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tuttojuve

Tutte le notizie del sito di cui Massimo Pavan è Vicedirettore

lunedì 31 ottobre 2011

TASTIERA VELENOSA: CHIUDETE QUELLA PARTE DI STADIO...

Ci saremmo aspettati qualsiasi tipo di sfottò, qualsiasi tipo di insulto per le questioni di Farsopoli e le avremmo accettate con l'ironia e il sarcasmo che spesso utilizziamo. Abbiamo anche parlato nei nostri pezzi di chi non c'è più, ma lo abbiamo fatto sempre nel rispetto delle persone senza mai utilizzare parole forti. Quando sabato sera abbiamo visto quello striscione, però, ci siamo rimasti molto male. Ci siamo rimasti male perchè c'è modo di sfociare la passione, ma è veramente terribile turbare la sensibilità di persone colpite dal dramma del 1985, il peggiore della storia italiana. Chi ha permesso di mostrare quello striscione dovrebbe vergognarsi, chi ha scritto quello striscione dovrebbe avere il coraggio di guardare negli occhi padri, madri, fratelli e sorelle che hanno perso cari in quella notte e mentre li guardano riscrivere quelle frasi. Forse non lo farebbero e si vergognerebbero a tal punto da non varcare più la soglia di uno stadio. Il calcio è passione, ci sta lo sfottò, lo accettiamo, così come l'ironia, ma non quelle frasi. Ci auspichiamo, quindi che i media evidenzino questa cosa pessima e quella porzione di stadio venga chiusa per le prossime partite. Ci piacerebbe che una volta, almeno una volta, chi sbaglia e utilizza la violenza di quel tipo che è la peggiore possibile sia condannata. Aspettiamo anche una riga di commento di critica da Milano... Noi saremo vigili, lo dobbiamo ai nostri caduti, alla loro memoria e ai loro parenti che hanno vissuto quel dramma che ci commuove sempre, giorno dopo giorno.

caro Claudio...ma dove vuoi arrivare?

Lo abbiamo visto lottare, muoversi, battersi, sbracciarsi. Lo abbiamo visto segnare ed esultare e poi gioire per la vittoria. Claudio Marchisio e' cresciuto moltissimo ultimamente raggiungendo livelli altissimi. La vicinanza di Pirlo gli sta facendo bene permettendogli di crescere ancora di più. I gol con Milan e Inter sono poi la ciliegina sulla torta preparata da un giocatore che potrebbe diventare tra i tre migliori al mondo nel suo ruolo. Corsa, voglia di lottare, juventinita' lo rendono unico grazie al suo DNA bianconero. Ora per la consacrazione gli manca un trofeo o anche una competizione internazionale giocata ad alti livelli. Il successore di Del Piero potrebbe essere lui... Non un attaccante, almeno nel cuore dei tifosi. Ma dove vuoi arrivare? La risposta è il più in alto possibile.

il sabato del villaggio

Passata la festa, se c'e' stata. La domenica i tifosi bianconeri l'hanno passata con il sorriso di chi sa che questo puo' essere l'anno buono per tornare a sentirsi la Juventus. Questo non vuol dire che la Juventus vincerà perché il Milan e' più completo e ha un Ibrahimovic in più, ma vuol dire che probabilmente si lotterà fino alla fine che partendo dal settimo posto dell'anno scorso sarebbe un gran risultato. Il sabato del villaggio ci riporta una vittoria antica sull'Inter, contro tutto e contro tutti. Alcuni hanno detto che la Juventus e' stata normale. Forse non hanno mai visto l'Inter giocare quest'anno e i nerazzurri ci sono sembrati molto più compatti che nelle loro altre sfide. Una Juventus normale e una squadra normale non avrebbe vinto. E' stata una Juventus buona, ottima. Come diceva Leopardi da domani bisogna tornare al travaglio usato e a lavorare per mantenere la posizione anche contro il Napoli, la trasferta più difficile della stagione.

domenica 30 ottobre 2011

DA ZERO A DIECI: ZERO A QUELLO STRISCIONE SULL'HEYSEL, DIECI ALLA JUVENTUS


Una serata così l'aspettavamo da anni, dal lontano 2006 quando mandarono laJuve in B. Avevamo avuto una serata con Ranieri un 1-2 a San Siro, ma le sue parole di questi giorni ci hanno fatto pensare che quell'annata è stata solo un fallimento, come quella scelta, di un allenatore, così mutevole nel pensiero. Ieri sera, invece c'è stata la giusta esultatanza ma è solo la prima tappa di una lunga corsa, lunghissima corsa da intraprendere se la Juventus vuole ritornare a essere la Juventus.

Stasera diamo i nostri voti e non saremo teneri.

Voto Zero: allo striscione che inneggiava all'acciao dello stadio, tirando fuori i morti dell'Heysel. Ci dispiace, ma la tifoseria che l'ha scritto si merita zero, uno zero grosso come lo stadio di San Siro.

Voto Uno: A Ranieri che ha cercato di influenzare Rizzoli e c'è pure riuscito ma ha dimenticato i rigori che aveva avuto contro quando era alla Juve, molto triste...

Voto Due: A Paolillo, vedi alla voce Ranieri... stessa spiaggia, stessa storia, stesso mare.

Voto Tre: a Rizzoli, poverino si è fatto influenzare non vede un rigore, non vede due angoli clamorosi, voto? 3.

Voto Quattro: a Snejider, tanta corsa ma una prestazione negativa,sopratutto per le reiterate proteste inutili, forse è arrivato il momento per lui di tornare in Olanda.

Voto Cinque: all'Inter, non si possono avere otto punti dopo nove partite, Ranieripoi come Gasperini ha fatto errori ma la colpa è della dirigenza,

Voto Sei: A Vucinic, gioca bene, fa un bel gol, ma nel secondo tempo è troppo poco cattivo e lezioso, comunque prova positiva, sufficiente, ma Mirko può dare di più.

Voto Sette: a Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Ottima difesa, bravi

Voto Otto: a Marchisio, fantastico il principino.

Voto Nove: alla grinta, la lotta, il cuore, volevamo tanti piccoli William Wallace, li abbiamo avuti.

Voto Dieci: alla Juventus, a chi sta cercando di riportarla dove stava. Un dieci a tutti quelli che sanno cos'è la Juventus e oggi come allora vince le partite perchè è più forte e non per gli arbitri... se lo ricordi la gente, oggi come allora.

SIETE CONTENTI ORA? SIETE CONTENTI DI CONDIZIONARE LE PARTITE?

Vorremmo chiedere a Ranieri se è contento. Vorremmo chidere a Paolillo se è contento. Si possono vincere o perdere le partite, ma quello che è successo prima della partita è scandaloso. E' scandalosa la situazione successiva, perchè il rigore non è stato dato per le parole di Ranieri e dell'Inter ed era un rigore talmente clamoroso che non poteva essere visto. Un errore da matita ultra rossa. Un errore frutto di un "grandissimo lavoro psicologico" per dirla alla Mourinho. In Italia la stampae i media stanno zitti e vedono solo quello che vogliono vedere, proprio come su Calciopoli, purtroppo ogni giorno che passa ne abbiamo la riprova.

L'unica cosa positiva di ieri è che la Juventus oggi è tornata come prima più forte di tutto e tutti.

DUE TELEFONATE IN DIREZIONE MILANO

In settimana avevamo mostrato come festeggiare, mano all'orecchio in stile Luca Toni e poi il gesto del telefono. Ognuno nel suo piccolo forse l'avrà fatto, forse no. La giornata di ieri, ha mandato due telefonate dirette verso Milano.Ci siamo gustati nel prepartita le parole di Moratti, che ha provocato, altro che sei anni...che l'Inter sta davanti. La matematica non è un'opinione, sarebbero cinque e soprattutto senza le ingiustizie subite pensiamo che difficilmente l'Inter avrebbe sorpassato la Juve, ma detto questo, ora il vento sembra essere cambiato. Le telefonate verso Milano ieri sono partite e ne sono partite due, da Milano a Milano, due urbane che portano l'Inter a -11.

QUESTO NON SI PUO'ACCETTARE



Ci saremmo aspettati di tutto, ma non che tirassero fuori l'Heysel... francamente una cosa che non si può definire. Quelli che hanno scritto questo non sono persone...

sabato 29 ottobre 2011

CUORE....

Sapevamo che sarebbe stata una battaglia e battaglia è stata. Sapevamo che l'Inter avrebbe venduto cara anzi carissima la pelle.
Un'Inter che parte meglio della Juve e crea pressione e corre, come non avevamo mai visto fare all'Inter in questo inizio di stagione. La Juventus soffre ma trova l'azione giusta e il pertugio con la ribattuta di Vucinic dopo la paratissima di Matri. Dopo il gol Matri ha due palle gollissime... solo davanti a Castellazzi, ma il vice Julio Cesar è meglio dell'originale e fa i miracoli. Gol sbagliati e gol subito con il pareggio di Maicon. L'Inter non molla e trova la traversa con Pazzini, ma quando sembra che la l'inerzia debba cambiare ci pensa Marchisio con un millimetrico tiro all'angolino a sancire il vantaggio. Nella seconda parte del primo tempo la topica di Rizzoli. Marchisio smarcato davanti a Castellazzi lo salta e il portiere lo stende. Sarebbe rigore ed espulsione ma Rizzoli non se la sente...
Nel secondo tempo la Juventus lotta in difesa e sbaglia qualche gol di troppo in contropiede, soprattuto con Estigarribia e Del Piero.
Una Juventus che ha messo il cuore contro, lo diciamo, una grande Inter che ha lottato con onore.

tanti piccoli william wallace

Se un tifoso bianconero pensa alla partita di stasera, non può assolutamente allontanarsi dal concetto di "battaglia sportiva". Già negli anni scorsi, abbiamo paragonato la sfida di stasera alla lotta tra chi indossa il tuo scudetto e chi l'ha perso, la lotta tra chi si è avvantaggiato di una situazione e chi è finito agli inferi, per tanto tempo. Per questo se fossimo dei condottieri e dovessimo caricare la nostra squadra non potremmo fare a meno che usare le parole di William Wallace, prima della sua "partita decisiva", la battaglia di Stirling Bridge: « Chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po'... Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avete vissuto a partire da oggi, per avere un'occasione, solo un'altra occasione, di tornare qui sul campo, a urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà?» Per i tifosi quella di stasera sarà più di una partita, ma non è ragionare da provinciali, è solamente la grande rivalità e il sapore delle ingiustizie subite e di una squadra smantellata. Chi è bianconero lo sa che possono toglierci tutto, l'onore, mandarci in B, umiliarci, deriderci, ma non ci toglieranno mai la Juventus e per lei lotteremo sempre, come deve farlo chi scenderà in campo stasera. Partita, lo ripetiamo, da giocare solo e rigorosamente sul campo mantenendo fuori i contorni del rispetto. Quella di stasera non sarà forse una finale, non si vincerà la libertà, ma la partita di stasera si avvicina molto a quei concetti, sportivamente parlando. I tifosi bianconeri baratterebbero tutti i loro giorni pur di dimostrare a chi li ha offesi che si è sbagliato e sarebbero pronti a tutto per avere quella occasione.

I tifosi si aspettano che la squadra dia tutto dal primo al novantaciquesimo minuto e possa uscire tra gli applausi dello stadio, del settore ospiti. Questo basterebbe per essere convinti di aver offerto una prestazione degna. Degna di una notte da Braveheart, cuori impavidi come era Pavel Nedved, come lo e' Antonio Conte, cuori impavidi come Marchisio, Del Piero, Buffon, Chiellini e tutti coloro che hanno vissuto quell'anno della B e sanno cosa vuol dire soffire.

per batterli: forza, cinismo e tanto cuore

Stasera la Juventus gioca la sfida che i tifosi bianconeri sentono. Nei bar, nelle piazze, sui blog, c'è grande voglia di giocarla questa partita. In redazione, c'è grande tensione e attesa. C'è la consapevolezza tra i tifosi di potersela giocare, soprattutto vedendo le statistiche di questa Juventus che a parte i punti in classifica dicono molto.

La Juventus ha una media superiori di gol a partita rispetto all'Inter: 1,6 contro 1,3. Gli angoli e la pericolosità offensiva sorridono ancora alla Juventus con 53 corner contro i 40 dell'Inter. I tiri sono molto simili: la Juventus fa circa 15 tiri a partita contro i 14 dell'Inter di cui 6 nello specchio per i bianconeri e poco meno di 5 per i nerazzurri. Sul possesso palla, invece tre minuti di differenza, con 28 per la Juve e 25 dell'Inter. In questa classifica la Juventus è seconda dopo il Milan, primo con 30 minuti. Il dato più rassicurante riguarda la pericolosità offensiva che è il più alto della serie A, il 60% contro il 49% dei nerazzurri.

I dati quindi, ci direbbero di una Juventus avanti, e di un'Inter inferiore al di la degli episodi che qualcuno cerca di tirar fuori.

