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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

venerdì 28 maggio 2010

29-05-1985

Ci sono episodi della vita che ti entrano dentro e che faranno per sempre parte di te...
Ci sono immagini che abbiamo visto e che vorremmo cancellare, perchè non fossero mai accadute.
Lo sport dovrebbe essere gioia e divertimento ma 25 anni fa assistemmo a una delle peggiori tragedie dello sport italiano, la peggiore della storia bianconera. Morirono 39 persone, di cui 32 italiane e ne rimasero ferite oltre 600.
Quella sera non assistemmo a una manifestazione sportiva, ma a un'immensa tragedia.
Vedere persone che vanno allo stadio per divertirsi e trovano la morte per la stupidità di altri, è semplicemente terribile.
Quella tragedia poteva essere evitata e quella Coppa, non andava festeggiata.
Quella coppa appartiene a quei 32 angeli che ora non ci sono più, alcuni dicono che non doveva essere assegnata, io penso che i nomi delle vittime avrebbero dovuto essere scritti sulla Coppa..per non dimenticarli mai...
Benchè all'epoca della tragedia fossi piccolino e non capissi tutto, quella sera, un velo di tristezza, accomunava tutti i tifosi della Juventus e quell'immagine dolorosa è entrata di diritto nella storia.
Alcuni anni dopo nel 2000, mi trovavo in Belgio e una targa ricordava allo Stadio diventato ormai Baldovino, quelle vittime.
Difficile, forse da credere, ma guardando quella targa e pensando alle immagini del 1985 è difficile evitare una lacrima.
Quella tragedia è la tragedia di tutti gli appassionati di sport, bianconeri o no.
Ci piacerebbe che non fossero mai dimenticati...

3 commenti:

  1. ciao massimo, vorrei condividere su facebook i tuoi articoli che trovo sempre particolarmente interesssanti. perchè non inserisci il collegamento per i social network?

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  2. Ciao Sebastiano,
    per ora ho inserito twitter,
    a breve pure facebook.
    Grazie per l'apprezzamento.
    Un caro saluto,

    Massimo

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  3. Caro Pavan, all'epoca dell'Heysel avevo 25 anni e fino ad allora il calcio era stato da me vissuto come un gioco straordinario e appassionante, con il giusto peso da dare a una realtà bellissima ma pur sempre gioco. Quella sera assistevo da casa in tv alla finale, sul divano io e mio padre in attesa spasmodica (siamo entrambi juventini dalla nascita)veniamo catapultati fuori dal mondo..attimi di angoscia che si tramutano in disperazione e sgomento. Ho pianto per quello che vedevo, non capivo come una festa del calcio si era potuta trasformare in tragedia. Con sincerità le dico che quella fu una partita della vergogna, si disse che la partita fù disputata per evitare che il bilancio potesse essere più grave..Una coppa inutile, con dentro litri di sangue innocente e vite spezzate in un campo di calcio come vittime di un sacrificio o come novelli gladiatori dei tempi moderni per offrire quello che non sarà mai ricordato per uno spettacolo. Da quel giorno ho smesso di vivere il calcio, di gioire per le vittorie juventine anche se sono sempre tifoso, ma una dirigenza che annovera tra i suoi trovei quella coppa insanguinata non ha nulla di umano, ma soltanto mancanza di rispetto per vite umane. Allo stadio non vado più, nel mio vissuto è rimasta una piaga incolmabile di dolore e rabbia, una lunga scia di sangue che nessuno potrà mai cancellare dalle nostre bandiere bianconere e dal petto dei nostri calciatori a cui la storia dovrebbe insegnare a onorare la maglia con dignità e rispetto. Saluti,salvo

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