Esiste un mondo virtuale lontano da quello reale in cui mentre il sottoscritto scrive un articolo Eto'o guadagna circa 2000 euro. Contemporaneamente sempre nel mondo virtuale c'e un giocatore che prende il secondo maggior stipendio della rosa della Juventus per non fare nulla se non allenarsi con la primavera. In questo mondo virtuale un giocatore si sveglia e decide di svernare in Italia nonostante in Russia sia pagato solo 20 milioni di euro. Rispetto zero per tifosi e squadra. Pensate a cosa direbbero i tifosi qualora in una partita di campionato il camerunense si facesse male. Rispetto zero, da una parte e rispetto zero anche da chi chi rifiuta la vetrina Champions preferendo il divano di casa perenne, proprio come quei tifosi di una famosa birra.
Purtroppo ci accorgiamo sempre di più che i giocatori hanno sempre più peso e qualcuno li esalta anche. La situazione è paradossale. Nessuno sembra aver rispetto del denaro e di un contratto che questo comporta. Questi obblighi sono duplici ma dovrebbero portare anche a un minimo di buon senso. E' inaccettabile e dovrebbe esserlo per chiunque che chi guadagna 20 milioni di euro si permetta di ipotizzare un periodo di svernamento in Italia, praticamente denigrando il ricco piatto. Contemporaneamente alcune società chiedono rispetto e poi vanno a ipotizzare prestiti avendo ricevuto da poco circa 20 milioni, non bruscolini. Proprio quei 20 milioni, riferendosi all'altro caso, persi per colpa delle bizze di un calciatore che non vuole allontanarsi da Torino. Paradossi del calcio, così uguali e così diversi, ma in fondo in fondo attaccati, sembrerebbe, solo al biglietto verde.
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