I numeri però non dicono tutto e senza forza, cinismo e cuore, sarà difficile battere l'Inter. Conte saprà caricare benissimo i suoi e siamo convinti che stasera vedremo una Juventus all'altezza. L'Inter come organico è favorita, ma la Juventus obiettivamente sta meglio. Ci vorrà la forza di tutti, ma con il cuore, l'impresa è possibile.

venerdì 28 ottobre 2011

gravissima dimenticanza dei media e di Ranieri

Alcuni ci fanno arrabbiare, altri ci prendono in giro. Però alla fine noi riportiamo i fatti e i numeri e come al solito VINCIAMO NOI. Come su Farsopoli dove riportiamo sempre numeri e fatti a darci ragione, anche questa volta siamo andati indietro nel tempo alla stagione 2007/2008 e abbiamo notato con interesse che alla Juventus nelle prime giornate (9 sempre ma effettive e non virtuali) furono dati 5 rigori contro. Due a Cagliari (Foggia 56' rig.e 81' ), uno a Firenze (Mutu 89' rig.) due a Napoli (Domizzi 62' rig. 70' rig) esattamente la stessa situazione dell'Inter, con la sola differenza di una partita,ma con 5-5 realizzati contro i 4 dell'Inter visto che il rigore al novantesimo assegnato da Valeri è stato ininfluente visto che è stato sbagliato. Quei rigori furono assegnati da Tagliavento (2), Rizzoli (1) e Bergonzi (2), insomma se la Juventus li avesse recusati oggi la serie A non avrebbe due tra i migliori fischietti. sul terzo evitiamo commenti. Purtroppo in quella stagione non assistemmo a nessuna scenata come quest'anno (Paolillo-Moratti-giocatori...?) e soprattutto nessuno si ricorda un Ranieri così arrabbiato come adesso. Se l'Inter spera di arrivare a 25, cosa avremmo dovuto dire della Juventus? Per la cronaca la Juventus chiuse a 7 rigori subiti più due in Coppa italia, per un totale di 9. Diremmo che all'Inter per battere il record ne mancano ancora un po'. Invece il record l'ha battuto Ranieri che si è dimenticato quei numeri, ma soprattutto ha dimenticato il suo "stile". Al termine di un Lazio-Juventus di Coppa italia, Ranieri parlò di "Stile Inter", per commentare la società nerazzurra vicina a Mourinho. Oggi possiamo usare le stesse parole: "Stile Inter" e facciamo una critica a tutti i media che in questi giorni hanno fomentato il vittimismo interista, dimenticandosi anche loro questi numeri. Nel 2007 per la Juventus non era così, anzi, ma alla disparità di trattamento siamo abituati.

attenti alle 23 su tuttojuve, speciale... articolo

Da Ale e Franz a Ale e Fab

Ve li ricordate Ale&Franz? Sicuramente... immaginiamo. Quei lunghi e fantastici dialoghi sulla panchina. Quei loro dialoghi quando Franz giunge a piedi, si avvicina alla panchina e si siede accanto ad Ale, salutandolo con brio:
"Buongiorno!
Ed Ale: "Eh... lo era..."

Ci immaginiamo anche noi, vedendoli l'uno accanto all'altro parlare durante la partita che anche la nuova coppia bianconera abbia iniziato dei dialoghi ironici. Una coppia che si spera a breve possa essere chiamata in causa da mister Conte, ovviamente stiamo parlando di Ale (Alessandro Del Piero) e Fab (Fabio Quagliarella).

Prendendo a spunto un dialogo originale, ci immaginiamo Fab che si avvicina ad Ale e gli dice: "Che piacere rivederla... viene sempre anche lei in questo stadio.. .ma è di Torino?
"No, sono di Saccon, frazione di San Vendemiano... sa... mi alzo presto al mattino e vengo qui... in questi due metri quadrati di panchina... Nella nebbia torinese..."

Passando dall'ironia alla realtà, Conte è fortunato ad avere quattro se non sei (con Toni e Iaquinta) attaccanti di valore. Purtroppo la logica delle scelte e dell'assenza di coppe porta in panchina la bandiera bianconera e il miglior bomber della passata stagione. Insomma, "tanta roba" su quella panchina. Nelle sfide con Genoa e Fiorentina li abbiamo visti vicini vicini, colloquiare, soffrire, bisbigliare, ci hanno ricordato Ale&Franz, ma in senso positivo, due assi pronti a entrare in campo e decidere la gara.

Speriamo di portargli fortuna, del resto Quagliarella e Del Piero a San siro furono già decisivi con il Milan e Del Piero di gol all'Inter anche a San Siro ne ha fatti. I tifosi bianconeri aspettano di vederli alzare da quella panchina, entrambi o anche uno solo, le Luci di San Siro sono accese anche o soprattutto per voi,

da milano arriva la trappola

Da Milano le stanno provando tutte per portare la partita di sabato sui binari sbagliati. Dalle proteste arbitrali, fino addirittura ad auspicare un intervento di Abete, che, chissà perchè dovrebbe intervenire su questo argomento dopo esser stato in silenzio sull'assegnazione dello scudetto 2006. Insomma, una situazione forse creata in maniera chirurgica per aumentare la pressione e mettere altra tensione per una sfida che sabato sera non sarà normale.

In questo momento mettere la partita su questo piano di battaglia e polemica è rischioso per la Juventus. La Juventus attualmente è superiore all'Inter. Non lo è forse per la rosa a disposizione, ma lo è per condizione fisica, mentale e gioco espresso. L'Inter ha assenze importanti, giocatori non più giovanissimi e che sicuramente non possono reggere il ritmo di novanta minuti che la Juventus può imprimere. A Milano, questo lo sanno. Solo con una partita maschia che abbassa i toni tecnici per alzare quelli agonistici, l'Inter può avere la meglio. La Juventus non deve assolutamente cadere in questo errore. La Juventus deve fare la sua partita, giocare in modo intenso e determinato ma non farsi coinvolgere in questo decadimento, perchè non serve a nulla.

Ci vorrà determinazione e voglia massima, giocando come la Juventus ha sempre giocato quest'anno a Milano si può vincere e sarebbe la prova che questa Juventus può lottare fino alla fine per gli obiettivi di inizio stagione.

giovedì 27 ottobre 2011

Stasera ore 23 a Sportitalia

ecco come riportarlo a casa

Uno degli obiettivi per la prossima stagione sarà riportare alla base Sebastian Giovinco. Il talentino di Beinasco è uno dei protagonisti del campionato e potrebbe diventare protagonista all'europeo. Su di lui gli occhi di tante big europee e non solo. A Torino c'è un'idea concreta di riportarlo alla base per offrirgli l'eredità pesantissima del mito bianconero Del Piero. Non facile, impossibile seguire le orme di Alex, ma Giovinco vuole incidere nella storia bianconera e per farlo deve crescere e diventare determinante, possibilmente vincendo qualche trofeo. Per ritornare a Torino, bisognerà convincere il Parma, cosa non facilissima, viste le pressioni europee Chelsea in primis. Giovinco l'anno passato valeva 6 milioni, ora ne vale almeno 15-16. La Juventus dovrà sborsarne almeno 8 per riprenderselo. Nell'ottica dei buoni rapporti con i ducali la soluzione migliore sarebbe quella di offrire un conguaglio di 5 milioni (praticamente 2 milioni restituendo quanto incassato) e la compartecipazione di uno dei tanti giovani bianconeri. Il più appetibile sembra essere il capocannoniere della B Ciro Immobile. Parma potrebbe essere la piazza giusta per consacrarsi seguendo magari le orme di un certo Pippo Inzaghi prima di tornare alla Juventus, magari... con lo stesso Giovinco. Il Parma sarà un osso duro da convincere, ma la Juventus ha le armi giuste per indirizzare la trattativa sui binari desiderati.

smile? un lontano ricordo

Qualcuno tempo fa disse. La Juventus deve diventare più simpatica, ci vorrebbe uno smile. Purtroppo il tempo non è stato galantuomo e quello smile è finito fortunatamente nel cestino. Per anni, dal 2006, i tifosi lo smile ce lo hanno dato contro, nel senso che ci hanno riso dietro, denigrato e messo all'angolo. La Juventus e la sua dirigenza rispondeva con il sorriso. Oggi come oggi quei tempi sembrano essere lontani: "la Juventus non ha amici, chi la ama e chi la odia", parole e musica di Antonio Conte. Si, la Juventus la ami o la odi, e la odiano in tanti, tantissimi, soprattutto ora che la invidia è ai massimi termini. ci odiano e ci invidiamo lo stadio, ci odiano e ci vogliono mettere ko perchè vogliamo dimostrare e abbiamo dimostrato che nel 2006 è stato fatto un processo a senso unico. Ci odiano e ci vogliono mettere ko perchè vinciamo... facile. Conte ha detto quello che tutti i tifosi bianconeri pensano. La Juve o la ami o la odi. Noi siamo siamo della prima categoria e lo smile lo abbiamo da tempo buttato nel cestino, insieme a qualche foto di qualcuno che nel 2006 ha fatto danni...

DIECI BUONI MOTIVI PER METTERCI IL CUORE

Sabato non è una partita, ma la partita. Per i tifosi bianconeri è la sfida tra il male e il bene, tra il bianco e il nero-azzurro, tra chi ha vinto per anni e tra chi non vinceva ma dopo un certo episodio ha vinto. Insomma la sfida che nessun tifoso vorrebbe mai perdere. Quest'anno poi per la prima volta la Juventus ci arriverà davanti e conta, quanto conta. Conterà moltissimo per i tifosi, per i quali ci sono almeno 100 ragioni per dare il 2000%.

1- Vincere per coloro che hanno fatto la B, perchè quei giocatori, ma anche i tifosi non vanno dimenticati e se è stata B è colpa soprattutto di una certa opinione popolare fomentata da anche se non principalmente da Milano...

2- Vincere per Moratti: per dimostrargli che lui non vinceva prima proprio come adesso per una semplice ragione, chi sbaglia paga. Se cedi Eto'o e compri Forlan. Se compri Jonathan e Alvarez...se prendi Rambert, Gresko, Kily Gonzalez e Van der Meyde, Brncic e Taribo West dove vuoi andare?

3- Vincere per Zanetti: perchè lui "vive nel mondo delle meraviglie"con Alice ed è l'unico a non essersi accorto che la Juve del 2006 era fortissima, le cose strane le abbiamo viste dal 2006 ad oggi fuori dai campi, non prima.

4- Vincere per chi "piaccia o non piaccia l'Inter non telefona", per fargli vedere che anche senza i voti della Gazzetta si vince lo stesso...

5- Vincere per 11 milioni di tifosi che hanno pianto, si sono disperati per anni e hanno una voglia immensa di rivalsa. Hanno voglia di urlare in faccia a chi li ha umiliati che era tutto falso e che la Juventus è la Juventus.

6- Vincere per i diogene con il lanternino: per tutti coloro che hanno studiato le carte, si sono adoperati per fare uscire la verità, a loro va un plauso infinito.

7- Vincere per Abete: perchè lui si che può cambiare e riscrivere la storia di farsopoli e dimostrare che agli errori si può porre rimedio e risarcire anche economicamente.

8- Vincere per gli "amici di Rcs": per dimostrargli, siccome nascono interisti che forse si sono sbagliati a cercare pubblicità per l'Inter... e che le galline dalle uova d'oro sono finite

9- Vincere per l'onore: perchè con l'Inter ti giochi l'onore, c'è gente che si vanta di essere Campione del Mondo (ancora per poco), dimostramogli che il loro tempo è finito.

10- Vincere perchè è l'unica cosa che conta: perchè partecipare è bello, ma vincere e batterli lo è di più, vincendo ci metteremmo nella posizione di dire, questa volta possiamo tornare a vincere la guerra e non solo una battaglia.

mercoledì 26 ottobre 2011

Da Zero a dieci: dagli zero gradi di Bergamo al dieci di Bonucci

Ritorniamo con l'edizione infrasettimanale della rubrica da zero a dieci dove ci soffermiamo su Juventus- Fiorentina con un occhio a quello che e' successo a Napoli Voto zero: lo ribadiamo ancora una volta, lo zero va a chi ha gestito Farsopoli le parole di Bergamo di ieri sono gravissime perché sotto giuramento ora Moratti deve rispondere. Voto uno: ai gol presi. Jovetic fa una magia ma la marcatura deve essere più stretta Voto due: ai pareggi consecutivi. Non arriva fortunatamente il terzo. La squadra ferma la serie X. Voto tre: ai tre punti che saranno utilissimi per mostrare dove si vuole arrivare. Voto quattro: alla Fiorentina del primo tempo che doveva finire almeno 3-0 Voto cinque: a Cerci altro che Juve se Cerci e' questo meglio tenersi Krasic e risparmiare 12 milioni Voto sei: a Vucinic. Bravo ma non incide. Deve segnare perché Matri non puo' fare tutto lui. Voto sette: a Pepe, che corsa che cuore. Speriamo gli rimanga benzina per sabato. Voto otto: a Conte. Alla fine ci ha ricordato un certo Giovanni da Cusano, fosse così sarebbe un ciclo bellissimo. La difesa va bene...lo dice El Giuan, lo dice Capello. Voto nove: a Matri. Attualmente segna e lotta, un leonissimo, ora ci piacerebbe un 1-0 come l'anno scorso, ricordi Matri? Voto dieci: a Bonucci, perché a volte ci sta di criticarlo ma Leo non si e' abbattuto e poi per sabato servono undici leoni... E per uno che si chiama Leo-nardo non può che essere così.

Cari indossatori, ora tocca a voi

Ci sarebbe piaciuto avere una settimana per parlarvi per giorni e giorni della sfida di sabato sera. Invece ci accontenteremo di domani, giovedì e venerdì oltre al sabato con le ore che precedono la sfida. La Juventus male che vada arriverà nella condizione di avere almeno sei punti di vantaggio sui nerazzurri che da questo momento chiamerò con il loro nome cioè indossatori di scudetti altrui. Eh si la sfida di sabato e' quella che non vogliamo perdere, lo diciamo da subito. Vogliamo vedere la stessa Juve dell'anno scorso con l'Inter, la stessa vista con il Milan di cuore e determinazione. Ai giocatori per capire la carica dei tifosi basta leggere le carte del processo di Farsopoli. Oggi Bergamo ha detto sotto giuramento delle cose importantissime e gravi se fossero vere. Noi sappiamo solo una cosa: sabato vogliamo undici uomini che lottino per la storia, perché per la prima volta dal 2006 la storia e' diversa con la fine dell'effetto Farsopoli. Possiamo batterio, possiamo mandarmi male che vada a meno nove. Potete regalarci una notte dal sapore antico.

