Una pubblicità diceva che la stampa a colori è immagini e emozioni...Non lo diceva ieri, lo diceva anni, fa. In questi mesi abbiamo scoperto che esiste un magico mondo baffuto in cui le telefonate possono essere di colori diversi in base all'importanza. Un mondo fantastico in cui dei professionisti usano i colori per definire l'importanza dei file e poi stampano in bianco e nero. Questa ultima teoria dove eventuali errori ed emissioni vengono giustificate con la mancanza della stampante a colori è l'ultima invenzione fantasiosa di qualcuno che non sa accettare e vuol giustificare le anomalie di un processo sportivo e di un'indagine che è stata tutto eccetto che equa.
Rimaniamo basiti da come alcuni quotidiani possano sostenere che tutti dicono la verità. Questo è impossibile. Fino a poco tempo fa, c'erano i buoni (antijuventini) e i cattivi (gli juventini che sostenevano che la Juventus e la sua dirigenza non sono colpevoli). Ora ci sono persone che dicono che tutti hanno ragione e che gli errori sono causati dalle povere e vecchie stampanti in bianco e nero o dalla mancanza di toner. Com'è possibile pensare che il signor Toner (DA ORA SIGNOR T.) possa aver tolto due scudetti alla Juventus, portato all'eliminazione dal mondo del calcio delle figure di Moggi e Giraudo e contribuito ai primi trofei dell'Inter targata Moratti. Non possiamo e vogliamo credere che basti questa banalizzazione per spiegare le cose.
Bisogna andare a fondo e ci aspettiamo che qualcuno lo faccia, dando spiegazioni chiare e esaustive di cosa e successo. La favola del signor T, raccontatela a qualcun altro, del resto non vi crederemmo siamo anche noi dei "bugiardi".
tratto dal blog di Ju29ro.com, quello che fa venire le coliche a qualche "ospite":
RispondiElimina"Vorrei proprio vederli quei brogliacci. Sono in bianco e nero, come sono stati visti i colori?"
Giuseppe Narducci, sulla Gazzetta dello Sport, 13 settembre 2011
"Al video. Dove i colori ci sono. Anzi voglio aggiungere una chicca. Anche la telefonata di Pradé con Mazzini è indicata con tre baffi rossi."
Nicola Penta, sulla Gazzetta dello Sport, 14 settembre 2011
"... Ma torniamo al colore dei baffi: chi ha ragione, Narducci o Penta? Italicamente possiamo dire che tutti e due dicono la verità. Quando i carabinieri dedicati all'ascolto delle telefonate ritenevano una conversazione interessante la «marcavano» con dei baffi: tre baffi (molto interessante), due baffi (interessante), un baffo (non interessante). Automaticamente il sistema computerizzato assegnava un colore ai baffi e al loro numero, ed ecco che sul computer diventavano rossi (i tre baffi), gialli (i due), verdi (un baffo). Ma i conti erano fatti senza la burocrazia italiana, che non fornisce i carabinieri di stampanti a colori. Ecco perché i brogliacci arrivati alla fine ai pm di Napoli (all'epoca Beatrice e Narducci) sono in bianco e nero."
Maurizio Galdi, sempre sulla Gazzetta dello Sport, 14 settembre 2011
Ciò che emerge è sconvolgente e inaspettato: una telefonata rilevantissima è contraddistinta da 3 baffi grigi, una rilevante da 2 baffi grigi, un'intercettazione poco rilevante da un solo baffo grigio.
E, udite udite, sembra addirittura che per contare non servano i colori. Ma non ditelo a Galdi e Narducci!
SERVONO PAROLE ULTERIORI?