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lunedì 31 ottobre 2011
TASTIERA VELENOSA: CHIUDETE QUELLA PARTE DI STADIO...
Ci saremmo aspettati qualsiasi tipo di sfottò, qualsiasi tipo di insulto per le questioni di Farsopoli e le avremmo accettate con l'ironia e il sarcasmo che spesso utilizziamo. Abbiamo anche parlato nei nostri pezzi di chi non c'è più, ma lo abbiamo fatto sempre nel rispetto delle persone senza mai utilizzare parole forti. Quando sabato sera abbiamo visto quello striscione, però, ci siamo rimasti molto male. Ci siamo rimasti male perchè c'è modo di sfociare la passione, ma è veramente terribile turbare la sensibilità di persone colpite dal dramma del 1985, il peggiore della storia italiana. Chi ha permesso di mostrare quello striscione dovrebbe vergognarsi, chi ha scritto quello striscione dovrebbe avere il coraggio di guardare negli occhi padri, madri, fratelli e sorelle che hanno perso cari in quella notte e mentre li guardano riscrivere quelle frasi. Forse non lo farebbero e si vergognerebbero a tal punto da non varcare più la soglia di uno stadio. Il calcio è passione, ci sta lo sfottò, lo accettiamo, così come l'ironia, ma non quelle frasi. Ci auspichiamo, quindi che i media evidenzino questa cosa pessima e quella porzione di stadio venga chiusa per le prossime partite. Ci piacerebbe che una volta, almeno una volta, chi sbaglia e utilizza la violenza di quel tipo che è la peggiore possibile sia condannata. Aspettiamo anche una riga di commento di critica da Milano... Noi saremo vigili, lo dobbiamo ai nostri caduti, alla loro memoria e ai loro parenti che hanno vissuto quel dramma che ci commuove sempre, giorno dopo giorno.
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e anche noi interisti siamo disgustati e ci dissociamo completamente da quello striscione.
RispondiEliminae come te ci si attende una parola della società.
tuttavia voi siete i primi e infangare i morti, basta sentire il coretto che cantano nel vostro conat stadium sulla morte di prisco rossi moratti, e basta sentire in che modo parlate di facchetti.
tu lo infanghi, ma eviti gli insulti perchè nella tua posizione non puoi permetterteli. ma i tuoi seguaci, del nome di facchetti fanno quello che vogliono.
purtroppo questa rivalità sta andando, anzi è andata ben oltre.
e il merito è del tuo presidente e di voi a corrergli dietro, a fomentare odio e a scaricare le vostre colpe su altri, immaturi e incapaci di assumervi le vostre responsabilità. ma non ho voglia di rimettermi a pèarlare di calciopoli, entro brevissimo sarà il tribunale napoletano a parlare.
dunque buona domenica, e rinnovo la solidarietà nel fastidio provocato da quello striscione abominevole.
la mamma dei cretini è sempre in cinta con qualsiasi maglia.
RispondiEliminaA me da un tale fastidio quando qualche italiota leghista vestito di verde insulta Balotelli, un talento così puro e ingenuo che mi viene il voltastomaco parlare di calcio.
RispondiEliminaa leggere il primo commento sembra che il mondo si sia capovolto...chi erano quelli che cantavano se saltelli muore balotelli e che se non vinciamo è perchè la giuve ruvva? non so se disgustarmi di più per quello striscione o per i pensieri illuminati dei farisei nerazzurri...vabbè vanno di pari passo...
RispondiEliminami sono sbagliato volevo dire se saltelli muore un altro agnelli...oltre ai simpaticissimi stornelli su scirea che da quella curva ogni tanto riecheggiano...poi come dimenticare lo stile inter dal 98 fino al 2006? E ci si nasconde dietro alla legittima difesa di agnelli? Ma vergognatevi un pò...
RispondiEliminaPavan cambianddo discorso perchè non dici nulla sulle rivelazioni del teste al processo..ci sarebbe da parlare x mesi...
RispondiEliminaMentre a Milano nell'aula bunker di San Vittore l'ex dipendente Telecom Caterina Plateo testimoniava, confermando che anche la Juventus veniva spiata dal Tiger Team, a Firenze si svolgeva la prima udienza della causa per danni morali intentata da Bergamo, Fabiani, Racalbuto e Reuca (il marito della Fazi, "attenzionato" anche lui), contro la Polis D'Istinto di Cipriani, Pirelli, Telecom e Inter.
RispondiEliminaPaolillo, AD dell'Inter, era presente all'udienza e ha affermato: "Noi non c’entriamo, non siamo neanche citati nel processo Telecom". Vero, l'Inter non è stata chiamata in causa in quanto responsabile civile nel processo Telecom in corso a Milano, ma la società in quel processo è stata citata moltissime volte.
Infatti, ormai ci sono davvero pochi dubbi sul fatto che il dossier "Operazione Ladroni" sia stato realizzato per conto dell'Inter. Lo ha testimoniato Ghioni: "L'Inter era considerata da Tronchetti una società del Gruppo ed in quanto tale tutelata". Lo ha testimoniato Cipriani, lo ha confermato Tavaroli e lo ha detto lo stesso Tronchetti, il quale ha aggiunto di aver presentato lui Tavaroli a Moratti e Facchetti.
Ma Paolillo ha ancora il coraggio di affermare che loro non c'entrano. Proprio lui, che da dirigente della Popolare di Milano, secondo quanto emerso durante il processo di Napoli, si sarebbe visto raccomandare Nucini da Facchetti per un colloquio di lavoro.
Perché Paolillo non ha mai smentito questo fatto? Inoltre, Paolillo sapeva che Nucini era un arbitro in attività? Come fa a sostenere, dopo tutto quello che si è scoperto durante il processo Telecom, che l'Inter non c'entra nulla?
Sarebbe bello che alla prossima intervista Paolillo rispondesse a queste domande, prima di riprendere a parlare di arbitri.
P.S. In aula a Firenze i legali della Pirelli, giusto per stare in linea con lo stile Inter, hanno eccepito l'intervenuta prescrizione del reato.
tratto dal blog di ju29ro...
il direttore non può più menzionare queste cose altrimenti arriva qualche seguace di fabbricainter a rimroverarlo dicendo che filtra le notizie e che divulga solo quelle pro juve...:-)))
.... mi mancano i post di Pavan.... come mai non vengono più pubblicati?
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