Questa si che è juve, ma che sofferenza!!!

Sofferenza, sofferenza, quanta sofferenza. Una Juventus apparsa convinta e volitiva quella che ha affrontato la Fiorentina con l'obiettivo dei tre punti bello e chiaro in testa. Una squadra che nei primi trenta minuti ha creato almeno cinque palle gol. Un primo tempo giocato molto bene con grandi percussioni soprattutto sulla fascia destra. Una squadra nel primo tempo apparsa quella che tutti vogliamo vedere con quella corsa incredibile e pazza. Nel secondo tempo la squadra e' calata e la Fiorentina ne ha approfittato arrivando al pareggio con Jovetic autore di un grandissimo gol dei suoi. Fortunatamente Matri in questi giorni quando la tocca fa magie ed e' arrivato subito il 2-1. Nel finale, poi troppa sofferenza per la mole di gioco creata. Una Juventus che ha rischiato incredibilmente dopo una partita dominata. L'anno scorso una partita così non l'avremmo vinta, cari detrattori e' una Juve diversa e ora sotto con gli indossatori.

il capitano....Antonio Conte

martedì 25 ottobre 2011

Tastiera Velenosa: Caro Moratti, che ti dice Bergamo?

Abbiamo ascoltato con estremo interesse le parole di Paolo Bergamo oggi, e francamente siamo arrivati a un punto importantissimo. Mai nessuno in tribunale aveva accusato così apertamente Massimo Moratti. Bergamo, non è quindi solo la sede della partita di domani dell'Inter, ma sulle parole di Paolo Bergamo si basa la credibilità di tutta la storia di Farsopoli. Paolo Bergamo, in un tribunale dice la verità ? E soprattutto se dice la verità perchè Massimo Moratti non ha mai ammesso questi colloqui e soprattutto di aver commissionato i controlli? La situazione è veramente al paradosso ed estremamente grave.

Le parole di Bergamo sono molto chiare: "Moratti mi telefono’ disperato, mi disse che aveva piacere di incontrarmi per parlare di cose sportive: accettai e dissi di estendere a mia moglie. A Luglio a Forte dei Marmi feci quella cena A Forte. L’inter non era vincente e non vinceva. Non fui convincente: proprio quell’anno Moratti e Facchetti incaricarono Telecom di fare controlli bancari, Per me mia moglie, mio fratello, le mie figlie".

Quello che i tifosi juventini non potranno accettare e ribadiamo NON ACCETTERANNO MAI sono queste cose, ripetiamo, se questo fosse vero sarebbe gravissimo. Una grave intromissione nella vita di una persona e in un certo senso uno spionaggio da retrocessione immediata.

Per Moratti ora è il crocevia, se pensa che Bergamo dice il falso lo citi in tribunale e lo quereli, però se dice il vero, allora spieghi il perchè di queste cose.... le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, soprattutto per chi per anni ha indossato lo smocking bianco della pulizia e per chi ha sempre detto: "piaccia o non piaccia non ci sono telefonate per l'Inter".

Ecco quando Chiellini deve giocare terzino

Ci stiamo chiedendo da giorni se Giorgio Chiellini sia meglio come esterno o come centrale. Sicuramente abbiamo visto grandi prestazioni di Giorgio da terzino in diverse occasioni, vedi sfide con Milan di quest'anno e Inter dell'anno scorso. In quella posizione ha fatto bene, così come Giorgio ha fatto bene da centrale in altre. L'idea che viene in testa a molti è che Giorgio possa giocare meglio da esterno nelle grandi sfide dove si deve occupare più della fase difensiva che di quella offensiva, mentre nelle squadre con le piccole squadre, dove la fase di spinta è determinante, vengono fuori alcune lacune in un ruolo che Giorgio è pronto a fare ma solo per necessità. Non è colpa di Chiellini, che rimane il miglior difensore italiano, ma se attacchi molto poi perdi lucidità quando difendi e ti scappano i giocatori, come successo nel gol di Marco Rossi. Insomma, la Juventus dovrà pensare seriamente a come utilizzare al meglio Chiellini, l'ideale sarebbe quello di spostarlo al centro nelle sfide con le squadre più piccole, preferendo un terzino più di spinta appunto per evitare il doppio ruolo a Giorgio. Difficile capire la soluzione migliore, i dubbi restano tanti a Conte il modo di risolverli.

pagare e vedere cammello, marotta aspetta offerte

Per gennaio, si prevede una situazione paradossale, dove in molti busseranno alla prestigiosa boutique Juventus che può contare tre pezzi non utilizzati: Amauri, Iaquinta e Toni. Tre attaccanti che farebbero comodo a una lista di almeno 10 società in serie A e almeno 20 in tutta Europa. Per la Juventus il compito più difficile: ricavare qualcosa da tre giocatore che hanno mercato ma valutazione variabile. Per Amauri l'obiettivo è ricavare almeno un paio di milioni dopo averne persi 20 tra ingaggio e ricavo in estate. Quei 4 milioni lordi di ingaggio per sei mesi pesano e sarebbero comunque un bel risparmio. Stesso discorso per Toni, l'ingaggio è meno alto ma il discorso più o meno lo stesso. Luca a differenza di Amauri, però si è comportato molto meglio. Infine Iaquinta, se Vincenzone fosse quello di due anni fa.... invece il giocatore per riprendersi ha bisogno di giocare e di tempo. Per lui potrebbe arrivare l'offerta giusta dall'estero, la Juventus si acconteterebbe di 3-4 milioni. Insomma un risparmio di 8 milioni tra ingaggi e un ricavo di 6 milioni totali potrebbe far tornare il sorriso a Marotta. L'importante è che qualcuno presenti l'offerta giusta: "pagare e vedere cammello", soprattutto che chi non ha fatto sconti, vedi il caso Quagliarella...

Ci vuole calma e sangue freddo


Ci vuole calma e sangue freddo, proprio come diceva un certo Luca Dirisio. Ci vuole pazienza aggiungeremmo. Ricordiamo a chi sta lesinando critiche che la Juventus è ancora terza e nonostante due passaggi a vuoto la situazione non è così preoccupante come qualcuno sostiene. Come al solito, dall'entusiasmo del post Milan si è passati alla depressione del post Genoa. Gli spetti della difesa di burro sono tornati. Nel calcio esiste una coperta che a volte è lunga e a volte è corta. La coperta sabato si è allungata in avanti e si è ritirata in difesa. La squadra di Conte, però non ci è sembrata affatto alla sbando se non in quei 4 minuti di confusione del recupero, sbando forse comprensibile, per lo schock di aver perso due punti che sembravano ormai tuoi. La squadra di Conte stasera dovrà offrire una prova di carattere e dimostrare che facciamo bene a difendere il Mister e i giocatori e soprattutto ad essere fiduciosi nel futuro della società. Servirà l'attenzione da grande squadra mostrata in diverse partite, servirà il cuore e la lotta su ogni pallone, insomma, bisognerà ritrovare la vittoria. I tre punti sono la medicina migliore per tutte le critiche. Noi dall'inizio dell'avventura siamo con Conte e lo difenderemo, questa è la posizione. Se sbagliaremo, chiederemo scusa, ma non vogliamo ne possiamo sbagliarci, la Juventus deve tornare ad essere la Juventus.

Ecco perchè il Milan non spenderà più

Li abbiamo visti belli e sorridenti ieri dopo la vittoria per 4-3, ma sorridenti per diversi motivi, non solo per lo scampato pericolo. Il Milan con la vittoria di ieri si è avvicinata alla vetta perchè per il Milan rimanere fuori dalla Champions vorrebbe dire tragedia, come per altri, ma ancora di più. Infatti, il Milan da quest'annno deve avere a che fare con l'austerity e le operazioni Aquilani, Nocerino sono la cartina al tornasole della fine dell'età dell'oro delle spese pazze finanziate dal magnate Berlusconi.

Secondo il quotato quotidiano economico Finanza e Mercati la galassia delle società quotate a Piazza Affari che fanno capo a Silvio Berlusconi, continuerà in un momento di difficoltà con conseguente limitazione di guadagni. Sulla Mediset gli analisti hanno infatti peggiorato lo scenario di riferimento per il settore, assumendo un mercato in calo del 1% nel 2012 e hanno riscontrato un andamento negativo nei mesi estivi dei sottoscrittori della pay-tv, nonostante le offerte aggressive (10 euro al mese). Questo senza contare che se lo scenario politico cambiasse probabilmente la situazione sarebbe ancora peggiore per le aziende del Biscione.

Le altre aziende del gruppo, poi, complice anche il "famoso lodo" non se la passano meglio.

Probabile, prevedere per gennaio un mercato orientato sui saldi, e per il prossimo una forte riduzione degli stipendi per consentire gli investimenti. L'esempio di Pirlo, rinnovo non garantito è la base. Se il Milan, poi, vorrà Balotelli, dovrà sacrificare uno dei suoi gioielli: Pato o addirittura Ibrahimovic gli indiziati.

via la maschera il segreto è quello li

Una volta i campionati si vincevano negli scontri diretti. Fosse così la Juventus di Delneri avrebbe vinto lo scorso trofeo a mani basse e quella di Conte sarebbe già avanti sul lavoro. Purtroppo oggi non è così e i campionati si vincono con le piccole e medie squadre e il Milan ieri ha dato l'esempio di come non si affrontano i primi tempi e di come si possono vincere partite e campionati. L'atteggiamento del secondo tempo di Boateng è esempio positivo per lotta e ardore che noi rivediamo in Vidal, assente sabato e che è l'unico che secondo noi può essere clone del rossonero. Insomma, il guastatore lottatore che trascina i compagni. Momento magico per Boateng in gol in coppa e ieri con tre gol vero vincitore di un Milan apparso nel primo tempo irriconiscibile e che ha fatto felice gli anti-rossoneri. Nel secondo tempo abbiamo visto come si intimidiscono le piccole, con il gioco e impedendogli qualsiasi movimento. Insomma, poco da dire. Se la Juventus vorrà lottare con i rossoneri il segreto è vincere con le medio piccole. Insomma non devono esiste più pareggi a Verona e Catania. Non devono esistere pareggi casalinghi con Bologna e Genoa. La ricetta è una sola. puoi anche perdere con Napoli e Juve se poi vinci tutto il resto... Il Milan l'ha capito, la Juventus deve imparare a scrollarsi la sindrome di Robin Hood, che toglie ai grandi e da ai piccoli, tolta quella sindrome le ambizioni potranno essere lecite, in caso contrario rassegnamoci a lottare fino alla fine al massimo per il terzo gradino del podio.

il mio saluto a Sic

I tifosi bianconeri ne sanno qualcosa di drammi sportivi. Dalla tristissima esperienza di Bruxelles, fino alla morte di Gaetano Scirea. Dalla tragedia della malattia di Andrea Fortunato, alla scomparsa di Ale&Ricky. I tifosi bianconeri hanno uno spazio nel loro cuore per i loro angeli. Da ieri, chi era tifosO di motociclismo, ma in generale di sport, avrà per sempre un ricordo e uno spazio nel proprio cuore per Marco Simoncelli. Tutto il mondo sportivo l'ha ricordato ieri e vogliamo farlo anche noi nel nostro piccolo. Chi è campione lo rimane per sempre, ovunque vada. Siamo sicuri che i nostri campioni del tifo caduti a Bruxelles, i nostri piccoli eroi Ale&Ricky, il grande Gaetano e Andrea Fortunato accoglieranno Marco Simoncelli, nel regno dei grandi campioni. Marco era un esempio, indipendemente dalla passione calcistica, un esempio positivo per lo sport e nella vita che va vissuta con il sorriso sulle labbra. Lo ricordiamo così, CIAO CAMPIONE

Un saluto sincero al mio pilota preferito dopo il Grande Loris Capirossi... :(

domenica 23 ottobre 2011

Chelo bianco e nero


La notte ha portato consiglio, la Juventus ieri sera è stata bianca e positiva come un bel cielo limpido, ma anche nera e scura. Una squadra che ha fatto vedere belle cose ma anche errori grossolani. Rivedendo con calma la partita abbiamo notato che dal gol di Matri in poi la Juventus non ha rischiato nulla, eccetto la traversa di Merkel. Dopo il gol di Caracciolo si è disunita. In ogni caso la squadra è sembrata preparata e pronta, padrona del campo ed è mancato ancora una volta solo il colpo del ko, come con il Bologna, partita segnata da episodi. Qui gli errori sono stati doppi come allora ma diversi. Sul primo gol del Genoa, purtroppo Giorgio si perde Marco Rossi, sul secondo gol, invece,  c'è la chiusura buona di Bonucci, ma è Storari che perde il tempo e l'Airone vola nel cielo. Dopo quel gol abbiamo visto le cose peggiori perchè il Genoa ha creato di più in quei 7 minuti che in tutto il match. Nota positiva di serata il Chelo, bianco. Estigarribia ha fatto vedere buona corsa e bei cross. Siamo alla prima ma abbiamo visto un buon giocatore, che potrebbe diventare importante. Oggi il cielo bianconero ha qualche nube in più, ma già da martedì grazie al Chelo, la situazione potrebbe cambiare.   

