se fosse un bel divano.
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Io penso che la dignità, ormai, certa gente non sa più cosa sia. A certi giocatori basta la sensazione di non essere ben accetti per capire che è il momento di cambiare aria...ma niente, troppi altri si attaccano ai contratti come bambini che non vogliono andare a letto presto. E l'amor proprio? E la serietà professionale? La voglia di dimostrare di valere o di non essere ancora a fine carriera? Tutti valori sostituibili coi loro omonimi cartacei? E si torna sempre al solito discorso: girano troppi soldi. Di giocatori-zecche non se ne può più. Penso davvero che, in certi casi, Lotito possa insegnare a molti. Tuttavia credo che il buon Mauro German se ne andrà e che sia solo una strategia per tirare un po' sull'ingaggio. Demotivato come lui, alla Juve, ce ne sono pochi: lo sappiamo noi, lo sa la dirigenza e lo sa lui. Un bel "grazie e arrivederci" penso convenga a entrambi.
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