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lunedì 15 novembre 2010
Quando la politica entra nello sport è la fine
Capita che molti tifosi bianconeri siano anche appassionati di motori. A volte il bianconero si sposta e diventa per i motori un cuore rosso Ferrari. Purtroppo domenica la grande cavalcata di Alonso si è conclusa per quattro punti dietro Vettel. Una grande stagione della Ferrari e di Alonso che hanno lottato fine alla fine contro una vettura molto distante la stagione passata. Detto questo, mi hanno sorpreso gli attacchi di certi media che invece di pensare a complimentarsi con chi da venti anni pone l'Italia dei motori all'eccellenza ha preferito un attacco frontale di tipo politico che con lo sport non c'entra nulla. Il leghista Roberto Castelli ha accusato il presidente del Cavallino di "gestione dilettantesca": "Se dovessi usare nei confronti della Ferrari e del dottor Montezemolo lo stesso metro di giudizio che egli usa nei confronti del nostro governo, dovrei dire che Alonso ha perso il mondiale a causa della gestione dilettantesca della corsa con il dottor Montezemolo ai box. Dico invece che mi dispiace molto e faccio i più sinceri auguri alla Ferrari di poter vincere l'anno prossimo". Che dire, indipendentemente dalla parte politica, che non è giusto valutare, è triste che alcuni sfruttino certi paragoni per fare propaganda. Purtroppo, temiamo che anche verso la Juventus in futuro ci possano essere valutazioni simili e speriamo non accada, motivazioni ovviamente causate da ragionamenti di altro tipo, ma che abbiamo già visto per Calciopoli dove per la ragion di stato si è passato sopra al blasone. Gia' nel 2006 avevamo notato che ragioni extracalcistiche erano entrate in gioco in Calciopoli e avevano forse influenzato i verdetti con alcune squadre punite più pesantemente di altre. Troppe volte vediamo politici in tv a trasmissioni calcistiche che fanno propaganda a se stessi e sfruttano la loro visibilità per influenze di altro tipo. Il tema è serio perché ormai la Juventus ha perso potere media e senza quello sarà difficile battagliare con squadre con potere mediatico e politico maggiore. Si spera che la politica possa influenzare sempre meno lo sport, ma non ne siamo sicuri, purtroppo in Italia c'è ancora chi pensa che l'unico conflitto di interessi serio fosse quello tra Moggi e la Gea...Per questo consigliamo alla dirigenza bianconera e non solo di stare vigile su questo tema, oggi forse marginale, ma che in futuro potrebbe non esserlo.
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