Da zero a dieci: dieci alla pazienza


Speravamo francamente di vivere una serata diversa, con emozioni più positive.  La festa e' stata rovinata dall'airone. Anche oggi siamo pronti con le nostre pagelle, da zero a dieci. Voto zero: a chi ha fatto partire l'indagine sul famoso acciaio non a norma, prima indagini sui giornali e poi il resto, zero. Voto uno: a chi ha voluto creare la polemica Del Piero-Agnelli, altro che tapiro. Voto due: ai gol incassati, due disattenzioni gravi.  Voto tre: alle vittorie che purtroppo restano tre. Bisogna assolutamente far tornare a tre la casella dei punti a partita. Voto quattro: ai pareggi e alla difesa dopo i gol presi, non si possono accettare certe leggerezze, perchè a qualcuno poi viene in mente la scorsa stagione e non vogliamo pensarci. Voto cinque: a Vucinic, troppo discontinuo. Cinque anche a Chiellini, perché sul primo gol perde l'unico giocatore da seguire. Voto sei: a Pirlo, voto basso considerando la sua classe, voto normale per un giocatore speciale.  Voto sette: a Merkel, uno dei migliori del Genoa, il Milan ha nelle mani un ottimo giocatore, veramente bravo e intenso. Voto otto: alla corsa genoana, tanta, intensa e costante. Bravo il Genoa a non mollare e a lottare nel finale, da Juve. Voto nove: a Matri perché quando gioca segna e ci ricorda Inzaghi per opportunismo e capacita' Voto dieci: alla pazienza bianconera intesa quella dei tifosi, dovremo essere pazienti sia con la squadra che con la stampa che ha preparato il terreno delle polemiche, orecchie ben dritte.

Ci vuole equilibrio

Non eravamo delle divinità prima o se volete dei fenomeni e non siamo delle capre ora. Sappiamo benissimo che veniamo dal settimo posto e un anno nero. C'e'molto da lavorare e sappiamo bene i nostri limiti. Squadra disattenta in alcune circostanze e ancora immatura nel gestire il risultato. Chi pensava che la Juventus potesse fare da lepre si e' sbagliato. La Juventus e' ancora in fase di costruzione e a gennaio serviranno ancora dei ritocchi. Servirà tanta pazienza da parte di tutti e soprattutto bisognerà stare uniti perché fortunatamente martedì c'e' una possibilità di riscatto perché la Juventus deve tornare alla vittoria.

Gli errori si pagano

Una Juventus convinta dei propri mezzi che parte forte e segna subito con Mitra Matri. Un approccio convincente oltre l'atteggiamento duro iniziale del Genoa. 
Dopo il buon inizio la squadra e' calata e ha commesso un grave errore difensivo sul gol di Marco Rossi con il giocatore lasciato colpevolmente solo a centro area. Un primo tempo di alti e bassi, ottimo l'inizio, male la seconda parte con quel gol preso con un grave errore difensivo. Nel secondo tempo la squadra cresce e dopo alcune grandi parate di Frey tocca ancora a Matri raddoppiare grazie a una grande finta di Pirlo. Nel finale poi il pareggio di Caracciolo che segna un gran passo indietro nella gestione della partita e del risultato. Per la Juve altri due punti persi. Purtroppo si deve migliorare e domani la classifica sara' ancora più corta. Gli errori si pagano vedi Bologna e vedi stasera.

giovedì 20 ottobre 2011

Tastiera Velenosa: Attacco alla Juve, atto II

Ci eravamo già passato l'anno scorso, ricordate? Siamo a dicembre e l'oggetto del contendere era Gianluigi Buffon. Su di lui dubbi e pressioni, casi veri o presunti e tanto rumore per nulla. Chi c'è in porta oggi: Gianluigi Buffon.

Un anno dopo, ci risiamo, l'oggetto non è più Buffon, ma Del Piero e tutto nasce dalle parole del Presidente Agnelli che non ha fatto altro che dire la verità, cioè che a fine anno Del Piero terminerà il suo matrimonio bellissimo con la Juventus.

Da qui si è subito scataneta una polemica che la stampa che vuole minare la tranquillità della Juventus sta cavalcando. Sbagliati tempi e modi... mancanza di rispetto e cattiverie varie, verso Andrea Agnelli, reo di aver sbagliato tutto. E addirittura da ultimo Del Piero al Milan, ma ci credete? Che andrebbe a fare Del Piero al Milan, la fine di Inzaghi che viene messo all'angolo costantemente da Allegri? Stiamo scherzando...? La voce di Del Piero al Milan è un attacco mediatico bello e buono... etichettabile come "bufalona".

A questa guerra al massacro non ci stiamo. Andrea Agnelli è il presidente che sta lottando per la Juve, per i 29 scudetti vinti sul campo e non meriterebbe tutto questo astio. Non sappiamo dire se i tempi dell'intervento siano stati giusti o sbagliati, forse come tutte le cose si poteva fare meglio, ma siamo sicuri che il Presidente se fa una cosa la fa solo per il bene della Juventus, non per ottenere il contrario. Del Piero, come abbiamo detto ieri è la "Juventus", ma la storia bianconera deve andare avanti e porsi dei paletti è una cosa dura ma va fatta. Forse è meglio dirlo chiaramente ora che magari in qualche altro momento con altro problemi e pressioni. C'è anche chi dice che Del Piero si demotiverà e questa è la più grande cavolata mai sentita. Secondo noi Del Piero sarà ancora più carico e determinato per regalarsi e regalarci un trofeo. Chi vuole creare problemi e polemiche lo faccia, ma si ricordi che fa male alla Juventus e a una squadra che vuole rinascere. Dall'esterno stanno seminando zizzania, ma a questi attacchi siamo ormai abituati.

Gli piaceva tanto...

Lo hanno cercato in tanti quest'estate. L'Inter e Gasperini fino all'ultimo, accontentandosi di Zarate, con conseguente arrabbiatura del Gasp. L'hanno cercato dall'estero. Anche da Torino, si sono mossi su di lui. Rodrigo Palacio è stato l'uomo mercato del Genoa. Preziosi ha fiutato l'affare e ha sparato alto e nessuno è caduto nella trappola del "Joker" genoano.

Se dicessimo che Conte a Palacio non aveva fatto un pensierino, diremmo forse una bugia. Il giocatore piace per velocità e capacità di mettere in difficoltà l'avversario nell'uno contro uno. La caratteristica dell'esterno "ideale" del Mister bianconera è quella propria di creare la superiorità. Purtroppo gli esterni in rosa non sono attualmente riusciti a saltare l'uomo con la proverbiale frase "spesso e volentieri". Attualmente siamo a un "saltuariamente". Si sono alternati Elia, Pepe, Krasic, Giaccherini e da ultimo Estigarribia e a parte Pepe gli altri non hanno ancora inciso. Attenuanti per Elia, Estigarribia e Giaccherini, meno per Krasic anche se gli ultimi drammi familiari non possono lasciare insensibili da un giudizio ancora definitivo da dare.

Per la sfida di sabato sera, Conte, potrà ammirare chi gli piaceva tanto e sicuramente proporrà una novità sulla fascia. Non è detto che uno tra Estigarribia ed Elia possa entrare e magari sorprenderci e poi, magari un Krasic che entra e risolve. In estate piaceva Palacio, sabato sera, speriamo piaccia di più chi scende in campo con la casacchina bianconera.

a.a.a erede cercasi

Chi sarà l'erede di Alessandro Del Piero. Difficile, se non impossibile trovare un giocatore ad oggi adatto a mettere quel numero 10 sulle sue spalle, sempre che il numero non venga ritirato momentaneamente. La Juventus è passata da Platini, a Baggio (Magrin come intermezzo non lo consideriamo), fino a Del Piero che dalla partenza del "Divin Codino" o come dicono alcuni "Coniglio Bagnato", ha portato il fardello del 10 sulle spalle. Ora bisognerà trovare qualcuno adatto a portarlo e non sarà semplice. Attualmente non c'è in rosa nessuno che abbia quella personalità da 10. O meglio, ci sarebbe Pirlo, ma ha già il 21 di Zidane e basta e avanza. Per il 10 serve un goleador, che sappia ispirare e far sognare. I candidati ci sono e non sono pochi. Alcuni sostengono Giovinco, come uomo adatto per fantasia e juventinità. Un suo ritorno dopo Parma potrebbe essere auspicabile. Il talentino di Beinasco è maturato e tanto. Sempre italiano, precisamente italo-americano è Giuseppe Rossi. I buoni rapporti con Federico Pastorello, potrebbero favorire la situazione e quel dieci potrebbe toccare a lui. Alternative all'estero, poi, ce ne sono parecchie. Primo tra le preferenze dei tifosi il belga Hazard, che a Lille sta facendo vedere tutta la sua classe. Visione di gioco, gol, dinamismo, fantasia e tanta corsa, un 10 vero e proprio, unico problema il costo. Per lui parla la voglia di crescere, lo abbiamo per esempio visto inseguire e fermare Javier Zanetti al 90esimo, insomma uno di carattere il belga. Sempre in Europa, poi ci sarebbe Tevez, più un undici che un dieci, ma sicuramente un giocatore capace di fare la differenza.

Insomma di possibili eredi ce ne sono tanti, nessuno sarà mai, probabilmente, come Ale10, del resto di Del Piero ne nasce uno ogni cento anni...In ogni caso quel 10, bisognerà assegnarlo, quindi è meglio incominciare a pensarci da oggi, perchè quel 10 non può passare da spalle speciali a spalle normali...li dice la storia, lo dice la Juventus.

mercoledì 19 ottobre 2011

SEI STATO NOMINATO, PER RIFARTI DOVRESTI...

La giornata di ieri ha segnato il punto più basso della gestione economica della Juventus. Ovviamente e lo diciamo da tempo, la responsabilità non dipende da chi è attualmente stanziato sia come Presidente che come Direttore Generale e responsabile area tecnica.

Le parole di Andrea Agnelli ieri sono state chiarissime: "oggi siamo convocati in assemblea per approvare il bilancio di esercizio 2010/2011, che è il peggiore nella storia della Juventus e che accoglie due fattori: da un lato gli investimenti virtuosi, quindi quelli per lo stadio, che sono stati compiuti tra il 2008 e il 2011, ma dall’altro anche quattro anni di incapacità di rinnovamento della parte sportiva della Società, che ha, come ho detto in passato, “ingolfato il motore”.

Quando Andrea Agnelli parla di incapacità di rinnovamento della parte sportiva, in praticamente indica chiaramente il colpevole che ha un nome e cognome, se non due o tre: Jean Claude Blanc e Alessio Secco con Cobolli Gigli sullo sfondo. Al primo vanno i meriti di aver portato a termine il nuovo stadio, ma contemporaneamente i demeriti di aver avallato scelte sulla gestione sportiva quanto meno bizzarre. Impossibile non citare questi nomi: Boumsong, Andrade, Tiago, Almiron, Amauri, Poulsen. Tutti giocatori che non hanno brillato e che hanno avuto stipendi altissimi, portando minusvalenze. Ci sarebbe piaciuta una bella trattenuta del 10% dello stipendio per pagare gli emolumenti di questi giocatori. Paradossale poi il bonus ottenuto per la sua gestione, sarebbe curioso sapere da Blanc i motivi che hanno spinto a concedere quello stipendio ad Amauri. Per sdebitarsi ci sarebbe un'unica e sola soluzione, visto che Blanc si è accasato al Paris St. Germain, vale a dire portare a Parigi Amauri e garantire alla Juventus almeno una parte dell'investimento allora effettuato. Purtroppo non succederà...ad Amauri Eurodisney non piace.

il mondo alla rovescia

La Juventus un anno fa in questo periodo navigava a centro classifica con 8 punti, quattro in meno della Juventus di Conte. Erano già arrivate le bastonate di Bari e la sconfitta interna con il Palermo. La squadra navigava con 12 gol segnati e ben 9 subiti. Oggi la Juventus sembra vivere nel mondo opposto con 8 gol segnati di cui pero' ben quattro alla prima giornata e solo tre subiti. In teoria Conte sta seguendo le orme di Trapattoni e Capello maestri nel blindare le difesa e vivere di rendita sul gol segnato. Un gioco magari non proprio da Barcellona, ma sicuramente ottimo per quello che la Juventus deve fare, cioè portare a casa trofei. La Juventus di Conte, rispetto a quelle squadre, però, propone un gioco più arioso, ma purtroppo non riesce a portare a termine la gran mole di gioco creata, in termini di gol fatti. Con il Chievo si è arrivati al limite senza sfondare e nelle occasioni avute il palo o i centimetri non hanno concesso di arrivare al gol. Il mondo rispetto ad un anno fa sembra essere rovesciato. Una legge dice che vince il campionato chi prende meno gol e se adesso vediamo la classifica sono prime le squadre che di gol ne hanno preso 1 (Udinese) e due (Juventus). Contro il Genoa, in teoria basterebbe un solo gol, l'importante è non prenderne nemmeno uno.... in ogni caso rispetto ad un anno fa il mondo sembra essere sotto sopra.

IL GIORNO PIU' BRUTTO

Per ciascun tifoso c'è un giorno brutto, il più brutto, quello in cui il tuo campione preferito decide di smettere o per altre ragioni, lascia la tua squadra o viene ceduto. I tifosi più datati ricordano quando Boniperti terminò la carriera alla Juve, altri invece sono legati al giorno in cui Bobby Gol lasciò, altri ancora il giorno dell'addio di Le Roi Michel o di Gaetano Scirea che manca a tutti. I più giovani sicuramente non possono scordare di Andrea Fortunato, che stroncato da un male incurabile ha segnato tutti i tifosi. Addii diversi ma emozionanti anche quelli di Nedved, tanto per citarne uno abbastanza recente o Paolo Montero, amatissimo dai tifosi, giorni che sicuramente hanno fatto venire i brividi a qualcuno, proprio come la notte di inaugurazione dello Juventus Stadium. Sembra, però, che quest'anno avremo uno degli addi più brutti, forse il più brutto. Il perchè è facilmente comprensibile. Alessandro Del Piero è la bandiera, accompagna i tifosi dal lontano 1993/1994, quando la Juventus vinse il torneo di Viareggio. Chi vi scrive era bianconero da molto prima, ma sicuramente lega a Del Piero i più bei momenti della recente storia. Ognuno di noi dagli otto anni in su, qualche lacrimuccia a fine stagione la lascerà. Con Del Piero si è sognato in quel di Tokyo e Roma, si sono vissute le notti magiche di Champions League e del tiro alla Del Piero, si sono vissuti infortuni terribili come quello di Udine e giornate speciali come il 5 maggio nella stessa Udine. Alessandro Del Piero è stato per noi il "vero fenomeno vero del 1998" altro che Ronaldo, il fenomeno vero, così come cantavano i tifosi bianconeri. Lo abbiamo sempre difeso e incoraggiato soprattutto quando qualcuno lo criticava in nazionale e sarà sempre il simbolo, l'eroe Campione del Mondo in nazionale e con la Juventus. E' stato qualcosa di più di un giocatore, un simbolo: la Juventus. A fine stagione saremo tutti un pò più tristi se veramente lascerà, ma lo saluteremo ringraziandolo per tutte le emozioni che ci ha dato che sono veramente tante e speciali. Meriterebbe un abbraccio per ogni gol che ha fatto, 315 abbracci per lui, sperando che a fine stagione siano 330 o qualcosa di più. In ogni caso Alex rimarrà il 10, Il Capitano, Godot, Pinturicchio, scegliete voi, ma semplicemente uno di NOI.

martedì 18 ottobre 2011

ANDAMENTO LENTO? ECCO COSA FARE...

Se dovessimo scegliere un motivetto per indicare questo campionato, utilizzeremmo la canzone di Tullio D'Episcopo "Andamento lento". 12 punti in sei gare per le squadre di testa non sono un ritmo da pazzi. L'anno scorso non si andava molto più forte, ma la prima della classe aveva 13 punti e le squadre erano molto più distribuite. La Juve ne aveva 4 in meno, Il Milan ha tre punti in meno rispetto all'anno scorso, la Lazio, che appunto era prima due, il Napoli solo un punto in meno. L'Inter è quella messa peggio con ben sette punti in meno, mentre l'Udinese quella messa meglio con ben 8 punti in più. Se andiamo invece a vedere la Juventus di Ferrara di due anni fa i dati ci dicono che allora la Juventus era seconda (14) dietro la Sampdoria (15) con 1 punto di vantaggio sull'Inter (13). Il Milan era sempre a 8 punti (alla fine arrivò terzo) a parimerito della Roma che alla fine si contese lo scudetto con l'Inter.

I numeri ci confermano che si andava fortino due anni fa, lenti l'anno scorso e ancora di più adesso con ben 13 squadre raccolte in 4 punti. In pratica basta vincere due partite per ritrovarsi in testa. Per questo le sfide con Genoa e Fiorentina acquisiscono ancora maggior valore visto che anticiperanno le due trasferte con Inter e Napoli.

In ogni caso il passato ci indica come alla sesta giornata i giudizi siano totalmente fuorvianti. Da adesso in poi si fa sul serio e tutto è ancora possibile, Quindi ha totalmente ragione Conte quando dice che bisogna lavorare, del resto due anni fa avere 14 punti alla fine non ha portato molto bene. La ricetta è lavorare e vincere, solo così so costruiscono le case che portano ai grandi traguardi.

LO SCAMBIO DEGLI SCONTENTI

Se in questi primi mesi di campionato dovessimo fare la classifica degli scontenti al primo posto ci sarebbe sicuramente Amauri. Il brasiliano non è felice a Torino. Non gioca, non si allena con i compagni, non parla... Insomma una prigione dorata che testimonia il troppo potere dei calciatori, liberi di rifiutare destinazioni ottime provocando danni milionari (20 milioni circa) al loro club. Se da una parte Amauri vive il primo posto, al secondo c'è sicuramente Juan Manuel Vargas. Il giocatore in estate pensava di aver concluso la propria avventura a Firenze ed era pronto a cambiare maglia. A Torino ci hanno fatto un pensierino, ma alla fine non se n'è fatto nulla. A gennaio, però complice anche il momento delicato che sta vivendo a Firenze, tutto potrebbe cambiare. I ben informati dicono che si potrebbe anche ipotizzare uno scambio di "indignatos", con Vargas a Torino e Amauri a Firenze per sostituire quel Silva che non sta sicuramente impressionando. Lo scambio si farebbe con conguaglio per i viola e soprattutto con parte dell'ingaggio pagato dalla Juventus almeno fino a giugno. Scambio possibile? Perchè no, del resto due scontenti in casa non è mai conveniente tenerli.

PALLA FUORI O PALLA IN GIOCO?

C'è una costante che sta caratterizzando le prime partite della Juventus contro Bologna, Catania e Chievo Verona. In tutte e tre le sfide gli avversari hanno battuto il record di richiesta di barelle e invio del pallone fuori dal campo. Il record in assoluto ce l'ha il Bologna nel finale di partita a Torino. In quel caso per non aver voluto tirar fuori il pallone con Ramirez a terra, Pepe ha addirittura rischiato di finire nel parapiglia susseguente con il famoso "gesto pessimo" del tifoso. Anche a Catania stessa storia con barelle e barelline, anche se in effetti il Catania la partita se l'è giocata fino alla fine. A Verona, poi, abbiamo assistito al calcio d'angolo più lento della storia, nel finale di partita con esattamente 1 minuto e trenta secondi di tempo utile sfumato. Oltre a questo abbiamo visto entrare in successione la barella per Morero e Pellissier con recuperi non proprio proporzionali. Infine il record lo mantiene il portiere Sorrentino che non ha mantenuto una volta il pallone in mano per i 6 secondi di regolamento.

Ma non è tanto Sorrentino che ci preoccupa, quanto il fatto che gli avversari se non butti la palla fuori se la prendono con il giocatore di turno. Pepe con il Bologna e il povero Giaccherini a Verona. Esiste un regolamento che dice chiaramente che è l'arbitro a dover fermare il gioco, quindi è lecito che i giocatori continuino a giocare finchè l'arbitro non ritiene che il gioco debba fermarsi.

I giocatori dal canto loro dovrebbero evitare delle sceneggiate patetiche, con il Chievo Verona, francamente Morero si era fatto male, ma con il Bologna, di infortunati ce n'erano ben pochi. Quando si chiede maturità ai tifosi, bisognerebbe, però ricordarsi che la stessa maturità sarebbe gradita anche da chi scende in campo .

lunedì 17 ottobre 2011

Tastiera Velenosa: Fategli cambiare ottico

© foto di Daniele Buffa/Image Sport Abbiamo ascoltato con interesse le parole e i commenti di questo fine settimane e di quello precedente. Una grande caccia alle streghe continua e di lamenti su presunti errori arbitrali. Chissà come mai adesso tutti si lamentano, esattamente come prima, ma prima c'era il complottone e quindi lo spauracchione o se preferite il soggetto su cui addossare tutte le colpe mentre ora si passa in cavalleria, o addirittura qualcuno parla di contro-effetto 2006.

Tra le parole più divertenti, sicuramente quelle di Massimo Moratti: " (...) Però la ragione principale di tutto è che abbiamo avuto quattro rigori contro e tre sono stati inventati...(...)sino a questo momento, contro Catania e Napoli si è trattato di due partite falsate".

Sabato abbiamo dato uno sguardo all'Inter, non tanto per gufare, quanto per vedere come stava una squadra che reputiamo rivale per uno dei tre posti Champions e francamente abbiamo visto una squadra che ha giocato un primo tempo totalmente da provinciale con 11 giocatori dietro la linea del pallone senza creare a parte l'episodio fortunato del gol un pericolo al Catania. Nel secondo tempo calando il pressing nerazzurro abbiamo visto la difesa crollare e se la partita fosse finita 5-1 nessuno avrebbe avuto da ridire. Ci chiediamo dove sia stata falsata la partita se l'inerzia era totalmente dalla parte del Catania. i difensori dell'Inter correvano con la lingua a penzoloni e forse ci stava pure un'espulsione per una manatina galeotta...

Probabilmente le nostre lenti non funzionano, oppure viceversa. Il fatto è semplicemente uno, l'Inter da due anni sbaglia tutto quello che si può sbagliare e ci chiediamo dove sono finiti i vari Alvarez, Zarate, Jonathan e Poli per cui si sono spesi di più dei denari incassati per Eto'o. Li sta la differenza. Se invece vogliamo parlare di arbitri, parliamone, ma allora per prima cosa restituiamo indietro lo scudetto del 2006, perchè viene a cadere la teoria del prima era tutto sbagliato, ora è tutto giusto. In uno dei due casi le lenti sono danneggiate, scegliete voi in quale dei due

LE CONTROMOSSE

La partita con il Chievo ha mostrato due fattori fondamentali. Primo: le squadre avversarie vogliono bloccare Pirlo e lo faranno con le buone e con le cattive. L'ex rossonero e' il pericolo numero uno e gli viene riservato pressing alto e raddoppio sistematico con fallo, pressione e tutto il resto. Insomma, un trattamento di sicuro rilievo. Il secondo elemento e' dato dall'atteggiamento. Bologna, Catania e Chievo hanno giocato dietro la linea del pallone e hanno creato problemi alla manovra banconera. In tutte e tre le sfide la Juventus poteva vincere, ma non ha saputo trovare lo spiraglio giusto. Soprattutto con Catania e Chievo la manovra e' stata meno fluida. Con il Bologna le attenuanti hanno fatto la loro parte. In futuro sara' fondamentale trovare il modo di trovare trame di gioco che non passino obbligatoriamente da Pirlo e soprattutto il modo di sbloccare la gara contro chi si chiude a riccio, del resto pensiamo che anche il Genoa si presenterà allo Juventus Stadium ben chiuso. Ci vuole il colpo di genio, di chi scende in campo o di chi siede in panchina, a Conte una settimana per trovare delle nuove contromosse.

ABBIAMO DECISO DI ASPETTARLI?

Nell'incredibile domenica dove tutti pareggiano e solo il Bologna vince e segna, sembra che la serie A si sia unita al detto: aspettiamo il Milan. Sembra che l'obiettivo principe sia aspettare che il Milan si riprenda. La Juventus con il Chievo non è riuscita a replicare l'intensità mostrata nella sfida dello Juventus Stadium con i rossoneri. Partita giocata a folate che poteva cambiare se il palo fosse stato amico, ma che poteva anche complicarsi se Del Piero non si fosse trovato sulla linea. Insomma sfida dai due volti, con una Juventus che ha tenuto il pallino, forse intimidita dal gioco del Chievo che era un pò ruvido, ma efficace. Ci voleva forse lo stesso animus pugnandi visto a inizio ripresa e nei cinque minuti successivi all'entrata di Del Piero. Un pareggio a Verona ci sta, anche se purtroppo ancora una volta dopo Catania e Bologna si perdono punti con squadre non di prima fascia, sempre che visto ll campionato che vede l'Inter in zona retrocessione, si possano chiamare con questo termine.

l'ALTRO PIRLO

A Verona cercheranno di bloccarlo, gli metteranno un mastino alle calcagna e saranno pronti al raddoppio, di chi parliamo? Di Pirlo. Di Carlo ha studiato con attenzione i bianconeri con Milan e Catania e siamo certi che vedremo un Chievo lottare a 1,000 all'ora per mantenere il record di mancanza di vittorie della Juventus a Verona, cosa che continua dal 2008. I bianconeri cercheranno di invertire la rotta della cabala soprattutto trovando l'altro Pirlo, vale a dire qualcuno che possa togliere peso dall'ex milanista. Gli indiziati sono essenzialmente due: Del Piero, provato in settimana più indietro e ovviamente Marchisio che dovrà offrire anche qualità oltre alla solita quantità. Se trovasse un altro Pirlo, Conte riuscirebbe a spiazzare Di Carlo. Cosa facile? Si se qualcuno conosce la clonazione.

GO MILOS GO...

Go, Milos Go, versione riveduta e corretta di Johnny B. Goode, una canzone di Chuck Berry che Berry scrisse nel 1955 e lo pubblicò il 31 marzo 1958. È la visione in chiave rock & roll del sogno americano: un povero ragazzo di campagna diventa una star grazie al duro lavoro e la sua abilità a suonare la chitarra. Krasic ha vissuto momenti in patria molto brutti e solo grazie al suo lavoro è riuscito a diventare una star internazionale del pallone.

Tuttavia, per rimanere al top, bisogna lottare e confermarsi e questo chiedono a Milos i tifosi bianconeri. Dopo una prima parte di stagione da pallone d'oro bianconero, Milos si è un pò perso e ora deve ritrovare lo spunto, la continuità, la giocata, mostrate in quella prima parte di stagione. Conte gli chiede di puntare la porta e andare, andare, andare. Go, Milos go, questo vuole l'allenatore bianconero e questo vogliono i tifosi. L'anno scorso Milos a Verona mostrò tutte le sue doti con una cavalcata degna di un puledro di razza. Domenica pomeriggio ci piacerebbe rivederla... Come on...Go Milos go.... non ti fermare.

Amauri ed Eto'o: uguali e diversi

Esiste un mondo virtuale lontano da quello reale in cui mentre il sottoscritto scrive un articolo Eto'o guadagna circa 2000 euro. Contemporaneamente sempre nel mondo virtuale c'e un giocatore che prende il secondo maggior stipendio della rosa della Juventus per non fare nulla se non allenarsi con la primavera. In questo mondo virtuale un giocatore si sveglia e decide di svernare in Italia nonostante in Russia sia pagato solo 20 milioni di euro. Rispetto zero per tifosi e squadra. Pensate a cosa direbbero i tifosi qualora in una partita di campionato il camerunense si facesse male. Rispetto zero, da una parte e rispetto zero anche da chi chi rifiuta la vetrina Champions preferendo il divano di casa perenne, proprio come quei tifosi di una famosa birra.

Purtroppo ci accorgiamo sempre di più che i giocatori hanno sempre più peso e qualcuno li esalta anche. La situazione è paradossale. Nessuno sembra aver rispetto del denaro e di un contratto che questo comporta. Questi obblighi sono duplici ma dovrebbero portare anche a un minimo di buon senso. E' inaccettabile e dovrebbe esserlo per chiunque che chi guadagna 20 milioni di euro si permetta di ipotizzare un periodo di svernamento in Italia, praticamente denigrando il ricco piatto. Contemporaneamente alcune società chiedono rispetto e poi vanno a ipotizzare prestiti avendo ricevuto da poco circa 20 milioni, non bruscolini. Proprio quei 20 milioni, riferendosi all'altro caso, persi per colpa delle bizze di un calciatore che non vuole allontanarsi da Torino. Paradossi del calcio, così uguali e così diversi, ma in fondo in fondo attaccati, sembrerebbe, solo al biglietto verde.

venerdì 14 ottobre 2011

IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE?

Il postino suona sempre due volte, anche se speriamo di no. Oppure se preferite l'assassino torna sempre sul luogo del delitto. Parliamo del signor B. Che domenica non sara' l' arbitro della sfida tra Chievo Verona e Juventus ma avrà solo, qualcuno dice fortunatamente, il ruolo del quarto uomo.

Ci eravamo ripromessi di non parlare di arbitri e infatti in questo articolo non lo faremo, lasciando al lettore le proprie riflessioni, del resto le casacche nere non contano, quasi mai. Oggi parliamo solo di corsi e ricorsi e di come nel calcio ci voglia fortuna. La fortuna in senso di decisione favorevole e non di vento favorevole, come spesso ha indicato qualcuno. A Milano, sponda Inter, già pensano che il vento sia contrario e si sentono vittime della vendetta contro-onesti 2006.

Noi seduti sulla riva abbiamo superato indenni la coppia Rizzoli-Copelli, presupponendo che l'arbitraggio conta solo se sei meno forte delle avversità e avevamo ragione. Se la Juve vuole tornare a essere grande deve superare le decisioni bizzarre come quella di Vucinic con il Bologna e battere anche gli episodi sfavorevoli.

La Juve di Conte, l'anno passato a Verona, forse non avrebbe subito il pareggio allo scadere dello spauracchio Pellissier. Forse avrebbe lottato con ancora maggior cattiveria, superando quell'espulsione bizzarra di Giandonato. Caso del destino, Bergonzi, sarà quarto uomo a Verona. La Juventus dovrà essere più forte di tutto, anche della cabala che vede lo sfortunato arbitro genovese protagonista in negativo con i bianconeri, vedi le sfide di Napoli del 2007 e Catania in casa l'anno passato. Unico precedente positivo uno 0-4 con l'Udinese. Domenica ci sarà De Marco e se andiamo a vedere l'1-4 subito con espulsione di Felipe Melo non ci sarebbe da essere lieti..ma quella era un'altra Juve.

NON E' PIU' L'ISOLA FELICE

Fino a qualche mese fa l'isola felice della serie A era Milano. A Milanello nei verdi pascoli correvano felici i giocatori rossoneri, campioni d'Italia. Ibrahimovic sorrideva, Abbiati parava e Cassano non faceva cassanate ma sorrisi. Pochi mesi dopo in casa Milan è cambiato tutto, sono bastate partite obiettivamente difficili e una sconfitta con la settima squadra della scorsa stagione per portare il Maalox a Ibra, far dimenticare a Cassano che "si deve rendere grazie" al Milan e soprattutto far scordare l'armonia che esisteva in quel del quartiere generale rossonero. Da una sponda all'altra, a Milano, casa Inter non si ride. Forlan infortunato dopo le classiche partite nazionali e tanti rimpianti per Eto'o che ora potrebbe arrivare per giocare a gennaio, completando l'opera della pantomima di mercato 2011. In casa Inter poi si sono già giocati il bonus allenatore e quindi ora toccherà a Ranieri e allo stile Inter, tirare fuori la squadra dalla parte sinistra della classifica. A noi comunque sembra sempre più fine effetto calciopoli con l'Inter tornata la Reginetta dei castelli di Carta pre 2006.

A Torino, nel frattempo aspettano, ai tifosi piacerebbe diventare isola felice, come a Udine, dove qualsiasi cosa si faccia, qualsiasi giocatore parta, si riesce sempre a ripartire. Nella Torino bianconera, invece, si attende questo ciclo, definito dai gufi dell'isola ex felice di "ferro". Domenica avremo la prima tappa, contro un Di Carlo che si sente in stile Catania. Da quell'isola siciliana la Juventus torno con l'amaro in bocca di quel che poteva essere e non è stato, dalla riva dell'Adige i tifosi si aspettano un sorriso, da quello si parte per ottenere la via felicità.

giovedì 13 ottobre 2011

UNITI CONTRO I GUFI DEL CICLO DI FERRO

Avevamo già notato una certa aria di invidia la settimana scorsa. Juventus prima? Ma come mai, come può accadere? Per quale sortilegio? Cari amici, attualmente la Juventus è prima ed ecco che dopo una prima settimana a parlare di possibili infortuni, calo di rendimento, gufatine, gufatone nei campi di Vinovo eccoci con la nuova terminologia "ciclo terribile". Eh si il Chievo Verona è diventato il Real Madrid, Genoa e Fiorentina le nuove gemelle di Manchester e poi effettivamente ci saranno Inter e Napoli. Insomma, calendario duro, certo che si, ma se la Juventus vuole puntare in alto deve vendere cara la pelle e raccogliere di più di quei 6 punti in 5 partite ottenuti con 1 vittoria 3 pareggi e una sconfitta nelle gare in oggetto l'anno passato.

La Juventus deve superare la sfida di Verona mostrando la stessa determinazione mostrata con il Parma e nelle seconde frazioni di Siena e in casa con il Bologna. Ci vorrà la stessa attenzione mostrata a Verona l'anno passato e un briciolo di fortuna in più.

Siamo sicuri che Conte ci sta già lavorando, contro i gufi si vince, speriamo subito da domenica.

Attenti al musso

Attenti al lupo cantava Lucio Dalla. Attenti al Musso Volante canterebbero i tifosi bianconeri, visto che la prossima trasferta e' a Verona e i giocatori del Chievo sono detti Mussi Volanti. Attenti ai Mussi ma soprattutto attenti a Pellissier. E' Pellissier il pericolo uno bianconero, spauracchio numero uno dei tifosi bianconeri. Un Pellissier incubo già nel 2009 quando seppe segnare 3 reti alla Juventus nel 3-3 che rallentarono le ambizioni per la corsa alla vetta dei bianconeri. Sempre Pellissier incubo bianconero l'anno scorso con quel gol nel recupero in un'altro pareggio rocambolesco nel 2010, tanto per rovinare il Natale bianconero. Infine Pellissier protagonista nel 2011 nel 2-2 spegni sogni della Juve di Delneri. Stavolta lo spauracchio non riesce a segnare alla Juve, ma fa ammattire per bene i difensori con il suo moto perpetuo. Un palo e un assist a Uribe. Un altro pareggio e sogni ko. Domenica e' ora di ritornare al passato quando i Mussi i tre punti li vedevano con il binocolo, speriamo che lo spauracchio abbia finito le cartucce.

A GENNAIO QUALCOSA SUCCEDERA'

Squadra che vince non si cambia? Chi lo sa? Aspettando di verificare se a gennaio la Juventus sarà ancora squadra da primi posti la dirigenza bianconera è già giustamente all'opera per garantire ad Antonio Conte i migliori rinforzi per una rosa che a fine mercato ci sembrava da 6,5. Marotta in estate aveva promesso tre top player e ingenui noi a fine mercato a non considerare top i suoi acquisti. Pirlo ha fatto centro, Lichtsteiner è il miglior terzino destro del campionato e Vidal e Vucinic le sorprese in positivo, sempre che sorprese siano per giocatori di quel livello. All'appello mancano Elia ed Estigarribia ma c'e' tempo. Lo spostamento poi di Chiellini in fascia e soprattutto il ritorno, si spera, di Bonucci ai suoi livelli potrebbero aprire scenari nuovi e orientati all'ottimismo.

Queste le parole di Marotta: "Mah...questo credo che valga come concetto per tutte le squadre. E' evidentente che noi abbiamo una rosa numerosa in questo momento, e che fortunatamente non presenta grandi infortuni. E quindi ci saranno magari dei giocatori che vorranno trovare collocazione altrove per avere più spazio. Questo, come dicevo prima, lo valuteremo attentamente con Conte, direi nei prossimi mesi, nelle prossime settimane. E con lui cercheremo di arrivare a gennaio ad una rosa che sia rispondente alle sue esigenze".

Oggi come oggi pensiamo che qualcosa succederà soprattutto nel reparto arretrato. Serve forse un centrale che sappia impostare l'azione da dietro (Rhodolfo?) e un ricambio a Lichesteiner. Ci saranno poi da sistemare i vari Amauri, Iaquinta, Toni e chissà che con questi risparmi non ci scappi la sorpresa.

martedì 11 ottobre 2011

Ci vuole umiltà, manco fossi Messi...

Abbiamo ascoltato con interesse le parole di Sabastian Giovinco di ieri: "La Juventus non ha creduto in me e non nego che ha ferito i miei sentimenti. Non lo so, se tornerò, ma se dovessero volermi di nuovo indietro sicuramente ci vorrebbe maggiore convinzione rispetto a quella dimostrata in passato. Sentir dire in passato che ero troppo piccolo per il calcio mi ha dato fastidio, ma ora sono cose alle quali non faccio più caso".

Sicuramente Giovinco non ha ricevuto belle parole a Torino, ma un giocatore dovrebbe anche vedere cosa ne pensano i tifosi. I tifosi bianconeri lo hanno sempre sostenuto e riceviamo tantissime testimonianze di persone che a Giovinco vogliono bene e lo vedrebbero benissimo con la maglia che ha sempre portato. Detto questo, i giocatori poi devono anche sapersi adattare alle situazioni. Non è possibile ipotizzare o quanto meno immaginare di giocare titolari inamovibili alla Juventus. La Juventus non si può permettere di lasciare il posto fisso a nessuno. Forse solo Messi, potrebbe e diciamo potrebbe permettersi un discorso del genere ma soprattutto alla luce del fatto che fa vincere le partite da solo. Ci sembra che Giovinco per ritornare alla Juventus debbA innanzitutto calarsi nell'ottica della grande squadra che vede grande concorrenza nei ruoli, grande competitività e uno sgomitamento continuo per quelle posizioni al sole.

Non ci siamo mai nascosti, anche quest'estate, dicendo che Giovinco lo vedevamo bene a Torino, ma non come un principe portato a spalla dai compagni, ma come un lottatore con la bava alla bocca, pronto a mangiarsi erba e avversari. Così vuole Conte e così vogliono i tifosi. Fossimo in Giovinco accetteremmo la sfida, se è un campione come speriamo che sia, per un torinese vincere a casa propria non ha prezzo e val bene accettare concorrenza e competizione.

La medicina contro la sindrome di...

In molti in questi giorni hanno parlato di inizio di "ciclo di ferro". In effetti le sfide di Verona e le partite con Genoa e Fiorentina non sono semplicissime. L'anno scorso poi la Juventus ottenne solo 5 punti su 9 nelle tre partite in oggetto con due pareggi e una vittoria sofferta per 3-2. Tutto questo senza contare le due sfide successive (Inter-Napoli). Con loro il bottino arriva a lusinghieri 6 punti in 5 partite con 1 vittoria, 3 pareggi e la sconfitta di Napoli.

In queste partite la Juventus, soprattutto a Verona dovrà dimostrare di aver superato la Sindrome di Robin Hood che prende punti alle grandi per darle alle piccole.

Il successo al Milan ha ribadito che con le grande la Juventus se la gioca eccome, oggi come oggi bisogna dimostrare che anche con le piccole o presunte tali vale la stessa cosa. Il primo tempo di Bologna e il primo tempo di Catania hanno dimostrato che quando ci si butta sull'ardore e sulla voglia di lottare anche le piccole ce la mettono sempre tutta e la partita si fa difficile. E' necessaria, quindi, la classe di Pirlo, la magia di Vucinic o qualche altra diavoleria. Se non si accendono loro come con Parma e Siena e in parte con il Bologna, la lampadina resta a corrente alternata.

A Verona sarebbe bello individuare una bella magia di Fabio Quagliarella, uno che nel girone d'andata seppe dare la pennellata del campione. Insomma, vedendo la rosa bianconera che scenderà a Verona saremmo sciocchi a pensare che la "Sindrome dell'arciere che toglieva ai più ricchi" non possa essere eliminata. Le frecce nell'arco di Conte sono tante e appuntite, sta al condottiero lanciarle e colpire: obiettivo tre punti.

lunedì 10 ottobre 2011

Prepariamoci....

Prepariamoci piano piano. Sara' una settimana lunga e difficile che ci porterà direttamente alla trasferta di Verona. I nazionali arriveranno solo mercoledì e Conte dovrà fare un'altra magia per preparare bene la sfida del Bentegodi. Fortunatamente torneranno prima Vidal e Vucinic permettendo a Conte di lavorare con loro fin da subito. Prepariamoci la sfida di Verona sarà complicata, ricca di insidie e ci vorrà pazienza e concretezza. Pazienza, sentimento che ci vorrà anche oggi al Tnas nella prima sfida tra la Juventus e il binomio Inter-FIGC. Prepariamoci alla sfida, oggi come a Verona domenica bisognerà mettercela tutta. L'obiettivo e la posta in palio in tutti e due i casi e' altissima: l'onore e gli scudetti da una parte, i tre punti dall'altra.

Cosa manca a questa Juve?

La dirigenza bianconera ha capito molto bene cosa manca a questa Juventus e quali sono le priorità per gennaio. La difesa e' il reparto da rinforzare e sono due i ruoli in cui aggiungere un tassello: difensore centrale e terzino sinistro. Se l'opzione Chiellini ha funzionato con il Milan non e' detto che questa soluzione sara' usata sempre e comunque, ecco perché si vagliano diverse opzioni. La prima e' rappresentata da Rhodolfo. Il brasiliano e' molto vicino al suo trasferimento a Torino, ma il suo status di extracomunitario non lo aiuta, proprio per questo la Juventus potrebbe andare su altre strade. Prima opzione al centro Hummels, centrale classe '88 di 191 centimetri in forza al Borussia Dortmund. Il costo del giocatore e' elevato, sui 20'milioni per questo la trattativa e' complicata. Sempre al centro la Juventus segue anche altre piste brasiliane ma potrebbe anche rinunciare a spendere cifre sostanziose soprattutto se Bonucci si confermerà su livelli alti. Rimane poi da curare la fascia sinistra. In base a cosa si comprerà o meno al centro si stringeranno i nomi sulla fascia. I nomi caldi sono tre: Contento, Kolarov e Cissokho. Gli ultimi due nomi cari e quotati, terzini, bravi in fase di spinta e in quella difensiva sono le opzioni preferite. A gennaio ne sapremo di più, per ora sappiamo con certezza che la squadra sara' migliorata.

Sarà la loro settimana?

In questa settimana di pausa per le partite delle nazionali le giornate sembrano non finire mai. La speranza è sempre quella che nessuno si faccia male. Le partite da seguire sono tante, sia in Europa che fuori per monitorare lo stato di forma dei bianconeri impegnati in giro al Mondo. Non ha impressionato, ma anche perchè non giocava una partita intera dal 17 Luglio, vale a dire Brasile-Paraguay, Estigarribia. Su di lui i tifosi bianconeri, pongono le speranze per la trasferta di Verona. Il giocatore ha messo minuti nelle gambe nella sfida con il Perù, persa per due a zero. Possibile che questa sia la settimana più importante da quando El Chelo è in italia e che Conte voglia concedergli almeno qualche minuto nella sfida di Verona.

Sta cominciando, invece, a ingranare Fabio Quagliarella, dopo il grave infortunio della passata stagione. Il giocatore nell'amichevole infrasettimanale con il Chieri ha fatto bene, segnato due gol e aggiunto minuti. Fossimo in Conte, ricordando i trascorsi di Fabio a Verona e i suoi supergol, da centrocampo ancora con la maglia della Sampdoria e l'anno passato in rovesciata non lo esluderemmo nella corsa alal casacca titolare.

Staremo a vedere, l'impressione è che uno dei due avrà spazio, obiettivo Verona, obiettivo tre punti.

Cosa fareste senza di noi?

Vedendo Serbia-Italia molti tifosi bianconeri si sono fatti una domanda: cosa farebbe la nazionale senza Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Pirlo, Marchisio e mezzo Giovinco? Cosa avrebbe fatto l'Italia del 2006 senza quei bianconeri in campo. Cosa farebbe la nazionale italiana senza l'apporto e il contributo della Juve? E' una domanda che ci fanno tanti lettori. Domanda lecita. La risposta è difficile da dare. Sicuramente sarebbe una perdita pesante che non vogliamo ipotizzare perchè dare i giocatori alla nazionale non sarà mai un onere ma un onore. Detto questo, però, dovrebbe essere compito della Federazione apprezzare il contributo bianconero e quanto meno quando ci si pone in un ipotetico giudizio almeno garantire il livello dell'equità e della parità di trattamento. Purtroppo questa cosa non sembra essere garantita e oggi come oggi, anche vedendo come ci si pone in certi processi sembra si preferisca chi ha quasi tutti stranieri in campo, piuttosto di chi porta 6|11. Bizzarra come soluzione e bizzarro da registrare. La domanda che si fanno in tanti è: come reagirà la federazione se un domani la Juventus volesse comportarsi in modo direttamente proporzionale rispetto al trattamento ricevuto? La risposta è semplice, forse i giocatori offerti sarebbero molto meno di quanti ne fornisce la controparte (2)...

Sim sala Bim, la formula magica dell'Harry Potter bianconero

« Sim, Sala, Bim! » è classica "formula magica" del Mago Silvan, speriamo che nessuno si offenda se scherzosamente in questi giorni di pausa osiamo accostarla al Mago Bianconero che in pochi mesi ha saputo trasformare l'ambiente depresso da settimo posto a ambiente che può lottare per tornare in Champions. "Sim sala bim", quindi o se preferite, paragonandolo a un più moderno Harry Potter "Accio" come formula magica che viene utilizzata per attirare a sé qualunque cosa. In questo caso Harry Potter è Antonio Conte che grazie a tre semplici parole, come "sim sala bim", ha saputo conquistare tutti. Antonio Conte aveva detto: "non ho la bacchetta magica", chissà se l'avesse avuta...Le parole magiche di Conte sono: lavoro, lavoro e ancora lavoro, ma per non essere monotoni, preferiamo lavoro, juventinità e sacrificio. Questo chiede Conte ai proprio giocatori, lavorare tanto in allenamento, dando sempre il 110%. mostrarsi juventini, quindi lottare sempre e soltanto per vincere, perchè la sconfitta è "una morte sportiva" e infine il sacrificio, correre dal primo al novantasettesimo quando si va sotto la curva dei tifosi, senza risparmiarsi, aiutando la squadra, guardando al bene comune. Queste cose le abbiamo viste e per questo definiamo Conte l'Harry Potter. La formula "Accio", attira a se le cose, Conte, invece con la sua formula attira a se i consensi e l'amore dei suoi tifosi. I complimenti Conte non li ha vinti al supermercato, ma se li sta sudando. Chi ha visto le partite, ha visto una Juve nello spirito temprata, ha visto un Giaccherini crescere pian piano, un Elia, rimandato ma non bocciato, un Bonucci pronto appena entra e un Krasic aiutato nel suo momento difficile. Insomma, il gruppo c'è e la vittoria sul Milan non è frutto del caso. E' frutto della formula "sim sala bim" combinazione magica di un allenatore che è già nel cuore. Ora arriva il difficile, Romeo e Giulietta tenteranno di insidiarlo ma siamo sicuri che Conte avrà una pozione anche per loro.

Tastiera velenosa: non siamo struzzi

C'è una leggenda che gira ormai da anni: "lo struzzo mette la testa sotto la sabbia". Purtroppo oggi faremo cadere le vostre convinzioni, non è vera questa cosa. E' solo una credenza popolare tramandata nel tempo e mai registrata. E' possibile che tale credenza sia nata da una interpretazione visiva errata: infatti, quando lo struzzo abbassa la testa tra il fogliame per mangiare, sembra, per un effetto ottico, che abbia la testa nascosta tra la sabbia.

Rilassatevi quindi... E' veritiero che invece lo struzzo quando non c'è alcuna possibilità di fuga e in stato di pericolo si sdraia sul terreno e rimane fermo aspettando il corso degli eventi. Oggi come oggi i tifosi juventini non sono "struzzi", non rimangono impassibili e nemmeno possono rimanere fermi e "nascondere la testa sotto la sabbia" di fronte ai fatti di oggi.

Come per la leggenda metropolitana dello struzzo, vogliamo che le cose vengano alla luce per come sono andate sul serio così che un organismo super partes possa valutare se nel 2006 le cose sono state decise in modo paritetico o meno. Per quale misterioso motivo la Juventus dovrebbe accettare di nascondere le falle della federazione italiana e della giustizia sportiva. Quale misterioso motivo dovrebbe portare la Juventus a evitare di muoversi? Nel 2006 nessuno ha tutelato la Juventus, perchè ora la Juventus dovrebbe farlo con la Federazione difendendo Guido Rossi e non facendo emergere i suoi errori?

In questi 5 anni chi hanno raccontato tante leggende metropolitane. Paparesta chiuso nello spogliatoio (balla), Moggi e schede svizzere segrete (ballissima), Juventus favorita dagli arbitri della cupola (iperballa) e infine la più balla di tutte chiamava solo la Juve e non ci sono telefonate sull'Inter (balla da Spaceballs balle spaziali, che nemmeno Mel Brooks potrebbe smentire).

Insomma in 5 anni ci hanno raccontato più palle di quelle che abbiamo visto rotolare sui campi da calcio. Se Moratti pensa che i tifosi bianconeri debbano fare gli struzzi ce lo dica e scriva apertamente, in caso contrario, vogliamo sapere perchè ci hanno raccontato queste falsità, mi dispiace ma per quanto abbiamo pagato ce lo meritiamo.

CI PAGANO TEVEZ, MA...

Tevez alla Juventus? Circa una settimana fa, precisamente il primo di ottobre, l'avevamo definita un'operazione difficile, possibile solo a due condizioni. La prima che la Juventus individuasse un altro centrale che non occupasse lo status di extracomunitario in grado di arrivare a dare una mano a gennaio (Juan?), la seconda che la Juventus riuscisse a vendere tutti gli esuberi offensivi (Amauri-Iaquinta e un terzo attaccante). Oggi tale ipotesi è presente anche sull'edizione odierna di Tuttosport che ormai da giorni ci racconta le evoluzioni dell'affare Tevez.

Non vogliamo illudere nessuno ma l'affare Tevez è molto complicato. Le ragioni risiedono in chiave tattica ed economica. L'arrivo del forte centravanti argentino spingerebbe quasi sicuramente fuori da Torino Fabio Quagliarella, che si troverebbe una concorrenza fortissima formata da Matri, Toni, Vucinic e appunto Tevez, senza dimenticare Del Piero ed eventualmente Toni. Insomma troppi in avanti. Per questo, il bivio non sta tanto nelle condizioni sopra citate (Amauri, Iaquinta....), quanto nel capire se vale la pena puntare su Fabio Quagliarella, oppure no.

La Juventus, un affare come Tevez, con le uscite sopra elencate se lo può permettere, il discorso non è tanto se se lo può permettere, piuttosto se conviene, alla luce della rosa attuale, senza svalutare il proprio parco giocatori. In ogni caso i tifosi sono fiduciosi, se la Juventus arrivasse in Champions una stella arriverà, se poi il nome sarà Tevez o.... lo sapremo a fine stagione.

giovedì 6 ottobre 2011

Waiting for you

SE UNA BARISTA METTE IN SCACCO LA FIGC....

Ci piace la favola del piccolo che batte il grande. Del barista che batte la Uefa. Tutto nasce da Karen Murphy, 48 anni, barista inglese del «Red, White & Blue», vicino a Portsmouth, dove una volta ci andava pure Pericard. La signora barista pagava una volta 8 mila sterline per BSkyB. La signora si accorse che dalla Grecia potevano arrivare tesserine a costo 800 sterline. Che fare? Pagare 10 volte di più o 10 volte meno? Risposta semplice, meglio pagare 10 volte meno, del resto chi se ne frega dei commenti dei telecronisti inglesi, tanto al pub non li ascolta nessuno!!!. Ci si compra un decoder greco e via. La Premier non ci sta e appoggiata dall’Uefa va avanti per tre anni finché, nel 2008, l’Alta Corte inglese rinvia la questione ai giudici comunitari del
Lussemburgo. Due giorni fa il parere: la vendita di diritti limitata a singoli Paesi è contro le norme Ue su mercato e concorrenza.

Quindi non si possono proibire decoder e carte straniere; i decoder stranieri sono ammessi per uso domestico; a casa si può usare un decoder straniero, al bar no, soprattutto se esistono sigle e elementi che identificano il copyright.

Questa decisione potrebbe cambiare nulla o tutto. Primo: gli elementi distintivi sono la partita e lo spettacolo. Anche se l'evento si fa in Italia, tu lo puoi comprare in Grecia, se costa meno e chi se ne frega della telecronaca, in un certo senso, perchè a parte il nostro amico Zuliani è sempre anti-juventina. Secondo: bisognerà acquisire più valore dall'estero e come fare? Dare più importanza alle partite delle squadre di primo piano. All'estero seguono tre squadre, diciamolo chiaro: Milan, Inter e Juventus. Se vogliamo far valorizzare i diritti all'estero le tre squadre devono giocare in orari diversi e avere grandi campioni, quindi bisogna garantire risorse adeguate e qui torniamo alla contrattazione. Terzo: le tv devono valorizzare i diritti aggiuntivi, interviste e esclusive e per fare questo che bisogna fare? Semplice, garantire le giuste risorse adeguate al mercato.

Ci sembra chiaro che con questa legge qualcosa cambierà, ma quello che abbiamo capito è un'altra cosa. Con determinazione anche una piccola barista può sconfiggere Premier e Uefa, basta andare avanti convinti nel diritto. Sia d'esempio per la Juventus, non mollate, siete nel giusto e con gli elementi emersi a Napoli non sarà difficile sconfiggere la Federazione Italiana che 5 anni fa si è dimostrata molto peggiore di una tessera di BSkyB e per il risarcimento non basteranno quelle 8 mila sterline.... bisognerà aggiungerci qualche zero...

mercoledì 5 ottobre 2011

NON VORREMMO ESSERE IN ABETE

Signor presidente e signori della Federazione italiana giuoco calcio, trovate allegato alla presente una copia della corrispondenza che ci ha spedito il 2 settembre 2011 il presidente della Juventus. Come potete constatare, la Juventus si duole che il titolo di campione d'Italia per la stagione 2005-2006 le sia stato tolto, ritiene che l'Internazionale di Milano abbia commesso dei fatti dello stesso genere durante la stessa stagione, protesta perché quest'ultimo club non è stato sanzionato e domanda all'Uefa
1) di pronunciarsi sulle modalità con cui la Figc ha svolto l'inchiesta sui fatti che riguardano la Juventus e - soprattutto - l'Internazionale di Milano;
2) di sanzionare l'Internazionale Milano dichiarando che il club non ha il diritto di partecipare all'Uefa Champions League 2011.12;
3) di informare la Juventus sulle misure che prenderà contro l'Internazionale Milano e la Figc;

La Juventus domanda in sostanza all'Uefa di verificare che la Figc abbia svolto bene il suo lavoro. A priori, noi non abbiamo alcuna ragione di dubitarlo. Comunque, sarebbe probabilmente utile che voi ci facciate parte della vostra posizione su quanto la Juventus ha dichiarato, in maniera di dissipare tutti gli eventuali malintesi. Avremo bisogno di conoscere la vostra risposta entro il 19 ottobre. Poi vedremo cosa è opportuno fare. Vi ringraziamo in anticipo e restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore ragguaglio.

I nostri migliori saluti sportivi, Perre Cornu, consigliere capo degli Affari legali".

Dalla lettera si evincono alcune cose molto chiare.

Primo: la Federazione dovrà dare una risposta entro il 19 ottobre, (2 settimane), spiegando i fatti di indagine e qui francamente ci sarà da ridere quando si spiegherà o si cercherà di spiegare la situazione delle telefonate alla luce del processo penale che ha praticamente sancito la farsa del processo sportivo.

Secondo: la sanzione all'Inter ci appare improbabile ma solo uno specchietto per le allodole. L'Inter restituisce il titolo 2006 e la cosa si chiude li, con la rinuncia ad agire verso i nerazzurri.

Terzo: cosa farà l'Uefa. Difficile dirlo, piuttosto è interessante sapere come si giustificherà la Figc. Eventuali malintesi dice la lettera, qui di malintesi non ce n'è. C'è stata una chiara differenza di trattamento... malinteso ci sembra un termine riduttivo.

In ogni caso per la Federazione una situazione difficile. La domanda che si farà Abete è: non era meglio forse se revocavo lo scudetto all'Inter?

la classe operaia va in paradiso ;)

se ti fossi chiamato GIOV-ESSI



Giovinco si... Giovinco no, Giovinco forse... E' lo juventino più chiaccherato o se volete il mezzo juventino più chiaccherato visto che l'altra metà è del Parma. E' il capocannoniere del campionato e quindi avendogli dedicato 80 articoli in tre anni, sperando che potesse un giorno incidere in quel di Torino, oggi come come oggi un riferimento su di lui è d'obbligo, visto che è l'uomo copertina. Su Giovinco abbiamo sempre puntato, o meglio l'abbiamo sempre apprezzato da quando ancora giovincello correva con le giovanili. Lo abbiamo seguito quando vinceva con la primavera, lo abbiamo osservato nella sere B, quando debuttava con il Bologna, quando giocava in quel di Bari, criticato quando non incideva e lodato quando stupiva e segnava come a Lecce o con il Catania. Si fosse chiamato Giovessi (Giov- con il suffisso di /M/-essi) o fosse stato qualche chilo in più forse qualcuno si sarebbe accorto prima di lui. Oggi come oggi è protagonista a Parma e secondo noi può diventare protagonista domani alla Juventus. Settimana scorsa avevamo scritto che Giovinco oggi vale due Elia. Sono arrivate critiche ma anche commenti di approvazione. Dando una spiegazione a quell'articolo, non si voleva "uccidere giornalisticamente parlando" Elia, ma semplicemente spronarlo a dare di più, perchè secondo noi, facendo un paragone, vale molto di più Elia ad esempio di Alvarez. Oggi come oggi Giovinco è una certezza della stagione e se vorrà adattarsi al modulo di Conte il posto per lui ci sarà, visto che per esempio Giaccherini, giocatore in parte simile sta trovando il suo spazio. Una squadra con Vucinic e Giovinco tanto per fare un esempio,farebbe ammattire le difese avversarie. Conte lo ha lodato spesso e sicuramente lo vorrebbe avere, perchè Conte ama chi gli crea la superiorità e nel campionato italiano di Giovessi...non ce ne sono tanti.

QUELL'ABBRACCIO A FINE PARTITA

In questi giorni di attesa, di nazionali e di tanto altro ci siamo rivisti tante volte nelle nostre menti e non solo le immagini di Juventus-Milan. Ce le siamo riviste volentieri perchè la partita ha visto la Juventus giocare con intensità e continuità, cosa che non vedevamo da anni. Un cuore gettato oltre l'ostacolo. Avevamo visto Juventus intense e generose anche in passato a dir la verità, ma mai così continue e padrone nei novanta minuti. Detto questo, rivedendo la partita ci siamo soffermati sul finale.... su una cosa che veramente ci ha fatto capire quanto sia grande Antonio Conte. L'allenatore bianconero ha abbracciato ad uno ad uno tutti i giocatori al fischio finale. Li ha abbracciati proprio come avremmo voluto abbracciarli noi. Molti ci chiedono perchè Conte è la garanzia e cos'è la juventinità. In quei gesti in quelle piccole cose sta tutta la stima e il riconoscimento che proviamo verso Antonio Conte e li sta la juventinità. La juventinità è vincere con il lavoro, con la sofferenza contro tutto e tutti, vincere con le lacrime e il grande lavoro, come evidenziano le grandi vittorie bianconere. Vedere Conte è come se ci fossero 11 milioni di tifosi sulla panchina e nelle sue gesta ci si riconosce tutti, ogni singolo tifoso. Ovviamente la Juventus non ha conquistato nulla, ma almeno ad oggi ci ha regalato emozioni forte e una cartolina che speriamo diventi consuetudine di un album che si spera possa tornare ad essere ricco di pagine vincenti.

martedì 4 ottobre 2011

ANDATE E TORNATE SANI E SALVI

Sono partiti in tanti e potevano essere di più: Gigi Buffon, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini, Claudio Marchisio e Andrea Pirlo sono arrivati ieri a Coverciano dove giocheranno le loro gare ininfluenti. Ejero Elia è andato a cercare lo spazio che non trova in Italia in Olanda. Krasic affronterà con la sua Serbia proprio l'Italia con l'obiettivo di ritrovarsi. Vidal dovrà sobbarcarsi la pesante trasferta cilena dove il 7 e l'11 ottobre per le prime due giornate di qualificazione ai Mondiali 2014 affronterà a Buenos Aires l'Argentina e l'11 affronterà a Santiago del Cile il Perù. Estigarribia alla ricerca della forma giocherà con Perù e Uruguay. Contro il Galles il 7 ottobre e il Montenegro l'11 giocherà il minatore Lichtsteiner che quindi affronterà Vucinic. Il Montenegrino prima di giocare con Lichtsteiner affronterà l'Inghilterra di Capello. Ultimo, Marrone con la nazionale di Ferrara.

Insomma, tante partite e tanti scongiuri per i tifosi bianconeri. Si sa quando ci sono le nazionali il rischio di infortuni è sempre alto e le partite successive possono essere sempre un terno al lotto.

Barzagli e Bonucci sembrano pronti, soprattutto il primo che ritorna in nazionale dopo tanto, ma non smette di pensare al campionato: «La vittoria di ieri sul Milan è stata importante ma continuo a ritenere i rossoneri e l'Inter protagonisti di questa stagione insieme al Napoli e alla Roma. Insomma, ci sarà da lottare anche se noi ci siamo. Stiamo facendo bene , ma siamo ancora in costruzione ed è presto per dire che siamo tra le favorite per lo scudetto. Conte ha un grande carisma, ci sta trasmettendo la sua mentalità e il suo spirito Juve».

Insomma, saranno 10 giorni di nazionale, ma vista anche la qualificazione già raggiunta, sarà fondamentale non incorrere in problemi e giocare con la giusta intensità ma con un occhio al Chievo. La partita con i veneti di domenica sarà fondamentale per capire se la "sindrome di Robin Hood" è passata oppure no.

IL PIU' GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BING E IL BANG DI MARCHISIO

Il Milan ha perso 2-0, domenica sera, ma questo conta poco, perchè il risultato è stato in bilico quasi fino alla fine. Di tutte le cose dette e scritte ce ne sono alcune da rimarcare che nessuno ha fatto. La partita è andata via liscia, agonisticamente parlando è stata intensa ma i giocatori sono stati correttissimi. I giocatori del Milan meritano un applauso per la correttezza dimostrata. Va bene,. Boateng ha fatto un brutto fallo ma non abbiamo visto quei comportamenti tristi con l'uomo a terra di cui erano stati protagonisti i giocatori del Bologna e che avevano portato alla "scaramuccia" finale e a quel gesto che non vogliamo mai più vedere. Vorremmo che i giocatori ospiti prendessero esempio dal Milan. Agonismo, competizione, anche calci e eventualmente scontri al limite, ma tutto svolto con prefessionalità e sportività. E' questo quello che vogliamo vedere, non finzioni e prese in giro del pubblico.

Il pubblico dello Juventus Stadium, merita poi un plauso. I soloni avevano parlato di difficoltà a tenere le persone a posto, di cattive abitudini e dopo la sfida di Bologna il pubblico di Torino era stato messo in croce. Nulla di tutto questo domenica sera. Cori e fischi contro Ibrahimovic, ma poi tanta passione, tanto amore, tante cose belle. Siccome l'hanno detto in pochi lo diciamo noi. Il più grande spettacolo dopo il Big (primo gol) e il Bang (secondo gol), siete stati voi, complimenti.

RANIERI E GAZZETTA: UGUALI E DIVERSI



Non l'avevamo mai visto così, in due anni di Juve sempre pacato, sempre moderato, sempre morigerato. In dieci giorni di Inter Claudio Ranieri ha perso il suo modus operandi quasi britannico. In un'intervista pos Lazio-Inter di coppa Italia commentando le parole di Mourinho, disse: "stile Inter", oggi forse in seguito a quel conciliabolo con Rocchi possiamo dire che Ranieri ci ha messo poco ad adattarsi. Abbiamo definito clamorosa l'uscita sul 2006, soprattutto dopo aver vissuto due anni alla Juve e vissuto di "rendita" sui campioni bianconeri. I cronisti li hanno chiesto se ritiene possibile un legame con le polemiche per lo scudetto 2006 e lui risponde così: "Sarebbe diabolico. Se fosse una cosa del genere, sarebbe diabolico. Ma che arbitri e designatori stessero con gli occhi ben aperti - è il monito di Ranieri - perchè un indizio non dice nulla, ma tre indizi fanno una prova". Gli unici indizi e prove sono quelle nascoste nel 2006 e che dovrebbero portare alla restituzione di quegli scudetti.

Detto questo, segnaliamo un fatto curioso, unici a segnalarlo. Ranieri è stato espulso da Rocchi, toscano di Firenze, ma forse in pochi ricordano che nell'ottobre 2007 Ranieri fu espulso da un altro toscano Banti (di Livorno), alla fine di Juventus-Genoa, gara che arrivò poco prima della grande "truffa" di Napoli con Bergonzi protagonista e che privò la Juventus di punti importanti in un momento decisivo della stagione. Anche allora Ranieri era nervoso, ma oggi ci è apparso molto peggio di allora.

Ecco cosa scriveva la Gazzetta allora a firma Cannavò: "Domenica sera, durante la partita col Genoa, mi ha profondamente deluso per quel suo comportamento nevrotico, esagitato, provocatorio che davvero non gli appartiene e lo faceva apparire goffo. Sembrava il Mancini di qualche anno fa imbestialito con Trefoloni (ora grazie al cielo è molto migliorato), oppure uno di quei giovani rampanti che sbavano contro ogni fischio arbitrale e poi pretendono disciplina dai loro giocatori. L’ arbitro Banti lo ha giustamente espulso. Spero che, rivedendosi in tv, il british Claudio si sia un po’ vergognato. E poi, perché quella rabbia scomposta? Ingiustizie, torti, gol annullati, rigori non dati? Nulla di questo: esagerata esibizione di cartellini, pensate un po’ . E poi, nello spogliatoio: «Collina veda e provveda». Ma si può?

Oggi ci sembra che le parole del principale quotidiano italiano non siano le stesse verso Ranieri, stesso Ranieri arrabbiato, diversa posizione del giornale: mistero.